Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: Ili91    30/08/2009    5 recensioni
La storia è ambientata nei primi anni dell'1800 in Inghilterra. Sana è una nobile sposata con Naozumi, ma suo marito una notte viene assassinato. E se di risolvere il caso si occupasse Akito, che sviluppo prenderebbe la storia? Sana riuscirebbe a trovare l'amore che non ha avuto in cinque anni di matrimonio con Nao?
Genere: Mistero, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Omicidio di un nobile - VI capitolo Omicidio di un nobile

Chappy speciale!Ecco cosa è avvenuto nel giorno dell'omicidio... tranne chi l'ha commesso. Sarà nel prossimo che vedrete l’interrogatorio della vip… ehm… volevo dire della simpatica persona che è Fuka a cui tutte noi credo auguriamo di morire il prima possibile. Sfortunatamente la mia ff non prevede (per ora) un suo eventuale decedimento (ma non si sa mai, magari cambio idea!) e ci tocca, a me che scrivo e voi che leggete, sopportarla.
Wow, in questo capitolo vedremo anche Naozumi in vita! Godetevelo (o lanciategli i pomodori, io scelgo questa) perché sarà l’ultima volta in questa ff… per fortuna… si nota che non lo sopporto?


VI

Cornovaglia, Inghilterra, 9:00, Ottobre 1812
La carrozza di proprietà del conte Akito Hayama stava percorrendo a velocità sostenuta la strada che la separava dalla casa del Conte Naozumi Kamura.
Lord Kamura aveva richiesto la presenza di Akito in casa sua per ottenere i suoi servigi in campo investigativo. Gli aveva inviato una lettera in cui lo invitava nella sua tenuta per spiegargli meglio la situazione in cui si trovava. Nella lettera accennava a delle minacce di morte, ma Lord Kamura era stato abbastanza evasivo. Più che il caso, a lasciare perplesso Akito fu il fatto di averlo accettato. Beh, certo, il duca di Welligton era stato abbastanza persuasivo e poi Akito voleva allontanarsi dai campi di battaglia. Già da tempo stava prendendo in considerazione l’idea di chiedere la licenza e tornare al mondo civile. Appena avesse risolto il caso di quel nobile di campagna avrebbe pensato ad occuparsi della sua tenuta e la primavera successiva avrebbe partecipato alla stagione per trovarsi una moglie da cui avere un erede. Non aveva alcuna intenzione di lasciare le sue proprietà e il titolo nelle mani di qualche avido lontano cugino che non attendeva altro che la sua dipartita, perché non aveva fratelli minori o figli a cui lasciarli.
Era sicuro che il “caso” che aveva da sottoporgli Lord Kamura fosse molto semplice e che l’uomo in questione stesse ingigantendo la situazione. Era alquanto probabile che quello che lo perseguitava volesse solo spaventarlo e che le minacce fossero anche piuttosto velate. I giorni che avrebbe passato alla tenuta del conte Kamura sarebbe stati, a suo modo di vedere, una tranquilla vacanza.
Akito spostò lo sguardo dal paesaggio soleggiato di fuori per posarlo sul suo valletto e amico, Tsuyoshi Sasaki.
- Mi raccomando, Tsuyoshi, nessuno deve sapere della mia attività. Per tutti in quella casa io sarò solamente un vecchio amico di Lord Kamura e basta. -
Il giovane uomo davanti a lui annuì. - Certo, milord. Potete fidarmi di me. Le mie labbra saranno sigillate. -
- Bene, conto su di te. -

Casa Kamura, Cornovaglia, Inghilterra, 9:02, Ottobre 1812
Il cinguettio degli uccelli riuscì finalmente a svegliare la contessa Sana Kamura dal suo sonno. Tenendo gli occhi chiusi, allungò il braccio dietro di sé e a tentoni cercò un cuscino. Trovatolo, se lo premette sulla testa per non sentire quei maledetti uccellini fuori dalla sua finestra.
Sfortunatamente non servì a molto, per di più dopo un po’ cominciò a mancarle il respiro. Con gesto spazientito lanciò il povero cuscino verso un meta indefinita e con uno sforzo di volontà non indifferente si tirò su a sedere.
- Stupidi volatili! - borbottò.
Si alzò e tirando la cordicella posta in un angolo della stanza, chiamò la cameriera. Sana aprì l’armadio e passò in rassegna i vari capi d’abito prima di sceglierne uno avorio con rifiniture dorate nella scollatura e ai polsi. Aya entrò proprio nel momento in cui lei posava l’abito sul letto.
- Preparami il bagno, per favore - le ordinò.
- Subito, milady. -
Un’ora dopo era pronta a scendere per fare colazione e dover incontrare di nuovo Lady Fuka Takaishi, l’amante del marito.
Non che saperlo le ferisse il cuore, quello le era stato restituito da tempo. Fin da pochi mesi dopo il suo matrimonio, aveva compreso di non provare alcun sentimento per Naozumi, salvo il disprezzo ed un certo disgusto verso la sua persona. Più che altro avere come ospite la viscontessa Takaishi la feriva nell’orgoglio, per questo sperava con tutto il cuore che quella donna e il suo ottuso marito se ne andassero al più presto. Fuori dalla sua casa e dalla sua vita.
Sana era un gran dormigliona* e questo la portava a fare colazione sempre tardi e da sola, cosa che però al momento portava il vantaggio di avere la possibilità di non incontrare né Naozumi, né i coniugi Takaishi fino all’ora di pranzo.
Era affamata quella mattina e fece un’abbondante colazione prima di andare ad indossare un completo da amazzone blu notte e andare nelle stalle per richiedere la sua giumenta** Celeste. Come al solito chiese a Shinichi di mettere la sella da uomo. Il marito voleva che lei cavalcasse all’amazzone, ma a Sana non piaceva, per cui almeno quando era da sola poteva fare come voleva***.
Rifiutando anche di farsi accompagnare da una stalliere nella sua “passeggiata”, si diresse verso il bosco a rotta di collo, incitando Celeste ad andare alla massima velocità. Voleva scaricarsi un po’ e quello per lei era il modo migliore. Raggiunse il limitare della sua tenuta prima di convincersi a tornare indietro, ad un’andatura più moderata questa volta per non stancare troppo la giumenta e rischiare magari che si facesse del male.
Uscendo dal bosco raggiunse la via principale che portava alla sua tenuta. Il rumore di una carrozza in movimento raggiunse le sue orecchie e girò il viso in quella direzione. La vide arrivare e dopo poco sorpassarla.
“Viene verso casa mia”, pensò. Si chiese chi fosse il visitatore e sperò intensamente che non fosse un nuovo ospite invitato dal marito, perché non aveva intenzione di sopportare altre persone della risma dei visconti Takaishi. Sempre più curiosa si affrettò a raggiungere casa.

Akito scese dalla sua vettura. Davanti a sé vide un uomo alto - anche se non quanto lui - ben vestito che si avvicinava. Akito immaginò dovesse essere il conte Naozumi Kamura****. Mentre il conte lo raggiungeva, che tra l’altro non gli aveva trasmesso fin da subito una buona impressione, Akito si voltò un attimo verso il suo cocchiere che insieme a Tsuyoshi stava depositando le valigie al suolo.
- Ethan, puoi tornare a casa adesso. Ti invierò un messaggio, quando vorrò tornare alla mia residenza - gli disse.
Il cocchiere annuì, si inchinò, risalì sulla carrozza e ordinò ai cavalli di ripartire.
- Ciao, Ethan - lo salutò Tsuyoshi. Un cenno con una mano fu la risposta.
- Salve, voi siete il conte Hayama, giusto? Io sono il conte Kamura - si annunciò.
Akito rimase piuttosto sorpreso. Da lontano i capelli grigi di Lord Kamura, gli avevano fatto pensare di avere a che fare con una persona anziana, ma in forma per la sua età, mentre in verità l’uomo aveva solo qualche anno più di lui. Non superava i trenta, decise. Anche gli occhi lo colpirono. Di sicuro avevano una bellissima tonalità di azzurro, ma nascondevano un’ombra quasi… crudele*****.
Akito gli porse la mano quasi riluttante, mentre rispondeva - sì, sono io. E’ un piacere conoscervi, Lord Kamura. -
L’altro sorrise. - E’ un piacere accogliervi nella mia umile dimora. -
Dietro di lui, Akito vide arrivare subito dopo anche un’altra persona. - John? - lo chiamò Lord Kamura, riconoscendolo.
- Sì, signore? -
- Aiuta il valletto di Lord Hayama a portare le valigie nella sua stanza. -
- Subito, milord. -
Lord Kamura riportò l’attenzione su Akito. - Prego, venite nel mio studio che vi offro qualcosa da bere, o forse preferite riposarvi prima? Se preferite, parleremo più tardi prima di cena. -
- Non c’è né alcun bisogno, grazie. Il viaggio da casa mia alla vostra non è stato poi molto lungo. Sono “ansioso”… - Lo disse con un velo di ironia, a dimostrazione che non lo era affatto. - …di conoscere meglio i motivi che mi hanno portato qui. -

Sana raggiunse le stalle al galoppo e consegnò subito le redini di Celeste a Shinichi prima di dirigersi di corsa in casa. Passò dall’ingresso della cucina, anziché il principale. La cavalcata l’aveva rinvigorita e in quel momento era felice, non aveva alcuna voglia di incontrare nessuno. La prima persona che voleva vedere era il loro ospite e scoprire la sua identità. Non aveva notato carrozze o cavalli sconosciuti nella stalla, c’era la possibilità o che fosse già andato via o che si trattenesse lì a lungo. Se si tratteneva sperava fosse simpatico, così avrebbe avuto qualcuno che le tirasse su il morale, mentre il marito la umiliava flirtando con l’amante.******
Non chiamò la cameriera per cambiarsi, ma scelse il più semplice dei suoi abiti per impiegare meno tempo. Dopo qualche contorsione per allacciare i pochi bottoni dietro la schiena, diede una sistemata ai capelli un po’ scomposti e scese al piano di sotto.

Lo studio di Lord Kamura era grande e il lusso presente dava prova della enorme ricchezza che di certo il conte possedeva. Quasi tutti i muri della stanza erano ricoperti di librerie colme di volumi di ogni genere, il fuoco scoppiettava nel camino e c’era una scrivania con alcuni fogli, un calamaio e delle piume posti sopra. I tappeti e le tende di velluto rosso riccamente decorati completavano l’opera. Akito era seduto su una delle poltroncine di fronte alla scrivania, mentre Lord Kamura era davanti a lui. Il primo aveva rifiutato da bere e l’altro si era aggregato lasciando intatto com’era l’angolo dei liquori.
Akito si poggiò meglio sullo schienale della poltrona e guardò dritto negli occhi il conte in attesa che parlasse.
- Lord Hayama, come avete potuto leggere nella lettera che vi ho mandato, sono stato minacciato di morte. -
- Sì. Avete una qualche idea di qualche motivazione per una tale minaccia? -
- No, purtroppo, altrimenti mi sarei di certo occupato da solo della questione. -
Akito annuì brevemente. - Potrei vedere il biglietto di minacce che vi hanno mandato? -
Annuendo, Lord Kamura allungò un braccio verso un cassetto alla sua destra da cui estrasse due fogli di carta, che porse ad Akito.
I messaggi citavano:

“Cambiate, o morirete.
Vi vedo. Io so tutto.”

“Se non cambierete…
la pagherete cara.”

Akito li studiò per un attimo, prima di commentare - sono state utilizzate lettere prese da qualche libro, lo stesso sembra, ma così è impossibile risalire a chi li ha scritti. Bisognerebbe trovare il libro e anche questo è impossibile. - Posò i fogli sulla scrivania e riportò lo sguardo sul conte. - Avete fatto un torto a qualcuno? Pensateci bene. Qualcosa che può sembrare poco importante a voi, magari non lo è per qualcun altro. -
Lord Kamura ci pensò su prima di rispondere. - Beh, non sono sicuro. Magari avrò vinto a carte e qualcuno se le presa, oppure qualche contadino poco soddisfatto della paga. -
Akito inarcò un sopracciglio scettico. Difficilmente qualche giocatore di carte si sarebbe arrabbiato a tal punto da minacciare di morte il conte Kamura, specie se un professionista. E anche se fosse stato possibile i messaggi non davano spiegazioni in tal senso. La seconda possibilità era, invece, ancora meno probabile. Quanti contadini sapevano scrivere e potevano permettersi di distruggere un libro solo per qualche soldo in più che di certo non avrebbero mai ottenuto? Le possibilità erano alquanto effimere e in più cosa centrava: “Vi vedo. Io so tutto”?
- Nessun altro? - chiese.
- No, mi dispiace. -
- Non importa. Avete preso qualche precauzione per salvaguardare la vostra vita? -
- Sì, tengo una pistola sotto il cuscino e nessuno può entrare in casa, perché tutte le entrate sono controllate di giorno e ben sigillate di notte. -
Akito non era ben sicuro che sarebbe bastato, ma ci avrebbe pensato il giorno dopo. Prima voleva pranzare, riposarsi e fare un giro della casa per vedere come era disposta e…
Bussarono alla porta.
- Avanti! - disse Lord Kamura.
Ad entrare nello studio fu una bella ragazza dai lunghi cappelli rossi raccolti in prossimità del capo.
Indossava un vestito dal delicato color pesca che enfatizzava i luminosi occhi color cioccolato. Decisamente alta - anche se a occhio presunse che gli arrivasse al naso - snella, si muoveva con grazia verso di loro.
- Sana, tesoro, vieni che ti presento il conte Akito Hayama. - Il tono sembrò piuttosto falso.
“Tesoro”? Era forse sua sorella?
- Lord Hayama, questa è mia moglie, la contessa Sana Kamura. -
“No, non è la sorella”, pensò con amarezza il giovane.
Akito rimase a guardarla ad occhi spalancati, prima di ricordarsi l’educazione e alzarsi in piedi per farle il baciamano.
- E’ un piacere conoscervi, Lady Kamura. -
- Il piacere è tutto mio, Lord Hayama. -
Lord Kamura si rivolse alla moglie - Sana, dovevi dirmi qualcosa? -
- No, ho visto arrivare il nostro ospite e volevo porgergli il benvenuto in casa nostra. -
- L’hai visto arrivare? -
- Sì, dalla finestra della mia camera. -
Per un attimo ad Akito sembrò che mentisse, ma poi si diede dello sciocco.
Lady Kamura gli chiese - Avete fatto un buon viaggio? -
- Piacevole, grazie. Complimenti per la casa, è molto bella. -
- Oh, grazie. L’ho arredata io stessa, sapete? Vi tratterete a lungo? -
Fu Lord Kamura a rispondere per lui. - Credo proprio di sì. E’ un vecchio amico che non vedo da tanto tempo. -

Sana si rabbuiò di colpo. Era amico di Naozumi? Allora non doveva essere una brava persona. Quando l’aveva visto aveva pensato di trovarsi di fronte un angelo per quanto era bello, ma sapere che era amico del marito la portò subito ad odiarlo o quasi.
- Capisco. Vorrei ritirarmi adesso. -
- Non ti senti bene, cara? -
Tutti quei termini affettuosi erano più falsi di un asino che vola. Trattenendo una smorfia di disgusto mista a odio, scrollò le spalle. - Solo una leggera emicrania. Credo che salterò il pranzo. Ero scesa solo per porgere i miei saluti a Lord Hayama. -
- Come vuoi, cara. Ci rivedremo a cena. -
Sana si lasciò lo studio alle spalle e andò nella propria stanza. Mentre varcava la soglia si rese conto che ora tutti si sarebbero aspettati di non rivederla prima di cena e sarebbe stata costretta a saltare il pranzo - il suo stomaco non approvò affatto la prospettiva - e avrebbe dovuto passare il pomeriggio chiusa lì dentro. Escludendo queste inquietanti possibilità, tirò la cordicella nella sua stanza. Pochi minuti dopo arrivò Hisae a cui Sana potè ordinare un vassoio per il pranzo da consumare in camera. Nel pomeriggio invece, decise di andare nella camera della madre - che si stava riprendendo da un raffreddore - per tenerle compagnia, leggendo ad alta voce qualche pagina di un libro e chiacchierare un po’.

Akito all’ora di pranzo, fece conoscenza con miss Asako Kurumi, una giovane nubile, amica della padrona di casa sui ventisette anni, dai capelli rosso-oro e gli occhi marroni. Una donna molto carina, estroversa e intelligente, che intrattenne una piccola, ma piacevole conversazione con lui; e con i visconti Takaishi.
Lady Fuka Takaishi era una donna sui trenta bella quanto superficiale, fredda e alquanto astuta. Fisicamente recava una certa somiglianza con Lady Kamura, ma i suoi capelli erano neri come la pece e non rossi, e gli occhi non avevano di certo la stessa luminosità e bellissima tonalità cioccolato dell’altra. Un’altra differenza che saltava agli occhi era il modo di vestire. Il suo vestito presentava una scollatura al limite della decenza ed era color rosso sangue. Akito si chiese come facesse a respirare, dato che il corsetto era stretto oltre l’inimmaginabile e come facesse a stare in piedi, dato il peso dei tanti gioielli che indossava*******. Un qualsiasi nobile privo di cervello - per cui la maggior parte a parere di Akito - l’avrebbe trovata la più bella donna su cui avesse posato gli occhi, ma di certo non lui. Lei non era niente a confronto della bellezza che stava al piano di sopra.
Lord Yuta Takaishi era uno di quelli che Akito aveva definito “privi di cervello”. Uomo ancora piacente che aveva raggiunto i trentacinque anni. Gli occhi e i capelli neri. Più basso di Lord Kamura, più o meno come la moglie e Lady Kamura. Le spalle erano una via di mezzo tra quelle di Akito e il conte, ma era più paffuto di entrambi. La conversazione che tenne con lui e la moglie a tavola gli fece capire che era alquanto ottuso e pieno di sé.
Il pomeriggio lo passò come aveva previsto. Fece un giro di ispezione nella casa e dei dintorni quasi fino all’ora di cena. Mentre rientrava in casa, il sole venne coperto da nuvole nere e cominciò ad alzarsi un forte vento. Raggiunta la sua stanza, si cambiò in fretta per poter rivedere il prima possibile la Lady dai capelli rossi, anche se si convinse che era solo per curiosità, mentendo a se stesso.

Sana evitò letteralmente Lord Hayama. Per tutta la cena non gli parlò né lo guardò nemmeno una volta. A parte l'amica Asako, il piatto fu il suo compagno preferito a quella cena. Al marito rispose con i soliti monosillabi, a Lady Takaishi con educazione fra cui era nascosta acidità e a Lord Takaishi con sarcasmo.
Al momento si trovava con le altre due signore nel salotto a chiacchierare aspettando il caffè e che gli uomini tornassero dopo il bicchierino di cognac********.
Un tuono si abbatté lì vicino.
- Oh, sta proprio peggiorando - fece Lady Takaishi rivolgendosi a Sana e Asako. - Pensato che il tempo migliorerà domani mattina? -
- Ne dubito, Lady Takaishi. Qui il tempo non è mai clemente. - Le rispose la donna dai capelli rossi.
- Che peccato! Domani volevo fare una cavalcata. Ho un nuovo completo da amazzone che volevo indossare. -
- Forse sarete fortunata e il tempo volgerà al meglio domani, magari nel pomeriggio - le disse cortese Asako.
Le porte si spalancarono e i tre uomini si unirono a loro.
- Sana, Mrs Kurumi, Fuka, finalmente ci uniamo di nuovo a voi splendide dame - le adulò Naozumi.
- Forse possiamo unirci alla loro conversazione - si intromise Lord Hayama. - Di che cosa parlavate? -
- Oh, magari parlavate dell’ultima moda londinese? - chiese Lord Takaishi.
Sana e Asako lo guardarono indignate, poi lasciarono perdere, rendendosi conto che il visconte non si era accorto di averle insultate. Lady Takaishi, invece, ignorò del tutto il marito e si rivolse a Naozumi e Lord Hayama sbattendo le ciglia - discutevamo del tempo. Ma piuttosto perché non vi sedete qui con noi. - Con un gesto eloquente delle mano, indicò lo spazio vuoto sul divano di fianco a sé. -
La conversazione durò qualche altra ora, poi piano piano ogni persona si ritirò e andò nella propria camera a riposare.

Sbadigliando sonoramente, Naozumi mandò il suo valletto a dormire e si sdraiò sul letto. Si coprì con le coperte e prese il romanzo sul comodino per leggerne qualche pagina prima di addormentarsi.
Era davvero stanco, tanto da addormentarsi senza neanche aver spento la candela e con il libro sul petto.
Lo scricchiolio della porta lo fece destare qualche tempo dopo. La candela era tutta consumata, per questo la stanza era nella più completa oscurità. Cercando di fare meno rumore possibile, si alzò in piedi, ma non sentendo nulla si diede dello stupido. Stava per voltarsi quando un secondo scricchiolio lo paralizzò dalla paura.
- C-chi c'è? - domandò stupidamente.
Stava per raggiungere il cuscino per tirare fuori la pistola nascosta sotto, quando un affilato pugnale gli trapassò il ventre. Naozumi si accasciò a terra, mentre il suo assalitore si dava alla fuga.



* I personaggi sono di sicuro OOC, infatti l’ho messo anche negli avvertimenti, ma tenterò per quanto possibile di lasciare traccia del carattere principale.

** La giumenta è la femmina del cavallo. Forse lo sapete, ma l’anno scorso nella mia classe ho scoperto che nemmeno una mia prof lo sapeva, quindi ritengo opportuno specificare.

*** Lo sapete già? Boh, io spiego lo stesso… Tutte le donne (o almeno quelle che possedevano un cavallo) cavalcavano sempre all’amazzone, cioè entrambe le gambe da un lato solo (chi ha visto il film “Principe azzurro cercasi” con Anne Hathaway capirà meglio). Modo che io ritengo scomodo e pericoloso, per questo non infliggo a Sana questa tortura e quando può cavalca nel metodo classico.

**** Che emozione! La vittima sta per proferire parola. Gli lanciamo dei fiori o delle bombe a mano? …Meglio la seconda! Scusate il disturbo, ma lo sfogo ci voleva!

***** Sapete, mi era venuta la mezza idea di cambiargli colore di capelli (neri magari), ma ho preferito attenermi alla realtà. Per l’altezza… anche lì sono rimasta fedele al manga (forse si nota anche nell‘anime). Negli ultimi volumi Aki diventa più alto e mi piace l’idea che sia rimasto così.

****** Da notare l’assoluta mancanza di doppi sensi. Sana è un’ingenua e rimarrà così, anche se meno del solito. Ovviamente non vuole intrattenersi con l’ospite facendolo diventare il proprio amante, per ripagare il marito della stessa moneta. E’ doveroso aggiungerci il “Per Ora“.

******* Che dite? Ho esagerato?

******** Purtroppo non mi ricordo se l’alcolico che gli uomini bevevano prima del caffè fosse uno in particolare, quindi ho inventato.

Spazio autrice:Non avrete creduto davvero che Naozumi e Akito potessero essere amici, spero! Il dolce (per modo di dire) Aki non può essere amico di Nao. Assolutamente no! Era questo il segretuccio di cui parlavo. Nao aveva bisogno di protezione per delle minacce ricevute per questo a richiesto l‘aiuto di un esperto. Come avete visto è servito a molto…!!! Per “sfortuna“ l‘assassino ha agito prima che Akito potesse mettersi al lavoro! Avete visto che chappy lungo? Dopo averne scritto la prima metà avevo pensato di darvela subito, ma poi ho deciso di concluderlo anche se ci ho messo qualche giorno in più. Non potevo dividerlo perchè è quello speciale che riguarda quella fatidica giornata. Scusate il ritardo, avrei voluto pubblicare ieri sera, ma c'era il derby (!!!) e giovedì ho comprato finalmente breaking dawn che ho finito di leggere venerdì (ho avuto poco tempo per scrivere).
Mi raccomando... COMMENTATE!!!
E ora i ringraziamenti:

Princerella: Spero che il capitolo ti sia piaciuto. La storia in effetti sta procedendo un pò lentamente e anche qui non si capisce molto, ma prima o poi si chiarirà tutto. Al prossimo chappy! Ciao!

Delichan123: L'interrogatorio della vip... ehm, di Fuka e nel prossimo chappy. qui c'è solo quella bella giornata in cui è morto Nao. Quando mi è venuta l'idea per questa storia e ho dovuto scegliere la vittima, ho capito subito chi era quella adatta! Ahahaha! Al prossimo chappy! Ciao!

Bontina: Sono stata contenta di ricevere la tua recensione. Era davvero bella, grazie! Da quando scrivo questa storia mi chiedo: "Non è che si annoiano i lettori, che di secondo nome fanno santi?" Sono soprattutto gli interrogatori a preoccuparmi. Non voglio diventare ripetitiva, ma sono necessari. Vabbè, voglio lasciarmi alla spalle questa parte al più presto e far accadere qualcosa a loro due e fra loro due. Ihih, capito la differenza? La domanda di sempre: Ti è piaciuto? Al prossimo chappy!

Grazie, grazie, grazie per le recensioni!

Grazie, grazie, grazie per le visite, le preferite e le seguite!

Al prossimo chappy!
Ilaria



   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Ili91