Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    28/02/2021    23 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 9: Un passato da dimenticare 



 

 
 

"Draghi..." disse sottovoce Moana.
Hiccup annuì, e dopo aver controllato assieme a Ralph che la strada fosse libera, fece cenno a loro di spostarsi e seguirlo.
Jim nel frattempo era ancora fermo a fissare imbambolato le creature, realizzando solo pochi istanti doo il perché della loro presenza "Non mi dirai che quei cosi... Noi dobbiamo..." si voltò verso il gruppo, ormai lontano da lui "Ma è pazzesco!"
"Muoviti!" gli urlò Moana, guadagnandosi un ennesima occhiataccia da parte sua. Ma questa volta lo ignorò, decisamene troppo presa dalla situazione dei draghi come prima prova.
Si domandava cosa avessero seriamente in testa i professori: Avrebbero affrontato dei grossi, minacciosi e sanguinolenti draghi.
Sarebbero morti, poco ma sicuro.
Ralph era rimasto fermo in un punto più distante da loro, spiegando ai ragazzi che al minimo avvertimento sarebbero dovuti scappare immediatamente.
Era proibito non solo recarsi nella foresta, ma scoprire addirittura la prova prima del Torneo. Se li avessero beccati, lui sarebbe finito sicuramente nei guai, rischiando anche di perdere il lavoro.
Hiccup intanto li aveva condotti ad una gabbia leggermente più piccola, ma il drago nascosto all'interno aveva un'espressione altrettanto minacciosa quanto gli altri.
"Grandioso..." iniziò Jim, passandosi le mani tra i capelli per calmarsi "La prima prova saranno dei draghi. Non oso immaginare la seconda!"
"Non siamo preparati ad affrontarli" ammise sconsolata Moana, e per la prima volta dopo quella brutta litigata i due si scambiarono uno sguardo quasi comprensivo.
"Vi ho portati qui apposta" disse Hiccup, interrompendo quel contatto "Vi presento un amico."
"...Amico?" domandò incredulo il Serpeverde. 
Vide poi Hiccup allungare una mano oltre le sbarre e in quel breve momento, i due Campioni si gettarono verso di lui per allontanarlo.
"Ma che fai?! Sei impazzito?" gli urlò Moana.
"Hai di nuovo sbattuto la testa in bagno?!" continuò Jim.
Lui si scostò da loro, alzando leggermente la mano come per dire di fare silenzio, dopodiché si riavvicinò ancora alla gabbia, inginocchiandosi ed allungando l'altra mano "Coraggio bello. Sono io... Hiccup."
Dall'oscurità della gabbia emerse la figura di un drago completamente nero dai grandi occhi verdi chiaro. Inizialmente il suo sguardo sembrò tutto fuorché amichevole, ma una volta avvicinatosi per annusare la mano del ragazzo, batté le palpebre più volte, assumendo un'espressione totalmente diversa, quasi dolce.
Sì, in effetti Moana e Jim pensavano fosse un bel drago: le sue movenze ricordavano incredibilmente un gatto e anche il ruggito che aveva emesso subito dopo era molto simile ad una dolce fusa.
Il drago nero strofinò delicatamente il muso sulla mano di Hiccup, lasciandosi così accarezzare dolcemente. Quel gesto del tutto inaspettato lasciò completamente a bocca aperta i due Campioni: mai si sarebbero aspettati di vedere una scena simile nella loro vita. Da quel che sapevano, i draghi non erano di certo tra le creature più docili e buone del mondo, anzi, c'erano stati diversi casi in cui molti magizoologhi avevano perso la vita nel tentativo di studiarli.
Ma il comportamento di quel drago e l'espressione sul volto di Hiccup, gli facevano pensare che forse non tutte quelle creature erano così pericolose.
O quello o il loro amico era completamente impazzito.
"Lui è Sdentato" disse sorridente il Corvonero, senza staccare gli occhi di dosso all'animale "E' una Furia Buia, uno dei draghi più rari in circolazione."
A sentire quelle parole, Jim dovette soffocare una risata "Sdentato? Sul serio?"
In risposta il Corvonero gli fece cenno di chinarsi, mentre con un gesto fece capire al drago di aprire la bocca "Guarda tu stesso. Ma fai attenzione."
Jim non se lo fece ripetere due volte e incuriosito si chinò accanto ad Hiccup per osservare meglio l'animale, in effetti dalla bocca semi aperta non vedeva alcuna traccia dei denti.
"E questo sarebbe un drago minaccioso?" domandò con una notevole nota di sarcasmo, Hiccup nel frattempo aveva tirato fuori dalla cesta di prima un pesce e lo fece vedere al drago. L'animale a quel punto aprì di più la sua bocca e una serie di denti aguzzi spuntarono di getto, facendo quasi capottare per terra il Serpeverde per lo spavento.
Moana rimase affascinata, ma ancor di più divertita dall'atteggiamento di Jim mentre osservava Sdentato fagocitare quel pesce davanti ai suoi occhi.
"Direi che Sdentato è un nome perfetto" disse sorridente, chinandosi appena per poter osservare meglio la Furia Buia "E' davvero un bell'esemplare, Hiccup."
"Amante anche degli scherzi!" esclamò ancora stupefatto Jim. Si alzò da terra e si diede una leggera passata alla tunica "Dovresti farlo conoscere a Jack..."
"Ci farò un pensierino" rispose divertito il Corvonero, tornando poi serio "Ma prima di tutto volevo farvelo incontrare, nel caso capitasse ad uno di voi al Torneo."
"Come hai saputo dei draghi?" domandò curiosa la Grifondoro.
Hiccup si avvicinò nuovamente alla gabbia e Sdentato, dopo aver spazzolato via quel pesce, tornò a cercare la sua mano, facendosi accarezzare dietro un orecchio.
"Mio padre lavora al Controllo delle Creature Magiche. Ovviamente non mi ha detto nulla, l'ho saputo solo tramite Ralph: è l'unico oltre a voi a conoscere di me e Sdentato."
I due ragazzi lo ascoltarono interessati senza fiatare.
"Nella nostra radura questa estate mi sono imbattuto in Sdentato e lo ferii per sbaglio pensando volesse attaccarmi..."
"Hai affrontato un drago da solo?" Jim quasi non sembrò crederci "Sei tosto, Haddock."
"Se per affrontarlo intendi lanciare un incantesimo e poi scappare nella direzione opposta allora sì, l'ho affrontato" smise per un secondo di accarezzare l'orecchio del drago che indispettito lo fissò, sbuffando.
"Ti rendi conto che è davvero difficile uccidere un drago?" chiese incredulo Jim.
"Non avrei potuto ucciderlo e non avrei voluto" rispose Hiccup "...Aveva l'aria spaventata quanto me. Io...Non potevo abbandonarlo" guardò nuovamente l'animale "...Ho guardato lui e...E ho visto me stesso." 

"Scusa se te lo dico, ma non potevi dirlo a tuo padre?" chiese Moana. 
"Immagino lo avrebbe consegnato al Controllo delle Creature Magiche" rispose amaramente Jim.
L'altro annuì "Lo andavo a trovare quasi tutti i giorni. Credevo se ne sarebbe andato una volta ripreso ma...Sembrava non volesse lasciarmi."
"Un drago come animale domestico..." disse pensieroso Jim "Sembra così assurd..." Moana gli diede una gomitata per farlo tacere e permettere al Corvonero di continuare a parlare.
"Una settimana mi ammalai e Sdentato, non vedendomi più tornare, seguì il mio odore per cercarmi" sospirò "Mio padre sospettava qualcosa ma di certo non si sarebbe mai immaginato che suo figlio facesse amicizia con un drago" man mano che raccontava la vicenda, il luccichio dei suoi occhi sembrava spegnersi "Prima che potesse scappare sono riusciti a catturarlo. Non credevo lo avrebbero usato per il Torneo! E' solo colpa mia se si trova in questa situazione, non sono riuscito a proteggerlo."
"Ma sei riuscito a domarlo!" esclamò stupefatto Jim "Hai idea di quanto possa valere?"
"Ha ragione" Moana gli mise una mano sulla spalla "Potresti diventare un ottimo dragologo."
"E diventare come mia madre?" rivolse ai due un sorriso amaro "Lei ha... Fatto delle scelte sbagliate in passato e per colpa sua e dei suoi draghi sono morte delle persone..."
"Tu non faresti così, Hiccup" disse Jim.
"Mio padre non lo sopporterebbe. E' solo una sensazione ma...Credo che quando mi abbia visto con Sdentato... Abbia pensato potessi diventare come lei, quel giorno che ci lasciò" tornò poi a fissare la Furia Buia "Vi ho portati qui per farvelo conoscere, nel caso uno di voi dovesse affrontarlo. Tutto il mio tempo passato con lui mi ha permesso di imparare qualche trucco su di loro. Non vi lascerò impreparati, ma...Andateci piano."
Moana inclinò leggermente la testa di lato mentre osservava con attenzione l'animale "Cosa ne sarà dei draghi una volta finito il Torneo?"
"Non lo so. Mio padre non vuole dirmi nulla. Ho mandato un gufo a Skaracchio Belch che tiene una riserva in Romania per sapere se vorrà occuparsene" disse "Ultimamente i controlli sui draghi sono aumentati: ho sentito mio padre lamentarsene con qualche collega. Diversi draghi hanno attaccato delle città babbane nelle ultime settimane, ma di solito si sono sempre tenuti alla larga da quelle zone. E' parecchio strano" si fermò, puntando poi gli occhi sui ragazzi "Ma ora siamo qui e... Vi aiuterò come posso. Penseremo ad una strategia insieme."
Jim si grattò il capo "Non sentirti obbligato." 
"Non mi sento obbligato: sto aiutando due miei amici." 
Sdentato sbuffò, attirando l'attenzione del Corvonero "Intendevo tre. Tranquillo bello, poi penseremo anche a te una volta terminata la sfida."
La Furia Buia ruggì dolcemente in risposta, sotto lo sguardo divertito dei due Campioni. Si sentivano davvero grati per tutto l'aiuto che gli stava offrendo Hiccup. Con il suo sostegno e quella breve conoscenza del drago, la tensione per il Torneo sembrava essere in parte diminuita.

 


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Mezz'ora più tardi diversi ragazzi avevano preso posto per assistere al duello, raggruppandosi fino a formare un cerchio. Nick era passato da ogni studente per poter stabilire la scommessa, mentre Jack si era sistemato da un lato, appoggiando la schiena contro il muro del castello, limitandosi a scrutare incuriosito i due protagonisti.
Judy, Belle e Vanellope facevano gruppo poco più vicino lui e mentre la piccola Serpeverde sembrava non veder l'ora di assistere allo scontro, le altre due si limitavano ad osservare la scena poco convinte.
"Non porterà a nulla di buono..." sospirò Belle, rivolgendosi poi a Judy "Non potresti fare qualcosa?"
L'altra si strinse le spalle "Non preoccuparti, se la situazione peggiorerà, fermerò tutto."
"Ma guarda guarda..." ghignò Nick, affiancandola "La prefetta Grifondoro che assiste ad un duello clandestino? Stai cercando di sembrarmi più simpatica?"
"Mi hai scoperta, Nick" rispose ironicamente lei.
"Lo sapete, vero, che Gaston barerà?" continuò Belle sospettosa.
"Lo spero!" rise Nick "Hanno scommesso anche su questo!"
"Non piace neanche a me" disse Judy, fissando con astio il Serpeverde avversario "Ma Gaston ha davvero esagerato e Merida sa cavarsela in queste cose, è una dei migliori al club dei duellanti."
I due ragazzi si trovavano una di fronte all'altro, entrambi con le bacchette in mano e separati solo dalla figura di Hiro al centro. Essendo proveniente da un'altra scuola, trovavano più giusto far fare a lui da "giudice". Sebbene il Serpeverde non sembrava particolarmente entusiasta dall'idea di farsi comandare da un ragazzetto, alla fine aveva accettato solo per il puro gusto di umiliare una volta per tutte quella Grifondoro impertinente.
"Coraggio Merida! Stendilo!" urlò euforica Vanellope, mentre Belle osservava l'amica, mordendosi un labbro innervosita.
"Mi raccomando ragazzi!" esclamò Hiro, senza nascondere un'aria sospettosa verso Gaston "Resta un duello amichevole, non fate scherzi."
"Tu pensa a dare il via, moccioso" rispose l'altro a denti stretti, senza distogliere lo sguardo beffardo dalla rossa. Hiro sperò sul serio che Jack avesse ragione e che quella ragazza gli avrebbe dato una bella lezione: conosceva Gaston da neanche un'ora e già lo detestava.
Appena diede il via, il duello ebbe finalmente inizio, con gli sfidanti che si voltarono ed iniziarono, pian piano, a percorrere una linea immaginaria, contando i passi e preparandosi mentalmente l'incantesimo da lanciare.
Anna, Hans ed Elsa arrivarono giusto in tempo per vedere Gaston fermarsi di colpo e lanciare immediatamente un incantesimo, cercando così di prendere alla sprovvista la povera Merida.
"Flipendo!"
Anna fece per avvertire l'amica ma inaspettatamente Merida si spostò ancor prima, schivando per tempo la fattura.
"Rictusempra!" urlò e l'incantesimo lanciando colpì in pieno petto Gaston, facendolo indietreggiare di parecchi metri. Quella prontezza lasciò tutti incredibilmente sorpresi, compreso il suo avversario.
La rossa non si risparmiò e fece addirittura un leggero inchino, beccandosi qualche applauso dalla folla.
Hiro la osservò stupefatto, voltandosi poi verso Jack che gli rivolse un sorrisetto compiaciuto "Te lo dicevo, lo stende." 
Merida non era nuova in queste cose: era membro del club dei duellanti dal primo anno e ogni tanto lui e Hiccup l'avevano vista vincere qualche duello. Aveva una mira incredibile e non si sarebbe stupito se una volta finita la scuola si fosse dedicata alla carriera di Auror come la sua amica Judy.
Motivo per cui aveva scommesso tutto su di lei. E poi non avrebbe mai perso l'occasione di vedere la faccia umiliata di Gaston di fronte a tutti quegli studenti.
Nel frattempo, lo sguardo di Anna sembrava più rasserenato. Per qualche secondo aveva temuto davvero il peggio: sapeva della bravura di Merida nei duelli, ma la paura che Gaston potesse giocarle un brutto tiro l'aveva messa in soggezione. Rivolse poi uno sguardo entusiasta all'amica, facendole cenno con la mano per salutarla, Merida ricambiò, distraendosi quel tanto da permettere a Gaston di contrattaccare.
"Questa me la pagherai!" urlò a pieni polmoni, avanzando verso di lei "Incendio!" dalla bacchetta uscì una fiammata verso la Grifondoro, ma lei evocò l'incantesimo Protego per creare una barriera.
Questo la fece infuriare decisamente di più.
"Ehi! Vacci piano! Non avevamo detto incontro amichevole?"
"E da quando siamo amici, Dumbroch?" sghignazzò l'altro, facendo poi un cenno ad un suo compagno di avanzare in suo soccorso "Si combatte per vincere, i perdenti non piacciono a nessuno."
La ragazza non fece nemmeno in tempo a rispondere che un altro studente le scagliò contro una roccia dal terreno, a quel punto lei utilizzò l'incantesimo Reducto per liberarsi dell'ostacolo, facendo aumentare ancora di più gli applausi e i sospiri, ma questo fece infuriare maggiormente Gaston che ripeté anche lui lo stesso procedimento del suo compagno per cercare di colpirla alle spalle.
Senza pensarci due volte Anna si gettò immediatamente in suo soccorso, imitando il gesto dell'amica e salvandola.
"Ti ringrazio!" esclamò entusiasta la rossa, prendendo poi un lungo respiro "So che detesti i duelli."
"Mi ringrazierai dopo. Questa volta è stato un caso, di solito non ho una mira così buona" affermò. Merida si sarebbe anche messa a ridere se non si fosse resa conto di essere circondata da altri Serpeverde, capitanati da Gaston.
"Questo non vale!"
"Questo non vale!" la imitò un LeTont, puntandole la bacchetta contro "Gaston, le sistemiamo?"
L'altro sorrise compiaciuto "E' ora di finirla!"
"Ora basta!" Judy corse subito in mezzo al campo di battaglia e con un veloce gesto delle mani ordinò agli studenti di fermarsi "Finitela adesso! Sapevo che non dovevo lasciarvelo fare!"
Ma Gaston e gli altri risero divertiti ed avanzarono minacciosi verso la sua direzione.
"Non ti credere importante solo perché sei una prefetta" ghignò Gideon.
"Ha ragione" si intromise Hans "Basta con questa storia ragazzi, smettetela."
Gaston e gli altri lo osservavano perplessi, tra tutti non si sarebbero mai aspettati che un loro compagno prendesse le difese del nemico.
"Ma che ti prende?! Da quando te la fai coi Grifondoro?!"
"Da quando stai esagerando" asserì il ragazzo, scambiandosi un'occhiata d'intesa con Anna.
Dopo un attimo di esitazione, l'altro scosse debolmente il capo e fece cenno ai suoi compagni di puntare la bacchetta contro di lui "Ti credevo più intelligente per essere un Corvonero. O sei con me, o contro di me." 
Fortunatamente, Jack ed Hiro lo anticiparono e con un Immobilus fecero cadere al suolo due dei suoi compagni.
"Datevi una calmata" ridacchiò Jack "Non era un gioco amichevole?"
Gaston lo fissò "Gioco per vincere!" fece poi cenno ai rimanenti di attaccare "Ve ne pentirete per esservi messi contro di me!"
"Che paura White!" sghignazzò Hiro, scambiandosi un pugno con Jack per solidarietà.
Da quel momento la battaglia si fece più accesa: Gaston richiamò addirittura altri ragazzi per contrastare gli attacchi non solo di Jack ed Hiro, ma anche di Merida, con Judy ed Anna al seguito. 
Quest'ultima non era mai stata molto entusiasta dei duelli, ma il pensiero di veder ferire la sua amica le aveva dato il coraggio di provare. Cercava di seguire le sue dritte e quando l'amica le urlava di schivare o spostarsi, lei lo esegui.
Forse avrebbero addirittura vinto.
Elsa si era trovata in bilico tra rimanere al suo posto e sperare che non accadesse a nulla a nessuno, o tentare di aiutarli, rischiando però di poter inavvertitamente ferire qualcuno.
Prima che qualcuno potesse disarmare Gaston, quest'ultimo lanciò un'incantesimo offensivo verso uno dei merli del castello. Il colpo fu così forte da farlo staccare dal muro e crollare in direzione di Anna. A quel punto Elsa non resistette oltre, si gettò in suo soccorso e con un veloce gesto della bacchetta, pronunciò un'incantesimo per disintegrare quel masso ormai a pochi metri di distanza dalla sorella, che venne distrutto in mille pezzi. Pezzi stranamente coperti di ghiaccio.
Ben presto attorno a loro aveva iniziato a scendere una buona quantità di neve, stupendo tutti i presenti, Elsa ritirò immediatamente la bacchetta e senza pensarci oltre corse verso Anna per accertarsi stesse bene.
"Anna! Anna rispondimi!" 
Era inciampata, ma per fortuna non sembrava aver sbattuto la testa. La sorella tirò un lungo sospiro di sollievo, ringraziando mentalmente il fatto di aver avuto per una volta un minimo di autocontrollo, fiocchi di neve a parte, non vide altro che potesse far insospettire le persone.
Tuttavia la neve sembrava non voler smettere di scendere e in pochi minuti il terreno venne quasi completamente ricoperto, tanto che i presenti stavano iniziando a preoccuparsi.
Primo tra tutti Nick, che non la smetteva di fissarla perplesso.
Gaston indietreggiò, voltandosi stupefatto verso i suoi compagni "Che diamine sta succedendo qui?"
Hans si avvicinò alla ragazza, cercando di non farsi sentire dagli altri "Elsa, cerca di controllarti."
Nonostante il suo atteggiamento non le piacque per nulla, doveva ammettere che aveva ragione, ma purtroppo la paura e l'ansia di tutta questa situazione non facevano che peggiorare il suo stato d'animo: non riusciva a togliersi dalla mente il pensiero che altri potessero scoprire del suo segreto.
"Adesso basta!" tuonò la voce del Professor Pitch, attirando a sé l'attenzione di tutti.
"Oh no! Via di qua!" urlò un Serpeverde al gruppo. Gaston non se lo fece ripetere due volte e fu il primo a scappare lontano, seguito da alcuni suoi compagni. 
Judy se ne accorse e senza pensare si gettò subito al suo inseguimento, decisa come non mai a fargliela pagare per tutto quello che aveva combinato "Questa volta non la passi liscia!"
Prefetta o meno, Gaston e i suoi amici meritavano una lezione. Avevano quasi rischiato di far del male alla sua amica, di proposito. Per una volta avrebbe chiuso un occhio sulle regole e fatto di testa sua.
Nel frattempo Pitch aveva estratto velocemente la bacchetta, scagliando contro i rimanenti un Locomotor Mortis per bloccare le loro gambe al terreno. Rallentò poi il passo, fermandosi giusto di fronte alle due sorelle Arendelle.
Prima di poter dire altro, guardò attorno a lui la neve continuare a scendere e con un rapido giro di bacchetta fermò il tutto, sotto lo sguardo stupefatto della giovane Beauxbatons.
Alzò di scatto il capo, urlando un nome a lui fin troppo famigliare in queste circostanze "FROST!"
Il giovane Serpeverde, rimasto anche lui colpito dall'incantesimo, alzò le braccia in alto in segno di arresa "Ehi aspetti! Questa volta non c'entro nulla!" urlò, facendo sghignazzare Nick, fermo a pochi metri da lui "O almeno...Non la neve."
Gli occhi gialli di Pitch si sgranarono di poco, rivolgendogli un'espressione priva di qualsiasi emozione "Deve essere la forza dell'abitudine..." poi passò freddamente lo sguardo all'amico "E dove c'è Frost, troviamo sempre anche il suo amichetto" sospirò "Deduco quindi che nemmeno lei c'entri, Wilde..." 
L'altro si limitò a stringersi le spalle, nascondendo dietro la schiena il sacchetto con i galeoni appena guadagnati "Sono solo un umile spettatore questa volta."
Pitch restò qualche secondo buono a fissarli, quasi come se stesse studiando ogni lineamento dei loro visi in cerca del più piccolo segno di nervosismo in grado di smascherare la loro storia, poi sembrò abbassare lo sguardo e puntarlo inevitabilmente su un'altra persona a lui purtroppo conosciuta.
"Dumbroch..." sospirò, mentre la ragazza continuava a guardarlo freddamente.
Se Jack non poteva sopportarlo, Merida d'altra parte lo odiava. E quell'atteggiamento sembrava essere ricambiato anche dal professore.
"Perché ogni volta mi vedo combinare i guai sempre dalle stesse, sciocche persone?"
"Non c'ero solo io!" rispose subito la rossa, indicando col braccio un punto in lontananza dal campo "Anche quell'idiota di Gaston e i suoi amici hanno duellato ma sono fuggiti... E hanno quasi ferito Anna!"
"D'accordo, basta!" ringhiò mentre si portava una mano sulla fronte "Voi ragazzini mi fate sempre venire un gran mal di testa."
"Ma..."
Pitch alzò di poco la mano per farle cenno di tacere e inaspettatamente funzionò.
Elsa non aveva ancora avuto modo di conoscere quell'insegnante, ma dall'atteggiamento e dal modo in cui tutti quegli studenti erano fuggiti, le metteva i brividi anche il solo incrociare il suo sguardo.
Nel frattempo Belle e Vanellope si erano unite al gruppo, cercando di poter dare una mano.
"Aspetti professore!" urlò la Corvonero, posizionandosi accanto all'amica dai lunghi capelli rossi "Merida ha ragione."
"E' stato quell'idiota di Gaston ad iniziare!" sbottò Vanellope.
Pitch inarcò un sopracciglio "Qui c'è lo zampino di Dumbroch..." Disse con un lieve sorrisetto "Che linguaggio per una bimba così piccola."
"Non sono piccola!" borbottò la Serpeverde, facendo un passo in avanti "E poi lei non..." fortunatamente Belle le portò una mano sulla bocca, bloccandole ogni possibilità di schernire il professore.
Pitch non si sarebbe fatto scrupoli nel punire una bambina, anche se del primo anno.
"Ho partecipato anche io al duello" si intromise Hans, rivolgendo uno sguardo alle gemelle "E' giusto che paghi."
A quelle parole Anna sembrò sciogliersi come la neve al sole e questo non poté fare a meno di attirare l'attenzione di Elsa. Sua sorella rischiava davvero di innamorarsi di quel ragazzo.
"Ammirevole Westergaard, fare breccia nel cuore delle ragazze sacrificando la propria condotta scolastica" esclamò Pitch con una notevole nota di sarcasmo "Non mi sono mai piaciuti i paladini" si fermò qualche istante per poter osservare meglio i presenti, in silenzio.
"Adesso penso io a voi. Non crediate di scamparla." 
Mosse poi lentamente il capo verso le due sorelle ed Hans, con un flebile gesto della bacchetta li liberò "Qualche altro insegnante si limiterebbe a togliervi dei punti, ma poiché quest'anno la Coppa delle Case non sarà presente vi darò personalmente delle punizioni." 
"Oh no..." sospirarono alcuni di loro.
"Oh si!" lo sguardo di Pitch parve piuttosto fiero, quasi compiaciuto dalle espressioni di sconforto degli studenti.
Sciolse poi l'incantesimo anche su Merida, concentrando poi la sua attenzione sul piccolo Hiro. Ma la Grifondoro gli si parò davanti "Aspetti! Lui non c'entra nulla, e nemmeno Jack!" passò lo sguardo da uno all'altro "Sono intervenuti per difendermi ma... Mi permetta almeno di prendermi la responsabilità per loro!"
"Merida, non è il caso" disse Hiro, ma la ragazza sembrava irremovibile.
Pitch la fissò lievemente stupito "Vedo che Westergaard non è l'unico paladino quest'oggi" inarcò un sopracciglio "Intanto penso a voi: Dumbroch, Westergaard e le due Arendelle, seguitemi" fece per voltarsi ma la voce sprezzante di Anna lo fermò, dando comunque le spalle ai ragazzi.
"A_Aspetti! Elsa non può essere punita! E' una Campionessa. Presto avrà la prima prova e..."
"Oh, capisco..." disse Pitch e mentre faceva finta di pensarci, si voltò proprio verso l'interpellata "Secondo la sua sorellina non dovrei punirla perché è speciale. E' d'accordo con lei?"
Per un breve istante lo sguardo di Elsa si incrociò con quello di Pitch, ma subito si ritrasse, abbassando lievemente il capo. Non disse nulla, tentò di rispondere ma c'era qualcosa nell'atteggiamento di quell'uomo che la inquietava terribilmente. Con lo sguardo abbassato non poteva vedere che invece Pitch, ancora osservandola, incurvò le labbra in un leggero sorriso. 
"Vedo che ci siamo capiti" rispose e finalmente portò di nuovo il suo sguardo altrove, permettendo così ad Elsa di riprendere fiato.
"Ora seguitemi, immediatamente!" si girò giusto quel poco per poter intravederli "Voi due tornate ai vostri dormitori, prima che cambi idea."
Belle si scambiò uno sguardo preoccupato con Vanellope, mentre gli altri si limitarono a seguire il professore in silenzio.
"Ehi prof! Qui qualcuno è ancora bloccato!" urlò nel frattempo Jack, sbracciandosi e cercando di attirare l'attenzione dell'insegnante, ma Pitch sembrò ignorarlo completamente.
Forse non lo aveva sentito sul serio, ma il ragazzo pensò lo avesse fatto apposta.
Come lui trovava ogni momento buono per fare uno scherzo, Pitch faceva lo stesso nel recargli una punizione: l'antipatia tra i due era reciproca. 
Nick spesso li prendeva in giro dicendo che sembravano una vecchia coppia divorziata.
Raramente gli studenti avevano visto l'insegnante così arrabbiato: spesso la sua fermezza e compostezza predominavano e anche nella sua calma riusciva ad essere al tempo stesso minaccioso ed inquietante.
Pitch non amava parlare di sé, nemmeno tra i suoi colleghi, per cui non aveva mai rivelato nemmeno la sua età. Voci di corridoio giuravano sui trent'anni, o forse meno, ma non avendo mai sentito nemmeno nominare il suo compleanno, era rimasto uno dei tanti piccoli misteri di Hogwarts. A dire il vero, Pitch in sé restava un mistero: il suo comportamento così calmo e calcolatore non dava possibilità a nessuno di capire realmente le sue intenzioni, motivo per cui non lo si vedeva quasi mai interagire con qualcun altro a meno che non fosse una questione puramente in ambito scolastico.
E ancora adesso molti al castello (insegnanti compresi) si domandavano il perché continuasse a lavorare in quella scuola, dal momento che non sembrava amare particolarmente i suoi alunni, nemmeno la Casa per cui era stato nominato direttore, Serpeverde.
Il più delle volte, per colpa soprattutto di persone come Jack Frost, Nick Wilde e addirittura Jim Hawkins, Pitch aveva dovuto togliere diversi punti alla sua casa, arrivando addirittura a farla perdere proprio a pochi giorni prima della Coppa. Almeno su questo fatto si era sempre dimostrato coerente e privo di preferenze.
Pitch odiava tutti in eguale maniera.
Forse Jack un tantino di più, ma questa era un'altra storia.
 

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Durante il viaggio di ritorno, Hiccup, Jim e Moana avevano passato tutto il tempo in silenzio, forse per metabolizzare con calma quanto fosse accaduto fino ad ora. Ormai erano quasi giunti alla fine, potevano vedere davanti a loro gli alberi terminare per lasciar spazio alla pianura del campo.
Hiccup si sentiva terribilmente spossato e una parte di lui non vedeva l'ora di tornare al dormitorio per stendersi sul letto per riposarsi, magari questo gli avrebbe permesso anche di non pensare per un po' alla sorte del suo amico a quattro zampe e dei suoi compagni. 
Non voleva che nessuno dei suoi amici si ferisse, Sdentato compreso, perché ormai quel drago gli era entrato nel cuore. Durante quell'estate passata assieme aveva trovato in lui un amico.
Non avrebbe permesso a nessun altro di fargli del male, nemmeno a suo padre.
Le parole di Jim però lo fecero tornare immediatamente sui suoi passi "Dovremo dirlo anche agli altri....Dei draghi, intendo" affermò pensieroso.
Moama accanto a lui annuì in sostegno "Meritano anche loro di saperlo, bisogna essere preparati."
Hiccup era rimasto poco più avanti rispetto a loro, dandogli le spalle "Lo penso anche io. Questa prova è seriamente pericolosa, poco importa della gara."
"Allora è deciso. Domani lo diremo" concluse Jim.
"Ma solo ai Campioni" questa volta Hiccup si voltò verso i due, fermandosi di fronte a loro "E non dite a nessuno di come lo avete saputo."
Jim si strinse le spalle "Ehi per chi ci hai preso?" disse, cercando di sdrammatizzare "Lo sappiamo che Ralph finirebbe nei guai."
"E anche io!" aggiunse l'altro più serio "Davvero ragazzi. Non tutti capirebbero.,."
"Quindi..." l'espressione di Moana si fece dubbiosa "Immagino che Merida non lo sappia."
Videro Hiccup irrigidirsi, sviando poi lo sguardo verso l'uscita della foresta "Certo che no. Sai come la penserebbe" cercò di forzare un sorrisetto, ma la situazione non lo incettivava.
La Grifondoro gli mostrò un sorriso sincero ""Sdentato è tuo amico. Se le parlassi di lui come hai fatto con noi, sono certa che..."

"Credimi. Non funzionerà" disse schietto "Forse un giorno...Ma non adesso" dopodiché riprese a camminare, lasciando ai due qualche secondo da soli prima di seguirlo. Da quel momento Hiccup non parlò più e Jim, troppo incuriosito, si avvicinò alla Grifondoro, lanciando una fugace occhiatina all'amico.
"Posso sapere che succede tra quei due?" chiese sottovoce.
Moana lo guardò incredula "Sul serio non sai cosa sta succedendo?"
L'espressione che ne seguì fece presupporre già la risposta "Intendo...So cosa sta succedendo..." disse, arrossendo appena.
"Ah lo sai?" continuò ironica.
"Non sei la sola sveglia, qui" sbuffò, portandosi una mano sulla nuca "Perché Hiccup non vuole dirlo a Merida?"
Poco dopo il sorrisetto della Grifondoro iniziò a spegnersi, diventando stranamente seria "Suo...Suo padre... E' stato ucciso anni fa."
Vide Jim rallentare immediatamente il passo, guardandola con gli occhi sgranati "Non lo sapevo. Insomma..."
"Non ama parlarne."
"Ucciso? E...Com'è finita?" chiese, riprendendo poi a camminarle a fianco.
Moana tirò un lungo sospiro, passandosi una mano sul braccio "Lei era l'unica testimone, ma non ricorda niente o meglio...Una cosa la ricorda" si prese qualche istante prima di continuare, guardandolo negli occhi "E' stato ucciso da un drago."



 
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NOTE AUTRICE:
Ehilà!
Rieccomi con la pubblicazione, quanto mi mancava aggiornare raga **
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ho voluto esplorare un po' di più il passato di Hiccup e anche quello di Merida. Si scoprono cose.
Per molti versi voglio mantenermi al canon, ma con qualche modifica necessaria ai fini della trama, non me ne vogliate, voglio comunque mantenere i personaggi IC il più possibile.
Spero vi sia piaciuto il duello. E finalmente ho avuto modo di presentare meglio il professor Pitch, non vedevo proprio l'ora di introdurlo.
Una particolarità che ho voluto fare è rendere Merida brava ai duelli, non è un caso se ho scelto lei. Come ha specificato Jack: ha un'ottima mira. Così ho pensato di collegarlo al canon. Nel film lei è eccezionale al tiro con l'arco, nel mondo magico della Rowling ho trasformato questa abilità rendendola utile nei duelli.
Invece che lanciare frecce, lancia incantesimi xD
Mi era sembrata un'idea carina, ditemi voi.
Per il resto, grazie ancora per leggere e seguire questa fic! Torno ad aggiornare una volta a settimana.
Chiedo scusa se sono lenta a rispondere, leggo sempre i vostri messaggi e sono davvero contenta. Appena posso risponderò a tutti, scusate, ma in questo periodo ho difficoltà a ritagliarmi il tempo libero tra leggere, scrivere e recensire.
Vi ringrazio tantissimo ❤


PS: Non so se qualcuno lo aveva notato, avendolo scritto poche volte, ma Jack in questa fic ha i capelli scuri, com'erano originariamente. Chiedo perdono se qualcuno non ci avesse fatto caso. Shame on me
Ma era anche un po' un casino evidenziare costantemente il fatto che avesse i capelli castani.

 
~Un abbraccio~
  
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