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Autore: fri rapace    24/12/2021    5 recensioni
James si confronta sulla sua nomina a Caposcuola con l'amico Remus.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Un autentico Grifondoro

Un autentico Grifondoro




Una scintilla dorata baluginò tra le tende di velluto del letto di James Potter: definita come il lampo di un incantesimo, puntò dritta agli occhi di Remus Lupin.
Remus, ferito dalla luce, fu colto alla sprovvista da un pensiero che gli sembrò provenire da un'altra persona: 'Ferito dove?' Che razza di domanda, non era ovvio?
Sirius, con la mano sulla maniglia del dormitorio, si voltò con aria estremamente annoiata.
“Ancora non ci credo, pensavo che qui il bravo ragazzo fosse Lunastorta,” commentò.
Remus avvertì l'occhiata ansiosa di Peter sfiorarlo per un breve istante.
“Felice di essere ancora in grado di sorprenderti,” replicò James con un ampio sorriso seduttore. “Non vorrei mai venirti a noia.”
Sirius ridacchiò e spinse la porta.
“Muoviamoci, ci rimane solo qualche ora prima che faccia buio e non intendo sprecarla qui dentro nella sacra adorazione di una stupida spilletta.”
D'improvviso strabuzzò gli occhi, una mano alla gola nella grottesca simulazione di un soffocamento: “Merlino... ora ce ne sono due, di stupide spillette! Se mi trattengo un secondo di più soffocherò!”
Peter rise rumorosamente e raddrizzò ben bene la schiena quando Sirius gli passò, complice, un braccio attorno alle spalle.
Concentrato sul sollievo per la mancata promozione da Prefetto a Caposcuola, Remus non li vide uscire. Non aveva chiesto di essere nominato Prefetto e sapeva di aver svolto un pessimo lavoro, non si era mai sentito all'altezza del ruolo che il Preside gli aveva imposto e avrebbe fatto volentieri a meno di tutti i sensi di colpa che gli attorcigliavano lo stomaco quando pensava a quanto doveva averlo deluso.
“Ehi, Remus, sei ancora tra noi?”
La voce di James lo fece sobbalzare.
Sirius e Peter era spariti e lui fece automaticamente per alzarsi dal letto per seguirli, ma James lo trattenne con una mano sulla spalla.
“Quanta fretta... Dobbiamo parlare, da spillato a spillato.”
Remus alzò le sopracciglia.
“Non siamo Burrobirre, James.”
James lo scrutò per un lungo istante.
“So esattamente a cosa stai pensando,” sibilò con voce tagliente, accomodandosi accanto a lui sul letto disfatto.
Remus ne dubitava fortemente, probabilmente alludeva a quello che lui, James, avrebbe provato se se si fosse visto soffiare da sotto al naso la nomina a Caposcuola da un ragazzo che non era neppure Prefetto. Tuttavia si sentì lusingato dalle attenzioni dell'amico, era così raro che loro due passassero del tempo da soli.
“A causa mia la tua carriera accademica ha avuto una battuta d'arresto,” considerò James, “ma credimi, non era mia intenzione.”
“Ti sei guadagnano la spilla, sei lo studente migliore del nostro anno!” Lo tranquillizzò Remus. “Inoltre non mi metterei mai in competizione con te.”
“E perché mai?”
La sincera sorpresa di James lusingò Remus ancora di più. L'amico, nella sua ingenuità, aveva il potere di farlo sentire non solo normale, ma addirittura migliore di quello che era: pensava realmente che loro due fossero pari.
Incapace di replicare alcunché, Remus tacque.
“Sai di essere un maledetto genio in Difesa Contro le Arti Oscure, vero?” disse James in tono provocatorio. “Silente dovrebbe assumere te come insegnante, al posto di quegli scarti che ci rifila ogni anno. Cattedra maledetta un corno, dovrebbe migliorare i criteri con cui sceglie gli insegnanti, piuttosto...”
Remus arrossì leggermente, sopraffatto da quelle lodi inaspettate.
“Sono molto felice per te, James,” tagliò corto, imbarazzato.
Un lupo mannaro che insegnava a Hogwarts, James non aveva idea... Ma una cosa era certa: la sua vita sarebbe stata nettamente migliore se ci fossero state più persone come lui.
“Non essere invidioso di me, okay?” insistette James, serissimo. “Posso sopportare l'invidia di chiunque, è un peso inevitabile quanto si è fantastici come me, ma non quella dei miei amici. Non vorrei mai che ti trasformassi in un Mocciosus.”
Qualcosa si contrasse sul viso di James quanto pronunciò 'invidiare' e 'Mocciosus' e Remus, che aveva sempre creduto che fosse esclusivamente Severus a invidiare James, sentì qualcosa scattare nella testa: e se la cosa fosse stata reciproca? Perché mai James avrebbe dovuto...
“James, ma tu e Severus...”
James lo fulminò con un'occhiataccia:
“Stai cercando di cambiare argomento? Fai sempre così quando si parla di te. Ti è rimasto il vizio di quando ci mentivi sulle tue sparizioni a ogni plenilunio,” disse amareggiato e con una durezza inedita aggiunse: “Esisti, fattene una ragione.”
A quelle parole Remus si sentì nudo, privo com'era di confini definiti; un ragazzo che più che avere sentimenti propri si limitava a reagire a quelli altrui. Non come James, la sua ancora, in cui aveva trovato quel centro che non riusciva a trovare in se stesso.
Cosa provava riguardo all'inaspettata nomina a Caposcuola di James? Non era ancora pronto ad ammetterlo, ma lo fece ugualmente perché lo doveva all'amico:
“Riguardo all'invidia... beh, me la farò passare.”
Un soddisfattissimo James alzò il mento con un moto d'orgoglio per averlo costretto a essere onesto, per una volta.
“Ottimo, perché saresti orrendo con i capelli lunghi e unticci di Mocciosus.”
Remus ridacchiò.
“Sarebbe un guaio: mi trasformerei in un licantropo nero. Tu e Peter non distinguereste più me da Felpato!”
Si guardarono dritto negli occhi prima di scoppiare contemporaneamente a ridere.
Remus non si era mai sentito tanto coraggioso, un autentico Grifondoro. Ammettere quelle verità che tanto spesso nascondeva prima di tutto a se stesso, invece di farlo vergognare, lo fece sentire dannatamente bene.




Note: ho cercato di rappresentare come immagino fosse il rapporto tra Remus e James nella maniera più onesta possibile, un regalo di Natale scritto per Rosmary Weasley.
Un po' d'invidia è normale tra amici, e Remus dimostra di averla provata per la facilità con cui Sirius conquistava le donne, ad esempio, scena descritta nella sua biografia ufficiale. Probabilmente un sentimento che non sospettava neppure di avere, che esprime solo perché Tonks considera che Sirius è ancora un bell'uomo. James, al contrario,lo vedo molto più consapevole dei propri sentimenti, anche per questioni caratteriali. Nella mia interpretazione è proprio James a essere il fulcro dei Malandrini, quello che li tiene uniti.
Ne approfitto per augurare a tutti Buone feste :-)















   
 
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