Anime & Manga > To aru Majutsu no Index
Segui la storia  |       
Autore: kioccolat    19/02/2021    2 recensioni
Tratto dal Primo Capitolo:
dall’altra parte della città, una bellissima ragazza bionda, trascinava con difficoltà un trolley.
“Davvero Huotou, non era necessario che mi accompagnassi fin qui. So cavarmela da sola!”
“Sono soltanto preoccupata Esther... E’ una nuova città di cui non sai nulla. Volevo almeno accompagnarti al tuo nuovo appartamento”
“Stai tranquilla! Ne ho preso uno economico. Si trova da quella parte”
Sorridendo, Esther, indicò una strada e, con fiducia, si avviò su quella.
“Esther, da quella parte c'è il cimitero…dobbiamo girare l’angolo e fare due metri per arrivare al tuo appartamento…”
Silenzio.
“Certo, lo sapevo ovviamente!”
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Accelerator, Esther Rosenthal, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Shokuhō Misaki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6 – Di nuovo insieme


 

Misaka sospirò affranta. Da li a poco sarebbe iniziata la prima lezione, ed era davvero felice che Esther avesse accettato la sua proposta.

Tuttavia, quella mattina, prima di dirigersi a lezione, era successo di nuovo…

“Abbiamo litigato ancora…”

“Hm? Tu e il tuo ragazzo?”

Chiese Esther curiosa, ma triste per l’amica. Ormai, anche se il tempo che avevano passato insieme era poco, si erano raccontate di tutto e di più. E la disastrosa vita sentimentale di Misaka non era un segreto.

“Si… La storia è sempre la stessa. Preferirebbe che mi trovassi un lavoro invece che perdere tempo con gli studi.”

“Ah… E perché?”

“Gli preme il fatto di andare a vivere insieme. Sinceramente non mi sento pronta. Sta correndo troppo, sotto ogni punto di vista.”

“Da quanto tempo state insieme?”

“Otto anni…”

Esther guardò Misaka confusa. Otto anni era poco? Beh lei non aveva un ragazzo, quindi non poteva di certo giudicare.

“Già, sopportare una persona tutto il giorno dev'essere difficile eh? Magari, però, vuole più indipendenza e lasciare i genitori…”

“Non lo so. Fatto sta che non voglio.”

“Non vuoi?”

Misaka si morse la lingua. Aveva detto la frase di getto e non aveva pensato minimamente alle…parole. Ma alla fine era vero. Lei non voleva andare a vivere con Toma.

“Esther, io vado a lezione. Ci vediamo dopo ok?”

“Hey aspetta! ….Andata…”

La facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, aveva subito attirato l’attenzione di Misaka e, dopo essersi informata per bene, aveva deciso di frequentare i corsi ad essa dedicati.

L’idea di lavorare per la gestione e valorizzazione dell'ambiente la attirava non poco e, quel giorno, era davvero euforica per il corso che stava iniziando.

Il tempo stava passando velocemente e, con un bel sorriso, prendeva appunti sulla lezione. Il sorriso svanì appena arrivò un messaggio al suo cellulare.

Dobbiamo parlare - Toma


 

Sul suo volto si dipinse un’espressione preoccupata e…arrabbiata?

Si fermò un attimo a riflettere. Da quand’èra che, la sua reazione, alle interazioni con Toma, era cambiata così drasticamente?

Finito l’orario, Misaka uscì dall’università abbattuta e triste. La lezione era stata stupenda, ma il suo umore era a terra. Guardò l’ora e vide, che all’uscita di Esther, mancavano ancora trenta minuti.

Non aveva voglia di aspettarla da sola. Quindi decise di farsi una passeggiata per schiarirsi le idee.

La sua relazione con Toma era iniziata poco dopo le superiori e, per amore, aveva trascurato una cosa davvero importante.

Le sue amiche…

Adesso ne stava pagando le conseguenze. Saten, Uhiharu e Kuroko… chissà che fine avevano fatto. Chissà cosa pensavano di lei in questo momento. Chissà se la ricordavano ancora. Aveva provato più volte a mettersi in contatto con loro ma… Alla fine, per paura, aveva sempre lasciato perdere.

Orgoglio? Forse.

Le mancava essere cercata ogni giorno da Kuroko e potersi confidare con qualcuno. Certo, ora aveva Esther, ma non poteva basare la sua vita su di lei. Cosa poteva fare?

“Onee…sama…?”

Onee-Sama? Cèra soltanto una persona che la chiamava così.

Si fermò guardando avanti. Kuroko. In piedi a pochi metri da lei.

Entrambe si guardarono incredule. Per qualche secondo nessuna delle due disse nulla. Era passato tanto tempo e, seppur nella stessa città, non si erano mai incontrate in più di 4 anni.

“Kuroko? Sei-“

“ONEE-SAMA!!”

Uscita dalla trance, Kuroko riacquistò tutta la vitalità che in quegli anni era sparita. Lasciò cadere a terra la borsa e corse verso Misaka, investendola con un abbraccio pieno di sentimenti e nostalgia.

Aveva aspettato quel momento da tempo. La sua adorata Misaka, finalmente, era davanti a lei. La strinse più forte come per non farla scappare.

“ Kuroko, mi fai male! Allenta la presa!”

Scherzò, la più grande.

“Dove sei stata? Cos’hai fatto in questi anni? Ti sei trasferita?”

Shirai continuava a fare domande a raffica e Misaka, ormai, nemmeno le sentiva più. Era felice di averla rivista dopo tanto tempo. Non era cambiata affatto. In pochi secondi era riuscita a ridonarle allegria. L’unica cosa che la stupì leggermente, era il fatto che Kuroko avesse i capelli sciolti, le faceva una strana impressione. Era sempre stata abituata alla Kuroko infantile con le codine. Così aveva un’aria più matura.

Provò a rispondere ma, non sapendo da dove iniziare, si limitò a ricambiare l’abbraccio di Kuroko affondando il viso nei suoi capelli profumati.

“Mi sei mancata tanto anche tu, Kuroko…”


 

Accelerator guardò a destra. Poi a sinistra. Poi di nuovo a destra.

“Papà, cerchi qualcosa? Il telecomando è li.”

“No. Mi stavo solo chiedendo da quand’è che casa mia è così…”

Passò un dito su un mobile aspettandosi la solita polvere di minimo un cm. Contro ogni sua aspettativa, il dito era pulito.

“Pulita…”

“Da ieri! Sono stata brava eh?”

“Quella è venuta pure ieri?!”

“Si, alle 7 di mattina. Tu stavi dormendo e non ha voluto svegliarti.”

“Ah…”

Improvvisamente, sul volto di Accel, apparì una strana smorfia. Si chiedeva cosa pensasse quella ragazza di lui. In fondo, le volte in cui era venuta, o lui non cèra o….dormiva. E adesso capiva perché la sua stanza era l’unica impolverata. E capiva anche chi aveva preparato la colazione…ma.. Un attimo!

“Tu cosa ci facevi sveglia alle 7 di mattina?!”

“Mi ha svegliato lei. Glielo avevo chiesto io! Mi diverto a giocare con Esther. Mi diverto sempre!”

“Si certo. Ti fa pulire anche a te.”

“No, ieri abbiamo fatto un altro gioco!”

“Ossia?”

“Nascondino! Io ho vinto e lei mi ha dato una caramella!”

“Non dovresti accettare caramelle dagli sconosciuti.”

“Ma, per me, Esther non è una sconosciuta. Sei tu che non la vedi mai. Per questo non ti lascia le caramelle.”

Touché. Accel aveva una donna delle pulizie/baby sitter/badante che praticamente non conosceva.


 


 

Le preoccupazioni di Misaka riguardo a cosa potessero pensare le altre di lei, o almeno Kuroko, erano sparite. La poliziotta l’aveva trascinata in un parchetto e, dopo aver preso due bibite, aveva iniziato a parlare a raffica. Raccontando a Mikoto di tutto e di più.

Quest’ultima nemmeno stava ascoltando le parole di Kuroko. Si limitava a guardarla in silenzio con un sorriso sulle labbra. Finalmente quella giornata si era rischiarata un po’.

“Vero Onee-sama?”

“Sembra che tu abbia fatto un sacco di strada, Kuroko. Io nemmeno vivo da sola ancora.”

“Ah no? Strano. Pensavo che Vivessi con Toma. Beh…cèra da aspettarselo da uno come lui. Non è mai stato granché sveglio anzi, è tardo e lento. Te l’ho sempre detto io di lasciarlo perdere, ma non hai mai voluto darmi retta…”

Cavolo! TOMA! Ecco cosa stava dimenticando! Vabbè poteva aspettare un po’. Tanto sapeva che avrebbero litigato.

“Onee-sama? Ho detto qualcosa di sbagliato? Ti sei rabbuiata all’improvviso…”

“No, stavo solo pensando. Sul fatto che Toma è lento avrei un po’ da ridire. Diciamo che è lui che sta aspettando.”

“Hmm..?”

Forse non era esattamente il momento adatto per parlare di una cosa del genere. Anche se Misaka aveva sempre rifiutato Kuroko, sapeva benissimo i sentimenti che in passato provava per lei. Ovvio che dopo molti anni, sicuramente, erano svaniti. Allora…

“Mi ha chiesto di sposarlo e di andare a vivere insieme…”

Allora perché le parole le erano uscite di bocca così velocemente? E a Kuroko? Non l’aveva detto nemmeno a sua madre o Esther.

E a Kuroko, che aveva rivisto da cinque minuti, si? Sapeva che lo aveva sempre odiato. Sapeva che si sarebbe inventata qualcosa per dissuaderla, sapeva che-

“E’ una bellissima notizia Onee-sama! Dovresti accettare subito! Che stai aspettando?”

Misaka si sentì gelare interiormente. Cos’aveva appena detto Kuroko?

“Come?”

“Dovresti accettare.”

Kuroko sorrise inclinando leggermente la testa a sinistra.

“E’ sempre stato il tuo sogno. Continuavi a ripetermelo, ricordi?”

“Ah... te lo ripetevo?”

“Certo, ero onorata che, con me, ammettessi i tuoi veri sentimenti. Ma ormai è passato. Ecco ti lascio il mio numero di cellulare. Se hai voglia, qualche volta, chiamami. Ok? Ora si sta facendo tardi. Devo andare. Buona serata Onee-sama!”

Misaka non fu in grado di rispondere. Guardò, in silenzio, Kuroko andare via.

Stava pian piano nascendo, dentro di lei, un senso di delusione e fastidio. Chiuse gli occhi e rifletté un attimo.

Sperava in un no di Kuroko? Sperava che l’avrebbe fermata?

“Impossibile è sempre stato il mio sogno. Io voglio sposare Toma.”

Guardò la direzione che Kuroko aveva preso per andarsene.

“….Giusto?”



Angolo Kiocco: Mi fanno ridere le visite alle recensioni :,)
Grazie anche solo a chi legge
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > To aru Majutsu no Index / Vai alla pagina dell'autore: kioccolat