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Autore: Dama delle Comete    10/07/2021    0 recensioni
Spider!verse | Nessun pairing | Un po' longfic, un po' raccolta, un po' un casino
#1: È difficile da descrivere, la sensazione di essere invisibili.
#2: "Ora resta fermo e non agitarti" gli raccomanda la ragazza. I suoi capelli sembrano illuminare la penombra.
#3: "Dai, dimmelo, giuro che non ti prenderò in giro."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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#5

[You're the sunflower]


Come per una scarica elettrica, Jack sente i capelli drizzarsi sulla nuca e un brivido lungo la schiena. Sa che il suo corpo ha avvertito il pericolo prima ancora della sua mente, e si abbassa di scatto.
Ha imparato fin dal primo giorno a fidarsi dell'istinto, che ha fatto centro anche stavolta: la falce nera gli passa sopra la testa, fendendo l'aria con un sibilo sinistro.
Seguita da un grido rabbioso, una freccia manca il bersaglio e passa a un soffio dall'orecchio di Jack, ma lui sa che non sarebbe stata lanciata senza la certezza dell'arciere di non ferirlo. La mira di Merida è tanto perfetta da permetterlo.
"Scusa!" esclama rapida la ragazza ad alta voce, dall'alto di una delle tubature che percorrono il soffitto. È difficile sentirla, sopra il frastuono dei loro passi che echeggiano sul metallo e il rumore assordante dell'acceleratore di particelle.
Il raggio multicolore che attraversa l'enorme antro da parte a parte, condotto da due pilastri, è qualcosa che Jack non sarebbe nemmeno capace di sognarsi, ipnotizza solo a guardarlo. L'aria puzza di sostanze chimiche, come se qualcosa bruciasse.
"Figurati", risponde ironico lui, sospettando che quello di Merida sia stato più un gesto di cortesia. Evita un'altra falciata, così come lo sguardo accusatorio di Pitch Black.
Quando si sono intrufolati per la seconda volta nel covo, ha accusato Jack di tradimento, gettando il tono suadente e l'aria composta. Adesso li sta attaccando rabbiosamente, agitando l'arma ricurva con espressione furibonda. Sarebbero perfettamente in grado di metterlo fuori gioco, in quattro contro uno, se non avesse appena chiamato il suo amico orso, a cui stanno pensando Hiccup e Rapunzel.
Jack preme il tasto del lancia-ragnatele sul palmo della mano destra, mirando al braccio del nemico, ma il robusto filo trasparente viene facilmente tranciato dalla falce. Pitch scoppia in una risata maligna.
"È così che credete di fermarmi? Con delle frecce" – e ne devia una senza nemmeno voltarsi – "E un po' di ragnatele appiccicose?"
Dall'altra parte del laboratorio, arriva la voce di Hiccup. "Sono molto appiccicose, per tua informazione!" si difende. Come a dimostrazione, imita il tentativo di Jack, attaccandosi a una mano dell'orso mutante, e si puntella con i piedi trattenendolo con tutto il suo peso. Rapunzel approfitta e lo colpisce sul grugno con un tubo che ha raccolto in giro. Il tonfo sordo arriva fino a loro.
"Sì!"
Purtroppo, il momento di gloria dura poco. L'orso si libera con uno strattone, facendo cadere Hiccup e buttando Rapunzel da parte. Jack e Merida non sono messi meglio. La loro strategia di distrarre Pitch e colpirlo dall'alto non sta funzionando. Sembrerebbe la fine, per loro. I quattro ragazzi stringono i denti e si preparano al peggio.
Ma il peggio non arriva.
Altre quattro figure fanno irruzione nella sala di controllo ormai vuota che si affaccia sull'acceleratore. Jack li riconosce subito, sono i protettori della sua New York, le Leggende.
Il loro capo Nord, l'omaccione russo armato di sciabola, compie un balzo sorprendentemente agile e atterra sul sistema di condutture. Viene seguito da un salto altrettanto atletico del giovane uomo dalle zampe pelose, Calmoniglio, quello che Jack trova essere il più irritante, insieme a una capriola a mezz'aria di Sandman. Dentolina svolazza vicino a loro, completando il quartetto.
"Serve mano?", chiede allegramente Nord. Sovrasta Jack di almeno tre teste.
Intanto, Sandman sta controllando la sua sabbia per farla finire negli occhi di Pitch, mentre Calmoniglio lancia il suo boomerang contro Black, che stavolta non riesce a prevedere la traiettoria dell'oggetto e viene colpito al braccio. La falce gli vola via dalle mani.
Jack deglutisce, un po' colpito dalla sensazione di collaborazione che trasmettono quei quattro, un po' perché è abbastanza sicuro di aver intravisto la leggiadra Dentolina mollare un pugno in faccia a Pitch.
Prima che il ragazzo riesca a parlare, Nord aggiunge: "Siete stati bravi ad aver trovato covo, stavamo cercando da mesi."
Jack, ancora disorientato, sta per ringraziarlo, ma un ammasso selvaggio di muscoli e pelo ispido minaccia di abbattersi su di loro.
"Attento!"
Nord si volta, e senza fare una piega assesta un calcio al mutante, mozzandogli il respiro e spedendolo a rotolare giù dal condotto, dritto nel vuoto. Alla faccia perplessa di Jack risponde solo con un "Ops."
Merida li raggiunge di corsa, seguita a ruota da Hiccup e Rapunzel. Gli eroi stanno finendo di ammanettare Pitch Black.
"Tutto bene?", chiede la biondina.
"Sono stato peggio", Jack lancia un'occhiata alla scena di arresto alle loro spalle. Non sembra vero, ma è davvero finita.
Hiccup solleva la chiavetta USB stretta nel pugno. "È ora."
Avanzano verso il baratro, avvicinandosi al raggio dell'acceleratore che scompiglia i capelli delle ragazze. Si tolgono le maschere.
Jack accetta con qualche esitazione la chiavetta che gli porge Hiccup, finché si decide ad aprire bocca. "Siete sicuri di voler andare subito? Voglio dire, con Black fuori gioco potrete tornare nelle vostre dimensioni quando vi pare, e ci sono ancora tanti super-criminali in città, un aiuto sarebbe comodo."
Merida sorride con quella che Jack stenta a credere sia sincera gentilezza, e gli stringe la spalla. "Davvero? Gli eroi di queste parti mi sembrano più che in grado di cavarsela, soprattutto lo Spider-man locale."
"Pensavo che fossi stufo di noi", aggiunge Rapunzel ridendo.
Jack guarda uno per volta i volti che ha imparato ad apprezzare col passare dei giorni, degli allenamenti e dei bisticci. L'incubo della solitudine sembra strisciare da lui per trascinarlo nuovamente nell'oscurità, e sente gli angoli degli occhi pizzicare.
"Un anno fa mi sono svegliato mentre affogavo nel lago di Central Park", sputa fuori infine. "Non ricordavo niente della mia vecchia vita, a parte il mio nome. Le persone a cui provavo a chiedere aiuto mi passavano affianco senza guardarmi, facendomi pensare di non essere reale. Non so chi sono, non so nemmeno come sono diventato Spider-man."
Loro lo fissano immobili, turbati dal racconto a bocconi e dalle sue implicazioni.
"Ma voi avete dato senso alla mia esistenza", continua Jack. "Adesso riesco a rimanere visibile anche quando vado nel panico, grazie a voi. Mi avete insegnato tanto… Ho paura di rimanere di nuovo solo."
"Non lo sei mai stato", replica Hiccup. "Quello che ti ha proposto Nord, di far parte della loro squadra, sospetto che fosse una scusa per tenerti d'occhio. Per sapere che stai bene. Se fossi in te, gli chiederei se l'offerta è ancora valida."
"Sareste fortissimi insieme!", approva Merida.
Jack guarda per un momento le Leggende, intenti a chiacchierare e ridere di qualcosa. Si rende conto di voler moltissimo far parte della conversazione. "Forse… Potrei fare un tentativo."
"Okay! Credo che per me sia ora di andare. Manco da casa da troppo tempo, mia madre sarà su tutte le furie, oppure preoccupatissima. O entrambe" esclama Merida. "Statemi bene!"
Assesta una pacca sulla schiena ciascuno, poi misura a occhio la distanza che li separa dal raggio, prende la rincorsa e si lancia. Viene assorbita dalle particelle, provocando un getto multicolore che illumina la sala come un arcobaleno.
Hiccup fa un respiro profondo. "È il mio turno, immagino."
Rapunzel gli stringe brevemente la mano lentigginosa. "Farai pace con tuo padre?"
"Ci proverò. Magari lancerò la bomba e gli dirò che sono Spider-man. Quello sì che lo farebbe impazzire", risponde lui arricciando l'angolo delle labbra. "Spero di rivedervi, prima o poi."
"Prima devi inventarti un modo per viaggiare tra le dimensioni", sbuffa Jack.
Hiccup sfoggia la solita espressione furba. "È una sfida, Frost? Allora accetto."
Non gli dà tempo di ribattere, che salta nel vuoto e si lascia travolgere dal raggio, con Sdentato ancora stretto alla sua spalla.
È rimasta Rapunzel, che indugia sul bordo del baratro giocherellando con i capelli, prendendo tempo.
"Mancano già, vero?" sospira Jack. Non lo avrebbe mai ammesso davanti agli altri due, ma con lei è diverso. Sente di potersi concedere un attimo di debolezza.
Rapunzel capisce immediatamente. Lo abbraccia di getto. "Staremo bene. Tu starai bene. Vedrai", sussurra ancora stretta a lui.
"Cosa farai adesso?" le chiede Jack dopo essersi divisi.
"Credo che tornerò a casa da mia madre, e le dirò che non voglio starmene chiusa nel nostro appartamento per sempre. Prima devo trovare il mio amico, però. Ci siamo separati senza preavviso, devo ancora ringraziarlo per avermi fatta uscire."
Jack alza gli occhi al cielo. "Il ladro?"
Lei fa una risatina. "Proprio lui."
Senza aggiungere altro – non sono necessarie altre parole – Rapunzel indietreggia fino a restare a un passo dal vuoto. Sorride un'ultima volta e scompare anche lei nel raggio, trascinata via verso mondi ignoti.
Jack resta per qualche secondo a guardarlo, combattendo contro il desiderio di tirare su col naso. Dopodiché si calma e corre ad arrampicarsi verso la parete, raggiungendo rapido la sala di controllo, dove individua la porta USB e ci inserisce la chiavetta come gli ha spiegato Hiccup. L'acceleratore perde potenza e si spegne piano piano, gettando l'antro nella penombra.
Jack sente una gelida sensazione di vuoto, dentro di sé, da quando i suoi amici se ne sono andati. Vorrebbe lamentarsi ancora con Merida delle autorità, dondolare tra i grattacieli con Rapunzel e guardare Hiccup che lavora. Vorrebbe che fossero ancora lì con lui.
Eppure, nel momento in cui i quattro eroi professionisti entrano nella saletta, trovandolo inginocchiato a terra sotto il pannello di controllo, con le braccia a circondare le ginocchia, e Nord si china di fianco a lui strofinandogli affettuosamente la schiena come un padre, ecco, in quel momento Jack sente che la morsa che gli stringe il petto non scomparirà. Però, forse, è diventata già più sopportabile.





Note
E anche questo strano esperimento è finito. Grazie infinite a chiunque abbia avuto la pazienza di sopportare i miei vaneggiamenti poco coerenti e l'ha letta tutta (complimenti davvero!), ne approfitto per annunciare che ho già una nuova fic in mente. Ci penso da settimane e non vedo l'ora di iniziarla, il che dovrebbe essere un buon segno… Chi ha voglia di una stramba FairyOak!AU?
Grazie per aver letto fino a qui!



  
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