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Autore: MaryFangirl    27/04/2021    6 recensioni
[Sequel di 'Una presenza così familiare']
Prosegue la vita familiare dei nostri adorati sweeper...
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Tredici anni dopo

Da qualche anno ormai il vecchio Li Taijin non c'era più e la sua scomparsa aveva colpito molto Shan In; malgrado il supporto dei suoi genitori, non riuscì a farsi confortare. Fu accanto a Shin Hon che lei trovò, tramite i suoi silenzi e il suo affetto, quel piccolo plus che riuscì a guarire il suo cuore ferito. L'amicizia infantile divenne, nel corso degli anni, un forte amore.

* * *

Mentre la notte aveva già avvolto il paesaggio con il suo nero mantello, si potevano sentire i passi in corsa di una coppia, inseguita da un gruppo più folto di uomini armati. Mentre proseguivano senza tregua nella loro fuga, la giovane donna inciampò ma il ragazzo tornò sui suoi passi e le tese la mano sorridendo.

“Tutto bene, Shan In?” si preoccupò.

“Sì, non preoccuparti” esclamò lei spolverando i suoi abiti eleganti. “È impossibile correre con questi tacchi” sorrise.

Lui si avvicinò lentamente a lei e si sciolse in un bacio furtivo sulle sue labbra.

“Dobbiamo sbrigarci, siamo già in ritardo” aggiunse tenendole fermamente la mano.

“Hai ragione, i nostri genitori saranno felici, stiamo portando degli ospiti” sorrise lei sarcastica.

“Eccoli là!” gridò uno degli inseguitori verso il suo gruppo.

Riprendendo a correre, i due notarono in lontananza la luce del locale e, con più forza, accelerarono nuovamente. All'interno, un uomo bruno appoggiato al bancone, borbottava sotto i baffi.

“Appena diciassette anni e già pensano al matrimonio” sospirò guardando le decorazioni che ornavano il caffè.

“Per fortuna lei non ha aspettato tanto quanto me” intervenne una voce femminile con tono divertito.

Ryo era sul punto di ribattere, ma il campanello tintinnò annunciando un ingresso. La giovane coppia fece la sua apparizione.

“Siete in ritardo!” disse Kaori sospirando.
 
“Perdonaci, Kaori, abbiamo avuto un contrattempo” rise Shin Hon scioccamente.

“E poi, vi abbiamo portato degli invitati a sorpresa” aggiunse Shan In con un sorrisetto.

Shin Hon e A-Shan si spostarono velocemente dall'entrata per lasciar irrompere un gruppo di yakuza, giovani che avevano pochi più anni di loro.

“Quindi è colpa vostra se i nostri figli sono in ritardo!” esclamò Kaori, guardandoli male.

“Ma dove siamo?!” chiese uno dei delinquenti.

“Siete nel bel mezzo di una cerimonia di fidanzamento e avete appena dato la caccia a mia figlia e al mio futuro genero” intervenne Ryo, con espressione apatica.

“Papà, non devi svelare la mia vita sentimentale a tutto il mondo” disse la giovane.

“Lascia fare a tuo padre!” grugnì Ryo.

Una nuvola di libellula passò sopra le teste degli yakuza.

“Dove siamo finiti?” chiese il capo.

“Siete nella tana di City Hunter” sorrise Ryo machiavellico.

“Perché bisogna sempre fare riferimento a te?” insorse Mick alzandosi dalla panchetta e raggiungendo il gruppo. “Perché non la tana di Mick Angel?”

“Perché il mio nome incute timore e sono sicuro che nemmeno ti conoscano. Eh, ragazzi?” chiese Ryo ai banditi.

“Eh, no signore, ci dispiace, conosciamo solo City Hunter”

Immusonito, Mick tornò a sedersi accanto alla sua compagna che rise piano.

“Allora ci divertiremo” esclamò Ryo offrendo un'espressione gioviale. Si fermò per fissare la giovane coppia chiedendo: “Perché non vi siete sbarazzati di loro prima di arrivare?”

“Beh! Insomma...” tentò di giustificarsi Shan In tormentandosi le dita e arrossendo. Quel comportamento familiare lo fece sorridere e gettò uno sguardo a Kaori che gli offrì un sorriso angelico.

“Non abbiamo preso le armi!” disse Shin Hon.

“Pff! Dilettanti!” si offese Ryo.

“Noi abbiamo le armi!” dissero in coro i tre professionisti, spostando i lembi delle loro giacche da cui estrassero le pistole o tirandole fuori da sotto il bancone.

“Tutto questo è molto toccante ma non siamo venuti a sentire le vostre storie di famiglia”

Mentre gli sguardi si facevano minacciosi e la tensione aumentava, i gesti diventarono abili e tutti afferrarono le pistole, una voce femminile intervenne:

“Un momento!”

“Cosa c'è ancora?!” sospirò esasperato il capo degli yakuza.

Una giovane donna bionda sollevò una pesante sacca di cuoio nero e la lasciò pesantemente su uno dei tavolini. Con un gesto rapido l'aprì e, frugandovi all'interno, dettagliò ad alta voce il contenuto.

“Disinfettanti, fili, aghi, bende...c'è tutto!” proclamò con orgoglio. “Potete combattere, io vi medicherò”

Mentre tutti quanti cadevano a gambe all'aria, uno dei delinquenti si alzò ragliando.

“E per questo ci hai interrotti, bionda!”

“Come sarebbe 'bionda'?!” si offese lei. “Vedrai di che pasta sono fatta!”

Con un gesto veloce e preciso, afferrò uno dei suoi bisturi e inchiodò il malvivente al muro.

“Zia Saeko è proprio una brava insegnante” disse fieramente.

“Fai piano con quegli aggeggi” sospirò Kito, baciandola sulla guancia.

Il campanello della porta si udì di nuovo, Saeko era al seguito del signor Mirizawa e di sua moglie Sumire.

“Ce n'è di gente stasera!” esclamò la poliziotta. Il suo sguardo si appoggiò sull'uomo imprigionato al muro e si diresse subito da Pai Lan.

“Brava, mia cara! Ce l'hai fatta senza errori! Fai grossi progressi!”

“Come, grossi progressi?” si preoccupò l'uomo bloccato alla parete.

“Solo la settimana scorsa questa signorina trafiggeva i suoi bersagli con i miei coltelli” disse Saeko con una smorfia. “Fortunatamente per te, si allena assiduamente”

A quella riflessione, il diretto interessato perse i sensi.

“Svegliati, idiota! Svegliati!” gli urlò il capo dandogli forti schiaffi mentre gli altri lo staccarono dal muro. “Ce la pagherete!”

Mentre il capo, furioso, si apprestava a fare fuoco, il proprietario del locale, fino ad allora rimasto impassibile, tirò fuori un bazooka e lo incollò alla sua testa.

“Non si rovina il MIO caffè!” ringhiò.

“C-certo, signore!” rispose l'altro ridendo nervosamente.

Tutto il clan uscì senza lamentele dal bar e Umibozu lanciò un'arma a suo figlio e alla sua futura nuora.

“Vi saranno utili!”

“Grazie papà!”

“Grazie Umi!”

“Stai attento, tesoro” disse Miki.

“Mamma!” sospirò lui. A-Shan passò davanti a Kaori ma quest'ultima la intercettò.

“Come sei bella, amore” le sorrise scostando una ciocca scura dal suo viso. “Stai attenta” disse stringendola teneramente.

“Vado anch'io” esclamò Ryo scrollando le spalle. “Sono un po' arrugginito”

“Papà, sei superato ormai...dovresti andare in pensione”

“Ti insegnerò una bella lezione, signorina...” disse lui un po' offeso, abbassandosi su A-Shan e puntandola con l'indice. “Io sono il grande Saeba, lo sweeper più temuto del Giappone...” disse fieramente mostrando i bicipiti. “Lo stallone di Shinjuku”

“Mi avrebbe stupito se non l'avesse menzionato” mormorò Kaori scuotendo il capo esasperata.

“Lo stallone di Shinjuku?” fece Shin Hon. “Credevo fosse una leggenda urbana” si stupì.

“Una leggenda urbana!” ripeté Mick scoppiando a ridere, martellando il tavolo col pugno.

Lo sguardo cupo dello sweeper si fece duro e si posò su Shin Hon che fece una smorfia di paura incrociando la sua espressione arrabbiata.

“Sei fortunato, nanerottolo...” disse Ryo prendendolo per il collo “...che mia figlia voglia sposarti, altrimenti ti avrei fatto fuori in tempo zero”

Il suo volto si fece triste e perfino lacrimosa, subito dopo corse dalla sua compagna per raggomitolarsi contro di lei.

“Kaori!” pianse calde lacrime. “La gioventù di oggi non ha alcun rispetto per noi. Tutta una reputazione invidiata in due parole...leggenda urbana...”

Stringendo la presa intorno alla sua vita, si mise a singhiozzare; pensando di trovare conforto in lei, avvertì poi dei sussulti attraversare il suo corpo. Quando lui cercò di incrociare il suo sguardo, lei lo fuggì deliberatamente; sospettoso e aggrottando la fronte, le afferrò il mento tra indice e pollice per obbligarla a guardarlo. Non contenendo più la sua ilarità, Kaori gli scoppiò a ridere in faccia; offeso oltre ogni dire, lui si accovacciò in mezzo alla stanza facendo piccoli cerchi con l'indice.

 
“Sono un incompreso!” mugugnò.

 
Nuovamente, il campanello d'entrata suonò.

“Scusate se vi interrompo, ma fa freddo fuori!” balbettò uno degli yakuza.
 
“Va bene, abbiamo capito” disse Ryo.

Con sguardo complice, Shin Hon si voltò verso A-Shan e le tese la mano; offrendogli un magnifico sorriso, la giovane l'afferrò e si diressero all'uscita. Con una mano sulla spalla del ragazzo, Ryo li fermò.

“Ti affido mia figlia” aggiunse con tono saldo. “Se le succede qualsiasi cosa, te la vedrai con me” mormorò. Con un segno affermativo, i due proseguirono sul loro cammino.

“Io vado a prendere un po' d'aria” disse Ryo con tono distaccato.

“Vengo anch'io, c'è troppa gente qui” aggiunse il gigante passando dall'altro lato del bancone per seguirlo.

“Non mi perdo un'uscita tra uomini” rincarò Mick imitandoli.

Un sorriso si disegnò sui volti delle persone rimaste all'interno.

“Dei veri paparini!” dichiarò Kaori con tono scherzoso.

Chi era rimasto nel locale si attaccò alla vetrina mentre i diversi gruppi erano in mezzo alla strada, come si trattasse di un duello da vecchio western; i padri, sul marciapiede, fissavano con animosità gli avversari della loro prole. Mentre erano tutti pronti a tirare fuori le armi, una lussuosa auto interrompe il faccia a faccia. Un uomo di una cinquantina d'anni, vestito elegantemente, sbatté bruscamente la portiera per dirigersi prontamente verso il capo della banda e gli rifilò uno scappellotto in testa.

“Sei impazzito, Junior!” si arrabbiò.

“Ma papà!” balbettò il capo con una vocetta infantile.

“Non ci sono 'ma' che tengano! Vuoi morire, razza di idiota!”

“Ma...”

“Taci! Sali in macchina!” urlò.

Mentre il giovanotto, con la testa bassa e le spalle incurvate, obbediva, il padre si inginocchiò davanti a City Hunter e con più inchini lo supplicò di perdonare l'arroganza di suo figlio. Senza altre cerimonie, la banda sparì seguendo l'auto.
In uno scoppio di risa comune, gli amici tornarono finalmente all'allegra festa che li attendeva.
 
Nella gioia e tra i bicchieri che tintinnavano la serata di fidanzamento di A-Shan e Shin Hon trascorse. Con la coda dell'occhio, Ryo osservava silenziosamente la giovane coppia, poi posò uno sguardo protettivo sugli amici e i loro figli che erano ben cresciuti a loro volta. Un sospiro nostalgico gli scappò e Kaori gli sorrise raggiante, posando una mano sul suo avambraccio.

“Tutti sono cambiati e non sono più bambini ma adulti oramai” disse lei con tono malinconico.
 
Stringendola per la vita, l'attirò a sé:

“Se c'è qualcosa che non è cambiato in tutti questi anni, è l'amore che provo per te”

Teneramente, prese le labbra della sua donna e, sotto gli urletti di tutti, Kaori, arrossendo, mise fine al loro dolce scambio.

* * *

Qualche anno dopo, Kito, la testa calda nella sabbiera, divenne, come suo padre, un politico onorato e rispettato. Sotto i consigli dei suoi genitori, condusse una vita ministeriale esemplare senza lasciare spazio a terroristi e ingiustizie. In coppia dopo tanti anni con l'affascinante Pai Lan, alla fine le propose di sposarlo; voleva il meglio per la sua amata e avendo finalmente raggiunto il suo obiettivo, si permise di concretizzare la loro unione.
 
L'avvenente biondina divenne, come sua madre, un'ammirevole infermiera e in seguito un eccellente medico. Prese il posto del caro Professore che aveva ben meritato la pensione; Kazue lavorò ancora per qualche anno con sua figlia, poi cedette il passo alla gioventù per trascorrere giorni felici insieme a suo marito, diventato un po' più calmo.
 
A-Shan e Shin Hon divennero i nuovi sweeper di Shinjuku; la coppia senza paura si guadagnò il rispetto e l'ammirazione del loro ambiente così come il leggendario duo City Hunter. Rimasero sempre sotto l'occhio vigile dei rispettivi padri che intervenivano, nonostante l'età, in caso di seria difficoltà.

Un lieto evento giunse a perfezionare la vita di coppia, qualche anno dopo: un bambino dagli occhi neri e capelli altrettanto scuro che prese il nome di Ryomi: un misto di Ryo e Umi, per rendere omaggio ai nonni. Tutte le belle infermiere avevano un debole per lui.
 
E cosa ne fu dei genitori?
 
Saeko, la donna ribelle, finì per cedere al fascino di un agente di polizia scontroso quanto lei. Non si sposarono ma trascorsero giorni felici fino alla fine. Il suo cuore aveva finalmente lasciato la porta aperta a un amore che aveva pensato di non poter mai più provare.

Il signor Mirizawa e la sua affascinante moglie vissero giorni lieti in una sontuosa villa dove la meritata pensione diede loro un po' di riposo. Nell'immenso giardino risuonavano le grida e le risate dei bambini: la piccola Pai Lan diede luce a un adorabile bambino, tutto il ritratto del nonno materno...un piccolo Mick.
 
* * *
 
Se per caso qualcuno andrà a passeggiare nel quartiere di Shinjuku, sarà invitato a entrare nel bar Cat's Eye. Nonostante l'espressione sinistra del proprietario, sarà consigliabile prendersi il tempo di bere un buon caffè. L'uomo sarà accompagnato dalla sua bella moglie dal caloroso sorriso che offrirà una buona fetta di torta fatta in casa. Con un po' di attenzione, si riuscirà a sorprendere un furtivo scambio del loro affetto così come il violaceo dovuto alla timidezza che colorerà i lineamenti del fiero omone.

Più tardi nella notte, nelle strade deserte, si udirà il pietoso canto di due amici ubriachi. A braccetto, si vedranno un bell'uomo biondo e uno dai capelli scuri mentre zigzagheranno attraverso i quartieri a luci rosse; i due compari, frequentando quei luoghi di dissolutezza, rimarranno solo pochi minuti a sbavare generosamente davanti alle ragazze che si spoglieranno a ritmo di musica.

Ma bisognerà stare attenti, in guardia. Si potrà percepire un'aura omicida...ma non ci sarà da temere, non resterà che ammirare lo spettacolo. Un martellone imponente si abbatterà sul bel bruno e la voce rabbiosa di sua moglie interromperà la serata lussureggiante.

Una seconda donna andrà a occuparsi dell'uomo biondo che proverà a divincolarsi, mentre il suo complice trascorrerà trascorso un brutto quarto d'ora.

Con aria d'intesa verso l'amica, l'ex infermiera diserterà quei luoghi trascinandosi dietro il marito, che proverà a persuaderla con parole civettuole.

Ma nonostante l'atteggiamento discutibile, la donna conosce bene suo marito e sa che le sarà fedele sempre. Nell'intimità della loro casa, lui la porterà nella loro stanza dove risuoneranno parole d'amore e sospiri di piacere.
 
Non ci si potrà dimenticare della seconda coppia che continuerà a inseguirsi per strada, la furia armata di un martellone e il bel bruno, con sorriso canzonatorio, che non smetterà di prenderla in giro. In un vicolo buio lui si mimetizzerà per attendere pazientemente di afferrare la sua preda, come un felino, senza darle nessuna chance.

Con un sorriso accattivante, la premerà delicatamente contro il muro e, sussurrando parole incomprensibili, si scioglierà sulle sue labbra. Sotto il fuoco della passione, sua moglie lascerà dalle dita il manico del martellone per stringere il suo uomo che avrà vinto ancora una volta la battaglia. Con un gesto veloce, la solleverà tra le braccia e percorrerà il tragitto che li separerà dal loro palazzo di mattoni rossi. Con un calcio impaziente, aprirà la porta del loro appartamento e si precipiterà su per le scale per chiudersi in fretta nella loro stanza. Tra gemiti sussurrati si sentirà la loro promessa di amore eterno, lasciando poi posto a sospiri ansimanti e grida di piacere.
 
Non avranno più motivo di nascondersi per amarsi perché finalmente sono liberi dalle paure che hanno ostacolato il loro amore per gran parte della loro esistenza.
 
Il destino avrà restituito loro una libertà desiderata da tanto tempo.
 
* * *

La successione era ora assicurata dal ciclo naturale della vita, dalla cosiddetta: NUOVA GENERAZIONE.
 
 
 
Fine ^__^ grazie mille a chi ha seguito anche questa storia dopo Una presenza così familiare; un ringraziamento speciale a chi ha commentato: Stekao, maryanne1990, Kyoko_09, robysaeba, Little Firestar84, maisonikkoku78, Olly81, mora79, sfenoide.
 
A presto ^__^
  
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