Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Asia Dreamcatcher    02/01/2022    2 recensioni
“Questa storia partecipa al contest “Il filo rosso del destino – Soulmate!AU Contest” indetto da Pampa309 sul forum Ferisce la penna”
Lui vedeva il mondo solo in bianco e nero.
Lei era una silfide dai toni tanto netti quanto abbaglianti.
[Ron/Daphne]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Ron Weasley
Note: Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ron/Daphne [contest]
Fandom: Harry Potter
Ship: Ron/Daphne
Prompt scelto:  16. Vedi i colori la prima volta quando vi  incontrate e svaniscono quando la soulmate muore
Caratteri: 4097

____________________________________________________________________________________________________________________________________________


Il rosso che sta tra me e te


Lui vedeva il mondo solo in bianco e nero, la sua realtà si svolgeva e terminava nei contrasti nitidi, asciutti; le sbavature di grigio sfumate non riusciva a contemplarle. La sua acromatopsia1 condizione che l'aveva colpito fin dal suo primo sguardo inconsapevole fra le braccia di una madre tutta luce e poche ombre – aveva reso la sua percezione semplice, netta, come un disegno a matita appuntita su di un foglio bianco. Era cresciuto ritagliandosi spazi asfittici fra i successi dei suoi brillanti e intraprendenti fratelli, piccoli sprazzi di luce riflessa. Conosceva solo quella luce bianchissima e perfetta che i suoi sei fratelli emanavano, e che puntualmente la sua nera insicurezza divorava, tenendolo nel limbo di quel contrasto fatto di incomprensioni, battute sarcastiche e sguardi sfuggenti. Gli scacchi erano l'unico frammento di realtà in cui la sua condizione non gli fosse di ostacolo. Lì era il suo dominio, re di una terra di perfezione bicromica, dove ogni pezzo possedeva il suo retto movimento e il suo spazio d'azione definito, nessuna sfumatura.
Questo almeno finché non si imbatté in lei.

Lei era fatta di contrasti disegnati.
Inquieta e bellissima, Daphne Greengrass era una silfide dai toni tanto netti quanto abbaglianti: occhi azzurrissimi, lunghi capelli biondissimi e labbra rossissime. Si muoveva per il mondo in punta di piedi e al tempo stesso si comportava come se fosse stato suo. Indossava sempre un broncio da bambina indispettita, come se la realtà non soddisfacesse mai i suoi desideri. Aveva paura dei suoi sentimenti e li teneva tutti ben stretti nella piega contrariata di quella bocca morbida e cremisi. Ron non conosceva cosa fosse il cremisi, ne quale differenza ci fosse tra le labbra di lei e il rosso dei suoi capelli, finché il suo sguardo non si era posato in quello inquisitore di lei.
Il viso di Daphne – per Ron – non era più un insieme di luce tagliente e ombre roventi, ma un sapiente scontro di polarità, la luce si avvitava nell'ombra, il suo volto era divenuto una mappa di sconosciute sfumature che lui ora poteva vedere e perdervisi.
Silente, tempo addietro, l'aveva avvertito che solo la sua anima gemella avrebbe potuto rompere l'incantesimo. Ma Ron aveva sempre cercato di ignorare quella verità, quella verità che subdolamente lo pervadeva di miseria, facendolo sentire debole: non era lui l'eroe. Ancora una volta non sarebbe stato lui l'eroe della sua storia. E la perla dei Greengrass era ciò di più lontano esistesse dal principe dall'armatura scintillante. Era un gioco a rincorrersi il loro: si ferivano – troppo insicuro lui, troppo sostenuta lei – ma il resto del tempo soffrivano lontani testardi e lagnosi anelando la presenza dell'altro.
Ron, col tempo, aveva imparato a leggere i colori di cui si adornava Daphne: l'azzurro malinconico e vivido dei suoi occhi, l'oro fra i suoi capelli chiari, e il rosso bruciante delle sue labbra, così diverso dalla sfumatura più ramata dei suoi capelli, fra cui le dita bianche e sottili di Daphne si infrangevano disperate. In quei momenti – in cui la passione assumeva per Ronald il preciso tono che stava a metà fra il rosso delle labbra di lei e il rosso dei suoi capelli – i loro toni chiari contrastavano con le reciproche ombre complementari.

Lei era stata come un risveglio primaverile, i colori si erano accesi a poco a poco e avevano iniziato a vibrare con tutta l'irruenza della luce estiva e da cui lui si era fatto inaspettatamente travolgere, non gli era fregato più nulla di non essere lui l'eroe, il salvatore, ma docilmente si era piegato a quella regina fatta di luce tagliente e ombre roventi. Ora mentre fissava immobile la lapide – troppo bianca, le ombre non c'erano più –, il mondo era tornato ad avvolgersi in un manto asettico bianco e nero. Ron si toccò distrattamente la fede, anche se non poteva più assaporarne il colore sorrise comunque: era tornato il re bianco e la sua nera regina non c'era più; ma era certo che un giorno non lontano lui avrebbe rivisto i suoi colori.


E desidero solo colori.
I colori non piangono, sono come un risveglio:
domani i colori torneranno.”*


____________________________________________________________________________________________________________________________________

1: indica l'incapacità totale di percepire qualunque colore.
*: Cesare Pavese

Dopo tanto tempo torno finalmente a pubblicare. E' la prima volta che scrivo di questa ship che per tanto tempo però mi frullava nella testa; ringrazio Pampa e il suo contest per avermi dato l'opportunità di mettere - finalmente - questa coppia nero su bianco.
Spero di leggere qualche vostro pensiero a riguardo e spero di vedervi nelle mie prossime storie.
Au revoir.
Asia
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Asia Dreamcatcher