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Autore: Mew_vale    03/01/2021    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 80
 
 
 
[Isabella]
Delineo con l’indice il contorno della sua mascella. Non ho il coraggio di svegliarlo perché immagino sia stanco, data la serata/nottata passata, e vorrei che si riposasse. Ma questa mattina dobbiamo andare in azienda! Poso un dolce bacio sulla sua gota e questo lo fa svegliare.
<< Buongiorno amore. Ma che ore sono? >> Mi augura mugugnando, per poi lamentarsi sull’ora, ancora con gli occhi chiusi.
<< Le sei e quarantacinque. Buongiorno amore mio. >> Gli auguro, posando un bacio sulle sue labbra e venendo ricambiata.
<< Gonzalo si è svegliato? >> Mi domanda, stropicciandosi gli occhi e sedendosi sul letto.
<< No, non credo. Pensavo di andare giù a preparare qualcosa per colazione. Dopo lo svuotamento di stomaco di ieri sera avrà fame! >> Suggerisco. Rido divertita quando Diego, senza preavviso come al solito, mi salta addosso costringendomi con la schiena contro il materasso.
<< Sei fantastica… dolce… buona… >> Inizia ad elencare, frapponendo i complimenti a dei baci sul mio collo.
<< E’ un tuo amico amore, ed è in difficoltà, non ci vedo niente di straordinario nella mia iniziativa. >> Osservo.
<< Pensi che accetterà di fare il padre, o che abbandonerà quel bimbo? >> Gli domando, perdendomi nei miei pensieri, mentre continua a baciare il mio collo. Io avrei dato tutto l’oro del mondo per crescere con mio padre! Diego, carpendo i miei reali pensieri, si mette seduto e mi accarezza una guancia.
<< Non lo so amore mio. Ma non mi sento di giudicarlo perché non fa i salti di gioia per questa notizia. >> Mi risponde.
<< Ma è pur sempre suo figlio! Non ha nessuna colpa se è arrivato senza che lo desiderassero… Un po’ come me… >> Rifletto. Il tono della mia voce si fa malinconico sul finale. Sospinta da lui mi accoccolo contro il suo possente torace.
<< Immagina tuo padre che riceve la notizia della tua esistenza 25 anni fa. Mentre è ai ferri corti con sua moglie, la sua domestica gli comunica di essere incinta di lui: la notizia avrebbe shoccato anche tuo padre lì per lì! Gonzalo non è innamorato di quella ragazza e questa notizia lo sta destabilizzando parecchio. Ma io sono sicuro che farà la cosa giusta, vedrai. Cercherò di farlo ragionare. Come hai detto tu quel bimbo non ha nessuna colpa! >> Cerca di rincuorarmi.
 
 
 
 
[Gonzalo]
Ho l’impressione di aver dormito cinque minuti. Vengo svegliato da un profumo di caffè e pane tostato e da alcune voci. Apro a fatica gli occhi e mi scappa un lamento di dolore dato che non riesco a muovermi! Sollevo la maglietta che indosso, che non è mia, accorgendomi di un bruttissimo livido sulla pancia. Se trovo quello stronzo lo sistemo io per le feste! Mi guardo in giro osservando la stanza da letto impersonale, non riconoscendo il luogo in cui mi trovo! Fatico ad alzarmi dal letto e solo quando arranco verso le scale mi rendo conto che mi trovo a casa di Diego dato che le pareti del corridoio sono decorate con foto che ritraggono lui con la sua ragazza.
<< Gonzalo, buongiorno. >> Mi saluta, quando scendo le scale e trovo la cucina.
<< Buongiorno. Gradisci del caffè? Come ti senti? >> Mi domanda gentilmente la sua ragazza. Diego sposta una sedia dal tavolo.
<< Buongiorno. Grazie ma preferisco restare in piedi. Piegare il torace è una tortura! >> Declino.
<< Per forza, hai una costola incrinata. Quel tipo te le ha date di santa ragione. >> Mi annuncia Diego.
<< Lo rammento bene. Ero talmente stordito dall’alcol che non riuscivo a reggermi in piedi, figuriamoci reagire! >> Spiego, accettando una tazza di caffè da Isabella. Mi verso dentro un po’ di latte e due cucchiaini di zucchero.
<< Lo avete saputo? >> Domando, dopo attimi di silenzio. I due annuiscono.
<< Non ti biasimo per esserti buttato sull’alcol. Un conto sarebbe se questa notizia fosse arrivata dalla donna che ami, ma da una ragazza che hai appena lasciato… E poi sappiamo entrambi che avere figli non rientrava nei piani della tua vita. Ma quel bambino c’è, voluto o non voluto, e non ha nessuna colpa.  >> Chiosa Diego. La donna che amo? Cosa sa?
<< Kelly non vuole abortire. >> Annuncio.
<< Non è certo una decisione da prendere a cuor leggero, specialmente per una donna. Adesso ti sembra l’unica via possibile ma forse fare il padre non sarà così male? Non devi mica sposare Kelly. Devi solo amare questo bambino che porta il tuo DNA! >> Osserva Diego.
<< Adesso non riesco a pensare ad amare questo bambino. Devo assorbire la notizia e, senza offesa per Kelly, ma devo prima di tutto appurare di essere il padre della creatura prima di prendermi qualsiasi responsabilità. >> Rifletto a voce alta. Magari se non fosse mio figlio avrei una chance di salvare il mio rapporto con Paola! Magari… Ma se scoprirà quello che ho fatto a Tommy cosa accadrebbe fra di noi?
<< Credi che ti abbia tradito? >> Mi domanda Diego.
<< No, ma poco prima di mettersi con me aveva un’altra storia, con il marito di Marcella Valencia. Lei dice che il tale è sterile ma non potrebbe aver avuto un’avventura fra le due relazioni? >> Suggerisco.
<< Queste sono cose che sai tu, dato che era la tua ragazza. >> Taglia corto Diego. La sua ragazza non partecipa alla conversazione e mi guarda con circospezione: non credo di starle molto simpatico!
 
 
[Francesco]
Non credo esista modo più dolce di essere svegliati. Sorrido beandomi dei baci con sui sta costellando la mia spalla sinistra.
<< Buongiorno! >> Mi augura sorridente, quando mi giro nella sua direzione.
<< Buongiorno. Vorrei passare così tutta la giornata! >> Esclamo, accompagnando l’augurio con un bacio.
<< E cosa te lo impedisce? >> Mi domanda.
<< Ehm, vediamo, la ricerca di un lavoro e il fatto che devo cacciare la madre di Silvia! >> Elenco.
<< Ed io devo trovare una scusa con i miei per la mia assenza di questa notte, devo annunciare loro che andrò a vivere da solo e devo trovare un appartamento da affittare. >> Ribatte.
<< Se vuoi un mio amico viveva in un residence e ne ha parlato bene. >> Gli consiglio, parlando di Michael.
<< “Un amico”? >> Mi domanda scettico.
<< Sì, un amico. Non ti nascondo che per un po’ siamo usciti insieme ma mi sono fatto da parte quando ho scoperto che gli piaceva un altro. Non c’è stato nulla di che tra di noi. >> Narro. Tranne il bacio che ho maldestramente tentato di rubargli!
<< Lo conosci, è Michael Valencia. >> Ammetto. A separarci ci hanno già pensato segreti e bugie e non voglio più bugie tra di noi!
<< Se hai detto che è solo un amico ti credo, lo avrei fatto anche se non mi avessi detto il nome. Grazie comunque. >> Risponde. Accarezzo la sua guancia e lo bacio.
<< Hai voglia di fare colazione? >> Propongo.
<< Fosse per me non uscirei più da questo letto. Ma devo tornare a casa e trovare una scusa convincente con i miei che mi chiederanno dove ho passato la notte! >> Esclama. Usciamo dal letto ma non prima di esserci coccolati ancora un po’.
 
 
 
 
[Giulio]
Mi mancava solo la suocera che si piazza qui anche a colazione! Senza che me rendessi conto ha finito tutta la moka di caffè e ho dovuto alzarmi per farne un’altra!
<< Credo che comprerò un abito nuovo per l’occasione. Niente di quello che ho mi convince! >> Chiosa mia suocera, parlando ancora di quello che indosserà Domenica. Il discorso viene interrotto dallo squillo del campanello. Deo gracias! Constato che si tratta di papà quando guardo attraverso lo spioncino quindi apro la porta. Sarà qui per convincermi a non sottrarmi dal ruolo di testimone!
<< Buongiorno, scusate l’improvvisata. Un altro inquilino stava uscendo e mi ha fatto salire. >> Saluta. Lo faccio entrare e richiudo la porta.
<< Buongiorno Daniele. >> Saluta la mia ragazza.
<< Buongiorno, Ministro! >> Esclama Alma tutta eccitata come fosse entrato il Papa! Si pettina i capelli con le mani cercando di nascondere le babbucce con il musetto di un micio.
<< Ciao papà. >> Lo saluto. << Se vuoi un caffè è sul fornello. >> Lo informo.
<< No, grazie. Per oggi ho già assunto abbastanza caffeina. Speravo che potessimo parlare, in privato. >> Specifica, gettando un’occhiata alla mia ragazza e a sua madre.
<< Mamma, mi aiuti a truccarmi? >> Chiede la mia ragazza a sua madre, cercando di allontanarla.
<< Papà, la signora è Alma Gomez, la madre di Silvia. Alma, ti presento mio padre, Daniele Valencia. >> Li presento.
<< Molto lieto. >> Saluta mio padre.
<< Piacere mio. So esattamente chi è lei, non era necessaria una presentazione così accurata! >> Chiosa Alma. Scuoto il capo.
<< Ma non viveva nell’appartamento accanto? >> Osservo.
<< Sì, ma questa notte il mio coinquilino ha avuto la compagnia del suo ragazzo. Che lei conosce, tra l’altro… >> Tossisco prima che Alma commetta una cretinata!
<< Bene mamma. Ora andiamo o farò tardi in azienda! >> Chiosa Silvia, cercando di allontanare sua madre. Che oca che è certe volte!
 
 
 
[Daniele]
Dopo esserci liberati dell’invadente, e al quanto civettuola, madre della fidanzata di mio figlio, che voleva rendermi partecipe dei gusti sessuali del suo amico, finalmente restiamo soli così posso parlargli. Rifiuto alimenti e bevande ma accetto una sedia.
<< Suppongo immaginerai di cosa sono venuto a parlarti! >> Esordisco.
<< Avrei qualche idea. >> Risponde, mentre avvertiamo che la signore nell’altra stanza hanno acceso la musica.
<< Sarà un’idea di Silvia per nascondere le nostre voci così che Alma non ci senta. >> Mi spiega. Ottima iniziativa!
<< Vorrei che tornassi sulla decisione di non farmi da testimone. Facendo vedere quelle foto a mamma ne ricaveremmo una nuova ed inutile guerra, dato che non c’è stato niente tra me e quella. Tra qualche tempo gliene parlerò! >> Propongo. Non voglio che annulli la cerimonia di Domenica!
<< E cosa le dirai quando scoprirà che lo sapevi prima del rinnovo delle promesse? >> Mi domanda.
<< Non è necessario che lo sappia. >> Osservo.
<< E il basta bugie che fine fa? >> Mi domanda.
<< Basta bugie che possano ferire. Se l’avessi tradita avresti ragione a volerglielo dire, ma tra me e quella prostituta non c’è stato nulla, né con lei né con altre! Te lo giuro. Io sto provando con ogni sforzo a rimettere insieme la famiglia. Ho anche accettato Massimiliano, ho superato la cosa si Michael con il figlio del mascello… ehm, cioè, di Mora… >> Mi correggo. Noto perfettamente che Giulio reprime un sorriso.
<< Se vuoi la verità capita spesso che a certi eventi con altri colleghi ci siano ragazze del genere, ma io non le ho mai toccate. Dai, un conto è un tradimento con una ragazza che conosco, dato che all’epoca Ingrid la consideravo ancora una brava ragazza, ma con una prostituta non andrei mai. Credi che voglia portare qualche sorta di malattia venerea nel mio talamo nuziale?! >> Gli faccio notare.
<< Ok, fermati prima di parlare della vita sessuale con mia madre! >> Si lamenta Giulio, con un’espressione schifata in volto.
<< Se raccontassi a mamma tutte le volte che i miei colleghi portano quelle tipe ai ricevimenti, passerei gran parte del tempo a litigare! >> Mi lamento. Giulio sospira mentre scuote il capo.
<< Facciamo che è l’ultima volta che tollero le tue bugie. Ma sappi che se dovesse succedere qualcosa, magari di più grave, farò vedere le foto a mamma! >> Molla il colpo. Traggo un sospiro di sollievo.
<< Allora posso confermare al prete il tuo nome come testimone? >> Gli domando, alzandomi dalla sedia. Risponde affermativamente con un cenno del capo e si guadagna una pacca sulla spalla.
<< Ora scusami, ma devo andare all’albergo di quella pazza sciroccata per sbarazzarci di lei. >> Mi congedo, imboccando la porta.
<< Ella Wagner? Cosa farai? >> Mi domanda.
<< Dato che Class ha gettato il suo cellulare in piscina perciò  non ha più accesso ai suoi conti, le farò l’elemosina con un bel biglietto aereo, fresco di stampa, dato che ha così tanto bisogno di questua! E’ nel mio interesse che viva a anni luce di distanza da qui. >> Spiego.
<< Sì, meglio sbarazzarci di quella tizia. Ciao papà. >> Mi saluta.
<< Ciao, buona giornata. Saluta la tua ragazza e tua suocera. >> Ricambio, prima che chiuda la porta. Quando premo il bottone per chiamare l’ascensore la porta dell’appartamento accanto si spalanca e vedo due tizi baciarsi. Alzo gli occhi al cielo. Sarà meglio che mi abitui a vedere due uomini che si baciano dato che mio figlio non per molto eviterà di baciare il suo ragazzo dinanzi a me.
<< Ti amo tesoro! >> Esclama uno di loro, che credo sia il coinquilino di Alma dato che resta in casa, verso l’altro tale che mi da le spalle e che porta una berretta in testa. In effetti oggi si gela nonostante sia il 9 Marzo. Saranno gli ultimi freddi, spero!
<< Ti amo anch’io. Ci vediamo a pranzo. >> Risponde il tale. Ma io riconosco questa voce! Il padrone di casa mi guarda con un certo sconcerto quando mi volto leggermente verso di loro e stacca gli occhi dal suo amico.
<< D-dottor Valencia! >> Esclama come se avesse visto un fantasma!
<< Buongiorno. >> Saluto. Ma perché il tale mi conosce? Il suo amico si volta lentamente e anche lui sembra shoccato nel vedermi. E’ proprio lui: il figlio maggiore dello scimmione! Chissà se è al corrente dei gusti sessuali di suo figlio?
<< Come mai mi conosce? >> Domando al tizio riccioluto.
<< Ho lavorato per un po’ di tempo nella sua azienda, sostituendo Cèsar Mora. Ero anche presente alla sfilata e sono molto amico di Isabella e Silvia. >> Spiega. Non me lo ricordavo proprio!
<< Ho capito. Vi auguro buona giornata. >> Saluto, quando l’ascensore arriva al piano. Sto per premere il bottone per arrivare al pian terreno quando una mano si frappone alle porte e il figlio dello scimmione sale insieme a me. Un silenzio tombale ci avvolge.
<< Daniele, vorrei che quanto ha visto restasse tra di noi. Mio padre a mia madre non sanno nulla. >> Ammette.
<< Infondo ti devo un favore, dato che hai smascherato la pazza della tua amica. A proposito, sto andando da lei. Ti unisci a me? >> Lo informo. Sì: non nego che godrei immensamente nel vedere la faccia dello scimmione mentre gli annuncio che suo figlio gli nasconde i suoi gusti sessuali, che sono diversi da quelli che lui immagina, ma se il fidanzato di Class è amico di mia figlia ho le mani legate. Isabella non mi guarderebbe più in faccia! Quant’è faticoso essere buoni!
<< No, grazie! Ma cosa ci va a fare? >> Mi domanda
<< A liberarmi di lei. Le porterò un biglietto di Berlino e tutto il mio disprezzo! >> Esclamo.
 
 
[Camilla Senior]
Ieri sera a quella cena siamo stati quasi ignorati. Mio fratello, la sua famiglia e i nostri amici sono ancora risentiti verso mio marito, anche se hanno accettato le sue scuse.
<< Tesoro, mi passi il latte? >> Mi domanda mio marito. Ci metto qualche secondo per captare la sua voce. Compio il gesto dopo essermi distratta dai miei pensieri.
<< A cosa pensavi? >> Mi domanda.
<< A niente di che, stavo solo pensando all’atteggiamento freddo di ieri sera dei nostri parenti. >> Ammetto. Mio marito mi guarda come se avessi un’aria sospetta.
<<  Non pretendo che dimentichino dal giorno alla notte, specialmente nostra nipote. >> Risponde, quando sentiamo la porta d’ingresso aprirsi.
<< Buongiorno mamma, buongiorno papà. Lena è già uscita? >> Ci saluta nostro figlio.
<< Buongiorno. Dove sei stato? >> Domando dopo avergli augurato la medesima cosa.
<< Ciao. Sì, dato che sono le 8 e mezza. Oggi l’azienda è operativa. >> Specifica nostro marito.
<< Vuoi delle brioches? Te le riscaldo. >> Propongo.
<< No, grazie, ho già fatto colazione. >> Declina.
<< Dove? >> Gli domanda mio marito.
<< In albergo. Scusate se sono scappato così dalla cena e se non sono rientrato ma dopo ciò che è successo volevo restare un po’ da solo perciò ho preso una stanza in albergo. >> Spiega.
<< Spero non nello stesso albergo di quella! >> Esclama Kristoff.
<< No, chiaramente no.  Vado a fare una doccia, scusate! >> Esclama, congedandosi da noi. Mio marito assume un’espressione perplessa, prima di versarsi un'altra tazzina di caffè.
<< Ti andrebbe di fare un giro oggi? Pensavo che potremmo fare un pic-nic al Parco Metropolitano Simon Bolivar. >> Mi propone. Lo guardo con un certo stupore non trattenendo un sorriso.
<< Cosa c’è? Non mi sembra di averti rivolto una proposta così scandalosa! >> Esclama.
<< E’ che non me l’aspettavo, tutto qui. Il Parco Simon Bolivar è il luogo del nostro primo bacio! >> Esclamo, rievocando quel momento.
 
Erano passate due settimane dalla fine della relazione con Daniele e una da quando avevo conosciuto Kristoff. Ci eravamo visti praticamente tutti i giorni. So che mia madre e mio padre spasimavano per vedermi sposata con Daniele, ma se non era il mio desiderio cosa ci potevo fare? Non mi ci vedevo alla mia età a fare la Signora in una bella villa! Sì, sarei stata sommersa dei più pregiati regali ma a che prezzo? Sarei stata sola per gran parte del tempo, avrei dovuto rinunciare alla mia libertà personale in virtù della famiglia! Quando avevo intuito che i miei genitori stavano sognando queste nozze, quando la cosa si stava complicando troppo e si stava facendo troppo seria per i miei gusti, decidi si lasciare Daniele. Quella tra me e Dan è stata solo una storia tra ragazzi: amori che spesso terminano. Perché per i miei genitori era così difficile accettarlo? Come avrei fatto a dirli che quello che loro avrebbero definito “cameriere” con disprezzo mi aveva fatto perdere la testa? Avevo conosciuto Kristoff una settimana dopo la rottura con Daniele alla serata finale di Miss Club, a cui ho gareggiato per giunta. Dopo una settimana di frequentazione quel giorno ci trovavamo al Parco Metropolitano Simon Bolivar. Quella settimana avevamo fatto un sacco di cose interessanti: bungee jumping, avevamo sorvolato la città su una mongolfiera, il giorno prima avevamo fatto deltaplano e mi aveva promesso che un week end lo avremmo passato a Cartagena a fare windsurf. Praticamente spendeva tutto ciò che guadagnava per vivere entusiasmanti avventure. Il massimo dell’avventura e della trasgressione per Daniele e la mia famiglia era mangiare un hamburger, dato che si porta alla bocca senza l’ausilio delle posate!
<< Non ti sembrerà vero fare una semplice e noiosa passeggiata, con i piedi incollati al suolo terrestre! >> Intervenne, quando trovammo un bel posticino all’ombra per sederci. Se mia madre mi avesse vista sedermi sull’erba con addosso dei jeans firmati mi avrebbe diseredata!
<< Fa bene una pausa, ogni tanto. Purché non sia troppo lunga! >> Esclamai. Mi sorrise e mi sentii sciogliere!
<< Non temere bellezza. Ho già prenotato i biglietti del treno per Cartagena, tra due weekend saremo al mare! Un mio amico ha un camper, che al momento non usa, e si è offerto di prestarmelo. Sempre che per te non sia troppo… squallido! >> Esclamò, chiaramente ironizzando sullo status da snob della mia famiglia. Sollevai un sopracciglio.
<< Pensavo di averti dimostrato di non arrivare ai loro livelli di snobismo quando mi sono sporcata il mento e la camicetta di seta con la salsa greca del kebab! >> Esclamai. Era entusiasmante provare tutte quelle cose nuove, dopo anni di protocollo e bon ton!
<< Posso confessarti una cosa? Avrei tanto voluto essere io a toglierti quella salsa dal mento l’altra sera, ma ho desistito… >> Mi confessò, spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< E perché non lo hai fatto? >> Chiesi, osservando le sue labbra che bramavo.
<< Perché non so come siete abituate voi ragazze ricche! Ho pensato: magari è così pudica che rimedierei solo un ceffone! >> Esclamò, facendomi ridere di gusto. Avevo fatto aspettare Daniele solo perché non ero del tutto certa di quello che stesse succedendo tra di noi: era amore o stavo scambiando l’amicizia nata da ragazzini per qualcos’altro?
<< Adoro il tuo sorriso. >> Intervenne, prima di impossessarsi delle sue labbra. E così era quello l’amore? Sentii il mio cuore sussultare e faticavo a respirare!
<< Mi piace il tuo sapore! >> Esclamò, dopo esserci separati, passati alcuni minuti.
<< Non so di salsa greca, ma spero vada bene lo stesso! >> Esclamai. Mi regalò uno dei suoi migliori sorrisi.
<< Le tu amiche ti hanno chiamata? >> Mi domandò. No! Si erano risentite molto con me per la decisione di lasciare Daniele.
<< No. Ma del resto non mi aspettavo una diversa reazione dato che Marcella è sua sorella e Carmen secondo me ha sempre puntato a lui. Secondo me si è già fatta sotto! >> Esclamai.
<< Sei gelosa? >> Mi chiese. Lo costrinsi con la schiena contro l’erba e gli montai a cavalcioni, incurante che qualche passante mi riconoscesse come Camilla Mendoza, la secondogenita di Roberto e Margherita Mendoza!
<< Solo di te! >> Risposi, coccolandogli il petto. Si mise a sedere e iniziò ad accarezzarmi la schiena. Rabbrividii di piacere.
<< C’è una cosa che non ti ho detto. La ditta di catering per cui lavoro questa Domenica si occuperà del banchetto di un evento che si terrà a casa tua. >> Mi narrò.
<< Il ventiseiesimo compleanno di mio fratello! >> Esclamai. Pensai che non era il momento giusto per presentare Kristoff alla mia famiglia per diversi motivi: perché, essendo passato poco tempo dalla rottura con Daniele, non avrebbero capito, perché non volevo che il loro primo incontro avvenisse con Kris in divisa, cosa che avrebbe sottolineato la differenza di ceto e perché a quella festa sarebbe stato presnete Daniele, oltre alle sue sorelle. Volevo che la presentazione avvenisse con un pranzo normale.
<< Non preoccuparti, giuro che terrò un profilo basso. Non voglio che mi conoscano come il tuo ragazzo mentre sono in divisa! >> Esclamò, come se mi leggesse nel pensiero.
<< Stavo anche pensando che per me sarà molto difficile averti vicino ma non poterti prendere la mano… accarezzarti… baciarti…. >> Risposi, accompagnando le parole con i gesti citati.
 
 
<< Lo rammento bene. >> Specifica, accarezzando la mia mano destra che tengo appoggiata sul tavolo.
<< Allora dovrò darmi da fare. Un pic nic necessita di tante cose, per essere tale. Per te sandwich con il tacchino, vero? >> Gli domando. Annuisce sorridendo.
 
 
 
[Maria]
E’ paradossale che proprio Gonzalo aspetti un figlio che non ha desiderato. Proprio lui che ha elaborato un piano per non far sapere a suo fratello che aveva avuto un figlio illegittimo. Vederli parlare ieri è stato come ricevere un pugno nello stomaco. Ho commesso un grosso sbaglio accettando i soldi di Gonzalo 5 anni fa e mi è bastato vedere per un secondo Tommy con suo padre per capirlo! Sì: devo smettere di accettare i soldi di Gonzalo. Tuttavia non so se è giusto rivelare la verità a Sebastian dopo tanto tempo e dopo aver accettato quell’accordo, rovinando il suo matrimonio.
<< Non immaginavo che questo Alec fosse capace di tanto. >> Chiosa sconcertato nostro padre, scuotendo il capo, dopo il racconto di Paola la quale sembra proprio provata. Le accarezzo la schiena. Ha gli occhi rossi dal pianto.
<< Non lo immaginavo nemmeno io. Sembrava un ragazzo così equilibrato… Oddio, ci sono anche andata a letto! >> Si incolpa.
<< Sorellina, non potevi immaginare che fosse un pazzoide. >> La consolo.
<< La polizia ha detto che aveva già una denuncia per stalking, dalla sua ex. >> Ci spiega. Oddio questo tale è proprio Dr. Jekyll e Mr. Hyde!
<< Ma perché picchiare selvaggiamente Gonzalo? Tra di voi non c’è niente, giusto? >> Domanda papà a Paola, anche se più che una domanda sembra una raccomandazione! Io mi affaccio in salotto per assicurarmi che Tommy sia ancora concentrato a guardare i cartoni animati. Abbiamo ritenuto opportuno che si allontanasse con la cameriera così non sentisse determinati discorsi!
<< Niente, papà. Gonzalo aspetta un figlio da un’altra ragazza, che è anche una mia amica. E’ una storia che non avrebbe né capo né coda. >> Risponde demoralizzata, gettandomi un’occhiata. Oddio, le piace Gonzalo allora!
<< Ieri sera non sono uscita per una passeggiata ma perché Gonzalo mi ha chiamata. Aveva appena saputo della gravidanza e cercava di sfogarsi. Se Alec mi stava pedinando deve averci visti mentre lo abbracciavo, ma era solo un abbraccio di incoraggiamento. >> Ci spiega. Spero vivamente che tra di loro si accaduto solo quello!
<< Non posso crederci. Alla sfilata mi aveva ispirato fiducia e pensare che volevo anche invitarlo a casa. >> Pensa ancora frastornato papà.
<< Magari se non lo avessi lasciato non avrebbe perso la testa così e non avrebbe picchiato Gonzalo. >> Si recrimina mia sorella.
<< Non cominciare a darti la colpa. Magari ti avrebbe seguito lo stesso per un qualsiasi, anche infondato, sospetto di gelosia. Certi soggetti scattano per nonnulla! >> Le faccio notare. La nostra chiacchierata viene interrotta dallo squillo del suo cellulare.
<< Scusate, devo rispondere. E’ Kelly. >> Annuncia per poi abbandonare la stanza. Spero che mia sorella stia ben lontana da quel soggetto. Dovrò fare una bella chiacchierata con lei! Userò tutte le mie forze per tenerli separati!
 
 
[Ella]
Sono finita! Ho parlato fino ad ora con la banca e la risposta è stata sempre la stessa: per ragioni di sicurezza non posso aprire l’app del mio conto da un nuovo dispositivo, senza prima aver effettuato la disattivazione sull’altro apparecchio. Ma il mio cellulare è annegato, per la miseria! Più disattivato di così! Mentre ho la testa fra le mani bussano alla porta della suite.
<< NON VOGLIO ESSERE DISTURBATA! C’è ANCHE IL CERTELLO CON SCRITTO “DO NOT DISTURB”, SIETE FORSE CHIECHI?! >> Tuono. Niente! Chiunque sia non desiste dato che bussa sempre più forte. Esasperata, mi alzo e apro la porta convinta di trovarmi di fonte una cameriera rompi palle, invece è quell’energumeno di Daniele Valencia a farmi visita, con la sua aria incazzata!
<< Immaginerà che non è un visita di cortesia, signorina! >> Esordisce, entrando nella stanza. Facendolo mi spintona leggermente.
<< Cosa vuole? >> Gli domando. Il telefono è troppo lontano per chiamare la security, ammesso che ciò serva a qualcosa visto che lo hanno fatto salire!
<< Farle l’elemosina dato che, in qualità di morte di fame, ne ha tanto bisogno. >> Offende, sbattendo un tavolo un biglietto aereo.
<< Sparisca da questo paese. >> Mi intima.
<< Altrimenti? >> Lo sfido.
<< Altrimenti la denuncio. Io avrei da perderci solo del tempo prezioso, ma lei? Lei non ha neanche i soldi per bere un caffè, come farebbe a pagarsi un avvocato? >> Mi minaccia. No, non voglio marcire in una prigione colombiana di merda! Cerco di trattenere le lacrime dettate dal nervoso perché mi tocca sottostare al ricatto di questo tizio! Afferro il biglietto nascondendolo fra le braccia incrociate.
<< Allora le è rimasta ancora un po’ di dignità? Chi lo avrebbe immaginato. Credevo fosse andata smarrita cercando di farsi sposare da un uomo che non la ama! Qua sotto l’attende un mio autista che la scorterà fino al gate. Sa com’è, mi fido poco delle persone come lei. Addio. >> Si congeda uscendo dalla stanza e lasciando la porta aperta. Mi accascio a terra piangendo.
 
 
 
[Paola]
Rispondo al cellulare già sapendo su quale argomento verterà la conversazione!
<< Ciao. >> La saluto dato che “buongiorno” mi sembra una presa in giro!
<< Ciao. Dopo l’ospedale sei sparita e non hai più risposto alle chiamate! Ho parlato con la polizia e mi hanno detto di aver arrestato Alec per l’aggressione a Gonzalo. Ma è vero? >> Mi domanda.
<< Sì. Dopo l’ospedale sono stata alla stazione di polizia per raccontare che Alec possiede una felpa uguale, dato che ha lavorato in quel club. >> Spiego.
<< Io non ci posso credere. E non capisco che motivo poteva avere per picchiare Gonzalo! >> S’interroga. Perdonami per l’ennesima bugia che sto per raccontarti!
<< C’è una cosa che non ti ho detto. Ieri sera, dopo che gli hai detto della gravidanza, Gonzalo è stato da me. Era stravolto, mi ha chiesto se lo sapessi e cercava qualcuno con cui sfogarsi. Non te l’ho detto perché magari potevi dispiacerti del fatto che fosse tanto stravolto dalla notizia… >> Cerco di farle credere.
<< Cosa ti ha detto? >> Vuole sapere. Il bacio prolisso che ci siamo dati torna ad ossessionarmi!
<< Che non vuoi abortire, che non è pronto per questo… le solite cose che si dicono in questi casi… >> Mento spudoratamente.
<< Ciò non spiega perché Alec lo abbia massacrato. >> Osserva.
<< Alec era già stato denunciato per stalking, dalla sua ex. Credo che mi stesse seguendo e che abbia frainteso la situazione quando Gonzalo ed io ci siamo abbracciati, al momento di congedarci. >> Proseguo con le mie menzogne.
<< Non mi dava l’idea di un matto. Tu stai bene? Ti aveva pedinata altre volte? >> Mi domanda.
<< Non saprei. Ma qualche giorno fa mi aspettava fuori dall’azienda e mi ha fatto una pietosa scenata di gelosia, accusandomi quasi di avere delle mire sul suo patrigno. >> Spiego dicendo una cosa vera una volta tanto!
<< Almeno adesso non può tormentare più nessuno. Ti lascio, vorrei provare a passare da Gonzalo, ammesso che sia al loft. Bacetto! E grazie per avermi detto che Gonzalo è stato da te e grazie per ieri sera. Sei un’amica! >> Mi saluta. Mi sento morire quando mi dice che sono un’amica!
<< Ciao. Passa una buona giornata. >> La saluto, ripromettendomi che questa sarà l’ultima bugia che le dirò. Starò lontano da Gonzalo perché la mia amica aspetta un figlio da lui e desidera formare una famiglia!
 
 
 
[Gonzalo]
Sfinito, arrivo al mio loft e come prima cosa mi siedo sul divano dove metto in carica il mio cellulare. Ai miei parenti verrà un colpo quando dirò loro cos’è accaduto stanotte. La prima persona che chiamo è mio fratello.
<< Buongiorno fratellino. Immagino tu abbia passato la notte al loft. >> Esordisce, quando accetta la comunicazione.
<< Buongiorno. No, l’ho passata prima al pronto soccorso e dopo a casa di Diego. Non allarmare mamma perché sto abbastanza bene, date le circostanze, ma ieri sera sono stato aggredito. >> Spiego in soldoni.
<< COSA? E CI CHIAMI SOLO ORA?! DOVE SEI ORA?! >> Mi redarguisce. Sono costretto ad allontanare il cellulare dal mio orecchio.
<< Mi dispiace. Ero un po’ stravolto dato che avevo bevuto e quando sono arrivato a casa di Diego sono crollato. Comunque sono al loft, tra poco vado sotto la doccia. >> Spiego.
<< Ti vengo a prendere. >> Mi annuncia.
<< Magari nel pomeriggio. Vorrei restare solo e dormire un po’, se non ti spiace! >> Declino.
<< Mamma è preoccupatissima ed arrabbiata. Vuole venire lì’ >> Mi spiega.
<< Ti prego, dille che ci vediamo questa sera. Vi racconterò tutto. >> Lo prego.
<< Prima di cena ti veniamo a prendere. Hai proprio la testa dura! >> Esclama.
<< Infatti non ho ferite in testa! >> Ironizzo. Sento mio fratello sospirare al di là del telefono.
<< Ci sentiamo dopo. Cerca di dormire e chiama subito se ti senti male o se hai bisogno. Anzi, chiama prima l’ambulanza. >> Mi raccomanda.
<< Certo. A più tardi. >> Lo saluto. Non appena pongo fine alla telefonata ne arriva un’altra: è Lorenzo.
<< E così tuo figlio preferisce le patatine ai cioccolatini! >> Esordisce. Non capisco cosa vuol dire ma credo sia una battuta!
<< Ti sembra il caso di fare dell’ironia? Sono annientato. >> Rispondo.
<< Lo immagino. Come ti senti? Sei ancora da Diego ed Isa? >> Mi domanda.
<< No, sono al loft. Dopo colazione mi hanno riaccompagnato. Grazie per stanotte! >> Rispondo.
<< E così il ragazzo di Paola era una specie di pazzo! >> Esclama. Aggrotto le sopracciglia.
<< Come, scusa? >> Domando confuso e ancora stordito dagli antidolorifici.
<< Non sai niente? E’ stato Alec ad aggredirti. Lo hanno arrestato stamani all’alba, quando ha finito il turno al lavoro e dove secondo te? Alla discoteca a cui appartiene lo stemma che aveva sulla felpa che ha usato per aggredirti! Il peggior criminale del mondo, non c’è che dire! >> Mi spiega. Mi porto una mano alla fronte. Maledetto bastardo! E’ stato il citrullo delle violette!
<< Che maledetto bastardo. >> Intervengo, dando voce ai miei pensieri. << Cosa diavolo ha nella testa? La merda?! >> Esclamo.
<< Ho parlato con Paola dopo che è stata dalla polizia per dire che lui possiede una felpa come quella che hai descritto e ha detto che aveva già una denuncia per stalking. Si vede che vi ha beccati insieme! >> Esclama Gonzalo. Avvampo come se fossi un tredicenne alla sua prima esperienza!
<< C-come insieme? >> Domando fingendo indifferenza.
<< Ah, sì, scusa, siete solo amici “barra” fratellastri. Adesso mi risponderai di nuovo che vi siete avvicinati solo per la storia dei vostri genitori… >> Risponde in modo canzonatorio. Lo ha capito! Lo saprà anche Diego? Questa mattina non ne ha fatto accenno!
<< Esatto, Paola ed io siamo solo amici. Amici “barra” fratellastri. >> Ripeto come un pappagallo. Dopo tutto è assodato che tra di noi non può esserci niente per tre motivi: la gravidanza di Kelly, ciò che ho fatto a suo nipote ed ultimo ma non meno importante lei mi odia perché pensa che sia stato a letto con Adelina al funerale, quindi non avrebbe senso mettere in circolazione certe voci! Forse è anche inutile che  cerchi di smentire la mia presunta scappatella con Adelina: così continuerà ad odiarmi, non si innamorerà di me e non le si spezzerà il cuore quando saprà di Tommy.
<< Come vuoi! Hai sentito Kelly? >> Mi domanda.
<< No, non sono pronto. Cosa dovrei dirle? Non ho ancora metabolizzato la notizia! >> Esclamo sprofondando di nuovo nel baratro.
<< Purtroppo non la potrai evitare in eterno. E’ sicuro al 100% che sia tuo? >> Mi domanda.
<< Il tizio con cui stava prima è sterile. A meno che non abbia avuto avventure tra quel tale e me, sì, è sicuro, mio malgrado! Ti devo lasciare, mi suonano alla porta. >> Eppure avevo detto a mio fratello che ora volevo stare solo!
<< Ci sentiamo. >> Si congeda, ponendo fine alla conversazione. Apro la porta convinto che sia mio fratello ed invece mi trovo dinanzi l’ultima persona che volevo vedere! Mi sposto per farla entrare.
<< So che non muori dalla felicità di vedermi ma almeno un “ciao”! >> Mi redarguisce, togliendosi il cappotto che appoggia sul divano. Il mio sguardo finisce sul suo ventre.
<< Ciao. Comprenderai che sono ancora scosso. >> Mi giustifico.
<< Per l’aggressione o per la notizia? >> Ironizza. Le rivolgo uno sguardo eloquente.
<< Posso offrirti qualcosa? Magari un pacchetto di patatine? >> Ironizzo, dato che non ha perso tempo per condividere tali informazioni con i miei amici. Mi rivolge un sorrisetto.
<< No, grazie, ho già fatto colazione. Sono qui per aiutarti: hai una costola incrinata, come farai a prepararti da mangiare? >> Mi domanda.
<< Esistono i microonde e del cibo adatto per essere cucinato dentro di esso. E pensa, è già nel contenitore adatto! Incredibile vero? >> La canzono.
<< Quando avrai finito di fare il villano potremmo parlare come persone adulte? >> Mi redarguisce.
<< Ero preoccupata per te. Per te sarò stata una storiella senza importanza ma io tengo a te! E poi penso che la tua reazione la sera del lancio sia stata esagerata. Solo per essermi presentata come la tua ragazza. >> Mi rimprovera.
<< Non mi piace quando mi fanno sentire legato ad un guinzaglio, se permetti! Vorrei decidere io quando e sé qualcuna è la mia ragazza. Dato che non sono solo un pezzo di carne potevi prima almeno chiedermi “cosa siamo?” e ti avrei risposto! >> Tuono. Ma dopo la nottata passata vuole anche mettersi a litigare?
<< Quella sera mi hai detto delle cose orribili! Io non mi sono auto invitata a quell’evento per indispettire Marcella, ma perché mi vedevo come la tua ragazza e mi sembrava giusto accompagnarti! >> Si giustifica.
<< Kelly, io devo parti una domanda che ti farà incazzare, ma devo fartela. Tra la rottura con Russell e il nostro incontro hai avuto qualche avventura? >> Le domando.
<< GONZALO TORRES, NON TI TIRO UN CEFFONE SOLO PERCHE’ MI FAI PENA NEL TUO STATO! >> Tuona fuori di sé. Afferra cappotto e borsetta dirigendosi verso la porta ma le sbarro la strada.
<< Quando hai finito di fare l’isterica possiamo parlare da persone mature? >> La canzono. Stringe le sue cose al petto, indispettita.
<< Se permetti ho tutto il diritto di fare certe domande, di appurare la parentela tra me e quel bambino prima di prendermi qualsiasi tipo di responsabilità! >> Esclamo.
<< Stai dicendo che ti prenderesti le tue responsabilità? >> Mi domanda. Ho altra scelta? Di bambino con il sangue dei Torres cresciuto senza padre ne basta uno!
<< Se è mio figlio, sì. >>  Rispondo, oramai rassegnato a tale destino. Kelly fa cadere le sue cose e mi allaccia le braccia al collo. Mi lamento per il dolore. Porca miseria!
<< Oddio, scusa! Comunque oggi giorno è possibile fare test di paternità prima della nascita, prelevando del materiale tramite l’amniocentesi, così ti toglierai qualsiasi dubbio. Non so che idea tu ti sia fatto di me ma non sono una che incastra gli uomini e rimanere incinta non era nei miei piani per il futuro imminente, però è successo. >> Mi assicura. E’ proprio mio!
<< Ok. Faremo quest’esame. >> Acconsento.
<< Bene, ora che abbiamo trovato una accordo, ti siedi qui mentre preparo la vasca per un bagno rigenerante. E guardo cos’hai in frigo per capire cosa mettere insieme per il tuo pranzo. >> Decide. Acconsento senza protestare, orami rassegnato. Per tutto il tempo penso a Paola.
 
 
 
[Diego]
<< Il mio amico non ti sta troppo simpatico, vero? >> Le domando, dopo aver chiacchierato per tutto il tragitto, mentre arriviamo nel garage dell’azienda. Dietro di noi arrivano le auto di David e Camilla e Lorenzo con Roberta. Ci salutiamo con un “buongiorno” come di consueto.
<< Come vuoi! Hai sentito Kelly?... Purtroppo non la potrai evitare in eterno. E’ sicuro al 100% che sia tuo?... Ci sentiamo. >> Dice Lorenzo al suo auricolare. Capisco subito che era al telefono  con Gonzalo.
<< Scusate se ve lo dico ma non avete un bell’aspetto! >> Esclama Camilla, rivolgendosi a me e Isabella.
<< Sfido. Questa notte noi quattro abbiamo soccorso Gonzalo, lo abbiamo portato al pronto soccorso, e poi ha dormito da noi. Ho un sonno! >> Mi lamento, non celando uno sbadiglio.
<< Era lui al telefono. Non sapeva che l’aggressore era Alec. >> Spiega Lorenzo.
<< Un attimo, Alec chi? Il nuovo ragazzo di Paola non si chiama così? >> Domanda confusa Camilla.
<< Ex ragazzo. E’ una storia strana ed intricata. Gonzalo dice che lui e Paola sono solo amici, quindi Alec avrebbe preso un abbaglio picchiando Gonzalo per gelosia. Ah, e poi a completare il quadretto c’è Kelly, la ragazza incinta di Gonzalo! >> Esclama Lorenzo.
<< No, ci stai prendendo in giro! >> Esclama David, cercando il mio sguardo. Io annuisco. Nel frattempo entriamo in ascensore.
<< Bhe, è pazzesco che sia successo proprio a lui. >> Chiosa Camilla.
<< Spero che prenda le decisione migliore per il bambino. Non ne ha alcuna colpa e non dovrebbe vivere senza padre! >> Esclama la mia fragolina.
<< Tesoro, la vita va così. C’è chi mette al mondo figli che non vuole, e chi ne desidera e li adotta. I figli sono di chi li vuole! Ci vediamo dopo. >> Interviene Roberta, cinica per via di ciò che le è successo, prima di baciare castamente il suo ragazzo, per poi andare nel suo ufficio.
<< A più tardi. >> Si congedano da noi coralmente anche Lorenzo, Camilla e David.
<< Non farci caso amore mio. Ha questa visione dell’argomento per ciò che le è successo! >> La difendo verso la mia fragolina.
<< Credo che mi detesti perché Patrizia mi ha accettata senza remore. >> Ipotizza Isabella, quando raggiungiamo il mio ufficio.
<< Ma cosa dici? Roberta non ti odia affatto. >> La tranquillizzo.
<< Secondo me sì! Non è che mi dia tanta confidenza. >> Osserva. Bhe, in effetti è vero!
<< Se ti fa sentire meglio ci parlo. Vedrai che è solo un’impressione, magari non ti ha ancora dato confidenza perché non c’è stata occasione. Non credo che ti odi, come si fa ad odiare questo visino così adorabile? >> La tranquillizzo, prima di baciarla.
 
 
[Silvia]
Dopo una giornata di “vacanza”, tale per modo di dire visto quant’è stata impegnativa, riprendiamo il lavoro in azienda. Ho raggiungo le ragazze alla scrivania di Annamaria per chiacchierare un po’. Non posso neanche raccontare ad Isa del dramma sorto tra Giulio e il loro padre perché facendolo dovrei citare il motivo di tale lite, ovvero le foto di Daniele con quelle squillo! Odio dover nascondere le cose alla mia amica. E di fronte alla banda non possiamo neanche parlare di Class e Francesco. Spero di poter pranzare da sola con lei! Ovviamente l’argomento della giornata è Isabella!
<< Se lo avessimo saputo subito ti avremmo steso il tappeto rosso quando sei arrivata in azienda! >> Chiosa Berta. Quella rossa è Isabella!
<< Ma cosa dite, ragazze? Siete state così carine il primo giorno di lavoro. >> Risponde Isabella, imbarazzata da tante attenzioni.
<< Io rammento che ti abbiamo parlato male di tuo padre e della sua famiglia… Non glielo dirai, vero? >> Domanda con un certo spavento Mariana. Ridacchio. Isa quando è tornata a casa quel giorno mi ha fatto un resoconto dettagliato quindi so tutto!
<< Certo che no, ragazze. Sentite, io sono la Isabella di sempre. Sono una dipendente e non voglio che mi trattiate in modo diverso da prima! >> Mette in chiaro la mia amica.
<< Finché tuo padre non ti intesterà delle quote dell’azienda! >> Chiosa Sandra. Non ci avevo pensato!
<< M-ma che dite? >> Domanda sconcertata Isabella. Neanche lei aveva pensato a tale eventualità.
<< Tutti i figli di Daniele hanno una piccola quota. E’ certo che intesterà una quota anche a te! >> Chiosa Berta. Isabella diviene meditabonda mentre dall’ascensore esce una signora sulla trentina abbondante con una minigonna inguinale.
<< E quella cosa vuole? >> Domando sotto voce alle ragazze.
<< Sembra la bionda finta ventotto anni fa, portava la minigonna così corta quando lavorava qui! >> Chiosa Mariana. Ci sparpagliamo per non dare l’impressione di nullafacenti.
<< Buongiorno, posso aiutarla? >> Le domanda Annamaria.
<< Buongiorno, spero di sì. Ho appuntamento con la presidente, la signora Mendoza. >> Risponde la signora misteriosa.
<< Probabilmente non lo sa, ma ci sono stati dei cambi a i vertici e la Signora Beatrice Pinzon Mendoza e suo marito hanno dato le dimissioni! >> La informa Annamaria.
<< Io ho preso appuntamento all’inizio dell’anno, avevo parlato con la Signora Mendoza. Allora posso vedere il presidente in carica o un altro dirigente? >> Domanda la tipa.
<< Il suo nome, prego? >> Le domanda Annamaria.
<< Wendy Cuéllar Castro. >> Si presenta la signora. Annamaria consulta l’agenda digitale.
<< Quella tizia vuole vedere il tuo ragazzo! >> Sussurro ad Isabella.
<< Sarà una rappresentate. >> Minimizza Isabella. Una rappresentante con una minigonna inguinale e una scollatura da ballerina da night. Se una tizia così chiedesse di Giulio non arriverebbe a dirgli “buongiorno”!
<< Sì, infatti il suo nome è negli appuntamenti. Un attimo per cortesia, avverto il presidente! >> Acconsente Annamaria, afferrando il cordless.
<< Diego?... Scusi se la disturbo, ma sarebbe arrivato l’appuntamento delle 10… Ok! >> La sentiamo dire. << Il presidente sta arrivando. >> Aggiunge.
<< Mi scusi, non ho potuto fare a meno di ascoltare. Il presidente in carica è Diego Armando Mendoza, il figlio di Beatrice e Armando? >> Le domanda la tipa. Isabella ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Hai visto, lo conosce! >> Esclamo. Isabella cela la sua gelosia con un aplomb che io non posseggo.
<< Sì signora. >> Risponde Annamaria quando Diego esce dal suo ufficio. Lancia l’occhiolino alla sua ragazza prima di paralizzarsi quando la tipa si volta.
<< P-professoressa Cuéllar. >> La saluta Diego, un po’ troppo sorpreso di vederla!
<< Diego, come sei diventato grande, che piacere! Non ti dispiace se ti do del tu, vero? >> Risponde la tipa, facendo il guancia a guancia con il fidanzato della mia amica, non che mio cognato! Prendo per mano la mia amica e ci avviciniamo, seguite dal resto della banda.
<< Come mai conosce il nostro presidente? >> Domando. Io non ho timore di fare scandalo!
<< Perché ero la sua insegnante di matematica alle scuole superiori. Anche i tuoi fratelli lavorano qui? >> Le domanda la tizia, spostandosi i capelli biondi dietro le spalle. La guardo sollevando un sopracciglio. Gatta morta!
<< Sì. Camilla è stilista e Lorenzo Vice Direttore Commerciale. >> Risponde Diego. Do una gomitata sulla spalla alla mia amica costringendola a farsi sotto. Si svegliasse! Questa tardona sta civettando con il suo ragazzo!
<< Professoressa, mi permetta di presentarle la mia fidanzata, Isabella Caris… Cioè, Valencia! >> Esclama Diego. E’ la prima volta che viene presentata con il cognome che merita di portare. Le due donne si stringono la mano augurandosi reciproco piacere. Io avrei da ridire!
<< Ho sentito la notizia ieri mattina alla televisione. Vedendola di persona mi sembrano così assurde tutte le dicerie che dicono! Non mi sembri proprio un’arrampicatrice, sei così carina e adorabile! >> Esclama la tipa. Lei sì che lo è!
<< Ad ogni modo, qual buon vento la porta qui? >> Le domando. La banda trattiene una risatina.
<< La signorina è la tua assistente? >> Domanda la tipa a Diego. Ma chi l’ha autorizzata a dargli del tu? Non sono più a scuola e non sono più insegnante-studente!
<< No, ma è che in quest’azienda siamo tutti una grande famiglia e, per fortuna, abbiamo del personale zelante! >> Mi difende Diego, che non sembra prendersela per la mia invadenza.
<< Comunque, avevo parlato con tua madre riguardo la creazione delle divise scolastiche per la mia nuova scuola privata. >> Espone la tipa.
<< Allora sarà il caso che convochi il direttore commerciale, la direttrice finanziaria e gli stilisti. Può accomodarsi in sala riunioni. Annamaria, falle strada e offrile un caffè. >> La invita Diego, riservandole il trattamento che riserva sempre agli ospiti dell’azienda. La tipa ancheggia fino alla sala del consiglio scomparendo dalla nostra vista. Diego passa accanto ad Isabella ed esita prima di posarle un bacio sulle labbra.
<< Silvia, ma cosa ti è preso? >> Mi domanda Isabella.
<< Quella tipa stava civettando con il tuo ragazzo. E’ evidente! >> Esclamo.
<< Bhe, forse è rimasta colpita dato che è diventato un giovane attraente! Di sicuro non devi temere che sia una sua vecchia fiamma, visto che era la sua insegnante. Forza ragazze, meglio tornare al nostro lavoro prima che il dottor Lorenzo ci veda ciondolare! >> Consiglia Berta, quindi tornano alle loro scrivanie.
<< Come ha detto di chiamarsi? >> Mi domanda Isabella.
<< Wendy qualcosa. Perché? >> Le domando.
<< No, niente. Ti conviene tornare da Lombardi prima che torni dal magazzino e si accorga che sei qui! >> Mi suggerisce. Non me la racconta giusta, con la sua espressione pensierosa!
 
 
[Diego]
Deve trattarsi di in un incubo! Non mi aspettavo che l’avrei mai rivista! La cosa peggiore è che dinanzi a lei e alla mia fidanzata ho fatto la figura del pesce lesso e tutti, figuriamoci la banda, avranno notato il mio imbarazzo . E’ che mi sono trovato totalmente impreparato rivedendola. Nessuno sa cosa ci ha legati. Aspetto che siano tutti arrivati prima di fare il mio ingresso in sala riunioni, per ultimo, per non restare da solo con lei. Quando entro dai discorsi in corso capisco che stava parlando con Roberta, Camilla e Lorenzo dei tempi della scuola.
<< Bene, siete arrivati tutti. Cominciamo la riunione. La professoressa è qui per proporci di diventare i fornitori delle divise scolastiche della sua nuova scuola privata! >> Spiego.
<< Non ci siamo mai occupati di queste cose. Questa è un’azienda di alta moda. >> Interviene Lombardi.
<< E’ un progetto di mia madre, la professoressa ne aveva discusso con lei. >> Narro.
<< Ovviamente! >> Ironizza Lombardi.
<< Non vedo perché non potremmo sondare nuovi mercati. Se tu Ugo non le vuoi disegnare lo può fare Camilla? >> Interviene Lorenzo.
<< Dato che è un progetto di mamma, per me non ci sono problemi. >> Acconsente nostra sorella.
<< Allora la mia presenza qui non è necessaria. Mi scusi signora, ma ero nel ben mezzo di un’onda creativa, prima che il nostro presidente mi interrompesse! Buona giornata! >> Si congeda da noi Lombardi. Lorenzo rotea gli occhi.
<< A rivederci signor Lombardi. >> Saluta la professoressa.
<< Ho cercato notizie si questo progetto nel sistema scoprendo che mio padre aveva già stilato un piano finanziario, abbiamo un bel margine di guadagno. >> Spiega Roberta. Ci passiamo l’unica copia di tali documenti perché non c’è stato il tempo di farne per tutti.
<< Dunque suppongo che debba confrontarsi con Camilla, per decidere lo stile delle divise! Quanto tempo abbiamo? >> Si rivolge Lorenzo alla professoressa. Dannazione, la tipa non mi stacca gli occhi di dosso e mio fratello guarda alternativamente me e poi lei. Questa non è proprio la discrezione fatta a persona, sarà peggiorata con l’età perché quando avevo diciassette anni era molto accorta nel non far trapelare nulla! Distolgo lo sguardo fingendo si consultare dei documenti.
<< Un paio di mesi. E’ troppo poco tempo? >> Domanda la professoressa.
<< No, può andare. Direi che potremmo rivederci la settimana prossima per la firma del contratto! Cosa dici Diego? Diego? >> Mi chiama all’ordine più volte mio fratello prima che io possa reagire.
<< Mi sembra un’ottima idea. E Camilla potrà fissare un appuntamento per discutere della parte creativa. >> Intervengo, sempre con imbarazzo. Quando lo saprà Isa penserà le peggio cose di me!
<< Per me possiamo vederci il giorno stesso della firma del contratto. Facciamo Lunedì? Lorenzo, Diego, riuscite a redigerlo per Lunedì? >> Propone Camilla. Acconsento.
<< Bene, direi che ci siamo concordati. E così apre una scuola privata tutta sua, è un bello slancio di carriera. >> Commenta Lorenzo, mentre ci alziamo. Non vorrà trattenerla per conversare, spero!
<< Sì. Bhe, se devo dire la verità, questa scuola è un “regalo” di mio marito, quasi ex. Per non portargli via tutto con il divorzio ho preteso che finanziasse la mia scuola. E la villa coniugale, ovviamente! Dopo tutto è lui che mi ha tradito quindi lui deve andarsene, no? >> Chiosa, ridacchiando, guadagnandosi una risata di circostanza da tre increduli Camilla, Roberta e Lorenzo. Ma è diventata un’oca!
<< Diciamo che abbiamo trovato un accordo e che sarà un divorzio pacifico. >> Aggiunge. Sfido, gli avrà esorto una fortuna! Il poverino non avrà neanche più la forza di opporsi!
<< Quindi ci vediamo lunedì. >> Interviene Roberta, come per porre fine al colloquio.
<< Per la verità credo ci vedremo anche prima. Sarete invitati suppongo al rinnovo delle promesse nuziali del socio dell’azienda Daniele Valencia e di sua moglie? >> Ci domanda. Sarà presente a quell’evento? Che croce! La domanda sembrava rivolta a me più che agli altri dato che continua a guardarmi.
<< Sì. Dopo tutto la mia fidanzata è la figlia di Daniele. >> Rispondo, non avendo altra scelta, e ponendo l’accento sulla parola “fidanzata”!
<< Scusi la domanda, ma lei come conosce mio suocero Daniele e sua moglie? >> Le domanda Camilla.
<< Per la verità lo conosce mio marito, il Rettore Sergio Castro. >> Espone. Ma avrà il doppio dei suoi anni! Quindi ha posato un vecchio da spennare!
<< Certo, abbiamo frequentato la sua università. >> Spiega Roberta.
<< Perdonami Camilla, Daniele è tuo suocero? Sei sposata? >> Le domanda la professoressa.
<< Quasi, mi sposerò in Ottobre con il primogenito di Daniele, David.>> Risponde.
<< Le mie congratulazioni. E voi siete fidanzati, sposati? >> Domanda a Roberta e Lorenzo. Immagino fosse una domanda rivolta singolarmente ad entrambi ma essendo una coppia rispondo in coro.
<< Fidanzati! >> Esclamano sorridendosi.
<< Ah, ma intendete fra di voi? Rammento che ai tempi della scuola eravate molto amici ma rammento anche che tu Lorenzo eri un peperino! >> Esclama, riferendosi chiaramente alla sua fama di sciupa femmine.
<< Ho messo la testa apposto! >> Esclama mio fratello, prendendo per mano la sua fidanzata.
<< Molto bene, allora ci vediamo Domenica. Ciao ciao. >> Si congeda da noi. Anche questo saluto sembrava rivolto a me!
<< Io sono ispirata, mi metto subito a disegnare! Mi eccita molto questo progetto di disegnare divise! Scusate. >> Si congeda anche Camilla, sorridente.
<< Tesoro io torno al lavoro, ti amo. Ciao Diego. >> Si congeda Roberta, non prima di aver baciato castamente il suo ragazzo.
<< Ti amo amore. >> La saluta mio fratello. Restiamo io e lui.
<< Bene allora inizio a lavorare al contratto. Vado nel mio ufficio, a più tardi. >> Cerco di svignarmela.
<< Non penserai di cavartela così facilmente! >> Esclama, seguendomi. Alzo gli occhi al cielo. Mi siedo alla mia scrivania.
<< Quella tipa non ti staccava gli occhi di dosso! Ma ci sarete anche voi a quell’evento? Allora ci vediamo Domenica! >> Ripete a mo’ di pappagallo, imitando la sua voce. Mi porto una mano alla fronte. << Sembrava che noi altri non ci fossimo! Ma che le è preso? >> Mi domanda.
<< Non lo so, io non l’ho notato. >> Mento e minimizzo, mentre apro una pagina vuota nel notebook.
<< Non penserai di darla a bere a me, vero? >> Mi domanda, accomodandosi di fronte a me. Quando sollevo gli occhi mi sta ancora guardando in attesa di una risposta. Raccontarglielo mi aiuterà a sfogarmi!
<< E va bene. Ma sappi che quello che sto per dirti è la prima volta che lo racconto, non lo sa neanche Isabella! >> Esordisco. Lorenzo si mette comodo appoggiando i gomiti alle ginocchia, il mento sulle mani e sporgendosi verso di me. Anch’io mi sporgo verso di lui.
<< Rammenti che al penultimo anno di scuola ci ha fatto da supplente di matematica? >> Gli domando. Annuisce.
<< Bhe, io… lei… hai capito no? E’ stata la mia prima volta. >> Ammetto con un certo imbarazzo. Lorenzo si porta le mani alla bocca.
<< Io non ci posso credere! Mi avevi fatto credere che la tua prima volta fosse stata un’avventura ad una festa, mi hai mentito! >> Esclama.
<< Certo che ti ho mentito! Lei aveva 25 anni, io 17, sarebbe scoppiato un pandemonio se si fosse saputo. E ti immagini la reazione di mamma, papà e di nonna Margherita? Si era anche ammalata qualche anno dopo la morte di nonno, le avrei dato il colpo di grazia prima del previsto! >> Esclamo.
<< E’ pazzesco, sei stato con una milfona! >> Esclama quasi divertito. Anzi, senza il “quasi” dato che si mette a ridere.
<< All’epoca non era una milfona. Era una ragazza normale! >> Osservo.
<< Su questo concordo, stentavo a riconoscerla oggi. Questo spiega perché era così civettuola con te! Quando avrà visto che bel ragazzone dei diventato si sarà eccitata! >> Mi prende in giro, aggirando la scrivania per accarezzarmi una guancia.
<< Ma vai al diavolo! >> Esclamo, liberandomi della sua mano. Continua a ridere mentre si accomoda sul divano.
<< Così Isabella non sa nulla. La poverina non se lo aspetta! >> Esclama.
<<  Non sa che la mia prima volta è stata con la mia prof. Ma io le ho detto il nome della donna con cui ero stato. >> Rivelo.
<< Ma allora sei scemo! Non credi che abbia fatto due più due? Lei forse no, ma cosa mi dici di Silvia? >> Ipotizza.
<< In effetti prima in corridoio Silvia è stata invadente, quasi sgarbata con lei! >> Racconto, prima di prendermi la testa fra le mani.
<< Come faccio? E quella lì sarà anche presente Domenica! >> Esclamo sconfortato.
<< Se non sarà in grado di trattenere i suoi ammiccamenti neanche ad un evento simile significa che è diventata una ninfomane. Ma del resto, come biasimarla dopo essere stata sposata con quel vecchiaccio? E’ normale che vedendoti si sia infervorata! >> Chiosa Lorenzo, ricominciando a ridere. Ma quanto imbecille è?!
 
 
[Isabella]
Mi sento come quel giorno quando venne Paola in riunione. Calma, Isa! E’ solo un incontro d’affari e non sono soli in quella stanza! Continuo a guardare la porta di quella sala, muovendo nervosamente la gamba sotto alla scrivania e mordendo l’unghia del pollice. E’ solo una coincidenza che quella signora porti lo stesso nome della prima ragazza con cui Diego ha fatto sesso, e che fosse così imbarazzato dalla sua presenza? Ma come potrebbe essere lei? Quella sembra avere più di trent’anni. O magari ha la mia età se li porta molto male? No, deve trattarsi di una coincidenza! Quella tipa esce dalla sala e saluta tutte noi imboccando la strada per l’ascensore. Le ragazze la ricambiano con sufficienza. Poco dopo escono Roberta e Camilla. Diego non esce. Per distrarmi, torno a completate le trascrizioni che mi ha chiesto il mio capo quando, poco qualche minuto, escono entrambi dalla presidenza. Lorenzo sta ridendo ma assume un’aria seria quando si rende conto che lo sto guardando. Ecco, lo sapevo! Non è una coincidenza! Mi sento morire e avverto le lacrime agli occhi.
<< Ti posso parlare un attimo? >> Mi sussurra Diego, chinandosi verso di me oltre la scrivania. Annuisco, cercando di ricacciare dentro le lacrime, e mi alzo in piedi per seguirlo in presidenza. Rimango in piedi con le braccia incrociate aspettando di sentire quello che oramai è chiaro!
<< Devo rivelarti una cosa! >> Esordisce. E’ desolato e imbarazzato e mi sento in colpa per essere arrabbiata!
<< Avrai notato che mi sono sentito imbarazzato quando la professoressa è arrivata. >> Comincia. Annuisco. Lo avranno avvertito anche in produzione!
<< Io ti ho mentito quando ti ho parlato della mia prima volta. Al penultimo anno di liceo mi ero preso una cotta per la supplente di matematica e… e puoi immaginare come finisce la storia! >> Esclama, rendendo vere tutte le mie fantasie! Non riesco più a trattenere le lacrime.
<< Perché mi hai mentito? >> Gli domando. Diego si avvicina a me, mi abbraccia e mi ritrovo con il capo contro il suo petto. Chiudo gli occhi beandomi del suo buon odore.
<< Perdonami, piccola! Io mi vergognavo. Andare con la propria insegnante non è una cosa di cui vantarsi. Ero solo un ragazzo ed ero convinto di non fare niente di male. >> Si giustifica sinceramente addolorato.
<< MA LEI ERA UN’ADULTA! SU QUALE PIANETA ANDARE CON UN ADOLESCENTE ALL’ETA’ CHE AVEVA E’ UNA BUONA IDEA? >> Sbotto, non riconoscendomi.
<< All’epoca io non mi ponevo certi problemi. E lei avrà gusti sessuali discutibili, cosa ne so? Pensa che ha sposato il Rettore dell’Università che ho frequentato che adesso dovrebbe avere circa sessant’anni, quasi la metà in più. >> Da un estremo all’altro!
<< Quella donna è una squilibrata. >> La offendo. Ma cosa dico? Da quando parlo così? Diego sorride.
<< Cosa c’è? Ti diverti? Io non molto! >> Mi lamento, guardandolo negli occhi per pochi istanti.
<< Questa è l’influenza di Giulia? Comunque mi piace quando fai la gelosa, anche se tiri fuori un lato di te che non conosco! >> Esclama, cercando un mio bacio. No, adesso non riesco a baciarlo! Ho in mente l’immagine dell’uomo che amo, diciassettenne, che possiede la sua insegnante sulla scrivania di una classe! Mi scosto offrendogli la mia guancia. Diego non protesta e mi accarezza il capo.
<< C’è altro che devi sapere. Tuo padre e il Rettore sono amici perciò lei sarà presente Domenica al ricevimento. >> Confessa.
<< BENE, COSì IL PRANZO DI NOZZE DI MIO PADRE DI ANDRA’ DI TRVERSO! Ora vado a pranzo con Silvia, a dopo! >> Esclamo, uscendo dall’ufficio. E’ la prima volta che alzo la voce con lui,  ma sono troppo sconvolta! Patrizia e Giulia sarebbero orgogliose di me sapendo che ho tirato fuori i denti! La banda è già sparita e ne sono contenta, così non dovrò giustificarmi per i miei occhi da pianto. Proseguo ad asciugare le lacrime in ascensore e quando raggiungo il pian terreno ci sono Silvia in compagnia di mia sorella e Massimiliano.
<< Andiamo? >> Le domando.
<< Ma ti senti bene? Hai pianto. >> Osserva Massimiliano. Annuisco mentre le lacrime proseguono ad uscire dai miei occhi.
<< Oddio, ma cos’è successo? Dai, raccontaci. >> Mi esorta mia sorella.
 
 
[Jimmy]
 Certo, bella è bella. Mi viene sempre voglia di prenderla a schiaffi perché è capricciosa e viziata, ma ha qualcosa che mi attrae come una calamita! Dai suoi messaggi di ieri si evince perfettamente che ha saputo di Chiqui. Reprimo un sorriso pensando al fatto che sarà divorata dalla gelosia. Indispettirla mi diverte!
<< Ma uffa, perché non rispondi? Che fine hai fatto? Non può lasciarmi sulle spine così per ore! >> Esclama, quando stacca il suo smartphone dell’orecchio. Evidentemente chi cercava di chiamare non risponde. Che sia un nuovo ragazzo? Stringo le mani a pugno. Continuo a guardarla di nascosto, cioè a spiarla, quando vedo che risponde ad una telefonata.
<< Fratellone, finalmente! >> Esordisce. Era solo suo fratello!
<< Come hai passato la notte?... Sono così felice per te! A mamma e papà che bugia hai rifilato per notte fuori?.... La prossima volta chiedi pure il mio aiuto, io sono una professionista in questo campo!... >> Poco ma sicuro!
<< Sì, lo so che non hai mai avuto bisogno di mentire a mamma e a papà su dove passi il tempo… Ma preferisci che scoprano già che sei gay e hai una storia?... Ecco, quindi conta pure sulla mia arte di attrice!... Ti voglio bene, buon pranzo! >> Le sento dire. Suo fratello è gay? Ma se si è portato da Berlino quella tizia che si è presentata alla sfilata quasi con le tette fuori! Non mi accorgo che ha abbandonato il solito pallet dove si siede all’esterno e mi coglie in castagna dietro l’angolo.
<< STAVI ORIGLIANDO?! >> Mi redarguisce. Mi massaggio la nuca.
<< Scusa. >> Rispondo. Lena mi sbatte al muro e mi afferra per il bavero della giacca da lavoro. Deve alzarsi sulle punte per arrivare al mio viso.
<< Se dirai ad anima viva quello che hai sentito, ti farò molto male! >> Esclama, minacciosa.
<< Non lo dirò a nessuno, te lo prometto. Perché dovrei farlo? >> Le giuro. Mi perdo nei suoi occhi azzurri. Avrei voglia di baciarla! Quando mi decido oramai è troppo tardi perché mi lascia andare e si allontana.
 
 
 
[Kristoff]
No, non era un progetto pianificato. Questa mattina quando l’ho vista assorta mi sono chiesta se non stesse pensando a quel misantropo di Daniele e così ho agito immediatamente. Magari passando tempo insieme si concentrerà su suo marito anziché su di lui! Non so per quanto sarò il grado di andare avanti così ma quello che so è che non permetterò che Daniele s’insinui nei suoi pensieri! E’ troppa la paura che ho di perderla! Certo, Daniele è sposato ma cosa mi dice che non sfrutti sua moglie come tappabuchi? Dopo tutto in passato ha già provato a portarmi via mia moglie!
 
Erano passati circa 2 mesi dal parto di Camilla e 9 dalle nozze. Ci siamo sposati praticamente due mesi dopo la scoperta dalla gravidanza (che è stata scoperta quasi subito), prima che potesse scorgersi la pancia. Margherita non ci avrebbe mai perdonati se non ci fossimo sposati dato che Cami era incinta, ma non l’ho sposata solo per questo, no! L’ho sposata per amore. Non avevo mai riflettuto sulla prospettiva di diventare padre tuttavia ho fatto i salti di gioia alla lieta novella. Magari fermarsi in un posto dopo aver vissuto tante avventure non sarebbe stato così male, no? Quell’afoso giorno degli inizi di Settembre eravamo tutti a pranzo a casa dei miei suoceri. Non capivo perché quel tale doveva essere sempre presente! Non era loro figlio, dannazione!
<< Un attimo di attenzione, per favore. Vorrei condividere con voi una notizia. >> Intervenne mia suocera. Sorrisi, pensando che stesse per condividere con il resto della famiglia la notizia della mia promozione: poco prima Cami ed io avevamo raccontato ai suoi e a suo fratello che ero stato promosso Food & Beverage Manager. I suoi genitori si erano congratulati senza troppo entusiasmo, per ciò mi entusiasmò l’iniziativa di mia suocera di annunciare la promozione! Peccato che mia moglie si era allontanata per far calmare Class: si sarebbe persa l’annuncio e le congratulazioni.
<< Volevo annunciarvi che Daniele è stato scelto per il prestigioso posto di consulente per il Banco Santader! Hanno scelto lui si oltre 1.500 candidati! Complimento figliolo! >> Annunciò Margherita, lasciandomi di sasso. Dopo l’ennesimo pranzo passato ad essere guardato dall’alto in basso perché non sapevo ancora quali fossero gli eventi mondani più rilevanti perché non bevevo il brodo come voleva mia suocera, quello fu il colpo di grazia!
<< Congratulazioni. >> Dissi, per non dare loro la soddisfazione di essere etichettato come un cafone. Perché continuava a idolatrare l’ex di Camilla, non degnando suo marito di uno sguardo? Mi versai un altro bicchiere di vino e lo trangugiai ancora furibondo dentro di me.
<< Ester, per cortesia, può portare via le bottiglie di vino dal tavolo. >> Ordinò mia suocera alla sua cameriera, guardandomi con sufficienza perché avevo già bevuto un altro bicchiere. Sospirai per mantenere la calma.
<< Scusate, vado a cercare mia moglie. >> Mi congedai. Mi accorsi in quel momento che Daniele aveva abbandonato la sala da pranzo. Mi veniva da piangere dal nervoso ma mi trattenni perché non volevo fare la figura del debole dinanzi a Daniele che non perdeva occasione per sottolineare le differenze tra di noi! Venivo trattato come un estraneo in casa di coloro che dovevano essere la mia famiglia. Camilla, pur evitando di far scoppiare delle liti, cercava di chetare sua madre e Daniele ma di più non faceva. Trovai mia moglie nel salottino esterno sotto al portico ma non era sola! Mi appostai per ascoltare cosa si stessero dicendo.
<< Bravo, Daniele, le mie congratulazioni. >> La sentii dite verso di lui, senza troppa enfasi. Era andato da lei per pavoneggiarsi dei suoi successi nel mondo della finanza mentre io rimanevo un banale cameriere, tanto che Camilla si vergognata a replicare dicendogli della mia promozione.
<< Ah, Cami, se solo non avessi sposato quel cameriere. Adesso potresti fare la signora, invece di quante cose ti devi privare! >> Esclamò quel tale. Chiusi le mani a pugno.
<< Kristoff è un buon padre e un bravo marito, in grado di provvedere a noi, ma grazie per la premura! >> Rispose lei ironica. Mi rilassai.
<< Sai, non per tutti una casa con sei camere, sette bagni e piscina sono essenziali. A ma piace il mio appartamento e sono felice con quello che ho. >> Aggiunse.
<< Se tu ci ripensassi io ti riprenderei subito. Non ho mai smesso di pensare a te nell’ultimo anno. >>  Lo sentii dire verso mia moglie. Allungò anche le sue manacce verso di lei! Camilla scostò la sua mano con un gesto deciso.
<< Se ben rammento mi mandasti al diavolo quando ti mollai! >> Gli rinfacciò lei. Cosa le importava? Le scottava ancora?
<< Ero amareggiato e deluso, Cami! Ma ho continuato a pensare a te anche quando ho scoperto che uscivi con quella mezza sega! >> Esclamò lo stronzo. Quello era troppo!
<< BASTA DANIELE, SMETTILA DI OFFENDERE MIO MARITO! >> Si alterò mia moglie.
<< Non capirò mai cosa ti ha dato lui che non trovavi in me?! >> Si domandò lo stronzo.
<< L’avventura, Dan! Per te avventura significa bere una birra dalla bottiglia! Ti accontenti del tuo posticino in banca e delle tue giornate monotone! >> Osservò lei.
<< Bhe, non mi sembra che d’ora in poi tu possa più gettarti da un ponte appesa ad una corda, dato che hai un marito ed un figlio! Almeno con me faresti la signora in una mega villa, non la mamma casalinga in un appartamento squallido! >> Vomitò lui.
<< Ti prego, Cami, divorzia! Accetterò te e Class, come se fosse mio figlio! Anche tua madre è disposta a perdonarti! >> La supplicò quello. Margherita era d’accordo con questo piano infernale? Le lacrime uscirono liberamente. Piansi con la fronte appoggiata allo stipite della porta scorrevole che dava sul portico. Era troppo da reggere in un pomeriggio! Mi rifugiai in bagno dove vomitai nel water. Quel pomeriggio compresi che dovevo dare di più a Camilla e a me stesso, per competere con lui!
 
 
Mia moglie stende la tovaglia per terra sull’erba, in un posticino soleggiato. Io estraggo i panini e le bibite dal cestino che ha preparato con tanta premura. Prima che abbia il tempo di scartare il mio panino si accoccola al mio petto.
<< Ti ricordi quante cose avventurose abbiano fatto il quel periodo? >> Mi domanda.
<< Sì, mi ricordo. E poi la tua vita è diventata quella cosa che temevi tanto: un susseguirsi di giornate uguali, divise fra il ruolo di mamma e moglie! >> Esclamo. Magari ha baciato Daniele perché, dopo anni di monotonia, cerca di nuovo l’avventura? Per lo meno ha potuto “annoiarsi” in una bella villa con piscina, come le ha detto quel bastardo di Daniele quel giorno. Camilla si separa da me e cerca i miei occhi.
<< Abbiamo avuto un figlio, cos’altro potevamo fare? Portarlo con noi a fare arrampicate sulla Cordigliera Centrale? >> Mi domanda. Sorrido.
<< Non rimpiangi mai la vita avventurosa dei primi tempi? >> Le domando, in cerca di conferme. << Dopo tutto le cose che ti ho dato dalla nascita di Class, un figlio, una casa e una vita dignitosa, le potevi trovare a qualsiasi altro uomo. >> Osservo. E’ scappata da Daniele per non finire in giovane età a fare la donna sposata e invece con me ha fatto la medesima fine.
<< Vi ho rinunciato per qualcosa di più importante: per i nostri figli! >> Esclama, comunque non rispondendo alla mia domanda.
 
 
[Camilla Senior]
Non mi aspettavo che mio marito quest’oggi mi facesse questa bella sorpresa, né che mi aprisse il suo cuore tirando fuori le sue insicurezze. Teme di avermi delusa, dato che lasciai Daniele per non finire come mia madre e che invece mi sono ritrovata moglie e madre a 21 anni! E’ vero che Class è arrivato improvvisamente e che Kristoff ed io stavamo insieme da poco ma dare una famiglia canonica a mio figlio non è stata una scelta sbagliata. Anche se per un attimo l’ho pensato, cosa che mi porterò nella tomba.
 
Non potevo credere alle mie orecchie. Mia madre, dopo avermi fatto la predica affinché sposassi l’uomo che mi aveva messo incinta per non creare scandalo, stava perorando il mio divorzio affinché mi risposassi con Daniele? Che razza di ipocrita!
<< Mia madre ti ha dato tali suggerimenti? >> Chiesi basita. Alcune cose che aveva detto Dan erano vere: ero amareggiata per come era finita la mia vita! Avevo immaginato i miei vent’anni come i più pazzi della mia vita ed invece mi ero ritrovata mamma e moglie in un battito di ciglia! Tuttavia mio figlio meritava una famiglia, ed io ero ancora innamorata di Kristoff, benché la vita avventurosa che avevo anelato fosse ormai un miraggio, un ricordo lontano, qualcosa che non sarebbe mai più tornato. Ora per ime l brivido consisteva nel riuscire a farmi una doccia per intero con balsamo e scrub, senza essere richiamata dal pianto di mio figlio.
<< No, certo che no. Ce la vedi tua madre a farmi una proposta del genere, finendo sui giornali? E’ una mia idea. Non meriti quell’essere insignificante, Cami! Sei troppo bella e troppo sofisticata. Anche se cerchi di negarlo, sei fatta della mia stessa pasta! Ma come fai a vivere con un tale che con ogni probabilità la sera si siede a tavola in canottiera o che rutta liberamente a fine pasto? >> Mi domandò leggermente schifato. Trattenni un sorriso perché effettivamente ci aveva azzeccato! Quando lo avevo conosciuto faceva quelle cose ma di recente aveva perso certe abitudini che facevano venire i capelli dritti anche a me, nonostante la mia orticaria dinanzi a certi cerimoniali.
<< Per tua informazione, non è niente vero. Cosa pensi? Che mio marito sia una specie di cavernicolo? >> Domandai offesa. Daniele con un cenno del capo mi fece capire che era quello che pensava.
<< Sento perfettamente che sei ancora attratta da me! Mi basta vedere con quale ardore mi parli, o come mi guardi! >> Esclamò, cingendomi le spalle. Con una mano continuavo a cullare mio figlio nella carrozzina. Potevo specchiarmi nei suoi occhi e quello che vedevo non mi piaceva: una donna sposata, e madre di un figlio di due mesi, che, per un nano secondo, meditò un’avventura extraconiugale con il suo ex, che suo marito detestava a morte, dovendo sopportarlo ad ogni evento di famiglia!
<< Quando smetterai di mentire a te stessa? Sposare quel tale è stato un errore ma non sai come uscirne, ammettilo. >> Sussurrò, un attimo prima di chiudere gli occhi e di cercare le mie labbra. Chiusi gli occhi sperando che fosse solo un incubo! Se ci avessero visti mia madre o mio marito sarebbe stato un disastro! Pochi istanti dopo tornai in me e mi liberai della sua presa e delle sue labbra, per poi tirargli un ceffone.
<< Sei un folle! Non farlo mai più! Smettila di molestarmi Daniele! E’ vero: poco più un anno fa ti ho lasciato perché non volevo sposarti e finire per come mia madre, ma io Kristoff lo amo e non sono pentita per la piega che ha preso la mia vita! Class sarà anche arrivato senza preavviso, ma io amo alla follia lui e suo padre! >> Misi in chiaro, spingendo la carrozzina all’interno. Kristoff non meritava di soffrire mi vergognai per i pensieri che avevo fatto poc’anzi!
<< Mamma, cosa succede? >> Chiesi, vedendola piuttosto contrariata.
<< Tuo marito ha… non riesco neanche a dirlo! Ha rigurgitato! Non è ammissibile che non sappia trattenersi! Tesoro, se quell’uomo non imparerà a stare al mondo mi opporrò fermamente alla sua ammissione al club! Non è pronto per il nostro mondo! >> Esclamò mia mamma. Mi massaggiai la faccia.
<< TI SEI FERMATA A PENSARE CHE FOSE AGISCE COSì PERCHE’ SI SENTE ESCLUSO? PERCHE’ TU PREFERISCI DANIELE, A CUI NON TI LEGA ALCUNA PARENTELA DI SANGUE, A LUI CHE E’ IL PADRE DI TUO NIPOTE?! >> Osservai.
<< Cami, quante volte di ho detto di non urlare? >> Protestò Armando.
<< Tua madre non ha tutti i torti. Parente o no, non è ammissibile che un simile soggetto frequenti certi ambienti e che magari vomiti in mezzo alla pista da ballo di in gala! >> Esclamò Marcella.
<< Disse la donna che si rende ridicola per farsi notare da mio fratello! >> Ironizzai rispondendo al suo insulto verso mio marito. Marcella mi guardò sbigottita.
<< Per lo meno mia sorella punta in alto! >> Esclamò Daniele. Mi trattenni dal tirargli il secondo ceffone.
<< Ti sei presa il disturbo di congratularti con lui per la sua promozione? NO! Hai preferito elogiare pubblicamente Daniele dinanzi a lui. Possibile che tu non abbia un cuore? Non pensi a come possa essersi sentito? >> Le feci notare. Mia madre non piegò mai la testa in segno di resa ma continuò a tenerla alta.
<< Tesoro, noi siamo contenti dell’avanzamento di carriera di tuo marito ma prova a ragionare: Daniele per noi è come un figlio! Dopo la morte di Susanna e Giulio è diventato tale, per ciò è normale che elogiamo i suoi successi, come abbiamo sempre fatto con te e tuo fratello. >> S’intromise mio padre.
<< Parli dei successi di Armando, vorrai dire. Io sono solo fonte di scandalo! Chiaritemi una cosa: se Daniele per voi è come un figlio perché volevate combinare tra di noi? Non sarebbe stato incesto? >> Chiesi, mentre abbassavo il parasole della carrozzina per poter uscire. Per fortuna mio figlio aveva il sonno pesante già allora e non si svegliò davanti a quelle urla. Nessuno rispose alla mia domanda.
<< Dove si trova adesso? >> Chiesi.
<< Ester lo ha già accompagnato nella mia auto. Vi accompagno. >> Rispose mio fratello. Lo ringraziai, lasciando quella casa infuriata come non mai.
 
 
Ovviamente mio marito non ha mai saputo dei tentativi di Daniele di riavermi e della sua proposta agghiacciante. Lo avrebbe evirato e poi ucciso occultandone il cadavere. Mi domando spesso cosa direbbe sua moglie se sapesse che a lei ha proposto di abbandonare sua figlia quando con me era disposto ad accollarsi Class? Perché avrà fatto quella proposta a sua moglie? Accecante gelosia, o amava me più di quanto ama lei, tanto da crescere un figlio non suo? Qualunque sia il motivo è divenuto un mostro ed io sono  contenta di aver sposato un altro uomo, benché mi abbia dato le cose che cercavo di evitare.
<< A cosa pensi? >> Mi domanda mio marito, vedendomi assorta.
<< Mi è tornato in mente uno dei tanti pranzi da incubo a casa dei miei, quando eravamo da poco sposati. >> Ammetto. Vedo Kristoff allontanarsi da me. Si siede con le ginocchia al petto e appoggia sopra le braccia.
<< Rammenti il pranzo in cui ti ubriacasti? Quando annunciasti la tua promozione a Food & Beverage Manager? >> Gli chiedo.
<< Quando elogiarono Daniele per il suo nuovo scintillante posto di lavoro? Come dimenticarlo! >> Esclama ironizzando.
<< Prima di andarmene, mentre tu eri già in macchina di mio fratello, ho avuto un brutto scontro con mia madre. Ci ho litigato di brutto! Dinanzi a tutti. E ho anche insultato Marcella. Continuavano a ripetere che non ti avrebbero mai accettato, che più che per un esclusivo club eri pronto per gli alcolisti anonimi e sono sbottata. Ho rinfacciato loro il fatto di essere stati degli insensibili per aver elogiato Daniele davanti a te, dopo che a stento si erano congratulati con te. Credo sia stato il mio momento migliore! >> Chioso ironizzando.
<< Non me lo avevi mai detto. Di solito i richiami a tua madre erano talmente deboli che neanche me ne accorgevo. Credevo non t’importasse se mi umiliava! >> Esclama. Gli accarezzo la guancia.
<< No, cosa dici? Cercavo di evitare che scoppiasse la terza guerra mondiale, anche per non rovinarci pranzi ed eventi vari, ma quel pomeriggio sono esplosa. >> Spiego.
<< Ecco perché dopo quel giorno le cose sono un po’ cambiate. E’ passata dalla mortificazione all’indifferenza! >> Ricorda.
<< Del resto, come biasimarla? Daniele era il suo pupillo e non ha mai smesso di cercare di combinarti con Daniele! >> Esclama. Aggrotto le sopracciglia e la conversazione avuta con Daniele quel giorno torna a fare capolino nella mia memoria, quando mi ha fatto credere che mia madre gli avesse suggerito di sposarmi e crescere Class come suo figlio. Kristoff non può averla sentita perché se così fosse saprebbe anche di quel bacio! 
<< Mia madre voleva fare ciò? Non mi risulta… Un divorzio poco dopo le nozze, e con un figlio neonato, sarebbero stati motivo di scandalo e mia madre, come sai, ha sempre cercato di evitare gli scandali! >> Gli faccio notare, mentre scarta un panino.
<< Questo è al tonno, è tuo. >> Interviene, allungandomi quel panino che afferro senza replicare. No, non credo che conosca quello scambio di battute. Se così fosse avrebbe spaccato la faccia a Daniele tanto tempo fa per quel bacio! E oggi giorno cosa farebbe? Non gli ho mai raccontato e mai gli racconterò nulla su Daniele perché significherebbe infliggergli una pugnalata nel cuore!
<< Dovremmo fare un bel viaggio. >> Intervengo. Sì: allontanarci e ritrovare la coppia che eravamo è l’unica cosa da fare!
<< Per dove? >> Mi domanda.
<< Poco prima della scoperta della gravidanza di Class volevi mettere via i soldi per andare a fare rafting a  Puyuhuapi, ricordi? >> Gli faccio notare. Mi sorride debolmente.
<< Dopo tutto i figli oramai sono grandi. E’ arrivato il momento di ricominciare con le nostre avventure! >> Propongo, accarezzandogli una guancia.
<< Vedremo, amore mio! >> Esclama, congedando l’argomento.
 
 
FINE CAPITOLO 80.
 
Ecco il secondo capitolo dell’anno. Vi è piaciuta Isa che dimostra un po’ di spina dorsale? Che ne pensate dell’entrata in scena di Wendy? E così la notizia dell’omosessualità di Class si sta diffondendo prima del previsto e nel modo sbagliato. Cosa ne pensate dei flashback di Camilla e Kristoff? Camilla ha da nascondere ben più di un bacio, rubatogli quand’era ubriaca. Paola e Gonzalo, alla fine, riusciranno a stare insieme?
Al prossimo capitolo.
   
 
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