Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    18/03/2021    5 recensioni
Un possibile legame tra City Hunter e Angel Heart...e se Kaori non fosse morta? L'amore può superare ogni barriera?
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Li Shan In, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter, Angel Heart
Capitoli:
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Una voce maschile finalmente raggiunse le orecchie di Ryo che aprì gli occhi con difficoltà.

“Ci hai fatto spaventare!” gridò il Doc tenendogli il polso per sentire il battito. “La tua vicenda con il Lupo Bianco ti ha indebolito; devi pensare a riprenderti per qualche tempo”

La mente di Ryo iniziò a ribollire, di cosa stava parlando Doc...si era immaginato il ritorno dalla sua partner, e chi avrebbe trovato accanto a sé, A-Shan o Kaori? Lo sguardo interrogativo dello sweeper incontrò quello del dottore.

“Hai avuto una crisi di ansia che ti ha portato a un attacco di tachicardia...sei svenuto. Kaori era del tutto terrorizzata quando mi ha chiamato, è riuscita a malapena a spiegarmi cosa stava succedendo. Non riusciva a svegliarti, sei rimasto incosciente tutto il giorno...”

“Dov'è Kaori?” chiese lui appoggiandosi sui gomiti.

“Sta riposando nella stanza accanto...è rimasta molto sconvolta. Ha creduto di perderti di nuovo” confessò il Doc con tono rattristato, ricordando l'espressione distrutta della giovane donna.

Allora era davvero tornato dalla sua famiglia e Kaori era stata messa alla prova ancora una volta per causa sua; Ryo si alzò con difficoltà per quanto la testa gli girava.

“Stai calmo!” esclamò Doc.

“Devo vedere Kaori...”

Barcollando, si recò nella camera accanto dove alla luce del sole che tramontava si vedeva, su un letto bianco, la figura della sua amata. Lentamente le si avvicinò e prese delicatamente la mano morbida che si portò alle labbra, mentre con la punta delle dita sfiorò il viso contratto della dormiente. Quel semplice gesto svegliò Kaori; i suoi occhi si spalancarono a vedere l'uomo in piedi accanto a lei e sollevò piano la mano per appoggiarla sulla sua guancia.

“Ryo, ho avuto così paura!” singhiozzò. Si alzò a fatica e si rannicchiò contro di lui.

“Perdonami per tutto quello che ti sto facendo subire” sussurrò lui accarezzandole i capelli arruffati. “Andiamo a casa...ti va...”

Lei si separò da lui e il suo sguardo preoccupato incontrò gli occhi scuri ma fiduciosi dello sweeper.

“Ma Doc ha detto...”

“Doc vuole che io riposi e quale modo migliore di farlo se non rimanendo a casa nostra?” disse lui sorridendole.

Kaori, in un gesto infinitamente lento, gli accarezzò di nuovo la guancia.

“Non voglio più perderti...”

“Ci sarò sempre...ma il mio primo errore è stato separarmi da te durante lo scontro con il Lupo Bianco...tu sei il mio angelo custode” sorrise affettuosamente. “Hai saputo riportarmi nel mondo dei vivi; niente può succedermi finché sarai al mio fianco. Sei City Hunter tanto quanto me. Sei e rimarrai la mia partner; d'ora in poi sarai coinvolta insieme a me nelle nostre missioni, ma a una condizione...”

Il suo sguardo divenne improvvisamente duro e freddo:

“Non ucciderai mai più...hai capito! Non è il tuo ruolo, potrai coprirmi in caso di attacco, ma solo se diventa indispensabile...”

Le parole di Ryo risuonarono nelle sue orecchie come un'eco, aveva parlato con tanta convinzione mentre teneva le mani tra le sue. Così lui sapeva tutto, ma ora accettava che lei appartenesse al suo mondo. Senza nemmeno prestare attenzione al resto delle sue raccomandazioni, soffocò le sue parole con un languido bacio.

“Sarò la tua partner per la vita” sorrise.

Con delicata cura, lui l'abbracciò teneramente.

Doc entrò nella stanza in penombra, e con le braccia dietro la schiena si avvicinò a dire.

“A prescindere da quello che dico, farete sempre di testa vostra...”

Kaori fu sul punto di intervenire ma una leggere pressione del pollice di Ryo sulla mano la dissuase.

“Vi lascio andare a una condizione...”

Immerse lo sguardo serio in quello dello sweeper.

“Non voglio alcuno sforzo eccessivo per almeno una settimana! E non prendere alla leggera tutto quello che dico, Ryo!”

Le sopracciglia dell'anziano si aggrottarono maggiormente.

“Hai innescato un campanello d'allarme, la prossima volta potresti non avere la meglio”

La mano di Kaori si strinse sulle dita di Ryo, che la fissò con uno sguardo tenero.

“Se queste sono le raccomandazioni del vecchio Doc, non potrei fare diversamente!” esclamò facendo il broncio, avvicinandosi all'uomo e dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
 
Un ampio sorriso apparve sulle labbra di Kaori mentre scendeva dal letto per avanzare accanto a Ryo e far scivolare la sua esile mano in quella di lui.

“Seguiremo le sue raccomandazioni, può starne certo!” aggiunse inchinandosi per ringraziarlo.

Senza alcun imbarazzo, uscirono mano nella mano, come se fosse naturale, o comunque come avrebbe sempre dovuto essere.

Il tragitto verso il loro appartamento si svolse nel completo silenzio; Kaori, con un sorriso, vedeva il mondo intorno a lei come se lo facesse per la prima volta. Un bagliore brillava nei suoi occhi nocciola, quello di una donna appagata e soprattutto innamorata. Ryo, da parte sua, teneva saldamente la mano della giovane donna come per non lasciarla mai più; pensava di averla persa una seconda volta. La vita poteva a volte giocare brutti scherzi.

Prima di tornare al loro comodo nido, fecero una deviazione al Cat's Eye per un ultimo caffè. Kaori, con passo più energico, fu la prima a varcare la soglia, esclamando:

“Buonasera!”

Ma rimasero sbalorditi nel vedere l'atipica immagine che si svolgeva davanti a loro, Falcon con Shin Hon attaccato al petto finiva di togliere le poche tazze rimaste sui tavoli. Il gigante li superò senza battere ciglio arrossendo leggermente, Ryo non poté resistere all'impulso di ridere.

“Quindi sei davvero diventato un papà modello! Penso che tuo figlio renderà qualcuno invidioso...nessuno ha mai avuto un orsacchiotto così grande. Ehi mio peluche adorato!” lo prese in giro con tono effeminato, per poi scoppiare a ridere sguaiatamente con le lacrime.

“Smettila di ridere come uno stupido! Miki è malata e devo prendermi cura del bambino!” si arrabbiò l'altro spaccandogli un vassoio di metallo in testa.
 
“Ma sei pazzo!” si infuriò Ryo. “Avresti potuto farmi molto male!”

“Smettila di lamentarti, te la sei cercata!” esclamò Kaori con fermezza, poi si voltò verso Falcon. “Ma avreste dovuto chiamarmi!” disse seccata.

“Avevi altre rogne da sbrigare...” confessò Falcon con voce che voleva sommessa, mentre indicava col mento lo scemo che faceva smorfie al bambino, il quale rideva a crepapelle.

“Dammi il piccolo, ti faccio riposare un po'” suggerì la giovane donna sorridendo.
 
Con la coda dell'occhio, Ryo scrutava i gesti premurosi di Kaori mentre abbracciava il bambino. Quell'aura di tenerezza e dolcezza che emanava da lei era palpabile a chilometri di distanza.

“Saresti una madre perfetta!” disse lo sweeper in un sussurro.

“Come?”

“Ho detto che saresti sicuramente una buona madre” ribadì, bevendo un sorso del caffè fumante che Umibozu gli aveva appena servito, senza guardarla, come se fosse intimidito.

Il petto di Kaori si gonfiò d'amore e lasciò un bacio furtivo sulla guancia dello sweeper, aggiungendo:

“Grazie”
 
Riportò poi la sua attenzione sul bambino che cinguettava sorridendo; perché gli era così difficile dirle che forse anche lui avrebbe potuto prendere in considerazione l'idea di diventare genitori, un giorno? Dei passi pesanti echeggiarono sulle scale al piano superiore, facendolo uscire dalle sue fantasticherie; apparve una figura femminile dal viso pallido.

“Dovevi chiamarmi per dirmi che i nostri amici erano qui” sbuffò la donna, aggrappandosi al corrimano.

“Non ti devi alzare, Miki. Il dottore ti ha detto di rimanere a letto per qualche giorno” borbottò Umi.

In quel momento Kaori fissò Ryo che le fece un sorrisetto mentre tornava a bere il suo caffè.

“Ryo, occupati di Shin Hon mentre aiuto Miki a tornare di sopra...” ordinò Kaori.

“Ti assicuro che sto bene...” sorrise piano Miki.

“Non discutere!”
 
Kaori lasciò con cura il bambino tra le braccia del suo partner che, sbattendo le palpebre eccessivamente, teneva il piccolo a distanza.

“Forza, a letto!”

Kaori prese la sua amica per la vita e mise un suo braccio sulla propria spalla.

“Appoggiati a me, ti aiuto” aggiunse con tono dolce, sorridendole.

Miki annuì, poi salirono cautamente i gradini; fissando le due donne che scomparivano su per le scale, Ryo appoggiò il bambino sul bancone, sostenendogli la testa e fissando cupamente gli occhi innocenti del piccolo.

“Nel mio mondo, eri l'unico amico di nostra figlia” sussurrò, sospirando tristemente.

Non poteva fare a meno di pensare a Shan In: anche se provava una gioia sconfinata per aver trovato Kaori, un barlume di tristezza velava i suoi occhi scuri, ma un sorriso apparve sulle sue labbra mentre il bambino lo fissava con i grandi occhi e gorgogliava intanto che lui gli accarezzava le guance.

Al piano di sopra, Kaori stava aiutando la sua amica a sdraiarsi con attenzione nel letto, tirandole giù la spessa coperta mentre sorrideva allegramente, in seguito le si sedette accanto. La vicinanza dei suoi amici permise a Miki, nonostante la stanchezza, di rilevare una gioia smisurata risplendente nello sguardo di Kaori e la stessa sensazione era emanata da ogni poro della sua pelle.
 
“Sembri trasformata!” osservò l'ex mercenaria.

“Trovi?” disse Kaori, arrossendo eccessivamente.

“Sì, ti assicuro! Non ti ho mai vista così raggiante! Qualcosa nella tua vita è cambiato?” fece l'amica che voleva assolutamente che la giovane donna si confidasse.

Il viso di Kaori si colorò di rosso peonia mentre cercava le parole per raccontare la novità alla sua amica; gli occhi di Miki si spalancarono improvvisamente realizzando cos'era potuto accadere.

“Tu e Ryo state insieme!”*

“Sì” balbettò lei cercando di sfuggire allo sguardo della donna.
 
Miki si raddrizzò lentamente e afferrò la sua amica per le spalle, tirandola a sé.

“Sono così felice per te! Quella testa di mulo finalmente si è deciso a dichiararsi. Adesso dobbiamo pensare alle cose serie” disse, battendo un pugno sulla mano con espressione determinata. Mentre Miki rimuginava ad alta voce a un probabile piano di azione, la valvola emotiva di Kaori esplose e catturò l'attenzione dell'altra.

“Non dirmi che...”
 
“Sì...” mormorò.

“Non avete perso tempo, eh! Beh, questa storia durava da dieci anni**!” sorrise con un occhiolino complice. “Sono così felice per te!” sorrise prendendole delicatamente la mano.
 
Nonostante l'ampio sorriso che le illuminava il volto, il colorito pallido e i lineamenti tirati della giovane donna rivelavano la sua grande stanchezza.

“Riposa Miki, hai l'aria sfinita. Hai la fronte calda, devi riposare”

“Ti ringrazio. Ma non preoccuparti, tra due o tre giorni sarò di nuovo in piedi” sorrise Miki rannicchiandosi nel suo letto. “E avete già pensato di mettere su famiglia?!” fece raddrizzandosi di colpo, come un pupazzo fuori dalla scatola.

“Ora stai correndo un po' troppo!” disse Kaori facendola stendere. “E comunque non credo che Ryo lo prenda in considerazione” sorrise tristemente. “Beh, ti lascio riposare” aggiunse alzandosi e dirigendosi verso la porta.

“Sono sicura che ti sbagli. Dagli tempo ma non mettere da parte i tuoi sogni, sono sicura che un giorno o l'altro si avvereranno”

Kaori chiuse lentamente la porta dietro di sé mentre Miki tornava a sdraiarsi, sprofondando sotto la coperta.

Mentre Kaori tornava di sotto sognando ad occhi aperti, un sussulto la riportò alla realtà, le voci stridule dei due amici echeggiarono nel caffè.
 
“Che sta succedendo?” li interrogò entrando nella stanza.

“Non credi che sia l'immagine sputata di suo padre così?!” rise apertamente lo sweeper, brandendo il bambino travestito. Il piccolo, di pochi mesi, aveva pochi capelli in testa, e gli occhiali grandi e scuri gli coprivano tutto il viso, camuffando i suoi occhietti. Un sorriso apparve sulle labbra di Kaori, che tentò di nasconderlo con la mano, poi una risata le sfuggì cercando disperatamente di rimanere seria.
 
“Smettila di fare l'idiota con mio figlio e ridammi gli occhiali!” si infuriò il proprietario del caffè.
 
Kaori si avvicinò lentamente al piccolo e con un gesto gentile tolse gli occhiali e li porse al gigante, poi baciò piano Ryo sulla guancia.

“Dovremmo rientrare, si sta facendo tardi” sussurrò.
 
In effetti, le undici di sera suonarono sull'orologio a pendolo in un angolo della stanza; Kaori baciò la guancia setosa del suo figlioccio che sbadigliò tentando di tenere aperti i suoi piccoli occhi.
 
Nonostante la statura impressionante del gigante, i suoi gesti erano infinitamente dolci e delicati quando afferrò il bambino; Ryo fece scivolare la mano di Kaori nella propria mentre osservava affettuosamente il quadretto familiare.

“Andiamo a casa” aggiunse con un sorriso tenero.

Con sorpresa di tutti, Ryo accarezzò la testa del bambino che si era appisolato nonostante gli sforzi sovrumani per rimanere sveglio.

“Dormi bene!”

Il gesto continuò lungo il braccio paffuto del bambino.

“Prenditi cura della tua famiglia” gli soffiò dirigendosi verso l'uscita.

Kaori, colpita dal gesto del suo partner, salutò a sua volta, poi lo seguì.
 
Un vento leggero si era alzato, preannunciando l'avanzata della notte. La brezza improvvisa sembrava filtrare in ogni essere avventurandosi in quella freschezza notturna che fece rabbrividire Kaori; con un rapido gesto, Ryo si tolse la giacca e la mise sulle spalle della giovane donna che sorrise timidamente mentre lui la divorava letteralmente con lo sguardo. L'afferrò per la vita e proseguì; tornati a casa, Kaori preparò una cena leggera, nessuno dei due aveva davvero fame.

Quando il pasto terminò, Kaori sparecchiò e, sospirando, lavò i piatti che lasciò nello sgocciolatoio, ma un assistente sorprendente venne in suo aiuto. Ryo prese la prima scodella e, rivolgendo alla donna un ampio sorriso, asciugò energicamente l'oggetto, procedendo poi con quell'occupazione. Con grande lentezza, Kaori salì i gradini che portavano al piano superiore; istintivamente, prese la direzione della sua stanza ma una mano la intercettò, afferrandola per il polso.

“Dove stai andando?” le chiese Ryo sorridendo.

“Vado a letto, che domanda!”

Lui l'attirò bruscamente a sé.
 
“Per quanto tempo conti di rimanere in stanze separate?”

Lei arrossì pensando all'ingenuità del proprio gesto.

“Non volevo disturbarti...”

“Come puoi pensare di disturbarmi?!”

Facendo qualche passo indietro, mise la mano sulla manopola della sua porta e l'aprì.

“D'ora in poi questa sarà la nostra stanza mentre la tua sarà usata per potenziali clienti...”

“Cosa intendi per clienti?” borbottò lei togliendo la mano dalla sua presa.

“Hai sempre la mente in agguato!” scherzò lui.

“Con te, per forza!” esclamò lei aggrottando la fronte incrociando le braccia davanti al petto.

Con aria divertita, lui la prese rapidamente per mano; sorpresa, Kaori si ritrovò a sbattere contro di lui.

“E se andassimo a dormire invece di litigare” le sussurrò con le labbra a pochi millimetri da quelle della giovane donna.

“Sì...hai ragione, abbiamo avuto una giornata dura e hai bisogno di riposare come ti ha detto il Doc” balbettò lei.
 
Mentre la conduceva nella sua stanza, lei si allontanò da lui.

“Vai a stenderti...torno subito”

Con passo svelto, Kaori si precipitò in camera sua e aprì uno per uno i cassetti del comò mentre li frugava.

“Dove l'ho messo?!” brontolò, continuando a rovistare nei suoi cassetti, poi si interruppe.
 
“Ma certo...come sono stupida!”
 
Senza preoccuparsi di chiudere i cassetti, saltò verso l'armadio e afferrò un sacchetto di carta con su scritto il nome del negozio della sua amica.

“Grazie ancora Eriko” sorrise maliziosamente.
 
Ryo, sdraiato sul letto in mutande, ne aveva approfittato per spogliarsi; aggrottò la fronte mentre ascoltava il caos nella stanza accanto.
 
“Che stai combinando, Kaori?”

Sospirando, chiuse gli occhi e pochi minuti dopo, mentre il silenzio si era diffuso nella camera attigua, la porta della sua stanza scricchiolò.
 
“Che stai facen...”

Gli occhi di Ryo si sbarrarono come se volessero lasciare le orbite e, senza fiato, non riuscì a finire la frase; Kaori apparve sulla foglia, con addosso un bellissimo completino intimo nero. Una splendida serie di merletti si delineava sotto una vestaglia dello stesso colore; un reggicalze abbinato copriva le sue gambe lunghe e affusolate.
 
“Dove l'hai trovato?” articolò a fatica.

“È carino, no!” disse mentre si voltava su se stessa. “Eriko me l'ha regalato qualche mese fa...sarebbe stato un peccato lasciarlo nell'armadio”

“Sì...sì, un vero peccato!” ripeté lui deglutendo avidamente mentre la giovane donna avanzava felina verso di lui.

Giunta davanti a lui, salì sul letto e si mise a cavalcioni su di lui.
 
“Allora, Ryo! Non trovi altro da dire!” chiese con voce sensuale, chinandosi verso di lui.

Con la malizia negli occhi, lui l'afferrò di colpo e la premette contro di sé.
 
“Quindi vuoi giocare così?” domandò sorridendo.

Lentamente, fece scivolare la mano sotto la vestaglia di seta e risalì lungo la colonna vertebrale della giovane donna, terminando dietro il suo collo per iniziare a baciare instancabilmente le sue labbra. Le loro effusioni divennero sempre più ansimanti mentre Ryo faceva scorrere le mani sulla pelle di seta della sua bella facendo scivolare la vestaglia lungo le sue spalle e slacciando il reggiseno. Entrambi i seni si mossero lentamente davanti ai suoi occhi mentre accarezzava smaniosamente tutto il corpo di Kaori, che iniziò a fremere quando lui appoggiò le mani sulle sue natiche.
 
Con grande sorpresa di lui, un minuscolo perizoma percorreva la linea dell'intimità posteriore della giovane donna; palpò generosamente le sue natiche lasciando che le sue labbra percorressero il collo della giovane che sospirava. Presa dal desiderio, Kaori si dimenò sull'inguine di Ryo che presto dimostrò la sua eccitazione; con le guance rosse, accentuò il suo gesto mentre Ryo gemeva per la smania. Con un gesto impaziente, lui si portò la mano ai boxer e tirò fuori il suo sesso gonfio; dritto al massimo, il suo pene entrò in contatto con le mutandine di pizzo che continuarono ad accarezzare quella generosa parte anatomica. Grugnendo, spinse via le mutandine e con cautela accarezzò lascivamente il suo fiore; Kaori, con un sospiro di piacere, si inarcò all'indietro mentre i suoi gemiti ansimanti diventavano più accentuati.
 
Lentamente, lui guidò il proprio desiderio ed entrò in lei; un lungo gemito sfuggì dalle labbra di Kaori quando la penetrò. Con ritmo pigro, lei ondeggiò sul suo membro gonfio; lui posò le mani sui suoi fianchi come per intimarla a un contatto più profondo e all'aumento del movimento. Un gemito sospirante accentuò l'ondulazione più rapida della giovane donna che si muoveva; piccole gocce scivolavano lungo la sua spina dorsale, andando a morire lungo la linea delle natiche.
 
In un desiderio ancora più bestiale, lui la girò sul letto e prese la posizione dominante ampliando l'intrusione in lei, in un via vai sfrenato. Deliziose grida uscivano ora dalla bocca di Kaori mentre i movimenti di Ryo si approfondivano; la passione che aveva contenuto durante la loro prima notte stava sfuggendo di mano. Con le mani schiacciò i seni floridi lasciando i capezzoli svettanti tra le dita mentre il piacere si intensificava; la lingua solleticò una delle estremità per poi afferrarla con la bocca gemente. Con una forte oscillazione, ringhiò di piacere mentre Kaori sospirava, chiudendo gli occhi; lui si sdraiò su di lei.
 
“Perdonami per essere stato così brusco!”

“Non preoccuparti, non mi hai fatto male” disse lei passandogli una mano sul viso.
 
Lui si scostò per stendersi accanto a lei, abbracciandola mentre Morfeo svolgeva il suo lavoro.
 
* * *(°)
 
Il sole dormiva ancora quando Kaori saltò giù dal letto per precipitarsi in bagno e vomitare acremente. Con movimenti molli, si avvicinò al lavandino e fece scorrere un po' d'acqua fresca sul viso, guardandosi allo specchio.
 
“Non va bene, vecchia mia, devi aver preso il virus di Miki!”
 
In punta di piedi, mentre tornava a sdraiarsi accanto a Ryo, un forte braccio la strinse.

“Sei malata?” si preoccupò, intontito.
 
Lei lo baciò per rassicurarlo.
 
“Non preoccuparti, devo essere stata contagiata da Miki”

Senza ulteriori sospetti, si addormentarono di nuovo l'uno contro l'altro.
 
Eppure, più i giorni passavano, meno Kaori si sentiva in forma; le nausee ripetute e la fame insaziabile lasciavano preoccupato lo sweeper che spinse la donna ad andare dal Doc per un esame più dettagliato. Il medico le prelevò un campione di sangue e lo studiò attentamente.

“Penso di sapere cosa ti sta succedendo, ma aspetterò il risultato delle analisi per confermare i miei sospetti”

“È grave, dottore?”
 
“Non preoccuparti, Kaori, ma non voglio darti false speranze”

Le sue parole non erano affatto confortanti, quindi quando uscì dalla sala degli esami, la giovane donna si strinse contro Ryo che aspettava pazientemente in corridoio.

“Allora?”

“Mi darà i risultati tra due giorni” disse con voce che tentò di mantenere rassicurante.

“Non ha potuto ipotizzare una diagnosi per darci un indizio?”

 
“Ha detto solo che non voleva darmi false speranze”

Mentre la coppia rimaneva abbracciata, Doc, facendosi da parte, li guardò sorridendo.

“Tocca a voi, bambini miei!”

Poi tornò nel suo ufficio.


 
Due giorni dopo, il telefono squillò nell'appartamento di City Hunter, Kaori balzò sul ricevitore; Ryo sollevò l'altra cornetta presente nell'appartamento.

“Kaori?”

“Sì!”

“Sono Doc, ho i risultati delle tue analisi”

“È grave?!”

“Preferisco vederti per parlarne faccia a faccia”

“Ok, arrivo fra un quarto d'ora”

Ansiosamente, Kaori riattaccò; Ryo apparve in quel momento e la strinse tra le sue braccia protettive.

“Vengo con te!”

L'unica risposta che ottenne fu un sorriso tra le lacrime; le prese la mano e la baciò dolcemente.

“Qualunque cosa sia, la supereremo insieme”

Mano nella mano, scesero in garage e presero la Mini per arrivare da Doc e ottenere il fatidico risultato.
 
Nei corridoi deserti, solo due persone camminavano con passo esitante, arrivando fino alla sala degli esami. Doc lasciò entrare Kaori da sola e ordinò a Ryo di aspettare in corridoio, doveva assolutamente parlare con la giovane donna. Ryo, per quanto preoccupato, non esitò e si sistemò in sala d'attesa mentre sorrideva a Kaori che aveva un'espressione triste. Il medico la fece sedere sul lettino.

“Come ti senti oggi, Kaori?”

“Ho la nausea ma soprattutto sono molto ansiosa. Ho tanta paura di quello che mi dirà”

Lui sorrise e prese le mani di lei, che tremava.
 
“Non avere paura, Kaori, ti darò delle buone notizie...”

“Sono guarita!”

“No, ma...”

“Ma cosa, la smetta di giocare con i miei nervi!”

“Sei incinta!”

Un'immensa gioia la invase ma fu di breve durata, come avrebbe reagito Ryo?

“Ma non è possibile!”

“Tu e Ryo non avete fatto qualche saltello?” chiese lui sorridendo.

Rossa come una peonia, Kaori annuì.
 
“Ma com'è possibile?”

“Non lo sai? Ok, ti guiderò attraverso i principi dell'accoppiamento!”

Un pugno magistrale colpì la testa del vecchio mentre un corvo svolazzava per la stanza.

“Non è quello che intendevo”

“Sono cose della vita che reclamano i loro diritti...okay, vado da Ryo, anche lui si starà scervellando, ti lascerò libera di dirgli tutto”
 
Mentre si tormentava le dita, Kaori cercò tutte le possibili formulazioni per comunicargli la notizia; lui si sarebbe arrabbiato? Persa nei suoi pensieri, non si accorse di Ryo che apriva lentamente la porta della stanza. Kaori, seduta sul lettino, sembrava preoccupata, il che gli fece pensare al peggio. Con cautela, le si avvicinò e le prese delicatamente le mani.

“Allora, che ti ha detto Doc?”

Lei fece un profondo respiro ed esclamò:

“Ryo, sono incinta!”

Aveva spazzato via i bei giri di parole per risparmiare fatica, girò la testa e una grande tristezza velò i suoi begli occhi nocciola. Il suo sogno si era finalmente realizzato, perché così tanti problemi, allora?

“Non l'ho fatto apposta, te lo assicuro...” disse fuggendo il suo sguardo.
 
Sotto shock, Ryo si sedette pesantemente sulla sedia di legno accanto al letto; il suo sguardo cadde sull'espressione sconvolta della giovane donna che amava tanto. Un ampio sorriso si diffuse sul suo volto mentre assimilava la notizia e con un gesto tenero prese le mani tremanti della giovane donna.

“Kaori...Kaori, guardami, per favore!”

Con l'indice costrinse la giovane a guardarlo; piccole stelle brillavano nei suoi occhi, ma non si trattava di gioia quanto di desolazione. Posò una mano sulla guancia di Kaori e istintivamente la accarezzò, mentre un'espressione allegra illuminava il viso dello sweeper.

“Kaori...non essere triste! È la cosa più bella che una donna possa offrirmi e sei tu che mi dai quest'opportunità. Non so come esprimere la felicità che mi dai con questa notizia...sai che non sono molto bravo nelle esternazioni”

Con stupore, Kaori guardò gli occhi del suo partner e vi notò un diverso bagliore; era ancora più espressivo di qualsiasi suono o parola che avrebbe potuto pronunciare. Lui si raddrizzò leggermente e con un tocco gentile la baciò mentre una timida lacrima scorreva lungo la guancia di Kaori.
 
“Non sei arrabbiato?”

“Come potrei esserlo? Mi stai dando l'opportunità di riscattarmi dalle mie colpe passate vivendo una nuova vita con te e questo bambino...nostro figlio!”
 
Con il pollice schiacciò la lacrima persistente e la gioia finalmente illuminò il viso di Kaori, che gli gettò le braccia al collo.
 
“Sono così felice, Ryo!”

Si accoccolò contro il suo amato mentre lui la stringeva, accarezzandole i capelli ramati. Il vecchio Doc, sebbene abituato a quel tipo di notizie, vide una lacrima di felicità brillare nei suoi occhi rugosi e un timido sorriso gli allargava le labbra.

“Dovremmo dirlo a tutti” disse lei esitante.

“Hai ragione, dammi il tempo di chiamarli per farli venire tutti al Cat's Eye”

Afferrò in fretta il suo cellulare, prima di lasciare la stanza baciò Kaori sussurrandole:

“Ti amo!”

Istintivamente, lei appoggiò una mano sul ventre ancora piatto.

“Piccolo mio, ti amo già anche se ci sei appena”

Lacrime di gioia scorrevano sul viso radioso della futura mamma; pochi istanti dopo, Ryo tornò nella stanza e prese con premura la mano di Kaori.

“Erano già tutti al Cat's Eye, ci aspettano”

Baciò di nuovo Kaori sulla guancia.

“Andiamo!”

“Sì!” disse facendo un respiro profondo.

Nel corridoio, il medico aspettava con un foglio di prescrizione per indicare le successive visite da fare per monitorare lo sviluppo del futuro bebè. Con una pacca amichevole ma brusca, Ryo ringraziò il suo vecchio amico e Kaori si inchinò verso l'ometto, poi dandogli un bacio sulla guancia rugosa, aggiunse:

“Grazie!”

Mentre percorrevano i pochi metri che li separavano dal loro punto di incontro, Ryo continuava a tenere la mano di Kaori che arrossì inevitabilmente quando incontrò il suo sguardo gentile. Parcheggiando davanti al locale, Ryo si precipitò ad aprire la portiera della giovane donna che lo ringraziò con un ampio sorrise.
 
“Sei pronta?”

“Sì!”

Quel gesto premuroso non sfuggì all'occhio acuto di Miki che li aveva sentiti arrivare.

“Che state combinando voi due?”

Quando Ryo aprì la porta del caffè, un uomo volante si gettò in direzione di Kaori ma un pugno devastante fermò la sua avanzata.

“Sei impazzito, Ryo!” gridò Mick tenendosi il naso.

“Così impari a rimanere tranquillo!” brontolò l'altro.
 
Alzandosi per riprendere posto Mick fece:

“Allora, cosa c'era di così importante da dirci?” chiese abbracciando le spalle della sua infermiera.
 
“Kaori è incinta!” confessò Ryo con orgoglio.
 
Tutti quanti caddero all'indietro.
 
“Smettila di scherzare e dicci il vero motivo!” sospirò l'americano.
 
“Sono davvero incinta...” balbettò Kaori, arrossendo.
 
Saltando di gioia, Miki abbracciò la sua amica e la strinse teneramente, piangendo.

“Sono così felice per voi!” sorrise malgrado le lacrime che le rigavano il viso. “E tu, stai attento, altrimenti avrai a che fare con me!” aggiunse rivolgendosi allo sweeper.
 
“Ma non avevo intenzione di comportarmi male!” disse lui.
 
Dei piagnistei giunsero a interrompere la gioia del momento.
 
“Perché Kaori...perché hai scelto questo stallone da due soldi invece che un bellissimo Apollo americano?!”

Un enorme martello gli arrivò in testa.
 
“Così avrai una buona ragione per piangere!” si seccò Kazue.
 
Lentamente, stringendo con cura la sua piccola Pai Lan, la donna si avvicinò alla coppia e li baciò a turno.

“Congratulazioni! Sono davvero felice per voi!”

Falcon tirò fuori una bottiglia di champagne.
 
“Dobbiamo festeggiare!” esclamò felicemente.
 
“Grazie, amici!” disse Ryo con voce commossa.
 
Mick si avvicinò al suo compare giapponese e con una stretta di mano lo attirò a sé, abbracciandolo.

“Sono contento per te, fratello mio...hai diritto anche tu ad avere la tua parte di felicità!”

Mick si allontanò dal suo amico e si poté intravedere la luce di una lacrima nei suoi occhi, poi si avvicinò a Kaori.
 
“Ah, mia bella Kaori!” sospirò mettendole le mani sulle spalle. “Ce n'è voluto di tempo prima che quel fanatico aprisse gli occhi!” li sorrise.
 
“A chi stai dando del fanatico?!” borbottò Ryo.
 
“Vi auguro tutta la felicità del mondo!” sorrise Mick.
 
Kaori, in punta di piedi, lo baciò sulla guancia.

“Sei gentile!” aggiunse sorridendo.
 
“Non vuoi baciarmi qui?” fece lui, indicandosi le labbra.
 
Ryo intervenne tra i due.

“Non vuoi un bel pugno per rifarti i denti?”

“No, sto bene così!” rise Mick nervosamente. “Ma come sei geloso!” lo derise.
 
“E allora?”

Per tutta la serata, un'atmosfera festosa emanò dal piccolo caffè dove nei giorni a venire si sarebbe sviluppato un legame incrollabile.
 
 
Passarono i mesi e la morfologia di Kaori seguì il suo corso; un ventre arrotondato accentuava la forma generosa dei suoi seni per la gioia del suo partner che non perdeva occasione per stringerla contro di sé per sentire quell'opulenta rotondità, in alternativa a toccarla.
 
Ryo, benché inizialmente confuso, dedicava attenzioni in modo smisurato a Kaori e al loro bambino; partecipava assiduamente ai corsi pre-parto con Kaori senza prestare attenzione al gentil sesso intorno a lui. Si occupava delle faccende domestiche e dei pasti. Desiderando sfruttare appieno la nuova vita che gli veniva offerta e provvedere alla sua famiglia, accettava solo piccoli casi di persone scomparse o extra da Saeko, la quale non aveva altra scelta che pagare in contanti e soprattutto in anticipo. La sera, sdraiati l'uno contro l'altra, Ryo la baciava delicatamente sulle labbra e metteva una mano protettiva sul ventre rotondo che si manifestava con alcuni calci, come una risposta al padre. Era così che ogni sera si rannicchiavano insieme per addormentarsi pacificamente; si annunciava così l'ordinata vita del celebre stallone di Shinjuku.
 
Una notte, Kaori era particolarmente agitata; diverse volte si era alzata per rinfrescarsi e le contrazioni cominciavano a farsi sentire. Pur rimanendo calma, iniziò a fare gli esercizi di respirazione insegnati nelle lezioni di pre-parto, poi il breve dolore si placò e tornò a letto.
 
Alle otto, tuttavia, la giovane donna era sul piede di guerra, perché il sonno non aveva voluto afferrarla; sentì altro dolore, molto più acuto. Si aggrappò al lavandino, respirando affannosamente e sussultando.
 
“Ryo!” urlò.
 
Lo sweeper saltò giù dal letto e corse in bagno dove trovò Kaori piegata in due.
 
“Credo sia il momento!” sorrise lei a fatica, mettendosi una mano sullo stomaco.
 
Ryo la prese tra le braccia e la riportò nella loro stanza per trovare abiti più adatti, poi afferrò una piccola valigia da portare in ospedale che affidò a Kaori. Rapidamente, scese i vari piani dell'edificio e appoggiò con cautela Kaori nell'auto rossa.
 
“Non preoccuparti, andrà tutto bene!” le sorrise sbattendo la portiera e andando accanto a lei.
 
Durante il tragitto, Kaori, aggrappata alla portiera del veicolo, praticava la respirazione che aveva imparato mentre Ryo viaggiava ad alta velocità per le strade di Shinjuku per raggiungere l'ospedale.
 
Fermandosi, parcheggiò di fronte alla struttura e riprese Kaori in braccio.
 
“Mia moglie sta per partorire!” gridò entrando nel complesso ospedaliero.
 
Sorpresa, Kaori interruppe il suo esercizio e fissò amorevolmente l'uomo protettivo, con un largo sorriso che si delineava sulle sue labbra.
 
Un'infermiera e uno stagista accorsero e fecero riporre il suo prezioso carico su una sedia a rotelle; pochi istanti dopo, vennero condotti in sala parto.
 
Mentre stritolava la mano di Ryo che aveva insistito per accompagnarla, Kaori eseguì le raccomandazioni delle ostetriche; con gocce di sudore che colavano dalla fronte di Kaori e un dolore che le sfigurava il viso, Ryo si preoccupò per la sofferenza che la donna stava provando, non potendo fare nulla per alleviarla. Con parole di incoraggiamento e tamponandole il viso con un panno umido, tentò di contribuire a quel doloroso evento; in un'ultima spinta, un infastidito grido infantile echeggiò nella sala parto. Kaori aveva dato alla luce una bambina; l'ostetrica posò la neonata sul ventre della madre.
 
“Ecco una bella bambina!” sorrise. “Come la chiamerete?”

“Beh, in effetti...” balbettò Ryo.
 
“Shan In!” esclamò Kaori, fissando Ryo.
 
Una scintilla di amore infinito brillò negli occhi dello sweeper, che la baciò.
 
“Grazie, Kaori!”

Poco dopo, la giovane madre fu riportata nella sua stanza e tutti i suoi amici erano lì ad accoglierla.
 
“Come stai Kaori?” chiese Miki baciandola sulla fronte.
 
“Sono stanca ma talmente felice”

Ryo, che le teneva la mano, aveva un sorriso beato mentre rispondeva concisamente alle domande degli amici. Un'infermiera bussò leggermente alla porta per portare la neonata dai genitori.
 
“Ecco nostra figlia!” proclamò con orgoglio lo sweeper.
 
Miki e Kazue si misero intorno al lettino con aria gioiosa.
 
“Com'è bella!”

Mick si avvicinò a sua volta e scrutò la piccola.
 
“Si vede che ha preso la bellezza da sua madre!”

“Cosa vorrebbe significare questo!” brontolò Ryo.
 
Miki, soffermandosi sul cartellino col nome, li interrogò:
 
“Come mai questo nome?”

“È una lunga storia!” tagliò corto Ryo, facendo l'occhiolino a Kaori.
 
La bambina iniziò a piagnucolare e Miki la prese in braccio, per poi lasciarla su Kaori, facendola calmare subito. Con un tocco delicato, Kaori accarezzò la guancia rosa della sua piccola e la sua attenzione fu attirata dallo sguardo protettivo di Ryo.
 
“Puoi prenderla se vuoi” gli sorrise.
 
“No, rischio di farla cadere!”

“Non avere paura, so che ti prenderai grande cura di lei...sei suo padre”

Suo padre...quelle parole gli andarono dritte al cuore come se si rendesse conto in quel momento del suo ruolo verso quella bambina, con attenzione dunque la prese e la strinse a sé.
 
“Benvenuta a casa, tesoro!” disse, lasciando un bacio sulla fronte della neonata.
 
Avvertì poi gli sguardi inteneriti dei suoi amici su di sé.
 
“Quando sarà maggiorenne, la porterò in discoteca e rimorchierò tutte le sue amiche, ma spero che non sviluppi il comportamento aggressivo di sua madre!” aggiunse, fissando deliberatamente Kaori. La giovane donna, stanca morta, non tentò nemmeno di replicare, ma con sorpresa di tutti, lo sguardo inorridito di Ryo cadde sulla neonata...un mini-martello si era materializzato tra le sue manine.
 
“No! Tutto ma non questo!” piagnucolò.
 
Un ampio sorrise allargò le labbra di Kaori.
 
“Penso che dovrai comportarti doppiamente bene!”

Mentre la gioia e il buon umore invadevano la stanza, un'infermiera entrò per chiedere ai visitatori di congedarsi in modo da permettere alla madre e alla neonata di riposare.
 
Uno dopo l'altro, gli amici se ne andarono dando un bacio alla mamma e una pacca amichevole sulle spalle del papà. Mentre Ryo la baciava per ritirarsi a sua volta, Kaori lo trattenne per la mano.
 
“Ryo...ho un favore da chiederti”

“Cosa?” le domandò stringendole dolcemente la mano.
 
“Vorrei che il signor Li fosse il padrino di A-Shan. Questo nome l'ho scelto per te ma in origine era quello di sua figlia. È stato buono con me mentre tu eri in coma e sono convinta che sarà un buon tutore per nostra figlia...”

“Come desideri” disse lui, baciandola sulla fronte. “Mi hai dato una famiglia, posso accordarti questo favore”

Uscendo in punta di piedi dalla stanza, le palpebre di Kaori si fecero pesanti e fu vinta dal sonno. Poco dopo, lui raggiunse gli amici che, vista l'ora tarda, si affrettarono a tornare a casa.
 
In un sospiro calmo, lui lasciò l'ospedale; infilandosi le mani in tasca, recuperò il cellulare. Compose un numero e pochi secondi dopo una voce scontrosa rispose:

“Ma non hai visto l'ora, Saeba?”

“Lo so, ma ho una bella notizia da darti”
 
“Vai, sono tutt'orecchi!” sospirò l'interlocutore.
 
“Sono diventato padre di una bellissima bambina...”

“Cosa!! Mi stai prendendo in giro!”

“No e Kaori e io vorremmo che tu fossi il padrino”

“Ne sarei lusingato! Ma come si chiama la mia figlioccia?”

“Shan In!”

“Shan In...”

La voce del vecchio tremò quando pronunciò di nuovo il nome della bambina.
 
“Grazie per questo regalo!”

Mentre Ryo continuava a conversare con l'uomo, l'unica risposta che ricevette furono i singhiozzi incontrollati del vecchio.
 
 
Così, il ciclo si chiuse; i due mondi si erano completamente fusi per formare una bella e grande famiglia.
 
La parte più ironica della storia era che Shan In era nata, un anno dopo, nello stesso giorno dell'incidente che avrebbe potuto costare la vita di Ryo.
 
 
 
 
 
*Scusate, trovo un attimino incoerente che Miki si sorprenda tanto quando la sera prima Ryo ha baciato Kaori davanti a tutti...piccola incongruenza ^^;;

**Non so bene perché l'autrice abbia insistito in più punti a parlare di 10 anni (riferendosi alla relaziona platonica tra R e K), non penso proprio che Ryo e Kaori abbiano trascorso 3 o 4 anni dal matrimonio di Miki e Umi senza avanzare, a meno che non ci si riferisca al primissimo incontro di Ryo e Kaori...ma anche lì la vedo un po' tirata, in fondo Ryo e Kaori in quel frangente hanno interagito per pochissimo tempo. Nelle fanfiction trovo sempre molte licenze poetiche che spesso non corrispondono col canon xD
 
(°)Un ultimo chiarimento: è assolutamente impossibile che Kaori abbia avuto nausee da gravidanza uno/due giorni dopo aver avuto il primo rapporto con Ryo; l'autrice non ha specificato niente ma io darò per scontato che siano passate almeno un paio di settimane...per questo mi sono permessa di aggiungere gli asterischi per dividere i due segmenti.
 
 
Ed eccoci anche alla fine di questa fanfiction ^^ sembrano sempre lunghe e poi puff, si arriva all'ultimo capitolo! Per chi vorrà, a breve posterò anche il sequel della storia :) intanto grazie a chi ha seguito e apprezzato, naturalmente menzione straordinaria a chi ha commentato: Stekao, Little Firestar84, prue halliwell, sfenoide, maryanne1990, Giampins, maisonikkoku78, Kyoko_09, Maggiechan_75, Alice21, Kaory06081987, Dandy81.
 
Grazie e per chi ne avrà voglia, alla prossima!
  
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