Frank
fu il primo ad alzarsi, colto dai primi raggi solari. Senza fare rumore
andò a
lavarsi la faccia e si vestì, col buonumore.
Guardò gli altri, ancora
addormentati. Prese un bel respiro e salendo su una sedia
urlò con tono regal
–BUONGIORNO, MIEI SUDDITI!-
I
ragazzi si svegliarono spaventati, travolti, confusi e ancora pieni di
sonno.
Con occhi socchiusi guardarono la piccola figura di Frank che
sorridendo
continuava a gridare –COME STA OGGI IL MIO POPOLO?
E’ PRONTO PER UNA NUOVA GIORNATA
AL SERVIZIO DEL PROPRIO RE?!-
-Frank…
Ma che ti saltà in testa?!- disse Ray scocciato
-MI
DISPIACE, MA IO SONO IO… E VOI NON…*-
Ray
lanciò il cuscino di Gerard sulla sedia di Frank, il quale
perse l’equilibrio e
cadde col sedere per terra
-Mi
dispiace, ma oggi sua maestà si fa i cazzi suoi da solo-
detto questo tornò a
sonnecchiare ancora un po’
-Frank,
ridammi il cuscino- disse Gerard mezzo addormentato.
E
Bob? Dormiva.
-Come
mai stamattina ve la prendete così comoda? Mikey potrebbe
essere ovunque-
-Alle
6 di mattina sarà a dormire come tutti i cristiani-
-Ma
è proprio questo il momento propizio! Lo sorprenderemo nel
sonno!-
-Maestà,
fatevi un’altra dormita e non rompete le palle-
Mikey
addentava un cornetto, osservando le tv esposte in un negozio di
elettronica.
Soprattutto, rimase ad ascoltare attentamente un notiziario del New
Jersey.
-Ancora
non si trova traccia del giovane Michael James Way, residente a
Belleville da
qualche anno con la sua famiglia. La denuncia è stata fatta
già da qualche
giorno e la polizia sta cominciando a indagare al di fuori del New
Jersey-
Merda.
Non doveva assolutamente farsi trovare.
Anche
i ragazzi si erano finalmente decisi a cercare Mikey. Di fronte
all’insistenza
di Frank non resistevano a lungo.
-Certo
che tuo fratello non ha trovato niente di meglio da fare…-
-Raffredda
i bollori, Ray…-
-Come
mai così di cattivo umore oggi?- chiese Bob
-Chiedilo
a sua maestà- rispose Ray guardando male Frank, ma
quest’ultimo non gli diede
retta.
-Vi
dispiace se entriamo in questo negozio? Devo comprare delle batterie
per il
lettore!-
-Va
bene, ma facciamo in fretta-
Senza
un motivo valido, Gerard si mise a passeggiare attraverso i corridoi e
i
tostapane, i microonde, le tv e gli stereo. Ma poi lo colpì
una presenza
ambigua: un ragazzo incappucciato, e con uno zaino dannatamente simile
a quello
di Mikey. Accelerò il passo, cercando di non farsi vedere.
-Bene,
ora possiamo… Ehi, ma dov’è Gerard?-
Quella
voce… Frank! Poteva riconoscerla tra mille! E poi non
c’erano molti Gerard.
Si
guardò spaesato, il piccolo Mikey, attento a non dare
nell’occhio. Ormai era
diventato troppo pericoloso aggirarsi per New York. Si
sbrigò a uscire,
mescolandosi tra la gente e sgattaiolando verso l’uscita.
E
Gerard non poté che trovare strani quei movimenti. Era lui.
Ma merda, era
scappato! Perché lo evitava così? In ogni caso,
non era il momento adatto per
farsi domande. Corse anche lui verso l’uscita.
-Gerard!
Dove…-
-La
prossima volta tappati la bocca, Frank!- e li liquidò
così.
-Ma
ce l’avete tutti con me stamattina?- rispose imbronciato
Frank.
-Paga
in fretta, piuttosto! Mi sa tanto che Gerard l’ha trovato!- e
anche Ray si mise
a correre –Sbrigati!-
Gerard
correva, ma la folla impediva di distinguere bene quel ragazzo che
correva.
Forse si sbagliava, ma l’ansia non gli permetteva di
ragionava a mente fredda,
in quel momento.
-Mikey!
Mikey, fermati!-
Il
fatto che quel ragazzo aumentava la corsa non fece che confermargli che
era lui
-Mikey,
cazzo, fermati! Sono tuo fratello!-
Forse
era proprio per questo che correva così forte.
Finchè…
Non lo perse di nuovo di vista. Era bravo a fuggire,
maledetto…
Anche
i ragazzi lo raggiunsero, col fiatone –Gerard! Davvero hai
trovato Mikey?!-
-E’
scappato…- disse lui col fiatone –Restiamo in
zona… Non può essere andato lontano…-
mordicchiò con forza le nocche, frustrato.
Mikey
ormai era al sicuro, in una stradina di periferia. Ripreso il fiato,
avvicinò
un ragazzino.
-Ehi,
ragazzo… Ti interesserebbe un film?-
-Un
film?-
-Della
disney. Te lo vedo a poco-
Il
ragazzino ci pensò su –Mmmh… Ce
l’hai Hercules?-
-Certo-
prese dallo zaino una cassetta con scritto Hercules
–Però devi farmi una
promessa: se ti chiedono dove l’hai comprato, devi dire in un
negozio e che hai
perso lo scontrino, semmai te lo chiedono. Ok?-
-Ok…
Quanto costa?-
E
dopo poco ottenne i soldi per comprarsi almeno il pranzo. Lontano da
Gerard.
Ma
non immaginava quello che sarebbe accaduto dopo.
-Ma
guarda guarda…- disse un ragazzetto dai vestiti larghi,
accompagnato da alcuni
suoi amichetti abbastanza robusti –Ci mettiamo a vendere
video illegalmente,
eh?-
Chi
erano? E che volevano da lui?
-Ora
dove andiamo, Gerard?-
-Cominciamo
dalla periferia. Un fuggitivo di solito va lì per prima-