Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    14/03/2021    21 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 11: Tempo di punizioni 

parte 2

 
 
 
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Era incredibile si fosse cacciata in un guaio simile: in tutti gli anni a scuola era sempre stata attenta a non attirare troppo l'attenzione su di sé, mentre da quando aveva messo piede ad Hogwarts ogni suo gesto sembrava volesse portarla inevitabilmente allo scoperto. Ma se non fosse intervenuta nel duello sua sorella si sarebbe potuta ferire seriamente.
Per quanto riguardava il Torneo, iniziava a sospettare che qualcuno ce l'avesse con lei.
Perché? Anche se quella persona conosceva il suo segreto, perché rischiare di mettere in pericolo altre persone?
Ma poi avvertì nuovamente la sensazione di gelo tra le dita ed una volta abbassato lo sguardo, vide il ghiaccio espandersi mano a mano sul tavolo, coprendo quasi del tutto anche il panno con cui lo aveva pulito poco prima.
Di getto lasciò andare il tessuto e ritrasse le mani.
"No, non adesso" si ripeté.
Era andata così bene fino ad ora, per tutto quel tempo era riuscita a controllarsi, ma ogni volta che ripensava a quegli eventi l'ansia la portava inevitabilmente alla perdita di controllo. Sapeva che non doveva pensare a quella stupida sfida, ma era un pensiero fisso e per quanto cercasse di scacciarlo dalla sua mente, la paura di poter farsi scoprire o peggio, rischiare di ferire qualcuno, non le dava pace.
"Brutto momento?" la voce di Hans la fece voltare di scatto, d'istinto si nascose le mani dietro la schiena e quel gesto fece sorridere appena il Corvonero.
"Guarda che non serve. Ti avevo detto che lo sapevo."
"Cosa ci fai qui?" 
Seppur quel tono non preannunciasse nulla di buono, Hans la ignorò e fece per avvicinarsi a lei "Ho finito con i Pixie, pensavo ti servisse un aiuto."
Vedendolo fare qualche passo in avanti, Elsa indietreggiò, finendo per scontrarsi con la schiena contro il tavolo di prima "Non mi serve il tuo aiuto." 
"Ascolta..." il ragazzo si fermò, alzando leggermente le mani come per calmarla "Capisco che hai difficoltà a confidarti dopo l'incidente con Tatch.."
Sentendo quelle parole, Elsa non poté fare a meno di abbassare debolmente il capo.
Si guardò le mani e prese un profondo respiro.
Erano passati mesi dalla morte di Milo, eppure ogni volta che chiudeva gli occhi, riviveva quel terribile momento. Gli mancava e il senso di colpa continuava a divorarla. 
Aveva cercato di aiutarla, di proteggerla e lei in cambio lo aveva ucciso.
Aveva ucciso il suo unico amico.
In tutto quel tempo non si era resa conto che Hans si era avvicinato pericolosamente a lei. Elsa sollevò dunque il capo, incontrando il suo sguardo "Sono convinto che non lo hai fatto apposta" il suo tono di voce sembrava così gentile "So che ti è difficile, dopo Milo, fidarti delle persone ma..."
"Io non mi fido di te" subito si scostò da lui, obbligandolo ad allontanarsi di più ed interrompere così quel palese tentativo di approccio.
Tornò a fissarlo furente e mai come allora le era sembrato tanto meschino.
Se pensava di sedurla aveva sbagliato gemella.
"Credi che non sappia nulla della tua famiglia? Ho fatto delle ricerche."
Avanzò poi un passo verso di lui, continuando a guardarlo con sospetto "Potrai anche ingannare mia sorella, ma io so chi sei veramente e non le permetterò di..."
"Tu non mi conosci davvero" la zittì, la sua espressione, da prima comprensiva, d'un tratto si fece più seria "Solo perché la mia famiglia ha servito le persone sbagliate, non significa che io sia come loro." 
Rimasero in silenzio, forse aspettando che uno dei due cedesse.
"Dovresti capire come ci si sente ad essere giudicati" concluse infine Hans, inarcando un sopracciglio "E comunque, prego, per avervi aiutati nel duello."
Quelle parole ricordarono ad Elsa l'episodio di poche ore prima, quando Hans aveva preso le loro difese contro quello che doveva essere suo amico.
Stranamente, ripensando a quel gesto, il suo sguardo si ammorbidì un pochino. Era vero che non lo conosceva, e forse non avrebbe dovuto giudicarlo in quel modo solo per le sue origini. Ma non capiva perché un tipo come Hans ci tenesse ad interagire così tanto con una come lei.
"Che sta succedendo qui?" domandò severamente Pitch, all'entrata dell'aula.
I due si voltarono ed Elsa tornò inevitabilmente sulla difensiva, nascondendosi di nuovo le mani dietro la schiena e sperando che l'insegnante non avesse sentito più del dovuto.
Ma Pitch rivolse principalmente la sua attenzione al Corvonero "Westergaard, si è occupato in fretta di quei Pixie."
"E' cosi, e ha detto che una volta finito avremmo potuto aiutare" disse Hans, scambiandosi poi un'occhiata con la ragazza "Ma dato che Elsa non vuole il mio aiuto, direi che posso anche tornare al dormitorio."
Nonostante quel tono deluso, la ragazza mantenne un'atteggiamento fermo mentre lo vedeva allontanarsi dall'aula.
"Curioso..." disse l'insegnante mentre osservava Hans uscire a passo svelto dall'aula. Una volta allontanato voltò subito il capo verso Elsa "Ma mai quanto lei." 
La ragazza lo guardò dubbiosa, e Pitch nel frattempo le si avvicinò lentamente. La stava osservando in silenzio, e nonostante non stesse dicendo altro, Elsa avvertì ancora quella terribile sensazione di disagio. Di paura.
"Elsa Arendelle: educata, buoni voti..." le camminò attorno, forse per metterla in soggezione, ma lo sguardo della giovane non lo perse un solo istante "...Non ha legami particolari se non sua sorella, poca attitudine sociale... Eppure ha voluto partecipare al Torneo."
"E' un interrogatorio?" domandò, inarcando un sopracciglio "Perché tanto interesse?"
Ad un tratto Pitch si fermò, notando il guanto lasciato sopra il tavolo ed il panno per pulire coperto di una piccola quantità di ghiaccio, Elsa si affrettò subito a prenderlo, abbassando per la prima volta lo sguardo da quando iniziarono a parlare.
"Stavo solo conversando. L'ho detto, mi incuriosisce."
Elsa alzò di nuovo il capo verso di lui, guardandolo con un mezzo sorriso "Devo essere davvero speciale come dice. Non mi sembra così loquace da conversare con altri studenti."
E per la prima volta lo sguardo di Pitch sembrò quasi ammorbidirsi. Si lasciò sfuggire una lieve risata mentre continuava ad osservarla "Allora sa tirare fuori la grinta quando vuole. Prima mi sembrava un pulcino smarrito."
"Se occorre, rispondo." 
Entrambi mantennero lo sguardo fisso, finché Pitch questa volta non cedette per primo. Le sorrise e fece per allontanarsi dall'aula "Le lascio finire il lavoro, così potrà rimettersi i suoi guanti."
Una volta uscito, la ragazza poté riprendere a respirare senza agitazione, per tutto il tempo aveva tentato di mantenere un atteggiamento più autoritario, senza paura, ma in realtà quell'uomo la turbava. I suoi movimenti, quello sguardo... Era come se volesse dire di più.
Inoltre quello strano discorso non le lasciava presagire nulla di buono.
Forse anche lui si era reso conto dei suoi poteri. Perché interessarsi così tanto a lei altrimenti? Ma una cosa era certa, ripromise a se stessa che mai più sarebbe dovuta rimanere da sola con lui.


 
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"Quindi sono riuscito a recuperare solo alcuni di loro, forse in due riusciamo ad avere più fortuna" concluse Kristoff.
Una volta che entrambi giunsero al campo, Anna intravide un purvincolo sbucare dietro una roccia. Non era un animaletto molto grande, il suo aspetto ricordava un roditore rosa e aveva un'appendice sul dorso simile ad un anemone di mare. Ricordava di averli studiati a lezione e non le parevano così pericolosi. 
"Beh, a guardarlo non mi sembra così cattivo."
Kristoff la guardò e rise "Oh... Vedrai" prese poi da una cesta un crostaceo e fece per attirare l'attenzione dell'animale. Appena in purvincolo si voltò verso di loro, mostrò i suoi piccoli ma affilati denti per spaventarli. Il ragazzo alzò il crostaceo per mostrarglielo ed inaspettatamente la creatura parve calmarsi un pochino.
"Ora mentre lo distraggo, tu usa l'Immobilus su di lui."
Anna annuì, anche se non molto convinta e camminò a pochi metri di distanza dall'animale, estraendo nel frattempo la bacchetta per prendere la mira.
"Cerca solo di non farti mordere, adorano le dita dei piedi" disse sottovoce Kristoff.
Quella battuta fece ridere un pochino la Grifondoro, ma quando capì che non era una burla, il sorriso le si spense "Aspetta-che?!" ma prima che potesse colpirlo, si vide correre contro un altro purvincolo, probabilmente in difesa del suo compagno.
"Kristoff!"
Il Tassorosso si voltò di scatto e con un incantesimo lo colpì, bloccandolo come una statua poco prima che la aggredisse.
I due tirarono un grosso sospiro di sollievo, ma Anna non fece in tempo a ringraziarlo che il purvincolo di prima si era gettato contro il povero Kristoff per aggredirlo. I due intrapresero una lotta per cercare di avere la meglio e il ragazzo dovette fare molta attenzione per non essere morso. Da quel momento Anna capì che le sue parole erano del tutto vere: quell'animaletto, seppur piccolo, dimostrava un'aggressività ed un'energia notevoli. 
Provò comunque a prendere la mira per colpirlo, ma la prospettiva non sembrava dei migliori.
"Potreste stare un po' di più fermi?!"
"C_credimi, ci sto provando!" rispose il biondino a denti stretti, cercando di frenare le artigliate dell'animale.
Anna non seppe effettivamente cosa fare, dal momento che con l'incantesimo avrebbe rischiato di colpire anche Kristoff e così, senza pensarci troppo, prese un bastone per terra e fece per colpirlo. Il colpo andò a segno, tuttavia venne preso in faccia anche il povero Tassorosso. Sia lui che l'animale caddero al suolo sotto lo sguardo sconvolto della ragazza.
Quest'ultima lasciò subito cadere il bastone e si portò entrambe le mani alla bocca per contenersi "Oh no! S_scusami tanto Kristoff!"  
Per fortuna il colpo non fu grave e lo vide rialzarsi pochi secondi più tardi tenendosi il capo dolorante con una mano "Per Merlino... Che botta!" la guardò "Mai pensato alla carriera di battitore?"
Quella frase fece sorridere un po' la ragazza, che però non smetteva di fissarlo preoccupata "Sicuro di stare bene?" 
"Ho la testa dura. Posso reggere un..."
Anna nel frattempo si era chinata accanto a lui, toccandogli la fronte per controllare il suo stato e a quel breve contatto, lui sobbalzò dolorante.
"Aih! D_d'accordo...Forse non ho la testa così dura come pensavo."
L'altra rise e gli scostò nuovamente un ciuffo di capelli dalla fronte "Per fortuna non sanguini. Mi dispiace davvero Kristoff."
Lui le sorrise, un po' impacciato per quella strana vicinanza "Non preoccuparti. Sono i rischi del mestiere." 
Quel breve momento venne interrotto dal purvincolo che, ormai svegliatori da quella botta, fece per gettarsi verso i due. Anna prontamente agitò la bacchetta e questa volta lo colpì in pieno, facendolo cadere a terra immobile.
"Preso!" disse soddisfatta, accorgendosi solo in quel momento che per lanciare la fattura si era sporta un po' troppo, finendo nuovamente tra le braccia del Tassorosso. I due si guardarono in silenzio, ma non sapendo effettivamente cosa dire, Anna si ritrasse di colpo, mettendosi in ginocchio accanto a lui.
"Ehm.." si schiarì la voce, completamente imbarazzata e poté giurare di essere arrossita ancora di più "...So che sembra strano ma..Ehm..Io non...Non salto sempre addosso ai ragazzi. Oh, n_neanche alle ragazze! A n_nessuno! Nel senso che..."
Quel suo comportamento così impacciato fece solo ridere ulteriormente Kristoff, che cercava anche lui di nascondere il lieve rossore delle sue guance "Ehi nessun problema" poi si alzò e guardò il purvincolo a terra "Ottima mira comunque."
Vide Anna sorridergli, dopo di ché
la aiutò a rialzarsi tenendole una mano.
"Grazie."
Dopo aver incrociato nuovamente lo sguardo, entrambi ritrassero subito le mani per l'imbarazzo.
"Ora ce ne restano solo altri sette" sospirò Kristoff, cercando i purvincoli mancanti.
Quell'ultima frase fece sobbalzare la povera ragazza "Aspetta-cosa?" 




 
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Era passata quasi un'ora da quando Merida si era messa al lavoro per pulire la zona degli ippogrifi, maledicendo quelle creature, il loro stupido problema intestinale, Gaston e soprattutto Pitch.
"Mi chiedo come faccia a capire se ho usato la magia!" sbuffò a voce alta, scrollando la pala dalle feci rimaste "Lo avrà detto solo per mettermi paura."
E ci era riuscito.
Quell'insegnante aveva l'incredibile capacità di inquietare chiunque.
"Per fortuna che ho quasi finito" sospirò, prendendosi qualche momento di pausa.
Quella giornata non sarebbe potuta finire peggio, sperava davvero di non risultare troppo puzzolente una volta rientrata al Castello.
Tuttavia, poco prima di riprendere il lavoro, un fruscio di foglie aveva attirato inevitabilmente la sua attenzione, ormai stava giungendo la sera ed era riuscita ad intravedere solo una sagoma al di là di quel folto cespuglio.
"C'è qualcuno?" ma non ottenne alcuna risposta, o meglio, non una risposta umana. Il fruscio si era ripetuto, seguito poco dopo da uno strano verso simile ad uno strillo, parecchio acuto. Quel piccolo particolare l'aveva fatta incuriosite ulteriormente, così aveva deciso di abbandonare momentaneamente il lavoro per poter vedere chi o cosa avesse fatto quel rumore.
Sapeva che essendo vicina alla Foresta sarebbe potuto anche essere una creatura, o nel migliore dei casi qualcuno che passava da quelle parti e aveva pensato bene di poterle fare uno scherzetto.
"Jack, se sei tu, ti ammazzo sul serio questa volta" aveva borbottato mentre si avvicinava a passo lento nella zona di quel rumore, ma una volta giunta non vide nulla.
Osservò la zona per diversi minuti, sperando di scorgere qualcosa ma il risultato fu sempre lo stesso. 
"Forse quella creatura è scappata" pensò, un po' sconsolata.
Fece per rimettersi al lavoro, ma sentì nuovamente quel fruscio, questa volta pochi metri più lontano, e a quel punto per principio voleva dare almeno un'occhiata.
E poi la prospettiva di ritornare a spalare la cacca degli ippogrifi non la allettava molto.
Aveva camminato con attenzione tra i cespugli e pochi minuti più tardi finalmente si era trovata davanti alla fonte di tutta quella curiosità. Davanti a lei, vicina ad un laghetto, vide una creatura dall'aspetto particolare, per non dire terrificante: la sua corporatura era relativamente ossuta, col manto di color nero scuro, occhi bianchi e lucidi e due grosse ali da pipistrello. Ad un primo impatto sarebbe potuto assomigliare ad un grosso cavallo, tuttavia il muso sembrava quello di un rettile. Non era la prima volta che ne vedeva uno simile in giro, ma non si era mai ritrovata ad osservarlo così da vicino.
Afferrò subito la bacchetta, ma osservandola con più attenzione, la creatura non sembrava per nulla ostile anzi, rimaneva ferma a fissarla, quasi come volesse studiarla.
Pensò che forse non sarebbe servito attaccarla, dopotutto se ne stava tranquilla nella foresta, era stata lei ad essersi intromessa.
"Fermati!" urlò una voce femminile alle sue spalle. Merida non fece in tempo di voltarsi che una ragazza si parò davanti tra lei e la creatura, alzando le braccia come a farle da scudo "Non attaccarlo, so che può sembrare spaventoso, ma è buono!"
Solo in quel momento la rossa si era resa conto di star ancora impugnando la bacchetta tra le mani e la rimise subito in tasca, facendo rilassare i muscoli alla giovane davanti a lei.
"Ti ringrazio" sospirò, dando poi una lieve carezza al muso della creatura.
Merida continuava ad osservarla, cercando di capire dove effettivamente avesse visto quella strana ragazza prima di allora: dalla divisa era una Tassorosso, più o meno della sua età, forse addirittura lo stesso anno, i capelli erano biondi e molto lunghi, talmente tanto da toccare quasi per terra. Era la prima volta che vedeva una capigliatura più incasinata della sua.
Ma quel particolare le aveva ricordato finalmente chi fosse "Tu sei quella Tassorosso...Ehm..."
"Rapunzel" rispose sorridente "Sono quella nuova sì. Beh...Non proprio nuova, sono arrivata l'anno scorso. Prima studiavo ehm... Da casa, ecco."
"Da casa? E' possibile?"
Lei si strinse le spalle "Beh io l'ho fatto, più o meno."
"Io sono Merida" fece per stringerle la mano e la biondina la afferrò di getto, completamente entusiasta "Oh ma io ti conosco! Sei la cacciatrice di Grifondoro. L'anno scorso ho seguito tutte le partite, sei stata incredibile, una vera scheggia! Quando avete segnato quel punteggio finale contro Corvonero è stato formidabile!" 
Iniziò inevitabilmente a parlare, parecchio, senza fermarsi un solo istante.
Quel suo comportamenti le ricordava incredibilmente Anna quando si innervosiva e le venne quasi da ridere al pensiero di un ipotetico incontro tra loro due.
"Quindi sei un'appassionata di Quidditch" disse ed inaspettatamente fece un saltello per la gioia "Assolutamente! ADORO il Quidditch! Potrei parlarne per ore ed ore..."
"Ti prego no" pensò. 
Non ce l'aveva con lei, ma si stava già facendo buio e non poteva permettersi di stare troppo fuori, aveva ancora quel lavoro da finire dopotutto.
Poi la sua attenzione venne riportata su quello strano cavallo alato "Quindi li conosci?"
Gli occhi verdi della ragazza puntarono dalla creatura a lei "Certo!" le fece cenno di avvicinarsi "So che l'aspetto non è dei migliori."
"Beh sembra terrificant..." le venne quasi da ridere ma lo sguardo fulmineo di Rapunzel le fece subito cambiare idea "...Terrificantemente bello."
A quel punto nemmeno l'altra era riuscita a resistere ed era scoppiata a ridere, mentre il cavallo aveva emesso un sonoro sbuffo, battendo nervosamente uno zoccolo al suolo.
"Oh, lasciala perdere Maximus" Rapunzel gli rivolse un dolce sorriso e gli accarezzò delicatamente il muso "Per me sei adorabile."
"Maximus?"
L'altra annuì, senza smettere di accarezzarlo "Mi piace dare un nome alle creature" poi le si avvicinò "Sai, lui è il mio preferito, ma gli altri Thestral non devono saperlo. Sono creature piuttosto permalose!"
"Thestral?" domandò incuriosita "Si chiamano cosi?"
"Esatto!" le sorrise, facendole poi cenno col capo di provare ad accarezzarlo. Ad un primo momento Merida ebbe un po' di timore, sempre per via del suo aspetto così raccapricciante, ma lo sguardo solidale di Rapunzel la convinse. Portò una mano sul muso ed iniziò ad accarezzarlo delicatamente, l'animale sembrava apprezzare, tant'è che rimase fermo, muovendo solo la lunga coda.
"Gli piaci!" esultò la Tassorosso..
"Non è poi così male" disse Merida compiaciuta.
Rapunzel le sorrise "Mai basarsi sulle apparenze. Anche io ho avuto timore la prima volta, ma ora li vengo a trovare spesso, anche se Maximus ama girovagare e ogni tanto lo trovo nei dintorni della capanna di quel custode" si portò poi una mano sul mento "Forse è attratto dal cibo" continuò, pensierosa.
"Davvero? Ralph lo conosco e non ha mai accennato di questo animale."
"Non credo lo veda allora" notando poi lo sguardo ancora confuso di Merida, si affrettò a chiarire la situazione "I Thestral possono essere visti...Ehm..." si morse un labbro, abbassando di poco lo sguardo "..Solo da chi ha assistito alla morte di una persona." 
L'altra ascoltò e di colpo smise di accarezzare l'animale "Oh..."
Non si dissero nulla per un po', ma poi Merida decise di spezzare quel breve silenzio "...Mio padre... E' mancato anni fa. Avevo dodici anni."
Rapunzel la guardò.
"...Quel giorno mi aveva portata con sé, aveva organizzato una giornata padre e figlia. Al pomeriggio saremo dovuto andare al Ministero per fare una sorpresa a mia madre, ma ci fu un attacco e... Per salvarmi la vita... Perse la sua." 
Non sapeva il perché di quella confessione ad una ragazza che conosceva relativamente da pochi minuti, nemmeno alcuni dei suoi più cari amici sapevano la storia della sua famiglia.
Era strano, sarà stata la situazione o gli occhi di Rapunzel fissi su di lei, ma sentiva di potersi fidare. 
Dopotutto, se anche lei poteva vederli, forse aveva subito una vicenda simile.
"...Mia madre... Ehm..." Rapunzel cercò di biascicare qualcosa, ma si limitò poi a forzare un debole sorriso "...C'è stato un incidente, qualche tempo fa e beh... Hai capito."
L'altra annuì, tornando poi a fissare Maximus.
"Abbiamo una cosa in comune, seppur macabra" disse Merida, cercando di sdrammatizzare un po'.
Rapunzel puntò nuovamente gli occhi su di lei "Due. Dimentichi il Quidditch! Potremmo diventare amiche."
"Ma certo." 
L'altra non frenò la sua gioia questa volta e saltellò, prendendo una mano della ragazza "Oh che bello! Come sono contenta di avere un'amica!"
"Non ne hai mai avuta una?" domandò sconvolta la rossa, cercando di trattenere una risata per quello spettacolo.
La Tassorosso finalmente si rilassò, giocherellando un po' con una ciocca dei suoi lunghi capelli "Non proprio. Sai, è difficile crearsi delle amicizie quando sei l'ultima arrivata."
In effetti arrivando così tardi, molti gruppi si erano già formati da tempo e per una persona timida sarebbe stato ancor più complicato integrarsi, ma da quello che aveva potuto conoscere, le sembrava una ragazza molto gentile e piena di energie. Era sicura sarebbero potute diventare ottime amiche.
"Merida?! Merida dove sei?!"
"Anna?!"
Era la sua voce, non poteva sbagliarsi.
Merida scattò subito "Non ci voleva! Ho una punizione da finire entro..." guardò il sole ormai sparire tra gli alberi "...ADESSO!" 
Rapunzel non fece in tempo a dire qualcosa che vide Merida allontanarsi velocemente da loro "Devoscapparecivediamoascuola!"
Rimase qualche istante a fissarla, per poi voltare leggermente il capo verso Maximus "Simpatica, vero?"
A giudicare dal modo in cui nitrì la creatura non sembrava completamente favorevole, tuttavia Rapunzel la pensava diversamente: era contenta di aver trovato una nuova amica.
Forse quest'anno sarebbe potuto diventare più interessante.


 


 
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NOTE AUTRICE:
Eccomi con la seconda parte della punizione! Mi sono appena liberata di un mal di testa allucinante durato due giorni.
Spero vi sia piaciuto l'introduzione di Punzie! Ora fa ufficialmente parte della storia, sebbene non apparirà spessissimo come gli altri, ha comunque un ruolo importante e da oggi la si vedrà più spesso! La scena tra lei e Merida è una delle primissime che mi ero immaginata per questa storia.
Ho avuto una gran fortuna nel trovare una gif di Kristoff ed Anna che rispecchia perfettamente il momento in cui il poveretto viene colpito. Non l'ho fatto di proposito lo giuro xD
Diciamo che ora ho dato le basi per la ship, ora sarà tutto un crescendo.
Purtroppo manca ancora qualche capitolo prima della prima prova, ma saranno comunque interessanti! O almeno lo spero xD
Maximus è un chiaro riferimento allo splendido cavallo/guardia del film di "Rapunzel: l'intreccio della torre". Che però qui ho trasformato in una creatura magica.




PS: Dato che sono stata scema a non aver descritto bene le descrizioni di Judy, Nick e Bunnymund ho messo una breve descrizione del loro aspetto al primo capitolo e cerchero' di far risaltare comunque qualche caratteristica loro nei capitoli seguenti. 
In alternativa posto anche qui i brevissimi estratti delle descrizioni:

Judy: 
Nonostante l'aspetto angelico
era una delle ragazze più rispettare di tutta Hogwarts, merito della sua tenacia e del suo forte carattere, sapeva tener testa anche agli studenti più difficili. Aveva due occhioni dalle sfumature viola, il colore naturale dei suoi capelli era castano ma negli ultimi anni aveva provato a sperimentare vari tipi di colori, innamorandosi dell'argento. Li aveva lisci, lunghi fino alla schiena e le piaceva tenerli ordinati il più delle volte in due code basse. Aveva una statura piuttosto minuta per una diciassettenne, spesso gli studenti più giovani la scambiavano per una loro coetanea.

Nick: Era più altro di Judy, anche se per superarla non ci voleva molto, ma restava comunque bassino rispetto ai suoi altri compagni di casa. Aveva i capelli rossi, corti, qualche cenno di lentiggini sul volto, due occhi verdi ed un ghigno stampato sulle labbra ogni volta che si presentava l'occasione di fregare qualcuno.

Bunnymund: Sebbene non fosse il più severo tra gli insegnanti, era comunque una persona molto diligente e destava una certa soggezione tra gli studenti più giovani, era piuttosto alto, dai capelli corti e scuri con delle folte basette ai lati del viso. Occhi azzurri con qualche accenno di barba. Era uno degli amici più cari del preside ed era registrato come Animagus, nonostante nessuno lo aveva mai visto trasformato. Negli ultimi tempi la teoria preferita tra tutti era un canguro, diffusa da uno studente Serpeverde, ma ancora adesso la sua scelta risultava un mistero.

Giusto queste piccole cose, per il resto io con le descrizioni non ho mai dato il meglio di me.
Scusate per questo errore.



 
 
~Un abbraccio~
  
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