Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: Anil    02/01/2021    4 recensioni
Cosa accadrebbe se Sana e Akito si incontrassero dopo anni sul set?
Con Akito nella veste di regista, tutto può succedere...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Oh Kami, sono sfinita!”
Mi accascio sul divano e cerco di escludere la voce petulante del mio manager che mi illustra gli impegni del pomeriggio. È passata una settimana dalla fine delle riprese e Namako mi sta facendo girare il paese in lungo e in largo per la promozione del film. Praticamente non ho mai disfatto la valigia. Non che la cosa mi dispiaccia, ho sempre sognato di viaggiare in questo modo e i ritmi serrati mi fanno pensare poco a lui…solo lo stomaco mi si strige un po’ la notte…quando non posso fare a meno di sentire la sua bocca che scende lungo le spalle, il suo corpo che aderisce al mio. Scrollo il pensiero molesto con un buffetto sulla fronte, Namako mi guarda con aria corrucciata e ferma il suo soliloquio:
“non ha ascoltato una parola, vero?”
Chiudo gli occhi, neanche una parola. Che senso ha ascoltare? Farò quello che devo, il peggio è andato…
“No, Namako. Non ho bisogno che tu mi faccia la rassegna di ciò che devo fare, farò quello che vuoi tu. Voglio solo che questa maledetta prima arrivi presto.”
Già, la Prima del film. Dove ci saranno tutti. Passata quella non credo di dover rivederlo mai più. Per qualche ragione perversa e masochista, mi manca. Dovrei odiarlo, disprezzarlo eppure…perché diavolo desidero vedere il suo viso?
“va bene, la prima è fra un mese. Arriverà presto. Preparati adesso abbiamo doppia intervista”
“Doppia? Con chi?”
Namako sbuffa “se mi avessi ascoltato sapresti con chi!”
Credo si tratti di Brad, mi aveva accennato a telefono che ci saremmo visti a breve. Fra me e lui le cose sono rimaste ferme. O forse è meglio dire che io le ho bloccate, mi ha invitato ad uscire quasi tutte le sere, ma ora ho bisogno del mio tempo per schiarirmi le idee.
L’assistente di studio mi fa accomodare, con queste luci puntate negli occhi non riesco a vedere altro che il viso della truccatrice che passa un po' di cipria sul mio viso.
Sento la conduttrice ridere un po' civettuola e subito dopo scorgo con la coda dell’occhio le spalle ampie di Bred “ciao mi piccola Sana” mi si accosta e mi da un bacio sulla guancia come se fosse una cosa normale.
Non posso muovermi per via della truccatrice perciò mormoro un ciao.
Dopo due secondi, senza neanche avere il tempo di prepararmi mentalmente il regista fa partire il conto alla rovescia:
“3…2…1…”
Applauso del pubblico. Mi sforzo di sorridere e mi guardo intorno per cercare lo sguardo amico di Bred, non mi ero accorta che è seduto sulla poltrona proprio accanto a me.
Mi ricambia il sorriso incoraggiante, avanti Sana puoi farcela, hai fatto milioni di interviste nella tua vita!
“benvenuti, benvenuti a Sana e Bred, la coppia che sta facendo parlare di sé”
Applauso. Spero davvero che l’intervista non sia su di ‘noi’, ma non mi stupirei più di tanto, secondo Namako questi retroscena aiutano la carriera. Forse avrei dovuto ascoltare quello che mi diceva…
“Allora Bred, com’è stato lavorare con Sana?”
“Guardala Marie, bella, talentuosa e modesta. A chi non piacerebbe lavorare con lei?!” red si gira a guardarmi con dolcezza e dal pubblico si leva un
“OH”
“oh Sana, sei così fortunata! Tutte noi ti invidiamo.” Marie si sporge verso di me con fare complice “per non parlare del regista…” si mette una mano su cuore come un’adolescente innamorata. “Dicono che abbia un bel caratterino…tu come ti sei trovata a girare con lui? Indiscrezioni ci hanno detto che ci sono stati dei problemi sul set”
Che sciocca a pensare che il nostro litigio sul set non sarebbe trapelato…Come mi sono trovata a girare con lui? Sapessero cosa ha significato per noi ritrovarsi dopo una vita intera…
“Ci sono state delle incomprensioni, ma poi ho capito quello che voleva dalla protagonista del film e ho cercato di rendere il personaggio al meglio.”
“Sana è stata fantastica anche se Trank è stato duro e a tratti insopportabile”
“Oh Bred, attenzione a queste rivelazioni scottanti” esclama la conduttrice fingendo che la cosa non abbia catturato il suo interesse.
“e tu Bred scommetto che l’hai protetta come un principe azzurro”
“Puoi scommetterci Marie, ero con lei in tutti i momenti, lei è la mia principessa” dicendo questo Bred si sporge verso di me, mi prende la mano e mi bacia il dorso dolcemente. Dal pubblico si leva un boato, le ragazze strillano e Marie ha gli occhi sgranati mentre batte forte le mani. La sua trasmissione sarà un successo dopo questa ultima azione di Bred. La mia mano è ancora fra sue mentre chiudono l’intervista. Non mi piace. Non mi piace neanche un po' la piega che ha preso questa cosa…far apparire Hayama in questo modo…io non volevo e poi perché Bred è stato così sfacciato? Ora tutti crederanno che noi…
 
Siamo nel backstage e ho costretto Bred ad entrare nel mio camerino.
“cosa diavolo ti è saltato in mente? Perché hai detto quelle cose?”
Sono in piedi davanti a lui, è seduto sul divanetto con le gambe accavallate e l’aria da uomo navigato che ho visto la prima volta che ci siamo incontrati. La cosa mi disturba alquanto. “hai capito cosa hai fatto? Ora tutti crederanno che…”
“avanti Sana, Non te l’ho già detto? Con me al tuo fianco rimarrai in questo olimpo per lungo tempo…”
Non mi piace il suo tono, sono indecisa se picchiarlo subito con il Piko o meno. “Nessuno ti ha chiesto di fare questo per me”
Bred si alza e viene proprio difronte a me, posa le mani sulle mie spalle.
“Non capisci? io voglio che tu sia al mio fianco. Non vuoi?”
“i-io no. Non posso…”
“è per lui, vero? Per Trank? Tu e lui…c’è qualcosa fra di voi…”
Mi sposto così che le sue mani non possano più toccarmi.
“non c’è niente, niente fra di noi”
Brad si riavvicina “e allora perché questo sguardo? Ogni volta che c’è lui di mezzo sembra che tu perda tutta la tua gioia; sei giovane, bella, famosa. Lascia perdere la razionalità e…”
Il mio corpo agisce d’istinto, forse uno slancio di puro orgoglio e pura stupidità. Prendo Bred per il bavero della sua bella camicia bianca e alzandomi sulla punta dei piedi lo bacio. Dapprima preso alla sprovvista non reagisce, ma poi mi stringe e intensifica il bacio. La sensazione non mi dispiace, le sue labbra sono morbide, le sue mani sono calde e mi danno un senso di protezione.
“Questo ti sembra abbastanza irrazionale?” gli sussurro staccandomi.
“Si, abbastanza” dice dandomi un altro piccolo bacio sulla punta del naso.
“ti proteggo io piccola Sana”
“io non ho bisogno di essere protetta Bred”
“e allora di cosa hai bisogno?”
Già di cosa ho bisogno? Di dimenticare Hayama, se possibile…
“non lo so…”
“non devi rispondermi adesso…resta solo al mio fianco. Alla prima mi darai la tua risposta.”
Mi sorride rassicurante e mi stringe ancora. Dopotutto ha ragione, me la merito un po' di felicità…
____________
 
Eccola la Prima. Finalmente è arrivata. Non vedo l’ora che sia domani e che questa giornata sia alle mie spalle.
Questo ultimo periodo è stato un delirio, dopo l’intervista con Bred, le nostre apparizioni sono state richiestissime e non abbiamo fatto altro che saltare da una trasmissione ad un’altra. Dopo quel bacio non c’è stato altro. Credo che abbia voluto rispettare il nostro accordo. Oggi dovrò dargli una risposta e tutto sommato credo che sia giusto darci una possibilità.
“Le piace signorina Kurata?”
La stilista mi scopre lo specchio come se mi stesse rivelando un’opera d’arte.
“si addice molto al suo incarnato”
Credo sia troppo appariscente per me. Questo argento laminato e poi…questa scollatura. Mi giro per guardarla meglio, lo spacco sulla schiena arriva quasi fino al sedere e questo misero laccetto dietro il collo sembra debba staccarsi da un momento all’altro.
“non sono troppo…”
“PERFETTA!” Namako batte le mani entusiasta. “PERFETTA! Lo dico io, stasera mia cara Sana tu resterai nella memoria di Hollywood”
“non lo so Namako, credo sia un po' troppo”
La stilista apre un pochino lo spacco sulla mia coscia, come se non mi avesse affatto sentita. “perfetta davvero signor Namako”
Ahhh credo davvero che debba rassegnarmi, infondo sono loro gli esperti no?
Dopo trucco e parrucco sono finalmente pronta ad affrontare la serata. Più o meno.
 
 
I flesh mi accecano mentre percorro il tappeto rosso del teatro in cui verrà trasmesso il film. Mi sento scombussolata, non credevo di sentirmi come una novellina dopo tutto questo tempo. Sarà che sto per incontrare Hayama, sarà che da come sarà accolto questo film dipenderà la mia carriera e sarà per la risposta che devo a Bred, ma il mio stomaco si è chiuso in una violenta e dolorosa morsa. Cerco di camminare dritta e sicura, ma non è facile. Poso per i giornalisti e saluto la gente che urla, sorrido e agito la mano stando attenta a non far muovere troppo questo maledetto vestito che sembra voglia scivolarmi di dosso da un momento all’altro.
Poi all’improvviso, proprio all’ingresso della grande hall, lo vedo. Hayama è proprio lì davanti a me. Sta parlando con il suo mentore Allas. Dovrei salutarlo con calore, con freddezza? Non ci vediamo dall’ultimo giorno delle riprese, chissà se mi ha pensata, se ha pensato a quella sera…scuoto la testa per scacciare le pericolose immagini di quella sera che rischiano di travolgermi e cerco di ricordarmi del perché ho messo la parola fine: lui non è più il mio Akito. Quella persona non esiste più. C’è solo Trank ora e quello che Trank vuole da un’attrice di oltre oceano è solo…
“Buon Dio signorina Kurata, lei vuole attentare alle nostre vite!” esclama Allas vedendomi. Hayama alza gli occhi e li sgrana leggermente vedendomi. Ben fatto signora stilista! Allas si avvicina e mi bacia la mano.
“Hayama, non credi che la nostra star sia meravigliosa stasera?”
“Non è male…” dice dandomi le spalle.
Vorrei davvero dargli un pugno su quel muso duro che si ritrova…poteva semplicemente dire di sì invece di fare il solito stronzo.
Allas mi prende sottobraccio accompagnandomi al posto in sala
“non farci caso Sana, il nostro amico è un po' ansioso per la serata…”
Certo, come no. Ansioso Hayama, non scherziamo.
Finalmente Bred arriva, posso sentire il pubblico femminile fischiare mentre percorre la scalinata per raggiungere il suo posto pochi sedili dal mio. Mi fa l’occhiolino sporgendosi dal sedile.
 
 
 
Stanno applaudendo. Sono tutti in piedi! È stato un successo! Mi viene da piangere dalla felicità. Hayama è davvero fantastico come regista, il film era perfetto e non avrei mai creduto che potessi essere così messa in risalto. Io e Bred siamo stati davvero affiatati e non posso essere più contenta. Tutti si abbracciano e si stringono le mani. Hayama è proprio davanti a me, mi guarda indeciso sul dafarsi, ma prima che possa muoversi Bred si frappone fra noi stingendo la mano al lui e stringendo me al suo fianco. Mi sento parecchio imbarazzata. Hayama guarda la mano di Bred posata su di me, senza dire una parola si volta e se ne va.
Il party dopo il film è uno degli ultimi pezzi della giornata, e poi sarà finita. Un cameriere molto gentile mi porge un bicchiere pieno di champagne e lo prendo con piacere. Lo finisco in un sorso. Sì, ho proprio bisogno di bere. Cerco Hayama tra la folla, avrei tanto voluto abbracciarlo, dirgli che sono orgogliosa di lui che sono fiera di quello che è riuscito a realizzare. Ma forse non lo vedrò mai più, magari dopo stasera non avremo più modo di vederci… vado in cerca di un altro gentile cameriere e di un bicchiere di champagne, ma sembrano essersi volatilizzati nella grande stanza affollata. Vedo su uno dei lati una porta, immagino che sia la cucina, lì ci sarà qualcosa di forte per me…Ci metto un po' ad arrivare visto tutte le mani che devo stringere nel percorso, ma quando apro la porta non c’è nessuna cucina, ma una grande sala d’attesa con molti divanetti. Su uno di questi una ragazza bionda dai tratti orientali sta cullando un bimbo addormentato sul suo grembo. Mi è familiare quel viso…la ragazza alza li occhi e li sgrana vedendomi
“per tutti i Kami, eccoti qui Sana!”
“Nat?”
Nat si apre in un sorriso, sembra davvero felice di vedermi e anche io lo sono. Un altro pezzo del passato che torna a trovarmi. Non è doloroso questo però. Non tanto quanto l’altro almeno…
“Scusami se non mi alzo a salutarti, ma lui dorme…”
Mi siedo accanto a lei accarezzando piano il viso del bimbo. Ha gli stessi capelli dorati di Nat e di Hayama. Chissà se anche un figlio di Akito avrebbe questi capelli…
“Lui è…è tuo figlio?”
Nat sorride accarezzando con dolcezza il viso del bimbo.
“Sì, si chiama Fuyuki. Come si chiamava papà.”
“Chiamava?” Il cuore mi si stringe…
Nat adagia meglio il bimbo e si sistema sul divanetto in modo da essere proprio di fronte a me, mi prende la mano. Perché ho la sensazione che sia lei a voler consolare me?
“Sai, avrei voluto chiamarti molte volte per raccontarti tutto, ma lui, lui mi ha fatto giurare e io glielo dovevo. Mi capisci Sana?”
Nat all’improvviso mi sembra molto grande, eppure non ci passiamo moltissimi anni. Ha delle rughe molto profonde intorno agli occhi, la sofferenza le ha lasciato gli occhi tristi e stanchi.
Deglutisco. Nat sta per raccontarmi qualcosa del loro passato, del nostro passato. Lo sento, tutto il mio corpo lo sente perchè mi si stringe lo stomaco ed il cuore.
“Papà è morto un anno dopo che ci siamo trasferiti.”
“ma, ma è stato quando…” non riesco a finire la frase, il dolore mi assale sottoforma di ricordo. Coincide proprio con il periodo in cui Hayama mi fece quella chiamata…
“si, quando Hayama ha troncato con te”
Mi alzo di scatto e balzo all’indietro, come se prendere le distanze da lei possa mettere distanza anche con le parole che stanno uncinando il mio cuore.
“Oh Sana” dice Nat con dolcezza. “Tu devi capirlo. Credeva che fosse meglio per te non sapere. Ti conosceva abbastanza da immaginare che avresti abbandonato tutto per venire qui e i Kami solo sanno cosa sarebbe successo alla tua carriera. Ricordi? Era proprio il momento in cui sei stata lanciata a livello internazionale.”
“NO! Io avrei potuto gestirlo, avrei potuto…”
“Aiutarlo? Sì. Avresti potuto. Ma Akito non voleva vederti soffrire con lui. Aveva da pensare anche a me, in quel periodo ero uscita di senno, sai il dolore di papà, gli amici lontani, io ho perso la testa.” La voce di Nat si rompe e inspira ed espira più volte prima di ricominciare.
“Io ero incinta, il padre del bambino mi aveva lasciato senza null’altro che la disperazione. Akito doveva badare a noi. Lasciò gli studi e cominciò a lavorare in uno studio di produzione come aiutante. Poi è arrivato Allas”
“Allas?”
“Sì, non so perché, ma Akito gli è piaciuto subito. È come se avesse visto qualcosa dentro di lui…gli ha pagato gli studi all’accademia e lo ha preso come suo aiutoregista così che potesse mantenere me e Fuyuki.”
La mia testa è vuota, galleggia. I miei pensieri faticano a ricomporsi. È tutto sbagliato, tutto fottutamente storto. Tutti quegli anni passati ad odiarlo per avermi detto quelle parole, per avermi spezzato il cuore, quando avrei solo dovuto prendere il primo volo ed andare da lui.
“Mi dispiace Sana” dice Nat vedendo le mie lacrime. Mi asciugo gli occhi, ma è inutile. Continuano a cadere gocce salate sulle mie guance.
“non -sight- non è colpa tua”
“si, invece. Se non fossi stata così stupida, così immatura…mi sarei presa cura di mio fratello e le cose forse sarebbero andate diversamente…tu e lui vi appartenete Sana. Lo abbiamo sempre saputo. Tutti.”
Scuoto la testa, ma non è andata così, no? le cose non sono andate bene. Ora lui è cambiato, è un’altra persona. E io…io ho Bred…
“Scusa, io ora devo andare…c-ci vediamo dopo”
Ho bisogno di aria, di aria fresca per schiarirmi le idee. Evitare tutte le persone nella stanza è difficile, ma riesco ad arrivare sul terrazzo senza che nessuno mi blocchi. Mi affaccio alla ringhiera e chiudo forte gli occhi. Vorrei tanto urlare su questa città piena di luci e persone. Perché è dovuta andare così? Tutto quell’odio verso di lui senza alcun senso. E lui ha dovuto sopportare tutto quel dolore e tutta quella sofferenza da solo, se soltanto non avessi creduto alle sue parole…se avessi avuto più fiducia in noi.
“Kurata?”
La sua voce mi fa venire un sussulto, mi attraversa dentro e mi fa sentire più scombussolata che mai.
Cerco di asciugare gli occhi, ma non credo che il mio mascara voglia saperne di lasciare le mie guance. Mi ostino a guardare la città sotto di me, con un po' di fortuna mi ignorerà e tornerà indietro. Non posso affrontarlo adesso.
Ma ovviamente la mia fortuna sembra aver deciso che non è la mia serata perché Hayama mi si avvicina. 
“Kurata?”
“Mhm?”
“Kurata, guardami”
“Perché dovrei?”
“Ti ho vista, ho visto che uscivi dalla stanza in cui era Nat. Perché stai piangendo?”
“Non sono affari tuoi…”
“io credo di sì” Hayama mi prende per le spalle, le sue mani sono calde sulla mia pelle esposta al freddo della sera.
Mi gira verso di lui e con i pollici mi asciuga le guance dalle ultime lacrime.
“cosa ti ha detto?” mi chiede con voce bassa, sembra addolorato.
“Mi-mi ha detto tutto…perché, perché non mi hai detto niente? Io avrei potuto…”
Hayama poggia la fronte sulla mia spalla e mi stringe ancora le braccia con le sue mani.
“Mi dispiace…”
Singhiozzo senza ritegno “non era vero che non volevi più vedermi? Che non avevi più voglia di sentirmi? Quello che mi dicesti quel giorno…”
“No, no lo era…” mormora contro la mia pelle provocandomi un brivido che non ha nulla a che fare con l’aria fresca della città.
“Se solo avessi avuto più fiducia in noi…sarei volata da te e dopo averti picchiato avrei ascoltato la verità”
Hayama si raddrizza e mi guarda. Siamo occhi negli occhi come non succedeva da tempo.
“Non è colpa tua, sono stato convincente, no?”
Ricordo la sua voce fredda a telefono, le sue parole crudeli che mi distrussero. Cero che era stato convincente, la mia insicurezza aveva fatto il resto. Ricordo di aver pensato che aveva trovato un ‘altra, che era stato facile dimenticarmi. Infondo era un ragazzo con dei bisogni…ed io ero così lontana.
“Credevo fosse la cosa giusta.”
“E ora cosa credi?” Non sono sicura di voler sapere la risposta, ma forse è meglio così: chiarire tutto una volta per tutte.
Hayama si scosta e guarda la città sotto di noi, stringe forte la ringhiera finché le nocche non gli si sbiancano.
“Credo che sia inutile pensare a come siano andate le cose. Ormai stanno così.”
La risposta che temevo è arrivata, ho capito l’antifona. Gli dispiace per avermi mentito, ma gli sta bene che le cose stiano così adesso. Che io non sia al suo fianco.
 
POV AKITO
“Non fare lo stupido Akito, chiedile di ballare.”
“Non insistere Allas, non posso.”
“Non puoi? Figliolo tu sei davvero un testone. Guardala, guarda quanto è bella. Lo so che la ami.”
Mi giro a guardare il mio mentore, quell’uomo che sembra avermi letto dentro fin dal primo giorno che ci siamo incontrati. Tanti, tanti anni fa quando credevo sarei impazzito di dolore lui mi ha dato un’altra vita. Anche adesso riesce a guardarmi dentro. È la verità, la amo. La amo da morire. Non è solo perché è bellissima, ma perché è lei, la mia Sana.
“Si lo so perché non sono stupido e anche lei ti ama”
“Cosa?” può leggere me certo, ma come può dire una cosa del genere? Lei ha Bred adesso…
“Avanti Akito, credevo fossi un ragazzo intelligente. Guardala, chi sta cercando fra la folla?”
Sana si gira in cerca di qualcuno, Bred è poco più in là facilmente visibile, ma il suo sguardo passa oltre. Cerca qualcun altro, ma qui dove sono non può vedermi, ammesso che è me che stia cercando. Perché dovrebbe poi?
“Sì, sta cercando te. Lo fa spesso, credo che neanche lei ne sia consapevole. Ti cerca solo per sapere che ci sei, un attimo solo e poi torna a fare quello che stava facendo. Sai cosa significa?”
“immagino che tu stia per dirmelo”
“che prova esattamente quello che provi tu, perché tu fai esattamente la stessa cosa”
La seguo con lo sguardo mentre entra in una delle porte laterali della grande sala.
No, Allas non può avere ragione…Sana esce pochi minuti dopo dallo stesso portone. Nell’aprire la porta scorgo Nat. Sana scappa via con l’aria sconvolta. Le ha detto tutto, ne sono sicuro.
Quando la raggiungo sul terrazzo è in lacrime, non volevo che lo scoprisse in questa maniera. La nostra chiacchierata sarebbe stata sensata prima di Bred, ma adesso che senso ha? Ho visto le interviste, i giornali e tutto quello che hanno detto. Ora è tardi per me...per noi. E la cosa buffa è che ho rovinato tutto con le mie mani.
“Sei davvero uno stupido Hayama! Ti ho amato così tanto…”
Dicendo questo si gira e va via, non c’erano più lacrime nei suoi occhi. Lo sguardo risoluto e convinto di chi ha preso una decisione. Le sue parole aleggiano nell’aria fredda di Hollywood. Lei mi amava, mi amava…ed ora non mi ama più. Mio caro Allas ti sbagliavi…forse nella folla non stava cercando me. Quelle lacrime versate poco fa erano per…per cosa erano Sana? Perché piangevi? Per me? Per un noi che avrebbe potuto esserci? Mi amavi…quando hai smesso? Hai smesso quando ti ho detto che non avrei più voluto vederti? È stato così facile…
“Boss, boss sbrigati!”
La sigaretta fra le mie mani continua a bruciare. Nonostante Maur mi stia chiamando non mi muovo da questa ringhiera. Ho bisogno di riflettere.
“Boss, il discorso. Tutti ti stanno aspettando” Maur si avvicina. So che la mia faccia non esprime moltissime emozioni, eppure Maur riesce sempre a capire quando c’è qualcosa che non va…
Prende la sigaretta dalle mie mani e la getta oltre la ringhiera, in basso, lungo la scarpata di roccia e pietre. Mi sistema il papillon, devo averlo allentato mentre cercavo di respirare. “Boss, ora devi entrare. Devi, capisci? Ora entri, fai il tuo discorso poi mandi tutti a quel paese, dai un pugno sulla faccia a Bred e ti riprendi Sana.”
Scuoto la testa e allento nuovamente il papillon.
“Non c’è nessuno da riprendersi Maur”
Maur sbuffa come se stesse cercando di far capire qualcosa di importante ad un bambino capriccioso, mi riaggiusta il papillon.
“Ascolta Trank. Non puoi lasciarla a quel Bred. Non puoi. Se la lasci andare adesso te ne pentirai per tutta la vita.”
Una vita a pentirsi…Altri anni a desiderare di aver agito diversamente, di non averla lasciata andare. Ad aspettare di vedere il suo viso in televisione o su un giornale. Mi sono già pentito da una vita. Alzo gli occhi al cielo, nessuna nuvola su questa serata di successi, eppure sento di aver fallito miseramente. Senza di lei, niente ha senso.  
Maur sembra aver capito qualcosa che io ancora non ho afferrato perché sorride e annuisce. “Esatto boss”.
Mentre seguo Maur nella stanza affollata, lo stomaco mi si stringe. Devo provare, devo fare il possibile per capire. Non voglio fare lo stesso errore due volte, avrei dovuto dirle che la amo. Avrei dovuto urlarglielo.
La porta si apre, devo dire che qualche volta nella mia vita vorrei sbagliarmi. Sana è al centro della pista con Bred, stanno ballando guancia a guancia. Lei sorride.
Maur mi tira la giacca “è una finzione Trank, guardala, guarda i suoi occhi. Ti sembra sorridano?”
Conosco il suo sorriso, i suoi occhi. Io la conosco e no, i suoi occhi non sorridono. Che Maur, che Allas abbiano ragione? Bred alza gli occhi verso di me e mi fa l’occhiolino. Decisamente gliela gonfio quella faccia.
Attraverso la stanza in una specie di trance, raggiungo il palco e vengo inondato dagli applausi. Non mi sono mai piaciuti i discorsi, fortunatamente Maur l’ha scritto per me, il problema è che non ricordo una sola parola…
“Grazie a tutti, grazie davvero. È stato un successo è vero, ma non grazie a me. Vorrei ringraziare una persona stasera, per avermi ispirato e per avermi sopportato”
Tutti i visi sono girati verso di me, una marea di persone senza importanza per me. Mi concentro solo sul suo viso, sui suoi occhi grandi e profondi. Allungo la mano verso di lei. La folla respira all’unisono, come se tutti stessero trattenendo il fiato. Sana mi sorride e questa volta i suoi occhi ne sono coinvolti. Afferra la mia mano e sale con me sul palco. Bred accanto a lei sembra confuso.
Le bacio la mano “Kurata, senza di te questo film non sarebbe mai stato un successo. È ufficiale, tu sei la mia musa”
La folla applaude, ma per me non c’è nessun altro che lei, ma prima che possa dire un'altra parola Bred sale sul palco e si frappone fra di noi.
“Grazie Trank, per noi è stato un piacere”
Prende Sana sottobraccio e la porta con sé lontano dal palco. La folla sta applaudendo, non so se a me o a loro. Sana cerca di divincolarsi dal suo braccio, quanto ci metterei a raggiungerla e a stapparla dalle sue mani? Cerco di farmi largo tra la folla e di raggiungerli, ma c’è troppa gente che mi blocca. Fortunatamente Allas sembra accorgersi di tutto quello che sta succedendo, richiama l’attenzione con una delle sue uscite peculiari e io riesco ad attraversare la sala.
Quando esco nel terrazzo Sana sta ancora cercando di divincolarsi dalla presa di Bred. Lo spingo via da lei, Bred sembra sorpreso, ma si riprende in fretta. Cerca di colpirmi, ma è facile per me evitare il suo pugno. Sono un Karateka, forse lui non lo sa. Lo atterro, ma il ragazzo si rimette in piedi velocemente. Il suo pugno mi colpisce in pieno stomaco, rimango senza fiato per un attimo ma riesco ad evitare il secondo pugno in faccia. Prima che riesca a fare la mia mossa Sana si frappone fra di noi.
“Siete impazziti? Smettetela subito idioti!”
Estrae il suo piko e ci colpisce in faccia entrambi. Si rivolge a Bred “Non osare mai più trascinarmi contro la mia volontà o la prossima volta questo non finirà sulla tua faccia, ma sulle tue palle!” si gira verso di me “e tu…tu…ah basta. Ne ho abbastanza”
Lascia cadere il Piko e si allontana da noi, ma questa volta non la lascerò andar via. Le corro dietro, non mi importa della folla intorno a noi.
“SANA”
La mia voce sovrasta il rumore della folla, io stesso avverto il tono disperato con cui ho urlato. Sana si ferma, tutti si fermano. L’orchestra smette di suonare, ma non mi importa nulla. Niente ha senso.
“Non andare, resta…resta con me”
Passa un attimo infinito, lei non si gira e credo che pregherò tutti i Kami perché il pavimento si apra e mi inghiotta. Ma Sana si gira e mi si avvicina, la gente si apre per farla passare come se fossimo in un film.
“Dillo di nuovo” c’è ancora un metro buono fra di noi.
“Resta con me” ripeto avvicinandomi. Al diavolo.
Sana non mi risponde, si avvicina colmando la distanza fra di noi e mi abbraccia.
La folla esplode in un boato, applaudono, urlano, ma io non sento null’altro che le mani di Sana sul mio viso. La sua voce che sussurra il mio nome.
La prendo per mano e la trascino lontano, in una stanza appartata. Non riesco a smettere di baciarle le mani, le guance, il collo.
Sana mi blocca un attimo tenendomi saldamente le guance.
“Hayama, cosa stai facendo?” I suoi occhi grandi sembrano spaventati.
“Ti sto baciando, non vedi?”
“Hayama, perché dopo tutto questo tempo? È- è per Bred? Ti da fastidio vedermi con lui?”
Davvero crede che la voglia solo per toglierla dalle braccia di quel damerino?
“Tu e lui…state insieme?” non sono sicuro di voler sentire la risposta.
Sana scuote la testa “ti ho sempre detto di non credere a cose che non ti dico io”
Gliela accarezzo quella bocca, il mio indice esita sul suo labbro.
“E allora dimmi, resterai con me?”
Sana mi prende la mano allontanandola dalle sue labbra
“Perché dovrei restare?”
So cosa vuole che dica, ma io non ho difficoltà adesso perché so che è la verità:
“perché ti amo Sana, non ho mai smesso”
La sua bocca è sulla mia, le sue braccia sono intorno a me. La stingo forte mentre lei mi ripete ti amo sulla pelle.
POV SANA
Mi sembra di essere in un sogno. Le sue mani scendono sulla mia schiena nuda, i suoi baci sul collo mi fanno impazzire, ma niente supera il piacere che mi da la sua voce mentre ripete che mi ama. Lui mi ama. Tutto torna al posto giusto. Lo lascio fare mentre scioglie il laccetto che tiene su il vestito. Il tessuto leggero scivola sulla mia pelle lasciandomi scoperta davanti a lui. Sono imbarazzata, ma non cerco di fermarlo. Io sono sua. Akito si ferma a guardarmi, le sue mani scendono piano dal mio collo, accarezzano le spalle e si fermano sul mio seno.
“Sei così bella…”
Si china a baciarmi il collo e alzo il mento per offrirgli più pelle possibile. Mi alza la coscia e la porta sul suo fianco. Sento la sua erezione premere contro di me e credo di stare per impazzire. Mi sfugge un gemito e Akito sembra perdere la testa “Dio Sana, mi fai perdere la testa” Stringe di più la mia coscia e l’altra mano stringe una natica, si muove contro di me e mi bacia ancora.
Ma all’improvviso Akito si blocca, scende in basso e mi sento morire quando si ferma all’altezza del  mio ventre e…e raccoglie il mio vestito. Lo rialza assicurandosi di sfiorare nuovamente il mio seno nella risalita per allacciarlo al collo.
“Ci sarà tempo per questo…tutto il tempo del mondo”
Mi bacia e so che la sua è una promessa. Noi saremo per sempre insieme.
 
 
TUTTI I TITOLI DI GIORNALI. IL GIORNO DOPO.
‘La ragazza S e il ragazzo A nuovamente insieme. La Storia che ha commosso il mondo’.
“Ma come fanno a sapere tutta la storia?” Sana mi guarda con un sorriso, è seduta sulla poltrona del mio studio. Non sembra dispiaciuta che tutto il mondo sappia di noi, hanno descritto con talmente tanti particolari che non fatico a indovinare il nome dello spifferatore: Allas si sarà divertito un mondo…
“Senti, senti questo passaggio: ‘loro si appartengono, ora tutto il mondo lo sa’ non ti sembra buffo?”
Mi avvicino a lei e lancio via il giornale
“Ehi stavo leggendo!”
“cosa ti sembra buffo esattamente?”
“Che tutti sappiano di noi”
“No, non mi sembra buffo. È esattamente come dovrebbe essere”
Mi chino a baciarla e il suo profumo di vaniglia mi riempie le narici e mi allarga il cuore.
“ti amo” sussurra
Non mi stancherò mai di sentirlo e di dirglielo
“io ti amo”
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Anil