Serie TV > Betty la fea
Segui la storia  |       
Autore: Mew_vale    08/01/2021    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 81.
 
 
[Giulia]
Alla fine della sua narrazione, capisco come mai mia sorella era così sconvolta quando ha abbandonato l’ufficio. Certo, io sono una delle ultime persone che può sparare giudizi su Diego, dato il dubbio senso della moralità che ho portato avanti da quando ho perso la verginità, ma avrei reagito anch’io così se avessi scoperto che Massi a 17 anni ha fatto sesso con una donna più grande di lei e maggiorenne. Invece, per fortuna, a quell’età il mio fidanzato era ancora vergine e non devo temere qualche brutta sorpresa dal suo passato dato che ha perso la verginità con mia sorella. Pensare che sono stati insieme, e che le ha proposto il matrimonio, mi fa ancora uno strano effetto. Oltretutto andare a letto con un minorenne è un reato! Quella donnaccia sarà presente anche all’evento di Domenica e non vedo l’ora di guardarla in faccia.
<< Ah. Esattamente di che trauma infantile è rimasta vittima quella donna? >> Domanda Massimiliano, alla fine del racconto di Isa, facendo ridere tutti.
<< Neanche io mi sono spinto a tanto. E tu che eri preoccupata per la mia condotta passata, amore mio. Come vedi c’è chi fa fatto di peggio! >> Commenta Giulio verso la sua ragazza, senza tanto tatto. Si becca una mia occhiataccia e una gomitata da parte di Silvia.
<< Ops, scusa. Mi è sfuggito. >> Si appresta a scusarsi.
<< Vi prego, non dite a Diego che mi sono sfogata con voi. Si vergogna di quello che ha fatto. Ed io mi vergogno per aver urlato così con lui… Non so cosa mi sia preso. >> Prosegue a sfogarsi Isa, massaggiandosi la fronte.
<< Sarà la mia influenza, e quella di mamma e zia Marce? Comunque secondo me hai fatto bene a tirare fuori il carattere. Gli uomini bisogna bacchettarli ogni tanto! >> Commento.
<< E’ così che la pensi? >> Mi domanda il mio fidanzato, iniziando a farmi il solletico. Rido mentre gli intimo di smetterla.
<< Giulia ha ragione. Dopo tutto ti ha mentito su un argomento fondamentale in una coppia! Lascialo rosolare un po’ e questa sera farete pace. >> Le consiglia nostra cognata.
<< Hai visto, Massi? E’ questo che siamo. Pezzi di carne. >> Commenta con ironia Giulio facendoci ridacchiare. Isabella addenta la sua piadina che ormai si sarà raffreddata. Almeno si è decisa a mangiare qualcosa!
 
 
[Camilla]
<< Mi piace molto questo amore mio. Cosa dici? >> Mi propone il mio tesoro, indicando un fiore di cristallo. Arriccio le labbra.
<< Non saprei, non è troppo scontata? >> Mi domando.
<< Ma no, Signorina Mendoza. E’ Swarovski, originale. Il cristallo non passa mai di moda! >> Mi rassicura la commessa.
<< Vorrei rivedere i profumatori a forma di albero. >> Chiedo alla commessa, che acconsente gentilmente e si allontana per prenderli di nuovo.
<< Amore mio non sono troppo grandi come bomboniere? >> Obbietta David, al quale i profumatori non vanno proprio a genio.
<< Avrei anche un’altra proposta. >> Interviene la commessa che, evidentemente, ha udito il commento di David. Estrae da sotto il bancone una scatola e la apre.
<< Questi cigni d’argento sono arrivati oggi. >> Ci propone. Il mio futuro marito ed io ci scambiamo un’occhiata abbastanza eloquente.
<< Le dispiace se ci pensiamo su? >> Le domando.
<< No, capisco perfettamente. Non è certo una decisione da prendere su due piedi. Sono contenta che abbiate scelto il mio negozio, ricordo che suo fratello Diego era passato con la sua ex fidanzata. E’ un peccato che il matrimonio sia saltato! >>  S’impiccia la commessa, come se ci stesse facendo le condoglianze per una perdita. Di sicuro adesso non comprerò qui le mie bomboniere di nozze.
<< Che ci vuole fare. Buona giornata! >> Taglio corto. David mi imita salutandola e veniamo ricambiati prima di uscire dal negozio.
<< I cigni d’argento andavano bene ai tempi di mia nonna! >> Ironizzo. << Vorrei qualcosa di meno scontato. >> Penso a voce alta.
<< Tu sei stilista ed io curo il marketing aziendale, vuoi vedere che in due creativi non riusciamo a farci venire in mente un’idea? >> Si domanda.
<< Ci sono! E se cercassimo di ordinare dei magneti? >> Propongo.
<< Magari con la nostra foto? Anzi, meglio ancora, a forma di pezzo di un puzzle. >> Propone il mio amore.
<< Tesoro, sei un genio! Con su scritto qualcosa del tipo “Un pezzo del nostro giorno speciale, David e Camilla, 07 Ottobre 2028”! >> Esclamo, prima di baciarlo.
 
 
 
 
[Isabella]
Mi sento meglio, e più lucida, dopo essermi sfogata. Diego non meritava che gli urlassi addosso, ma la sua bugia mi ha ferito. Pensava che lo avrei giudicato? Che non avrei capito? Silvia sorride quando sul mio tavolo vede un orchidea celeste.
<< Ragazza mia, che bel regalo! Festeggiate qualcosa di particolare? >> Mi domanda Mariana, avvicinandosi con tutta la banda. Accarezzo l’orchidea pensando a quanto lo amo!
<< Non bisogna mica che ci sia un anniversario o una ricorrenza per fare un regalo! Ce ne fossero di uomini che continuano a corteggiare la propria donna anche dopo aver avuto quello che cercano! >> Chiosa Annamaria.
<< Ma di cosa ti lamenti se Freddy ti adora e dopo quasi trent’anni ogni Domenica ti regala dei fiori? >> La rimprovera Sandra.
<< Ogni domenica? >> Domandiamo in coro, Silvia ed io. La banda annuisce.
<< Sì, e dopo la nostra Annamaria per ringraziarlo gli offre dei biscotti, oltre a qualcos’altro! >> Ridacchia Mariana beccandosi un rimprovero verbale da Annamaria oltre che una piccola botta sulla spalla. La banda si allontana.
<< Dai, vai da lui e fate pace. Ti ha detto una piccola bugia perché si vergognava a dirti la verità. >> Mi ricorda la mia amica. Busso alla sua porta e solo quando avverto un flebile “avanti” entro. Richiudo la porta alle mie spalle e noto subito un panino appena mordicchiato giacere sopra al sacchetto bianco che lo conteneva.
<< Non hai pranzato? >> Gli domando, anche se è abbastanza chiaro.
<< No. >> Borbotta, senza alzare neanche lo sguardo.
<< Dovrei essere io quella arrabbia tra i due per la tua bugia. >> Gli faccio notare.
<< Io non sono arrabbiato. Mi vergogno talmente tanto che non riesco neanche a guardarti negli occhi. >> Ammette. Mi si stringe il cuore vedendolo così! Mi avvicino a lui e lo costringo ad allontanarlo dalla scrivania, per poi accomodarmi sulle sue gambe.
<< E’ molto bella l’orchidea! >> Esclamo.
<< Ho scelto l’azzurro, per ovvi motivi. >> Spiega, guardandomi negli occhi, dello stesso colore dell’orchidea. Io non riesco a fare come le mie amiche che tengono i loro partners sul filo del rasoio per giorni. Sarò debole, ma non riesco a restare arrabbiata con lui! E’ tutto tempo portato via alla nostra relazione di coppia e alla nostra felicità!
<< Mi dispiace per aver gridato. >> Mi scuso.
<< Me lo meritavo. Non avrei dovuto mentirti sulla mia prima volta... Sono sempre il solito irresponsabile: quello che si lascia andare a perversioni in una stanza video sorvegliata, quello che si tuffa in una tresca con la sua insegnante… Ma non era facile per me spiegarti che a 17 anni ero così scemo da non saper distinguere una cosa giusta da una sbagliata, perciò ti ho mentito. >> Si sfoga
<< Lei doveva rifiutarti e scoraggiarti. Una cosa che trovo incredibile che quella donna abbia scelto la tua azienda per far confezionare la sue divise. Lo ha fatto perché sperava di rivederti. >> Ipotizzo.
<< Bhe, ora che mi ha rivisto può anche smetterla di sperare altro. La prossima volta sarò più perentorio con lei, te lo prometto. >> Mi giura, prima di baciarmi.
<< Non riesco a farti rosolare! >> Ammetto. Diego si mette a ridere.
<< A fare che? >> Mi domanda divertito.
<< Silvia ti ha paragonato a un brasato! Dice che gli uomini vanno fatti rosolare un po’! >> Spiego, sorridendo per fargli capire che lo ha detto giocando.
<< E Giulio cos’è? Una fettina di lonza? Un arrosto? >> Mi domanda. Ci mettiamo a ridere. Quando smettiamo ammira il mio viso, spostandomi una ciocca di capelli che è scivolata dalla forcina con cui mi tiro all’indietro il ciuffo mentre lavoro. Mi da fastidio quando mi cade davanti gli occhi.
<< Ti stanno crescendo. >> Osserva.
<< Ho voglia di farli crescere un po’, ti dispiace? >> Gli domando. Scuote la testa.
<< Mi sembrerà di tornare con la memoria a quando ti ho conosciuta, quando avevi il caschetto. >> Si ricorda il taglio che avevo quando ci siamo conosciuti! Sorrido.
<< Mi dispiace quando litighiamo. >> Osservo. L’ultima volta è stato quando mi ha confessato di aver origliato una conversazione di Paola temendo che fosse incinta.
<< Anche a me, piccola. E mi dispiace di deluderti sempre! >> Si incolpa. Lo abbraccio e mi accarezza la schiena. Mi beo del suo olezzo, inspirando l’aroma dell’eau de toilette che gli ho regalato per il nostro primo mesiversario, il 16 Febbraio. Mi separo da lui, effettuando questo movimento lentamente. I nostri nasi si sfiorano e non mi serve appoggiare l’orecchio al suo petto per sentire il suo cuore battere. O è il mio? Battono talmente in sincronia e talmente forte che è difficile capire. Mordicchia leggermente il mio labbro inferiore prima di sorridere. Accarezzo il suo petto, avvertendo la vigoria di un corpo che ho imparato a conoscere e ad amare. Con la bocca scende lungo il mio collo, mordicchiandolo e con una mano apre gli ultimi bottoni della camicetta e posa delicati baci sul mio decolté. Mi lascio andare, beandomi di queste attenzioni che mi fanno rabbrividire di piacere. Con una mano si fa largo sotto la gonna tra le mie gambe, che serro leggermente per fargli capire che non me la sento di spingermi oltre in ufficio, pur desiderandolo con tutta la mia essenza, pur avvertendo che il mio corpo invia i messaggi opposti. Lui ci riprova e con la mano sale lungo l’interno coscia: non lo fermo e sono costretta a baciarlo nel momento di maggior piacere, per non farmi sentire. Non avevo mai fatto niente del genere.
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
[Roberta]
Alla fine ho mollato il colpo e ho deciso di accettare l’invito a questa cena. Che poi, a cosa serve? Sarebbe una festa più intima rispetto a quella che ci toccherà sopportare domani?
 
Il giorno prima Diego aveva bussato alla porta del mio ufficio per parlarmi. Mi ha rivelato che Isabella crede che la odi perché Patrizia l’ha accettata senza remore! Ma che follia era? Non odio affatto quella ragazza è che non avevamo ancora legato! Perciò ieri mattina, appena arrivata, le ho chiesto un colloquio.
<< Accomodati, non rimanere in piedi. Vuoi che faccio portare due caffè? >> Le offrii. Lei accetto la sedia, rifiutando educatamente il caffè.
<< Ho sbagliato qualcosa nel mio lavoro? >> Mi chiese preoccupata.
<< Certo che no. Sei così scrupolosa! >> Mi complimentai.
<< Si tratta di quello che mi ha detto Diego ieri. Davvero pensi che ti odi? >> Le ho chiesto.
<< Bhe, è solo un’impressione, perché… bhe… >> Balbettò, timorosa di ferire i miei sentimenti.
<< Puoi parlare senza remore con me. Specialmente di tale argomento. Non ti odio perché Patrizia ha preferito te alla creatura che ha portato in grembo, credimi! >> Le ho risposto, parlando di me in terza persona. E’ che spesso mi dimentico che quella creatura sono io! Per me mia madre è Leonora e mi viene spontaneo credere di essere nata dal suo utero, anche se così non è.
<< E’ solo che non abbiamo mai avuto molte occasioni di parlare. Insomma, diciamoci la verità, dovrei essere io quella che dovrebbe pensare di starti antipatica dato che ho praticamente portato via il ragazzo alla tua amica. >> Ho osservato.
<< Non provo antipatia verso di te per quel motivo, tranquilla. Silvia ha superato quella faccenda. >> Precisò.
<< Quindi non ci sono motivi per odiarci, visto? Diciamo che gli eventi hanno reso freddi i rapporti tra di noi. Ma spero di poter recuperare, dopo tutto siamo cognate! >> Osservai.
<< Siamo anche sorellastre, per vie traverse! >> Sottolineò. Sì, nolente o dolente lei è la figlia del marito della mia madre biologica e questo ci rende parenti alla lontana.
<< Io devo confessarti una cosa. E’ anche un’altra la ragione per cui non potrei odiarti. Io so… ho saputo del tuo passato. >> Ammisi. La vidi chiudersi.
<< Come lo hai saputo? >> Mi chiese, dopo attimi si esitazione.
<< Un giorno stavo pranzando con Cami e Cèsar, quando nel ristorante è entrata tua madre. Lei e Cami si sono messe a litigare e Cami ci ha raccontato tutto. L’abbiamo praticamente costretta, dato che era molto scossa da quell’incontro. >> Ho spiegato.
<< Quindi lo sanno anche Michael e Cèsar. >> Constatò. Annuii.
<< E anche Lorenzo. Ma stai tranquilla, non diremo niente a Giulia. David ci ha informati dei suoi disturbi. >> La rassicurai.
<< Comprendo perché tu ti sia affezionata a Daniele ed a Patrizia. Ma io non riesco a fare altrimenti, dato che ho una famiglia meravigliosa. >> Spiegai.
<< Non ti giudico certo perché detesti mio padre e sua moglie. Non si sono comportati bene con te ma ti posso assicurare che sono peggio di quello che credi, o di come potevano essere un tempo, e sono certa che si sono pentiti! >> Mi ha spiegato. Potrebbero anche aver percorso in cammino di Santiago di Compostela come penitenza ma non m’importerebbe!
<< Ti hanno parlato di me? >> Chiesi d’impeto. Scosse il capo.
<< No, papà non ha ancora affrontato l’argomento con me. >> Ammise. Per forza! “Sai amore, ho costretto tua madre a dare via sua figlia, il frutto di un tradimento” non è certo la frase di commiato ideale da rivolgere ad una figlia appena ritrovata! Si vergognerà di farsi vedere da lei per quello che è!
<< Mi ha solo spiegato che tradì Patrizia con mia madre perché era ancora in collera per quanto accadde tra lei e tuo padre >> Mi spiegò. Che guazzabuglio quella coppia! Mi sorprende che i loro figli abbiano una stabilità emotiva, avendo avuto certe figure di riferimento!
<< Verrai alla cena di Sabato sera? >> Mi chiese.
<< Ho ricevuto l’invito e no, grazie! >> Declinai. Già avrei dovuto sopportare la cerimonia e la festa del giorno seguente.
<< Secondo me non ci sarebbe niente di male se partecipassi. Ci saremo tutti e sarebbe un modo di stare insieme. Non sei costretta a parlare con loro. Potrei sempre arrivare lì prima e assicurarmi che vi sistemino al capo opposto della tavola, sposterò i segnaposti! >> Esclamò facendomi sorridere.
<< Ci penso. >> Promisi.
 
<< Sei preoccupato per Gonzalo, vero? >> Gli domando, accarezzandogli la mano sul pomello del cambio, quando scendo dalle nuvole.
<< Sì. Ho capito che si sente in colpa per quello che ha fatto al fratello, ma quello che vuole fare è una punizione troppo pesante! >> Esclama. Conosco Gonzalo da tanto tempo e di bassezze nella sua vita ne ha commesse tante, ma quello che ha fatto a suo fratello e a quel povero bimbo oltrepassa ogni morale! Per non parlare del comportamento di quella disgraziata di Maria: un’altra che ha barattato il bene del figlio per il denaro! Ma perché sono circondata da gente così vile?
<< Tu cosa pensi? >> Mi domanda.
<< Io? Non ti piacerebbe sentire cosa penso del tuo amico e quali torture vorrei infliggergli. Per fortuna non ero presente eri, quando ti ha confessato cosa lo spinge a legarsi a quella ragazza! La punizione più adeguata sarebbe il disprezzo e il ripudio  da parte della sua famiglia e dei suoi amici. >> Chioso.
<< Oltretutto illuderà quella ragazza che fra una decina di anni si troverà divorziata, con più corna di un alce e con un bimbo piccolo, accorgendosi di aver perso i suoi anni migliori accanto ad un uomo che l’ha sposata per obbligo morale. Non siamo più nel medioevo! Pensa che sposandola dimostrerà di essere un buon padre? Che insegnamento vuole dare a suo figlio? Pensare di ripulirsi la coscienza così è un altro sbaglio. Dovrebbe raccontare tutto a suo fratello e prendersi le sue responsabilità sia con lui che con Kelly! >> Espongo. Di cazzate nella sua vita ne ha commesse parecchie ma questa le batte tutte.
<< La penso così anch’io amore e confido che faccia la scelta giusta. Tuttavia se decidesse di immolarsi per poter rimboccare le coperte ogni sera a suo figlio, non me la sentirei di biasimarlo. E poi una cosa non esclude l’altra: magari racconterà a suo fratello come stanno le cose, e rimarrà accanto a quella ragazza e al bambino. Comunque, noi queste cose gliele abbiamo dette. Speriamo che faccia la cosa giusta. >> Conclude Lorenzo, quando giungiamo dinanzi alla sontuosa villa. E’ la prima volta che vi metto piede.
 
 
 
[Isabella]
<< Dici che lo avrà già fatto? Non pensavo che sarebbe arrivato a tanto. >> Esclama Diego, consultando l’orologio digitale sul display della macchina.
<< Quando dici “non pensavo che sarebbe arrivato a tanto” ti riferisci alla proposta di matrimonio per impedire che un altro bimbo di quella famiglia cresca senza padre, o al fatto che ha tramato alle spalle di suo fratello, separandolo da suo figlio? >> Gli domando. Diego è rimasto shoccato quanto me quando il suo amico ci ha spiegato cosa lo spinge a chiedere la mano di quella ragazza. Se dietro non ci fossero degli altarini del genere, immolarsi per quel bambino sarebbe un gesto nobile. Ma lo fa solo per senso di colpa!
<< Parlo della proposta. >> Specifica.
<< Bhe, escludendo che lui e la sua famiglia vadano al ristorante alle 6 del pomeriggio, direi che non gliel’ha ancora proposto. Il tuo amico pensa di guadagnarsi il paradiso e cancellare i suoi misfatti sposando quella ragazza? >> Gli domando.
<< Ti potrei rispondere che potrebbe fare il padre anche senza starci insieme, ma non sarebbe giusta questa frase nei tuoi confronti, che un padre non l’hai avuto. Non credi che sia giusto che quel bambino abbia una famiglia canonica? >> Mi domanda.
<< In una famiglia canonica c’è amore, innanzi tutto. Io ho vissuto in una famiglia che all’apparenza era canonica, e com’è finita? Quel bambino imparerà poco sull’amore con un padre che sta con sua madre solo per obbligo! Ci deve essere un compromesso! >> Esclamo. Perché sono sempre i figlia a pagare? Giunti al cancello salutiamo la guardia con un cenno di mano, venendo ricambiati con un cenno del capo, prima di vedere il cancello aprirsi.
<< Spero anch’io che faccia la cosa giusta. >> Interviene. Diego allunga una mano per toccare la mia e si sporge per baciarmi dopo aver parcheggiato nel piazzale dinanzi la villa di mio padre e della mia matrigna.
<< Immagino che stavate sviscerando l’argomento del giorno: le imminenti nozze del nostro amico! >> Ironizza, come sempre, mio cognato, giungendo da un altro posto auto tenendo la sua ragazza per mano. Ci salutiamo.
<< Esatto. Spero con tutto il cuore che ci ripensi! >> Esclama Diego.
<< Anche io. Se la sposasse avrebbero perso tutti: lui, Kelly e il bambino, anche se a lui sembra il contrario. Ma sai quant’è dura la sua testa! >> Chiosa Lorenzo.
<< Non lo farebbe se non fosse divorato dai sensi di colpa per aver condannato suo nipote senza un padre. >> Osserva Diego.
<< Quanto vorrei che si liberasse la coscienza, così non la sposerebbe più per senso di colpa. >> Chiosa Lorenzo. La sua ragazza ridacchia.
<< Credo sia più probabile che l’inferno si ghiacci. Tanto, se si dovesse sapere quello che ha fatto prima delle nozze, lo odierebbero tutti e chi vi prenderebbe parte? Solo noi 4? >> Ipotizza Roberta.
<< Ma solo noi siamo in collera per quello che ha fatto a quel piccolo e a suo fratello? >> Domanda Diego, riferendosi a lui e alla sua fidanzata.
<< Che hanno fatto. Quella svitata di Maria non è da meno! Quel bambino prima ha passato 4 anni della sua vita senza un padre, e poi si ritroverà in mezzo ad una causa di affido, e magari verrà separato dall’unica figura genitoriale che ha mai avuto. Che casino! Non ci ha pensato il genio del tuo amico quando ha pagato Maria per sparire?! >> Si lamenta Roberta. No. E’ evidente che l’unico neurone che aveva non si trovava in testa in quel momento.
<< Sapete cosa faccio? Faccio un ultimo tentativo, gli mando un messaggino per cercare di dissuaderlo. >> Propone Lorenzo.
 
 
[Leonora]
La mia bambina ha accettato di prendere parte a quella cena a casa di Daniele e della donna che l’ha abbandonata. Perché? Capisco che ci siamo imparentati con loro, dato mio figlio è fidanzato con il loro terzogenito e mia figlia con il loro nipote, ma Roberta cosa c’entra? Lei non ha alcuna parentela diretta! E’ così: non c’è alcuna parentela con lei.
<< Tesoro, sei preoccupata? >> Mi domanda mio marito.
<< Perché Roby ha accettato di prendere parte a quella cena? >> Domando a mio marito, mentre stiamo per raggiungere la villa degli orrori.
<< Forse perché ci partecipiamo anche noi, e i suoi fratelli. >> Osserva mio marito.
<< Ma lei ha accettato l’invito prima di noi. Noi lo abbiamo accettato dopo che ieri sera a cena ci ha informati della sua partecipazione. >> Gli faccio notare.
<< Piccola, avrà accettato perché a quella cena partecipano tutti: i suoi fratelli, i suoi amici e cognati. Non voleva essere da meno. Sono sempre i nostri consuoceri. >> Mi fa notare. Non me lo ricordare!
<< Tu non mi sembri turbato. Sei contento ti partecipare a questa cena e all’evento di domani?> > Gli domando. Nostra figlia sta iniziando a frequentare quella famiglia, e di conseguenza, quella donna e questo mi angoscia.
<< No, amore. Non ci tengo a rivedere Patrizia. Stiamo partecipando a questa cena per controllare nostra figlia e riguardo all’evento di domani è un obbligo sociale oramai per noi, dato che i nostri figli hanno avuto l’idea di mettersi insieme e quei due sono diventati i nostri consuoceri. E, dato che quanto a classe non siamo da meno rispetto a loro, anche se né abbiamo frequentato la San Marino né siamo nati nei quartieri alti, la cosa migliore che possiamo fare è stamparci in faccia un bel sorriso e partecipare a questo ed a tutti i party futuri, e feste comandate che verranno, con dignità, celando le nostre paure. >> Mi infonde coraggio. Ha ragione: l’unica madre di Roberta sono io e se lei dovesse scoprire di quella lettera che abbiamo bruciato e che abbiamo più volte cacciato quella donna, cercherò di farle capire le motivazioni del nostro comportamento. Nostra figlia ama noi, non la donna che l’ha abbandonata, e sono certa che capirà!
<< Ti amo, caro.>> Gli rammento. Mi sorride mentre il lampeggiante sopra la colonna del cancello si illumina ed entriamo.
<< Ti amo anch’io. >> Risponde.
 
 
[Gonzalo]
Tre giorni fa ho scoperto che Kelly aspetta un figlio da me e una fase della mia vita si è chiusa. Ho anche capito che non riuscirò mai ad amare Paola come merita perché infondo ha ragione: sono uno stronzo senza salvezza, visto quello che ho fatto a suo nipote. Da quella sera non l’ho più vista né sentita. Mi sento come se stessi vivendo una vita che non mi appartiene. Questa sera la mia vita sta per cambiare radicalmente dato che abbiamo indetto una cena con i nostri parenti per comunicare la notizia della gravidanza. Il giorno dopo il mio pestaggio, il medico ha consigliato di procedere con un esame meno invasivo di quelli citati da Kelly, per stabilire la paternità del bambino. Abbiamo fatto analizzare un mio tampone salivale e il sangue di Kelly, contenente anche il DNA del feto. Ho dovuto elargire una donazione generosa all’ospedale perché dessero la precedenza al mio esame e questa mattina abbiamo avuto l’esito: è mio. Ma già mell’aspettavo.
Questa sera sto per compiere un gesto decisivo che mi cambierà la vita. Magari me ne pentirò, ma lo faccio per impedirmi di commettere un altro errore che lascerebbe un altro bambino della famiglia senza padre.
 
Ieri pomeriggio, mio fratello ed io, abbiamo accompagnato nostra madre e Angelina a fare acquisti, con la vaga speranza di far distrarre sua moglie.
<< Mi sembra che tua moglie stia meglio. E’ ancora sotto terapia per i suoi disturbi? Ma di cosa soffre? >> Ho chiesto a mio fratello.
<< Ti dirò la verità. Le iniezioni che si fa sono per poter rimanere incinta. Stiamo cercando di avere un bambino! >> Mi ha rivelato. Ho fermato il mio incedere sotto choc. Mia cognata non riusciva a restare incinta. Mio fratello desiderava un figlio ed io lo avevo privato proprio di ciò! Mi sentii sempre di più un verme!
<< Ah. Vi auguro buona fortuna, allora. >> Risposi con il groppo in gola.
<< Non saresti felice di diventare zio? >> Mi chiese. Lo sono già! E tra poco lo diverrai anche tu!
<< Sì, moltissimo. >> Risposi. Ci sedemmo su una panchina, attorno ad un grosso albero, e sentimmo delle voci giungere dall’altra parte di esso.
<< Mammina, ma dov’è il mio papà? Perché non mi aiuta a mangiare il gelato come fa quel signore con il suo bimbo? >> Chiese un bimbetto a sua madre. Non era un bambino a caso ma il figlio che mio fratello non sapeva di avere! Mio fratello ed ci voltammo contemporaneamente per ascoltare. Lo guardai tendere l’orecchio e mi sentii morire!
<< Piccolo… Non sempre i bambini hanno un papà, purtroppo. I rapporti fra gli adulti sono complicati! >> Esclamò Maria.
<< Papà non mi vuole? >> Chiese il ragazzino. Chiusi gli occhi. Mi alzai e feci il giro della pianta prima che potesse dire qualcosa di compromettente!
<< Ciao. >> Salutai. Mio fratello mi seguii augurando loro la medesima cosa.
<< Ciao. Tesoro, ti ricordi gli amici di mamma? >> Chiese Maria al piccolo. Lui annui.
<< Hai finito il succo tesoro? Andiamo, dobbiamo anche comprare la tisana preferita della zia. >> Disse Maria, prendendo in braccio suo figlio.
<< Ciao, amici della mia mamma. >> Salutò il piccolo, agitando la manina.
<< Buona giornata. >> Si congedò da noi Maria, scappando via.
<< Ciao. >> Li salutammo.
<< E’ praticamente scappata via. Ma cosa le è preso? >> S’interrogò mio fratello.
<< Avrà avuto delle commissioni da fare… >> Risposi, fermando la frase quando notai che stava seguendo Maria e suo figlio con lo sguardo con aria assorta. Non poteva aver capito! Anche se la somiglianza con lui e nostro padre da piccoli è lampante. Quanto ci sarebbe voluto per far sorgere in lui dei dubbi?
 
<< Sei nervoso? >> Mi domanda Kelly, sistemandomi il colletto della camicia, ora che ho tolto il collare ortopedico.
<< Un po’. >> Ammetto, quando siamo entrati al ristorante. Si avvicina a me posando un casto bacio sulle mie labbra. Lo stai facendo per tuo figlio, Gonzalo!
<< B-buonasera. >> Sento improvvisamente alle mie spalle. Rabbrividisco al suono della sua soave voce. Non posso credere che sia qui! Mi volto lentamente e i nostri sguardi s’incrociano.
<< Ciao, tesoro. Grazie per essere venuta! >> La saluta Kelly. Le due si scambiano un guancia a guancia. Questo non doveva succedere! Non riuscirò a fare quello che voglio fare con lei di fronte!
<< Ciao. Come mai a questa cena? >> Le domando.
<< Paola è l’unica amica che ho in città ed è la prima volta che incontro la tua famiglia. Non potevo rinunciare al suo supporto! >> Esclama colei che da un giorno è tornata ad essere la mia ragazza e che da questa sera sarà qualcosa di più! Basta Gonzalo, oramai è deciso. Tuo figlio ha bisogno di te, non puoi abbandonare anche lui come hai fatto con tuo nipote! La storia con Paola non avrebbe avuto futuro visto quello che ho fatto, bomba che presto esploderà travolgendo tutti!
<< Buonasera. >> Saluta Mario Calderon, accedendo al ristorante.
<< Buonasera. >> Salutiamo coralmente Paola ed io. Ci scambiamo uno sguardo ma lei lo distoglie subito.
<< Ciao zio. Ti ricordi di Gonzalo? >> Gli domanda. Ci stringiamo la mano.
<< Certo. Tutto bene? Ti vedo un po’ acciaccato! >> Esclama, visti i lividi ancora evidenti.
<< Sì, il peggio è passato. >> Minimizzo. Kelly sorride felice mentre io vorrei solo scomparire.
 
 
[Paola]
Mi sono fatta convincere a partecipare a questa cena a cui Kelly annuncerà la sua gravidanza alla famiglia di G… del suo ragazzo. Sì, perché è questo che è per lei Gonzalo! Quando questa mattina mi ha chiamata, dopo aver ricevuto i risultati dell’esame, annunciando di essere tornati insieme non ci potevo credere. Ho passato il Sabato pomeriggio a piangermi addosso per poi fare una lunga doccia e scegliere cosa indossare per questa cena improvvisata. Ho promesso a me stessa di mettere da parte le emozioni per Gonzalo e di non tradire la mia amica mai più perciò prendere parte a questa cena è il primo passo in tale direzione! Posso sempre ripiegare sul vino per rendere il tutto più sopportabile e la testa più leggera! Comunque il mio Sabato è peggiorato quando la domestica ha consegnato a me e mia sorella una missiva da parte di nostra madre. Il suo estremo tentativo di parlarci dopo esserci negate telefonicamente e di persona! La prima reazione consisteva nel buttarla nel camino ma mia sorella mi ha convinta ad aprirla. Sono ancora choccata dal contenuto di quella lettera! Se è vero quanto scritto mia madre deve aver sofferto molto, e ciò non me l’aspettavo. Il chiacchiericcio fra Kelly e suo zio fa da sfondo al silenzio tra me e Gonzalo. Ci distraiamo quando al ristorante accede il padre di Gonzalo accompagnato dal resto della famiglia. C’è anche Helena, la fautrice dell’infelicità giovanile di mia madre. Il cuore dice affrontala subito, ma la testa suggerisce di evitare uno scandalo! Iniziano i saluti di rito e quando stringo la mano a Marcus non riesco più a guardarlo con gli occhi di prima! Il gruppetto si muove per raggiungere il tavolo ed io cerco di trattenere Gonzalo.
<< Dovrei parlarti. >> Esordisco sottovoce, pur essendo infondo al gruppetto.
<< Dopo. >> Taglia corto. Afferro il suo avambraccio e i nostri sguardi s’incrociano.
<< E’ importante. >> Insisto. Deve sapere chi è realmente sua mamma!
<< No! Sei stata sufficientemente chiara con me l’altra sera: mi detesti! Adesso devo cenare con la mia famiglia e comunicare loro che sto per diventare padre. >> Mi fredda, liberandosi della mia stretta per raggiungere il tavolo. Mi si spezza il cuore.
 
 
 
[Russell]
Sono atterrato a Bogotà ieri mattina e non sono ancora riuscito a stare solo con mia moglie e mio figlio che, se escludiamo saluti e frasi di circostanza, non mi parla.
<< Avete pensato ad eventuali nomi? >> Domando a mia nuora, sorseggiando un aperitivo a bordo piscina. Patrizia ha acceso delle candele e messo della musica soffusa e, al di là della piscina, sul prato, possiamo ammirare il gazebo decorato e le sedie foderate dove domani si terrà la cerimonia.  Mia cognata ci sa fare con queste cose. Mia nuora non fa in tempo a rispondere alla domanda poiché arrivano altri ospiti: I genitori di Olga, sua figlia con il suo fidanzato, i fratelli Mendoza e la ragazza che ho visto in tv che sarebbe la “nuova” figlia di Daniele.  I fratelli Mendoza salutano la sorella, i loro genitori e gli altri presenti.
<< Russell, ti presento mia figlia Isabella. Isabella, lui è Russell. >> Ci presenta mio cognato, evitando di presentarmi come il marito di Marcella. Stringo la mano a quella ragazza.
<< Comunque no, non ne abbiamo ancora parlato. >> Risponde mia nuora.
<< Per la verità ci sarebbe un’altra cosa che vorremmo annunciare, ora che ci siamo tutti. >> Interviene mio figlio, afferrando la sua ragazza passandole un braccio dietro la schiena. Ci siamo tutti? Vale a dire che quel tale non prenderà parte a questa cena! Urrà!
<< Il tuo amico non partecipa alla cena? >> Domando a mia moglie.
<< Ti scongiuro, non cominciare. No, comunque. Stasera aveva una cena con sua nipote che non poteva proprio disdire. Te la ricordi, vero? Ventisei anni, tette grandi e sedere alto e sodo! >> Mi pizzica. Incasso in colpo.
<< Marcella, ti prego, lo sai che sono sinceramente pentito della cazzata che ho fatto! >> La supplico, per l’ennesima volta da quando sono atterrato.
<< Zitto, adesso. Alex deve fare un annuncio, non hai sentito? Grazie caro. >> Mi rimprovera, per poi ringraziare suo figlio quando passa anche a lei un calice di aperitivo.
<< Mamma… Russell, miei cari suoceri, zii e cugini, insomma famiglia. Ho chiesto a questa splendida ragazza di diventare mia moglie, e lei ha accettato! >> Annuncia. Sentirmi chiamare per nome anziché “papà” è duro da incassare ma non mi faccio rovinare questo momento! I due futuri sposi si scambiano un bacio dopo aver sollevato i calici e partono cori di auguri. Mi commuovo perché il mio ragazzone sta per sposarsi e per diventare padre! Guardo mia moglie quando mi accorgo che mi sta guardando con la coda dell’occhio.
<< Sì, Marcella, sto piangendo. Io amo alla follia il nostro bambino. Alex è ancora mio figlio e continuo ad amarlo! >> Esclamo un attimo prima che i due fidanzati si separino.
<< Piccolo mio, Olga, ancora congratulazioni. Non vedo l’ora che arrivi quel giorno. >> Si complimenta mia moglie, stringendo forte prima uno poi l’altra.
<< Il 13 Maggio, mamma! >> Annuncia Alex.
<< Oddio, ma tra due mesi? Devo comprare un abito! Sono così felice! >> Si congratula Bea.
<< Hai visto che avevo ragione? Alex l’altra sera ha chiesto a mio padre la mano di Olga! >> Esclama la sorella della sposa, verso il suo fidanzato.
<< E così tu lo avevi capito? >> Le domanda Olga. Roberta annuisce e i tre fratelli si abbracciano.
<< Le mie più sincere congratulazioni. Sono contento di averti in famiglia. >> Mi congratulo, abbracciando mia nuora. Almeno quel bifolco di Calderon non è presente in questa circostanza!
<< Grazie, Russell. Per la verità volevamo annunciarlo domani alla festa, ma ci dispiaceva togliere la scena a Daniele e Patrizia. Perciò abbiamo deciso di approfittare della cena di stasera. >> Spiega Olga.
<< Alex, congratulazioni. Che a te piaccia o no, continuo a volerti bene. Questo è uno di quei momenti che un padre aspetta con tutto sé stesso e sono felice di esserci! >> Esclamo, dedicando a mio figlio una pacca sulla spalla.
<< Grazie. Lo so che mi vuoi bene, ma io non sono ancora pronto a perdonarti. >> Ammette, senza riserve. Incasso anche questo dinanzi all’imbarazzo che si è creato per quest’affermazione di Alex.
<< Bhe, come vedete c’è un bel buffet di antipasti, servitevi pure! >> Fa gli onori la padrona di casa.
<< Marce, perché non mi sembri troppo commossa? >> Domanda Bea a mia moglie. In effetti mi sarei aspettato più commozione da parte sua!
<< Bhe, perché vi debbo confessare che lo sapevo già. Giovedì sera ho cenato con Alex ed Olga e me lo hanno detto. >> Spiega Marcella.
<< Senza di me? Ma sono molto offesa! >> Si lamenta mia cognata Bea.
<< Tu avevi appuntamento con il tuo Mosè. >> Le fa notare mia moglie. Il suo nuovo fidanzato, l’autista di mio cognato. Bea non ha perso tempo per aggiornarmi sulle sue conquiste!
<< Vi dovrei parlare. >> Interviene mio figlio, avvicinandosi a noi in compagnia della sua fidanzata. Nel frattempo ho sentito spezzoni di conversazione con gli altri invitati e pare che anche Camilla Mendoza sia prossima alle nozze, con mio nipote David. Marcella non me lo aveva detto!
<< Certo, ma sarà meglio allontanarci. >> Propone mia moglie. Io, lei, nostro figlio, la sua fidanzata e Bea facciamo il giro della villa per raggiungere il giardino, dive ci sono già montati i tendoni del catering dove si terrà il ricevimento.
<< Cosa succede? Come mai tanto mistero? >> Domando. Mia moglie ed Alex si scambiano uno sguardo.
<< Io ho preso una decisione, e mi sembrava corretto informarti lontano dagli sguardi di tutti. Dato che non mi andava di attendere Lunedì quando saremo tornati a Miami e che domani alla festa degli zii non è proprio il caso, adesso mi sembra l’occasione adatta. Io ho intenzione di cambiare cognome. >> Annuncia. Questa è una pugnalata al centro dello stomaco. Cammino per il prato nervoso ed incredulo, cercando di non sbottare, come mio solito.
<< Perché? >> Domando, annientato dalla sua decisione.
<< Perché mi hai deluso! >> Ammette.
<< E prenderai il cognome di quello, scommetto! DI UN UOMO CHE CONOSCI APPENA, CHE NON TI HA INSEGNATO UN BEL NIENTE DELLA VITA! CHE NON TI HA MAI AIUTATO CON I COMPITI O CON LO SPORT! >> Sbotto, venendo meno ai miei buoni propositi.
<< Russell, non iniziare ad urlare! >> Mi redarguisce mia moglie.
<< MIO FIGLIO VUOLE CAMBIARE IL MIO COGNOME, QUINDI URLO QUANTO MI PARE! >> Tuono.
<< E’ PER COSE COME QUESTA CHE MI VERGOGNO DEL TUO COGNOME E DI ESSERE TUO FIGLIO! PERCHE’ HAI TRADITO MAMMA E PERCHE’ SEI TALMENTE CIECO DA NON VEDERE CHE, SE DOVESSI AVVICINARMI A MARIO, SAREBBE A CAUSA DEI TUOI ATTEGGIAMENTI! CAZZO, HAI FATTO UNA SCENATA ALLA PRIMA ECOGRAFIA DI MIO FIGLIO! >> Mi rammenta mio figlio. Si crea del silenzio.
<< Comunque, no, non prenderò il suo cognome ma quello dell’unica costante della mia vita: mamma! >> Esclama, prima di tornare alla festa con la sua fidanzata. Io sono l’ultimo a seguirli.
 
 
[Camilla]
E così non sarò la prima a sposarmi! A Maggio parteciperemo al matrimonio sulla spiaggia di Olga ed Alex. Un matrimonio easy sulla spiaggia di Miami… Sarà fantastico ma non è nel mio stile! Io ho sempre immaginato la mia festa di nozze come un sontuoso ricevimento! Cerchiamo di non dare dell’occhio quando Olga e la famiglia del suo fidanzato tornano, fingendo che le loro urla non siano giunte fin qui in piscina. Russell sembra piuttosto cupo e si butta sui super alcolici.
<< Oddio, spero che questa cena non finisca a cazzeggiare come sempre. >> Sussurra Giulio.
<< E pensare che sembrava cominciata così bene con l’annuncio di Olga ed Alex. >> Chiosa Cèsar, sorseggiando del vino.
<< Meglio che sfoghino i loro problemi stasera, rispetto che domani dinanzi a duecento invitati! >> Chiosa Michael. Questo è poco ma sicuro!
<< Vi siete ricordate il vestito e il necessarie per il trucco? Io ho portato tutto stasera perché sono certa che domattina mi sarei dimenticata qualcosa. >> Domando alle altre, dato che domani di buon’ora verremo qui per aiutare Patrizia e prepararci tutte insieme.
<< Sì, abbiamo portato tutto. Massimiliano ed io, per comodità, dormiremo qui stanotte. >>  Chiosa Giulia.
<< Papà, tu domani mattina ricordati tutto prima di venire da me. Ragazzi, ricordate che l’appuntamento è alle 8 da me. >> Rammenta il mio fidanzato a suo padre, a suo cugino, ai suoi fratelli, a Cèsar, a Massimiliano e a Diego. Lorenzo e Roberta, per ovvie ragioni, hanno rifiutato di unirsi chi alle donne chi agli uomini per preparasi.
<< Sì, non preoccuparti. Per essere sicuro di non dimenticare niente ho affidato a Rhonda una lista dettagliata. >> Spiega mio suocero.
<< Cami, domani mattina dobbiamo cominciare a parlare dei nostri abiti da sposi! >> Afferma eccitata Olga, prendendomi a braccetto.
<< Cioè vuoi che sia io a disegnarli? >> Le domando lusingata.
<< Certo, pensavo fosse scontato! Non potrei mai indossare un abito di un altro stilista. >> Specifica. Tra due mesi ho anche la scadenza della Professoressa Cuéllar, riuscirò a fare tutto? L’Ecomoda potrebbe aprire una linea di abiti da sposa se tutti i miei cognati e parenti vari si rivolgeranno a me per tale compito. Per fortuna il mio abito da sposa è già esistente, ed ora è al sicuro in un armadio, sotto chiave, in atelier.
<< Allora domani mattina dovrò prendere le tue misure, dato che Lunedì ripartirete, e per i dettagli potremmo video chattare. Le misure di Alexander quando le prendo? >> Le chiedo. Non è che ci sia tanto tempo.
<< Tesoro, potrei sempre prenderle io e inviartele. >> Si offre Leonora.
<< Leonora, hai ancora la tua macchina da cucire? Perché, a meno che gli sposi non vogliano fare i pendolari Miami-Bogotà per i prossimi due mesi, sarebbe meglio che arrivassi a Miami due o tre giorni prima per gli ultimi ritocchi. >> Progetto.
<< Certo che ce l’ho ancora. Ho tutto il necessario. >> Specifica.
 
 
[Marcella]
Non posso dire di godere della decisione presa da mio figlio. Russell ci è rimasto male e si sente tradito, ma almeno adesso sa come ci si sente. Mio figlio e mio marito andavano così d’accordo che non mi sembra vero che ora siano in rotta, talmente tanto che Alex vuole perdere il suo cognome. La cosa fa star male anche me ma non posso certo perdonare il suo tradimento solo per non minare il loro rapporto. Mio figlio è adulto e coscienzioso, e se ha deciso di separarsi legalmente da lui è perché è rimasto deluso, non certo perché io l’ho influenzato.
Per fortuna non è emerso che alla cena dell’altra sera non eravamo solo io, Alex ed Olga, o Russell avrebbe dato di matto.
Quando l’atmosfera sembra essersi rilassata e i presenti si sono scordati del nostro litigio (Patrizia mi ha detto che si sono sentite le urla) entriamo in sala da pranzo e prendiamo posto.
<< Hai veramente cambiato i segnaposti? >> Sento che sussurra Roberta, che siede accanto a me, ad Isabella che siede di fronte a lei. Per questa cena Daniele e mia cognata hanno sovvertito la solita regola per cui io siedo vicino a loro, smistandoci. Tuttavia hanno deciso di far sedere mio marito accanto a me.
<< No. Hanno compreso che metterti vicino a loro non era il caso. >> Le risponde Isabella.
<< Mio fratello e mia cognata non farebbero niente che potrebbe metterti in difficoltà e non riccorrerebbero mai a certi escamotage per spingerti a rivolgere loro la parola. >> M’intrometto.
<< Non ne dubito, Marcella. Anche perché sarebbe stato inutile con il risultato che avrei passato la cena peggiore della mia vita, chiusa nel più totale mutismo. >> Risponde Questa schiettezza non è certo un tratto tipico del carattere di Nicola.
<< Ragazzi, siete andati in quel negozio di bomboniere, dove andammo noi? >> Domanda Armando a sua figlia ed a mio nipote.
<< Sì, papà ma, senza offesa, nessuna proposta ci ha conquistati. Credo che ci affideremo alla nostra creatività! Abbiamo in mente qualcosa di speciale. >> Risponde Camilla, accarezzando la mano del suo ragazzo che tiene sul tavolo. I due si sorridono e non posso fare a meno di tornare con la mente al periodo in cui provavo le medesime emozioni!
 
 
Continuavo a rimirare quel cartoncino color celeste. Sorridevo. Dopo la batosta presa con Armando non immaginavo che mi sarei più innamorata, figuriamoci sposata. E poi diciamo che avere un figlio quindi essere una mamma single è un ottimo metodo per allontanare eventuali scapoli. Stavo per sposarmi e non avrei avuto mio fratello al mio fianco! Ma ciò che avevano fatto lui e sua moglie mi ripugnava troppo, non ero pronta a perdonarli, neanche dopo tanti anni. Chissà se lo sarei mai stata?
<< Hai cambiato idea? Non ne sei più convinta? >> Mi domandò il mio quasi marito, chinandosi da dietro il divano per baciarmi la guancia. Quindi prese posto accanto a me.
<< No, è perfetta. Mi stavo solo chiedendo se non sia un errore escludere mio fratello e sua moglie dalle mie nozze. >> Ammisi, cercando il suo consiglio.
<< Sei sempre in tempo per ripensarci, amore mio. >> Mi fece notare.
<< Non riesco a dimenticare il fatto che abbiano abbandonato quella creatura. Devo dirti la verità: mi faccio un po’ schifo perché andando via da Bogotà ho rinunciato anche ad essere presente nella vita di quella bambina, oltre che in quella dei miei nipoti. >> Osservai.
<< Se fossi rimasta avresti dovuto frequentare per forza tuo fratello e sua moglie: ai cocktail, alle sfilate e in altre occasioni. Se volevi tagliare i ponti con loro, lasciare la città era l’unica soluzione. >> Mi fece notare Russell.
<< Adesso ha 11 anni, quasi 12! Uno in meno di Alex. >> Osservai. << Mi domando spesso se sappia cosa le ha fatto mia cognata e mi chiedo se l’abbia perdonata. >> Mi domandai. Ma se non riuscivo a farlo io come poteva farlo lei? Russell mi bacio il capo. E’ sempre stato premuroso, presente, attento e bravo ad ascoltare, e questa recita del marito perfetto l’ha portata avanti anche mentre si rotolava nel letto con quella sgualdrina!
<< Cosa ne dici di passare ad argomenti più dolci? >> Propose, afferrando il tablet dal tavolino. Aprì una mail e sorrisi, constatando che il golf club aveva inviato le foto delle torte nuziali tipo da sottoporci.
<< Ci chiedono di selezionare le nostre preferite, così potranno preparare degli assaggini da sottoporci. >> Mi riferì, riassumendo l’oggetto della mail.
<< Questa al limone non è una meraviglia? >> Domandai ai mio fidanzato, eccitata dai preparativi delle mie nozze. Nulla a che fare con i preparativi per le nozze con Armando, con cui a tale proposito avevo confronti freddi e unilaterali. La sua frase preferita era “pensaci tu amore mio, io ho un sacco di cose da fare, mi fido di te”.
<< Ma non cozzano insieme il celeste dei fiori e il giallo delle decorazioni della torta? Non sarebbe meglio scegliere qualcosa di più attinente? >> Osservò. Con la mia esperienza sarebbe dovuto venire in mente a me ma ero troppo abbagliata dalla bellezza di quelle torte, una delle quali l’avrei tagliata nel giorno più bello della mia vita, reggendo il coltello con mio marito! Lo baciai.
<< Ti amo, sei l’uomo perfetto! >> Esclamai, baciandolo.
<< Ti amo tanto, amore mio! >> Mi rammentò.
 
<< Marcella, ti senti bene? >> Mi domanda Roberta, accarezzandomi una spalla. Emergo dai miei pensieri, rendendomi conto che una lacrima mi è scesa dagli occhi.
<< Scusa, in effetti ho fatto una domanda indelicata. Mi è scappata. >> Interviene mia nuora. Non so neanche di cosa stanno parlando, figurati se ho udito la sua domanda.
<< Sì, mi deve essere andata una ciglia negli occhi. Ho appena cambiato mascara ma è stata una pessima scelta! >> Mento.
<< Comunque, dicevi cara? >> Le domando.
<< Bhe… ti ho chiesto dove si è tenuto il vostro ricevimento di nozze. >> Domanda mia nuora, abbassando lo guardo, in imbarazzo per avermi rivolto tale domanda.
<< Si parlava di location di matrimoni, e tutte le coppie sposate hanno detto dove si è tenuto il proprio. >> Mi spiega mio marito, con tono di voce passivo. E’ sotto per la decisione di Alex! Dopo tutto non posso cancellare tanti anni di matrimonio come se nulla fosse, neanche dinanzi a quello che ha fatto, e vederlo così mi dispiace. Sento ancora qualcosa per lui!
<< Al golf club di Miami. E’ stata una festa in grande stile. >> Ricordo.
<< Marce, non vorrei essere indelicata ma mi piacerebbe vedere delle foto, dato che ce lo siamo perso. Vorrei vederti vestita da sposa. >> Mi domanda mia cognata.
<< Va bene, ho sempre qualche foto nel mio smartphone, dopo cena magari te le faccio vedere. >> Acconsento. Mio marito ed io ci guardiamo di sottecchi. Chi voglio prendere in giro? Non sono pronta per parargli di divorzio!
 
 
[Gonzalo]
Il testo del messaggio che mi ha mandato Lorenzo ad inizio della cena mi martella nella testa. Paola ed io ci scambiamo sguardi sfuggenti ed ogni volta che incrocio il suo sguardo è come se ricevessi un pugno nello stomaco. “Ciao, lo so che ti sembrerò ripetitivo ma dovevo fare un ultimo tentativo! Legarti a quella ragazza non servirà né a cancellare quello che hai fatto a tuo fratello né a ripulirti la coscienza. Servirà solo a rendere infelici te, lei e tuo figlio! Vuoi che cresca in un matrimonio infelice? Non credi che si possa insegnare l’amore in un modo migliore? Fai la cosa giusta. Lorenzo, Diego, Isabella e Roberta”. Ripeto mentalmente quelle righe giungendo ad un'unica conclusione: non lo posso fare! Che non posso farlo mi è stato chiaro non appena ho visto Paola mettere piede nel ristorante. Non riesco a farlo se mi guarda in quel modo!
<< Fernando! >> Sento esclamare da mia madre. Sollevo lo sguardo dal piatto accorgendomi che mio cugino è uscito da un’altra sala con degli amici per raggiungere la cassa. Non ci posso credere.
<< Zio, zia! Cugini! >> Esclama, venendoci incontro. Mio padre e mia madre, che non si parlano per ovvie ragioni, si alzano e lo abbracciano. Chissà cosa direbbe mio padre della mia iniziativa! Dopo lo scambio delle promesse nuziali mi darebbe il numero di qualche squillo! Lorenzo e miei amici hanno ragione. E’ una scelta tremendamente affrettata, devo pensarci meglio! Dev’esserci un’altra strada. Anche io, mio fratello, sua moglie e Kelly ci alziamo per salutarlo. Ferdi saluta me e mio fratello con dei vigorosi abbracci.
<< Ferdinando, ti presento Kelly la mia ragazza. >> Li presento, faticando a dirlo. I due si scambiano la mano.
<< Ti presento la mia amica Paola e mio zio Mario! >> Esclama Kelly, presentando mio cugino ai presenti non della famiglia. Si stringono la mano.
<< Ma quanto sei tornato? E non chiami? >> Lo redarguisce mamma.
<< Sono tornato dal master ieri. Oggi pranzo con la mia famiglia e cena con i miei amici! Vi avrei chiamato domani. Angelina, ho saputo. Mi dispiace molto. >> Interviene, facendo le condoglianze a mia cognata.
<< Sempre il solito! >> Lo canzona mamma.
<< Perché non rimani per il dolce? >> Lo invita papà.
<< Perché no? Ma a cos’è dovuta questa cena? E’ la presentazione ufficiale della tua ragazza? Allora hai messo la testa apposto! >> Esclama Fernando, a cui piace sempre prendermi in giro.
<< Veramente tuo cugino ci ha riuniti qui stasera per annunciare qualcosa, ma ha detto a stento due parole. >> Osserva mamma. Sto sudando! In effetti a questa tavola hanno parlato solo mamma, Mario, Kelly e mio fratello.
<< Perdonatemi, vado alla toilette. >> Si congeda da noi Paola, proprio nel momento clou. Meglio così! Non voglio che assista all’annuncio!
<< Oddio, un annuncio! Brutto preludio! >> Chiosa Fernando. Mi allargo il colletto della camicia che nella mia mente assume le sembianze di un cappio.
<< Tesoro, dovremmo dirglielo! >> Esclama Kelly, accarezzandomi un braccio. Tirando indietro la sedia per alzarmi non mi accorgo del transito di un cameriere, che regge un vassoio con delle bevande, e lo travolgo. Tutto il tavolo si alza.
<< E il solito sarei io! >> Ironizza Fernando.
<< Mi dispiace molto. >> Mi scuso, aiutandolo ad alzarsi. Il tale minimizza dicendo che può succedere.
<< Tesoro, la tua giacca è fradicia. >> Osserva Kelly, chinandosi per raccogliere la giacca. Mentre sono distratto a scusarmi con il maitre Kelly inizia a frugare nella giacca. No, cazzo!
<< Il tuo cellulare è bagnato. Ma cos’è questo? >> Domanda, frugando nella tasca interna della giacca, dove tenevo anche il cellulare. Sì: sento che sto per svenire! Osserva la scatoletta di velluto completamente sgomenta e il tavolo si azzittisce. Kelly apre la scatoletta rendendone pubblico a tutti il contenuto: un anello di oro giallo, leggermente arricciato, con una pietra a forma di cuoricino, che onestamente ho scelto di fretta in preda allo sconforto e alla confusione più totale, quando chiederle di sposarmi per poter dare un padre a questo figlio (almeno a lui) mi sembrava la scelta più giusta!  Un fischio prolungato di Fernando squarcia il silenzio.
<< Gonzalo, cosa significa? >> Mi domanda Kelly, con le lacrime agli occhi. Ma nei suoi occhi non leggo sconcerto, bensì speranza! Tutti osservano noi: come faccio ora a dirle che si tratta di un errore? La umilierei. Ok, non l’amo e certe volte è un po’ insopportabile, ma sono pur sempre un essere umano e si tratta di una ragazza che mi ama e da cui aspetto un bambino!
<< Quello è un… un anello di fidanzamento. >> Biascio. Kelly si porta una mano alla bocca e le lacrime cominciamo ad uscire senza controllo. Afferro la scatoletta per estrarne l’anello. Le afferro la mano sinistra e infilo l’anello al suo posto.
<< Cosa mi rispondi? >> Riesco a chiederle con la poca voce che mi rimane.
<< Non mi hai rivolto la domanda! >> Mi fa notare.
<< Mi vuoi sposare? >> Le domando. La stanza inizia a vorticare, e sì che non ho bevuto tanto.
<< Sì, certo! Amore mio! >> Esclama, saltandomi al collo. Mi bacia mentre la sala si immerge in un applauso. E’ fatta. Ti starò sempre accanto, figlio mio.
 
 
[Armando]
Questa tavolata è decisamente strana. Se trent’anni fa il me del futuro sarebbe venuto a trovarmi rivelandomi che mi sarei ritrovato alla stessa tavola con i Valencia (con presenti anche i Mora) mi sarei chiuso in manicomio preventivamente.
<< Pensavo ad una cerimonia sulla spiaggia, una cosa molto informale. Abiti comodi e a piedi scalzi! >> Esclama mia nipote Olga, gasata per le sue imminenti nozze. Mia figlia non sarà la prima a maritarsi, ma sarà la piccola della famiglia a farlo.
<< E tu non vedevi l’ora di prendermi in giro nel momento in cui mi sarei commosso. Sarò io invece a divertirmi fra due mesi! >> Esclamo canzonando il mio amico non che il padre della sposa.
<< Molto divertente, Armando. Così il 7 Ottobre potrò vendicarmi e sarò terribile, te l’assicuro! >> Chiosa Nicola, facendo sorridere alcuni dei presenti.
<< A me basta che ci sia l’open bar. >> Commenta Giulio Valencia, beccandosi una pacca sul petto dalla sua ragazza. Il tavolo ridacchia mentre suo padre scuote il capo. Ma se sarà il primo a sfruttare un eventuale open bar!
<< Mio Dio Marce, entrambe stiamo per organizzare le nozze nostre dei nostri figli. Non avrei mai pensato che ti avrei avuto accanto in questo giorno! >> Esclama Patty, che non sa mai quanto tacere, facendo chiaramente riferimento alla loro separazione dovuta alla faccenda di Roberta, che le ha tenute separate per anni. Ho sempre apprezzato la reazione di Marcella a quella faccenda disgustosa. La bionda finta guarda Marcella con gli occhi a cuoricino, dato che sono distanti.
<< Posso portare anche Mosè, vero? >> Domanda Bea.
<< Perché, prevedi di starci ancora insieme fra due mesi? Con tutti i partiti interessanti che hai avuto scegli un autista per accasarti? >> Le domanda mordace suo fratello.
<< Daniele, ti rammento che tua figlia è fidanzata con il nostro centralinista. >> Gli sussurro, celando il mio commento con un colpo di tosse. Il mio (ahimè) consuocero lancia un’occhiata imbarazzata a suo figlio ed a suo genero.
<< Era per dire. Sapete che questo Mosè mi sta sull’esofago. >> Si giustifica.
<< Significa che Massimiliano ti sta simpatico, quindi? >> Lo punzecchio dato che solo poco più di mese fa è andato su tutte le furie quando ha saputo che sua figlia si era messa con lui! Daniele mi lancia un’occhiataccia.
<< Disse, quello a cui è venuto un travaso di bile quando mio figlio gli ha chiesto la mano di sua figlia! >> Mi provoca. Serro la mascella.
<< Non ricomincerete, vero?! >> Ci redarguisce Lorenzo.
<< E voi, avete già progettato la vostra festa? >> Domanda Olga a mia figlia e al suo fidanzato.
<< Per la verità quest’oggi siamo stati a visitare una villa antica. Il proprietario l’affitta per eventi vari, ed è una meraviglia. Ha un parco bellissimo. >> Spiega mia figlia.
<< Non volete fare la festa al club? Avreste il vantaggio di non dover ingaggiare una ditta di catering. >> Domanda Patrizia come se avessero commesso un oltraggio.
<< Stiamo valutando altre opzioni, mamma. Avete già scelto i testimoni? >> Domanda David a suo cugino e alla sua fidanzata, portandosi alla bocca un pezzo di arrosto. I due futuri sposi si guardano con eloquenza e capiamo che la risposta è affermativa. Ma le ha appena chiesto di sposarlo e hanno già pensato a tutto?
<< Sì. Ne approfitto per chiedere a questa persona se vuole ricoprire questo ruolo. Mamma, ti andrebbe di farmi da testimone? >> Propone Alex a sua madre che appare decisamente più sorpresa rispetto a quando, durante l’aperitivo di questa cena, hanno annunciato il fidanzamento. Marcella rimane con la forchetta a mezz’aria, che poi posa. Non mi sorprende che questo ragazzo abbia scelto lei dato che i cugini praticamente gli ha appena conosciuti. Sua madre è stata l’unica presenza fissa della sua vita.
<< V-veramente vuoi che sia io? >> Domanda Marcella, con gli occhi lucidi. Alex annuisce con un sorriso. Madre e figlio si alzano andandosi incontro l’un l’altro per poi abbracciarsi sotto gli sguardi commossi di tutti.
<< Io devo deludere i presenti, dato che per tale ruolo avrei scelto una persona non presente. Vi chiedo scusa! Ma la mia amica Donna era presente al nostro primo incontro ed è stata l’unica ad ascoltare le mie confidenze su Alex fin dall’inizio. Sarà lei la mia testimone. >> Annuncia Olga. I suoi parenti si apprestano ad assicurarle che comprendono la sua scelta e non porteranno rancore.
<< E poi un testimone partecipa attivamente ai preparativi delle nozze. Una persona che vive a Miami è la scelta più pratica. >> Osserva suo fratello Cèsar.
 
 
 
[Paola]
Irroro il mio viso con dell’acqua, osservando i miei occhi rossi. Si renderanno conto tutti sono a un passo dall’ubriachezza! Questa è la cena più strana e pesante a cui abbia mai partecipato, nonostante le chiacchiere non siano da mal di testa. Sembra il gioco del silenzio che si faceva all’asilo. A quest’ora dovrebbero aver annunciato la gravidanza perciò decido di uscire dal bagno ma quando giungo alla fine del corridoio il rumore degli applausi mi travolge. Mi sembra una reazione eccessiva per l’annuncio di una gravidanza! Ma lo hanno urlato a tutta la sala? Hanno appeso i manifesti? Li guardo del tutto choccata abbracciarsi e baciarsi quando rientro in sala.
<< Ma cosa succede? >> Domando al cugino di Gonzalo, incrociando le braccia al petto.
<< Il più bizzarro degli avvenimenti: mio cugino si sposa. >> Mi risponde. Il mio cuore da definitivamente in pezzi. Questo non me lo aspettavo.  Kelly, quando di separa da colui che ormai è ufficialmente il suo fidanzato, mi sorride sollevando la mano sinistra e indicando l’anello con l’indice di quella destra. Faccio uno sforzo e le sorrido. Incrocio lo sguardo di Gonzalo, che sembra sull’orlo dell’infarto, e mi sento morire. Lui distoglie immediatamente lo sguardo permettendo alla sua famiglia di congratularsi con lui con un abbraccio. Con il padre scambia solo una formale stretta di mano. Gonzalo è così condannato allo stesso destino del padre! Forse, se prima della cena lo avessi costretto ad ascoltarmi riguardo sua madre, sarei riuscita ad evitare tutto questo. E’ il mio turno di congratularmi e faccio appello a tutto il mio savoire faire. La mia amica mi travolge con un abbraccio, dopo di che è il turno di Gonzalo.
<< Congratulazioni. >> Farfuglio.
<< Grazie. >> Risponde. Ci scambiamo un fugace abbraccio carico d’imbarazzo.
<< Ci sarebbe anche un’altra cosa che vorremmo dirvi. Il realtà doveva essere l’annuncio principale, l’anello non me lo aspettavo proprio! >> Chiosa emozionata la mia amica. Nemmeno io me l’aspettavo! Gonzalo e la sua… la sua fidanzata, si scambiano uno sguardo. Gonzalo si schiarisce la voce prima di dare l’annuncio.
<< Kelly aspetta un bambino. >> Annuncia. Il meno contento sembra suo padre e non so come biasimarlo! Afferro il mio calice per bere dell’altro vino.
<< So come ti senti. >> Interviene Fernando, afferrando la bottiglia dal cestello del ghiaccio per versarmi del vino, anticipando i miei gesti.
<< Scusa? >> Gli domando.
<< Anch’io sono sconvolto! >> Esclama a mo’ di battuta. Per un attimo ho temuto che avesse notato il mio turbamento!
 
 
[Patrizia]
Questa cena si sta rivelando più piacevole rispetto a quella del fidanzamento di mio figlio, vista l’assenza di quei due sempliciotti e maleducati! Mio marito ha continuato a battibeccare come al solito con Armando, ma i loro scambi sono risultati abbastanza divertenti. Io ho passato tutta la cena pensierosa più che mai, osservando quella ragazza che ho abbandonato quand’era ancora una neonata minuscola. Non posso credere che li indossi. Me ne sono accorta subito quando si è scostata i capelli dietro un orecchio, mentre i camerieri portavano via piatti vuoti del secondo.
<< Roberta, sono bellissimi i tuoi orecchini. Non li avevo mai visti, sono nuovi? >> Le domanda Camilla Mendoza, quando mia figlia ripete il gesto di scostarsi i capelli dietro l’orecchio. Che sia un tic? Afferro il mio calice e bevo un sorso di vino quando mi rendo conto che non conosco queste cose di lei e la cosa mi fa male! Questo sbaglio mi perseguiterà a vita.
<< No, veramente. Sono un regalo. >> Ammette. Mi sento tremare. Non credevo che li avrebbe tenuti, né che li avrebbe mai indossati. Da una parte ciò mi riempie di gioia e dall’altra la cosa mi lacera in due perché significa che ha deciso di non concedermi un chance neanche dopo aver letto la lettera che era insieme a quel regalo.
<< Di chi? Tuo? >> Domanda Isabella a Lorenzo, immaginando siano un regalo del suo ragazzo. Lui scuote la testa.
<< No, sono un regalo del mio quindicesimo compleanno. Un corriere li consegnò durante la mia Quinceañera. Non ho mai saputo che me li ha regalati perché non c’era nè un mittente né un biglietto. >> Narra Roberta. Sollevo lo sguardo fissandola. Ma nella busta da imballaggio che ho confezionato personalmente avevo inserito anche una lettera, firmata di mio pugno!
<< Bhe, il misterioso spasimante doveva essere un ragazzino di una famiglia abbiente dato che quelli sono diamanti veri. >> Osserva mia figlia Giulia.
<< Infatti li ho tenuti. Anche perché non comprerei mai gioielli così preziosi di mia iniziativa. >> Spiega Roberta. Non ha mai saputo che sono un mio regalo! Ma la lettera che fine avrà fatto? Osservo i coniugi Mora che si scambiano sguardi preoccupati. No, non può essere. Che lettera l’abbiano intercettata loro?
<< E così avevi corteggiatori generosi già a 15 anni? E perché io non ne so nulla? Non rammento che qualcuno con genitori talmente ricchi ti ronzasse attorno all’epoca! >> Chiosa Lorenzo, con una nota di gelosia. Ascolto il discorso senza intervenire, completamente choccata nell’apprendere che Roberta non ha mai saputo che quel regalo fosse mio.
<< Infatti non avevo corteggiatori all’epoca. Chi sia il misterioso mittente rimarrà un mistero. >> Chiosa Roberta.
<< Nicola, tu non ricordi nulla? Se qualcuno ha ronzato attorno a sua figlia a quell’età, Nicola lo ricorda di sicuro! >> Ridacchia la moglie di Armando. Lo guardo.
<< No, non so chi sia. Come ha detto Roberta, non aveva un fidanzatino all’epoca. >> Risponde atono, senza sollevare lo sguardo dal piatto.
 
 
[Kelly]
Sono frastornata. Quando, dopo il suo incidente, Gonzalo mi ha detto di volerci riprovare per il bene del bambino, non mi sarei mai immaginata che arrivasse all’anello. Lo so che mi ha chiesto di sposarlo solo per obbligo verso il bambino, ma sono dell’opinione che non tutti i matrimoni nascano per amore quindi spero che con il tempo mi possa amare e sarà mio compito impegnarmi per guadagnarmi questo privilegio!
<< Cara, di quante settimane sei? Il parto per quando è previsto? Hai già fatto un’ecografia? >> Mi domanda come un fiume in piena la mia futura suocera. Sembra molto carina! Certo mi fa tanta pena, considerando tutte le corna che ha subito e che suo marito ha portato nel loro letto chissà quale malattia presa da chissà quale donnaccia. Spero solo che Gonzalo non abbia preso dal padre, che abbia imparato qualcosa da lui oppure che abbia la decenza di lasciarmi prima di tradirmi!
<< Saranno quattro settimane Lunedì. Ho fatto un calcolo fai da te e dovrei partorire all’incirca nella seconda settimana di Novembre. Quanto alla prima ecografia, devo ancora farla. >> Spiego.
<< Sarà con noi al prossimo Natale, non è meraviglioso? >> Domando al  mio fidanzato, il quale annuisce sorridendo. Mi soffermo a guardarlo: certo non sembra un futuro padre euforico per il suo fidanzamento. Ma posso capire che sia turbato! Non posso certo pretendere che si dilunghi in una prolissa dichiarazione d’amore.
<< Ma di solito non si aspettano almeno tre mesi per dare la notizia? >> Domanda mio cugino.
<< Non sapevo fossi un esperto. >> Afferma Marcus.
<< Non lo sono. Ma un mio amico ha fatto così! >> Spiega.
<< Volevamo rendervi partecipi il prima possibile. >> Affermo.
<< Paola, mi dispiace! >> Esclamo, avvicinandomi a lei, vedendola abbattuta. La mia amica solleva lo sguardo, spostandolo da me a Gonzalo.
<< P-per cosa? >> Domanda.
<< Bhe, immagino tu stia pensando a Diego, dopo tutto avresti dovuto sposarti prima tu di me. Immagino che questa serata ti abbia richiamato alla memoria la sua proposta di matrimonio! >> Ipotizzo, accarezzandole una spalla.
<< Sì, è così. Per ciò non sono molto di compagnia, ti chiedo scusa. Ma sono contenta per te. Per voi. >> Mi assicura. L’abbraccio.
 
 
[Marcus]
Devo parlare con mio figlio al più presto! Questa faccenda del matrimonio è un grosso sbaglio e non posso permettere che si sposi per obbligo, come ho fatto io. Il cameriere, al di là del bancone, mi rende la carta di credito dopo essersi trattenuto il conto della cena per tutti.
<< Marcus? >> Mi chiama una voce alle mie spalle. Mi sorprende che mi rivolga la parola.
<< Paola, dimmi. >> La esorto.
<< La mamma ci ha raccontato tutto. Ora capisco perché hai tradito tua moglie così tante volte, anche se non è un comportamento che condivido. >> Esordisce. Mi rallegrano le sue parole.
<< Cosa ti ha detto? >> Le domando, per essere certo che le abbia raccontato tutti i dettagli e per non fare gaffe.
<< Dell’inganno di Helena per separavi. >> Spiega in soldoni. Allora non le ha detto proprio tutto!
<< Che vuoi farci? Ci sono donne subdole, che sono pronte a tutto per farsi sposare. >> Risposi, pensando immediatamente alla mia nuova nuora. Si sarà fatta mettere incinta apposta?
<< No, Kelly non agirebbe mai così. E’ successo per caso e  la sua sorpresa per la proposta di stasera era sincera. Io la conosco. >> Interviene, evidentemente notando che ho buttato lo sguardo verso di lei.
<< Lo spero. Comunque, sarò sincero, non approvo queste nozze. Mi dispiace perché è una tua amica ma è così! >> Esclamo.
<< E come mai? >> Mi chiede.
<< Non credo che mio figlio l’ami. Conosco il mio ragazzo e più che emozionato per la proposta di nozze alla sua amata sembrava sull’orlo del baratro! Temo che la sposi per obbligo. Paola, se tieni al bene della tua amica, devi dissuaderla, ti prego. Io so cosa vuol dire vivere in un matrimonio d’obbligo! >> La prego.
<< Non lo posso fare. Non posso minare la sua felicità, mi dispiace. >> Rifiuta.
<< Tra qualche anno ti pentirai di non averlo fatto. Vorrei evitare che un’altra famiglia soffra, tutto qui. >> Concludo, ponendo fine alla conversazione. Torniamo verso il gruppetto.
 
 
 
[Paola]
E’ finita. Sto abbandonando il ristorante, completamente stravolta, quando il futuro sposo mi raggiunge e mi volto quando mi posa una mano sulla spalla.
<< Gonzalo, dimmi. >> Esordisco, sperando non voglia cercare di nuovo di sedurmi. Sarebbe un immensa presa in giro nei miei confronti e una carognata verso la ragazza che presto sposerà e che lo renderà padre.
<< No, dimmi tu. Prima della cena hai detto di dovermi parlare e ti ho risposto che lo avremmo fatto dopo. Adesso è dopo. >> Mi esorta. No, non gli posso fare questo e non posso farlo a Kelly. Raccontargli tutta la storia lo costringerebbe a rivedere la sua decisione di sposare Kelly? La mia amica ne uscirebbe con il cuore spezzato.
<< Non era niente di importante. Volevo solo sapere come andava con tuo padre. >> Mento.
<< Per un attimo ho pensato si trattasse di qualcos’altro. >> Afferma.
<< Tipo? >> Gli domando, sciogliendomi goccia dopo goccia sotto il suo sguardo. Sogghigna dopo attimi di esitazione.
<< Niente, che stupido. Io e te non abbiamo più niente in comune. >> Si ripete mentalmente. Deglutisco e trattengo la voglia di schiaffeggiarlo. Ha appena chiesto alla mia amica di sposarla ed è qui che cerca di flirtare con me! Mi volto con l’intento di allontanarmi.
<< Se fai soffrire lei o il suo bambino, ti ammazzo. >> Lo minaccio, voltandomi per pochi secondi. Raggiungo l’auto velocemente e le lacrime escono liberamente. Adesso non ho più neanche un’amica con cui sfogarmi perché non posso parlare con lei del suo futuro marito! Cerco il cellulare nella borsetta e compongo il suo numero. Spero risponda in nome di una vecchia amicizia che spero si possa recuperare!
<< Sì, pronto? >> Esordisce. Sento un chiacchiericcio di sottofondo.
<< Ciao, ti disturbo? >> Le domando.
<< Sono a cena a villa Valencia, ci sono tutti. E’ successo qualcosa? >> Mi domanda. Non trattengo più il pianto, a cui do libero sfogo.
<< Paola? Ti senti male? >> Mi domanda. Non avverto più confusione di sotto fondo e comprendo che dev’essersi spostata per parlare più tranquillamente.
<< Fisicamente no! Sono appena uscita dal ristorante e cercavo qualcuno con cui sfogarmi… Mi dispiace per averti disturbata! >> Esclamo.
<< Bhe, come immagini non è che per me essere qui equivalga ad un giro al luna park! >> Esclama. Un po’ come me che sono andata a quella cena anche se non ne avevo voglia. Evviva il masochismo!
<< Ma di che ristorante parli? >> Mi domanda.
<< Kelly mi ha invitata alla cena per l’annuncio della gravidanza. Ma non è stata la sola cosa che hanno annunciato! >> Esclamo, sperando che colga al volo.
<< E così l’ha fatto. Abbiamo provato a dissuaderlo! >> Esclama. E così loro lo sapevano?
<< Lo sapevate? >> Chiedo sorpresa.
<< Sì. Ovviamente ha ritenuto meglio non ascoltare i nostri consigli! Tu se stai così devi esserci rimasta malissimo. E poi hai il coraggio di dire che Gonzalo non conta nulla? >> Mi canzona.
<< Cercavo e cerco di autoconvincermi, dato che presto sposerà un’altra donna, che gli darà un figlio. E poi mi ha presa in giro. Mentre mi faceva la corte è andato a letto con Adelina! >> Esclamo, non citando il contesto in cui si sono lasciati andare a pratiche sessuali!
<< Tesoro, lo hai sempre saputo che razza di bastardo è. >> Mi fa notare, appellandomi  a “tesoro” più per compatimento che per affetto.
<< Lo so, mea culpa. Comunque è tutto talmente un casino… mia madre mi ha scritto una lettera spiegandomi la storia fra lui e il padre di Gonzalo e questo complica la situazione… Volevo dirlo a Gonzalo ma dopo l’annuncio non me la sono sentita, avrei distrutto i sogni della mia amica! >> Esclamo.
<< Cosa dice quella lettera? >> Vuole sapere.
<< Che negli anni 90 mia madre ed Helana erano amiche mentre mia madre e Marcus erano innamorati e avevano una relazione. Ma lui era stato combinato dalle famiglie con Helena e i due dovevano sposarsi. Mia madre e Marcus, parallelamente, volevano scappare se non che Helena ha scoperto la relazione ed è andata da mia madre millantando una gravidanza inesistente. Mia madre si è sentita tradita perché Marcus le aveva giurato che non l’aveva più toccata ed è partita per il college, piantandolo in asso, per non privare un padre di suo figlio e viceversa. >> Riassumo.
<< Un po’ lo stesso destino di Gonzalo. L’unica speranza è che suo padre gli parli, impedendogli di commettere lo stesso errore che ha fatto lui ovvero sposarsi per obbligo. >> Osserva.
<< La vedo dura. Gonzalo detesta a morte suo padre, lo ritiene il peggiore dei padri e un bastardo fedifrago. Certo, è vero che è un fedifrago, ma se conoscesse le sue attenuanti magari lo perdonerebbe. Grazie per aver risposto, ti lascio alla tua cena. >> Affermo, quando mi sono calmata.
<< Non ti preoccupare. Mi è dispiaciuto per come è finita la nostra amicizia. >> Ammette.
<< Anche a me. Mi dispiace per essere sparita. Giulia e Camilla come stanno? >> Domando. Pronunciando i loro nomi gli occhi iniziano ad inumidirsi di nuovo.
<< Bene. Giulia fa coppia fissa con Massimiliano. Camilla e David sono più melensi che mai. >> Narra. Quanti avvenimenti della vite delle mie amiche mi sto perdendo.
<< Se vuoi recuperare con loro dovresti afferrare il telefono e chiamarle, non chiedere a me. >> Mi redarguisce.
<< Recuperare? Ho consegnato alla persona che l’ha dato alla stampa un video hard con protagonisti Giulia e il fratello di Camilla, il massimo della pretesa che posso avanzare e che frenino se dovessi attraversare la strada mente loro sono al volante. >> Osservo.
<< Fai come vuoi, ma dovresti provarci. O vuoi aspettare che avvenga un’altra disgrazia che vi riunisca in ospedale, com’è successo a noi due? Probabilmente, se la nostra avventura di Mercoledì non fosse mai  avvenuta, non mi sarei mai accorta che stai soffrendo. >> Ammette.
<< Ci proverò. Buonanotte. >> La saluto, permettendole di tornare dai suoi parenti.
<< Buonanotte. >> Mi augura, ponendo fine alla conversazione. Trasalgo quando sento bussare al vetro della mia auto. Ripongo il cellulare nella borsetta e scendo, trovandomi di fronte il cugino di Gonzalo.
<< Paola, vero? >> Mi domanda, fingendo, evidentemente, di non rammentare il nome, dato che per tutta la sera ha cercato di iniziare una conversazione con me. Annuisco.
<< Ero venuto con i miei amici. Gonzalo e gli altri sono andati via tutti e i miei zii stanno litigando, non mi va di mettermi in mezzo per chiedere a uno di loro se può gentilmente riaccompagnarmi a casa, ma io voglio andarmene, dato che sono distrutto. Mi daresti un passaggio? >> Mi domanda dopo un preambolo infinto. L’istinto mi suggerisce di dirgli di no ma farei la figura della maleducata!  E così stanno litigando: non è difficile immaginare su quale argomento verte la discussione. Helena mi è sembrata contenta di questo fidanzamento, e Marcus le starà facendo notare che non può anche lui sposarsi per obbligo.
<< Va bene, sali. >> Acconsento. Occupa il posto del passeggero, io quello di guida e gli domando l’indirizzo che inserisco nel navigatore satellitare.
<< Perché litigano? >> Domando, curiosa.
<< Mio zio non ha accolto con troppa gioia la notizia delle nozze, pare. >> Mi risponde, rivelando che i miei sospetti sono giusti.
<< Come mai? >> Gli domando, sperando di proseguire questa conversazione. Per tutta la sera ha cercato di chiacchierare, non si farà pregare proprio adesso spero!
<< Credo non voglia che mio cugino si immoli, e nemmeno io! >> Esclama.
<< Pensi che la sposi per obbligo? >> Domando, stringendo con più forza il volante. Si mette a ridere.
<< Bellezza, come si vede che non conosci mio cugino! >> Esclama.
<< Veramente lo conosco da 6 anni. Lui e il mio ex ex fidanzato sono molto amici. >> Spiego.
<< Se lo conosci da 6 anni, direi che una risposta alla tua domanda è superflua! >> Esclama. E così la sposa solo per obbligo? E’ proprio un bastardo ed io sono stata un’ingenua!
<< E così la futura mammina è una tua amica! >> Esclama, dopo attimi di silenzio.
<< Sì. Ci siamo conosciute anni fa in vacanza, e siamo sempre rimaste amiche di tastiera e telefono, pur vedendoci di rado. >> Spiego, mentre intraprendiamo una strada isolata.
<< Bhe, è molto carina, peccato che sia gravida e fidanzata con mio cugino! >> Esclama. Un’espressione di disgusto si forma sul mio volto mentre getto uno sguardo verso di lui.
<< Siete proprio consanguinei, non c’è che dire. >> Borbotto inorridita. Lui, dalla tasca interna della giacca, estrae il suo pacchetto di sigarette e se ne infila una in bocca.
<< Sei a casa tua per caso? Qua non si fuma! >> Lo redarguisco, allungando il braccio per cercare di sfilargli la sigaretta dalla bocca. Purtroppo, per non distogliere lo sguardo dalla strada, sbaglio la mira e gli infilo un dito in un occhio.
<< Cazzo! >> Esclama, portandosi una mano all’occhio.
<< Oddio! Perdonami! >> Esclamo, accostando la macchina. Fernando rimane piegato in avanti con la mano premuta sull’occhio.
<< Devi proprio odiare i fumatori! O forse ti sto sulle palle io? >> Mi domanda. Vorrei rispondergli che quella giusta è la seconda opzione!
<< Volevo solo sfilarti la sigaretta di bocca, non l’ho fatto apposta. E poi è colpa tua: chi ti ha detto che potevi fumare nella mia auto?! >> Lo redarguisco.
<< E’ grave? >> Mi domanda, sollevandosi. Sfioro il suo mento con i polpastrelli per costringerlo ad alzare leggermente la testa, non prima di aver acceso la luce sul tettuccio della mia 500 cabrio ultimo modello.
<< Non si vede granché. Sta lacrimando un po’ ma dovresti cavartela! >> Ironizzo. Neanche lo avessi investito con la macchina!
<< Ti sembra divertente?! Con quegli artigli avresti potuto accecarmi! >> Mi rimprovera, notando che sto ridendo sotto i baffi.
<< “Lacrima un po”. >> Ripete, scimmiottandomi. << Neanche quando Montoya ha vinto il SportsCar WeaterTech ho pianto tanto! >> Esclama, tirando su con il naso.
<< Davvero un ragazzo di profondi valori! >> Lo prendo in giro. Il suo cardiogramma dev’essere piatto se il suo momento di massima commozione è stata la vittoria di questo tale ad una gara automobilistica!
<< Voi piangete se il vostro uomo vi regala delle Louboutin, ed io mi emoziono se il mio il mio pilota preferito vince una gara. Ad ognuno le sue tare mentali! >> Esclama.
<< Nel cruscotto ci sono dei fazzolettini. >> Lo informo, mentre mi riallaccio la cintura di sicurezza. Tremo quando scorgo in lontananza, oltre una curva, dei lampeggianti.
<< Oh cazzo! >> Esclamo.
<< Cosa c’è? >> Mi domanda, riponendo il suo fazzoletto usato in tasca. Temevo lo avrebbe messo nel porta oggetti!
<< Un lampeggiante. Se si fermano e mi trovano al volante? Si renderanno conto subito che sono ubriaca! Oddio, che serata di merda! >> Mi lamento. Sono già protagonista di una causa, non posso avere altri guai!
<< Forza, salta di qua. Io ho bevuto un po’ meno e sono allenato in questo genere di cose! >> Esclama.
<< Saltare? Come dovremmo fare? Nel caso non te ne fossi accorto è una cinquecento, non un freemont! >> Mi lamento.
<< Stai perdendo un sacco di tempo. Avanti! >> Insiste. Non ho altra scelta! Cercando di muovermi all’interno di questa gonna fasciante mi metto in ginocchio sul sedile e appoggio le mani sul piccolo spazio che Fernando mi ha fatto sul sedile del passeggero. Scavalco il cambio prima con una gamba e la gonna sale. Sollevo lo sguardo per assicurarmi che non abbia visto nulla ma capisco che non è così dal sorrisetto ebete che ha sul volto!
<< Non è una serata poi così merdosa! >> Esclama. Sospiro cercando di non mandarlo al diavolo, dopo tutto mi sta aiutando ad evitare una denuncia per ubriachezza al volante! Fernando scavalca il cambio trovandosi in mezzo ai due sedili e i nostri volti praticamente aderiscono. Se sollevassi la testa mi ritroverei praticamente a baciarlo! Che situazione! Lui completa il movimento infilandosi al posto del conducente e ciò mi permette di far passare anche l’altra gamba. Mi ritrovo quasi stesa sul sedile del passeggero e mi sistemo la gonna prima di mettermi composta.
<< Le cinture. >> Mi ricorda, mentre i lampeggianti si riflettono sulla mia auto. L’auto della polizia si ferma dietro la mia e uno degli agenti scende. Quando bussa al finestrino, Fernando lo abbassa.
<< Buonasera. >> Salutiamo coralmente.
<< Buonasera. Qualche problema con l’auto? >> Ci domanda.
<< No, grazie agente. La signorina è incinta e si è sentita poco bene! >> Esclama. Non si poteva inventare un’altra cosa?
<< Ora come sta signorina? >> Mi domanda.
<< Insomma! Sa, le nausee. >> Rispondo, stando al gioco.
<< Lo so molto bene. Neanche mia moglie reggeva l’auto in gravidanza. Vi debbo chiedere patente e libretto. L’auto a chi è intestata? >> Domanda l’agente, mentre apro il cruscotto, in cerca di tali documenti e glieli passo.
<< Alla mia fidanzata, la signorina qui presente. >> Risponde. Di male in peggio! Ora sarei anche la sua fidanzata!
<< Allora avrei bisogno anche della sua patente. >> Specifica. Frugo nella borsetta e gliela passo, quindi si allontana. Quando torna alla macchina di servizio tiro, con tutta la forza che posseggo, un buffetto sul petto di Fernando.
<< Allora è vero, ce l’hai con me! >> Si lamenta, massaggiandosi il pettorale.
<< Non potevi inventarti qualcos’altro? Tipo che stavi guidando tu perché ho bevuto e ti sei fermato perché stavo male! >> Osservo.
<< Sì, ottima idea. Così avrebbe chiesto anche a me se ho bevuto e mi avrebbe fatto l’alcol test! Ci siamo scambiati di posto proprio perché so mascherare meglio una sbronza! >> Mi rammenta, mentre l’agente torna con i nostri documenti.
<< Ecco a voi, potete andare. Buona serata. >> Si congeda.
<< Grazie per essersi fermato. >> Afferma, completamente a suo agio nella parte.
<< Grazie mille. >> Borbotto.
<< Maschio o femmina? >> Domanda l’agente.
<< Veramente non lo sappiamo. Io nutro la speranza che siano gemelli, vorrei tanti figli. >> Risponde, afferrando la mia mano di cui bacia il dorso. Mi rivolge un sorrisetto sornione. Io lo ammazzo!
<<  Congratulazioni. Andate piano. >> Ci consiglia, tornando alla sua auto. Aspettiamo che se ne vada.
<< Forse è meglio se guido io? >> Propone.
<< Come vuoi. >> Borbotto, osservando oltre il finestrino con la mano sotto al mento e il gomito che fa perno sul poggia braccio della portiera.
<< Ma dai, ti sei incazzata? >> Ridacchia.
<< E’ una cosa che fai spesso, o per caso il tuo master è in recitazione? >> Domando a mo’ di battuta.
<< Sì, in effetti. >> Risponde. Aggrotto le sopracciglia.
<< Sul serio? >> Domando. La mia voleva essere una battuta, dato che ha recitato con una certa disinvoltura.
<< Ho studiato alla Juilliard School di New York City. Non dirmi che non sai chi è mio padre? >> Mi domanda, offeso da questa mia imperdonabile mancanza!
<< Tu sei il figlio del fratello di Marcus che è un produttore televisivo? >> Faccio mente locale. Annuisce.
<< Spero di sfondare come attore, o come presentatore. Puoi ben comprendere che la televisione è sempre stata la mia aspirazione. >> Mi spiega.
<< Bhe, la faccia tosta e la modestia non ti mancano, mi pare! Avrai un successo garantito! >> Esclamo, per prenderlo in giro con un finto sorriso che viene ricambiato. 
<< Mi dispiace interrompere questo idillio ma siamo arrivati. >> Mi fa notare.
<< Tu alloggi al Four Season? >> Domando, impressionata dalle sue manie di grandezza.
<< Sì, in cerca di un alloggio definitivo. Alla mia età col cavolo che torno a vivere dai miei! Ho anche la jacuzzi in camera. Vuoi salire per provarla? >> Mi domanda, abbassando il volume della voce alla fine della frase e protendendosi verso di me. Arretro e schiaccio la nuca contro il finestrino, con un’espressione schifata in volto.
<< Certo che no. E adesso togliti dai piedi. >> Gli ordino, slacciandomi la cintura e scendendo dalla mia auto. Fernando fa lo stesso e abbandona il posto di guida.
<< Spero di rivederti presto! >> Esclama, mentre raggiungo il posto del conducente.
<< Non penso proprio. Buonanotte. >> Lo saluto, per poi salire in macchina.
<< Io penso proprio di sì. La tua amica e mio cugino stanno per sposarsi, temo che ci incontreremo spesso. >> Mi rammenta. Per un attimo avevo scordato che il ragazzo che voglio sta per sposare un’altra! Ignorando il suo commento, abbasso il freno a mano, inserisco la freccia e parto.
 
 
[Marcus]
Mio figlio è destinato alla mia stessa fine: un matrimonio d’interesse e devo impedirlo! Devo convincerlo che può fare il padre anche senza sposare quella ragazza, se non l’ama! Tra dieci anni se ne pentirà, cedendo al fascino della prima bella donna che si dimostrerà disponibile, cercando continue avventure per poter stare fuori casa, evadere, per non condividere il letto e la tavola con la donna che ha sposato per obbligo.
<< STAI DANDO SPETTACOLO! >> Tuona la mia quasi ex moglie, in mezzo a un litigio vivace.
<< IO STO DANDO SPETTACOLO? SEI STATA TU LA PRIMA AD AVER GRIDATO COME UNA GALLINA! NOSTRO FIGLIO STA PER SPOSARE UNA DONNA CHE NON AMA TU NON SEMBRI TURBATA! HO TUTTO IL DIRITTO DI ALTERARMI, DATO CHE QUALCHE GIORNO FA HAI AFFERMATO DI TENERE AI TUOI FIGLI Più CHE ALLA TUA VITA! >> Tuono fuori di me.
<< Nostro figlio sta solo facendo il suo dovere di padre! Se fossi stata veramente incinta all’epoca mi avresti abbandonata per partire con quella? >> Mi domanda, convinta che nostro figlio stia facendo la scelta più giusta.
<< Di chi? Dello Spirito Santo? E poi quelli erano altri tempi! >> Esclamo. Ma che razza di paragone sarebbe?!
<< Adesso non è più fondamentale che un uomo sposi una donna che ha messo incinta e stai pur certa che impedirò a nostro figlio di sposare una donna che non ama, come ho fatto io. >> Preciso.
<< Così vuoi dissuadere nostro figlio dal suo desiderio di fare il padre? Vuoi che ci rinunci?  >> Mi domanda. Non ci vedo più dalla rabbia e sto per seguire il mio istinto di schiaffeggiarla, ma mi trattengo dato che ci troviamo nel posteggio di un ristorante e che potrebbe passare qualcuno.
<< PERCHE’, IO COS’HO DOVUTO FARE A CAUSA TUA?! >> Le rinfaccio, anche se lei non lo sa.
<< Ma di cosa stai parlando? >> Mi domanda, allo scuro delle conseguenze della sua bugia disgustosa.
<< Parlo del fatto che MariaPaola, dopo la sua partenza è rimasta vittima di aborto spontaneo! QUINDI NON VENIRMI A DIRE CHE VOGLIO DIVIDERE UN PADRE DA SUO FIGLIO PERCHE’ LA SPECIALISTA IN QUESTO GENERE DI COSE SEI TU, CARA MIA! MARIAPAOLA ERA DISTRUTTA QUANDO E’ STATA COSTRETTA A LASCIARMI E HA TRASCURATO LA SUA SALUTE! SE AVESSI POTUTO PARTIRE CON LEI NOSTRO FIGLIO ESISTEREBBE! TU HAI UCCISO MIO FIGLIO! >> Le rivelo, accusandola di questo crudele misfatto.
<< Io non potevo sapere che fosse incinta! >> Si giustifica.
<< Tu non avresti dovuto tramare per incastrarmi nel nostro matrimonio. Sei una serpe! Io lotterò con tutte le mie forze per impedire queste nozze, sappilo! >> Esclamo, prima di andarmene. La prima cosa che posso fare è parlare con mio figlio, raccontandogli la mia storia, sperando che questo gli serva di esempio.
 
 
 
[Diego]
Dopo essersi allontanata per rispondere al suo cellulare, Roberta si è affacciata nell’imponente sala da pranzo facendoci senno di seguirla. Dato che ci troviamo in mezzo a due portate, frutta e dolce, Lorenzo, io ed Isa l’abbiamo seguita. “Era Paola”, ha esordito, per poi regalarci un riassunto dettagliato di quanto successo.
<< Il diavolo di quella famiglia sembrava Marcus invece è sua moglie! >> Chioso.
<< Gonzalo deve saperlo. Sentendo la storia di suo padre magari tornerà sulla sua decisione! >> Ipotizza mio fratello.
<< Paola non vuole dirglielo. Non vuole minare la felicità della sua amica! >> Spiega Roberta.
<< E’ innamorata del suo ragazzo, farsi venire i sensi di colpa adesso è inutile. >> Osservo.
<< Allora dovremmo dirglielo noi? >> Propone mio fratello.
<< Secondo me dovrebbe sentire questa storia da suo padre. Farebbe un altro effetto! >> Suggerisce la mia fragolina.
<< Allora domani al ricevimento parlerò con Marcus e lo convincerò a raccontare tutto a Gonzalo. >> Si immola mio fratello.
 
 
 
[MariaPaola]
Il mio tesoro è tornato distrutto da quella cena perciò gli sto facendo un massaggio.
<< Devo parlare con Gonzalo. Non può sposare quella ragazza per obbligo: non lo permetterò! >> Si ripromette a voce alta, sotto le mie sapienti mani.
<< Perché Helena trova queste nozze una buona idea? Suo figlio sposa quella tipa per obbligo e ne è felice? >> Mi domando. Se una delle mie figlie dovesse rimanere incinta anch’io aspirerei ad un matrimonio con il padre del nascituro, ma non se costui la sposasse per poi renderla infelice.
<< Perché Helena gode nel rendermi la vita un inferno. >> Risponde.
<< Marcus, io ho scritto una lettera a Paola e Maria, dove ho raccontato loro tutto. Tutto tranne dell’aborto. Non mi sembrava il caso che apprendessero quella notizia da una lettera. Poco dopo che sei uscito sono venute qui ma non sono riuscita a rivelare loro dell’aborto! >> Gli rivelo. Quella lettera ha aperto uno spiraglio nel muro che le mie figlie hanno innalzato verso di me!
 
Avevo consegnato la lettera alla domestica il giorno prima e attendevo con ansia un riscontro. Il mio compagno era appena uscito di casa quando suonarono il campanello. Non mi aspettai di vederle!
<< Figlie mai, che bella sorpresa! >> Esclamai contenta.
<< Abbiamo letto la lettera. >> Mi rivelò Paola. Mi scostai per farle entrare.
<< Sei molto elegante, vai da qualche parte? >> Chiesi a Paola, notando il suo abbigliamento diverso rispetto a quello più casual della sorella maggiore.
<< Sì. Ho una cena più tardi. >> Spiegò.
<< Vai alla cena di Kelly e Gonzalo? >> Chiesi, dato che quella ragazza e mia figlia sono amiche. Annuì.
<< Mamma, non pensavamo che tu e Marcus eravate già stati insieme. E che eravate stati separati. Ci ha toccate la tua lettera. >> Ammise Maria.
<< Sì, Helena con la sua bugia ha tramato alle nostre spalle, ma se io avessi affrontato Marcus anziché credere a lei avrei risparmiato a vostro padre la sofferenza di essere lasciato dopo trent’anni di matrimonio. Credetemi, mi dispiace. Ma non posso esserne pentita perché se le cose non fossero andate così non avrei due figlie splendide. >> Intervenni.
<< Marcus è già uscito? >> Domandò Paola. Annuii.
<< Mamma, con questo non vogliamo dire che siamo pronte a perdonarti. Insomma, avresti dovuto essere sincera con papà prima di iniziare la relazione con Marcus e quello che hai fatto con il video e a Paola è stato orribile. >> Specificò Maria.
<< Lo capisco! Mi dispiace per essermi fissata su questa vendetta, ma ero troppo in collera per il modo in cui mia figlia stava soffrendo!  >> Esclamai.
<< Immagino che avrai già un bel piano per vendicarti di Helena, visto quanto volevi vendicarti di Diego e Giulia per qualcosa che non ti riguarda direttamente. >> Intervenne Paola.
<< No. Voglio solo recuperare con Marcus gli anni che ho perso. Sapete che il mio avvocato pensa di arrivare ad un accordo? >> Spiegai loro.
<< Buon per te. Volevamo solo che sapessi che abbiamo compreso un po’ meglio la tua decisione di legarti a quell’uomo. Considerando la condotta che aveva assunto con la moglie lo ritenevamo un debosciato, ma probabilmente agiva così per infelicità! >> Esclamò Maria, comprensiva.
<< Sì. Marcus ha passato molti anni infelici, sentendosi solo pur avendo una moglie, e l’ha tradita più volte perché non l’amava. Sono stati i figli a tenerlo legato a lei. >> Spiegai.
<< E perché Helena ha voluto chiedere il divorzio? Cioè, dopo tutto quello che ha fatto per legare Marcus a sé mi sembra un controsenso bello e buono! >> Osservò Paola.
<< Suppongo che ne abbia avuto abbastanza, oppure ha voluto porre fine alla cosa prima che arrivasse qualche malattia nel suo letto? >> Risposi, ponendo il dubbio.
<< E tu non ne hai paura? >> Mi domandò Maria.
<< Credete che vostra madre sia una sprovveduta? L’ho obbligato a farsi degli esami completi, prima di andare a letto con lui! >> Spiegai. Le mie figlie scossero il capo divertite. Va bene l’amore, ma non sono mica scema!
<< Mamma, io faccio tardi. Devo anche andare a fare benzina prima della cena. >> Si congedò mia figlia.
<< Mi piacerebbe se dedicassi una parola a Marcus durante la cena. Per lui sapere che almeno le mie figlie non lo pensano più un debosciato, sarebbe importante. >> La pregai.
<< Va bene. Ciao mamma. >> Mi salutò, seguita dalla sorella. Sorrisi e mi scappò una lacrima per il primo colloquio senza urla e insulti con le mie figlie!
 
<< Sì, ci siamo parlati e mi ha detto che le avevi parlato. Le ho anche chiesto aiuto con Gonzalo ma non intende sabotare queste nozze! >> Esclama. Smetto di massaggiarlo per inginocchiarmi sul letto accanto a lui.
<< Intendi sabotarle? >> Mi domanda.
<< Sì, con ogni mezzo. Mio figlio non ama quella donna ed io voglio evitare che fra trent’anni si guadagni l’odio di suo figlio perché ha tradito sua madre! >> Esclama perentorio.
<< Tesoro, mia figlia e quella ragazza sono molto amiche. Perché pensavi che ti avrebbe aiutato? >> Gli chiedo.
<< Ci ho provato. Dopo tutto è una ragazza intelligente e credevo sarebbe stata d’accordo con me. Sostiene che la sua amica non abbia premeditato la gravidanza ma non so se crederci! >> Esclama.
<< E se tuo figlio volesse semplicemente fare il padre? E se in realtà tiene a quella ragazza? >> Gli faccio notare. Non tutte le donne, per fortuna, debbono essere cospiratrici come quella sgualdrina di Helena e la sottoscritta!
<< Non dovresti accertarne prima di fare qualsiasi mossa? I tuoi figli ti detestano già abbastanza. Non commettere il mio stesso errore che ho commesso con Paola: invece di sostenerla mi sono lasciata trasportare dai miei istinti. Tuo figlio merita il tuo appoggio, non credi? >> Gli consiglio, accarezzandogli i peli sul petto.
<< Forse hai ragione. Ho reagito sull’onda delle emozioni. >> Conviene, dedicandomi un bacio.
<< Noi daremmo tutto l’oro del mondo per tornare indietro e salvare il nostro piccolo e cullarlo. Tuo figlio sta cercando di evitare questo rimpianto. >> Gli faccio notare.
 
 
[Daniele]
Questa serata è stata piacevole, senza la presenza di quel buzzurro ripulito e di sua moglie. Sposto il trapuntone, infilandomi sotto le coperte. Mi avvicino a lei ed inizio a baciarle il collo, mentre le accarezzo un seno, che intravedo attraverso il negligé che indossa. Mi infiammo.
<< Patty? >> Le domando, notando che non è partecipe.
<< Devi sapere una cosa! >> Annuncia. Mi metto a sedere, abbandonato ogni tentativo di sedurla.
<< Gli orecchini che Roberta ha ricevuto per il suo quindicesimo compleanno erano un tuo regalo? >> Ipotizzo. Capisco che ci ho azzeccato guardandola in faccia.
<< Come lo hai capito? >> Mi domanda.
<< Perché mentre si parlava di quel gioiello ti sei rabbuiata. E dopo sei rimasta pensierosa fino all’amaro e anche mentre Marcella ti faceva vedere le foto delle sue nozze. >> Le faccio notare.
<< C’è un’altra cosa che devi sapere. Nella busta del corriere avevo messo anche una missiva, dove le chiedevo perdono. Firmata di mio pugno. >> Mi rivela. Ora capisco cosa la turba!
<< E che fine avrebbe fatto quella lettera? >> Domando, cercando una risposta divina.
<< Credo che l’abbiano trovata Nicola e sua moglie a l’abbiano nascosta o peggio fatta sparire. Neanche Nicola sembrava così entusiasta durante tale discorso. >> Osserva mia moglie.
<< Quel bastardo. Patty, quella è stata l’unica volta che hai cercato di metterti in contatto con lei? >> Le domando. Scuote la testa in segno di diniego, confessandomi tutto, la notte prima del rinnovo dei nostri voti nuziali.
 
 
 
 
CAPITOLO 81.
 
Capitolo terminato. Lo so, è pesante da digerire! Gonzalo ha agito sull’onda delle emozioni e ha combinato un bel guaio, che ha cercato di evitare, ma gli eventi lo hanno travolto. Si riusciranno ad evitare queste nozze? Cosa ne pensate di Fernando? A quanto pare il detto “lontano dagli occhi lontano dal cuore” non sempre ci azzecca. Per Marcella la lontananza non ha funzionato tanto bene e la presenza di Russell le richiama alla mente i momenti felici del loro matrimonio. Marcella è rimasta la stessa gelosa di un tempo o lo perdonerà, prima di dare tutto per spacciato? Stiamo scoprendo una nuova Isabella. Sappiamo che Diego non è nuovo a queste pratiche ma vi sareste mai aspettati che lei si lasciasse andare in ufficio?  Vi anticipo che ci saranno altri capitoli impegnativi! A presto!
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: Mew_vale