Accarezzò l'asfalto con la pelle, ciocche umidicce d'acqua piovana a carezzargli il viso, il vetro a brillare sotto le luci; rosso, bianco, nero, colori d'ogni tipo a dipingere il paesaggio.
Poi le voci, brusii, figure indistinte. ombre, contorni sbiaditi.
Pareti bianche, odore stagnante che sapeva di sterile, un mugugnare, un mormorare che gli strideva nella testa; una corsia preferenziale, un dolore allo sterno che quasi lo portò a urlare ─ senza voce.