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Autore: Victoria73    25/03/2021    1 recensioni
Isabella e Edward non si conoscono, ma hanno bisogno l'uno dell'altro: i loro affari potrebbero risollevarsi solo con un accordo speciale.
Appena decidono di metterlo in atto , Edward si chiede come farà a vivere ogni giorno con quella donna senza sedurla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 14
Ciao a tutte eccomi di nuovo qua scusate il ritardo ma ancora nn sto combattendo per superare cosa mi e successo
ho cercato di finire il capito in questi giorni per distrarmi un po e non pensare spero vi piace e scusate se ci sono
errori e spero vi piace buina lettura.

Dove eravamo rimasti
Isabella penso che doveva uscire da li dentro non solo per lei ho per la bambina che stava salvando ma
anche per il figlio che aveva in grembo,
penso a Edward con un ultimo respiro e un ultimo brandello di lucidita
Edward mi dispiace tanto.


Capitolo 14

Edward sapeva dove trovare sua moglie.
Mentre guidava nel quartiere dove sapeva che Isabella aveva creato la casa famiglia,
 vide del fumo alzarsi proprio dove si trovava la casa.
Per Edward era stato abbastanza frustante non riuscire a parlare con lei da Londra ma scoprire,
una volta a Sydney che sua moglie se n'era andata l'aveva fatto impazzire.
- Perchè era arrivata a tanto perchè lo aveva fatto-
non riusciva a capire si avevano avuto quella brutta litigata prima della sua partenza, ma Isabella non
era il tipo che lasciava il campo per una cosa simile infatti gli era piacciuta subito per il suo
carattere forte e il suo spirito battagliero.
Arrivò in fondo la strada dove si trovava la casa famiglia, non aveva mai detto alla moglie che sapeva
del suo segreto, cosi Edward andava a colpo sicuro, sapeva di trovarla li.
Edward si accorse del fumo nero era vicino e pensava che qualche casa vicino alla Renèe Haus andava a fuoco,
invece era proprio la Reneè Haus che andava in fiamme  e le fiamme  erano alte e uscivano dalle finestre e dalla porta e i mattoni della
facciata lambivano.
Edward penso dove erano i soccorsi?
Avanzo di qualche passo poi presse il cellulare e compose il numero dei soccorsi,
-tre minuti e siamo li-
gli rispose l' operatore con tono calmo.
Edward fermo l'auto e scese velocè, e guardo tutte le persone che c'erano l'intorno Isabella non era tra loro,
si avvicinò a una donna in preda a una crisi di pianto e gridava nervosamente e chiamava la sua
bambina, mentre un' altra la cercava di calmare senza riuscirci,
-abiti qui?- chiese.
Angela lo guardo con occhi pieni di lacrime e il viso in una maschera di terrore alzò un braccio
verso la casa in fiamme e urlo il suo nome
-Valentina-
-Isabella - chiese Edward.
- Dov'è Isabella?-
Con un gesto Angela indico la casa in fiamme.
-No!-
Edward penso che lei non poteva essere ancora li dentro,
la casa era tutta in fiamme e lei non poteva essere la dentro, magari sul retro era diverso.
La porta era aperta senza perdere tempo Edward percorse il corridoio e usci dall' altra parte, vide una scala di
legno appoggiata al muro , e due gambe che sparivano all' interno della casa.
Erano le sue gambe!
Edward la chiamo
-Isabella- non aspetto risposta.
Corse verso la scala e inizio a salire la scala inizio a scricchiolare ma lui non ci fece caso
doveva arrivare dove era sua moglie in alto.
Il fumo usciva a ondate dalla finestra ed era denso e nero
da lontano inizio a sentire le sirene in arrivo ma lui non poteva aspettare il loro arrivo.
Con movimento rapido si alzo sul davanzale per entrare dentro la stanza, dentro era una fornace
le fiamme stavano per fare cedere la porta e se succedeva era la fine,
inizio a chiamare la moglie in quell' inferno ma non ebbe risposta.
Edward si mise subito un fazzoletto sul naso, lei era li doveva trovarla, senti un suono
forse qualcuno che tossiva, poi senti qualcosa che colpiva la sua gamba anzi qualcuno.
Edward si abbassò e tese una mano e trovò una spalla, era un corpo scosso da una tosse convulsa,
era sua moglie cerco di aiutarla ad alzarsi e di farla andare verso la finestra , ma capi che Isabella teneva qualcuno in
braccio nel frattempo la porta crollo e le fiamme entrarono dentro la stanza.
Edward tolse la bambina dalle braccia di sua moglie e se la carico in spalla e con un braccio cerco di
indirizzare Isabella verso la finestra ma non riusciva a trovare la scala, ma con aiuto di suo marito riusci a scendere
la scala ed arrivare fino a terra, e intanto la stanza era avvolta nelle fiamme,
in un attimo fu un' inferno.
-L'inferno era stato vedere sua moglie sparire all'interno della casa.-
-L'inferno era stato chiedersi se l'avrebbe mai più rivista.-
Adesso con Valentina  sulle spalle Edward scalvaco il davanzale e trovo la scala fece in tempo ad uscire ho poteva
 essere investito dalle fiamme e fumo nel frattempo erano arrivati i vigili del fuoco in gran numero, discese gli ultimi gradini fino ad arrivare a terra, qualcuno gli tolse la bambina dalle braccia e la portò verso l'ambulanza.
-E salva ! respira!-
Senti gridare e poi senti dire .
-Sei un eroe, amico- lui scrollo la testa.
Il vero eroe non era lui ma sua moglie se non avesse deciso di entrare e andare a cercare la bambina
sarebbe morta.
Isabella all' improviso si trovo circondata da uomini in divisa che gridavano e cercavano di spegnere le fiamme,
erano i vigili del fuoco, adesso si spiegava tutto.
Chissà perchè aveva pensato che era stato Edward a tirarla fuori da quell' inferno, ma non poteva essere lui.
Edward si trovava a Londra con Kristen, e anche se era a Sydney non poteva sapera dove si trovava lei.
La mente in quel momento le stava facendo brutti scherzi, la salirono in ambulanza e le fecero
indossare la mascherina dell' ossigeno, la mascherina puzzava di plastica ma lei non si
lamento anzi respiro avidamente, mentre i polmoni doloranti iniziavano lentamente a espandersi,
subito le vene in mente un pensiero sposto la mascherina e chiese.
-Valentina!- chiese a un infermiera che in quel momento cercava di toglierli una scheggia di vetro dalla gamba.
- La bambina ? Sta bene la stano portando in ospedale.-
L'infermiera la guardo e disse.
- E in buone mani sta tranquilla.-
Lei si senti solevata appoggio la testa sul cuscino e si rimise la mascherina di ossigeno.
Valentina era viva!
Le importava solo questo e anche se Renèe Haus era distrutta non le importava avrebbe trovato un altro posto
con tanto spazio come aveva progettato, continuo a respirare ma si ricordo di chiedere un altra cosa
 voleva sapere chi l'aveva salvata si sposto di nuovo la mascherina e chiese all'infermiera.
-Chi è il vigile del fuoco che è venuto a prendermi? voglio ringraziarlo.-
-Non era un vigile mia cara- rispose l'infermiera.
si guardò in torno e lo indico con un ceno.
- E quel tipo là, con la camicia che un tempo era bianca ... E uno dei tuoi vicini?-
Isabella si solevo e guardò ma per un momento vide solo uomini in divisa poi si spostarono e lei senti un tuffo al cuore.
Edward!
Era con il viso nero dal fumo e la camicia fatta a bradelli, era impazziente di liberarsi del medico che lo stava visitando
solo che in quel istante come richiamato alzo gli occhi verso ambulanza dove c'era sua moglie e
 si scontro con lo sguardò di sua mogli che gli ando dritto al cuore.
Isabella pensava che il prossimo incontro con il marito sarebbe stato di urla accusse e pieno di amarezza,
invece quello sguardo fece piazza pulita di Londra di Kristen e perfino di essere infelice e di essere fuggita da suo marito,
e di dover essere infelice come lo era sua madre, perchè suo marito le aveva salvato la vita, anzi aveva salvato tre vite la sua quella di Valentina e quella del loro bambino, e si era salvato anche lui.
- No. non è un vicino- rispose Isabella senza abbassare lo sguardo dagli occhi di Edward.
- E' mio marito.-
Finalmente poteva tornare a casa dopo una notte trascorsa in ospedale in  osservazione, ancora si  sentiva l' odore di fuoco
adosso e Isabella non vedeva l' ora di andare a casa e potersi fare un bagno rilassante.
Mentre stavano tornamdo alla Maison Swan, si scambiavano poche  parole ma Isabella non sapeva 
della bellissima  sopressa che l'aspetttava.
In ospedale non avevano parlato e non era il luogo dove potevano chiarire avevano solo valutato di come Isabella si fosse ripressa cosi in fretta.
Edward aveva aiutato sua moglie a trovare un'altra sistemazione provisoria per le persone
della casa famiglia, non avevano battuto ciglio nemeno quando Daphne Davis era passata a prendere
istruzioni e assicurazione cosi loro potevano stare tranquilli.
Isabella penso che prima ho poi dovevano parlare delle questioni che avevano in sospesso, lo sapevano entrambi,
mentre stavano per arrivare alle Maison Swan Edward gli presse la mano di sua maglie tra le sue lei lo guardò sopresa,
per tutta la durata del viaggio si erano a malapena scambiatti qualche parola, e adesso invece gli
stringeva la mano.
- Isabella - la chiamo Edward,
-ho portato con me qualcuno da Londra, questa persona voleva venire a trovarti in ospedale, ma l'ho pregata di attendere in albergo.-
Isabella si irrigidi e chiuse gli occhi.
Oh Dio per favore , fa' che non sia Kristen penso Isabella mah possibile che Edward arrivase a tanto !
- Chi è?- chiese.
L'auto arrivo nel viale dell'albergo.
-Tra poco lo vedrai da sola,
lo so che hai bisogno di rinfrescarti, ma questa persona è molto ansiosa di vederti.-
L'auto si fermo e l'autista scese per aprire lo sportello, Edward scese e porse la mano a sua moglie per aiutarla a scendere
poi mano nella mano percorsero il corridoio dell'albergo dove si trovava un salottino privato, venendo dall'esterno era  inondato di luce Isabella per un momento chiuse gli occhi doveva abbituarsi alla luce, poi si guardo in torno e vide seduta una donna
su uno dei due divani.
La donna si alzo e inizio a camminare verso di lei,nel frattempo Isabella si fermo e la guardò attentamente ed
ebbe mille  ricordi.
Nel frattempo la donna si avvicino e l' abbraccio,
-Isabella - la chiamo con voce comossa e le lacrime agli occhi.
-E' un sogno rivederti di nuovo.-
Lei le guardò il viso alla donna e non era difficile riconoscerla.
-Mamma, sei proprio tu?- chiese Isabella con le lacrime agli occhi.



   
 
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