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Autore: DonVito009    29/12/2021    0 recensioni
Sei la creazione di Tony Stark che più si avvicina alla perfezione. La tua rinascita è avvenuta per combattere una guerra e per proteggere il mondo dai poteri instabili di Wanda Maximoff. Dopo la morte di Tony abbandoni i tuoi doveri, sparendo dalla circolazione, permettendo l'avvenimento a Westview e un attentato apparentemente causato da una presunta Vedova Nera. Capendo che il tuo aiuto è necessario inizi a percorrere la strada della redenzione.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parcheggi la macchina di fronte alla capanna di legno in Sokovia, lontana da qualsiasi interazione umana. La vedi seduta sulle scale dell'ingresso, una tazza in mano, il pigiama addosso. Lo sguardo che la compone è lontano da quello che ti ricordavi; ora è vuoto, immerso in un oceano di malinconia.

Sospiri, uscendo dall'auto e andando incontro alla persona che più ha dovuto soffrire, e di cui nessuno sembra importare. Tutti l'hanno abbandonata, lasciandola nella marea della disperazione. In fondo, come si fa a giudicare tutto quello che ha causato?

- Neppure la mia magia riesce a impedirti di trovarmi, - dice alzandosi, incamminandosi in solitaria verso la casa - Tony ha fatto un ottimo lavoro - aggiunge sarcastica.

Ti guardi attorno e questo sembra infastidire Wanda, che, posta allo stipite della porta, ti fissa.

- Non ho trappole, non sono un mostro, riesco ancora a distinguere gli amici. - Il tono scontroso, aggiunto a quella sua distaccata presenza ti porta a credere che di lei, per come te la ricordavi, ci sia rimasto ben poco.

Entri con passo lento, venendo accolto da una dimora vecchio stile, calma e vuota. Ti siedi sul divano, spogliandoti della giacca che compone il tuo completo. Wanda, in piedi di fronte a te, divisi da un tavolino di vetro, non esita di guardarti da capo a coda, aggiungendo un commento sussurrato, - i vestiti di Tony e i modi di Steve, assurdo cosa sia riuscito a creare un solo uomo. -

Alzi un sopracciglio. Prova rancore, forse verso di te, e più pensi quale sia stato il tuo sbaglio, maggiore è il dolore che rintracci dento di te.

- Pensi che ti abbia abbandonato? - domandi con voce piatta.

Lei fa spallucce, sarcastica, abbozzando un sorriso finto, fastidioso ai tuoi occhi - Non c'eri quando avevo bisogno, non mi hai fermata dal creare tutta quella sofferenza in delle persone innocenti. Avevo perso il controllo, e nessuno poteva fermarmi, ci hanno provato, per Dio se ci hanno provato. Tony ti ha creato per assicurarti che non provocassi facessi del male alle persone, e seppur io lo abbia sempre detestato per questo, ora so che aveva ragione. - il tono alzato e l'improvviso gesticolare non ti scompone; rimani sul divano, postura perfetta, e dietro gli occhiali da vista la continui a guardare. Quei rimorsi tornano; sono vivi dentro la tua mente, e come topi iniziano a consumarti.

- Mi dispiace Wanda, tanto - sussurri macchinosamente. - Ti ho deluso. -

Appoggia la tazza sul tavolino, prendendo posto al tuo fianco con una certa fretta.

La sua mano si alza verso di te e mentre i suoi occhi si fanno scarlatti, la percepisci dentro la tua nella tua testa.

-I tuoi pensieri sono così rumorosi, - mormora con stupore. Irrigidisce i muscoli e in preda ad un terrore vacillante la spingi con dolcezza lontano da te, alzandoti ma venendo trattenuto da una mano che ti getta al tuo posto.

- Da quando fai uso di morfina e cocaina? - ti domanda all'improvviso, la sua mano ancora stretta attorno al tuo polso.

Irrigidisci la mascella - non so di cosa tu stia parlando- dici solo, i nervi saldi. Dovevi aspettarti che sarebbe entrata nella tua testa, volente o nolente; certe cose non cambiano neanche a distanza di tempo.

- Menti - esordisce lei con rapidità, mantenendo quella stretta. - Tu menti. Dimmi la verità. -

La guardi negli occhi, la rabbia che copre la vergona della persona che sei ora. Sai che ha ragione, ma ammetterlo a lei significherebbe farlo diventare reale. Resti in silenzio, la mascella serrata mentre tenti con tutta la tua volontà di non permetterle di controllarti. La paura ti assale così come la sensazione che la cravatta al collo ti soffochi.

- Lasciami Wanda, fa male -gridi allontanandola da te il più possibile, spingendola dalle spalle.

- Qualsiasi cosa tu abbia visto dentro la mia testa, appartiene a me. - Ti alzi frettolosamente, prendendo in mano la giacca e indossandola nel tragitto verso la porta, che prima ancora di essere aperta, viene invasa da luce scarlatta.

Alzi gli occhi al cielo, voltandoti e confrontandoti con l'amica il quale scopo, evidentemente, è quello di non farti uscire.

Rimane seduta sul divano, le mani avvolte dall'aura rossa. La senti nella tua testa, percepisci come riesca ad impossessarsi di ogni tuo pensiero, scavarti negli abissi dell'anima. Il dolore alla testa si fa nauseante, e senza preavviso, come se fosse la parte di te che non ti appartiene, tocchi l'orologio al polso, che disperdendosi in piccoli frammenti di nano tecnologia si trasforma in una pistola nelle tue mani. La punti contro Wanda. La rabbia ti penetra dentro, oscurandoti la vista.

- Esci dalla mia testa - sussurri, i nervi saldi.

Lei si alza in piedi, in balia dei suoi poteri. Gli occhi illuminati si posano sulla tua arma. - Credi che la morfina che ti inietti ogni sera riesca a toglierti di dosso quel dolore, o che la cocaina per cui provi dipendenza ti distragga abbastanza? No, certo che no, per questo hai cercato più volte di toglierti la vita. La calibro nove sotto il mento la percepisci ancora oggi. - Rimani in silenzio, le braccia distese in avanti, la pistola carica. Lei è ancora lì, dentro la tua testa, e fa male. Le voci si sovrappongono; Steve e Tony stanno litigando. Capitan America ti dice di abbassare l'arma, di fidarti, mentre Iron Man ti avverte: lei è pericolosa. Lasci che un colpo parta dall'arma, colpendo il camino acceso dietro Wanda. Quest'ultima non reagisce, rimase immobile a pochi passi da te.

Il torace ti fa male, respiri faticosamente e dalla fronte il sudore precipita nei tuoi occhi, goccia dopo goccia. Wanda ti sposta l'arma, e mentre lasci la presa, quest'ultima torna a disfarsi trasformandosi nell'orologio al tuo polso. Lei ora sa tutto, non puoi più nasconderle niente, e consapevole, ti lasci cadere tra le sue braccia, affondando il viso tra i suoi capelli rossi. La sua mano tocca la tua tempia, e come se mai fosse successo niente, tutto si fa silenzioso; niente più Steve e niente più Tony.

- Tutto è così calmo - mormori, la voce spezzata dal dolore che piano si disperde.

- Così dovrebbe essere sempre- commenta, l'abbraccio sempre più stretto. La solitudine provoca dipendenza, e in quel momento, quel vostro abbraccio riusciva a rendere meno soli entrambi.

 

   
 
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