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Autore: Vianne1013    12/03/2021    1 recensioni
Innanzittutto dico che tutti i personaggi di CH non sono miei (magari lo fossero avrei creato il panico tra Ryo e Kaori!) . La fan fiction è inspirata alla leggenda di Tanabata e spero che vi piaccia.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ancora quella sensazione di fresco, di bagnato, di umido sulla sua pelle…..
Era immersa in una realtà tutta sua, particolare. Vagava come uno spirito smarrito in preda a non si sa quale ansia e il suo cuore animato da una forza misteriosa batteva incessantemente nel suo petto.
Una sensazione familiare di nostalgia, una leggera brezza che le dava il bentornata, un odore di muschio misto a legno vivo e la certezza di non essere sola.
L’eco del suo respiro la faceva sentire sicura e meno sola in quella notte così particolare, in cui il giorno incontra la notte, il sole sfiora per un istante il manto della luna, la luce si fonde con il buio e il confine tra sogno e realtà si spezza in mille frammenti creando le stelle.
In quegli istanti i suoi pensieri erano miliardi, tutti concentrati nella sua mente, tutti risuonanti come un’orchestra impazzita che non riesce a trovare il ritmo giusto.
Impavida e confusa continuava a camminare sul prato trasformato in pietra di smeraldo, il suo corpo fremeva, la sua mente vagava per lidi sconosciuti e il suo petto sembrava essere sul punto di esplodere.
La nebbia era sua amica e consigliera assieme al vento stranamente gelido che soffiava in quel momento.
Si sentiva strana, impaurita ma allo stesso tempo incuriosita, dentro di sé, sapeva che presto sarebbe accaduto qualcosa di meraviglioso al quale non voleva assolutamente dire di no.
Con passo leggero raggiunse quasi ipnotizzata il punto d’incontro, il maestoso albero di ciliegio, il più grande tra tutti quelli della radura e nel tentativo di cercare un sostegno si aggrappò ad un ramo, aspettando il suo futuro.
Trascorsero pochi minuti e la figura di un uomo apparve all’orizzonte.
Il cuore battè all’impazzata, la gola si seccò per l’emozione, le labbra si dischiusero e le sue dita si strinsero con maggior foga al ruvido ramo.
Il tempo di uno sguardo, di vedere il sorriso di lui comparire sul viso e il suo cuore si placò, il suo respiro si calmò e lei si separò dal suo momentaneo sostenitore per andare incontro al suo amore.
“Ci hai messo tanto.” Mugugnò lei quasi come rimprovero.
“Mi dispiace. Ti sei spaventata?” le chiese accarezzandole la guancia con le dita.
“Un po’. Lo sai che camminare da sola di notte m’ inquieta.”
“Non abbiamo altra scelta amore mio, questo è l’unica possibilità che abbiamo per vederci….per adesso.”
La donna lo guardò con aria triste, i suoi occhi erano velati dalla tristezza e dalla sofferenza di dover stare lontana dal suo amore per volontà di altri.
L’uomo vedendo la sua espressione, le sollevò il mento con le dita e la guardò intensamente.
“Ti prometto che presto tutto ciò finirà e tu sarai finalmente mia per sempre.”
E detto questo le coprì il sorriso con un dolce bacio.
L’avvolse in un abbraccio potente riscaldandola con il proprio corpo. La baciò con tanta passione urlante, con rispetto e delicatezza, pregandola di ascoltare la sua richiesta silenziosa.
La voleva, Dio se la voleva, anche lì, anche in quel momento stesso, immersi nel nulla assoluto, l’unica cosa che lui voleva in quel momento era LEI.
La donna comprese la sua richiesta ma aveva paura di quello che sarebbe successo dopo e non sapeva cosa fare, se accoglierla o meno.
Si staccò dal suo incantesimo e lo guardò negli occhi.
“Io non so se sono pronta….”disse con voce lieve.
L’uomo le sorrise con dolcezza, le accarezzò i capelli rossi scomposti dal vento e le disse: “ Non deve essere un obbligo lo sai, io ti amo sempre e comunque e aspetterò se tu vuoi che io lo faccia….ma” s’interruppe, le sue mani tremarono, il suo corpo s’irrigidì dimostrando la sua frustrazione “se non ti tocco in un soffio, se non ti assaggio in un attimo, se non ti faccio MIA, so che presto o tardi morirò perché tale è il bisogno che ho di te, che mi toglie il respiro e non mi permette di vivere.” Concluse abbassando lo sguardo.
Un grido, un tormento che non lo lasciava dormire, respirare, mangiare senza che lui pensasse a lei, senza che desiderasse averla accanto a sé, ogni momento, ogni istante, ogni notte baciata dalla luna.
Cosa avrebbe dato per averla in quell’istante, in cui il suo fuoco bruciava scoppiettante e il suo bisogno urlava così tanto da assordarlo, cosa avrebbe dato…….tutto, la vita e persino l’anima.
Le mani di lei raggiunsero il suo viso e lo sollevarono per poterlo osservare.
I lineamenti si erano improvvisamente induriti per il conflitto che lo attanagliava e lo distruggeva a poco a poco.
Il tormento che lei vide nei suoi occhi la colpì in pieno petto e lei travolta dalle sue emozioni, disse: “Amore mio, cosa posso fare per alleviare il tuo cuore?”.
Lui la guardò intensamente, le prese una mano e la poggiò sul suo cuore e infine le disse: “Amami. Qui, adesso, in questo istante. Amami come io intendo amarti.”
E detto questo la baciò di nuovo.
L’uomo piano piano accorciò la distanza tra i loro corpi e la fece aderire perfettamente al suo, imprigionandola tra le sue braccia.
Il bacio inizialmente fu pacato, tranquillo, leggero come un soffio, ma in poco tempo le labbra di lui chiesero l’accesso alla sua bocca.
Tremante, impaurita ma allo stesso tempo incuriosita da tutto ciò,la donna ascoltò la sua preghiera e dischiuse le sue labbra permettendogli l’accesso alla sua bocca.
Un’emozione improvvisa la travolse, il suo uomo assaporò il succo delle sue labbra, impadronendosi della sua mente con una tale forza da disorientarla.
La donna non sentiva più nulla attorno a sé. Il mondo, gli alberi, il cielo, il vento, il ruscello, ogni cosa attorno a loro taceva come a volerli lasciare liberi di contemplare quello che stava accadendo.
L’uomo le si avventò contro con fare famelico, il suo desiderio era forte e non si sarebbe fermato fino a quando non si fosse sentito pienamente soddisfatto.
In un attimo con forza la sbattè contro il tronco del ciliegio sovrastandola con tutto il suo peso.
Questo comportamento per un attimo spaventò la donna, che rimase per qualche minuto sbalordita da tale foga.
Il temperamento dell’uomo la sorprese positivamente, in fondo l’aveva sempre pensato che lui fosse così: forte, passionale, energetico, incontrollabile, lei sapeva che questo era il suo modo di fare l’amore.
Non dandole il tempo di riprendersi dai suoi pensieri, le si avventò di nuovo contro mirando al tessuto che le fasciava il petto.
In un attimo il tessuto finì in brandelli e le mani ruvide dell’uomo afferrarono i seni della donna con la veemenza degli artigli di un falco.
Li strinse, li accarezzò, ci giocherellò con le dita provocando brividi ed eccitazione nella donna davanti a lui, gustando ogni suo movimento seguito da un gemito e osservando ogni sua risposta alla magia che stava creando con le mani.
Immerso nell’incantesimo sensuale che stavano vivendo le si avvicinò sempre di più, strusciandosi e danzando con il suo corpo digiuno di tutte queste attenzioni e con un filo di voce roca le chiese:
“Sto andando troppo veloce?” le disse tra un sospiro e l’altro. “Ti sto facendo male? Vuoi che smetta?”.
La donna riprendendosi da quel vortice di emozioni, aprì i suoi grandi occhi castani provocandogli un tuffo al cuore e sorridendo gli rispose: “No, va bene. Non ci sono problemi….non smettere.”
Detto questo l’uomo riprese quello che aveva interrotto, gustandosi ogni singola reazione che proveniva dal corpo della donna.
Le sue mani viaggiavano potenti, decise, come se stessero seguendo un sentiero invisibile tra le curve della donna, erano curiose, ossessionate e assetate di lei e non ne avevano mai abbastanza.
Come lui del resto, anche se era la prima volta che la toccava, già non riusciva a staccarsi più…..era come se fosse nato per averla, per assaggiarla, possederla, amarla, era come se qualcuno avesse deciso ancor prima che nascessero, che loro due dovevano stare assieme…..era come se lei fosse il suo DESTINO.
La guardò ancora contorcersi sotto il suo tocco, ansimare chiedendo al mondo attorno a lei di ricevere un po’ d’aria da respirare, pregandolo di farla sua sfiorando il suo fuoco d’amore.
La donna alla fine lo guardò dritto negli occhi. Era meravigliosa, splendida nel suo essere una donna vera, non finta, non una dea, non inventata, ma vera……le guance erano arrossate, le labbra consumate dai baci e dai morsi del suo amante, la fronte piena di sudore e i suoi occhi, pieni d’amore.
Non appena riuscì a riprendere nuovamente fiato gli disse: “Fammi tua. Fammi essere parte di te e diventa parte di me affinchè io possa stare con te per sempre.”
Detto questo l’uomo le sorrise e la coprì di baci pieni di desiderio.
La strinse a sé, l’accarezzò tutta, la osservò godersi le sue attenzioni, fiero del potere che avesse sulle sue sensazioni e infine la fece sua.
Scostando il tessuto di quel meraviglioso yukata blu,facendo scivolare i lembi sulla sua pelle facendola rabbrividire al contatto con l’aria fresca, l’uomo fece risplendere alla luce argentea le sue gambe e accarezzandole s’inchinò per baciarle.
La sua pelle sapeva di menta e muschio, era pungente e morbida allo stesso tempo. L’uomo dedicò molto tempo alle sue gambe, le leccò, le succhiò lasciandole visibili segni rossi, le morse come una creatura affamata e poi seguì un percorso che lo portò ad assaggiare prima la sua femminilità e poi di nuovo le sue labbra.
La donna gemendo nella sua bocca, si godeva con gioia, le attenzioni del suo amante e rimase piacevolmente colpita dalla forza e delicatezza con cui lui la stava amando.
Senza neanche darle il tempo di pensare, preso dalla foga la penetrò con forza.
Una sensazione di bruciore e di dolore, le fecero emettere un improvviso urlo di dolore, silenziose lacrime comparvero ai lati degli occhi e il suo corpo invaso iniziò a tremare.
Quando l’uomo vide le sue lacrime provò a scusarsi: “Amore mio” disse ansimando “ perdonami, avrei dovuto usare più delicatezza con te. Perdonami.”
La donna lo guardò, vedendo il senso di colpa e la vergogna che erano dipinti sul viso e lo accarezzò sorridendo.
“Non preoccuparti amore mio, è un dolore che presto passerà.”e lo abbracciò, aggrappandosi a lui.
Passata la paura iniziale, l’uomo ricominciò a muoversi dentro di lei. Le emozioni che stava provando erano indescrivibili. Il soffio del dolore la stava abbandonando e al suo posto si stava facendo strada il piacere più intenso.
Una….due…tre…quattro….mille spinte che la portarono ad arcuarsi all’indietro, abbandonandosi al sostegno del suo compagno, mille colori nella sua testa, un caleidoscopio di sensazioni nel suo corpo, i muscoli che si tendono,il sudore di lui che goccia dopo goccia le ricopre il corpo, le dita che vagano alla ricerca di qualcosa di invisibile, il respiro caldo maschile, le sue gambe che si aggrappano a lui mentre la riempie di desiderio, i suoi denti che nell’amplesso le mordono il collo facendone uscire il nettare rosso, battiti, respiri, ansimi, odori, umori….un odore metallico di sangue, un odore delicato di donna, uno pungente di uomo, il legno che trema e si agita graffiandole la schiena, i petali di ciliegio che li accarezzano di nascosto e che scendono dall’albero spiandoli come dei piccoli folletti.
E la tensione sale…e sale…..e le sensazioni e il piacere s’intensificano, onde di brivido disconnesse percorrono i loro corpi, il sottofondo musicale è il soffio del vento e il movimento delle foglie che copre i loro urli e i loro gemiti.
Ed ecco che il loro volo è giunto alla fine, i loro corpi ripetono gli ultimi passi e alla fine la danza finisce….l’orgasmo arriva potente e sconvolgente in tutta la sua consistenza lasciandoli uniti, aggrovigliati negli ultimi attimi di un groviglio di emozioni e sensazioni…..e nel mondo attorno al loro, il vento e la luna testimoni silenziosi di tanto amore ripetono a gran voce i loro sussurri….

Ti amo…….Ryo

Kaori…….Kaori……ti amo….



Continua………………
   
 
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