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Autore: Chiara_fangirl    16/08/2021    1 recensioni
Ciao, benvenuti🥰
Breaking down ci ha lasciato con una marea di domande aperte:
Charlie ha capito cosa sono in realtà i Cullen?
René e Bella si rivedranno mai?
Jacob e Renesmee incoroneranno il loro sogno d'amore?
Come si evolverà la storia dei Cullen?
I Volturi si sono veramente arresi?
Leggete questa Fanfiction e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Il sole picchiava debole sulla mia schiena, creando una sensazione molto piacevole. La mano calda di Jake era nella mia e, piano piano, girai la testa. Stava ancora dormendo beato come un bambino, una mano poggiata dietro la testa. Dopotutto aveva dormito pochissimo. Eravamo avvolti dalla dolce sensazione provocata della morbidezza della seta beige, che rischiava di essere bruciata dal mio calore e quello del dolce ragazzo che avevo accanto. Guardai verso le vetrate il panorama malioso che mi offriva la natura. In lontananza sentivo un paio di cervi zampettare qui e lì e i respiri affannati degli alpinisti che scalavano le montagne. Potevo avvertire, nonostante tutta quella lontananza, il loro sangue scorrere fluido nelle vene e il loro cuore battere a ritmo per l'arrampicata. Intanto pensavo a chissà quante occhiatacce  mi aspettavano a casa? Avevo abbandonato la nave per più di un giorno, quando c'era bisogno di me. Esaminai di nuovo il volto esamine di Jacob e ricordai che aveva bisogno di mangiare. Cercai di sciogliere la mano di Jacob dalla mia e in un primo momento fu totalmente inutile. Lo occhieggiai e lo sguardo mi cadde sui pettorali e poi sulla tartaruga metà scoperta. Continuavo a maneggiare con la mano di Jake, quando il telefono squillò. A pensarci, aveva squillato varie volte durante la notte. Il cellulare era sul comodino a forma di tronco di fianco a Jake, sepolto da uno dei due accappatoi. Forse non avrebbe svegliato Jacob. 

Sbagliato, ovviamente.

Jacob spalancò pian piano gli occhi e, con l'espressione ancora assonnata, allungò il braccio sul comodino, afferrando il cellulare.

"Pronto." rispose, con la voce assonnata. Deve essere stato in quel momento che si svegliò definitivamente. Allungò un braccio anche verso di me e ci appoggiai la testa.

"Dov'è Renesmee?" disse secco e tra i denti papà. Doveva essere proprio infuriato.

"Buongiorno anche a te, spauracchio" disse Jacob ironicamente e lo colpii piano a mò di rimprovero. Un ringhio fuoriuscì da papà.

"Ti ripeto la domanda. Sei così ottuso che non riesci ad afferrarle. Dov'è Renesmee?" disse papà scandendo le parole.

"Dove può essere secondo te? Sei talmente ottuso che non riesci a capirlo?" un altro ringhio e un buffetto da parte mia.

"Perché stanotte non hai risposto?"

"Ero... occupato."

"Riportala qui" concluse secco papà, per poi riagganciare. Gettò il telefono sulla sedia di velluto davanti al letto.

"Ti sembra il modo, Jake?" lo rimproverai

"E a lui sembra il modo?" controbatté. Nulla da fare, aveva ragione.

"No, neanche il suo è un comportamento adatto. Però tu potresti smetterla" Jacob, come risposta, alzò gli occhi al cielo e fece per ritirare il braccio, ma lo fermai.

"Jacob, non puoi arrabbiarti per questo!"

"No, Renesmee. Lo difendi sempre, anche quando ha torto."

"Jacob, sai benissimo che non è così. Credo sia normale che io voglia che voi due andiate d'accordo." sbuffò contrariato, ma alla fine si addolcì. 

"Va bene, va bene. Alla fine l'hai sempre vinta" mi disse sorridendo mentre io disegnavo con la mano i contorni dei suoi addominali.

"Hai fame?"  gli domandai, ricordando il mio scopo originale, ovvero, preparare la colazione.

"Un po'" fece spallucce e io alzai gli occhi al cielo. 

"Di cosa hai voglia?"

"Di tutto, ovvio" mi disse ridendo e baciandomi prima il collo, poi la clavicola e la spalla.

"Perfetto. Per tua fortuna mi hanno insegnato a cucinare qualcosina" feci scintillare il sorriso più sghembo che potessi fare.

Una volta scivolati nei vestiti, ci avviammo in cucina. Per una buona colazione, ci voleva la giusta dose di zucchero, di carboidrati e di vitamine. Preparai  le uova, bacon fritto, pancakes e sciroppo d’acero, ciambelle, il succo d'arancia, il caffè.... Ed infine, presi dal frigo una manciata di mirtilli e fragole. Mi sembrava che fosse abbastanza energetico.
"Che cosa carina, nessuno mi ha mai preparato la colazione. Al massimo Billy mi lanciava lo scatola di cerali in testa." Mi disse Jacob all'orecchio per poi baciarmi. Ventiquattro ore molto caste, direi.
Mi prese delicatamente e mi fece salire sul piano cucina, in modo che non dovessi alzarmi sulle punte.
"Ma adesso ci sono io." Gli sussurrai.
Mi sorrise e si sedette all'angolo colazione.

Una volta finito, ci avviammo fuori. Arrivammo a casa in un baleno, visto la velocità dell'auto.
Contai fino a tre e poi aprii la porta. Non c'era nessuno. Possibile tutta questa fortuna? Avevo bisogno di tempo per preparare l'album. Salii piano le scale e mi recai in camera mia in cerca di materiale, anche se non credevo di avere un album.

E invece, si. Zia Alice me lo aveva comprato un mesetto prima e non sapeva neanche lei il perché. La verità era che zia affondava i suoi tentacoli nel futuro, senza neanche accorgersene.
L'album era semplicemente perfetto: era un album ad anelli rettangolare beige, con le pagine nere. Iniziai ad incidere sulla copertina i nostri nomi, decorandola con degli adesivi a forma di cuori. Fortunatamente, non li avevo mai usati prima e avevo anche dimenticato di averli.
Trovai delle vecchie foto che ritraevano la me piccolina con Jacob e  una storia che avevamo scritto insieme da una scatola brillantinata nel cassetto.
Iniziai ad attaccare le foto con dello scotch colorato. Decorai le varie pagine con il pastello bianco, disegnando cuori, scrivendo in ogni pagina un pezzo della nostra canzone. Disegnai su un post-it giallo carico un cuore grande rosso vivo e altre decorazioni. Una volta finito, scannerizzai la storia e la lavorai a computer, in modo da rimpicciolirla. Avuta la piccola foto, trovai uno spazio per lei all'inizio.
Continuai a stampare gli altri ricordi, inserendo, accuratamente, dei pensieri e le date.
C'era un nostro momento in Spagna, a la Push, Vienna, Ibiza e Formentera... C'era anche la Francia, con un nostro bacio sotto la Torre Eiffel.
In una eravamo su una gondola a Venezia, in un'altra c'era il Duomo di Milano.
In altre eravamo a degli scavi archeologici di Pompei e di Roma, per poi arrivare ad una foto a Londra e negli studios di Harry Potter. Già, un'altra nostra passione era proprio quel mondo.
Allora mi venne l'idea di trovare i biglietti del cinema della prima volta che vedemmo Harry Potter, accompagnata da una stampa di Hogwarts. Ed infine, la foto più importante. Una che avevamo scattato che ci ritraeva davanti alla nostra casa.
L'album era quasi completo. Volevo scrivergli una lettera, perché non esiste cosa più sincera di parole dettate dal cuore. La scrittura ha sempre un valore in più.
Presi una penna blu e un foglio e iniziai a mettere nero su bianco.

"Lupacchiotto mio,
Ti scrivo perché le parole dette a voce, la maggior parte delle volte si dimenticano, mentre le lettere sono indelebili e restano nel tempo, per sempre.
E proprio per sempre che voglio che tu ti ricorda quanto ti amo.
Non pensavo che una persona si potesse amare così tanto. Hai accettato ogni sfumatura di me, dalla più colorata alla più scura (a partire dal mio nome). Ti sei preso cura di ogni mia parte, dalla più fragile alla più forte e determinata. E così ho fatto anche io per te.
Non riesco ad immaginare la mia eternità senza di te... Come fa uno yang senza la sua metà? Come fa il latte senza il caffé? Io e te siamo così diversi e così somiglianti, insieme stiamo bene.
Sono grata al destino per avermi fatto conoscere te. Tu sei il mio dolce, testardo, intelligente, bellissimo e soprattutto puro e buono lupacchiotto.
Ti amo tanto, Nessie"

Ehilà! Come và? Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia! Fatemelo sapere❤️

 

   
 
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