La
cena era passata tranquillamente.
Harm e Mac avevano parlato un sacco raccontandosi tutto quello che avevano
fatto durante quei giorni di lontananza.
Era bello riscoprirsi ogni volta, assaporare quella dolce sensazione di stare
insieme e di ascoltarsi.
Ogni volta che Harm le sfiorava la mano, Sarah sentiva un brivido percorrerle
la schiena facendole provare la stessa emozione del loro primo incontro
Mac sapeva che quella sarebbe stata “la serata” e ogni volta che l’uomo
faceva un movimento strano o metteva distrattamente la mano nella tasca della
giaccia, lei stupidamente tratteneva il respiro, irrigidendo il corpo, in attesa
di quel gesto che puntualmente veniva disilluso perché in realtà prendeva un
fazzoletto, o il portafoglio o semplicemente controllava che cosa avesse
all’interno di essa.
Erano ormai arrivati al dolce, il cameriere li aveva versato anche dello
champagne.
“Ecco questo è il momento” pensò la donna vedendo Harm sistemarsi sulla sedia e
guardarla in quel modo speciale che solo lui riusciva a fare.
Rabb le prese la mano, accarezzando il dorso con il
pollice con un movimento dolce e delicato.
- Sarah…- La chiamò per attirare la sua attenzione.
- Si…- Rispose cercando di tenere ferma la voce
mentre il cuore iniziava ad accelerare i battiti sempre di più.
- Sono felice che tu sia qui con me.- Le disse infine
Harm stringendo la mano nella sua.
Mac rilassò i muscoli delle spalle, dandosi della stupida.
“Ma è così sbagliato desiderare ardentemente quel benedetto anello?!!!” si
chiese esasperata osservando Harm mentre assaggiava la sua porzione di torta.
- Che fai non mangi il dolce?- Le chiese sentendo su di sé lo sguardo della
donna.
- Non ho più fame.- Ad un tratto a Mac le era passata
totalmente la fame e lo stomaco si era chiuso.
Rabb sentendo quella motivazione sorrise tra sé.
“La sto facendo penare, se continuo così mi sa che quando lo faccio me lo tira
dietro” e sorrise ancora di più.
Uscirono dal ristorante in silenzio.
L’uomo percependo il cambio d’umore della donna si avvicinò a lei e la strinse
fra le sue braccia.
- Tutto bene?- Le chiese dolcemente vicino all’orecchio, lasciando subito dopo
un tenero bacio sul collo.
Mac sorrise di sé.
Ma che le importava di un stupido anello se accanto a sé aveva l’uomo più
meraviglioso del mondo?... anche se…
Sarah scacciò via quei strani pensieri e si lasciò andare nel suo abbraccio.
- Ecco,
questo è il mio alloggio.- Gli indicò con la mano non appena arrivarono al
palazzo.
Harm lo guardò con attenzione.
- Carino sei stata più fortunata. A me avevano assegnato una cosa orribile che
a stento si poteva chiamare casa.- Sorrise divertito
prendendola in giro.
- Stupido.- Lo colpì dolcemente con il pugno sul petto. – Ci vediamo domani
mattina così iniziamo a scambiarci le varie idee di come dividerci il lavoro e
collaborare insieme.- continuò voltandosi cercando le chiavi di casa.
- Mac?- La chiamò piano Harm cercando di attirare l’attenzione della donna.
- Mmmm...- mugugnò Sarah concentrata nel trovare le
chiavi all’interno della borsa.
Rabb sorrise “sempre la solita” pensò divertito.
Harm prese la scatolina che custodiva gelosamente nella tasca, l’aprì facendo
brillare il diamante alla luce della luna, si inginocchiò, prese un gran
respiro per trovare il coraggio di esprimere quello che custodiva nel cuore e
poi la chiamò.
- Sarah...- iniziò con tono caldo.
Mac sentendosi chiamare per nome smise di cercare le chiavi e si voltò a
guardare l’uomo. Trattenne quasi il respiro vedendolo inginocchiato ai suoi
piedi mentre le mostrava in bella vista l’anello. Si portò una mano al cuore
come se con quel gesto potesse farlo smettere di battere così pazzamente, come
quasi volesse uscire dal suo petto.
- Harm...- riuscì a dire con un filo di voce prima che il groppo in gola che le
si era formato per l’emozione del momento la privasse della parola.
L’uomo le sorrise dolcemente.
- Sarah sei la persona più importante della mia vita fin dal primo momento che
le nostre strade si sono incrociate. Tu mi fai sentire speciale e l’uomo più
fortunato della terra solo perché sei al mio fianco, permettimi di esserlo per
tutta il resto della mia vita. Sarah Mackenzie mi vuoi sposare?- Le chiese con
voce ferma, sguardo deciso trattenendo subito dopo il fiato come se da quella
risposta dipendesse tutta la sua vita.
Mac si avvicinò di qualche passò, chinandosi su di lui fino a sfiorare le sue
labbra.
- Lo voglio con tutta me stessa: si.- Gli sussurrò sulla
bocca prima di baciarlo con passione.
Si baciarono a lungo consapevoli che quello era il primo passo per costruire
insieme il loro futuro.
Continua...