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Autore: MaryFangirl    08/04/2021    1 recensioni
[Sequel di 'Una presenza così familiare']
Prosegue la vita familiare dei nostri adorati sweeper...
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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In quel soleggiato fine settimana, una bambina si attardava con minuzia su un foglio bianco che scarabocchiava di più colori e sembrava impegnata in una profonda conversazione con il suo orsacchiotto, accasciato sul tavolo, incuriosito dai colori della bambina. Ai fornelli, sua madre faceva friggere le pietanze che scoppiettavano nella padella il cui aroma saporito profumava la cucina, e li fece saltare pochi secondi dopo con un rapido gesto del polso. Mentre le due donne erano attive, un pigrone dormiva pacificamente nel suo accogliente letto. Con un balzo, A-Shan si raddrizzò e afferrò il suo peluche, che sbatté contro il tavolino e incontrò il pavimento, venendo trascinato dalla bambina con passo deciso verso la cucina.
 
“Guarda mamma!” esclamò con entusiasmo, lasciando andare il povero orsacchiotto che atterrò pesantemente sulle piastrelle mentre lei brandiva il suo disegno.
 
“Che bello, tesoro” sorrise Kaori.
 
“È per Kito!” fece la piccola orgogliosa.
 
Accigliandosi, Kaori riportò la sua attenzione sul disegno mentre Shan In continuava con la sua spiegazione.
 
“Qui c'è Kito, poi c'è il suo papà e la sua mamma” indicò. “So che la mamma di Kito è in cielo” balbettò tristemente.
 
“Chi te l'ha detto, mia cara?” le chiese.
 
“Kito, e visto che a volte è triste, gli darò il mio disegno, così avrà la sua mamma con sé” sorrise. “Lo metto nel mio raccoglitore e glielo darò lunedì”

L'aroma stuzzicante ebbe la meglio sul letargo dello sweeper, che si stiracchiò rumorosamente grattandosi la testa prima di scendere in cucina. Percepì brandelli della conversazione tra le sue donne e vide la piccola figura che correva in salotto. Incuriosito, Ryo entrò in cucina e con un ampio gesto raccolse, sorridendo, il peluche abbandonato. Persa nei suoi pensieri, Kaori non prestò attenzione all'uomo appena entrato. Un'ondata di malinconia la travolse all'improvviso e tristi ricordi presero i suoi pensieri. La morte...Ryo l'aveva toccata, troppo da vicino per i suoi gusti, cinque anni prima.
 
“Cos'avrei fatto se fossi morto? Come avrei reagito se mi avessi lasciato? Avrei avuto il coraggio di continuare a vivere senza di te?” mormorò.
 
Con cautela, lui lasciò l'orsacchiotto sul tavolo e con le sue braccia rassicuranti allacciò la vita di Kaori per avvicinarsi amorevolmente a lei.
 
“Non pensarci più, è passato” le sussurrò all'orecchio.
 
Realizzando improvvisamente la vicinanza del suo compagno, lei lasciò cadere il cucchiaio di legno; con un gesto lento, senza staccarsi da lei, Ryo tolse la padella dal fuoco. Lentamente, Kaori si voltò in quella piacevole stretta e passò la mano tra i suoi capelli scuri mentre gli rivolgeva uno sguardo malinconico. Con le dita, con attenzione, sfiorò la ferita alla testa, unica traccia del trauma del passato. Con un gesto tenero, lui catturò la sua mano e lasciò un bacio appassionato sul palmo, tuffando il suo sguardo scuro nei suoi occhi nocciola, come per ipnotizzarla.
 
“Starò sempre con voi, sono già tornato una volta...so che tu ci sarai sempre per guidarmi verso casa” soffiò.
 
Sentendo il suo cuore gonfiarsi di infinito amore, Kaori si alzò in punta di piedi e si accostò per baciare le labbra avide del suo amante che non aveva bisogno di essere invitato per rispondere a quel richiamo di tenerezza. Dalla carezza sensuale delle loro lingue che si sfiorarono, il desiderio di sentirsi l'uno contro l'altra martellò nei loro cuori palpitanti; senza fiato, lei fece scorrere le dita fra i folti capelli per afferrare il collo del suo amante e approfondire il bacio mentre le mani di lui attiravano a sé il suo corpo esigente. Interrompendo quello scambio appassionato, lei si rannicchiò contro di lui mentre stringeva la presa intorno alla sua vita robusta per sentirlo di più contro di sé, sfiorandogli la parte bassa della schiena; con un gesto automatico, lui accarezzò a sua volta la schiena della donna in un via vai cauto.
 
“Se continui così, Kaori, non sono sicuro di poter rimanere tranquillo a lungo” sussurrò.
 
Frettolosamente e rossa per la confusione, lei si staccò da lui mentre lui sorrideva maggiormente. Impulsivamente, la strinse di nuovo contro di sé per rubarle un bacio ardente, lasciandola poi stordita per mettersi a tavola.
 
“Papà!” gridò allegramente la bambina saltandogli in braccio. “Sai, ho fatto un disegno per Kito...”

“Spero tu non abbia usato le mie riviste come supporto” sorrise lui.
 
“Non sei gentile, papà!” borbottò lei incrociando le braccia sul petto.
 
“Forza, mettetevi composti tutti e due, la colazione è pronta”

Senza alcuna difficoltà, Ryo lasciò la bambina sulla sedia, lei con un gesto frettoloso afferrò il cucchiaio per iniziare rapidamente a divorare la sua colazione mentre il suo viso si riempiva di cibo tanto quanto la bocca.
 
“Piano, A-Shan!” la rimproverò Kaori.
 
“Ma papà mangia così!” disse, indicando col cucchiaio l'uomo affamato che aveva la bocca piena di riso.
 
Con un sospiro stanco, lei scosse il capo; quasi innocentemente, Ryo alzò la testa, sbattendo le palpebre rapidamente, come se si rendesse conto all'improvviso che si stava parlando di lui. Scrollando le spalle, Kaori pulì il viso della bambina mentre le diceva che solo perché suo padre faceva così, non significava che lei doveva comportarsi allo stesso modo. In maniera più moderata, Shan In continuò a mangiare mentre osservava suo padre con la coda dell'occhio.
 
“Mamma, papà mangia come un maiale! Ha un sacco di riso sulla faccia!”

“Ryo! Mangia per bene” sospirò.
 
Col broncio, con la bacchetta in bocca, lui obbedì, lanciando alla figlia uno sguardo di falso rimprovero, ricevendo un sorriso angelico che avrebbe sciolto chiunque volesse rimproverarla. Era un'eredità dai suoi genitori, i quali sapevano bene come usare il loro fascino per persuadere gli altri. In un'atmosfera gioviale e tranquilla la colazione proseguì sotto le 'accuse' di ciascuno verso Kaori per ottenere i suoi favori. Come due bambini, si guardavano per vedere chi dei due faceva cose più sciocche dell'altro.
 
Dopo aver lavato i piatti, Kaori andò verso la lavanderia con le braccia cariche di un cesto di biancheria da stendere.
 
“Posso aiutarti, mamma?” chiese la bambina, alzando lo sguardo dal suo libro illustrato.
 
“Se vuoi!” le sorrise.
 
Per farla partecipare, le diede il cestino con le mollette e si diressero verso lo stendibiancheria. Mentre Kaori stendeva il bucato, A-Shan le passava i vari capi di abbigliamento finché non si imbatté in un reggiseno. Sbarrando gli occhi, esaminò l'indumento.
 
“Mamma, cos'è?” chiese, allungandole il capo in pizzo.
 
“È un reggiseno”
 
“A cosa serve?” si incuriosì lei, aggrottando la fronte.
 
“Un giorno, quando sarai più grande, avrai il seno e ne avrai bisogno” le spiegò mentre continuava con la sua attività. Davanti alla mancanza di reazione della bambina, Kaori si voltò subito ma lei se n'era andata di soppiatto. Aggrappandosi alla ringhiera, A-Shan tornò in salotto per mostrare la scoperta a suo padre.
 
“Papà, guarda cosa mi ha dato la mamma!”

“Eh?” fece lui staccando lo sguardo dal giornale. Con un gesto malizioso afferrò il capo intimo di pizzo nero.
 
“Ma dove l'hai trovato, Shan In?” chiese balbettando mentre il suo sopracciglio sussultava, segno che aveva difficoltà a mantenere il controllo.
 
“L'ho preso dal cesto della biancheria della mamma!” disse, prendendo il suo libro illustrato e abbracciando il suo orsacchiotto. “La mamma mi ha detto che è per le ragazze grandi, quindi visto che sono troppo piccola non posso metterlo. Te lo do se vuoi, io non lo voglio più”

Immergendo il naso nel raffinato pizzo per godere del dolce profumo, lui non avvertì l'aura furiosa della donna che gli strappò l'indumento dalle mani.
 
“Puoi spiegarmi cosa stai facendo!” ruggì.
 
“È stato A-Shan a darmelo!” rise lui nervosamente.
 
“Sì mamma, è vero! Tu mi hai detto che era per i grandi, quindi l'ho dato a papà visto che io sono ancora piccola, non posso metterlo”

“L'ho già visto su di te” sussurrò lui. “E ti stava alla grande!” sorrise. “Te l'ho anche tolto” aggiunse in tono sempre più predatorio, avanzando verso di lei.
 
“Smettila, c'è Shan In” disse lei cercando di allontanarlo lentamente.
 
“Ma potete baciarvi” intervenne la bambina senza staccare il naso dal suo libro. “Quando le persone sono innamorate, si danno dei baci”

“Vedi...” sorrise lui maliziosamente. “Possiamo darci dei baci perché siamo innamorati”

Quando Ryo l'attirò a sé per baciarla teneramente, il telefono iniziò a squillare. La bambina balzò in piedi, si arrampicò sul divano per rispondere.
 
“Pronto?”

“Buongiorno piccola, sono lo zio Li, puoi passarmi il tuo papà?”

“Buongiorno zio Li. Non posso passarti papà perché sta baciando la mamma. Sai, anche io un giorno avrò un fidanzato e gli darò dei baci”

“Non sei un po' piccola per pensare a queste cose?” chiese lui.
 
“Non si è mai troppo piccoli!” fece lei, ripetendo parole che aveva già sentito.
 
“Ma chi ti ha detto una cosa del genere?” grugnì lui.
 
“Zio Mick!” rispose lei allegramente.
 
“Mi sentirà quello!”

 
In quel momento, dall'altra parte della strada, Mick starnutì.
 
“Ehi, qualcuno parla di me!” si stupì. “Spero sia una bella donna!” aggiunse, ridendo poi stupidamente.
 
“Che ti succede?” fece Kazue.
 
“Niente, pensavo a te” disse lui sorridendo.
 
La giovane donna si corrucciò, non credeva affatto alle parole da dongiovanni che nonostante tutto le rimaneva fedele.
 
 
“Chi è Shan In?” fece Ryo prendendo delicatamente la cornetta dalle mani della bambina.
 
“È zio Li!”

“Saeba!” rispose lui al telefono.
 
“Allora, ti disturbo?” rise Li dall'altra parte.
 
“Cosa vuoi, vecchio?”

“Sai cosa racconta il tuo compare americano a tua figlia...”

“No?” si incuriosì lui grattandosi la testa, mettendo il broncio.
 
“Non so fin dove è arrivato ma parla di sessualità con tua figlia!”

“Cosa?!” urlò. Il suo grido si udì per tutto il quartiere. “Mi sentirà, quello!” si arrabbiò. Poi riprese la calma. “Comunque, perché hai chiamato?”

“Partirò per diversi mesi per lavoro, quindi se hai bisogno di raggiungermi, contatta il ciambellano Chin, saprà sempre dove trovarmi”

“Va bene, ricevuto. Beh, ti lascio, ho una piccola visita da rendere al mio caro vicino” affermò guardando male l'edificio di fronte. Mentre Ryo metteva giù la cornetta, Kaori lo fissò con aria strana.
 
“Che succede?” si stupì avvertendo la sua collera.
 
“Vado a fare visita al caro Mick” sorrise lui sornione.
 
“Va bene, allora nel frattempo io vado a fare la spesa”

Mentre Ryo saliva al piano di sopra velocemente per poi riscendere, A-Shan si infilava la giacca per uscire con sua madre. Amava andare a fare la spesa con la mamma perché al supermercato poteva spingere il piccolo carrello dove i prodotti si accumulavano. Mano nella mano, la donna e la sua piccola presero la direzione del supermercato mentre Ryo, in qualche falcata, attraversava la strada per salire, senza tanta calma, i diversi pianerottoli. Col pugno colpì vigorosamente la porta robusta che vibrò sotto il suo accanito assalto.
 
“Mick, apri, ti devo parlare!” gridò tentando di contenersi.
 
Sospirando, l'americano si alzò dal divano sul quale era svaccato per andare ad aprire.
 
“Che ti succede?” sospirò. “Hai un consiglio da chiedermi?”

“Ne farò a meno” ruggì lui. Mentre l'aura di Ryo si faceva sempre più pericolosa, il biondino si allontanò lentamente dall'ingresso con una smorfia.
 
“Credo che tu abbia qualcosa da rimproverarmi” rise nervosamente, mettendosi a scappare nell'appartamento. Ryo si mise a inseguirlo.
 
“Ti insegnerò a parlare alle nostre bambine, di quattro e cinque anni, di sessualità!” urlò con il pugno alzato.
 
Mentre una corsa forsennata iniziava nell'immobile, le due donne arrivarono al supermercato dove le porte scorrevoli si aprirono per consentire il passaggio. La bambina si gettò sui carrellini ornati di una bandierina per deambulare gioiosamente tra le corsie piene di involucri colorati. Kaori controllava con attenzione la lista della spesa, e la bambina, canticchiando spingeva vivacemente il suo carrello fino a scontrarsi con un altro cliente.
 
“A-Shan! Fai attenzione! Ci scusi” disse Kaori, inchinandosi leggermente.
 
“Non è grave” sorrise la giovane donna. Il tono di voce attirò l'attenzione di Kaorri.
 
“Signorina Sachiwa. Mi perdoni, non l'avevo vista”

“Mi chiami Sumire” sorrise l'altra amabilmente.
 
“Anche lei qui a fare la spesa?”

“Come può vedere” disse la donna amichevolmente, mostrando il suo carrello pieno. Lo sguardo di Kaori si posò sulla giovane donna, sempre con lo stesso tailleur stretto, l'acconciatura severa che manteneva i suoi capelli tirati indietro. La bambina tirò il lembo della giacca di Kaori.
 
“Mamma, chi è questa signora?” chiese lei.
 
“Scusami, tesoro, questa signora lavora con il papà di Kito. Signorina Sachiwa, le presento A-Shan, mia figlia”

“Incantata, piccola!” le sorrise. Scrutandola con sguardo insistente, un sorriso apparve sul musetto della bambina.
 
“Lei è la nuova mamma di Kito!” fece entusiasta.
 
“Ma no!” balbettò la donna, imbarazzata. “Anche se ne sarei felice” mormorò.
 
“Perché? Il mio papà e la mia mamma lavorano insieme e sono innamorati. Tu non ami Kito e il suo papà?”

“Non è così facile” sospirò la donna. Kaori avvertì una sensazione di déjà vu, visto il suo passato con Ryo.
 
-A volte gli uomini sono proprio ciechi!- pensò. “Sumire, che ne dice di bere un the a casa nostra una volta finita la spesa?”
 
“Ma perché?”
 
“Le darò una mano per conquistare il caro signor Mirizawa”

Con le guance rosse, la donna fissò la giovane madre e un ampio sorriso illuminò il suo volto.
 
“D'accordo!”

Le due donne si diressero verso le casse precedendo la bambina, poi si recarono verso l'immobile dai mattoni rossi, con le braccia piene di sacchetti.
 
 
“Ti dico che ho parlato ad A-Shan solo di baci tra genitori, e di nient'altro!” affermò l'americano con voce tremante mentre Ryo lo teneva per il collo.
 
“E perché gliene hai parlato?!” borbottò.
 
Sistemandosi il completo stropicciato, rise nervosamente aggiungendo:
 
“Beh, ha beccato me e Kazue mentre ci baciavamo”

Il suo viso si trasformò in una smorfia libidinosa al ricordo di quel momento che avrebbe potuto essere più intraprendente se i bambini non fossero entrati in cucina per reclamare la loro merenda. Uno scappellotto in testa fece tornare Mick sulla terra.
 
“Ahi, ehi!” si lamentò. “Cosa preferisci che le racconti? Di bacetti tra genitori o di incontri amorosi di una coppia chiusa in camera?” domandò con un sorrisetto.
 
“Va bene, ho capito!” sospirò. “Ma ti avverto, non raccontare altro alle bambine, altrimenti dovrai vedertela con me!” lo minacciò.
 
Con ciò, se ne andò per tornare al suo appartamento; giunto in salotto, notò una figura femminile ma il suo aspetto troppo severo non l'attirava affatto. Si fece comunque avanti per salutare l'ospite.
 
“Ryo, ti presento la signorina Sachiwa. È la segretaria del signor Mirizawa!”
 
A quel nome, i lineamenti di Ryo si tesero.
 
“Quello che ha osato invitare la MIA donna” borbottò. Un sorriso illuminò il volto di Kaori mentre vedeva la sua espressione cambiare.
 
“Avremmo bisogno del tuo consiglio per attirare l'attenzione del caro ministro!”

“La vita sentimentale di quel tipo non mi interessa affatto!” asserì sospirando, lasciandosi andare pesantemente sul divano. Il volto della donna si fece più triste, così Kaori si inchinò verso di lui e gli mormorò all'orecchio:

“Se mi aiuti, non ci sarà più alcuna ragione perché mi ronzi attorno” sorrise.
 
“Va bene!” fece lui convinto. Sorridendo, Kaori chiese:
 
“Allora, cosa ci consigli perché la signorina Sachiwa attiri la sua attenzione?”

Lentamente, lui si alzò e si avvicinò alla giovane donna. Il suo sguardo scuro turbò la segretaria che arrossì.
 
“Per quanto riguarda i suoi abiti, non cambieremo niente” disse scrutandola, tenendo una mano sul mento. “Le segretarie fanno parte delle fantasie maschili” rise scioccamente. Con una gomitata, Kaori lo fece rinsavire.
 
“Scusa! Per cominciare, si sciolga i capelli...poi usi delle lenti a contatto al posto degli occhiali...si trucchi leggermente senza esagerare. Allenti il colletto, lo lasci semi-aperto. Farà in modo che gli uomini possano immaginare il resto” aggiunse con un'aria da maniaco.
 
Schiacciandogli generosamente il piede, con un sorriso provocatorio, Kaori lo ringraziò baciandolo sulla guancia.
 
“Andiamo a mettere in pratica i suoi consigli!” disse Kaori prendendo la donna per il braccio. Le due salirono al piano di sopra per 'modificare' l'aspetto della donna; poco dopo, Kaori riapparve. “Sono fiera di me! Vedrai, non la riconoscerai!”
 
Ryo alzò un occhio dal giornale e posò lo sguardo sulle scale dove una bellissima donna dai capelli neri leggermente ondulati scendeva con attenzione i gradini, aggrappandosi al corrimano.
 
“Crede che funzionerà!” balbettò Sumire, arrossendo.
 
“Guardi la faccia di Ryo e ne tiri le conclusioni” le mormorò Kaori.
 
A bocca aperta, Ryo dettagliò la giovane donna di fronte a sé, non pensava che una tale bellezza si nascondesse dietro quella donna severa. Piegando il giornale, si alzò per dirigersi verso le due. Delicatamente, prese la mano della segretaria e la strinse tra le sue.
 
“Allora, quale sarà la mia ricompensa?” sorrise mentre la sua libido iniziava a prendere il sopravvento. Un martellone si materializzò tra le mani di Kaori.
 
“Se non rimani tranquillo, sai cosa ti aspetta!” sorrise diabolicamente.
 
“Sì!” fece lui lasciando subito la mano della donna.
 
“Non le resta che acquistare le lenti a contatto!” disse Kaori.
 
“Vi ringrazio infinitamente!” disse lei inchinandosi. “Vi dirò come sarà andata!” sorrise, molto entusiasta. Poco dopo, con i suoi sacchetti, la signorina Sachiwa lasciò l'appartamento, il cuore sollevato. Un braccio possente allacciò la vita di Kaori e, richiedendo un bacio, disse:

“E tu, me la dai la mia ricompensa!”

Con un gesto rapido, lei lo spintonò borbottando:

“Se non foste così ciechi, non ci sarebbe bisogno di fare così tanto per piacervi!”

“Aspetta, Kaori!” piagnucolò lui seguendola.
 
Mentre i suoi genitori si dirigevano in cucina, A-Shan, che era rimasta silenziosa fino a quel momento, li guardava con la coda dell'occhio.
 
“Kito avrà una nuova mamma” disse sorridendo e stringendo il suo orsacchiotto per baciarlo.
  
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