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Autore: velvetmouth    28/08/2009    1 recensioni
Paul litiga con gli altri e sale sulla macchina partendo all'impazzata. Trova una giovane autostoppista e decide di farla salire... Ma non sa che sta per succedere qualcosa di straordinario...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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.Paul

Apro gli occhi.
Sono in una stanza tutta bianca.
Spero che quelle di prima siano state solo allucinazioni...Sai, magari come quando prendi LSD.
Mi sollevo sui gomiti e mi guardo intorno.
Sono in un ospedale, questo è sicuro.
C'è odore di medicina e malattia, quell'odore pungente che ti avvolge e vorresti scappare.
Vado alla finestra.
No, troppo alto, mi sfracellerei.
Torno sulla poltrona dove ero.
Nella stanza c'è un tizio.
Non ho capito perchè a lui l'hanno messo nel lettino, e io , reduce da un incidente e con la testa spappolata, mi hanno messo su una poltrona.
Il bello è che non sento dolore, mi tocco la ferita ma sembra non esserci più nulla.
Devono essere in gamba i dottori, qui.
Penso mentre mi avvicino al tizio.
E' tutto imbacuccato nelle coperte e attaccato ad un coso che lo fa respirare, sembra dormire ma...molto più profondamente, stile Bella Addormentata.
Scosto la coperta, non so perchè, ma mentre lo sto facendo, sento la porta aprirsi.
Mi fiondo sulla poltrona con fare innocente, tenendo le mani strette sulla pancia e gli occhi chiusi.
Appena so che il nuovo arrivato non mi può vedere, sollevo lentamente la palpebra sinistra.
E' Linda!
Che va verso...il tizio?!
Linda, amore?
La chiamo.
Non si volta, non sembra avermi nemmeno sentito.
Mi alzo e vado verso di lei, che intanto si è messa a sedere vicino a quello.
Linda, lo so, ho fatto una cavolata, ma non potete continuare a ignorarmi, dai!
Sorrido in tono scherzoso, anche se non ci sarebbe un cazzo da ridere.
Paul.
Alleluja, qualcuno che mi risponde dopo circa 10 anni.
E' un passo avanti!
Ti ho portato questo, è il tuo basso...
Solleva per un attimo il viso, per scostare le tende.
Ha un'espressione afflitta e gli occhi gonfi.
Ha pianto.
Tutta la notte, come minimo.
Prende una sacca che conosco bene e la poggia sul lettino del moribondo.
Linda, ehi, sono qui...Perchè piangi?
Le poggio una mano sulla spalla.
Non sembra neanche percepire il mio tocco.
Poggia una mano sulla fronte dell'uomo nel lettino, scostando il lenzuolo dal viso e lo vedo.
Sono io.
Sono io il moribondo del lettino.
Mi sento svenire.
Le gambe mi tremano e vedo tutto offuscato, per un momento.
Ma dove sono?
Chi sono?
Oh mio dio!!!
Inizio a urlare, perchè nessuno mi sente?
Che cazzo è successo????!
E proprio mentre sto dando di matto, urlando come un pazzo sfrenato, la porta si riapre.
Ed eccolo lì.
John Lennon, un pacchetto fra le mani e un'aria così triste che mi viene voglia di dargli un pugno in faccia.
Ehi, John, dai, smettiamola con questa farsa e torniamo come prima!
Ho sempre pensato che fosse un bravo attore, gliel'ho sempre detto che, se non avesse suonato quella cazzo di chitarra, avrebbe avuto un futuro niente male ad Hollywood.
Mi paro davanti a lui, con la ferma convinzione di non lasciarlo passare, finchè non mi dica cosa cazzo sta succedendo.
Mi trapassa.
Bene, sono un fantasma.
Scoppio a ridere, per disperazione, penso.
Sono entrati anche Ringo e George.
Eccoci, la famigliola al completo.
Esulto sarcastico, mettendomi accanto a Linda, su una sedia pieghevole.
Tanto vale ascoltare cosa dicono, tanto, sono morto!
E' incredibile con che leggerezza sto prendendo la cosa, voglio dire.
Uno si fa mille problemi su come, quando e perchè morirà e poi quando succede, Puf!
E' tutto finito, niente problemi, niente dolore, niente angioletti o diavoletti che ti punzecchiano.
Bhe me lo aspettavo peggio,sinceramente.

Come sta?
La voce di John sembra un lamento.
Non l'ho mai sentito così, mai.
Mi vuole bene quel brutto pezzo di merda!
Penso, mentre una lacrima mi scende lungo la guancia.
Linda sospira, cercando di controllare i singhiozzi.
E' sempre stabile, ma non migliora...E' in coma da 2 settimane, John!
Scoppia a piangere, gettandosi tra le braccia di Lennon, che le accarezza i capelli biondi.
Coma.
Perfetto!
Anche peggio della morte!
Linda singhiozza, John mi guarda come se fossi un pezzo di carne in decomposizione, Ringo si nasconde dentro al cappello e George guarda fuori dalla finestra, asciugandosi gli occhi di tanto in tanto.
Che bel quadretto felice!
Esclamo saltando sul letto.
Tanto sono fatto di ectoplasma...
Non era quello che volevate?
Levarvi di torno la rogna? Cioè io?
Inizio a gridare furiosamente, cerco di afferrare gli oggetti e spaccarli per terra, prendo lampade, cuscini, vasi di fiori...
Ma niente, non posso afferrare niente.
Mi butto sulla sedia, sconsolato...
Era meglio morire...
Dico, guardando l'ultima lacrima di Linda, prima che dica:
Io non ce la faccio a stare qui,non...Non posso vederlo...in quello stato...
Esce, per non ritornare più, forse.
  
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