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Autore: Novelist Nemesi    28/08/2009    2 recensioni
Bene, finalmente trovo il coraggio di postare una fan fiction sui una band che apprezzo molto, i My Chemical Romance. Tutto procede nella maniera più tranquilla nella vita di Gerard e del fratello Mikey, liceali, insieme al loro amico Frank, che combina solo pasticci. Sono ragazzi, hanno voglia di fare, di dire, di parlare. Questa storia è un viaggio, signori. Che ho cercato di rendere. E spero vi piaccia.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bob Bryar, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Quanto ci mette quest’ascensore a salire?!- esclamò Gerard
-Sono pur sempre 93m. Dagli tempo- rispose Bob.
Da quando quella ragazzina aveva detto di aver incrociato Mikey e quest’ultimo si stava recando alla statua della libertà, Gerard perse il sangue freddo, aveva fretta, e rispondeva quasi acidamente a tutto e tutti. In una situazione normale l’avrebbero tutti mandato a quel paese, ma in quel frangente non potevano che capirlo.
Il trillo segnò l’arrivo a destinazione. Finalmente Mikey non sembrò poi così lontano.
O forse sì. Che amara illusione ricevettero. Nessuna traccia di Mikey.
-Merda… Dev’essersene andato prima di noi!-
-Oppure potrebbe non esserci venuto proprio qui. Mai fidarsi dei ragazzini. Si sarà sbagliata-
In quello stesso istante la ragazzina che avevo dato indicazione ai ragazzi prima, era davanti a una caffetteria e aspettava impaziente che un ragazzo con gli occhiali, corpo alto e snello, visibilmente stanco, finisse di contare i soldi.
-28, 29 e 30. 30 dollari, ragazzina. Grazie ancora. Se ti fermano ancora quei ragazzi di prima, non mi hai visto, ok?-
-Ok… E’ stato un piacere fare affari con te! Ciao ciao!-
Mikey si rimise il cappuccio, dopo la sua pausa caffè, e si rimise in marcia. Per dove ancora non lo sapeva. L’importante era sparire dalla vista di Gerard, almeno in quel momento. Per poco non si faceva beccare, vicino alla stazione. Si aspettava che Gerard lo cercasse, ma non così in fretta. E quel biondino che girava con loro chi era?
-Gerard, rallenta il passo, cavolo…-
-Muovetevi!-
-Ho bisogno di 5 minuti di riposo…-
-E poi tra poco si farà buio. Non potremmo andare molto lontano. Almeno cerchiamoci qualche bed&breakfast-
Era da un po’ che si lamentavano. Bè, in effetti li stava facendo sgobbare più del dovuto. Non poteva che acconsentire.
-E va bene- disse Gerard sbuffando –Se la guida vuole indicarci qualcosa adatto al nostro portafogli…-
-Agli ordini, mon capitain!- disse Bob sorridente –Ce n’è uno non molto lontano da qui. Seguitemi, prego-
Mikey entrò nel piccolo hotel dall’arredamento moderno, spaesato, a disagio in quell’ambiente così pulito, mentre lui aveva degli abiti che lavava nelle lavanderie newyorkesi, e ormai si stavano consumando.
-Salve… Vorrei una stanza… Parto domattina presto, niente colazione…-
-Va bene… Firmate sul registro…-
-Devo pagare subito?-
-Se vi fa comodo sì-
Una volta pagato, si fece dare la chiave, e chiese espressamente di non essere disturbato. Finalmente poteva farsi una doccia come si deve, starsene tranquillo. Svuotò lo zaino, si svestì velocemente e corse al bagno, sicuro che avrebbe fatto presto amicizia con la vasca da bagno-
-Sicuro che possiamo permettercelo?- chiese Ray alla loro “guida turistica” improvvisata –Sembra così lussuoso…-
-Sì, non ti preoccupare. Non siamo nemmeno obbligati a fare colazione-
-Eh, no- disse Frank –Ho proprio bisogno di un pasto decente-
-Riposatevi finchè potete- disse Gerard, cupo in viso –Io vado a fare una telefonata-
La vecchie scale di legno scricchiolavano. Si erano trovati un edificio molto vecchio, ma in ottimo stato, dal gusto retrò. Sentiva odore di carne alla griglia, e lo stomaco diceva aiuto. Ma cercò di scacciare quel desiderio. Chiese invece di fare una telefonata.
-Mamma… Sì, tutto bene… Bè, nella norma… Non so quando tornerò a casa, ma va tutto bene… Vedrai che tornerà… No, mamma, non piangere…- sentì poi degli strani rumori, per poi udire una voce diversa –Nonna?-
-Non hai nulla da dire, Gerard?-
Aveva capito –Non dirlo a mamma, ti prego…-
-Ok, ma stai attento. Stai sicuro che ti sta pensando. È un bravo ragazzo, non darà colpi di testa-
-Sì, però…-
-E anche tu sei un bravo ragazzo, Gerard. sei sempre troppo in pena per tuo fratello-
-Ma io…-
-Sei proprio un bravo ragazzo, Gerard. sono orgogliosa di te. E anche Mikey lo sarà, non sentirti troppo in colpa- ridacchiò –Ora non metterti a piangere, sei un uomo!-
-Ma nonna…- Gerard singhiozzava –Io…- cercava di soffocare i singhiozzi –Grazie… Vedrai che te lo riporto…-
Restò a piangere davanti al telefono per diverso tempo. Si vergognava di mostrare queste emozioni davanti ad altre persone, tranne che con la nonna. Sentiva un peso strano, sulle spalle, un qualcosa di molto più grande di lui da affrontare. Sembrava che tutti pretendessero troppo da lui, aveva 18 anni, cazzo! Eppure bastava chiacchierare con lei per sentirsi meglio.
-Io però continuo a dire che non ce lo possiamo permettere…-
-Invece sì- disse Bob –Guarda fuori dalla finestra- aprì la tenda –Quello è lussuoso-
Davanti avevano un hotel dall’architettura molto più moderna, molto più bello, molto più lussuoso, senza dubbio.
Ma Bob rise –Ci sei cascato! In realtà costa poco più di questo! Voi provinciali sembrate venire davvero da un altro pianeta! Qui l’apparenza non è tutto-
Gerard era appena arrivato, e si stava togliendo la maglietta per farsi una doccia.
-Oh, Gee, sei tornato! Vai a farti una doccia?-
-Ne ho proprio bisogno-
-Ok…- poi fece una faccia strana –Fermo lì!-
Gerard si fermò, un po’ perplesso
-Sei dimagrito!-
-Eh?-
-Mettiti di profilo- Gerard, seppur controvoglia, si girò –Cavolo, sei dimagrito davvero! Però è perché stai mangiando molto meno, vero?-
-Bè, non ho mai fatto così tanto movimento in vita mia. e ora, se vuoi scusarmi…- si chiuse in bagno, sorridendo compiaciuto.

@ Wonderland: Brava, brava, unisci l’utile al dilettevole xD

  
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