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Autore: Clara_Oswin    17/02/2021    0 recensioni
[SPIN OFF - DEEP ALLEY, IL DESTINO DI ELENA]
Questa storia è uno spin off di un racconto pubblicato nella sezione della sirenetta,
Ayla è la secondogenita del capo di una tribù insediatasi da poco in una radura nei pressi di un misterioso lago, costretta a sposarsi con Skan primogenito del capoclan vicino se ne innamora sinceramente e il loro rapporto seppur all'inizio complicato diventa sempre più stretto... fino a che nella loro vita non entra lui, un misterioso tritone che farà innamorare di sè Ayla condannandola così ad un destino che mai si sarebbe sognata...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Epilogo

 

 

Il tritone stringeva tra le sue mani sporche di sangue il corpo della sua amata con gli occhi spalancati in un’ultima espressione di dolore e orrore allo stato puro.

L’acqua attorno a loro si era tinta di un rosso vivo e aveva macchiato la sua purezza cristallina con una cosa tanto oscena come il sangue di un’innocente. Le avvicinò la mano libera per chiuderle gli occhi, non riusciva a lasciarla andare, sembrava quasi che stesse dormendo, se non fosse per tutto quel sangue e per quello squarcio enorme nel petto che gli rammentava cosa aveva appena fatto.

Ayla era già morta nel momento in cui era caduta sulla riva, una ferita come quella non poteva essere curata, lei stava morendo e lui non sapeva nemmeno chi fosse da imputare per quel gesto. L’aveva guardata correre via mentre quel ragazzo le correva dietro e dopo qualche minuto lei era ritornata morente ed era crollata a riva.

Le accarezzò la testa mentre piangeva silenziosamente, sapeva di dover andare via per mettere al sicuro quello che era rimasto di lei, ma non riusciva ancora a credere a quanto fosse appena successo. Aveva dovuto prendere quella decisione nell’arco di pochi istanti, il suo cuore doveva essere estratto mentre ancora batteva o tutto sarebbe stato inutile.

Lacrime amare solcarono il suo volto mentre stringeva la ragazza al suo petto un’ultima volta. Quella mattina non avrebbe mai immaginato che l’avrebbe vista morire fra le sue braccia in così pochi istanti. Non aveva avuto nemmeno il tempo per dirle addio, nemmeno un ultimo bacio da strapparle prima che il freddo della morte venisse a reclamare il suo ultimo respiro. Ayla era un’anima troppo pura per quel mondo corrotto di umani, la strinse più forte a sé mentre silenziosamente si maledì per essere stato così debole e non averla strappata a quel mondo crudele quando ancora poteva farlo. Ed ormai era troppo tardi.

Ayla era morta, e lui stringeva ancora fra le mani il suo cuore caldo.

Un cuore che ancora batteva.

Quando un cuore cessa di battere tutto muore, il corpo e l’anima; ma esisteva un’antica pratica magica che consentiva di salvare quest’ultima strappando il cuore ancora vivo al corpo ormai distrutto.  Tra le sue mani quel grumo di sangue continuava a battere, la sua anima poteva ancora salvarsi e anche se in maniera diversa, potevano ancora stare insieme per sempre.

Trovare la forza di lasciare andare il suo corpo però non era per niente facile.

Affondò la sua testa nei capelli di lei, cercò di ispirare il suo profumo ed imprimere per un’ultima volta quel ricordo nella sua mente. Non voleva ricordarla in quel modo, morta dissanguata fra le sue braccia, no.

Voleva ricordare il suo sorriso, i suoi baci, le sue carezze e quel modo che solo lei aveva di tenerlo sempre con il fiato sospeso, in bilico fra il tormento o felicità.

Sapeva che doveva andare via, avrebbe dovuto affrettarsi per tornare nel suo regno e sigillare il suo cuore in un nuovo involucro, non avendolo mai fatto non sapeva quanto tempo ci sarebbe voluto alle streghe. Eppure non riuscì ad abbandonarla sul pelo dell’acqua nemmeno quando sentì dei passi riavvicinarsi al lago.

La strinse più forte a sé, nell’ennesimo disperato abbraccio ma ormai non poteva più proteggerla e avrebbe portato con sé quel senso di colpa fino a che sarebbe stato vivo.

Un uomo di mezza età comparve dall’ombra dei cespugli, il suo volto era sconvolto dall’orrore della scena.

“tu creatura degli inferi! L’hai uccisa!” si teneva a debita distanza dall’acqua, forse aveva paura di lui.

Il tritone sollevò lo sguardo ancora lucido e notò i vestiti del vecchio sporchi di sangue, strinse il pugno libero in un moto di rabbia, “tu sei l’unico assassino qui!” gli gridò contro. “che genere di vigliacco può pugnalare al petto una ragazza innocente!”

“ma vedi, di innocente in Ayla non era rimasto niente, tu l’hai plagiata mostro, sei tu l’unico responsabile della sua morte!” Armes sputò per terra per manifestare il suo ribrezzo.

Aidan strinse il cuore di lei delicatamente, era la cosa più preziosa che possedesse adesso.

“lei non morirà mai. Non nel mio mondo”

Appoggiò il suo corpo sulla superficie dell’acqua con la massima cura, come se la ragazza stesse dormendo. Non avrebbe voluto lasciarla lì ma non poteva fare altro che separarsi da lei. Le fece un’ultima carezza sulla guancia gelida, non avrebbe mai più rivisto i suoi occhi, il suo sorriso, non avrebbe più sentito la sua voce a tratti imbarazzata o scherzosa. L’amava e non era riuscito a strapparla via a quel mondo crudele che come un cancro l’aveva consumata lentamente fino a spegnere la sua luce.  

Non aveva più nulla da fare sulla terra, troppo dolore e sofferenza.

 

“Giuro sulla mia vita, sui miei discendenti, che voi umani la pagherete per questo.”

 

Si allontanò dalla riva lasciandosi alle spalle un vecchio confuso e frastornato, il cuore di lei stretto contro il suo petto batteva ancora, lentamente si immerse sott’acqua dove ad attenderlo c’era il suo regno e la possibilità di poter salvare l’anima della sua amata.

Lui, il principe di Atlantica, avrebbe trovato un modo per salvarla ad ogni costo e mentre quel cuore batteva lentamente come un piccolo passerotto, nel cuore di Aidan l’amore venne sostituito dall’odio, che per generazioni, come una maledizione, avrebbe perseguitato la sua linea di sangue.

 

****

Armes nascosto tra le foglie aveva assistito inorridito a quella scena, Ayla era arrivata tremante al lago dove una creatura squamata le aveva squartato il petto alla ricerca del suo cuore. Vederla in quegli ultimi istanti, morire in quel modo, persino lui che era stato il suo assassino provò del rimorso per la fine di quella fanciulla, un destino ancora più atroce se l’era ghermita.

“Ayla!” delle torce e delle voci in lontananza si avvicinarono sempre di più. Rimase nascosto nell’ombra per accertarsi di vedere chi stesse arrivando. Cosa avrebbe potuto dire? Di certo l’avrebbero incolpato della sua morte se l’avessero trovato con i vestiti sporchi di sangue, così fece la cosa più intelligente che gli potesse venire in mente, iniziò a gridare aiuto a gran voce e si gettò nel lago di sangue verso la ragazza di cui lui stesso era stato l’assassino.

“aiuto! Ayla, è qui, venite presto!” continuava a gridare dando sfoggio di un abile recitazione.

Un brusio si mosse nella foresta, le torce accese si fecero sempre più vicine. Skan, Kota, il Capoclan e altri uomini del villaggio stavano sbucando dalla radura, i volti pallidi mentre illuminava il lago completamente cremisi.

Il padre di Ayla mosse qualche passo sotto shock, mentre Armes prendeva in braccio il corpo della ragazza e lo trascinava a riva, non c’era più traccia della sua antica bellezza, il corpo rigido e pallido giaceva inerme fra le braccia dell’uomo.

Skan esitò davanti a quella scena, uno squarcio le aveva aperto il petto e fra le costole rotte e le membra spappolate sembrava evidente che le mancasse il cuore.

“cosa…?” tentò di biascicare inutilmente,

Armes appoggiò il corpo della ragazza sulla riva. “l’ha uccisa” disse lui tranquillo sapendo che il figlio avrebbe capito. “le ha strappato il cuore dal petto, mi dispiace figliolo, sono arrivato troppo tardi.” Gli diede una pacca sulla spalla per rincuorarlo. Il ragazzo crollò sulle sue ginocchia davanti al corpo della fanciulla che era stata la sua promessa sposa.

“chi?” riuscì a dire mentre guardava il suo corpo dilaniato.

“credo tu sappia la risposta” suggerì Armes. “i mostri hanno preso ad infestare anche i mari adesso, ma nascondo la loro natura dietro sembianze umane, questo non cambia la realtà dei fatti, bestie sono e bestie rimarranno”

Armes avrebbe addossato tutta la colpa su quel tritone fino al giorno in cui sarebbe morto, avrebbe raccontato un migliaio di volte la storia di come da lontano aveva visto quel mostro emergere dal lago e strappare il cuore di quella ragazza innocente, e di come lui non aveva fatto in tempo a salvarla.

Nessuno avrebbe mai saputo la verità, neppure suo figlio.

Le voci attorno a loro si mischiarono in un sommesso borbottio, Kota, il fratello della ragazza gridò tentando di trovare l’uomo che le avesse fatto quello, che a parer suo doveva essere ancora nelle vicinanze. Skan sapeva che non era così, quella creatura era già mille miglia chissà dove, lontano da tutto quello.

“ti avrei amata e protetta.” Prese il corpo tra le braccia nella maniera più delicata possibile, “non doveva finire così” le sussurrò come se potesse ancora sentirlo.

“dobbiamo riportarla al villaggio e organizzare un degno funerale” suggerì Armes, l’unico che sembrava non essere sotto shock per quanto accaduto. Il padre di Ayla non riusciva a parlare, continuava ad annuire a qualunque cosa gli venisse detta, sua figlia era morta, niente aveva più importanza per lui.

Ma non per Skan; mentre stringeva a sé quel corpo riportandolo al villaggio di una cosa era certo, avrebbe dato la caccia a quelle bestie marine e le avrebbe sterminate fino all’ultima, fino a che il loro sangue non avrebbe tinto il mare di rosso così come quello di Ayla aveva tinto il lago.

 

Quella fu l’inizio di una guerra che sarebbe andata avanti per secoli dove i cacciatori e le sirene si sarebbero uccisi a vicenda, finchè qualcuno un giorno avrebbe ristabilito la pace fra i due popoli.

Ma chi mai avrebbe potuto riportare la pace fra quei due popoli consumati dall’odio?

****

Alcuni secoli dopo

 

Il giovane tritone dai capelli rossi era ben nascosto dietro uno scoglio lì vicino, nessuno avrebbe potuto vederlo, nemmeno quella ragazza che si trovava ad alcuni metri da lui sulla spiaggia. Era insolito, veniva in quella spiaggia da anni eppure era la prima volta che la vedeva, non aveva mai visto una ragazza umana in vita sua, suo nonno l’aveva sempre messo in guardia dagli umani.

Quasi gli sembrò di sentire nella testa la sua voce che gli ripeteva : “esseri senza scrupoli e privi del cuore, non sono in grado di provare sentimenti, sono malvagi”

Eppure più la guardava più non riusciva a credere che una creatura tanto bella potesse essere così malvagia, che fosse solo una sua impressione?

La ragazza alzò il volto scrutando l’orizzonte in lontananza, il mare era proprio bello a quell’ora di pomeriggio, era come se nell’aria ci fosse sempre un po' di magia quando il sole tramontava sull’acqua. Eppure quel pomeriggio c’era qualcosa di diverso, una brezza gelida le scompiglio i lunghi capelli biondi, il profumo del mare le arrivò dritto in faccia assieme a qualche altro odore, un profumo che non aveva mai sentito prima…

Il suo sguardo si perse nella contemplazione del lento movimento delle onde, e per un momento le parve di scorgere un guizzo laggiù in fondo al mare, ma probabilmente era stato solo un riflesso del sole o qualche pesce che giocava sul fondale marino.

La ragazza fece due passi in avanti, quell’acqua era così invitante quel pomeriggio che forse avrebbe fatto un bagno…

Ma questo, è l’inizio di un’altra storia…

 

 

A.A

Confesso che avevo lasciato questa storia incompiuta per così tanti anni, mi ero persino dimenticata della sua esistenza, oggi, per chissà quale volontà divina, ho trovato l’ispirazione per concludere questo prequel, per chi non lo sapesse o avesse letto prima questa storia, “Le origini del potere” è un prequel spin-off della mia storia “Deep Alley, il destino di Elena” per chi avesse la curiosità di leggerla vi lascio il link qui sotto, per chi invece viene da quella storia, saprà già come finisce, e per chi invece l’ha trovata solo adesso, spero di avervi intrattenuto e fatto passare delle piacevoli ore.

Dalla vostra Clara Oswin, passo e chiudo! Ci si vede in giro!

 

Link Deep Aleey: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3158948&i=1

 

 

  
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