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Autore: saffyj    17/05/2021    5 recensioni
Una commessa alle prese con gli straordinari, un cliente affascinante e un intruso misterioso....
E fu così che io, Bella Swan, la donna che reputava gli uomini solo un’inutile perdita di tempo ed energie… si ritrovò a fantasticare su due uomini… e per di più nel periodo di codifica e chiusura dell’anno… il periodo in cui tutte le sinapsi dovevano essere concentrate sul lavoro e non in inutili pensieri romantici!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutte e grazie per aver letto questa breve storia!!
Purtroppo era nata per un contest e quindi è corta e temrina con questo capitolo!
Abbiamo pensato di allungarla vedendo l'interesse che ha generato, ma non sono mai riuscita a modificare le storie dopo averle temrinate, mi sembra di snaturarle o perdere dei pezzi e quindi l'abbiamo lasciata come è nata!
Vi ringrazia tantissimo anche 
Vane_love che ha scritto con me questa bellissima storia!!!





CAPODANNO


 
Ed ora sono qui. La sera di capodanno. Fasciata in un vestito rosso luccicante che non mi fa sentire assolutamente a mio agio, ma che Alice afferma starmi di incanto.
Passeggio nervosa sui tacchi alti e attendo... al buio.
Guardo l’ora sul cellulare e sbuffo pensando che sono sempre la stessa idiota di dieci anni fa. Sono qui, in attesa di un uomo del quale non conosco né nome né aspetto… ma che mi ha fatto ribattere il cuore.
Sono qui per dirgli addio. Per chiudere questa parentesi della mia vita e poter ricominciare una nuova con l’anno che tra poche ore arriverà.
Forse mi sto illudendo, ma voglio dare fiducia al nuovo anno, a Edward, a me stessa…
Due braccia che riconoscerei ovunque mi abbracciano ed io mi rilasso nella loro presa.
“Sapevo di trovarti qui” sussurra con voce roca ed io mi volto tra le sue braccia.
“Volevo ringraziarti per… per tutto…” mormoro chiudendo gli occhi per assaporare il suo profumo e il suo alito che mi accarezza il viso.
“Credevo non mi volessi più vedere…” inizia a baciarmi sul collo facendo vacillare la mia decisione, ma sorrido alla sua frase.
“Il mio desiderio è sempre stato quello di vederti” gli faccio notare allontanandolo leggermente “Ma tu non vuoi avverarlo ed io non voglio continuare questo gioco”
“Il tuo corpo mi sta dicendo l’opposto” sussurra stringendomi a lui e ricominciando a baciarmi, ma io gli fermo il viso prendendolo tra le mani.
“Sono qui per dirti addio.” Esclamo in un fiato e lui lo trattiene “Mi dispiace, ma non voglio continuare così… ho conosciuto un uomo…”
“Sicura di conoscerlo?” mi chiede duro ed io mi allontano.
“Conosco il suo viso…”
“E basta un bel viso per farti innamorare?” mi chiede allontanandosi completamente da me.
“No!” rispondo risentita “Non sono innamorata di lui…” ammetto abbassando il capo “Ma ci voglio provare…”
Scoppia a ridere, ma di una risata isterica.
“Mi piace il suo modo di fare, le sue idee, il suo modo di porsi… è affascinante, gentile, premuroso…”
“Che lavoro fa?” mi chiede stroncando i miei elogi verso Edward.
“Non lo so”
“Quanti anni ha?”
“Non lo so”
“Ha famiglia? Amici?”
“Non lo so”
Scoppia di nuovo a ridere “E allora perché hai scelto lui?”
“Perché non si nasconde!” esclamo in difesa dell’uomo migliore che abbia mai conosciuto.
“Che lavoro faccio?”
“Il ladro?” chiedo sapendo che è la verità, ma è difficile dirlo ad alta voce.
“Quanti anni ho?”
“Trentacinque” rispondo ricordandomi il giorno in cui mi era venuto a trovare ed aveva portato il vino per festeggiare.
“Ho famiglia?”
“No”
“Amici?”
“Solo Jasper ed Emmett…” rispondo ripensando ai lunghi discorsi che abbiamo fatto al buio.
“E dici di conoscere di più lui di me… solo perché conosci il suo volto?” mi chiede arrabbiato ed io annuisco ben consapevole che non può vedermi.
“Quindi sei come tutte le altre… segui gli occhi invece del cuore”
“Mi proteggo il cuore… perché ha già troppe ferite non ancora rimarginate per poter essere ancora ferito!” urlo cercandolo nel buio per spintonarlo.
“E questo signore con il volto… non ti ferirà…”
“Lo spero” rispondo esausta e sentendo le lacrime che mi rigano il viso.
“E se fosse un ladro come me? Se fosse un poco di buono che ruba per vivere?”
“Non mi importa” mormoro asciugandomi il viso. “Non mi importa” ribadisco alzando leggermente la voce pensando che non mi abbia sentito.
“Non ti importa?” mi chiede stupito ed avvicinandosi.
“Non mi importa… avrà un motivo per farlo… non è un uomo cattivo… è buono, gentile… e mi fa stare bene… se solo non ci fossi tu… mi sarei innamorata di lui… se solo non ci fossi tu”
“Ma non mi hai mai visto in viso”
“Sei entrato qui dentro per rubare… e ci sei riuscito”
“Non ho mai preso nulla…” si difende ed io sorrido.
“Il mio cuore… lo hai preso… e ti chiedo di restituirmelo…”
Non risponde, ma si avvicina in un lampo e mi bacia con passione. Le nostre lacrime si mescolano mentre le nostre labbra si uniscono in un bacio che mi trascina in un turbinio di emozioni. Mi lascio travolgere completamente. I fuochi d’artificio scoppiano nella mia mente, mentre il mio corpo si stringe al suo e brama un contatto maggiore. Le sue braccia mi avvolgono togliendomi il fiato, ma non importa, perché ci sono le sue labbra a restituirmelo. Piango mentre per l’ultima volta bacio lo sconosciuto che mi ha fatto conoscere il vero amore, l’uomo che mi ha fatto capire l’errore che avevo fatto con mio marito. Non avevo mai provato una cosa simile con lui. Non c’era la chimica che unisce me e l’intruso… non c’era il senso di pace che ho provato stando con questo sconosciuto… non c’era amore… e tutto è finito…
Mi allontano leggermente consapevole che non è la scelta giusta… e che Edward non sarà l’uomo con il quale proverò ad avere una relazione sperando nella buona sorte. L’intruso me lo ha fatto capire…
“Voglio vedere il tuo viso…” mormoro sperando che voglia darci una possibilità.
“Non è più importante…”
“Ed invece sì!” urlo stringendo tra le mani la cravatta che indossa per paura che svanisca di nuovo.
“Non lo è… fidati di me…” mi accarezza il viso con il dorso della mano e mi asciuga le lacrime baciandone il percorso. “Ti amo, Bella” e in un secondo mi ritrovo sola, al buio e consapevole che il ladro non mi restituirà mai più il maltolto.
 
***
Arrivo alla festa di Edward con la miglior maschera di felicità che riesco ad indossare. Saluto tutti gli invitati e sorrido come se fosse la serata più bella della mia vita.
Cerco Alice e la trovo sul divanetto intenta a chiacchierare con un ragazzo biondo, alto, dai lineamenti inglesi e un sorriso gentile. Sono così assorti dal loro discorso che non notano il mio arrivo ed io sorrido nel notare gli occhi innamorati della mia miglior amica.
“Oh! Bella! Sei arrivata!! Vieni! Ti presento, Jasper… Jasper, lei è Bella, la mia coinquilina, nonché capo!” il ragazzo si alza e mi saluta con un baciamano.
“Jasper?” chiedo confusa. È un nome particolare… possibile che ne esistano due?
“Sì, Jasper Withlock. A sua disposizione” si presenta facendomi un inchino.
Lo guardo cercando di convincermi che è solo un caso, mentre Alice mi trascina verso un gruppo di ragazzi che ridono sguaiatamente intorno ad un tavolo. Stanno giocando al gioco della bottiglia e un omone grande e grosso con i capelli corvini e occhi azzurri, incrocia le dita ripetendo il nome “Rose, Rose, Rose” e credo si riferisca alla modella bionda ultra figa che gli è di fronte e lo sta mangiando con gli occhi.
“ROSE” esulta fiondandosi sulla ragazza e baciandola con passione, dimenticandosi della gente che lo circonda incitandolo.
Jasper scuote il capo “Emmett è fortunato! Rose è una tipa gelosa… se usciva qualche altra ragazza… Emmett avrebbe passato il capodanno al pronto soccorso”
“Emmett?” chiedo guardando i due innamorati focosi che si baciano senza ritegno.
“Il ragazzone che sta baciando la bionda” mi spiega Jasper ed io inizio ad unire i puntini…
“Edward?” chiedo iniziando a cercarlo con lo sguardo.
Jasper si stringe nelle spalle e mi passa un drink. “Doveva risolvere qualcosa… eccolo!” e mi volta verso la porta d’entrata.
Edward fa la sua entrata con il suo classico passo deciso ed il suo sorriso strappa mutante. È bellissimo non nascosto dalla barba… e un altro sorriso mi si affaccia tra i ricordi.
Scuoto il capo sicura che siano solo combinazioni e ammonisco il mio inconscio ricordandogli che è capodanno e che i patti erano quelli di stare zitto e muto.
Edward mi scorge e mi sorride avvicinandosi. Si sistema la cravatta e sembra in soggezione.
Il ricordo della cravatta che stringevo tra le mani pochi minuti prima mi fa stringere i pugni e spezza ogni barriera che il mio cervello cercava di costruire per non farmi capire la verità. Lo guardo mentre gli occhi iniziano a pizzicarmi e, quando è a pochi passi da me, fuggo spintonandolo e scoppiando in lacrime.
Purtroppo non faccio molti metri. Un tacco mi si spezza ed io mi ritrovo a terra. Singhiozzante, con una scarpa rotta ed il cuore a pezzi.
Delle braccia che riconoscerei soprattutto al buio mi abbracciano e mi stringono.
“Perché?” chiedo tra un singhiozzo e l’altro.
“Perché avevo paura” mormora stringendomi più forte e prendendomi in braccio.
“Lasciami” gli chiedo iniziando a tirargli pugni sul petto, ma lui continua a camminare verso il retro della casa, incurante dei miei pugni e delle mie richieste. Provo a ribellarmi, ma sono esausta, stufa, stanca… e consapevole che non l’avrò vinta, mi lascio portare come una bambola e appoggio sconfitta il viso nell’incavo della sua spalla.
Mi posa su una sdraio e si siede accanto a me prendendomi le mani nelle sue.
“Non sono un ladro… non di mestiere… ma quella sera… sono entrato nel tuo negozio per rubare.” Ammette iniziando a disegnare cerchi immaginari sul dorso della mia mano. “Il tuo ex marito mi doveva molti soldi… sono anni che lo cerco… e quando ho saputo che il negozio era ancora aperto… ho deciso di risarcirmi prendendo qualcosa da lì…” trattengo il fiato alla sua ammissione e lui si affretta a spiegare “Non sapevo che il negozio fosse tuo… credevo fosse suo…”
“Lui è fuggito con tutto ciò che valeva, lasciandomi solo debiti…” mormoro tenendo il viso basso, ma lui me lo fa alzare posandomi un dito sotto il mento.
“L’ho scoperto quella sera… e ho desistito” mi sorride, ma di un sorriso che non gli arriva agli occhi.
“Perché non ti sei mai fatto vedere in viso?”
“Perché volevo conoscerti… volevo che ti innamorassi della parte buona di me… non di…”
“…Del mistero che ti circondava” finisco per lui e lui annuisce.
“Ma sei venuto in negozio… ti sei presentato…” gli faccio notare e lui annuisce.
“Ma era più facile per me parlarti al buio…”
“Non capisco?”
“Ho avuto una vita particolare… non sono fiero del mio passato… e a volte nemmeno del mio presente… ma al buio potevo dirti tutto… potevo essere me stesso…”
“Mi sono innamorata di te per quei discorsi… non per l’alone di mistero” lui sgrana gli occhi ed io gli prendo il viso tra le mani “Mi hai fatto riflettere stasera… ed avevi ragione… non ti conoscevo come Edward. Conoscevo il tuo viso… anche se mi hai nascosto il tuo sorriso” scherzo sfiorandogli le labbra con il pollice.
“Era l’unica parte che avevi visto di me” si difende ed io annuisco ripensando al sorriso di quella sera.
“Ma non ti conoscevo… sentivo che mi nascondevi qualcosa… forse non me ne accorgevo, ma il mio inconscio continuava a spingermi verso lo sconosciuto, perché effettivamente lo conoscevo di più… mi ha fatto innamorare… mi ha fatto compagnia nei momenti peggiori, mi ha ascoltata, si è confidato... ed il buio ha permesso alle emozioni di uscire senza timore… anche io avevo bisogno del buio”
“Avevamo bisogno entrambi del buio… ed allora perché volevi chiudere con me… con l’intruso?”
“Perché non sono una vampira e non vivo di notte… ho superato i trent’anni… e voglio una vita vissuta alla luce del sole…”
“A costo di stare con un uomo che non ami?”
“Non riuscivo ad amare Edward, perché il mio cuore era tuo” gli accarezzo il viso e lo guardo negli occhi per fargli capire che c’è un senso dietro le mie parole insensate.
“Ripetilo” mormora con la voce roca e guardandomi le labbra.
“Ti amo” sussurro e lui si avventa su di me baciandomi con trasporto. Mi fa coricare sulla sdraio e ci baciamo dimenticandoci della festa, della gente che festeggia il capodanno… dello scoccare della mezzanotte e dei fuochi d’artificio che illuminano il cielo mentre nel resto del giardino vengono spente le luci.
“Mi chiamo Edward Cullen, sono un ex ladro di trentacinque anni, sono orfano, ho come amici Jasper e Emmett, vivo gestendo un’azienda di import export che abbiamo creato io e i miei amici… sono più a mio agio nel buio… ti ho vista per la prima volta la sera che sono entrato nel tuo negozio con cattivi propositi. I tuoi occhi, le tue labbra… il tuo viso… tutto di te mi ha spinto a tornare… ogni sera… ed osservati mentre ti arrovellavi con codici e merci… il momento preferito della giornata erano le notti che passavamo a parlare di noi… ma non bastava più… volevo poterti guardare, rivedere i tuoi occhi da vicino, le tue labbra, il tuo viso, la tua pelle… e così sono entrato in scena… rovinando forse tutto…”
“Devo dirti anche io chi sono o… festeggiamo il capodanno come si deve?”
“Ti amo Bella”
“Ti amo Edward”
 
FINE!  

 
   
 
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