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Autore: m a y    15/06/2021    0 recensioni
«La giovinezza è felice, perché ha la capacità di vedere la bellezza.
Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza non diventerà mai vecchio.»
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II. Il giorno di Halloween è il più allegro dell’anno. O così dice Min Yoongi, il ragazzino buio e tenebroso della scuola media di Daegu: è da tutta mattina, infatti, che ha stampato in faccia un sorriso inquietante e disegna zucche, fantasmi e pipistrelli su ogni superficie che trova.
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VI. Era da un po’ di giorni che il ragazzo dormiva profondamente – forse troppo – e si svegliava tardi per poi correre frettolosamente cercando di non farsi vedere dai suoi superiori. Il problema erano i suoi sogni: così belli, così veri… e Hoseok non poteva svegliarsi, non voleva svegliarsi, perché sapeva perfettamente che la realtà era ben diversa.
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VII. Chiara si blocca per un momento e scava all’interno della sua memoria. La scena descritta da Jimin ricorda vagamente la biblioteca di Hogwarts, scuola di maghi e location principale dei celebri libri di Harry Potter, di cui la ragazza ne va matta.
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{ raccolta di one-shots | BTS + other k-pop groups | aggiornamenti irregolari! }
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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청소년 youth

Just like a butterfly.

 
gio·vi·néz·za
 
L'età intermedia tra l'adolescenza e la definitiva maturità; 
tutta l'età adulta antecedente e contrapposta alla vecchiaia.
 


La giovinezza è felice, perché ha la capacità di vedere la bellezza.
Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza non diventerà mai vecchio.


 
 

I.

Seven butterflies by the sea
 
HYYH!era | what if? | tematiche delicate
 
Mercoledì 18 Novembre. Ore 16:30.
Jungkook scruta il vasto orizzonte dinnanzi a lui e i suoi occhi si perdono ad ammirare la vastità di quel mare grigio e apparentemente infinito. La fresca brezza porta con sé profumi che vengono da lontano, aromi che penetrano fin nelle membra e il più delle volte riportano a galla ricordi passati.
– Questo posto è bellissimo nonno – mormora il bambino accanto a Jungkook in tono sommesso, timoroso di rovinare la pacifica atmosfera creatasi. L’anziano gli posa una mano sui capelli, sorride, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso l’immensa distesa d’acqua.
– Significa molto per me – sussurra Jungkook continuando ad accarezzare la testolina del nipote – Venivo qui con i miei amici, era il nostro posto speciale. Loro… erano la mia seconda famiglia. Ne abbiamo passate tante insieme, ma crescendo… beh, ognuno ha preso la propria strada, come è giusto che sia.
Il sorriso del ragazzino sparisce, lasciando posto ad un’espressione piuttosto confusa. – E ora dove sono?
– Non lo so con precisione. Alcuni potrebbero avere una famiglia, come me. Altri forse stanno viaggiando per il mondo… ma nonostante siamo lontani, dentro di noi sappiamo che ci saremo sempre gli uni per gli altri. È questo che significa essere amici.
Il bambino torna a guardare il mare e appoggia il capo sulla spalla del nonno.
– Mi racconti una storia su te e i tuoi amici?
Jungkook, dopo essersi assicurato che il nipotino fosse al caldo nel suo giubbotto, gli sorride dolcemente e gli dice soltanto: – D’accordo. Ma non dirlo alla nonna, mi raccomando!
 

Lunedì 14 Luglio. Ore 15:40. (Anno 19)
Pochi giorni prima, Namjoon aveva fatto una passeggiata in solitaria per esplorare il boschetto poco distante dalla stazione di benzina in cui lavorava, e aveva scoperto per puro caso un luogo assai curioso: si trattava di una vasca vuota – probabilmente una piscina abbandonata da tanto tempo – dalle pareti tappezzate di innumerevoli graffiti. Namjoon aveva riportato la sua scoperta al resto dei suoi amici e insieme avevano deciso di trasformare quel luogo nel loro ritrovo segreto, lontano dalla frenesia della città.
– Abbiamo fatto come ci hai detto Nam! Ognuno di noi ha portato qualcosa per trascorrere il pomeriggio! ­– annuncia Hoseok depositando una cassa di legno sul fondo della piscina. ­– Mi domando solo che cosa abbia intenzione di fare Tae con quel materasso… ­– mormora poi il ragazzo in tono divertito ma al tempo stesso un poco perplesso.
Namjoon ha portato con sé una vecchia mazza da golf trovata nel magazzino di suo padre, Jin ha rovistato in soffitta e ha trovato una Polaroid rosa appartenuta a sua nonna, Jimin un pallone da basket, Hoseok un carretto di legno di dubbia utilità mentre Yoongi ha rinvenuto alla luce il suo vecchio skateoard; sicuramente l’oggetto scelto da Taehyung è il più curioso, nonché il più ingombrante, dal momento che si tratta di un materasso consumato dal tempo. Infine Jungkook, come oggetto personale, ha preso con sé una telecamera, in modo tale da riprendere tutti i momenti più significativi trascorsi con i propri amici e custodirli per sempre.
– Questo posto è davvero fortissimo! – esclama il più piccolo dopo aver raggiunto con un salto il bordo della vasca e aver iniziato a camminare su di esso.
Yoongi osserva il giovane Jungkook tenersi in equilibrio e sorride ripensando a quanto sia cresciuto quel ragazzo dalla prima volta in cui l’ha incontrato; era solo un ragazzino esile alla scoperta del mondo, mentre ora è diventato un giovane forte e determinato. Yoongi è particolarmente affezionato a lui, forse proprio perché l’ha visto crescere, oppure perché si riescono a capire anche attraverso il silenzio.
La mente del verde di capelli viene però sopraffatta dalle immagini confuse della sera prima e il suo sorriso si spegne improvvisamente. Ricorda il caldo soffocante sulla pelle e le fiamme divampare intorno a lui; no, deve esser stato sicuramente un brutto sogno. Il ragazzo sa però che quello è il destino che lo aspetta per porre fine alla sua infelicità e ai tristi ricordi di sua madre.
Yoongi torna a guardare il castano e sospira. Se solo sapesse.
– Hey Jin! Smettila di riprendermi mentre mangio! – dice Jimin mentre mastica un mochi rosa tenue – è piuttosto imbarazzante sai?
Hoseok si siede accanto al compagno e gli ruba un dolcetto dalla mano, attirando così l’attenzione di Seokjin. – Jiminie ha ragione! Ci sono cose molto più interessanti di due ragazzi che mangiano! – afferma Hoseok con la bocca piena. Namjoon si avvicina al gruppo e ride di gusto.
– A quanto pare qualcuno si è impadronito della videocamera di Kookie!
– Ho chiesto il suo permesso, a dire il vero, per cui ne sto approfittando! – risponde Seokjin mentre sistema l’inquadratura; Namjoon gli picchietta poi sulla spalla e gli sussurra: – Perché non riprendi Taehyung? Sta dormendo come un sasso sul suo materasso, non se ne accorgerà mai!
A quelle parole Seokjin si guarda intorno e nota un Taehyung completamente assorto nel mondo dei sogni. A quanto pare quel materasso consunto deve essere piuttosto comodo. – Ottima idea Namjoon, sarà divertente!
Il più grande del gruppo si avvicina lentamente e con passo felpato al suo amico addormentato, seguito a ruota da Namjoon, Hoseok e Jimin, i quali hanno perso interesse nel cibo e hanno deciso di seguire il compagno per assistere alla scena. Seokjin, una volta giunto sul posto, inquadra Taehyung e lo riprende per qualche minuto buono mentre riposa tranquillo e in una posizione alquanto bizzarra.
Jungkook guarda i suoi amici da lontano, poi sposta lo sguardo su Yoongi.
– Yoongi-hyung, che stanno combinando con la mia telecamera?
Yoongi rimane un attimo in silenzio, poi risponde in tono piatto: – Non ne ho idea. Andiamo a scoprirlo, ti va?
I due ragazzi raggiungono il resto del gruppo e comprendono subito la situazione. Povero Taehyung! Pensa Jungkook, soffocando una risata. Un video esilarante da non cancellare assolutamente.
– Avete visto come dorme? A me verrebbe un mal di schiena tremendo a dormire in quella posizione! – ridacchia Hoseok rivolto ai nuovi arrivati. – Chissà cosa sta sognando per dormire così intensamente?
Yoongi incrocia le braccia divertito: – Sarebbe proprio un peccato se qualcuno lo svegliasse…
Il verde di capelli rivolge uno sguardo fugace a Jungkook e quest’ultimo immediatamente capisce cos’ha in mente l’amico; il castano annuisce e si avvicina a poco a poco a Hoseok, mentre Yoongi si accosta a Jimin e Namjoon.
– Ora Kookie!
E in un men che non si dica Jungkook e Yoongi spingono Namjoon, Jimin, Hoseok – e di conseguenza anche il povero Seokjin – addosso a Taehyung. Povero Taehyung! Si trova a pensare nuovamente il più giovane.
I ragazzi coinvolti ridono e, prima che si possano rialzare ed evitare che Taehyung si soffochi, si aggiungono saggiamente a quella pila di persone i membri mancanti.
– Non era esattamente il tipo risveglio che mi aspettavo – mormora con voce assonnata il ragazzo che, fino a qualche minuto prima, dormiva placidamente sul suo materasso. – Però è stato efficace, non c’è che dire!
Le risate dei ragazzi si mescolano tra loro e vengono portate via dalla leggera brezza estiva.

 

8 Agosto. Ore 21:00.
– Cosa vorreste fare una volta adulti?
La domanda posta da Taehyung si fa largo tra le fiamme scoppiettanti del falò e coglie un po’ alla sprovvista tutti i presenti. Jungkook, il quale si era placidamente accomodato sulle gambe di Yoongi, alza leggermente il capo e volge un’espressione interrogativa.
– Da adulti?
– Sì – conferma Taehyung; poi, in tono scherzoso, si rivolge a Seokjin – So che Jin vuole diventare un fotomodello, non è così?
I ragazzi ridono, mentre l’interessato annuisce e sfoggia il suo bellissimo sorriso. ­– Naturalmente sì, un viso bello come il mio può soltanto fare successo, non credete anche voi?
Namjoon quasi si soffoca dal ridere, poi si alza in piedi e annuncia: – Io voglio avere dieci figli!
– Frena un secondo! Non ti sembra di esagerare un pochino? Dieci figli sono piuttosto impegnativi! – dice Hoseok dando una gomitata amichevole all’amico accanto. – Dovresti prima trovarti una ragazza… – aggiunge poi, sottovoce.
Ognuno esprime un desiderio per il futuro rivolto alle stelle che tappezzano il cielo limpido della sera. Namjoon è ostinato dal voler dar vita a una famiglia numerosa, Hoseok e Jimin condividono la passione per la danza e vorrebbero frequentare insieme un’accademia, Seokjin continua a vantarsi ironicamente del suo bell’aspetto mentre Taehyung rivela soltanto di voler esser felice.
­– Che intendi dire Tae? – chiede Namjoon, improvvisamente serio.
– Vorrei solo che io e mia sorella fossimo felici… Cosa non ti è chiaro Nam? – dice in tono stizzito Taehyung, lo sguardo inchiodato ai suoi piedi. Namjoon gli pone una mano sulla spalla e lo stringe a sé.
– Sono sicuro che il tuo desiderio si avvererà, un giorno.
L’interessato si asciuga una lacrima, sempre tenendo lo sguardo basso in modo da non mostrare alcuna debolezza al suo migliore amico. Namjoon conosceva vagamente la situazione che stava vivendo Tehyung e, quest’ultimo, non gliene parlava quasi mai apertamente.
– Mancano ancora Yoongi e Kookie… – ricorda, un po’ esitante, Jimin. Gli altri annuiscono, poi rivolgono i propri sguardi verso il più giovane del gruppo. Jungkook sorride tra sé e guarda uno ad uno i suoi amici.
– Io vorrei che la nostra amicizia non finisse mai – annuncia il castano un po’ imbarazzato; gli altri rivolgono lo sguardo verso di lui, come per condividere il suo medesimo desiderio. Yoongi continua a giocherellare con un accendino e i suoi occhi sono illuminati in modo alquanto sinistro dalle fiamme del falò. Se solo sapesse.
Improvvisamente c’è silenzio e i volti dei ragazzi sono tutti rivolti all’insù, verso il cielo notturno. Ognuno di loro ha condiviso un desiderio, ma è soltanto una parte della loro essenza, una piccola goccia all’interno di un mare di sogni e problemi che devono affrontare per diventare davvero adulti.
Hoseok spezza improvvisamente il silenzio con la sua voce un po’ stridula: – Basta guardare le stelle! Perché non ne creiamo alcune noi? Io e Jimin abbiamo comprato delle stelle filanti!
I restanti membri distolgono lo sguardo dal cielo e annuiscono, per poi passarsi di mano in mano i piccoli bastoncini da accendere. Ora sono sette piccole stelle nel cielo oscuro dei loro pensieri.  

 

21 Settembre. Ore 15:00.
– Dove mi stai portando, Yoongi-hyung? – chiede Jungkook in tono curioso, anche se sa già che non otterrà alcuna risposta, dato che ha posto la medesima domanda poco prima e Yoongi si è limitato soltanto a sorridere e fare spallucce.
Questa volta, stranamente, risponde: – Lo scoprirai presto, non ti preoccupare. Ti piacerà.
Il più giovane annuisce e sospira, desideroso di arrivare nel luogo in cui il suo migliore amico lo sta portando. Gli alberi iniziano a poco a poco a diminuire, mentre il vento porta con sé profumi che non appartengono più al bosco: trasporta un delicato ed effimero odore di salsedine e lo stridio confuso dei gabbiani. Il sentiero si apre su una vasta spiaggia incontaminata, e Jungkook non può far altro se non spalancare gli occhi e ammutolirsi di fronte ad uno spettacolo tanto meraviglioso.
– C’è un pontile nelle vicinanze, lì ci si può sedere e contemplare il mare come si deve – sussurrò il verde di capelli in modo tale da non rompere quel silenzio violato soltanto dall’infrangersi delle onde del mare. Jungkook non dice nulla, si limita a seguire Yoongi un’altra volta.
In poco tempo i due arrivano ad un pontile proteso verso quell’immensa distesa d’acqua e, senza proferire parola, si siedono, l’uno accanto all’altro, lasciando le gambe penzoloni.
– È bellissimo, hyung. Grazie per avermi portato qui – dice il più giovane sorridendo tra sé.
– Te l’avevo detto che ti sarebbe piaciuto – ridacchia Yoongi circondando subito dopo le spalle dell’amico con il suo braccio.
Silenzio. Si sentono solo le onde, ora.

 

Poi, il maggiore prende un respiro profondo e la sua espressione si fa improvvisamente seria.
– Devi dirmi qualcosa, non è vero?
Jungkook è sempre stato un ragazzo sveglio, rapido nel comprendere. Ha notato sin da subito che qualcosa stava tormentando l’animo del suo migliore amico. – Sì, è così.
Yoongi inizia a parlare di tante cose: della scuola e della sua espulsione, del pianoforte di sua madre, dei suoi amici e di Jungkook; poi, le parole iniziano a scivolare precipitosamente, a esser più confuse, strascicate. Improvvisamente, il maggiore sputa fuori dalle sue labbra tutte le sofferenze e le paure che lo schiacciano da tempo, rivelando il suo più profondo e macabro desiderio.
– Perché… perché vuoi farlo?! Non sei felice di quello che hai? Non sei felice di avere al tuo fianco persone che ti vogliono bene e con cui hai vissuto delle belle esperienze? Yoongi… Perché…?
Una lacrima scende timidamente lungo la guancia rosea del castano. Jungkook è sempre stato un ragazzo sveglio, rapido nel comprendere, ma ora quello stesso ragazzo non riesce più a capire e la sua mente è confusa, un turbinio di domande senza risposta. E il suo cuore è arrabbiato e risentito.
Yoongi continua a guardare il mare. Vedere Jungkook piangere e gridare in quel modo gli fa male alla testa e all’anima. Perdonami, Jungkook. Perdonami.
Il castano prende il maggiore per il colletto della maglietta e lo costringe a guardarlo negli occhi, anche se questi sono offuscati dalle lacrime. – Non m’importa se è una tua scelta, io te lo impedirò con tutte le mie forze. Tu… devi continuare a vivere, Yoongi!
Yoongi fa poi per andarsene, tuttavia una mano stretta sul suo braccio lo costringe a fermarsi.
– Yoongi-hyung… promettimi che torneremo qui a vedere il mare, insieme. Inviteremo anche gli altri e correremo sulla sabbia e faremo un sacco di tuffi.
Silenzio.
– PROMETTIMELO! – grida il più giovane, disperato, mentre le lacrime continuano a scendere incessanti lungo le sue guance. L’interessato non risponde, semplicemente si volta e sta a fissare lo sguardo determinato ma straziato dal dolore dell’amico. Con grande stupore di Jungkook anche Yoongi sta piangendo.
– Te lo prometto.
Riesce a dire soltanto questo, poi crolla tra le braccia del castano.

 

Mercoledì 18 Novembre. Ore 17:00 (Tempo presente)
– Nonno… – mormora il bambino – Dopo cosa è successo a Yoongi?
Jungkook posa la propria mano sulla testolina del nipote e lo rassicura dicendogli: – Dopo, piccolo mio, ha vissuto una lunga vita. L’ho dovuto ‘salvare’ altre volte, lo ammetto, ma nonostante tutto ha mantenuto la sua promessa.
Il bambino si stringe nel suo cappottino e osserva un gabbiano che si è andato a posare poco distante da lui.
– Quindi siete venuti qui tutti insieme?
– Naturalmente!  Credo di aver perso il conto delle volte.
L’anziano indica poi al nipotino un’insolita impalcatura situata sul bordo di un pontile. – Vedi quello strambo trampolino? Ricordo che, un giorno, quel pazzo di Taehyung è saltato da lì e si è tuffato nell’acqua. Nessuno di noi altri è riuscito a farlo, il che lo rende un vero eroe!
Il piccolo ride, poi immagina di saltare da lassù. Per un momento, un brevissimo momento, dovrebbe sembrare di volare, pensa.
– Avrei potuto raccontarti tantissime altre cose, in verità – rompe il silenzio la voce rauca di Jungkook – come di quella volta in cui Seokjin ha fatto fare le giravolte al suo pick-up, o quando Namjoon ha organizzato un party sfrenato all’interno del suo container… Tuttavia, ho voluto parlarti di Yoongi. Immagino che quella parte di racconto ti sia risultata un po’ triste.
Il bambino annuisce un po’ titubante. – Con quello, ho voluto farti comprendere la natura di una vera amicizia. Nella tua vita ci saranno tanti momenti bellissimi, ovviamente, ma ce ne saranno altri molto brutti; a quel punto, se tu o un tuo amico si troverà in difficoltà dovrete esserci sempre l’uno per l’altro. Me lo prometti?
– Te lo prometto – conclude il nipote in un flebile sussurro, stringendo il nonno in un dolce abbraccio.

 

In riva al mare. Un luogo senza tempo.
Dapprima vede soltanto una luce. Un bagliore caldo, quasi accecante. Poi percepisce l’odore di salsedine e il canto dei gabbiani. Una volta riacquistata la vista abituale, Jungkook rivede quel luogo che lo ha accompagnato per tutta la sua giovinezza e nel quale ha vissuto le migliori esperienze a fianco dei suoi amici.
Si avvicina al muricciolo che separa il pontile dal mare e scruta il proprio riflesso in quel limpido specchio d’acqua. Il suo viso è tornato quello di un tempo: le rughe sono svanite e i capelli si sono tinti nuovamente di castano.
Mentre contempla la propria immagine, sei altri visi famigliari compaiono sull’acqua di fianco al suo. Jungkook si volta di colpo e incrocia gli sguardi benevoli dei suoi vecchi amici: anche loro sono tornati quelli di tanti anni fa, ma, nei loro visi giovani, compare una nota di consapevolezza e l’esperienza di chi ha vissuto per molto tempo.
Son tutti vestiti di bianco, soli. Sembrano sette angeli bianchi, sette farfalle leggiadre ormai uscite dal bozzolo e pronte a spiccare il volo. Yoongi si avvicina a Jungkook e gli scompiglia i capelli amichevolmente: tutti quegli anni in cui erano stati distanti sembrano oramai svaniti, come se la loro giovinezza non fosse mai finita per davvero.
– Hai visto Kookie? Siamo di nuovo tutti insieme, sulle rive di questo mare. E lo saremo per sempre d’ora in poi.
– Grazie per aver mantenuto la tua promessa, Yoongi hyung.




Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Questa storia è di pura invenzione e i caratteri dei personaggi non corrispondono alla realtà, sono soltanto frutto della fantasia dell’autrice.


© ma y

 
L'angolino di m a y
 
Salve a tutti! Sono m a y, scrittrice appassionata di one-shot, flash-fic, fluff e angst nonché ARMY da ben 4 anni… e penso abbiate capito subito in che categoria appartengo: ebbene sì, sono una di quelle theorist piuttosto sfegatate che venerano la HYYH e la WINGS era e che ha cercato di trovare indizi in ogni singolo video che potessero rimandare in qualche modo al Bangtan Universe.
 
Prima di dedicare qualche spiegazione alla one-shot in questione vorrei precisare alcuni aspetti riguardo questa raccolta. Immagino di avervi lasciato un attimo confusi dalle tre os già pubblicate, la verità è che è da davvero moltissimo tempo che ho in archivio delle parti di questa raccolta, perciò ho pensato di pubblicare ciò che avevo e di lasciare le spiegazioni a questa one-shot nello specifico, ovvero quella che fa da proemio.
 
Le brevi storie presenti in Just Like a Butterfly sono 10 in totale: 3 in cui sono presenti tutti e sette i membri del gruppo, le restanti 7 riguardano invece ciascuno di loro. Tali storie teoricamente sono svincolate tra di loro, per cui lo Yoongi depresso che avete avuto occasione di incontrare oggi non è lo stesso che incontrerete nella sua one-shot dedicata. Tuttavia, su questo aspetto in realtà lascio molta libertà, per cui chi preferisce collegare tra loro tutte le varie vicende è liberissimo di farlo!
 
Ma ora veniamo a Seven butterflies by the sea. Piccola storia che avevo in mente da secoli, è una sorta di “tributo” in onore del BU, dal momento che ci sono molto affezionata (che sorpresa, non trovate?). All’inizio della vicenda incontriamo un Junkook anziano ma comunque attraente che racconta spezzoni della sua giovinezza al nipotino. Se ve lo state chiedendo sì, ho apportato una leggera modifica alla storyline originale, infatti questo Jungkook non ha mai provato a togliersi la vita buttandosi da un palazzo e non è mai stato vittima di un incidente stradale; è semplicemente morto di vecchiaia, così come tutti i suoi amici. Immaginate il tutto come una sorta di what if: e se tutti loro avessero vissuto una vita serena? Se Yoongi avesse cambiato idea sul suo futuro? Andiamo, questi poveretti meritano un good ending dopotutto!
 
Le varie vicende narrate riprendono delle scene iconiche del BTS on stage: prologue, dove i ragazzi non hanno ancora incontrato le difficoltà che poi affronteranno nel video di I NEED U. Per l’ultima parte, nella quale Jungkook e compagnia si trovano in una sorta di paradiso, ho preso ispirazione da alcuni frame di Euphoria per completare la holy trinity dei video strappalacrime.
Avrei voluto inserire un sacco di GIF prese direttamente dai video, ma avrei soltanto intasato la pagina, per cui mi sono un attimo organizzata e ho scelto solo quelle più azzeccate.
 
So che come debutto ufficiale nel fandom è molto triste ma spero comunque di aver suscitato la vostra curiosità. Dopo aver speso sangue sudore e lacrime (riferimento OBBLIGATORIO) per scrivere questa os credo che mi prenderò un attimo una pausa per dedicarmi ad altri progetti. MA! Non temete, arriveranno anche le storie dei vostri bias prima o poi, per cui rimanete sintonizzati!
 
E dopo questo angolino che tanto ino non è vi auguro una buona estate!
   
 
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