Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    07/12/2021    13 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap 31: Ghiaccio e sangue  
 

   Princess Anna gif - Frozen Photo (37205971) - Fanpop



 

Jack aveva seguito Merida al di fuori di Hogwarts, ma non era completamente sicuro di trovarla ancora nei dintorni vista la velocità con cui era sparita. Temeva fosse tornata ai dormitori e li purtroppo non avrebbe potuto aiutarla, essendo di una casa diversa. Fortunatamente riuscì a individuarla nel piccolo giardinetto vicino all'entrata della Sala d'ingresso.
Le si avvicinò, mantenendo comunque una certa distanza di sicurezza. Merida non era abituata a lasciarsi trasportare in quel modo dai sentimenti e per quanto si vedesse che stava soffrendo, si sentiva comunque un grande imbranato, non era solito a confortare un amico per questioni d'amore.
Stava seduta con la schiena appoggiata contro il muro, le ginocchia al petto e la testa abbassata, probabilmente per non far vedere che stava piangendo per la faccenda di Hiccup. Quel pensiero lo fece allarmare un po' di più: da quel che ricordava, poteva contare sulle dita della mano i momenti in cui l'aveva vista piangere in quel modo. Una volta un bolide l'aveva scaraventata brutalmente durante una partita, rompendole il naso e perfino in quella condizione era riuscita a trattenere le lacrime.
Anche perché ricordava molto bene che era stata Anna a compensare per tutte e due, trattandola come una moribonda.
Ma Jack era piuttosto sicuro di non averla mai vista così vulnerabile come in quel momento, men che mai per una questione di cuore.
A pensarci bene, forse Hiccup era effettivamente il primo ragazzo per cui Merida aveva una cotta, dato che in tutti quegli anni che si conoscevano non l'aveva mai vista tanto attaccata ad una persona come con lui.
Tossì un paio di volte per attirare la sua attenzione e quando vide il suo capo alzarsi leggermente per guardarlo, le rivolse un sorrisetto per cercare di sollevarle il morale "Sai... Mentre ti cercavo ho visto il professor Ego fuggire da uno stormo di tortini incantati!" si appoggiò poi con la schiena sul muro, guardando altrove "Credo di poter classificare questo scherzo tra i primi cinque, che ne dici?"
Merida non rispose, si limitò a tornare con la testa bassa e tirare un lungo, snervante sospiro. Al ché Jack si grattò debolmente la testa e fece per abbassarsi, piegandosi sulle ginocchia per arrivare al suo livello "Ascoltami, lascia perdere questa storia. Domani tornerete amiconi come prima!"
"Amici. E' proprio questo il problema!" borbottò, con la faccia ancora nascosta "Sono così patetica..."
Lo sguardo del Serpeverde si fece più duro "Hey hey. Voglio bene ad Hiccup, ma poteva risparmiarsela quella frase. E' normale che ti senta giù."
"No che non è normale! Io... N_non dovrei sentirmi cosi!" finalmente aveva alzato lo sguardo e solo in quel momento ebbe la conferma che stava davvero piangendo sul serio.
"Eh, l'amore fa questo effetto" sospirò "...O almeno credo."
"L'amore fa schifo" soffiò Merida.
Jack rise e le fece cenno si alzarsi, inizialmente la Grifondoro parve titubante ma dopo un po' decise di seguire il suo consiglio e con fatica si rialzò, dandosi una leggera passata al vestito ormai sporco di terra.
"So di non essere la prima persona che ti viene in mente quando si tratta di problemi di cuore, ma alla fine sono tuo amico, no? E gli amici si aiutano."
La rossa lo fissò dubbiosa "Jack..."
Lui la fermò, appoggiando le mani sulle sue spalle "Sarò la tua Anna per questa sera!" disse "Ma non puoi farmi le trecce, ho una dignità anche io."
Sul volto della ragazza finalmente comparve un leggero sorriso e con la manica si asciugò  gli occhi ancora umidi "N_non sei obbligato."
"Potrai sempre avere una spalla su cui piangere con me" le fece cenno di avvicinarsi e si diede un colpetto rapido alla spalla, facendole l'occhiolino "Di solito non lascio usare la spalla destra a chiunque. Ma non dirlo a Nick, potrebbe ingelosirsi."
L'altra rise e finalmente si convinse, lentamente gli si avvicinò ed appoggiò il capo, sentendo inavvertitamente altre lacrime scendere sul suo volto. Jack rimase fermo e la abbracciò.
Era strano fare la parte della persona seria per una volta, ma si sentì bene. Forse un po' rigido, probabilmente perché non era mai stato abituato a comportarsi in quel modo.
Ma Merida era sua amica e in quel momento aveva bisogno di conforto, poco importava il resto.
"Aspetta!"
La voce di Anna fece eco tra le mura, costringendo i due a voltarsi per capire cosa stesse succedendo. Videro Elsa correre verso la loro direzione, anche lei sembrava devastata e sull'orlo delle lacrime, dietro di lei Anna stava provando a raggiungerla.
"Che hai fatto ai nostri genitori?! Che cos'è successo?!"
Ma lei non rispose ancora.
"Elsa non ti lascerò andare via! Non questa volta!" con uno scatto le afferrò il braccio per fermarla ed un improvvisa gelata le attraversò tutto il corpo. Nell'atto di mollare la presa di scatto, portò via anche un guanto.
"Ridammelo!" disse in fretta la gemella. 
Anna portò lo sguardo da lei al guanto, sentendo ancora quei brividi lungo tutta la schiena "Sei... ghiacciata..." 
Elsa si limitò ad abbassare il volto, mentre lei tentava di avvicinarsi ancora.
"I guanti servono a qualcosa? Che... Che ti sta succedendo?! Perché non mi parli?!"
Non avendo alcun riscontro da parte sua, provò nuovamente a toccarle un braccio a discapito del gelo.
"Non allontanarmi ancora..."
Elsa indietreggiò e il suo sguardo si fece improvvisamente più serio. 
Anna si fermò, sentendosi a disagio. L'occhiata che ricevette dalla sorella la fece gelare più del freddo.
"Smettila."
"Come?"
"Smettila di insistere" continuò, sempre più autoritaria "Non è il momento... Io..."
Ma a quel punto Anna scoppiò sul serio, e tutta quella confusione che le stava invadendo i pensieri venne spazzata via dalla sola rabbia. Una rabbia che aveva celato per troppo tempo ormai.
"Non è il momento? NON E' IL MOMENTO?!"
Quello scatto così istintivo e furente, non dalla solita Anna, sorprese anche la sorella.
"E quando sarebbe il momento? Sono anni che mi tieni all'oscuro di tutto!"
"Credi che mi sia divertita?! Credi che mi sia piaciuto tenere questo segreto da tutta la vita?!"
"Non te l'ho mai chiesto io di mentirmi!"
"L'ho fatto per farti avere una vita normale!" in quelle parole, Elsa dovette nuovamente trattenere le lacrime "Almeno tu dovevi averla." 
Ma questa volta Anna non si scompose, anzi, avanzò ancora di un passò, esternando tutta la frustrazione che teneva nascosta "Come posso avere una vita normale se mia sorella, la mia unica sorella, mi ha sempre voluta escludere?!"
"Non avresti capito! Mi avresti odiato!" 
"Adesso smettila tu!" La fermò, i suoi occhi si fecero più lucidi "Non parlare a nome mio, Elsa...Questo dimostra che non mi conosci davvero! Non hai mai voluto conoscermi!"
A quel punto Jack si sentì in dovere di intervenire, fece cenno a Merida di seguirlo e con uno scatto si frappose subito tra le due, sperando in parte di fermare questo litigio.
"Ehi insomma... E' la serata della disperazione? Stanno uscendo delle parole un po' troppo forti."
Le due sorelle non smisero un solo istante di fissarsi irate, ignorando completamente l'intervento del Serpeverde.
"...Mmh? Ragazze?"
In quel momento avvertì dei passi in lontananza, Kristoff li aveva appena raggiunti, aveva il fiatone e si era dovuto prendere qualche secondo per riprendere fiato.
"Vi ho c_cercate dappertutto!" disse "Con tutto quello che sta succedendo la dentro vi avevo totalmente perse di vista."
Quelle parole suscitarono immediatamente l'interesse di Jack.
"Allora, come ti è sembrato?" chiese, indicando con un cenno il castello.
"E' stata opera tua?"
Lui gonfiò il petto con aria compiaciuta "Beh, si. Mi sono fatto aiutare, ma l'idea è stata mia."
Merida in risposta alzò gli occhi al cielo, ma non disse altro. Si era limitata ad avvicinarsi ad Anna e provare a tirarle una manica dell'abito per ricevere la sua attenzione, ma l'altra le fece cenno di fermarsi, non era decisamente nell'umore di ritornare alla festa, né tanto meno di lasciar andare sua sorella.
Anche Kristoff ci fece caso, ma immaginò si trattasse per il problema di Hans e per tanto decise che sarebbe intervenuto solo se necessario. 
In fondo era una semplice discussione per un ragazzo, sarebbe passata in fretta. Così decise di concentrarsi su Jack, anche perché da come lo guardava, sembrava desideroso di vantarsi ancora un po' dello scherzo.
"Non male. Ma la prossima volta controlla meglio i tuoi giochini, ho rischiato di rompermi il collo con quel pavimento congelato, poco fa."
L'entusiasmo del giovane si spense di colpo.
"Pavimento?"
"La neve che hanno portato quelle creature."
"Hai detto bene: neve, non ghiaccio" lo corresse Jack "Non dovrebbero ghiacciare le cose, non sono così sprovveduto."
Kristoff lo guardò confuso "Ma allora come..."
"E' stata lei" rispose debolmente Anna.
Immediatamente tutti quanti si voltarono verso le due, concentrandosi in particolar modo su Elsa.
"Sei stata tu, non so come o perché... Ma sei stata tu."
L'altra non si scompose, non indietreggiò, rimase ferma a fissare la gemella, cercando di ignorare gli sguardi meravigliati degli altri. Calò uno strano silenzio che venne spezzato dalla risatina nervosa di Jack.
"Davvero? Wow!" si avvicinò così ad Elsa "Felice di averti ispirato, ma se vuoi collaborare con me, prima regola: i miei scherzi non feriscono nessuno. Devono solo divertire" le mise una mano sulla spalla per cercare di scuoterla amichevolmente, ma non appena la sfiorò, avvertì un brivido gelido attraversargli tutto il corpo. Elsa fino a quel momento non se n'era accorta e si scostò immediatamente, con il passo che fece creò uno strato ghiacciato attorno a lei, lasciando i presenti a bocca aperta.
"Per le mutande di Merlino..." sussurrò Kristoff. Fece per sfiorare il braccio di Anna, cercando di avvicinarla a lui.
"Come ci sei riuscita?" chiese ancora stupefatta Merida.
Elsa avvertì nuovamente tutti quegli sguardi pungerle il petto.
"Qualunque corso sia a scuola, lo voglio fare anche io!" disse Jack, completamente meravigliato da quell'incantesimo.
Anna si staccò dalla presa di Kristoff e fece un passo in avanti, avvicinandosi a lui ed Elsa.
"No. Non l'ha imparato a scuola."
Elsa indietreggiò ancora, guardando prima Jack e poi gli altri "Lo hai visto? Allontanatevi vi prego. Nessuno di voi può difendersi." "Difendersi?" rise Jack, guardandola di sbieco. "Dico sul serio. Non siate così sciocchi da mettervi in pericolo!"
Ma quelle frasi vennero percepite dal ragazzo in maniera del tutto differente e non poté fare a meno di ridere ancora "Ora non stiamo esagerando un po'? Okay sei brava, ma è solo ghiaccio, che pericolo ci può essere?" fece per avvicinarsi, ma Elsa indietreggiò.
"Non farlo, credimi. Potrei...Farvi del male senza volerlo."
"E io che pensavo che Hiccup fosse quello più drammatico della scuola" sorrise ai compagni, poi tornò su Elsa "Dai mi spieghi come fai. Voglio imparare anche io!"
Vedendo l'espressione della ragazza, Merida avvertì una sensazione spiacevole invaderle il petto. C'era qualcosa che non andava, il suo sguardo non le piaceva per nulla.
"Jack, fai come dice."
I due interessati non la ascoltarono, Jack addirittura li fissò credendo fosse tutto uno scherzo.
"Ha ragione" la sostenne Kristoff, avvertendo anche lui quella sensazione "Anna, non..."
"Che diamine  vi prende ora?" quando il Serpeverde tornò a fissare la ragazza però, il sorrisetto di prima sparì di colpo.
Ora quella sensazione la avvertiva pure lui.
"Io non me ne vado finché non mi spiegherai tutto" disse Anna, non curandosi dello sguardo che stava ricevendo dalla gemella. Perfino Jack cercò di fermarla, ma lei lo ignorò.
Elsa era sul punto di esplodere, fece per indietreggiare, ma vide la sorella fare un ulteriore passo per raggiungerla.
"Hai capito cosa ti può succedere?!"
"Non farò come dici, non più!"
Ma lei non voleva sentire ragioni, e l'insistenza non faceva che esasperare Elsa ancora, e ancora. Si portò le mani alle orecchie, e si voltò, come se volesse scacciare via la sua voce.
"Per quanto mi allontanerai..."
"Anna..."
Il ghiaccio sotto ai suoi piedi si espanse ancora.
"...Ti raggiungerò sempre!"
"Finiscila!"
"Ti prego. Ho diritto di sapere!"
Con uno scatto, Anna fece per raggiungerla, in quel preciso istante Elsa la fissò e per un breve momento il suo sguardo sembrò mutare.
"BASTA!" con un gesto della mano fece per allontanarla via ed involontariamente delle schegge di ghiaccio si sparsero attorno a loro, la terra ai suoi piedi venne coperta da uno spesso strato ghiacciato, separando inevitabilmente le due sorelle.
Kristoff aveva provato a raggiungere i due, ma dovette indietreggiare non appena vide una stalagmite sbucare da sotto il terreno e sfiorarlo di striscio. Anche Merida fece lo stesso, coprendosi con un braccio per non rischiare di ferirsi gli occhi, quando li riaprì, vide che il ghiaccio si era sparso per tutta la zona, coprendo anche le piante e i muri.
Agli occhi di una persona esterna poteva sembrare addirittura uno spettacolo mozzafiato, e per qualche secondo buono, Merida si trovò quasi a dimenticare il come fosse successo, ma una volta che i suoi occhi, ancora meravigliati da ciò che la circondava, si scontrarono con quelli di Kristoff, riportò immediatamente l'attenzione su Elsa.
Era in piedi, con il braccio ancora allungato davanti a lei e lo sguardo pieno di rabbia. Ma la sua espressione si sciolse immediatamente non appena si rese conto di cosa aveva fatto.
"Oh no..."
Quelle semplici parole, dette a voce così bassa, vennero ugualmente sentite da Anna, che aprì immediatamente gli occhi, accorgendosi che Jack si era esposto per allontanarla prima che una stalagmite la colpisse. Ma quello che Anna non sapeva era che, spostandosi in quella traiettoria, una scheggia di ghiaccio lo aveva inavvertitamente colpito al petto.
Una scheggia che era destinata a lei.



 

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Una volta che Moana e Jim scesero gli ultimi scalini per raggiungere il piano terra, non poterono fare a meno di sentire le grida in lontananza di alcuni studenti lungo i corridoi. Un po' confusi, decisero di passare oltre, ma durante il tragitto Jim si vide piombargli contro la figura di Gaston, il colpo fu talmente forte da farlo quasi scivolare per terra, per fortuna che Moana li vicino tese le mani per aiutarlo a sorreggersi.
"Guarda dove metti i piedi, idiota!" ringhiò Gaston senza degnarsi nemmeno di guardarlo, marciava a passo svelto, quasi correndo.
Jim era fortemente tentato di dargli una lezione, ma come fece per scattare avvertì la presa della ragazza al suo braccio farsi più serrata.
"Lascialo perdere." 
Furono poi attirati dall'arrivo di Nick e Judy, quest'ultima ancora frastornata per via dell'incantesimo, continuava sorreggersi sull'amico.
I quattro si scambiarono un'occhiata in silenzio, poi il fulvo sorrise e con una mano gli fece cenno di calmarsi "Ehm... Non è come sembra."
"J_Judy?!" Moana lo ignorò completamente e si gettò verso l'amica che nel frattempo era stata fatta sedere a terra, con la schiena contro il muro "Judy che ti succede?"
Jim lanciò un'occhiata torva a Nick che subito si mise sulla difensiva "Non allarmatevi, è solo un po' stanca. Si è scatenata troppo in pista. Yuhuu!" ma la battuta suscitò maggior sospetto all'amico.
"Davvero? Strano, avrei giurato foste spariti subito dopo la cena" disse "Che stavate combinando realmente?"
"Che stavate combinando voi" lo punzecchiò Nick. Vedendo l'espressione di Jim che ne susseguì, comprese di aver centrato il punto debole "Siete l'anima della festa e ve ne stavate in disparte?"
Nel frattempo Moana aveva posato una mano sulla fronte della ragazza per sentire se avesse la febbre "Judy, mi senti? Devo chiamare Miss Toothiana?"
Dopo un lungo momento, finalmente l'altra aprì debolmente gli occhi "No io... Sono solo stanca, non preoccuparti. Devo solo riprendermi."
In quel momento gli occhi verdi di Nick puntarono verso il basso, accorgendosi di uno strano oggetto al terreno, vicino ai piedi di Jim "E quello?"
L'altro lo imitò e dopo essersi dato una veloce passata tra le tasche si rese conto che quell'oggetto non era altro che la sfera con cui aveva risolto l'indovinello per la prossima sfida, lo raccolse immediatamente, passandosela tra le mani per controllare non si fosse rotta.
"Deve essermi caduta dopo lo scontro con Gaston..." sospirò "Quel cretino..."
"Gaston?" improvvisamente gli occhi di Judy si sgranarono "Era qui?"
"Si, è passato prima."
Fu come se le forze le tornarono tutte d'un colpo.
"E' lui!" disse, sporgendosi verso Nick "E' Gaston il proprietario della collana! L'ho vist... Beh... Sentito." 
Lo disse con così tanta enfasi da attirare l'attenzione anche degli altri due. L'amico però non sembrava molto convinto.
"Quel tontolone di Gaston, sicura?"
"Certo che sono sicura!"
"Ma di che state parlando?" chiese Moana ai due.
"Di quell'incidente in biblioteca..." rispose Nick.
"Non è stato un incidente!" lo corresse Judy "E' stato Gaston, è lui ad avercela con Elsa. Dobbiamo prenderlo!"
"Non credo possa scappar..."
"Nick!"
"Va bene, va bene" si portò le mani in tasca e sbuffò "Sei insistente carotina."
Judy sorrise compiaciuta e si rivolse poi a Moana "Se ci indicate dov'è andato possiamo cercarlo..." fece per rialzarsi, ma purtroppo le mancavano ancora le forze e scivolò nuovamente a terra, Moana si chinò subito per soccorrerla.
"Andiamo noi. Tu rimani qua."
"Ma io..."
"Non ci sono ma" la fermò la ragazza "Non so cos'hai combinato, ma lascia fare a noi, tu riprenditi, noi andiamo a fare due chiacchiere con Gaston."
Judy non sembrava molto favorevole della decisione, ma alla fine accettò, anche perché sentiva che non sarebbe riuscita a reggersi sulle sue gambe per ancora parecchi minuti e l'ultima cosa che voleva fare era rallentare tutti col suo passo.
Sussurrò qualcosa a Moana, poi lei e Jim scattarono immediatamente all'inseguimento di Gaston, mentre Nick li fissò un po' titubante, passando continuamente lo sguardo da loro alla ragazza.
"Vai anche tu. Non sono in punto di morte!" gli disse "Prendilo anche per me."
Esitò ancora qualche istante ma alla fine cedette e si allontanò anche lui. Dopo una lunga corsa lungo il corridoio, finalmente riuscì a scorgere la figura di Moana ed inizio pian piano a rallentare fino a fermarsi per poter riprendere fiato. Non era mai stato un tipo atletico, anzi, odiava tutto quello che implicava ogni possibile attività fisica. 
Anche Moana non sembrava particolarmente in forma, ma per lei era un discorso diverso. Normalmente era molto veloce, ma con quel vestito le risultava difficile muoversi come al solito. 
Alzò lo sguardo e vide che Jim era sparito, davanti a loro il corridoio si divideva in due passaggi, uno tra questi li portava fuori dal castello e non vedendo alcuna traccia di Gaston capì che lo avevano perso di vista.
"Dov'è finito Jim?"
"Gli ho detto di non badare a me, lui è più veloce" Moana abbassò lo sguardo, guardandosi sconsolata l'abito "Credevo di tenergli testa ma... Tutta colpa di questo vestito!"
Erano ben lontani dai sotterranei per il dormitorio, ma Hogwarts era anche piena di passaggi segreti, non potevano sapere se Gaston ne aveva usato qualcuno per velocizzare il tragitto.
"Quindi..." iniziò titubante Nick "...Destra o sinistra?"
Poi lo sentirono.
Un urlo straziante aveva iniziato a diffondersi tra i corridoi, le grida provenivano all'esterno, nel Cortile del Viadotto.
"Hai sentito?" chiese Moana.
Nick rabbrividì per quell'urlo e normalmente avrebbe evitato di immischiarsi in una situazione del genere, ma poi gli balenò un'idea orribile.
"...In che direzione è andato Jim?"
Non era sicuro che fosse la sua voce, ma l'espressione della ragazza gli fece capire di doversi preoccupare. Senza pensarci due volte si precipitarono subito verso quella direzione.
Man mano che si avvicinavano le grida diventavano sempre più forti ed inquietanti e la tensione aumentava ogni secondo che passava.
Ormai era notte fonda e nonostante qualche lanterna accesa per far luce lungo i corridoi, una volta giunti all'esterno le possibilità di avere una visuale chiara e nitida erano molto basse.
A quel punto Nick recitò la formula Lumos per creare un piccolo bagliore all'estremità della bacchetta e dopo aver dato una rapida occhiata attorno a loro alla fine lo videro: un corpo era riversato a terra al centro del cortile.
Corsero immediatamente verso di lui e dopo una prima occhiata raggelante, capirono che si trattava di Gaston. 
"Che gli è successo?" disse Nick con un filo di voce.
Era lui, ne erano sicuri.
O almeno lo credevano, purtroppo il suo volto era quasi irriconoscibile, coperto di sangue e parecchi graffi profondi, se mai si fosse risvegliato, di certo avrebbe portato quei segni in modo permanente. Il sangue delle sue ferite si mescolava col suo vestito rosso cremisi, era gran parte lacerato, come se fosse stato strappato da una forza inaudita.
Sicuramente era frutto di un bruttissimo incontro con una creatura, ma la domanda che si ponevano era...Quale?
E come aveva fatto ad entrare ad Hogwarts?
Moana pensò inevitabilmente ad un drago, forse oltre a Sdentato si erano lasciati sfuggire un altro e si era scontrato con Gaston mentre raggiungeva il Castello, ma il suo corpo era privo di bruciature e per quel che ricordava, tutti i draghi che avevano scelto per il Torneo sputavano fuoco. Inoltre un drago  non lo avrebbe lasciato così integro, lo avrebbe divorato nel giro di pochi minuti.
"Dobbiamo subito chiamare qualcuno."
Nick annuì, ma quando alzò il capo si pietrificò. A pochi metri da loro stava un'enorme bestia dalla folta pelliccia scura, denti lunghi e affilati quanto i suoi artigli e occhi iniettati di sangue.
Non c'erano dubbi: si trattava di un lupo mannaro.


 

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NOTE AUTRICE:

TA TA DAAAAAAN! 
Non vedevo l'ora di postare questo capitolo! Spero vi siano piaciute queste "sorprese". Insomma,  a Jack e Gaston un po' meno, ma non si può accontentare tutti.
Il prossimo sarà con tutta probabilità l'ultimo capitolo dedicato al ballo del ceppo. Accadranno un po' di cose come avete già da visto qui. E le sorprese non sono ancora finite.
Volevo far scontrare per bene Anna ed Elsa in questo capitolo, e so che magari l'interazione può sembrare molto drammatica rispetto al film, ma era proprio mia intenzione. Ora parlo per gusto mio, in Frozen avrei tanto voluto uno scontro più aggressivo tra Anna ed Elsa, un vero e proprio impatto emotivo. Insomma, avrei voluto piu drama 🤣
Nel film credo che sia dovuto al fatto di aver riscritto il personaggio di Elsa e averla resa buona. 
Così ho pensato di concentrare tutto il drama che volevo in questo capitolo!
C'è un bel casino anche col lupo mannaro (ci mancava un altro problema!), Hogwarts sta diventando più sicura che mai eh!
Purtroppo sono sempre estremamente lenta a rispondere ai commenti, ma vi leggo sempre e vi ringrazio tantissimo. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto 




 

~Un abbraccio~

  
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