Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Chiara_fangirl    03/08/2021    1 recensioni
Ciao, benvenuti🥰
Breaking down ci ha lasciato con una marea di domande aperte:
Charlie ha capito cosa sono in realtà i Cullen?
René e Bella si rivedranno mai?
Jacob e Renesmee incoroneranno il loro sogno d'amore?
Come si evolverà la storia dei Cullen?
I Volturi si sono veramente arresi?
Leggete questa Fanfiction e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6. DESIDERIO

"Jacob...Amore...." Ero inginocchiata vicino Jacob, sul pavimento. Dopo dieci minuti che cercavo di svegliarlo, finalmente diede qualche segno di vita. L'odore di menta e di muschio era ancora più forte ed io inspirai a fondo per conservare lo splendido profumo del mio Jacob. Mi rispose con un gemito di sonno e io ridacchiai. Ad un certo punto, aprì completamente i suoi occhi scuri e mi scrutò come se fosse un alieno sulla Terra. Sorrise e, con una mano, mi sollevò facendomi trovare di fianco a lui, sul letto. Mi baciò, mentre mi accarezzava i fianchi. "Amore mio..." Sussurrò.

"Che cosa abbiamo in programma?" Continuò, sempre baciandomi.

"Allora..." un bacio "...abbiamo quell' appuntamento..." un altro bacio "e poi dobbiamo comprare un regalo alle gemelline" ennesimo bacio. 

"Quando iniziamo?" Mi propose, facendomi dei grattini al braccio e poi alla gamba.

 "Quando vuoi..."

 "Perfetto" si alzò e mi porse la mano. La presi e lui mi fece roteare su me stessa e poi mi fece avvicinare al suo petto nudo.

"Ho una notizia da darti...."

 "Anche io, però la mia è brutta" il branco non sapeva ancora nulla dei Volturi.

"Prima le brutte."

"Ecco... I Volturi stanno arrivando. Secondo i calcoli di nonno, mancano solo tre giorni. Calcoli effettuati ieri." Si bloccò di colpo, serrando la mascella. 

"Perché stanno arrivando altre sanguisuga?"

"Non si sa... Però si sa che hanno una nuova guardia che sta avanzando molto velocemente." Ci fu qualche manciata di secondi di silenzio, dove sentivi solo il cuore di Jacob battere più forte del normale.

"Cosa volevi dirmi?" dal corpo di Jacob, ogni segno di tensione scomparve e lasciò spazio ad un sorriso ampio.

"Ieri sera, ho chiamato l'agenzia e ho già firmato. La casa è nostra." E mi fece un sorriso sghembo. Cosa avevano sentito le miei orecchie. La casa. Nostra. Se avessi potuto, sarei svenuta sicuramente dall'emozione. Lanciai un gridolino felice ed elettrizzata, mentre saltavo in braccio a Jacob e legavo le gambe alla sua schiena. lo sentii ridacchiare della mia reazione, ma ero troppo felice per ribatterlo. Strinse le braccia intorno alla mia vita e si stese sul letto, con me ancora attaccata al suo bel busto scolpito. Continuavo a baciarlo e ad essere felice... Mi aveva così sorpresa! Sentivo che quel sogno era sempre più vicino ad essere realtà, e non potevo esserne più felice! L'immagine di me e Jacob nella nostra casetta, soli soletti, mi scaldava il cuore e sentivo già le farfalle nello stomaco.

"Beh...contento che ti abbia fatto piacere" mi disse Jake, alzando le sopracciglia.

"Però ora andiamo, che altrimenti non arriveremo in orario"

"Va bene" risposi, mentre ci alzavamo e Jacob si infilava la camicia.

 

 

"Moto o auto?" mi chiese Jacob, mentre eravamo in garage.

Avrei scelto la moto tutta la vita... La sensazione di libertà, il vento che accarezza la pelle e che fa svolazzare i capelli...  il contatto con Jacob... 

"Moto." scattai e Jake prese le chiavi dall'appendichiavi, mentre sfoderava un sorriso più che soddisfatto.

"Stai imparando bene" si complimentò con il suo sorriso spavaldo, mentre io sorridevo (probabilmente, quasi sicuramente, come una cretina incantata). Jacob mi faceva stare così bene... era come se fosse una bolla, creata per proteggermi. Eravamo tanto simili: un incastro perfetto, che non lasciava spazio a niente e a nessuno. Eppure, mi sono sempre stupita sul fatto che siamo tanto simili e tanto diversi allo stesso tempo. Io un vampiro assetato di sangue, lui un licantropo che uccide i vampiri. Un po' come Romeo e Giulietta: due "fazioni" in contrasto. "Beh, speriamo che non finisca come Romeo e Giulietta" pensai. 

"Bella addormentata, che ne dici di avere un pochetto la testa sulla Terra?" Jacob mi distrasse dalle mie fantasticherie e mi fece ricordare che dovevo salire sulla moto.... Pensai a papà come lord Capuleti e non mi intrattenni nel ridere. 

"Eddai! Perché ridi? Lo sai che poi rido anche io" mi disse, con un sorriso sulle labbra, mentre partivamo. 

"Nada... Comunque tu hai dei programmi per oggi?" gli risposi, mentre lui annuiva.

"Si... devo sbrigare una faccenda.... E, ti prego, smettila con quelle cazzate che sono in pericolo."

"Jacob Black! Smettila di metterti in pericolo!"

"Nessie, non ti preoccupare, okay?"

"Niente okay." Come poteva esporsi al pericolo in quel modo?

"Renesmee..." mi supplicò con aria sfinita.

"Jacob, guarda che mi incazzo sul serio."

"No! arrabbiarti no, ti supplico" mi disse, girandosi per farmi notare la sua finta espressione di terrore.

"Non c'è nulla di peggio di un viso dannatamente angelico che si arrabbia..." continuò.

"Jacob, dico sul serio... Se ti succede qualcosa?"

"Al massimo ci graffiamo"

"Sai benissimo che non è così"

"Dannazione, Leah."

"Non incolparla, adesso. Ha ragione" lo rimproverai mentre sorpassavamo un auto grigia. 

"E piantala, Nessie"

"Leah mi ha detto tutto."

"Ricordami di dirle cinque."

"Jacob."

"Amore..."

"Basta."

"Perfetto"

"Sai benissimo cosa intendo..." un altro sorpasso, questa volta era un camion delle consegne.

Sospirò.

"Ti prego, Jacob. Fallo per me"

"Quindi lo faccio?" sghignazzò.

"Jacob, cosa vi accadrebbe?"

Fece un grosso respiro, come se stesse per confessare qualcosa di orribile...

"Vedi, Nessie..." fece una pausa, evidentemente per trovare le parole adatte. 

"Ti ho spiegato cos'è l'imprinting... Un colpo di fulmine continuo..." ogni parola veniva pronunciata come un grosso peso, con grande prudenza. Jacob cambiò corsia per superare una manciata di auto. 

"Se ci sono due fulmini nello stesso momento, nello stesso luogo e colpiscono due persone..." la sua voce si fermò ed io mancai un battito.

"Jacob, vuoi dire che..."

"Che ci polverizzeremmo" Caos totale nella mia mente. Mi passarono davanti agli occhi l'immagine di Jacob polverizzato da un fulmine immaginario. Il caos mi rimbombava in testa, peggio di un martello.

"Ovviamente, questo non credo sia mai accaduto, è una leggenda" cercò di rassicurarmi, ma invano. 

"Leah mi ha detto che già è successo, quindi non credo sia una leggenda..." replicai, con un filo di voce.

"E 'accaduto altro" mi rispose con la voce ancora più bassa della mia. C'era tanto vento essendo inizio Gennaio, ma riuscivo a capire benissimo ciò che diceva Jake.

"è accaduta la cosa che effettivamente mi spaventa di più... " Gli avrei voluto tirare un ceffone.... Jacob era in rischio di vita, pendente su un filo sottilissimo e c'era qualcosa che gli procurava maggior preoccupazione? Era questo il punto... Jacob pensava troppo poco a sé stesso.

"Ai tempi del mio bisnonno è successo- continuò- uno dei due impazzì e..." gli si spezzò la voce

"Cosa, Jacob" dissi, in modo dolce

"Ha ucciso l'imprinting e l'altro ragazzo". Ero come impietrita, anche se Jacob, con una manovra, entrò nel parcheggio del negozio di giocattoli, per acquistare un regalo alle gemelline.

"Nessie? Tutto bene?" Non poteva finire realmente come Romeo e Giulietta.... No! Noi eravamo Jacob e Renesmee... Tutta un'altra storia. La nostra sarebbe stata una storia con un lieto fine.

"Si" mentii, anche se non ero certa che mi avesse creduto, perché fece una smorfia.

"Andiamo" cercai di sviare la situazione, scendendo dalla moto e incrociando le mie dita con le sue. Mi sorrise, mentre ci avviavamo all'ingresso. I suoi perfetti denti bianchi risaltavano sulla sua pelle bronzea: era così perfetto... 

Però mi domandai se l'amore possa essere in grado di uccidere... Come era possibile? L'amore, quel vero amore, che poteva sciogliere anche il ghiaccio...Uccidere? Nah.

Per proteggere Jacob sarei disposta anche ad abbandonare tutto e andare in capo al mondo.

"Allora... Sei stata tu la bambina.... Cosa possiamo comprare a Allison e Grace?" mi chiese Jake, mentre entravamo nel reparto "BAMBOLE E BARBIE".  I negozi di giocattoli erano incantevoli: lì si poteva ritornare bambini.

Mi guardai intorno e vidi varie bambole, culle e carrozzini, auto per barbie... Ma la cosa che mi colpì di più fu un un orsacchiotto per neonati. In quell'istante, per la primissima volta in vita mia, sentii quasi l'esigenza di cullare un fagottino d'amore tutto mio. Fu una strana sensazione, ma una delle più belle che avessi mai provato. Un mio piccolino, un mio angioletto da amare, da coccolare... ed ecco che nella mia mente balenarono tanti frammenti di momenti felici con un mio cuccioletto e con Jacob. Certo, non immaginavo nulla senza Jacob: senza la propria aria non si può far nulla.

"Questo perché non lo regaliamo a Cloe?" proposi, indicando l'orsacchiotto dall'aria dolce.

"Va bene" approvò Jacob, con aria un po' confusa, mentre mi guardava preoccupato.
Il mio sguardo cadde su un'enorme casa delle Barbie.
"Oh, guarda questa! Hanno inserito anche l'ascensore! La mia aveva le scale... Te la ricordi?"
"Si... Quante ne avevi? Tre? Ti viziavano una cosa esagerata"
Lo guardai torva.
"Non è vero! Mi vogliono bene e quindi compravano tutti ciò che volevo!" Replicai
"Ciò che volevi al cubo" gli lanciai un'occhiataccia.
"Guarda che anche tu mi compravi tutto ciò che ti chiedevo"
"Già, mi hai impoverito." Scherzò, mentre continuavo l' occhiataccia.
"Scherzo. È stato un piacere svuotare il mio portafoglio per te" mi sorrise e io cedetti ad una risatina.
Intanto un bambino iniziò a giocare a nascondino con una bambina di sette o otto anni che, visto come si somigliavano, pensai che dovesse essere sua sorella. Un'altra bambina era in braccio al papà, il quale la innalzava affinché potesse arrivare alla Barbie che voleva. Immaginavo Jacob così con un'eventuale bambina. Già immaginavo la scena: una piccolina dai capelli lunghi scuri e dalla pelle bronzea mano nella mano del papà, mentre passeggiavano tra le bambole.
"Papà!" Esclama facendo segno di voler salire sulle spalle.
"Ti voglio bene" continuava, mentre il papà l'afferrava.

Sarebbe un ritratto a dir poco perfetto. Io ho vissuto un'infanzia felicissima (senza mettere in conto i Volturi e il fatto che non fossi andata a scuola: i miei insegnanti sono stati la mia famiglia).

"Quindi prendiamo questa? Oppure anche questo set di carrozzini è davvero bello" proposi

"Nah... Penso che la casa sia più bella. Almeno credo..."

"Perfetto, vada per la casa." dissi, mentre ci avviavamo verso la cassa.

 

 

Quando andammo alla festa, la cosa che mi spaventava di più era Embry...Ma non venne ed io ne fui felicissima e sollevata. Non potei far a meno di notare il papà di Emily che giocava con le nipotine e che teneva tra le braccia la piccola Cloe. In quel momento pensai a come mamma e papà potessero essere felici avendo un nipotino tra le braccia. Okay, dovevo smetterla... La serata fu molto piacevole e passò in fretta. Era sempre bello scherzare con Quil, Seth, Sam e gli altri del branco. Il branco, ormai, era molto grande: in tutto diciassette licantropi. Erano tutti molto simili, alti due metri e avevano la pelle bronzea. Vedevo Emily un po' perplessa e, per curiosità, viaggiai con la mente su un'altra frequenza, ovvero quella che papà utilizzava per leggere il pensiero. Le voci mentali mi assalirono e fui felice che alle piccoline piacque molto il nostro regalo, che Seth mi trovava molto graziosa, che Jacob era molto spensierato... Ma mi concentrai sulla vocina di Emily, la quale pensava che il nostro regalo fosse un po' troppo costoso. Ma a me non importava certo del denaro che spendevamo per fare un regalo a delle bambine! 

Stavo per cambiare frequenza, quando sentii la sua voce. La voce di Embry (o meglio, i suoi pensieri). Mi stava pensando, in un certo senso... Stava pensando alla mia bellezza. Ciò mi faceva saltare i nervi: Mi faceva piacere che le persone mi vedessero e considerassero bella, ma non in quel modo. Embry mi identificava come "la bella ragazza, punto".

Che cosa odiosa sentirsi giudicata per la propria bellezza e, quindi, impostai la mia solita frequenza mentale. Dopo un po' Allison mi prese la mano e mi portò da Grace che cercavano di montare la casa delle barbie.

"Volete montarla?"

"Si... Ma ci serve il tuo aiuto." mi confermarono entrambe, con il faccino supplichevole. Sorrisi in modo dolce e in una manciata di secondi la montai per intero. 

"Brava!" dissero all'unisono mentre mi battevano le mani e si avvicinavano per abbracciarmi. Le abbracciai piano, per timore di stringerle forte.

"Che bella gonna" mi elogiò Allison.

"Anche il tuo vestitino è meraviglioso! Siete proprio due principesse" le piccoline si appagarono.

"Io voglio essere Pocahontas! Le somiglio" si vantò Grace.

"Io invece sono Jasmine... Senza ombra di dubbio la migliore di tutte" ribatté Alison, marcando la parola migliore, mentre io sorridevo. Che belle le vicende di due sorelline gemelle. Le piccole Uley avevano compiuto sei anni: erano un po' piccoline, con i lunghi capelli bruni lisci, come la madre. La pelle era bronzea e gli occhi color cioccolata, che mi ricordavano molto il vecchio colore della mia iride. 

"Le principesse sono tutte bellissime"

"Tu sei Belle" mi comunicò Allison, mentre metteva una barbie sul terrazzo della casa.

"Uhm, grazie!"

"prego" mi rispose Grace. 

"Buh!" mi disse una voce che riconoscerei tra mille, facendomi sobbalzare. Intanto le gemelline si guardarono, preoccupate.

"Ti ho fatto paura?" mi chiese, tra le risate, coinvolgendo anche le piccole principesse che corsero verso il proprio zio che le prese in braccio. Si, Jacob sarebbe stato un padre perfetto... "Renesmee, basta!" mi rimproverai pensando.

"Accipicchia! State diventando grandissime!" disse e io non potei far a meno di sorridere alla dolcezza di Jacob.

"Renesmee, puoi venire un secondo?" mi domandò gentilmente Emily entrando in stanza.

"Certo" risposi, mentre la seguivo nella sua stanza e quella di Sam.

"Devo andare ad una festa martedì e non so cosa indossare... Tu cosa dici?" mi chiese, mentre entravamo nella cabina armadio. Alla fine scelsi una camicia con un pantalone che avevo anche io, molto carino... Il tutto abbinato ad un tacco alto. Quando tornai, anche Quil si era unito a Jacob per giocare con le bambine. Claire mi fece cenno di raggiungerla.

"Nessie...aiutami."

"Cosa succede?"

"Quil mi ha chiesto di sposarlo... Ma io non mi sento ancora pronta. Ho paura di ferirlo" sembrava davvero dispiaciuta. Intanto arrivò anche Leah che prese una sedia dal tavolo e la portò accanto al divano dove eravamo sedute.

"Secondo me devi parlargli, capirà" dicemmo io e Leah all'unisono. 

"Ho paura che non comprenda, che fraintenda..."

"Il piatto non si mangia" sentii Jared  scherzare  con Seth.

"Claire, basta che gli spieghi le cose come stanno" disse Leah, ma Claire fece una smorfia poco convinta.

 

Ciao! Come state? Ecco il nuovo capitolo di Forever, spero che vi piaccia<3 Fatemi sapere cosa ne pensate
A presto, Chiara
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Chiara_fangirl