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Autore: Justice Gundam    27/03/2021    2 recensioni
Tre anni dopo la distruzione di Lucemon, i Leggendari Guerrieri saranno costretti a tornare in scena: numerosi Digimon ostili stanno infatti iniziando ad apparire nel Mondo Reale, e Takuya e i suoi compagni saranno costretti a scendere di nuovo in campo... ma che cos'è quella misteriosa organizzazione, la DATS, che sta cercando di tenere i Digimon sotto controllo? Chi è che sta dietro a questa invasione? Forse qualcuno, tra le file di una delle fazioni, sta complottando qualcosa di ancora più terrificante? I Leggendari Guerrieri, assieme a nuovi alleati e ai giovani agenti della DATS Masaru, Touma e Yoshino, dovranno venire a capo del mistero, prima che sia troppo tardi per entrambi i mondi! Riusciranno nella loro impresa? Quali incredibili segreti li attendono?
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 54 - Masaru il salvatore?

 

"Senti, Kouji... avrei una cosa di cui parlare a te... e ai nostri compagni." esordì Kouichi. Aveva già su di sè tutta l'attenzione del gemello, che pur cercando di mantenere un'espressione tranquilla, non riusciva a nascondere la preoccupazione nel suo sguardo.

"Sì... dimmi pure, Kouichi, di cosa si tratta?" chiese il giovane detentore degli spiriti della Luce.

Kouichi si spostò sulla sua sedia, chiaramente a disagio. "Beh... ci sono delle buone notizie... e delle cattive notizie." affermò il gemello. Kouji corrugò la fronte, immaginando già dove il discorso sarebbe andato a parare. "Bokomon, Neemon e Baronmon... pensano di aver trovato un modo di permettermi di ottenere il mio Advanced Spirit."

"Ma... immagino che questo comporti dei rischi, vero?" Percettivo com'era, Kouji si era già fatto una buona idea di cosa potesse esserci dietro la reticenza di Kouichi.

Il Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità sbattè gli occhi in un'espressione di stupore, ma non durò più di tanto, e con un cenno della testa confermò i sospetti del fratello.

"E' un problema legato... al modo in cui sono arrivato a Digiworld la prima volta." rispose. L'espressione di Kouji rimase la stessa, ma il ragazzo represse un brivido al ricordo di cosa era successo quella volta a Kouichi, e quanto vicino fosse arrivato a perderlo per sempre dopo averlo finalmente ritrovato. Tuttavia, fece cenno al fratello gemello di andare avanti.

"C'è bisogno... di un modo particolare di risvegliare il mio Advanced Spirit. E i rischi non mancano. Perciò... ho bisogno di parlarne anche a Takuya-kun e agli altri, per avere anche il loro parere. Potervi dare una mano... è una cosa a cui tengo molto." affermò.

Kouji restò in silenzio per diversi attimi, combattuto tra sentimenti contrastanti. Si rendeva conto che il suo desiderio di proteggere Kouichi era irrazionale, data la situazione. Avevano bisogno di tutto l'aiuto possibile per affrontare Kurata e ChaosGallantmon... e Kouichi era anche lui un Leggendario Guerriero, che poteva senz'altro badare a sè stesso, e dare una mano in quella lotta impari. Ma da lì ad accettare che Kouichi si sarebbe presto diretto in una situazione pericolosa di sua spontanea volontà, con tutti i rischi che ne conseguivano... era abbastanza da destabilizzare anche lui.

"Kouichi... io... non so che dire. Non... non posso dire che l'idea mi... faccia piacere." affermò infine dopo alcuni secondi passati a pensare alla risposta giusta da dare. "Quindi... devi sottoporti a qualche processo particolare, e magari io e gli altri non ti possiamo aiutare?"

"Baronmon-san è stato molto chiaro a riguardo..." rispose Kouichi. "E' una cosa che devo fare da solo. Non sarà possibile per nessuno di voi darmi una mano. Dopotutto... anche Izumi-san, Junpei-san e Tomoki-kun si sono sottoposti ad una prova simile, e non hanno potuto farsi aiutare, non è così?"

Kouji guardò verso il pavimento e strisciò su di esso la suola della sua scarpa. Era una situazione in cui non era sicuro di come muoversi, non quando riguardava l'incolumità di suo fratello. La sua mente razionale gli ricordava che quello che diceva Kouichi era perfettamente logico. Erano stati scelti come Leggendari Guerrieri per proteggere DigiWorld da ogni minaccia... e se non era una minaccia Kurata...

"Kouichi..." disse infine, dopo qualche istante di esitazione. "Dobbiamo... dobbiamo sentire anche gli altri. Vorrei... vorrei avere anche il loro parere, prima che venga presa qualsiasi decisione. E vorrei parlare anche con Bokomon e Baronmon, in modo che ci spieghino in cosa consiste questo sistema..."

"Sì, capisco... non ti preoccupare, Kouji, non ho intenzione di fare nulla di affrettato." rispose il Digiprescelto dell'Oscurità, sperando in questo modo di tranquillizzare il fratello. "Tutto quello che voglio è fare la mia parte per evitare che Kurata distrugga il Mondo Digitale o Gallantmon se ne impadronisca. Anche se sarà necessario correre qualche rischio, io sono disposto a farlo."

"Va bene, Kouichi... intanto parliamo con Takuya-kun e gli altri." disse Kouji. Dentro di sè, sperava con tutte le sue forze che quel brutto presentimento che cominciava ad accompagnarlo fosse soltanto una paranoia che lui si era fatto. Da quando Kurata aveva cominciato a metterci lo zampino, tutto quello che poteva andar male era andato male. E Kouji non vedeva l'ora di mettere finalmente le mani addosso a quell'uomo... ma la situazione attuale richiedeva prudenza.

I due fratelli si allontanarono lentamente e in ordine, il pensiero fisso a quello che avrebbero dovuto fare...

 

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Pochi minuti dopo...

"Accidenti... forse è meglio che mi riposi un attimo. Ancora non mi sono abituata ai poteri che ho nella mia forma Advanced." affermò Izumi, in quel momento nei panni di JetSilphymon, subito dopo aver completato un volo di ricognizione sopra le foreste della regione dove ElDoradimon si trovava in quel momento. La ragazza aveva appena controllato una piccola catena di picchi rocciosi vicino ad un grande fiume, dove si era trovata sotto attacco da parte di un gruppo di Digimon fedeli a Gallantmon. Non era stato un problema sconfiggerli, ma adesso JetSilphymon doveva affrettarsi a tornare ad ElDoradimon e fare rapporto. Aveva l'impressione che i loro nemici stessero appositamente posizionandosi in modo da tagliare loro quasi tutte le vie di fuga... e lasciare loro soltanto un'uscita che avrebbero usato per tendere loro un agguato.

JetSilphymon si appoggiò a terra e sciolse la trasformazione, in modo da recuperare almeno un po' le forze. Con un sospiro, la bionda Izumi si riavviò i capelli e si sgranchì le ossa, poi si sedette su un ceppo d'albero caduto, senza però mai abbassare la guardia.

"Quando sono venuta a Digiworld per la prima volta... beh, anche allora eravamo circondati da pericoli di ogni tipo, ma per qualche motivo... avevo sempre l'impressione che sarebbe andato tutto bene. O almeno, non sentivo questo senso di minaccia incombente ogni singolo istante." disse tra sè, mettendosi comoda. "Adesso, tra Gallantmon e Kurata, ho come l'impressione che potrebbe accadere qualcosa di terribile in qualsiasi momento."

Mentre diceva così, la biondina mezza-italiana si guardò attorno, in cerca di qualsiasi cosa potesse indicare una minaccia incombente. Per diversi secondi non vide nulla, e fu tentata di pensare che quello fosse un posto sicuro per rilassarsi un po'. Ma prima di abbassare la guardia del tutto, la biondina vide un movimento sospetto in mezzo agli alberi, accompagnato da un familiare rumore di circuiti, e scattò immediatamente in allerta. Sapendo che era in una posizione troppo scoperta per potersi trasformare, Izumi prese il suo Digivice, lo tenne stretto in una mano, e scivolò verso una roccia vicina, in modo da tenersi al riparo mentre invocava il potere dei suoi spiriti digitali.

La familiare sensazione di energia pervase il corpo della biondina, i cui occhi si illuminarono di un vivace colore viola mentre l'armatura di JetSilphymon appariva su di lei in una girandola di luci e colori. Ancora un volta, una gigantesca ventola apparve tra le mani della guerriera digitale, che la fece volteggiare tra le mani brandendola come se fosse stata un bastone da arti marziali. Nel giro di pochi secondi, JetSilphymon era nuovamente in piedi al posto di Izumi, appena in tempo prima che una raffica di raggi laser gialli e rossi perforasse la roccia dietro la quale siera nascosta, con la stessa facilità che se il masso fosse stato fatto di creta.

JetSilphymon impugnò la sua girandola-alabarda e si mise in guardia, mentre dal bosco uscivano alcuni Gizumon accompagnati da un Gizumon-XT. Le diaboliche macchine si avvicinarono a JetSilphymon e presero la mira, ma l'agile guerriera digitale si spostò al momento giusto, e riuscì a schivare la raffica di laser che i mostri meccanici le scatenarono contro. Sfruttando la propria agilità superiore per scansare meglio che poteva gli attacchi nemici, e sapendo che anche un solo attacco andato a segno avrebbe potuto esserle fatale, JetSilphymon si librò in volo e scattò di lato, volando a zig-zag in modo da non offrire un bersaglio prevedibile a quei mostri meccanici. Il Gizumon-XT, la cui intelligenza artificiale doveva essere più avanzata rispetto ai modelli più piccoli, cercò di calcolare la traiettoria della Advanced Spirit del Vento e sparò una raffica di raggi mortali nei punti in cui aveva ipotizzato che JetSilphymon si sarebbe diretta. Per fortuna, la Digimon Cyborg si era dimostrata più imprevedibile di quanto le subroutine di mira del Gizumon più grande potessero gestire, e i loro attacchi andarono a vuoto.

"Ottimo, JetSilphymon! Ora concentrati sullo schivare i loro attacchi, e colpiscili quando hanno abbassato la guardia!" si disse la guerriera del Vento, tenendo ben stretta la sua enorme girandola. Un'altra raffica di laser mortali sfrecciò attorno a lei, e JetSilphymon eseguì una cabrata, poi scese di colpo e colpì uno dei Gizumon con un letale calcio dall'alto verso il basso, aiutandosi con la spinta delle sue turbine e la forza di gravità. Il mostro meccanico si accasciò a terra con la carrozzeria che andava in frantumi, e un attimo dopo, venne ridotto in una scarica di dati innocui.

"Fuori uno." affermò JetSilphymon. "E adesso... fuori anche gli altri! Ultra Turbulence!"

Gli altri Gizumon non avevano perso tempo a convergere sul punto dove si trovava l'avversaria e cercarono di colpirla a morte con i loro laser... ma la Advanced Spirit del Vento aveva reagito con rapidità, e la sua girandola cominciò a turbinare come il motore di un aeroplano, scatenando un tornado in miniatura che travolse i mostri meccanici e li sollevò in aria come se fossero stati foglie nella bufera. JetSilphymon li sollevò in aria e poi invertì il flusso del vento, facendoli schiantare al suolo. Un istante dopo, tre Digi-Tama apparvero nei punti dove i Gizumon erano stati annientati, ma JetSilphymon ricordò quello che andava fatto e scagliò altre tre raffiche di vento tagliente, che falciarono i Digi-Tama e condannarono le tre macchine infernali all'oblio eterno.

JetSilphymon non ebbe nemmeno il tempo di annuire prima che il Gizumon-XT arrivasse in volo e cercasse di sferrarle un colpo devastante con le sue braccia idrauliche, volteggiando su sè stesso come una trottola. La Advanced Spirit del Vento riuscì per un pelo a schivare il primo attacco e rispose con una raffica di calci sulla parte anteriore del mostro meccanico, abbastanza violenti da ammaccare la corazza anteriore! Vedendo che un assalto diretto non avrebbe avuto risultati ottimali, il Gizumon-XT si ritirò rapidamente, aprendo il fuoco tre volte per coprirsi... e mentre JetSilphymon schivava gli attacchi senza difficoltà, il mostro meccanico aprì le braccia, e una serie di archi di elettricità azzurri apparvero crepitando attono a lui. Allarmata, JetSilphymon ebbe un momento di esitazione che per poco non le fu fatale. Le scariche elettriche si congiunsero, formando in aria una sorta di rete elettrica che sfrecciò rapidamente verso JetSilphymon e si strinse attorno a lei, intrappolandola in un doloroso abbraccio!

"AAAAARGH!" JetSilphymon strillò per il dolore quando l'energia elettrica attraversò il suo corpo, e si dibattè nel tentativo di liberarsi, ma la scarica stava rapidamente prosciugando le sue forze, e la Advanced Spirit del Vento perse quota, andando a schiantarsi al suolo a pochi metri dal Gizumon-XT. Quest'ultimo aveva già preso nuovamente la mira, e questa volta non avrebbe sbagliato... nonostante il dolore della scarica, JetSilphymon era ben consapevole del pericolo, e riuscì a restare abbastanza cosciente da vedere l'occhio meccanico del Digimon artificiale che si illuminava minaccioso.

JetSilphymon agì d'istinto, stringendo i denti per tenere a bada il dolore. Non appena ebbe l'impressione di sentire il suono di energia che si accumulava, si gettò di lato, riuscendo finalmente a liberarsi dalle scariche elettriche. Mezzo secondo dopo, il Gizumon-XT scagliò il suo attacco, e un laser attraversò il terreno e il punto in cui la guerriera del Vento si trovava fino ad un istante prima. Per nulla scoraggiato dal tentativo fallito, il Gizumon-XT si voltò verso JetSilphymon per provare di nuovo, ma la guerriera gli si era già scagliata contro e mandò a segno una devastante ginocchiata, spinta anche dai motori che la tenevano in volo! Si sentì un agghiacciante rumore di metallo frantumato, e l'occhio artificiale della creatura andò in pezzi e si sparpagliò sul terreno, mentre il mostro meccanico crollava al suolo con un pesante schianto metallico! Ma JetSilphymon non aveva ancora finito. Sentendosi pervasa da uno scatto di rabbia furiosa, la Digimon cominciò a calpestare il punto in cui aveva colpito, mandando in pezzi i circuiti sottostanti. Quel Digimon innaturale, e tutti gli altri come lui, avevano distrutto le vite di innumerevoli Digimon innocenti e stavano portando il Mondo Digitale alla rovina... non meritavano nessuna pietà! Dovevano essere sterminati dal primo all'ultimo! 

"Muori. Muori! Muori, maledetto! Muori!" esclamò JetSilphymon, in preda ai suoi istinti più primordiali. Ad ogni colpo, altri pezzi di metallo e circuiti venivano fatti a pezzi, e il Gizumon-XT si dibatteva come una furia, agitando le sue braccia metalliche in un frenetico tentativo di colpire JetSilphymon. Ma la sua lotta non durò a lungo. Finalmente, JetSilphymon riuscì a colpire le parti vitali della mostruosità, che si immobilizzò dopo un ultimo tentativo di rialzarsi. Il Gizumon-XT perse colore, e il codice digitale uscì dal suo corpo.

JetSilpymon svolazzò all'indietro per un breve tratto, riprese fiato dopo il suo sfogo, ed estrasse il suo Digivice, poi ripetè la formula a cui era abituata per catturare il codice di un avversario sconfitto.

"Sarai assorbito, spirito malvagio!" esclamò. "Il Vento ti purificherà! DIGI-CODE SCAN!"

JetSilphymon mosse il braccio davanti a sè e catturò il codice del Gizumon-XT, riducendolo ad un uovo digitale che colpì un attimo dopo con la sua girandola, mandandolo in pezzi. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, JetSilphymon controllò che non ci fossero altri pericoli in giro... poi, constatato con sollievo che la lotta era finita, sciolse di nuovo la trasformazione, e tornò ad essere Izumi Orimoto.

"Phew... spero... spero che stavolta non ci siano altri di quei mostri..." ansimò. Quella battaglia l'aveva stancata più di quanto avesse previsto, e la scarica di adrenalina che aveva provato al momento di massacrare quel Gizumon-XT non si era ancora esaurito. "Adesso sì che devo riposarmi... giusto qualche minuto, poi torno ad ElDoradimon e faccio rapporto."

La biondina si guardò attorno e riuscì a vedere un'apertura in mezzo a delle rocce non molto distanti da lì. Sperando di aver trovato finalmente un luogo sicuro, Izumi raggiunse l'apertura e ci diede un'occhiata. Non c'era nessuno - nè Digimon, nè le macchine diaboliche di Kurata, nè nient'altro. Meglio così. Un posto dove rilassarsi per un paio di minuti, e poi via.

Izumi entrò nella spelonca e tirò un altro, più lungo sospiro di sollievo prima di sedersi per terra e rilassare le membra indolenzite. Ora che l'eccitazione e la furia della battaglia si erano esaurite, la ragazzina si sentiva tremendamente stanca. O forse erano gli effetti di quella scarica elettrica che aveva preso poco prima? In entrambi i casi, c'era il fatto che un Gizumon-XT aveva mostrato di possedere una nuova arma... "Accidenti... questa volta me la sono davvero vista brutta." disse tra sè, ripensando allo scontro da poco sostenuto. "Quella specie di rete elettrica... che diamine era? Un'altra arma che Kurata ha dato ai suoi mostri, non c'è dubbio..."

Con un brivido al pensiero che Kurata stesse davvero apportando delle modifiche ai suoi Gizumon per renderli ancora più letali, Izumi si rannicchiò contro il muro e cercò di rilassarsi almeno un po', allo stesso tempo senza perdere cognizione del tempo. Trascorsi alcuni minuti, la ragazzina bionda si sentì un po' meglio e si trasformò di nuovo in JetSilphymon, per poi riprendere quota e dirigersi nuovamente verso ElDoradimon.

"Spero soltanto che sia tutto a posto quando tornerò..." disse tra sè. "Ormai qui a DigiWorld non si può stare tranquilli un istante..."

 

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Akameshi scosse la testa in un gesto di frustrazione. Non meno di quattro segnali erano scomparsi nella zona a nord-ovest. Altri quattro Gizumon erano stati eliminati.

"Kurata-hakase, non posso nascondere di essere preoccupato." affermò il complice di Kurata, rivolgendosi allo scienziato, che stava lavorando ad un altro progetto ad una postazione diversi metri più in là. "E' già da un po' di tempo che stiamo seguendo i movimenti dei nostri Gizumon, e sembra che si stiano concentrando nel punto dove i nostri nemici si sono riuniti. Ma li stiamo perdendo ad un ritmo sinceramente inquietante. Non pensa che dovremmo accelerare la produzione?"

"In circostanze normali, le risponderei di sì, Akameshi." rispose Kurata, il cui tono sembrava più serio e concentrato del solito. Non c'era più molto della boriosa sicurezza e della falsa affabilità con cui Kurata si portava di solito. "IL problema è... che in questo momento non possiamo permetterci di deviare troppe risorse alla produzione di altri Gizumon. Già la creazione dei Bio-Ibridi e il loro potenziamento ha tassato notevolmente le nostre risorse."

"Vorrei ben sperare che i potenziamenti che sono stati fatti a Kouki e agli altri soggetti si rivelino utili. Non vorrei aver sprecato tante risorse su di loro... quel Kouki Tsubasa, in particolare, non mi da nessuna sicurezza. E' un cane sciolto, e non credo proprio che resterà a lungo ai nostri ordini." continuò Akameshi.

"Oh, finchè agiteremo la carota sotto il suo naso, farà quello che vogliamo noi. Non è certo lui che mi preoccupa." affermò Kurata con un'alzata di spalle. "In effetti, se dovesse diventare incontrollabile, ho già preso le mie precauzioni. Lo stesso dicasi per Nanami."

Akameshi corrugò la fronte. Questo voleva dire che queste "precauzioni" valevano anche per lui? Cominciava davvero a temere di aver sottovalutato Kurata... credeva di essere alla pari con lui, invece Kurata aveva sempre avuto il controllo della situazione. Chissà quante cose gli stava nascondendo, il suo cosiddetto alleato? Ma per il momento, non aveva altra scelta che assecondarlo. Più avanti, quando i Digimon, la DATS e quegli abominii che si facevano chiamare i Leggendari Guerrieri fossero stati eliminati, allora avrebbe fatto la sua mossa.

"Quello a cui sto pensando, invece... è se davvero ci convenga tenere troppo sotto assedio i nostri nemici. A questo punto, è chiaro che c'è un'altra fazione qui a DigiWorld, e non sono per niente favorevoli ai nostri... amichetti." continuò Kurata. "Chiunque sia a muovere le file di questa fazione, non ne ho idea. Ma è un problema a cui ho intenzione di porre rimedio il prima possibile. Fatto sta... che ho l'impressione che ci stia spingendo a condurre ElDoradimon in una certa posizione, dove sarebbe esposto sia ai nostri attacchi che a quelli della fazione di Digimon a loro avversa."

"E una volta che i Leggendari Guerrieri saranno stati eliminati, loro ne approfitteranno per far fuori anche noi, immagino." affermò Akameshi, intuendo il resto. "Questo... potrebbe essere un problema. Anche con il potere di un Digimon di livello Mega dalla nostra parte, non siamo sicuri che possiamo competere con i Digimon di quest'altra fazione."

"Proprio per questo, la mia intenzione è far durare l'assedio ad ElDoradimon il meno a lungo possibile." Kurata si sfregò il mento e fece un sorriso soddisfatto, le luci del laboratorio che si riflettevano sinistre sui suoi occhiali. "E non possiamo esattamente permetterci di produrre troppi Gizumon. Servirà tutta l'energia che abbiamo accumulato finora per creare l'arma con la quale sferreremo un colpo decisivo ai nostri nemici. E poi... se gli altri Digimon penseranno di trarre vantaggio dalla situazione e coglierci di sorpresa, avranno una sgradita sorpresa."

Ancora una volta, Akameshi si chiese cosa avesse in mente Kurata, ma decise di non chiedere altro. Kurata non era il tipo di persona che giocava a carte scoperte, anche con i suoi "alleati" più prossimi. Certo, anche la parola "alleati" era da prendere con le dovute pinze. Un uomo come Kurata non aveva amici nè alleati, ma solo strumenti. Il meglio che ci si potesse aspettare era di dimostrarsi abbastanza utili da convincere Kurata ad usarli ancora per un po'. Akameshi aveva già chiaro il fatto che anche lui era poco più che una pedina, e il fatto che Kurata non lo avesse ancora gettato sotto un autobus, nel senso figurato del termine, era solo perchè Akameshi gli serviva ancora.

Era una situazione molto frustrante per lui, sempre abituato ad avere uomini che poteva controllare e comandare, e che poteva avere ogni cosa sotto controllo con un gesto del braccio. Ora che si trovava ad essere lui la pedina, si sentiva vagamente nervoso ed insicuro. Ma una situazione complessa richiedeva dei compromessi. E Akameshi era abbastanza sicuro che, se fosse stato attento e non si fosse fatto incantare dalla lingua d'argento del suo "collaboratore", sarebbe stato lui a guadagnarci di più.

"Va bene, Kurata-hakase. Allora, lei dice che è meglio se lasciamo i Gizumon così come sono, e non facciamo alcuna alterazione al piano d'attacco..." confermò.

Lo scienziato disse di sì con la testa. "Non diamo ai nostri nemici l'impressione che stiamo reagendo. Facciamo loro credere che non siamo ancora al corrente delle loro mosse." affermò. "Meglio sembrare stupidi che esserlo davvero. Quando sarà il momento giusto, faremo una bella sorpresa a tutti quanti."

"Mi auguro soltanto che le sue previsioni siano corrette, Kurata-hakase." rispose Akameshi, senza nascondere la sua preoccupazione. "Le ricordo che non riusciremo a tenere nascosto il nostro vero obiettivo troppo a lungo. E se non dovessimo essere in una posizione di forza per allora, non sarà soltanto la mia testa a cadere."

"Non mi sarei imbarcato in questa impresa se non avessi calcolato tutti i rischi." commentò brevemente Kurata, senza mai perdere quel tono falsamente gentile che lo contraddistingueva. Ancora una volta, il suo complice non potè fare altro che constatare la sua posizione di inferiorità, e rimuginare in silenzio...

 

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Tomoki guardò con ansia il suo orologio da polso, mentre attendeva accanto ad una grande finestra ad arco che dava sui cieli di DigiWorld. Aveva l'impressione che il cielo stesse cominciando ad ingrigire, e che delle nuvole di tempesta si stessero addensando attorno ad ElDoradimon. Fino a quel momento, i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS erano rimasti nel cuore della fortezza, in attesa di rapporti dai loro compagni andati in esplorazione. Il giovane detentore degli Spiriti del Ghiaccio aveva sentito dire che Kouji e Kouichi avrebbero avuto qualcosa di importante da comunicare in seguito, ma al momento non si era saputo nulla, e ancora una volta, il giovane Digiprescelto si trovava in una inquietante situazione di stallo.

"Accidenti... dove sei, Izumi-san? Ci sono troppi pericoli lì fuori perchè noi siamo tranquilli all'idea che tu te ne vada in giro per conto tuo." disse tra sè Tomoki. Si sedette accanto alla finestra e si massaggiò la fronte con una mano, pregando che la sua sorella maggiore onoraria tornasse presto sana e salva.

"Tomoki-san?" chiese una voce che Tomoki riconobbe come quella di Chika. La bambina e il suo partner Dorumon erano arrivati in quel momento, entrambi dando l'impressione di essere piuttosto stanchi... e Tomoki si alzò di scatto e si sfregò il viso con una mano, non volendo apparire stanco anche lui. "Tomoki-san, va tutto bene? Non è ancora tornata Izumi-san?"

"No, non ancora... ma stai tranquilla, Chika-chan, sono sicuro che sta bene e tra non molto sarà di nuovo qui." rispose prontamente, cercando di mostrarsi speranzoso. "Che... sta succedendo dalle vostre parti?"

Dorumon sospirò con voce aspra. "Non so esattamente cosa stia passando per la testa ai Digimon di questa città..." disse il piccolo dinosauro. "Se non altro, non mi guardano più con sospetto o paura... ma adesso sembra che abbiamo praticamente eletto il fratello di Chika a loro nuovo capo."

Tomoki non potè trattenere una breve risata. In effetti, non poteva dire che questo sviluppo lo stupisse più di tanto. Masaru Daimon aveva sempre avuto un modo di fare degno di un capo... ma quello che Tomoki dubitava, con tutto il sovuto rispetto, era se il giovane street fighter possedesse anche la pazienza e l'intelligenza necessari ad un leader. Sperava che i Digimon non si lasciassero prendere troppo la mano dall'innegabile carisma del ragazzo.

"Beh... posso immaginare che tuo fratello si sia trovato a suo agio..." affermò Tomoki senza sbilanciarsi. "E che i Digimon siano subito diventati suoi fan... ma non ti preoccupare, sono sicuro che andrà tutto bene da quel punto di vista. Piuttosto... a voi come va? Si sa qualcosa di quello che vorrebbero fare Kouji-san e Kouichi-san?"

Chika scosse la testa. "No, ancora non lo sappiamo. Sembra che sia qualcosa di molto importante, visto che è da un po' che quei due si stanno consultando tra loro." rispose. "Touma-san è impegnato in alcune ricerche per conto suo, e non ho voluto disturbarlo, ma Gao-chan ha detto che forse ha qualche idea che potrebbe aiutarci in seguito. Non ho voluto interrompere il suo lavoro..."

"E Yoshino-san? Raramon-chan? Loro come stanno andando?" chiese Tomoki.

"Ho l'impressione che siano un po' in crisi..." rispose Dorumon storcendo il naso. "Masaru ed Agumon sono praticamente diventati i leader dei Digimon di questa città... e Touma è impegnato nella sua ricerca. E Yoshino sente di non essere in grado di partecipare in nessuna delle due cose."

"Credo che si senta inutile... che pensi di non stare facendo nulla di importante in una situazione tanto grave." affermò Chika con un sospiro, e accarezzò distrattamente Dorumon, che si strisciò contro di lei come un gattone affettuoso. "Io penso che lei sia un po' troppo dura con sè stessa, ma... posso capire perchè la pensa così. Anche io e Dorumon... non sappiamo esattamente cosa fare per renderci utili."

"Siamo tutti in tensione. Quel maledetto Kurata e quel Gallantmon... se è davvero lui... ci stanno rendendo la vita impossibile." affermò Tomoki. Un rumore di motori cominciò a provenire dall'esterno, e il giovane prescelto degli spiriti del Ghiaccio si voltò di scatto verso la finestra. Anche Chika e Dorumon guardarono in quella direzione, e il suono aumentò di intensità finchè una leggiadra figura umanoide che teneva tra le mani una girandola gigantesca non si appoggiò sul bordo della grande finestra ad arco.

"JetSilphymon!" esclamò Tomoki sollevato. La Digimon cibernetica fece un cenno di saluto con una mano e sciolse la trasformazione, tornando rapidamente ad essere Izumi Orimoto. La bionda Digiprescelta degli Spirits del Vento si riavviò i capelli e tirò un sospiro che esprimeva stanchezza e sollievo allo stesso tempo, poi scese dalla balconata con un agile balzo e salutò Tomoki, Chika e Dorumon con un gesto allegro della mano. "Izumi-san, comes iamo contenti di vederti!" esclamò Tomoki, felice e sollevato al tempo stesso. "Per un po' ho davvero creduto che ti fosse successo qualcosa..."

"Bentornata, Izumi-san!" la salutò Chika, ora di umore migliore. La bambina sfoderò un sorriso radioso, che per certi versi la faceva assomigliare al fratello maggiore. Quali che fossero le loro differenze, la loro determinazione e il loro spirito indomito erano gli stessi...

Izumi fece una breve risata di sollievo mentre si sedeva su un gradino di roccia e allungava le gambe per rilassarsi. "Hehehee... anche per me è un piacere rivedervi!" affermò, per poi farsi rapidamente più seria. "Ma... devo assolutamente avvisarvi che mi sono imbattuta in un piccolo squadrone di Gizumon."

"Che cosa? Ce ne sono altri nelle vicinanze?" esclamò allarmato Dorumon. L'allegria di Chika e Tomoki era scomparsa di colpo, e i due giovani agenti erano ora concentrati sul problema di cui Izumi li stava avvisando. "Maledizione... ma quanto ne ha scatenati quel Kurata sul Mondo Digitale?"

"Una quantità assurda... non credo che riusciremo a tenerli d'occhio tutti quanti." affermò Izumi. "Proprio per questo credo che... dobbiamo cambiare tattica. Se continuiamo così, Kurata e i suoi uomini finiranno per prenderci per sfinimento. O lo faranno Gallantmon e i suoi seguaci."

Tomoki disse di sì con la testa, cercando di trovare qualcosa di positivo da dire per controbattere le cattive notizie che Izumi stava portando. Sfortunatamente, c'era ben poco da dire, in effetti... finchè si trovavano su ElDoradimon, i ragazzi e i loro compagni erano in una posizione facilmente difendibile, ma continuando così, avrebbero man mano esaurito le risorse. "Quello che dovremmo fare... sarebbe cercare di raccogliere tutte le forze che abbiamo a nostra disposizione, e sferrare un attacco decisivo. O a Kurata, o a Gallantmon. Se riuscissimo a togliere di mezzo una delle due parti, allora la situazione si farebbe molto più semplice."

"Al momento... Takuya-san, Touma-san, Masaru-niichan e gli altri si trovano in una delle sale dell'assemblea. Stanno discutendo quello che devono fare. Anche se ho paura che si facciano prendere dall'entusiasmo di mio fratello." affermò Chika con un sospiro. "Forse sarebbe meglio che vada anche tu a parlare con loro, Izumi-san... è bene che anche loro sappiano che i Gizumon si stanno avvicinando sempre di più ad ElDoradimon."

"Non so cosa potrebbe accadere se i Gizumon attaccassero ElDoradimon, e non ho nessuna voglia di scoprirlo." affermò Izumi. Si stiracchiò ed inarcò la schiena per sgranchirsela, poi si passò una mano sulla faccia e cominciò a dirigersi verso l'assemblea. "Va bene... vado a cercare di parlare con loro."

"Sperando che ti ascoltino, visto che tutti i Digimon sono impegnati a cantare le lodi di Masaru-niichan..." rispose sarcastica Chika, le mani tenute dietro la nuca. Izumi grugnì e si massaggiò la fronte con una mano. Perchè aveva l'impressione di aver saputo fin dall'inizio come sarebbero andate le cose con Masaru?

"Va bene... vediamo cosa si può fare." affermò la guerriera del Vento. "Speriamo solo che mi ascoltino..."

 

oooooooooo

 

Quello che Izumi Orimoto aveva trovato al momento di entrare nella sala dell'assemblea... non era esattamente quello che si sarebbe aspettata da una situazione così tesa e complicata. Piuttosto che un'assemblea, quel posto sembrava una festa dedicata al "figlio del salvatore"... ovvero, a Masaru ed Agumon, che stavano ricevendo le lodi di tutti i Digimon riuniti con grande piacere!

"Benvenuta... alla nostra riunione di emergenza." disse Persiamon, avvicinandosi ad Izumi con espressione quasi dispiaciuta per quello che erano costrette a sopportare. "Anche se l'emergenza... credo che sia la leggerezza con cui tutti stanno prendendo la cosa."

"Non mi dire..." mormorò Izumi con sarcasmo. Tra la folla, riuscì a vedere Touma, Gaomon, Yoshino, Raramon, Ikuto e Falcomon che guardavano senza eccessiva convinzione i loro compagni, in quel momento in piedi su uno spiazzo rialzato, in mezzo alla confusione di centinaia di Digimon che li acclamavano. Se non altro, Takuya sembrava imbarazzato da tutte le attenzioni che gli venivano rivolte, e cercava in qualche modo di riportare la conversazione all'argomento originale... ma i suoi tentativi venivano puntualmente interrotti da qualche commento da parte dei Digimon, che affermavano che "il figlio del salvatore" li avrebbe guidati verso la vittoria, e che avevano assoluta fiducia in lui.

E Masaru ed Agumon... non stavano facendo granchè per dissuaderli.

"Ehm... quello che volevo dire..." stava dicendo in quel momento il Digiprescelto degli Spirits del Fuoco. "E' che non possiamo restare qui a difenderci e basta. Dobbiamo scoprire in anticipo quali sono i piani dei nostri nemici, e cercare di stroncarli sul nascere. Questo vale sia per Kurata che per Gallantmon... o il Digimon che si nasconde dietro le sue sembianze. Ma per farlo abbiamo bisogno di un piano..."

"Non sarà un problema!" esclamò un Terriermon, agitando festosamente le sue lunghe orecchie. "Il figlio del salvatore saprà come fare! Non abbiamo nulla da temere!"

"Viva il figlio del salvatore!" Un Bearmon si aggiunse al coro di lodi e complimenti che Masaru ed Agumon stavano assorbendo come due spugne.

"Non abbiamo più nulla da temere!"

"Il grande Masaru ci salverà!"

"Grazie, grazie! Troppo buoni! Non vi preoccupate, il capo sa come fare con gente come Kurata! Non appena i Leggendari Guerrieri saranno tutti in piena forma, e non appena avremo trovato dove si nascondono i nostri nemici, avremo la vittoria in pugno!" esclamò Agumon.

Takuya si schiarì la voce e cercò di prendere di nuovo il controllo della discussione. "Ehm... ecco... in effetti, io vorrei suggerire una strategia un po' più accorta..." cercò di proporre.

Tra il pubblico, Izumi si mise una mano davanti alla bocca e sghignazzò. Davvero quello era Takuya? Il ragazzino impulsivo e fin troppo sicuro di vincere che era stato tanto convinto di avere facilmente la meglio su Duskmon e che era andato incontro ad una cocente sconfitta? Era quasi incredibile vederlo adesso che suggeriva prudenza... ma del resto, Izumi era contenta che avesse imparato la lezione.

Sfortunatamente, però, era una lezione che ancora non doveva essere entrata in testa a Masaru e ad Agumon. "Tranquilli, abbiamo la situazione sotto controllo! CErto, è un bel po' di responsabilità proteggere tutta ElDoradimon, ma sono sicuro che se teniamo duro e ci crediamo davvero, non sarà un problema!"

"Ehm... in realtà..." cercò di dire Takuya, ma ogni suo tentativo venne immediatamente soffocato da un coro di esclamazioni di gioia e di esultazioni dirette a Masaru e ad Agumon. I Digimon si comportavano come se fossero stati due eroi leggendari - e il fatto che Masaru fosse il figlio del famoso Suguru Daimon certamente giocava a suo favore.

Ma... anche così, Takuya aveva la netta impressione che stessero prendendo le cose molto alla leggera.

Un po' troppo alla leggera, se era per quello.

"Visto? Cose da pazzi..." mormorò Ebidramon, che stava assistendo alla riunione (se così la si poteva definire) accanto a Persiamon e ad Izumi. "Sembra quasi che siano stati colti da una venerazione di massa, e adesso ascoltano soltanto quello che dice il vostro compagno..."

"Sì, ho sentito dai miei amici che era così... ma ora che lo vedo con i miei stessi occhi, sono davvero sbalordita." rispose Izumi scuotendo la testa. "Spero solo che Masaru-kun sappia quello che sta facendo, altrimenti... Oh, a proposito, sai per caso dove siano Kouji-kun, Kouichi-kun e gli altri? Avrei bisogno di parlare loro..."

Persiamon si mise le mani sulle guance e arrossì, con tanto di sorriso felice sul suo volto felino! "Ooooh, sì, se stai parlando di quel gran bel ragazzo con gli Spirits dell'Oscurità... è proprio lì in mezzo al pubblico! Vedi, è lì con il resto dei tuoi compagni!" puntò entrambe le braccia in direzione di un familiare ragazzo dai capelli scuri che sedeva in mezzo ad un gruppo di Biyomon con aria piuttosto imbarazzata... e con lui, Izumi vide Sophie, Shinya, Katsuharu, Kaoru, Junpei... e ovviamente Kouji, il quale più di tutti dava l'impressione di voler essere dappertutto tranne che in quella cagnara. Ovviamente, era Kouichi quello di cui a Persiamon era più interessata, e la Digimon felina stava allegramente agitando una mano in direzione del ragazzo, mentre con l'altro lo indicava eccitata! "Yu-huuuu! Eccolo lì! Non è fantastico?" 

"Va bene anche se non ti sbracci tanto..." affermò seccamente Ebidramon, massaggiandosi la testa con una delle sue chele.

Izumi ridacchiò, poi guardò nella direzione che la donna-gatto aveva indicato. Kouichi sembrava ancora più preoccupato di quanto non fossero Takuya e Kouji... e la Digiprescelta degli Spiriti del Vento non potè che constatare che c'era qualcosa che lo turbava.

Si ripromise di chiedergli quale fosse il problema, non appena quella specie di riunione fosse giunta al termine...

"Viva il grande Masaru!"

"Viva Agumon!"

"Il figlio del salvatore salverà tutti noi!"

Ammesso e non concesso che non le venisse un mal di testa infernale prima che finisse...    

 

oooooooooo

 

Circa un'ora dopo, in una camera sulla sommità di una delle torri più alte di ElDoradimon, un gruppo di agenti della DATS e Guerrieri Leggendari si era riunito per ascoltare una proposta di Touma - dopo aver preso in esame tutti i dati che aveva preso in esame dalle ricognizioni, dalle ricerche e da quello che sapeva in generale del Mondo Digitale, il giovane genio era giunto ad una conclusione.

"Ci dirigeremo verso il lago, e faremo fermare ElDoradimon in mezzo ad esso, nella parte centrale." illustrò Touma, mentre con il dito indicava su una mappa di quella regione di DigiWorld la posizione che aveva immaginato. "Da qui, sarà facile difendere ElDoradimon. Essendo circondato dall'acqua da tutti i lati, non sarà facile per i nostri nemici sferrare un attacco furtivo. E da qui, potremo passare noi all'offensiva, dal momento che teniamo sotto controllo una vasta area."

"Vuoi dire che finalmente possiamo passare al contrattacco, e costringere i nostri nemici alla difensiva? Detto sinceramente, mi ero un po' stancato di attendere le mosse di Kurata e di Gallantmon." rispose prontamente Junpei.

Touma disse di sì con la testa. "Esatto. Se riusciamo a cogliere i nostri nemici impreparati, mentre stanno ancora preparando le loro armi, sarà più semplice sconfiggerli." spiegò. Gaomon fece un cenno affermativo a sua volta... e Bokomon, sempre con il suo inseparabile librone sulla schiena, non potè che approvare l'idea.

"Ottimo lavoro, ragazzo mio. Ci vorrà prudenza, certo, ma credo che con questa tattica abbiamo delle maggiori probabilità di successo." affermò il piccolo Digimon. Neemon, che come sempre accompagnava il suo amico, mosse le sue lunghe orecchie in un gesto di assenso.

"Davvero un ottimo piano." rispose Baronmon... che però, con grande sorpresa dei presenti, stava parlando a Masaru. "Del resto, non potevo aspettarmi niente di meno dal figlio del nostro salvatore, dico bene?"

Neemon inclinò la testa da un lato. "Huh? Perchè ringrazia Masaru? E' stato Touma a dire..."

"Sono sicuro che se seguiamo le tue indicazioni, riusciremo ad uscire da questa crisi in men che non si dica." continuò Baronmon. Neemon inclinò la testa dall'altro lato, sentendosi un po' strano. Era abituato a sentirsi criticare per quello che diceva, ma essere ignorato... era una sensazione del tutto diversa. E per quanto lui stesso avrebbe ammesso senza problemi di non essere il Digimon più intelligente di quella parte del Mondo Digitale... se non altro, non gli sfuggiva il fatto che Touma non stesse venendo riconosciuto.

Era come se tutti i Digimon di ElDoradimon, all'improvviso, fossero stati presi dalla personalità di Masaru e non vedessero più nessun altro. Anche Takuya e Kouji non riscuotevano più tanta ammirazione.

Masaru ed Agumon, da parte loro, non mostrarono di voler rifiutare le lodi. "Vi ringrazio per la fiducia, Baronmon! Vedrete che se ne saremo degni!" esclamò il piccolo dinosauro arancione. Masaru strinse un pugno e annuì, sentendosi sicuro di vincere... e ignorando completamente lo sguardo vagamente astioso che stava ricevendo da Touma.

"Non capisco, è come se ormai stessero dando tutto il merito a Masaru-san..." affermò Sophie, seduta a gambe incrociate accanto ad una finestra dalla quale si vedevano le alte catene montuose di DigiWorld. "Anche se in realtà è stato Touma a proporre l'idea, giusto?"

Takuya scosse la testa e si sfregò la fronte con una mano. Non la vedeva bene, no di certo...

Prima che potesse dire la sua, tuttavia, un piccolo Digimon entrò dalla finestra volando grazie ad una sorta di mantello che usava come paracadute, facendo fare a Sophie un salto per la sorpresa. La ragazzina guardò in direzione del Digimon - una strana creaturina alta poco meno di un metro che ricordava una cipolla con braccia e gambe, che indossava un cappuccio da ninja rosso e portava una corta spada dalla lama leggermente ricurva in un fodero sulla schiena. Era vestito, in pratica, come un ninja di altri tempi, e nonostante l'aspetto buffo, l'espressione sul suo volto era seria e concentrata.

"Che... che succede?" esclamò Sophie. "Quello... che razza di Digimon è?"

"Un Ninjamon..." spiegò Baronmon, mentre la piccola creatura raggiungeva lo stregone mascherato e si chinava davanti a lui in segno di rispetto. "Uno dei tanti scout che ho mandato in avanscoperta. Allora... dimmi pure, Ninjamon. Hai scoperto qualcosa di particolare?"

"Credo di sì, Baronmon-sama." rispose Ninjamon, senza muoversi dalla sua posizione inginocchiata. "Credo di aver scoperto dove Kurata tiene le sue armi segrete, i Gizumon."

"Cosa?" esclamò Baronmon, sgranando gli occhi in un gesto di meraviglia e sicurezza. "Questa... questa è una scoperta che potrebbe cambiare le sorti di questa guerra! Se... se riuscissimo ad attaccare Kurata prima che sia in grado di mandare in campo tutti quei Gizumon... allora potremmo avere la meglio su di lui e su tutti i suoi mostri senza alcuna difficoltà!"

"E allora cosa aspettiamo?" esclamò Masaru, sentendosi sempre più convinto della vittoria. "Dobbiamo immediatamente indire un consiglio di guerra! Decidiamo come attaccare, poi andiamo là e spacchiamo il culo a Kurata e ai suoi scagnozzi! Tutto molto semplice, no?"

Per qualche motivo, Takuya non era sicuro che sarebbe stata così semplice. Per quanto Kurata fosse una persona spregevole, era anche uno che non lasciava nulla al caso, e il giovane leader dei Leggendari Guerrieri trovava difficile credere che, dopo essere stato così accorto per tutto questo tempo, ora Kurata si lasciasse prendere in castagna tanto facilmente. C'era una trappola, ne era sicuro...

E questo era anche il pensiero di Izumi. Dopo aver fatto quell'infruttuoso volo di ricognizione e aver affrontato quei Gizumon, la ragazzina bionda faceva fatica a credere che le armi più potenti di Kurata si potessero scoprire così facilmente. C'era senza dubbio qualcosa sotto. Tuttavia, le discussioni avrebbero dovuto attendere più avanti. C'era qualcosa di cui Izumi voleva assicurarsi, ed era un problema che attendeva di essere risolto già da un po' di tempo.

"Va bene... Masaru-kun, Touma-kun, Yoshino-san... se volete andare a questo consiglio di guerra, fate pure. Io e i miei compagni avremo ancora qualcosa di cui discutere." disse infine Takuya, e mandò uno sguardo di intesa ai suoi compagni, che compresero quello che voleva dire.

"Va bene, ragazzi! Vi aspettiamo giù!" rispose Masaru. "Non fate troppo tardi, però! Tra non molto discuteremo su come sistemare Kurata una volta per tutte!"

Takuya sospirò e guardò in direzione di Touma, e il biondino, comprendendo quello che il guerriero del Fuoco voleva dirgli, sospirò e scosse la testa. Kouji e Kouichi, da parte loro, si prepararono mentalmente a quello che si sarebbe detto di lì a poco...            

                       

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CONTINUA...

 

  

 

                

 

  
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