Ti vidi uscire dal condotto d'aria, con il coltello in mano. Mi nascosi, per paura e per stupore, di quello che avresti potuto fare.
Con la tua aria audace e silenzionsa ti avvicinasti al nostro compagno di sqadra, cercando di fare più silenzio possibile, anche se non avrebbe avuto effetto, la sua ora sarebbe giunta lo stesso. Eri a un passo dal successo, dalla riuscita, a un passo dal poter squarciare la gola al nostro compagno. Lo ammetto, avevi scelto un ottimo momento per assassinare, la vittima era occuppata da non accorgersi di quello che gli stava attorno, in una stanza senza uscita. Improvvisamente qualcuno entrò, si soffermò a guardarsi attorno, e si accorse di tutto... Io, segreto testimone, non avevo fatto niente, paralizzato, in cuor mio, nella perte più remota, avevo sperato che tu riuscissi nel tuo intento...