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Autore: Stekao    04/05/2021    13 recensioni
"Dove andró adesso, che faró?" Questo si ritrova a dire Kaori nel manga, nell'episodio di Sonia, dopo il combattimento avvenuto fra Ryo e Falcon al cimitero... Per amore di Ryo e sentendosi una partner non degna, sarebbe stata disposta ad andarsene subito e a lasciare il suo posto a Sonia... sappiamo peró, che nel manga le cose si sono fortunatamente sistemate in fretta... Ma se invece Kaori avesse messo davvero in atto il suo proposito di andarsene? Se Sonia avesse accettato di prendere il suo posto? Ryo cosa avrebbe fatto?
Il mio what if parte da questa idea, ma saranno una vecchia vicina di casa e una donna "scomparsa" a dare la giusta spinta per far evolvere le cose tra i nostri due adorati sweepers.
Ps. Mi sono divertita ad inserire qua e là piccoli dettagli e dialoghi tratti dal manga, ma catapultandoli ovviamente in un contesto del tutto diverso... Spero di riuscire a farveli cogliere tutti, a voi scoprirli!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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5. SOTTO LE STELLE

Quando uscirono dal locale, Midori non potè contenere il suo entusiasmo.

“E pensare che se non foste arrivati voi, chissà per quanto tempo ancora sarei stata costretta a lavorare per quello… forse non avrebbe mai smesso di minacciarmi… grazie, grazie davvero. Mi sembra così incredibile che si sia arreso così presto…” e così dicendo strinse ancora di più il braccio di Ryo e inutile dire che quella confidenza lasció Kaori piuttosto spiazzata.

Ma cosa poteva pretendere? Era lei quella strana… Midori era una donna di mondo, perfettamente a suo agio con il genere maschile e con un uomo affascinante come Ryo a maggior ragione…

Decise di rimanere in disparte, non voleva essere di intralcio. Aveva deciso che non lo sarebbe stata mai più. Non aveva alcun diritto su Ryo, lui stesso glielo aveva detto nei giorni in cui Sonia era stata da loro… se una qualunque donna si fosse dimostrata interessata a lui, lei avrebbe dovuto rimanere al suo posto… non era la sua fidanzata e nemmeno sua moglie… erano soci, tutto qui, e toccava a lei decidere se accettare di rimanerlo per sempre o meno.

Prima di raggiungere l’hotel si fermarono a prendere le cose di Midori nell’appartamento che era stata costretta ad affittare con i pochi risparmi che le erano rimasti.

Le altre ragazze si trovavano al locale, non aveva più niente da temere, tanto più che a quell’ora avevano tutti sicuramente scoperto la visitina che il leggendario city hunter aveva fatto al caro Shimizu…

Arrivarono in albergo a mezzanotte inoltrata e si diedero la buonanotte per poi recarsi nelle proprie stanze.

L’indomani avrebbero affrontato il viaggio di ritorno che avrebbe riportato finalmente Midori dalla sua famiglia.

Non appena entrate, Midori si accorse di una bottiglia di vino intonsa, lasciata su un mobile della stanza.

“Accidenti, che carino questo hotel… Farci trovare addirittura una bottiglia di questo delizioso vino… ma non lo hai ancora aperto?” chiese Midori rivolgendosi a Kaori

“No…io non bevo” rispose la ragazza iniziando ad indossare il suo pigiama

“Beh.. Sarebbe uno spreco lasciarlo così.. E poi dobbiamo festeggiare! Ho voglia di urlare dalla contentezza…senti Kaori…” le disse maliziosamente avvicinandosi a lei

“Tra te e Ryo…beh…ho capito bene che siete solo soci giusto? Non è che per caso tu…”

La ragazza si voltó di scatto guardando Midori e arrossendo vistosamente

“No no, ma cosa ti viene in mente? Io e Ryo eravamo…cioè, sì siamo soci… Tutto qui”

“Beh, ho voluto sincerarmene perché… ecco vedi... Non sarebbe nel mio stile intromettermi nelle questioni altrui, ma se così stanno le cose… non ti dispiace vero se decidessi di aprire questa bottiglia con lui?”

Kaori rimase completamente attonita… non si aspettava di certo che Midori, di punto in bianco, decidesse di sedurre così sfacciatamente Ryo in sua presenza…

“Ecco… ne sono rimasta affascinata e sono una donna libera da tempo oramai, quindi mi piacerebbe conoscerlo meglio, se magari anche lui fosse interessato…”

“Ok ok” rispose Kaori in fretta per evitare che Midori continuasse a parlare

“Io e Ryo non siamo niente… lui può fare ciò che vuole. Io… Io vado a dormire, buonanotte” e così dicendo si infiló in fretta sotto le lenzuola nascondendo il più possibile il volto ed asciugando in fretta la prima lacrima che si fece velocemente strada sulla sua guancia…

“Allora buonanotte Kaori”

Sentì la porta della stanza aprirsi, richiudersi e Midori bussare alla camera accanto. Le voci di lei e Ryo arrivarono chiaramente alle sue orecchie.

-Dannazione- pensó Kaori

-Perché diamine le nostre stanze sono attigue? E queste pareti sono così sottili… no, non posso…non penseranno davvero che io staró qui ad ascoltare la loro conversazione come se niente fosse… sempre che si limitino a conversare...-

Un’altra lacrima fece la sua comparsa, non riusciva proprio a trattenersi.

“Non posso rimanere qui un minuto di più… ma perché accidenti devo essere sempre così sfigata?”

Così dicendo si alzó in fretta, appropriandosi del copriletto e avviandosi verso la porta della sua stanza.

Nel passare davanti a un grande specchio affisso alla parete, non potè fare a meno di osservarsi.

Capelli arruffati, viso da ragazzina, pigiama informe…

Come avrebbe mai fatto Ryo a trovare qualcosa di bello in lei? Midori era splendida, proprio il tipo di donna in grado di fargli girare la testa… per quanto avesse sempre tentato di evitare di paragonarsi alle altre donne, le era spesso capitato di farlo sentendosi, puntualmente, inferiore a tutte loro. Ed in quel momento eccola di nuovo lì, costretta ad accettare per l’ennesima volta la triste realtà…

Ryo non l’avrebbe mai guardata come guardava le altre, non l’avrebbe mai desiderata come desiderava le altre, ma lei non sarebbe cambiata mai, per niente al mondo.

-Io… sono io- si ritrovó a pensare asciugando in fretta una nuova lacrima.

Le risate di Ryo e Midori, dall’altra parte della parete, la distolsero immediatamente dai suoi pensieri e serrando la mascella per impedirsi di piangere ancora, uscì in fretta dalla stanza.

Cominciò ad avviarsi per il corridoio salutando con imbarazzo uno degli addetti del personale… non aveva pensato al fatto che stesse camminando con indosso il pigiama e una coperta sulle spalle. Sicuramente quel tizio doveva averla presa per pazza! Ryo aveva ragione… era sempre troppo impulsiva.

Ma non le importava niente… non poteva certo rischiare di rimanere in stanza e sentire…sentire cosa? Non voleva neanche pensarci. Scosse in fretta la testa e continuó a camminare fino a che non trovó le scale che conducevano al tetto.

Non appena arrivati in hotel aveva letto alcuni cartelli che avvertivano della presenza di una piscina sul tetto e se c’era una piscina, ci sarebbero state senz’altro anche delle sdraio… avrebbe volentieri passato la notte lì, sotto le stelle, piuttosto che rimanere un minuto di più nella sua stanza.

Del resto era caldo abbastanza per poterlo fare e il copriletto che si era portata dietro, sarebbe stato sufficiente per ripararla adeguatamente.

Una volta sul tetto si rese conto di avere avuto ragione e si distese subito su una delle sdraio presenti.

Cominciò a guardare il cielo stellato in preda a mille pensieri… Ryo e Midori da soli in quella stanza…già immaginava le mani di lui su di lei, le loro lingue intrecciate… il suo cuore si strinse come in una morsa… l’idea che potessero baciarsi, sfiorarsi, la faceva stare maledettamente male… perché dopotutto, sarebbe potuto succedere no? Del resto lui era un uomo libero e senza le sue continue intromissioni, se una donna come Midori avesse tentato un approccio un po’ più audace, lui non si sarebbe mai tirato indietro… O magari sarebbe stato proprio lui a fare il primo passo? E in quel momento capì che no…non sarebbe mai più potuta tornare a lavorare con Ryo… Non a quelle condizioni, non amandolo come lei lo amava. Ne avrebbe sofferto sempre e non voleva soffrire più.

Rimase a fissare il cielo per un tempo indefinito cercando di trattenere inutilmente le lacrime che avevano preso ad uscire copiose…

******

“Grazie davvero Ryo per avermi aiutata… e pensare che è stato tutto così semplice. La tua fama ti precede… non ho mai visto Shimizu tanto terrorizzato. Se tu non fossi arrivato chissà che ne sarebbe stato di me” disse Midori avvicinandosi sorridente allo sweeper

“Brindiamo insieme?” continuó porgendogli una coppa di vino.

“Beh, il merito è stato innanzitutto di Kaori... Se lei non si fosse ostinata a vederci chiaro in tutta questa situazione io non sarei mai potuto venire ad aiutarti”

“Beh brindiamo a Kaori allora... E al nostro fortuito incontro” ribatté la ragazza avvicinandosi allo sweeper sempre di più con passi felini che lo fecero deglutire vistosamente

“Ma Kaori.. A proposito dove è?” chiese l’uomo in imbarazzo bevendo un sorso di vino

“Mi ha detto che lei non beve e che quindi potevo brindare con te, se n’è andata subito a letto” rispose la donna

Ryo rimase sorpreso. Possibile che Kaori avesse permesso a Midori di introdursi nella sua stanza senza battere ciglio?

“Quindi insomma…ecco…io ti sono debitrice Ryo” e così dicendo Midori gli rilasció un dolce bacio sulla guancia. A quel contatto lo sweeper si irrigidì.

“Ti trovo molto affascinante e mi piacerebbe conoscerti meglio… io ecco… dopo essermi separata da Akio non ho più trovato un uomo in grado di farmi battere il cuore, ma stasera…”

“Non sei in debito con me affatto Midori” la interruppe lui lasciandola per un attimo stranita

“Ho solo portato a termine un incarico…sono certo che i tuoi figli saranno felici di riabbracciarti. A proposito... Si è fatto molto tardi e credo dovremmo andare a riposare, ci aspetta un viaggio piuttosto lungo domani”

“Ah sì…” disse Midori con un pizzico di amarezza nella voce. Ryo sembrava aver eluso volutamente le sue neanche troppo velate allusioni…

“Lo capisco… sarai stanco…” proseguì lei aspettando un cenno qualunque da parte dell’uomo, che peró non arrivò.

“Allora… io...vado” titubó un attimo di fronte alla porta sperando che Ryo dicesse qualcosa, cosa che in effetti avvenne, ma non ciò che avrebbe sperato di sentire

“A domani… Buonanotte Midori”

“Buonanotte” rispose lei uscendo dalla stanza.

Riaprì la porta della sua camera piuttosto delusa. Non avrebbe certo voluto fare chissà che, le sarebbe bastato scambiare due parole con Ryo, conoscersi un po’ meglio, dargli magari il suo numero per sperare di potersi risentire in futuro… al locale aveva perfettamente percepito di non essergli affatto rimasta indifferente e quindi non si sarebbe sicuramente aspettata una tale freddezza nei suoi confronti.

Una volta rientrata nella sua stanza peró, si accorse dell’assenza di Kaori…non era più nel suo letto e neanche in bagno…

Uscì bussando nuovamente alla porta di Ryo.

“Che succede?” disse l’uomo aprendo

“Kaori non è più nella nostra stanza”

“Che significa?” chiese Ryo uscendo e andando a controllare di persona…

Accertatosi che non ci fosse, si acciglió preoccupato

“Faccio un giro per vedere dove può essersi cacciata” e così dicendo Ryo cominció a camminare nervosamente lungo il corridoio del piano seguito da Midori, fino a che incrociarono un addetto del personale

“Mi scusi” gli disse Ryo

“Ha per caso visto una ragazza.. Carina, capelli rossi… ”

“Oh sì” rispose l’altro

“L’ho vista... Non è passata di certo inosservata. Era in pigiama e con una coperta sulle spalle, si stava dirigendo verso il tetto”

Midori notó subito i lineamenti del viso di Ryo distendersi

“Ah ecco, mistero risolto. Deve essere salita per prendere una boccata d’aria… torna pure nella tua stanza, ci penso io a chiamarla” disse rivolgendosi a Midori che, annuendo, tornó indietro.

Ryo invece, dopo aver ringraziato l’inserviente, prese le scale sorridendo fra sé e sé. Dieci minuti prima aveva gentilmente rifiutato le neanche troppo velate avances di uno schianto di ragazza in abiti più o meno succinti, per poi ritrovarsi invece, in quel momento, a cercarne disperatamente una col pigiama e una coperta sulle spalle. Che razza di coglioni potevano mai essere gli uomini innamorati!?

Se solo pensava a quante volte, insieme al suo amico americano Mick, si erano ritrovati a sfottere tutti quei tipi persi dietro a un’unica donna per poi ridere tra una birra e l’altra e dirsi con orgoglio che loro no, mai e poi mai avrebbero fatto quella fine… ed ora invece eccolo lì, a sorridere pensando che invece quella fine l’aveva fatta eccome innamorandosi come un matto della donna più impossibile che avesse mai conosciuto… imperfetta sì, ma perfetta per lui, senza alcun dubbio.

Chissà che cosa gli avrebbe detto Mick se lo avesse visto così cambiato? Avrebbe sfottuto anche lui?

Una cosa era certa… Kaori gli sarebbe piaciuta e non si sarebbe fatto alcuno scrupolo a provarci con lei…

A quel pensiero Ryo storse il naso infastidito e ringraziò il cielo che ci fosse un oceano di distanza a separare quel porco del suo amico, dalla sua dolce Kaori…

“Ah sei qui?” disse una volta arrivato sul tetto.

Nell’udire quella voce Kaori si voltó di scatto asciugandosi in fretta le lacrime dal volto col dorso della mano

“Ryo?!” disse pensando di avere una allucinazione

“Si può sapere che ci fai qui sul tetto?” chiese lui avvicinandosi per poi sedersi sulla sdraio accanto a lei

Kaori si voltó tornando a fissare il cielo…

“Stavo solo guardando le stelle… a Tokyo con tutte quelle luci presenti in città, non è possibile assistere a uno spettacolo del genere… avevo caldo e quindi ho voluto approfittarne…” disse lei cercando di nascondere l’imbarazzo per la piccola bugia che aveva appena detto.

Ryo, a quell’affermazione, sorrise…

“Posso?” disse sdraiandosi accanto a lei

“Certo…” rispose lei ringraziando il buio che non gli avrebbe permesso di notare il suo volto color cremisi e soprattutto gli occhi gonfi dal pianto.

“È davvero bello sì… non mi capitava di soffermarmi a vedere un cielo stellato da…”Ryo si interruppe all’improvviso e Kaori si voltó verso di lui con sguardo interrogativo

“Da…?” lo incalzó dolcemente

“Dai tempi in cui mi trovavo nella giungla…” disse l’uomo completamente immerso nei suoi pensieri.

Kaori a quell’affermazione si rabbuió.

“Mi dispiace…senza volere ti ho costretto a far riaffiorare alla mente pensieri tristi”

“Beh, in verità quei momenti nella giungla erano i migliori che mi capitasse di concedermi… ad ogni modo quei ricordi sono stati soppiantati da questo… semmai mi ricapiterà di vedere un cielo stellato, adesso potró affermare che l’ultima volta in cui l’ho visto ero con te… ma forse, ora che ci penso, meglio nella giungla tra guerriglieri e animali feroci” sorrise burlandosi di lei

“Grazie tante” sbuffó Kaori per poi proseguire…

“E tu invece? Come mai sei qui?” chiese in imbarazzo, curiosa di sapere come mai non si trovasse ancora con Midori…

“Beh, quando Midori è tornata in camera e non ti ha trovata è venuta a dirmelo e quindi…”

Nel frattempo Midori stava seguendo tutta la loro conversazione nascosta dietro la porta di accesso al tetto…

-Ora capisco…- pensó sorridendo fra sé

-Ecco svelato il mistero del perché mi abbia liquidata in pochi minuti…è evidente che tra quei due non ci sia posto per me…-

Entrando nella sua stanza e non trovando Kaori nel suo letto, Midori aveva avvertito subito una profonda preoccupazione in Ryo ed ora eccolo lì, accanto a Kaori a guardare le stelle con lei… non ci voleva molto per capire cos’è che frullasse davvero nella testa… e nel cuore…di quell’uomo.

Kaori aveva detto che loro due non erano niente… beh, era ovvio che si sbagliasse eccome!

Midori quindi, decidendo di non disturbarli, tornó in fretta nella sua stanza.

“Ryo guarda, una stella cadente!!” urló Kaori all’improvviso in preda all’entusiasmo

“L’hai vista anche tu?”

“Sì, bellissima”

“Allora adesso dobbiamo esprimere un desiderio…”

“Un desiderio?”

“Certo, non lo sai? Quando si vede una stella cadente bisogna esprimere un desiderio!” rispose Kaori eccitata come una bambina

“Che sciocchezze… non ci credo a queste fesserie…”

“Io invece sì… Aspetta…” disse la ragazza chiudendo gli occhi e rimanendo in silenzio per qualche istante

“Ecco fatto, desiderio espresso!” gli disse riaprendo gli occhi

“E cosa hai desiderato?”

“Non te lo diró per niente al mondo…” disse lei rivolgendogli un sorriso birichino…

“Ok, tanto sono solo scemenze” rispose Ryo guardandola imbronciato, curioso di sapere in realtà cos’è che avesse desiderato

“Ma non vai a dormire adesso?” chiese Kaori stupendosi del fatto che l’uomo avesse deciso di passare del tempo con lei

“E tu?”

“Io vorrei rimanere qui ancora un po’”

“Posso farti compagnia? Mi piace stare qui con… le stelle” disse lui arrossendo, accorgendosi in tempo della piccola leggerezza che stava per commettere. Quanto poteva sentirsi stupido a non voler ammettere che era con lei che gli piaceva stare e non con le stelle!

“Sì… anche a me piace stare qui con… le stelle” rispose timidamente Kaori.

Per un attimo i loro occhi si incrociano, incantandosi a guardarsi per secondi infiniti, finché Kaori, distogliendo imbarazzata lo sguardo, si avvicinò a Ryo coprendolo con parte della sua coperta e appoggiando dolcemente la testa sulla sua spalla.

Ripresero ad osservare insieme il cielo, avvolti dal silenzio e con un leggero sorriso stampato sul volto.

   
 
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