Anime & Manga > To aru Majutsu no Index
Segui la storia  |       
Autore: kioccolat    16/02/2021    2 recensioni
Tratto dal Primo Capitolo:
dall’altra parte della città, una bellissima ragazza bionda, trascinava con difficoltà un trolley.
“Davvero Huotou, non era necessario che mi accompagnassi fin qui. So cavarmela da sola!”
“Sono soltanto preoccupata Esther... E’ una nuova città di cui non sai nulla. Volevo almeno accompagnarti al tuo nuovo appartamento”
“Stai tranquilla! Ne ho preso uno economico. Si trova da quella parte”
Sorridendo, Esther, indicò una strada e, con fiducia, si avviò su quella.
“Esther, da quella parte c'è il cimitero…dobbiamo girare l’angolo e fare due metri per arrivare al tuo appartamento…”
Silenzio.
“Certo, lo sapevo ovviamente!”
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Accelerator, Esther Rosenthal, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Shokuhō Misaki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5 – L’amore fa schifo

Misaki si stava godendo un bel bagno caldo in una vasca piena di bolle. Nonostante la situazione fosse una delle più rilassanti, la sua mente non poteva fare a meno di pensare a ciò che era successo qualche giorno prima. E questo provocava in lei tensione in tutto il corpo

“Dannazione… Misaka di qui, Misaka di la… sempre Misaka e basta!”

Sospirò facendo aderire la schiena alla superficie della vasca.

“Come può chiedermi una cosa simile!? Sarebbe come aiutarla ad allontanarsi da me…”

Prese l’acqua fra le mani per poi lasciarla cadere. Era combattuta con se stessa. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per Kuroko e per il suo sorriso… Ma di certo, fare questo, sarebbe stato paragonabile a masochismo puro.

Restò immersa nei suoi pensieri, e nell’acqua, circa altri dieci minuti. Poi decise che era tempo di dare una svolta. Aiutare Kuroko? Lo avrebbe fatto. L’avrebbe aiutata a riavvicinarsi a Misaka e… Avrebbe vinto lealmente contro la sua avversaria. Gli ultimi anni, Mikoto era stata assente. Lei sapeva tutto su Kuroko, lei l’aveva aiutata quando ne aveva bisogno. Lei avrebbe vinto.

Si asciugò con calma e mise un vestito bellissimo. Sapeva già che non sarebbe servito a nulla, ma non avrebbe rinunciato al suo look.

Pettinò per bene i capelli ed uscì. Pronta ad accettare la sfida che la vita le aveva proposto.


 

“Vediamo…chiavi, fazzoletti, acqua…bene! C’è tutto!”

Quel giorno, Esther, avrebbe cominciato il suo lavoro di “Baby Sitter”. Partì da casa sua e quasi non si accorse del tempo che passò in autobus. Era volato. E lei era davvero emozionata ed eccitata all’idea di iniziare questa fase della sua vita. Finalmente sarebbe diventata indipendente…del tutto! Arrivò davanti l’appartamento dove sarebbe cominciato il suo lavoro e tirò fuori dalla tasca delle chiavi.

“Non capisco perché la signora Yoshikawa mi abbia dato una copia della chiave…”

Lo avrebbe capito in futuro. Entrò e poggiò la borsa sul divano. Era pronta a ripulire tutto prima di far trovare la colazione ai bambini.

“Bene iniz-“

“Ah! Sei tu! Yoshi-chan mi aveva parlato di te!”

“Eh?”

Last Order uscì dalla camera, ancora in pigiama, e corse davanti ad Esther e poi le fece un giro intorno.

“Sembri una bambolina!”

“E’ un complimento?”

“Certo! Non vedo l’ora di giocare insieme!”

La bambina tese la mano con un sorriso sgargiante.

“Io mi chiamo Last Order! Fino ad adesso sono stata la donna di casa! Ma ti passo il testimone volentieri!”

Donna di casa? Ma Kikyou e Aiho non erano una coppia? Esther, da quando Aiho l’aveva portata a casa, aveva pensato che la donna avesse una relazione con l’altra. E che i due bambini a cui faceva riferimento fossero stati adottati. Forse si sbagliava…

“Piacere mio, io sono Esther. Dimmi, dov’è la tua mamma? Al lavoro?”

“No! Non ce l’ho. Papà dice che non farà entrare nessun altro nella sua vita. Quindi penso che non la avrò mai!”

Ok, la cosa si stava facendo sempre più sospetta. Non aveva la mamma? Papà? Perché non era stato il padre a chiamarla per il lavoro? Dov'era il fratello di Last Order? Ma soprattutto… Dov'era il padre?! Esther era sempre stata dell’opinione di non giudicare le famiglie altrui. Ma questa cosa era troppo strana e… La incuriosiva. No, no, no. Non era li per farsi gli affari di quella famigla.

“Ti va di giocare con me Esther?”

“Giocare eh? Si perché no.”

La bionda sorrise alla bambina che esultò felice. Con Accelerator non poteva di certo giocare con le bambole e giochi da femmina. Quando andava bene giocavano a carte. Ma gli voleva bene così.

“In camera ho le bambole! Vado a prenderle!”

“Ah…le bambole? Io avevo pensato ad un altro gioco…ma forse sei troppo piccola e non sai giocare…Beh andranno bene le bambole.”

Un gioco a cui non sapeva giocare?! Cosa poteva mai essere? Era sicura di essere bravissima in tutto! Non poteva esistere qualcosa del genere!

“Di che gioco si tratta?!”

“Hm…non so se dirtelo…”

“Ti prego, ti prego! Sono curiosa!”

“Hmm...”

“Dai dai! Ti dimostrerò che ci so giocare!”

“ E va bene. Ma solo perché sembri una brava bambina.”

“Lo sono!”

L’entusiasmo si dipinse sul volto di Last Order. Avere quella ragazza a casa si stava rivelando divertente. E la conosceva da appena 5 minuti. Era convinta che sarebbe stato l’inizio di una grande amicizia.


 

Misaki arrivò da Kuroko. La rossa era li, ad aspettarla appoggiata a un muro.

“Misaki, sei in ritardo… Allora? Ci hai pensato?”

“Non che dobbiamo fare grandi cose…”

Misaki guardò Kuroko. La sua espressione era leggermente smorzata. Da quant’è che non la vedeva sorridere? Da quant’è che la sua allegria se n'era andata? Purtroppo sapeva la risposta. Ma non voleva darsela…. Nononono! Aveva deciso di restare positiva!

“Ti aiuterò ovviamente. Le…..amiche…..servono a questo. No?”

Disse calcando la parola -amiche-. Kuroko nemmeno ci fece caso.

“Davvero?! Sapevo di poter contare su di te! Sei la migliore!”

Piena di entusiasmo, Kuroko corse ad abbracciare Misaki appoggiando la testa sul grande seno della bionda. Per un attimo a quest’ultima mancò il fiato. NON POTEVA FARLE QUESTO! DANNAZIONE ERA TROPPO CARINA!

“Si si…va bene ma ora allontanati. Da dove iniziamo?”

La allontanò e si girò di spalle per non far notare all’altra il leggero rossore che stava imporporando le sue guance.

“Hm? Le lezioni iniziano domani quindi sarà domani che noi controlleremo la scuola. Oggi non faremo nulla riguardante questo.”

“Ah…allora perché mi hai chiamata?”

“Mi sembra ovvio no? Per passare del tempo insieme. Cè una nuova pasticceria che vorrei visitare. Poi mi servirebbero dei vestiti e credo che tu sia più adatta di me in questo…scusa ma devo spiegartelo io poi?”

“Non pensavo che-….benissimo! Andiamo. Prima visiteremo il centro commerciale. Effettivamente hai davvero bisogno di una rivista al tuo guardaroba…sembri sempre così banale!”

Disse Misaki, recuperando subito la sua compostezza, dopo che Kuroko l’aveva “sedotta” con quelle frasi.


 

WUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU

Accelerator girò la testa a destra coprendola col cuscino.

WUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU

Accelerator girò la testa a sinistra coprendola col cuscino.

WUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU

“ AHHHHHHHH! DANNAZIONE BASTA!”

Alzò il busto mettendosi seduto. Il cuscino volò addosso alla porta.

“Cosa diavolo sta facendo Last Order? Vuole distruggere casa?!”

Già arrabbiato appena sveglio, mise le ciabatte e andò verso la sala da pranzo. Se la bambina voleva svegliarsi presto, era libera di farlo. Ma non doveva fare casino! Entrò visibilmente arrabbiato.

“Last Order! Si può sapere cosa stai….Eh?”

Rimase di sasso alla visione di Esther con aspirapolvere acceso e sua figlia con uno straccio in mano, intenta a spolverare attentamente i mobili. Impiegò qualche secondo per realizzare che si trovava davvero a casa sua…no, un attimo. Cosa più importante…chi diavolo era quella?!

“Papà!”

“Hm?”

All’urlo della bambina, la bionda spense l’aspirapolvere e guardò Last Order correre da Accelerator.

“Guarda! Io ed Esther stiamo facendo un nuovo gioco! Si chiama -le donne di casa-! Pensava che io non sapessi giocare e invece sono bravissima. Vedi? Guardati intorno!”

Last Order stava continuando a parlare mentre l’albino fissava accigliato la bionda. Mille domande gli stavano venendo in mente. Cercando di collegare tutto, arrivò alla conclusione che Yomikawa e Yoshikawa lo avevano sbolognato a una sciacquetta qualsiasi. A quelle due non era venuto in mente di sentire la sua opinione?

“Vattene da casa m-“

“Buongiorno…io sono Esther. Sono stata assunta dalla signora Aiho e da adesso mi occuperò di voi.”

“Papà! Esther ha detto che per pranzo preparerà il curry! Non l’ho mai mangiato. Sul menù del Mc Donald non cèra!”

Accel si azzittò improvvisamente e tornò in camera in silenzio. Poteva aspettaree fin dopo pranzo.

“Esther, hai visto? E’ stato felice!”

“Non sono sicura che felice sia il termine adatto…ma almeno non mi ha cacciata urlando.”

Esther si mise un attimo a riflettere. Che fosse stato lui il bambino problematico di cui parlava la signora Yoshikawa? Beh si, probabilmente agli occhi della signora risultava un bambino. Sorrise, pensando che il suo compito si sarebbe semplificato.

Non aveva idea di quanto si stesse sbagliando.


 


 

Kuroko si stiracchiò con un sorriso in volto.

“E’ stata una bella giornata, non credi Misaki?”

“Si, mi sono divertita.”

Aveva passato del tempo con Kuroko e, Misaki, era davvero felice della cosa. Si ripromise di non pensare a come sarebbe andata una volta incontrata Misaka ma…quel tarlo continuava ad insinuarsi nella sua testa non dandole pace. Si fermò all’improvviso e guardò la ragazza più bassa.

“Vorrei che mi facessi una promessa.”

“Eh? Una promessa? Di che tipo?”

“Qualunque cosa accada, non voglio che ti allontani da me.”

Misaki abbassò lo sguardo. Non era da lei dire queste smancerie e farsi tutti questi problemi. Ma voleva una garanzia. Se era vero che in guerra e in amore era tutto concesso, era meglio passare subito in vantaggio. Non avrebbe sprecato un solo minuto.

“Scusa ma non capisco di cosa tu stia parlando. Dove vuoi che vada? Non ho intenzione di trasferirmi sai?”

Perfetto. Kuroko non aveva capito niente. Come al solito. Possibile che fosse così ottusa? Eppure anni prima era una pervertita totale.

“Non intendo questo. Volevo solo dire-“

“Lo so. Ho perfettamente afferrato. Ma la risposta non cambia. Dove vuoi che vada? Sei una persona preziosa per me. Anche se…ultimamente sei strana. Sei sempre triste e sembri giù di morale in mia compagnia. Ti ho fatto qualcosa? Se è così dimmelo.”

“ Cos- No! Non mi hai fatto nulla. Sono solo pensierosa per alcune cose.”

“Per fortuna.”

Shirai sorrise.

“Pensavo fossi arrabbiata con me. Ora scusa ma torno a casa. Domani mattina dovrò svegliarmi presto. Quindi andrò a dormire non troppo tardi.”

Kuroko mise una mano sulla fronte, in modo militare, e rivolse un sorriso a Misaki. Dopo questo corse via.

La bionda si avviò sulla strada di casa piena di pensieri. Si fermò un attimo perplessa.

“Oggi è venerdì…lei di venerdì lavora. Mentre domani, che è sabato, no. perché mi ha invitato oggi?”

Forse, l’ottusa, non era soltanto Kuroko.


Angolo Kiocco: E qui abbiamo avuto l'incontro fra Accel ed Esther. Come vi è sembrato?
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > To aru Majutsu no Index / Vai alla pagina dell'autore: kioccolat