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Autore: Novelist Nemesi    30/08/2009    1 recensioni
Bene, finalmente trovo il coraggio di postare una fan fiction sui una band che apprezzo molto, i My Chemical Romance. Tutto procede nella maniera più tranquilla nella vita di Gerard e del fratello Mikey, liceali, insieme al loro amico Frank, che combina solo pasticci. Sono ragazzi, hanno voglia di fare, di dire, di parlare. Questa storia è un viaggio, signori. Che ho cercato di rendere. E spero vi piaccia.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bob Bryar, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Frank fu il primo ad alzarsi, colto dai primi raggi solari. Senza fare rumore andò a lavarsi la faccia e si vestì, col buonumore. Guardò gli altri, ancora addormentati. Prese un bel respiro e salendo su una sedia urlò con tono regal –BUONGIORNO, MIEI SUDDITI!-
I ragazzi si svegliarono spaventati, travolti, confusi e ancora pieni di sonno. Con occhi socchiusi guardarono la piccola figura di Frank che sorridendo continuava a gridare –COME STA OGGI IL MIO POPOLO? E’ PRONTO PER UNA NUOVA GIORNATA AL SERVIZIO DEL PROPRIO RE?!-
-Frank… Ma che ti saltà in testa?!- disse Ray scocciato
-MI DISPIACE, MA IO SONO IO… E VOI NON…*-
Ray lanciò il cuscino di Gerard sulla sedia di Frank, il quale perse l’equilibrio e cadde col sedere per terra
-Mi dispiace, ma oggi sua maestà si fa i cazzi suoi da solo- detto questo tornò a sonnecchiare ancora un po’
-Frank, ridammi il cuscino- disse Gerard mezzo addormentato.
E Bob? Dormiva.
-Come mai stamattina ve la prendete così comoda? Mikey potrebbe essere ovunque-
-Alle 6 di mattina sarà a dormire come tutti i cristiani-
-Ma è proprio questo il momento propizio! Lo sorprenderemo nel sonno!-
-Maestà, fatevi un’altra dormita e non rompete le palle-
Mikey addentava un cornetto, osservando le tv esposte in un negozio di elettronica. Soprattutto, rimase ad ascoltare attentamente un notiziario del New Jersey.
-Ancora non si trova traccia del giovane Michael James Way, residente a Belleville da qualche anno con la sua famiglia. La denuncia è stata fatta già da qualche giorno e la polizia sta cominciando a indagare al di fuori del New Jersey-
Merda. Non doveva assolutamente farsi trovare.
Anche i ragazzi si erano finalmente decisi a cercare Mikey. Di fronte all’insistenza di Frank non resistevano a lungo.
-Certo che tuo fratello non ha trovato niente di meglio da fare…-
-Raffredda i bollori, Ray…-
-Come mai così di cattivo umore oggi?- chiese Bob
-Chiedilo a sua maestà- rispose Ray guardando male Frank, ma quest’ultimo non gli diede retta.
-Vi dispiace se entriamo in questo negozio? Devo comprare delle batterie per il lettore!-
-Va bene, ma facciamo in fretta-
Senza un motivo valido, Gerard si mise a passeggiare attraverso i corridoi e i tostapane, i microonde, le tv e gli stereo. Ma poi lo colpì una presenza ambigua: un ragazzo incappucciato, e con uno zaino dannatamente simile a quello di Mikey. Accelerò il passo, cercando di non farsi vedere.
-Bene, ora possiamo… Ehi, ma dov’è Gerard?-
Quella voce… Frank! Poteva riconoscerla tra mille! E poi non c’erano molti Gerard.
Si guardò spaesato, il piccolo Mikey, attento a non dare nell’occhio. Ormai era diventato troppo pericoloso aggirarsi per New York. Si sbrigò a uscire, mescolandosi tra la gente e sgattaiolando verso l’uscita.
E Gerard non poté che trovare strani quei movimenti. Era lui. Ma merda, era scappato! Perché lo evitava così? In ogni caso, non era il momento adatto per farsi domande. Corse anche lui verso l’uscita.
-Gerard! Dove…-
-La prossima volta tappati la bocca, Frank!- e li liquidò così.
-Ma ce l’avete tutti con me stamattina?- rispose imbronciato Frank.
-Paga in fretta, piuttosto! Mi sa tanto che Gerard l’ha trovato!- e anche Ray si mise a correre –Sbrigati!-
Gerard correva, ma la folla impediva di distinguere bene quel ragazzo che correva. Forse si sbagliava, ma l’ansia non gli permetteva di ragionava a mente fredda, in quel momento.
-Mikey! Mikey, fermati!-
Il fatto che quel ragazzo aumentava la corsa non fece che confermargli che era lui
-Mikey, cazzo, fermati! Sono tuo fratello!-
Forse era proprio per questo che correva così forte.
Finchè… Non lo perse di nuovo di vista. Era bravo a fuggire, maledetto…
Anche i ragazzi lo raggiunsero, col fiatone –Gerard! Davvero hai trovato Mikey?!-
-E’ scappato…- disse lui col fiatone –Restiamo in zona… Non può essere andato lontano…- mordicchiò con forza le nocche, frustrato.
Mikey ormai era al sicuro, in una stradina di periferia. Ripreso il fiato, avvicinò un ragazzino.
-Ehi, ragazzo… Ti interesserebbe un film?-
-Un film?-
-Della disney. Te lo vedo a poco-
Il ragazzino ci pensò su –Mmmh… Ce l’hai Hercules?-
-Certo- prese dallo zaino una cassetta con scritto Hercules –Però devi farmi una promessa: se ti chiedono dove l’hai comprato, devi dire in un negozio e che hai perso lo scontrino, semmai te lo chiedono. Ok?-
-Ok… Quanto costa?-
E dopo poco ottenne i soldi per comprarsi almeno il pranzo. Lontano da Gerard.
Ma non immaginava quello che sarebbe accaduto dopo.
-Ma guarda guarda…- disse un ragazzetto dai vestiti larghi, accompagnato da alcuni suoi amichetti abbastanza robusti –Ci mettiamo a vendere video illegalmente, eh?-
Chi erano? E che volevano da lui?
-Ora dove andiamo, Gerard?-
-Cominciamo dalla periferia. Un fuggitivo di solito va lì per prima-

* Frank cita il famoso film “Il Marchese Del Grillo” con Alberto Sordi, in cui c’è la storica frase “Mi dispiace, ma io so io… E voi non siete un cazzo”

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