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Autore: FrancyT    07/06/2021    3 recensioni
Un nuovo inizio: tre semplici parole, un desiderio.
In questa storia vivrete l'esperienza di Kagome Higurashi, giovane ragazza alla ricerca di una svolta nella propria vita.
Nel corso dei capitoli sarete spettatori di eventi di vita quotidiana, riflessioni e decisioni.
"Un nuovo inizio" è una storia semplice, ma spero che nella sua semplicità possa suscitare in voi un riscontro positivo.
Tratto dal primo capitolo:
"Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. In quel momento il controllo era l'unica cosa che contava davvero. Avevo imparato che pianificando, calcolando e osservando si potevano evitare un bel po' di problemi: rischi inutili, delusioni e soprattutto sofferenze. Pianificare tutto per evitare i problemi non era però sempre facile, cosa di cui mi ero resa conto quella sera nelle luci soffuse di quella grande casa. Le numerose fotografie, i mobili nuovi, quell'odore diverso... Quella casa era cambiata e non sarebbe mai tornata come prima."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 22

Perdonare una persona non è semplice. Quando qualcuno tradisce la tua fiducia, non sempre si riesce a dimenticare o giustificare quel comportamento. Eppure, perdonare non è sinonimo di giustificare, né tanto meno di dimenticare. Quando giustifichiamo qualcuno, ci rendiamo conto che colui che ci ha ferito potrebbe aver avuto un valido motivo per averci deluso e quando invece una persona perdona, identifica chiaramente il comportamento dell’altro come moralmente scorretto, eppure decide di accettare la persona in questione per via del suo valore intrinseco. Ma ancora, giustificare, dimenticare e perdonare, non hanno nulla a che vedere con riconciliarsi. Riporre l’ascia di guerra e firmare un trattato di pace, non è mai scontato. Spesso, anche se perdoniamo o giustifichiamo determinati comportamenti, non ci sentiamo in grado di riappacificarci con qualcuno, non riusciamo più a riporre in quell’individuo la nostra fiducia. Nonostante spesso riusciamo a soffocare sentimenti negativi come rabbia, rancore ed odio, non sempre riusciamo a continuare a frequentare chi ci ha deluso. Perdonare Inuyasha non è stato difficile, in fondo ho trovato più che giustificabile il suo comportamento. La parte più tenera del mio essere, aveva già dimenticato le sue menzogne, aveva già cestinato quelle bugie così come si fa con i file inutili che occupano solo la memoria dei nostri pc. Tuttavia, quando quel pomeriggio uscì di casa, pronta a far la mia parte per riconciliarci, quel sentimento di delusione, misto ad amarezza, parve voler farmi ragionare. Camminando a passo lento verso quella gelateria, dove poco più di due mesi prima mi ero fermata con Inuyasha, valutai la situazione. Era ormai palese che considerassi il ragazzo fondamentale nella mia vita, era scontato affermare che mi fossi innamorata di lui, non ero però sicura che riuscissi a portare avanti la mia missione. Avevo paura di rovinare tutto, temevo che ancora delusa da quella mancanza di fiducia avrei finito nuovamente per attaccarlo, credevo che avremo finito per litigare. Passo dopo passo, i pensieri diventavano sempre più ingarbugliati e, una volta avvistata la gelateria in lontananza, compresi di non aver più tempo per riflettere. Presi una decisione e mi diressi decisa verso quella figura dai lunghi capelli argentati.

- “Ciao.” -

Dopo due lunghe settimane, spezzai quella distanza che entrambi avevamo posto. Dopo ben quattordici giorni, gli rivolsi nuovamente la parola, provando a mantenere un tono saldo. Inuyasha, che stava seduto allo stesso tavolino in cui eravamo posti quel lontano sabato di febbraio, batteva nervosamente un piede sul pavimento e mi osservava in silenzio. Sembrava che il mio tentativo di smorzare quella tensione, non fosse andato a buon fine. Presi un respiro profondo e cercai di portare avanti la mia scelta.

- “Ti va di fare due passi?” -

Proposi. Attesi risposta mordendomi un labbro nervosamente. Avevo paura che fosse troppo tardi, che Inuyasha mi avesse eliminato già dalla sua vita. Lo vidi annuire e alzarsi.

- “Andiamo allora.” -

Mormorai iniziando a far strada verso quel parco in cui, mesi prima, avevo abbozzato il volto di Shin. Quasi sorrisi amaramente a quel ricordo. Mi mancavano quei giorni, dove ignorante di tutto, fantasticavo sul viso di quel mio amico virtuale. Arrivammo al parco senza aver pronunciato una parola. Camminavamo l’uno di fianco all’altro, come due completi estranei. Girovagammo per un po’, godendoci l’aria fresca di inizio maggio. Il giardino sembrava essere completamente differente rispetto a qualche mese prima, sembrava più vivo, più incasinato. Bambini di tutte le età scorrazzavano qua e là: alcuni inseguivano un pallone, altri sfrecciavano in sella alle loro biciclette mentre altri ancora si nascondevano dietro gli alberi in attesa di essere scovati. Guardando quei bambini ripensai alle parole di Inuyasha, alla piccola confessione che Shin mi fece mesi prima. Mi chiesi se anche lui avesse avuto un’infanzia così. Mi chiesi se non fosse stato insultato anche da bambino. Nuovamente nella mia testa, la parte più tenera di me giustificò la sua scelta di mentirmi. Per l’ennesima volta, trovai comprensibile quel suo comportamento moralmente scorretto. Decisa a parlare con lui, mi presi di coraggio e spezzai quel silenzio. Con il cuore in subbuglio e un obbiettivo da raggiungere, iniziai il mio discorso.

- “Ti ho chiesto di vederci perché ho preso una decisione.” -

Presi un respiro profondo e mi voltai a guardarlo. Al suono della mia voce arrestò il passo e mi osservò. Mi lasciai sfuggire un sorriso nel notare le sue orecchie muoversi impazzite, in attesa di qualcosa da captare.

- “In questi giorni ho sentito molto la tua mancanza. Sia come Inuyasha che come Shin.” -

Lo guardai fisso negli occhi. Volevo che comprendesse che fossi sincera. Speravo di trovare i quegli occhi un briciolo di nostalgia. Confidavo nell’idea che anch’io gli fossi mancata. Lo vidi improvvisamente deviare lo sguardo, incapace di sostenere il contatto visivo, e passarsi nervosamente una mano fra i capelli.

- “Kagome, mi dispiace davvero... Io...” -

D’istinto poggiai le dita della mano destra contro la sua bocca. Lo vidi strabuzzare gli occhi e guardarmi interrogativo. Mi affrettai a chiarire.

- “Non dire nulla. Per favore, fammi parlare prima che mi penta della decisione che ho preso.” -

Lentamente allontanai la mano dal suo viso e attesi un consenso.

- “Va bene...” -

A quella risposta consenziente, presi l'ennesimo respiro profondo e mi decisi ad affrontare le mie scelte.

- “Ciò mi ha dato molto da pensare. Mi sono sentita derisa e tradita da due persone che consideravo importanti nella mia vita ma, non riesco a dimenticarti. Ci ho provato. Ho tentato di strapparti via dalla mia vita, ma non ci sono riuscita. Tengo troppo a te.” -

Deviai lo sguardo imbarazzata. Cercai velocemente una via di fuga, una distrazione che mi avrebbe fatto sembrare meno impacciata. In ansia, riuscì a notare una panchina libera posta poco distante da noi e iniziai ad incamminarmi verso essa, incurante del mio atteggiamento infantile. Il mio tentativo di fuga fu però messo a freno da una presa salda. Dopo neanche due passi, Inuyasha mi aveva afferrato il polso, guardandomi serio.

- “Quindi cosa hai deciso di fare?” -

Il tono della sua voce era fermo. Voleva una risposta, voleva chiarire una volta per tutte la questione. Poggiai una mano sulla sua e al mio tocco la presa sul braccio si allentò. Lo presi per mano e lo portai alla panchina osservata in precedenza. Una volta seduti iniziai a giocherellare con le dita della sua mano. Mi sentivo una bambina, incapace di argomentare in maniera sensata una risposta. L’aver ammesso a me stessa di provare qualcosa per Inuyasha, aveva reso l’intera situazione più difficile da affrontare.

- “Inuyasha, anche se il mio comportamento pare affermare il contrario, non voglio fuggire via. Ti ho contattato proprio perché voglio affrontare questo problema. La verità è che sono disposta a dimenticare tutto.” - Mormorai a capo chino.

- “Davvero?” -

Il tono di voce sorpreso del mio amico, mi fece intuire che non si aspettava una risposta del genere. Mi ritrovai ad annuire alla sua domanda, finendo stretta in un abbraccio. A quel contatto così intimo, sentì il battito del mio cuore accelerare e le guance divenir rosse. Ricambiai la stretta nascondendo il volto nell’incavo del suo collo.

- “Questo non vuol dire che tornerà immediatamente tutto come prima. Dovrai nuovamente guadagnarti la mia fiducia. É un po’ come se ci stessimo conoscendo adesso.” - Mormorai.

Ma in fondo, avevo ancora fiducia in lui. Se essa fosse svanita, con ogni probabilità non avrei mai deciso di riprendere a frequentarlo. Mi staccai dal suo abbraccio e puntai lo sguardo nel suo.

- “Un nuovo inizio ecco.” -

Mi ritrovai a sorridere. Tutta quella storia girava attorno a quelle tre parole accostate, un desiderio che accomunava entrambi. Forse fu proprio questa voglia di ricominciare ad averci fatto incontrare o forse era solo destino. Di certo, questa è la storia di come io e Inuyasha ci siamo conosciuti e di come insieme abbiamo costruito il nostro nuovo inizio. Tutt’oggi, ricordiamo quegli eventi con una certa amarezza, ma entrambi siamo sicuri che quell’evento ci ha solo unito maggiormente.

Ah si! Quasi dimenticavo! Poco dopo la nostra riappacificazione, consegnammo alla professoressa Kagura il nostro fumetto guadagnandoci, contro ogni aspettativa, il secondo posto al concorso indetto da Illustramente. La cerimonia di premiazione si è svolta poche settimane dopo e durante essa era possibile acquistare una copia del nostro elaborato. Da quell’evento sono passati anni, entrambi ci siamo diplomati e attualmente lavoriamo come fumettisti. Eppure, ancora oggi conservo una copia di quel piccolo progetto, è qualcosa che custodisco gelosamente. Questo perché quel fumetto non è stato solo il primo di una lunga serie, quel progetto scolastico è stato l’inizio di tutto.

FINE

---

FrancyT:

Eccoci qua, questo è il mio ultimo capitolo!

Che dire! Spero che nonostante tutto la storia vi sia piaciuta. Come avevo già annunciato all'inizio di questa esperienza, non sono molto brava a scrivere però ho cercato di impegnarmi parecchio. Ho cercato di approfondire i personaggi, di dargli uno spessore maggiore. Ho cercato di pianificare il tutto, giustificando anche il perché di determinati dialoghi. Inoltre ho provato a creare un mondo partendo proprio dalla descrizione della sua società >.<

Mi sono divertita molto a scrivere questa storia e spero vivamente che vi sia risultata gradevole!

Aspetto con ansia le vostre considerazioni >.<

A presto, FrancyT!

Angolo ringraziamenti

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto questo mio piccolo esperimento. Un ringraziamento speciale va a Lady__94, che ha commentato ogni mio capitolo, e a funny84! Ancora grazie!

   
 
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