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Autore: ShannaInLuv    15/10/2021    0 recensioni
{Min Yoongi x OC} futurefic!
Cinque anni sono passati quando Kang Jieun è scappata da Seoul lasciandosi alle spalle il suo lavoro, i suoi amici e, sopratutto, il suo primo amore: Min Yoongi.
Adesso però era tornata, con un segreto più grande che mai da svelare e alcuni cambiamenti: I Bangtan Senyeondan si sono sciolti un anno prima e ognuno di loro ha dovuto intraprendere una strada diversa.
Dove l'amicizia è una sottile lastra di cristallo, fragile e preziosa e dove l'amore è ancora più sottile e fragile.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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to go over everything

 
I was wondering if after all these years you'd like to meet. (Adele - Hello)


 

«Tae!»

Dopo un attimo di shock iniziale, Jieun si era buttata velocemente contro la porta del castano, battendo furiosamente i pugni. «Kim Taehyung, apri subito questa porta!»

Taehyung aveva reagito in modo diverso da come si aspettava - ma d'altronde Mina le aveva detto che era cambiato. E poi, vederlo ridotto a quel modo, alla pari di un barbone... l'aveva mandao il cervello in tilt per qualche secondo.

Mollò un calcio alla sua porta, poi un pugno e poi un altro calcio. «TAE!» gridò, sicura che da un momento all'altro i vicini del ragazzo avrebbero chiamato la polizia e l'avrebbero fatta arrestare. Ma in quel momento non le importava, nè di essere arrestata e nè di buttare giù quella dannatissima porta che la separava dal suo amico.

Gridò ancora il nome del ragazzo, minacciando di rompere la porta, spaccare una finestra e fare in qualsiasi modo pur di entrare e battendo pugni sulla superficie bianca della porta. Finchè, per un ultima volta, il suo pugno si abbattè su qualcosa di meno duro della porta, ma abbastanza tonico.

Trattenne il respiro per la sorpresa quando incrociò gli occhi di Taehyung per la seconda volta - questa volta col suo sguardo da primadonna irritato, le iridi castane che lampeggiavano furiosi - e sbuffò.

«Fai troppo chiasso.» sbottò Taehyung, guardandola truce. Si grattò la ricrescita di barba sulle guancie e si spostò di lato, facendo cadere il suo pugno nel vuoto, e girò i tacchi: i piedi scalzi che picchiettavano pesantemente sul parquet e si facevano strada nel pavimento piene di bottiglie di soju, birra e quant'altro, sparse qua e là. .

Jieun si sfilò le spalle ed entrò, chiudendo la porta dietro di sè. Senza la luce che proveniva da fuori, l'appartamento era praticamente immerso nel buio. Seguì Taehyung - il quale si era buttato  di nuovo sul divano nel salotto, davanti alla tv che trasmetteva la replica di un cartone animato, e una bottiglia di whisky a metà in mano. Jieun spalancò la bocca per il disordine e la sporcizia: non poteva essere davvero casa di Kim Taehyung. 

«Jin-hyung aveva ragione.» borbottò il ragazzo dopo un po', con lo sguardo fisso sulla televisione e prendendo un sorso di alcool. «Sei tornata.»

Jieun annuì, ma poi, consapevole del fatto che il ragazzo non la stesse nemmeno guardando, pronunciò ad alta voce: «Sì. Tae, cosa sono queste bottiglie?»

Il ragazzo la schernì. «Secondo te?»

«Sì ma perchè? E' appena mezzogiorno, Tae, e tui sei già lesso!» sbottò Jieun, con le lacrime agli occhi. Quando gli occhi freddi e ubriachi di Taehyung la guardarono, lei supplicò con lo sguardo di parlargli, come facevano anni prima. Sentì qualcosa rompersi nel petto - e lo sapeva che in parte era colpa sua. Se fosse rimasta, avrebbe potuto dare una mano a Taehyung? Cosa l'aveva portato a ridursi in quello stato?

«Tae-» mormorò ancora Jieun.

«Tae, Tae, Tae...» cantilenò e poi, davanti ai suoi occhi, bevve un altro sorso. «E' Taehyung, per te. Anzi no,» scoccò la lingua sul palato. «Kim Taehyung, signorina Kang.»

A Jieun le mancò il fiato. «Yah! Cosa stai dicendo?»

«Hai perso il diritto di chiamarmi in qualsiasi modo informale cinque anni fa, quando te ne sei andata senza spiegazione e non hai lasciato nemmeno un messaggio.» Alzò il tono della voce e Jieun sobbalzò. «Nemmeno un cazzo di messaggio!»

Jieun deglutì. «Hai-hai ragione.»

Taehyung si voltò a fissarla, di nuovo, con quello sguardo vacuo. «Un messaggio era sufficiente. Anche settimane dopo. Anche mesi.» la sua voce era diventata roca e Jieun provò l'impulso di abbracciarlo, ma sapeva che il ragazzo non avrebbe visto di buon grado quel gesto. «Anche quando Yoongi-hyung era talmente incazzato da spaccare i muri e anche quando Jungkook piangeva come un disperato, io... ti ho sempre difesa.»

«Taehyung-»

«Tuttavia non sei ti sei mai fatta sentire. Mai.» Il ragazzo bevve un altro sorso del suo liquore dopodiché lanciò la bottiglia contro il muro, frantumandola e rigettando quel poco di liquido che c'era all'interno.

Jieun sobbalzò e strizzò gli occhi per la paura di quel gesto - non lo riconosceva davvero più. Il Tae del passato non avrebbe fatto del male ad una mosca - , ma restò immobile dov'era.

Deglutì, cercando le parole come spiegare tutto ciò che era successo... si sentiva male per quello che aveva fatto, ovviamente, per come se n'era andata - in punta di piedi, senza salutare nessuno - e sapeva che niente avrebbe potuto riparare i suoi errori, ma... c'era una ragione. Un motivo abbastanza valido. «T-ti... ti posso spiegare, Taehyung.»

Taehyung rise di scherno. «Ah davvero?» si alzò velocemente parandosi davanti a lei - il cuore di Jieun sobbalzò leggermente, ma questa volta non chiuse gli occhi e ricambiò lo sguardo serio di Taehyung. I suoi capelli gli ricadevano sulla fronte imperlata di sudore e i suoi occhi stavano diventando sempre più scuri. La sovrastò con tutta la sua altezza e ringhiò: «Puoi spiegarmi perchè te ne sei andata nel cuore della notte quando Yoongi-hyung aveva promesso che avrebbe sistemato tutto?»

Jieun aprì la bocca per parlare ma la voce del ragazzo, con tono basso e roco come quello che usava per cantare, non gliene diede il tempo: «Puoi spiegarmi perchè hai spezzato il cuore di Jungkook?» le mani grandi e forti di Taehyung le afferrarono le braccia, stringendo forte - ma non abbastanza da farle male. «Perchè non hai lasciato nemmeno un fottuto bigliettino... a me...» la voce del ragazzo si ruppe e chinò leggermente il capo, stringendo gli occhi visibilmente ubriaco.

Jieun capì che quello era il momento giusto per parlare, così poggiò le mani sulle braccia di Taehyung e gliele strinse leggermente, cercando di confortarsi. «Avrei voluto farlo, davvero ma... non ho potuto.»

Perchè era una codarda e aveva paura. Per sè, per i ragazzi e la loro carriera, per Dae-hyun. «Ti prego di credermi Taehyung. Non sai quante volte avrei voluto alzare la cornetta e chiamare ognuno di voi per scusarmi, per chiacchierare o per sapere come stavate o cosa stavate facendo. Non sai quanto avrei voluto chiamarvi quando ho letto la notizia al telegiornale che i BTS si erano sciolti.» Jieun fece una pausa, cercando di non scoppiare a piangere. Taehyung ancora non la guardava, il suo sguardo era fisso sul pavimento ma sapeva che la stava ascoltando, quindi raccolse tutta il suo coraggio e continuò.

«C'è un motivo, ti prego credimi, un motivo per cui non ho potuto fare tutte queste cose-»

«... il tuo essere codarda?» sibilò secco Taehyung.

«Anche.» ammise Jieun: basta nascondere la verità. Finalmente poteva dire tutto. «Ma la ragione più importante era che volevo proteggervi. Proteggere il vostro lavoro.»

Lo sguardo dell'ex membro si alzò su di lei, finalmente, ma il suo sguardo era ancora truce ed arrabbiato. «Stai ancora parlando quel ridicolo articolo scandalistico? Davvero?»

«Sì.» strinse le labbra. In parte, ma non poteva ancora dire tutto, voleva aspettare che ci fossero tutti. E Yoongi. «Ma non è ridicolo, Tae. Lo sai meglio di me come funzionano queste cose per gli idol.»

Vide lo sguardo di Taehyung vacillare appena e Jieun sospirò. «So che sei - e siete - arrabiati. Ma se vieni domani alle otto a questo indirizzo,» pescò velocemente nel giaccone e tirò fuori un post-it giallo con scritto sopra l'indirizzo di casa sua. «E spiegherò tutto.»

Taehyung afferrò il bigliettino e lo fissò instentemente, dopodichè si voltò e tornò a sedersi sulla poltrona. 

Jieun sospirò: almeno non l'aveva mandata al diavolo, forse sarebbe venuto. Forse no. Ma in quel momento non c'era altro che potesse dire che non risultasse ridondante; così salutò il ragazzo - senza ricevere risposta- e se ne andò.
 

Gli altri ragazzi l'accolsero un po' più calorosamente. Sotto alla guida degli indirizzi lasciatole da Mina, si era diretta da ognuno di loro. Aveva trovato Jimin nella più grande scuola di ballo privata di Seoul, intendo a fare lezione proprio in quel momento. Non appena la vide sembrò un po' sorpreso ma, nonostante ciò, la salutò con un abbraccio e un sorriso - lo conosceva abbastanza bene da capire che si stava trattenendo perchè forse non si fidava più di lei, dopotutto. Accettò senza cerimonie di essere presente alla cena e Jieun lo lasciò presto dedicarsi al lavoro, dirigendosi all'indirizzo successivo.

Trovò Kim Seokjin, alias Jin a casa sua, in quel momento: il ragazzo abitava in una grande Villa nel quartiere più tranquillo di Seoul e apprese che si era dedicato alla sua carriera da attore - cosa che sapeva la maggior parte del mondo, ormai - e che aveva una bellissima bambina di pochi mesi. Jin era stato più caloroso di Jimin, anche se non le aveva riservato nessun abbraccio, e aveva iniziato a parlare ininterrottamente.

Trovò Hoseok e Namjoon alla BigHit; il primo era il coreografo principale di un nuovo gruppo di ragazzi che avrebbero debuttato di lì a pochi mesi ed era nientemeno che il solito Hobi: allegro, coccoloso e solare. Le disse che era contenta che fosse tornata e che non importava quello che aveva fatto, se adesso stava bene.

Kim Namjoon invece era uno dei pezzi grossi e si occupava ad amministrare sotto a Bang PD le conferenze e le cose di maggior importanza. Non aveva molto tempo per parlare, infatti l'aveva incontrata soltanto tre minuti - tre minuti contati d'orologio - nel corridoio, promettendole che  ci sarebbe stato l'indomani alla cena ma che doveva proprio scappare.

Dopodichè restavano soltanto altre due persone - ma un unico indirizzo. L'auto di Jieun si fermò sotto ad un edificio di nuova costruzione a pochi piani: era la nuova agenzia con cui Jeon Jungkook aveva firmato il proprio contratto da solista dopo che i BTS avevano deciso di andare per la propria strada.

Con il cuore in gola si diresse verso l'entrata. Era felice di vedere il piccolo - non più tabto piccolo - Maknae,  ma aveva anche paura che potesse reagire come Taehyung. Sapeva quanto Jungkook tenesse  a lei e quanto gli avesse spezzato il cuore quando se n'era andata e aveva tagliato i ponti con loro. Eccetto Suga, era forse la persona a cui aveva fatto più del male... più di Taehyung che era diventato il suo migliore amico.

Chiese indicazioni su come trovarlo e, dopo aver provato numerosi tentativi - forse pensavano fosse una Sasaeng - trovò chi le disse che Jungkook si stava allenando con la boxe, in palestra. Ci mise un po'  a trovare anche quella e, quando lo fece, ritrovandosi di fronte all'enorme porta scorrevole, sentì il cuore in gola.

Contò fino a tre e poi spalancò la porta; se Jungkook l'aveva sentita non lo diede a vedere perchè continuòl a colpire ripetutamente il sacco con estrema forza. Il sudore zampillava dal suo busto nudo e il suo sguardo era fissò davanti a sè.

Incapace di dire qualcosa - era così orgogliosa di come Kookie fosse diventato un bell'uomo - avanzò fino ad arrivare a qualche metro da lui. Jungook assestò un ultimo pugno e poi si allontanò da sacco, puntando lo sguardo su di lei. Non sembrava sopreso, segno che probabilmente sapeva già del suo arrivo e della sua presenza. 

Avanzò un poco verso di lei e Jieun non potè decifrare il suo sguaro: era triste, arrabbiato, deluso... impassibile?

«Jin-hyung mi aveva avvertito,» parlò. Si fermò proprio davanti a lei e chinò il capo, facendo spostare leggermente i fili d'ebano appiccicati sulla fronte. «E' peggio di una pettegola di paese.»

E poi, esplose in un risata. La bellissima e nostalgica risata di Jeon Jungkook - le era mancata così così tanto. «Noona, ti vedo bene.»

Jieun sorrise in risposta a quello piccolo di Jungkook e sentì gli occhi pizzicarle. «Kookie. Anche tu stai bene-» quasì singhiozzò. «Perdonami. Mi dispiace così tanto.»

«Sì, lo so.» mormorò Jungkook. «Sono stato piuttosto incazzato, sai Noona... » e scosse la testa. «Ma ti voglio bene e sono contento che tu sia qui.»

Quelle parole erano come una ventata d'aria fresca per Jieun e, senza nemmeno accorgersene, si ritrovò tra le braccia del Maknae, ricambiando subito la stretta e affondando il volto nel petto nudo del ragazzo. Ma, quando si accorse della posizione compromettente - e del fatto che il piccolo Jungkook fosse ormai diventato un uomo a tutti gli effetti - si staccò subito dal suo abbraccio arrossendo all'istante.

«Calmati, Noona... sei una pervertita.» ridacchò, scuotendo la testa.

«Jungkook!» sbottò lei. «Vatti a mettere una maglietta!»

«Aish. E io che pensavo di riuscire a sedurti.» scoccò la lingua. Jieun avvampò... da quando Jungkook era così schietto?

«Dovresti vedere la tua faccia Noona, sei così rossa.»

«Idiota.» sospirò. «Jungkook, domani-»

«Sì vengo.» la interruppe il moro. Vero, Jin aveva parlato. «Non posso mancare. E posso anche riferire il messaggio a Suga-hyung, ma... non posso assicurare che verrà.» aggiunse, abbassando la voce.

Jieun annuì distrattamente. «Grazie Kookie. Ci vediamo domani, allora.» avrebbe pensato a Yoongi in un secondo momento.

Jungkook sospirò, guardando poi l'orologio. «Sì... ho un appuntamento con lui proprio adesso.» e roteò gli occhi.

«Allora va'.» lo incitò lei. «Non fare aspettare il tuo produttore, piccola pop star.»



AngolinoAutrice(?)

Allora innanzitutto voglio ringraziare chiunque abbia iniziato questa fanfiction. Questa è il mio "approdo" su EFP e Wattpad nel fandom dei BTS - sebbene qui la stia pubblicando ora, è su Wattpad da un po', se volete seguirla lì il mio nick è @ShannaEFP. In contemporanea, ne sto scrivendo un'altra AU su Taehyung - ma in realtà è una saga di tutti i ragazzi. E' comunque presente sia qui che su Wattpad - dove è avanti di alcuni capitoli.
Detto questo, la storia era una destinata ad una One-shot ma si sa che le One-Shot diventano sempre LONG, ahahha.
Povero Tae :( mi distruggerlo scriverlo così, davvero...
Ma cosa sarà davvero successo a Jieun?
Finalmente arrivano i ragazzi al completo! Mi ha fatto strano descriverli "da adulti" in un mondo dove i BTS in blocco non ci sono più.
Che ne pensate?
Ci vediamo al prossimo capitolo, grazie mille a chi ha letto, recensito e aggiunto alle proprie liste.

Borahae, Shanna.

Ps. per chi volesse seguirmi ecco i vari account:
Watt: @ShannaEFP.
Inst: angie.perrone18

<3

   
 
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