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Autore: Syerra    12/11/2021    3 recensioni
"Tsubasa respira e cerca di mantenere il controllo” gli sussurrò in un orecchio Taro, il capitano si mosse sconnessamente sulla sedia, vide che anche gli altri compagni della Nankatsu guardavano meravigliati la donna di fronte a loro. Chi si sarebbe mai immaginato che il medico sportivo sarebbe stata la loro ex compagna di scuola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La scorsa notte aveva nevicato, al risveglio i cittadini avevano trovato una Yokohama innevata. Non erano rare le nevicate, di conseguenza le strade erano sgombre e i mezzi pubblici erano ben preparati al periodo invernale. A Sanae era sempre piaciuto il periodo natalizio, adorava addobbare la casa e preparare i biscotti tipici di quel periodo, ne preparava sempre in più per poterli portare nell'area ristoro per il personale medico. Con passo allegro andò a prendere Soichiro, sbirciò le decorazioni nei giardini dei vicini e ammirò quelle delle strade di quartiere, in più se si impegnava poteva sentire l'aroma tipico delle spezie natalizie. Anche suo figlio uscì allegro da scuola, le raccontò del progetto natalizio che stavano costruendo in classe e di come non vedesse l'ora di festeggiare il Natale tutti insieme. Durante il tragitto verso casa fecero una piccola battaglia di neve, il piccolo Mitsui era riuscito a colpirla sulla schiena e la madre con un finto cipiglio arrabbiato lo iniziò a inseguire. Arrivarono ridendo davanti al cancello, stava inserendo la chiave quando sentì
“Ben arrivati”
Riconobbe subito la voce, sorpresa si girò verso Tsubasa e vide di fianco a lui Genzo, il bambino con un grido di gioia si fiondò verso il capitano e si fece sollevare in aria, per poi abbracciare il ragazzo dicendo
“Ci sei mancato tanto Tsubasa”
Al capitano salì un piccolo groppo in gola per l'emozione di aver sentito quelle parole, strinse leggermente a se il bambino per poi posarlo e spostare lo sguardo verso la sua ragazza, Sanae sembrava ancora scioccata dalla situazione. Si avvicinò lentamente per poi prendergli il viso tra le mani, come per constatare che fosse vero
“Sei davvero qui…. Bentornato a casa”
Non riuscendo ad aspettare più Tsubasa si chinò su di lei e le diede un bacio appassionato
“Ragazzi sono felice per voi, ma qui si gela, potremmo entrare in casa?”
La dottoressa arrosì leggermente, aprì velocemente il portone di casa e l fece entrare
“Come sono felice, ma Hiomi lo sa?”
“No è una sorpresa, a proposito lei dov'è?”
“Ancora in università, dovrebbe rientrare a breve”

Dopo le lezioni universitarie era andata con Kamiya e le altre ragazze al bar dell'ateneo, mentre bevevano il tè ne avevano approfittato per scambiarsi i doni di Natale. L'amica sarebbe tornata a casa dei genitori per le feste natalizie, ma con l'intento di tornare per capodanno per passare gli ultimi giorni di ferie col suo ragazzo. Mentre parlavano di come avrebbero trascorso le feste, videro passargli accanto Suo, il ragazzo le fece un cenno di saluto per poi andare dritto al bancone
“Credo gli bruci ancora il tuo rifiuto” le sussurrò Kamiya
Hitomi alzò le spalle e continuò a sorseggiare la bevanda, non si sentiva minimamente in colpa, più volte aveva avvertito il compagno di studi di non provare interesse e l'ultima volta era stato davvero inopportuno. Entrambi sembravano voler stare a dedita distanza e ciò non le dispiaceva.
Per sua fortuna era riuscita a prendere appena in tempo il treno delle 17, in più aveva trovato un posto a sedere. Mandò un messaggio di incoraggiamento a Hiro, sapeva quanto fosse impegnato e agitato per la mostra, gli ricordò di quanto fosse pieno di talento e che sarebbe venuta per l'inaugurazione. Il piano era quello di andare insieme a Sanae a Tokyo per il 22, partecipare alla mostra, per poi trovarsi con Genzo e Tsubasa il giorno seguente ed andare insieme a Natsukawa. Era così contenta ormai mancavano pochissimi giorni e avrebbe rivisto il suo ragazzo.
Era riuscita ad arrivare a casa incolume, aveva rischiato di scivolare un paio di volte sull'asfalto a causa del ghiaccio. Come di consuetudine urlò di essere arrivata, mentre si toglieva le scarpe notò due paia di scarpe maschili, molto probabilmente Sanae aveva ospiti, potevano essere dei colleghi o dei pazienti per un consulto
“Ben arrivata”
Alzò di scatto la testa, vide alla fine del corridoio Genzo che le sorrideva a braccia aperte in un chiaro invito a raggiungerlo. Istintivamente corse verso di lui abbracciandolo, a causa della foga lo fece leggermente sbilanciare all'indietro. Il ragazzo le prese il viso tra le mani e la baciò
“Hey un po' di contegno”
Gli disse Tsubasa ridendo, Hitomi sorrise al capitano e lo salutò, ma senza staccarsi dal suo ragazzo.
Mentre preparavano la cena sentivano le risate e le esclamazioni divertite dei ragazzi, Soichiro aveva insistito per fargli provare un video gioco di lotta
“Non sapevo arrivassero oggi”
“Neanche io, mi è quasi venuto un colpo quando me li sono ritrovati davanti a casa. Ci hanno fatto davvero una bella sorpresa”
Hitomi annuì e continuò il suo lavoro col sorriso stampato in volto.

Durante la cena Soichiro tenne banco, raccontò della scuola, amici e del calcio, poi sommerse di domande il capitano e il portiere. Sanae cercò di contenere l'entusiasmo del piccolo, ma era davvero irresistibile con gli occhi pieni di felicità.
“Meno male oggi sono tornata prima dal lavoro, se no avreste aspettato fino all'arrivo di Hitomi”
“Avremmo corso il rischio, se ti avessi fatto troppe domande avresti scoperto la sorpresa”
Genzo strinse la mano di Hitomi per attirare la sua attenzione
“Dopo cena dovrai preparare la valigia, domani pomeriggio partiremo per Tokyo”
La ragazza lo guardò leggermente stranita, mancavano ancora quattro giorni alla mostra a cui avrebbe partecipato Hiroaki, non capiva perché dovessero partire prima, forse voleva stare solo con lei. Vedendola pensierosa le spiegò il motivo
“Devo andare a Tokyo per lavoro e tra tre giorni ci sarà il galà della fondazione benefica Wakabayashi e voglio andarci con te, per presentarti come la mia ragazza”
Senza volerlo Hitomi sgranò gli occhi e assunse una faccia shoccata, non si immaginava di uscire allo scoperto in pompa magna, per di più avrebbe conosciuto la famiglia di Genzo e questo la spaventava a morte. Sentì la presa sulla sua mano farsi più forte, il suo ragazzo la guardava con uno sguardo deciso e sembrava attendere una risposta
“Non ho un abito da sera per un galà”
Era stata la prima cosa a venirle in mente, Genzo la fissò con dolcezza dicendole di non preoccuparsi perché avrebbero rimediato a breve.

Soichiro aveva chiesto a Tsubasa se poteva leggergli una storia mentre cercava di addormentarsi, lei ne approfittò per andare in camera e preparare il bagno. Mentre l'acqua riempiva la vasca aggiunse l'essenza di lavanda che piaceva tanto a Tsubasa, per aggiungere un pò di atmosfera accese le candele e spense la luce. Il capitano la raggiunse poco dopo, trovandola già nella vasca con uno dei suoi sorrisi che gli mozzava il fiato. In un attimo si spogliò e si immerse, con dolcezza l'attirò a se facendola salire a cavalcioni, la baciò con urgenza mentre le mani vagavano sul corpo della dottoressa. Sanae sentiva il bisogno di fondersi con lui, si alzò leggermente per poi poi riabbassarsi e non riuscì a trattenere un gemito di soddisfazione, come se non bastasse Tusabasa aveva iniziato a tormentare i suoi seni con la bocca, per poi salire al collo arrivando poi all'orecchio
“Sei così bella, mi sei mancata da morire”
Il ragazzo le impose il ritmo, Sanae aveva il cervello in panne, stava provando un calendoscopio di emozioni, quando sentì l'orgasmo arrivare si impossessò delle labbra dell'uomo e lo baciò.
Uscirono solo quando l'acqua era troppo fredda, Tsubasa avvolse Sanae nell'accappatoio per poi prenderla in braccio e depositarla sul letto. Si mise i boxer e la maglia della salute per poi sdraiarsi attirandola a se, gli era mancato tutto di Sanae, si beò del calore del suo corpo rilassandosi
“Finalmente sono a casa”
La dottoressa sorrise, passò la mano sulla schiena del capitano e si accoccolò meglio contro di lui, anche a lei era mancato terribilmente, alzò la testa per guardarlo negli occhi, ma Tsubasa si era addormentato con un bel sorriso sulle labbra. Era felice di sapere che nonostante fossero passati tutti quegli anni il sorriso del suo primo amore era rimasto sempre lo stesso.

Erano arrivati la sera precedente a Tokyo, Genzo aveva prenotato la suite nell'albergo della volta precedente. Per quel lasso di tempo aveva cercato di rilassarsi e di non pensare all'imminente galà, il ragazzo le aveva assicurato di averle prenotato un appuntamento con una delle boutique più importanti del paese per poter trovare l'abito perfetto. Peccato non avesse intuito di cosa avesse paura in realtà, cioè il conoscere la famiglia Wakabayashi, sarebbe stata una tragedia se non fosse piaciuta ai genitori del suo ragazzo. Genzo l'aveva rassicurata, dicendole che li avrebbe conosciuti a cena
“Mia mamma non vede l'ora di conoscerti, perciò ha insistito per vederti prima della festa”
Hitomi tentò di mantenere la calma, era troppo in poco tempo, tentò di pensare ad altro facendo mente locale sui vestiti che si era portata dietro.
Genzo l'accompagnò davanti alla boutique, mentre lei era intenta a cercare l'abito perfetto, lui sarebbe andato a una riunione col suo procuratore e uno sponsor
“Dovrei finire in un paio d'ore”
“Tranquillo prendo un taxi, non so quanto ci metterò. Ci sentiamo più tardi”
Detto ciò gli diede un bacio a stampo e scese dall'auto.
Il negozio emanava un senso di eleganza e raffinatezza, sembrava uno dei classici negozi frequentati da sua madre. Le riconrdò quando la trascinava con se, lei si posizionava su uno dei divanetti e aspettava per ore che si decidesse cosa comprare.
Una commessa le si avvicinò in modo cordiale, chiedendole se avesse un appuntamento, alla sua risposta affermativa e al cognome Wakabayashi, la donna assunse un sorriso molto più ampio. Le raccontò della cena di gala e che cercava un abito con accessori adeguati all'evento, la commessa chiamò una commessa più giovane, le fece un breve elenco di cosa prendere e poi invitò Hitomi a seguirla. Le porse una vestaglia color glicine e le chiese se gradisse un flut di champagne, fu tentata di rifiutare, ma pensò che l'avrebbe sciolta un po'.
Provò un'infinità di vestiti, alcuni erano troppo semplici o eccentrici, oppure era il taglio o il colore non le donavano. Era quasi sul punto di arrendersi, quando la commessa più giovane le porse un abito blu notte, l'aiutò a indossarlo. Appena uscì dal camerino e si specchiò capì che era quello giusto. L'abito era elegante e fine, sbracciato, con una lunga gonna in tulle creava un bel gioco di volume, senza farla sembrare una bomboniera e per di più alla luce sembrava brillare leggermente. Quello che le piaceva di più era la scollatura sulla schiena, era un po' profonda, la trovava sexy ma non volgare, con entusiasmo la commessa commentò
“Sembra fatto su misura per lei”
Le porse poi un paio di decoltè, il soprabito e la pochette da abbinare. Poi fu la volta dell'intimo e dei vari accessori“Non metterei una collana, lo scollo sulla schiena crea un effetto stupendo, se lo lasci dire è davvero bellissima”

Controllò l'orario e notò che erano già le sei e trenta, avevano appuntamento con i suoi genitori tra un ora e Hitomi non era ancora tornata, se non si fossero avviati per le sette avrebbero rischiato di fare tardi. Stava per chiamarla quando la sentì entrare ringraziando il facchino che l'aveva accompagnata, l'uomo lasciò i pacchi su una delle poltrone e dopo aver preso una mancia li lasciò augurandogli una buona serata.
“Scusa per il ritardo, mi preparo in un attimo, non sbirciare il mio vestito è una sorpresa”
Sentì l'acqua della doccia accendersi entrò in bagno, era tentato nel seguirla, ma sapeva di non avere molto tempo perciò lasciò perdere e finì di prepararsi.
Per gran parte del tragitto in auto cercò di tranquillizzarla, dopo aver lasciato l'auto al posteggiatore entrarono nell'hotel. Vide i suoi al tavolo del ristorante, prese per mano Hitomi e li raggiunse, entrambi li accolsero con un bel sorriso, dopo averli salutati disse
“Mamma e papà, lei è Hitomi Mitsui la mia ragazza”
“Piacere” detto ciò fece un inchino in segno di rispetto con le gote leggermente arrossate, invece sua madre le si avvicinò con un bel sorriso e l'abbracciò leggermente a se
“Finalmente ci conosciamo”
Ciò stemperò un po' la situazione e si accomodarono un po' più rilassati. Mentre sfogliava il menù Hitomi sbirciò i genitori del ragazzo. Genzo e suo padre si assomigliavano molto, ma il taglio degli occhi era più simile a quello di sua madre, leggermente più grandi, ma il sorriso era quasi identico a quello paterno. Poi si concentrò sulla signora Wakabayashi, era proprio una bella donna, fine ed elegante, era immaginata un altra donna ricca, frivola e viziata, invece Aya Wakabayashi era l'opposto della sua, dai suoi occhi si poteva vedere quanto amasse suo figlio, lei quello sguardo non lo aveva mai visto sulla sua. Senza volerlo si ritrovò al centro dell'attenzione, i genitori di Genzo le fecero qualche domanda, ma senza mai essere invadenti
“Domani sarete al tavolo con tuo fratello Ichiro e tua cognata ” poi rivolse il suo sguardo sulla ragazza “Ti piacerà Akemi, è una ragazza sveglia e molto cordiale”
Hitomi non sapeva che Genzo avesse un fratello, non avevano mai parlato tanto delle loro famiglie, questo le fece capire che sapeva ancora poco della vita del ragazzo. Sentì la mano di Genzo stringergli la sua sotto il tavolo, alzò lo sguardo su di lui e lo vide sorridergli con dolcezza, in quel momento pensò che avrebbero avuto tutto il tempo per conoscersi ancora meglio.


Con gioia sono riuscita a postare. Siamo in atmosfera natalizia e di grandi novità, ora che si sono riuniti chissà cosa accadrà
Grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono la mia storia, soprattutto a Cianfri, Attila 82 e Mary1987
Grazie ancora a tutti Syerra

   
 
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