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Autore: Chiara_fangirl    13/08/2021    1 recensioni
Ciao, benvenuti🥰
Breaking down ci ha lasciato con una marea di domande aperte:
Charlie ha capito cosa sono in realtà i Cullen?
René e Bella si rivedranno mai?
Jacob e Renesmee incoroneranno il loro sogno d'amore?
Come si evolverà la storia dei Cullen?
I Volturi si sono veramente arresi?
Leggete questa Fanfiction e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Pov's Renesmee

"Ti posso rubare per una notte sola?" Mi chiese sarcastico Jacob. Jacob era il mio sole personale, pronto ad illuminarmi le giornate più nere. Praticamente, la mia famiglia mi aveva appioppato Nahuel.
Feci una smorfia.
"Vabbè, se non puoi, metto in atto un rapimento" mi rubò un sorriso
"Vada per il rapimento. Sarà eccitante."
"Uhhh. Vado a mettere una maglia e ti rapisco. Non farti rapire da nessun altro, mi raccomando" così dicendo, vidi le sue spalle larghe scomparire in casa.
Non c'era alcun dubbio: Jacob era proprio bello, splendeva di luce propria. Non era come la mia famiglia che brillava a causa della luce. Il luccichio di Jacob era un riflesso della sua anima. Splendeva la sua bontà e lealtà, il suo sorriso genuino e spontaneo che riusciva a fare splendere il sole. Jacob era premuroso e allo stesso tempo cocciuto, forte e delicato. Aveva tanti muscoli che lo facevano somigliare di più ad una scultura greca che ad un qualcosa di reale, ma quando mi avvolgeva, me che sono molto minuta, nelle sue braccia caldi e avvolgenti, era così delicato. Era come se le sue braccia fossero fatte per stringermi a sé.
Dopo pochi giorni sarebbe stato il suo compleanno... Cosa potevo regalargli? Non potevo di certo comprare un profumo, un orologio o cose così. L'anno prima avevo organizzato un viaggio completo in Spagna, la metà dei suoi sogni. Ma quest'anno? Doveva essere qualcosa di unico, come lui.
"Buh" sobbalzai.
"Grazie, amore"
"Prego, principessa" disse, sbriciolandosi dalle risate.

Ci recammo in garage e prendemmo la sua auto. Un po' appariscente.

 

"Ogni volta che metto in moto questo gioiellino e sento le sue fusa adorabili, mi metterei a piangere."

"Hai ragione. è proprio una bella auto, anche meccanicamente... Allora, cosa facciamo?"
"Ehi! È un rapimento e la vittima non sa mai dove viene portata."
"Vero, scusa" dissi mentre ridevamo. Quante volte ci siamo ritrovati a ridere e a sorridere senza un vero motivo? La relazione tra me e il mio lupacchiotto era fatta di momenti tutti nostri. E allora mi venne l'illuminazione per il regalo perfetto: creare un album che contenesse tutta la nostra storia. Avevo conservato foto, biglietti e avrei dovuto avere anche qualcosa risalente alla mia infanzia. Gli sarebbe piaciuto? Avevo due giorni per realizzare questa idea e renderla perfetta. Potevo farcela: avevo tutto ciò di cui necessitavo.

Intanto il sole pallido di gennaio era alto in cielo dal quale scendevano piccoli fiocchi di neve che si abbattevano delicati sul suolo. Molte parti di quest'ultimo era pienamente ricoperta da neve danzante.

"Atmosfera perfetta" disse raggiante Jake.

"Quindi, stiamo andando....?"

"Bel tentativo, principessa." mi disse sorridendo, mentre io mettevo il broncio.

"Allora, quanto tempo ci vuole per arrivare?"

"Siamo in viaggio da due orette, quindi una ventina di minuti, se andiamo a questa velocità" mi guardò esasperato.

"Jacob, ma quanto veloce vuoi andare?"

"Così" mi fece un sorriso sghembo e premette il piede sull'acceleratore. Un paesino sfrecciava ai miei lati, mentre il navigatore di bordo continuava a segnalare che ci sarebbe stato un minuto in meno. Neanche cinque minuti e Jacob iniziò a rallentare.

"Hai visto, che bella la velocità?" mi chiese euforico, mentre l'auto si fermò definitivamente.

"Ma a me piace la velocità... è solo che non hai dei riflessi pronti quanto i miei!"

Fece una faccia sbalordita. "Nessie, io ho dei riflessi prontissimo, anche più dei tuoi!" Alzai gli occhi al cielo, e mi guardai intorno.
La neve si estendeva ad alta quota per l'intero paesaggio; le cime delle montagne erano bianche come se fossero decorato dello zucchero a velo; il cielo era sereno, caratterizzato da nuvole bonarie. I fiocchi di neve continuavano a scendere su me e Jacob e diventare piccole gocce di acqua al contatto con la nostra pelle infuocata.
"Jake, è bellissimo" balbettai, ancora meravigliata.
"Già, veramente bello. Vieni, ho acquistato un piccolo chalet" mi disse, mentre continuavo ad essere rapita dalla maestria della neve. Nell'aria c'era un dolce profumo di bucaneve, i fiori della speranza. Era un po' presto, ma proprio sotto i nostri piedi iniziarono a sbocciare.
"Amore, guarda per terra" abbassò lo sguardo e vidi nascere sulle sue labbra un sorriso.
"Oh, guarda. Il mio amore per te ha fatto sbocciare anche i fiori in pieno inverno" disse, cingendomi la vita; io intanto mi alzai sulle punte e arrivai alla sua bocca, baciandolo: fu tutto tranne che un bacio casto.
Il nostro calore aveva dato vita a tutti quei fiori, in una stagione dove tutto sembrava addormentato. Perché era vero: l'amore vero poteva sciogliere anche il ghiaccio, donare vita al nulla.
"Mi fai vedere questo chalet?" Chiesi, un po' maliziosa.
"Se smetti di distrarmi, si" mi disse, con il mio stesso tono.
"Ma il problema è che io mi distraggo sempre, con te" continuò e sentii due braccia che mi prendevano. Poggiai il capo al petto di Jacob, così caldo e familiare.
"Soluzione trovata?"
"No" mi sorrise provocante
"Ottimo" gli rispose con voce suadente, mentre accarezzavo il suo collo. Sentivo il suo e il mio battito un po' accelerato, frutto dell'eccitazione.
"Sai, per me tu sei una sorta di eccitante"
"Uhm, mi fa piacere" ridacchiò.

"Eccoci arrivati. La prima casa che abitiamo" mi alitò all'orecchio.
"Non vedo l'ora che la villa sia pronta"
"Anche io... Così almeno avremo uno spazio tutto nostro, senza che io sia costretto a rapirti. Certo che è strano che ancora papino spauracchio non ti abbia tartassato di telefonate." Avevo dimenticato il telefono!
"Oh! Mi sono dimenticata il telefono!"
"Ottima mossa" si congratulò, baciandomi il collo.
"No, davvero"
"Beh, una mossa involontaria, ma ottima."
"Vabbè, fa nulla. Dov'è lo chalet?"
Mi fece girare in aria e lo vidi. Era incantevole. Era una piccola, piccolissima casetta di legno che sorgeva tra i monti. La casetta era decorata da tante lucine, sia fuori che all'interno; ed  era circondata da grosse vetrate di specchio: ovviamente, questo non valeva per me, che riuscivo a vedere oltre. Il vento freddo, intanto, sembrava che volesse tagliare la faccia. 

"Degno di un paradiso" mormorai.
"Si, degno di te" gli sorrisi, iniziando un altro bacio (sempre molto casto, direi). Jacob dalla tasca anteriore dei jeans tirò fuori una chiave che girò nella serratura. All'interno era ancora più bello: il tetto era a due falde color faggio chiaro che incontravano le pareti dai toni chiari decorate da cubi e quadri. Al centro del monolocale c'era un grosso letto matrimoniale rivestito da seta beige. Proprio davanti c'erano due poltrone di velluto del medesimo colore delle lenzuola e un tappeto dai toni più scuri.

Dal lato opposto c'era una piccola cucina, composta da solo un piano cucina,  munita già di tutto ciò che era indispensabile. Il piccolo piano continuava con uno spazio per i pasti.

"Meraviglioso" mormorai, mentre Jacob mi cinse con un braccio.

"Molto confortevole" fu il suo unico commento, ma per me era molto, molto riduttivo. Era incantevole, sembrava di essere in un film fiabesco.

"Ho preso anche lo snow mobile"

"Che bello! Non ci sono mai stata!"

Mi fece un sorriso. "C'è sempre una prima volta, no?"

"Soprattutto quando hai l'eternità a disposizione" sorrisi e corremmo fuori.

 

Lo snow mobile era qualcosa di eccezionale: la velocità era incredibile così come il paesaggio che accompagnava la nostra corsa. Il sole andava pian piano calando, incastrandosi tra le montagne innevate, come un rubino. Quando ci sedemmo sotto un grande pino innevato il dolce profumo del muschio mi riempiva i polmoni. Appoggiai la schiena alla corteccia umida e incrociai le mie dita a quelle di Jacob. Potevo restare lì, in quel paradiso tutto mio per sempre. Non importava dove mi trovassi, ma se ero con Jacob, ero nel mio mondo.

"Piccolina mia" mi sussurrava Jacob, cingendomi con la mano libera.

"Jake, ma adesso per te non è ora di cena?" ormai l'oscurità aveva coperto la luce, come un grosso mantello.

Ridacchiò. "Nessie, posso resistere per una sera senza cenare"

"Ma sei umano... Hai bisogno di nutrimento" non volevo che rinunciasse ai suoi bisogni solo per non farmi sentire a disagio.

"Allora domani colazione abbondante" mi sorrise, spavaldo 

"Per me dovresti..." stavo per dire che doveva mangiare, che non doveva preoccuparsi per me, che mi sarei presa cura di lui, quando mi interruppe.

"E piantala, Nessie!" lo guardai torva, mentre lui scoppiò a ridere e poggiai la mia testa sulla sua spalla.

"Guarda che belle le stelle da qui" gli dissi, indicando le grandi quantità di stelle visibili.

"Già. Guarda quella quanto splende. Deve essere la nostra stella"

"La nostra stella?"

"C'è una leggenda a La Push, la quale ci narra che ognuno di noi, prima della nostra nascita, era una luce. Ad un certo punto, però, questa luce si separa e nascono due anime, le cosiddette anime gemelle che durante la loro vita si rincontreranno. Quando questo accade, in cielo compare una stella che si illumina più delle altre quando i due la guardan."

"Bella"

"Si, questa è carina."

"E tu? Ci credi?"

"Beh, io non credevo neanche che esistessero licantropi e vampiri, quindi, non lo so."

"Io ci credo. Le anime gemelle si incontrano sempre. Pensa a mamma e papà, un amore oltre il tempo, i modi di fare, le tradizioni. Oppure a quello di zia Rose e zio Emmett, un amore che ha ricucito le ferite di zia, un amore che è arrivato in tempo debito"

"Si, forse"

"Non credi nel vero amore?" mi rattristai un po' al pensiero. Lo vedevo agnostico e non capivo il perché.

"Sono stato ferito, Nessie. Non credevo più nell' amore. Non credevo più nell'amicizia. In me stesso." guardava in basso mentre mi confessava ciò, come se stesse ammettendo un delitto.

"Una parte di me voleva a tutti i costi l'imprinting, per dimenticarla. Un'altra lo odiava con tutte le fibre che possedeva. Una trappola. Così lo vedevo. Un qualcosa che mi avrebbe fatto allontanare da quella ragazza. Molto bipolare, lo so." fece una piccola pausa e mi osservò fugace il volto. Cosa provavo in quel momento? Non lo so. Mi aveva appena detto che nella sua vita c'era un'altra e che l'aveva dimentica con l'imprinting, ovvero una trappola. 

"Jacob, ti sei mai sentito obbligato a stare con me?" queste erano le uniche somme che avevo tirato. Jacob mi guardò a lungo, con il viso sconvolto, gli occhi leggermente sbarrati dalla sorpresa. 

"Renesmee, no! Adesso ti racconto il seguito e capirai meglio." mi disse, con il volto sincero.

"Sei arrivata tu, e ho avuto questo benedetto imprinting. Mi dovevi vedere, sembravo una mammina premurosa.- gli comparve un piccolo accenno di sorriso, ricordando quei momenti che erano stampati nella mia mente- Solo quando lo si prova, si capisce cos'è. è come se fluttuassi nello spazio per un secondo. Tutto ciò che ti lega alla Terra, amici parenti ricordi problemi, tutto sparisce. Rimane solo una persona a farti da gravità. Nessie, tu sei la mia gravità. Vedi, le persone normali, quando intraprendono una relazione, pensano sempre di aver trovato la propria anima gemella, anche se non sempre accade. Noi licantropi, invece, sappiamo quando troviamo la nostra anima gemella." Così era tutta un'altra storia. Ma una curiosità mi nacque all'interno e ardeva quasi quanto un fuoco rovente. 

"Jacob, chi era quella ragazza?"

Silenzio.

"La conosco?" mi guardò furtivamente, per un lungo e terribile secondo che mi diede la conferma. Chi era? Doveva essere qualcuna di La Push: Emily impossibile, Claire era neonata, Kim non lo conosceva... Leah. Forse era lei, per questo mi dava il tormento.

"Non avevo mai visto il cielo stellato con qualcuno, sai? Quante cose ho fatto per la prima volta con te!" mi raccontò, mentre presi posto tra le sue gambe divaricate, abbandonando completamente la schiena al suo torace e incrociando le gambe.

"Molto più comodi" osservò Jake, con un sorriso largo e compiaciuto.

"Ti amo" gli sussurrai mentre mi baciava il collo.

"Rimani sempre con me" mi pregò.

"Certo, fin quando mi sopporterai" ridacchiai

" Eh, allora rimarrai con me per l'eternità. Non mi stancherò mai di queste labbra color corallo che mi fanno letteralmente impazzire... Di questi occhioni azzurri come il cielo, così limpidi che rispecchiano la tua anima.... Questi capelli ribelli... Ma soprattutto di questo e di questo" mi disse, baciandomi la tempia e indicandomi il cuore. Gli sorrisi, sciogliendomi dinanzi a tanta dolcezza. Lui ricambiò il mio sorriso, accarezzandomi la guancia.

"Mi piace qui. Poi lo chalet è così accogliente..." gli dissi.

"Si, lo penso anche io. Ha quel qualcosa di casareccio." Mi guardai intorno e pensai che dovesse essere parecchio tardi. Ormai era buio pesto e le uniche luci che illuminavano il poso erano la luna, un grosso disco ben visibile, e qualche casetta qui e lì. 

"Che ne dici, Nessie, se ritorniamo a casetta? C'è anche un bel letto spazioso." mi propose, mentre mi spostava i capelli su un lato e mi baciava il lato del collo scoperto.

"Proposta molto allettante. Presa in considerazione e approvata" così dicendo, mi sorrise e mi prese tra le sue braccia, mentre io lo baciavo.





Ciao! Spero che vi piaccia <333
Chiara

 

 

 

   
 
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