Serie TV > Wynonna Earp
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Autore: aurora giacomini    05/01/2022    1 recensioni
Nel buio qualcosa si muove, si nutre di oscurità e paura. Si nutre di colpe e rimpianti.
E' arrabbiata. Non ha pace.
-
La pubblicazione riprenderà quest'autunno/inverno; questo è il piano :)
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nicole Haught, Nuovo personaggio, Waverly Earp, Wynonna Earp
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Pietre
 


 

“Buongiorno Galileo.” Waverly si stiracchiò e fece una carezza al gatto, che si era spostato dalle sue gambe al cuscino del divano. Sul tappeto, accanto al caminetto, aveva lasciato un ricordino.

“Be', non hai ancora una lettiera...” lo perdonò.

Dopo aver pulito, Waverly si diresse in cucina. Fu allora che vide una scena abbastanza strana: Wynonna e Nicole addormentate sul tavolo, davanti al PC. Condividevano ancora una cuffietta a testa.

Wynonna ha trascinato anche Nicole nel mondo dei cartoni... non avevo dubbi.

“Buongiorno...” disse con tono moderato. Fu sufficiente a svegliarle.

La prima a reagire fu Nicole: alzò la testa, sbatte un paio di volte le palpebre e sorrise alla giovane.

“Buongiorno Waverly.”

Sì, ma non puoi sorridermi a quel modo! Non puoi essere così carina anche appena sveglia... Io sembro uno zombie? Sicuramente sembro uno zombie... che disagio!

“Che ore sono?”, borbottò Wynonna, sbadigliando sonoramente.

“Quasi le nove. E' comodo il tavolo?”, ridacchiò.

“Lei dormiva pacifica”, fece Nicole, “l'ho guardata per un po', poi ho deciso che andava bene anche per me: non osavo mettermi accanto a te sul divano, e tanto meno girare per casa alla ricerca di un letto.”

Anche lei si fa questi problemi? La cosa mi fa sentire incredibilmente a mio agio! Sì, il suo essere un essere umano mi fa sentire bene!

“Sarà una bellissima giornata! Preparo del caffè!”, trillò.

“Come diavolo fai ad essere così energica?” Wynonna poggiò di nuovo la guancia sul tavolo e mugugnò: “La schiena mi sta uccidendo...”

“Be'”, commentò Nicole, “almeno la tua non è lunga un chilometro!”

“Ho dormito benissimo!”, cinguettò Waverly. “Erano settimane che non dormivo così bene!”


Appoggiò tre tazze di caffè nero sul tavolo; solo accanto a quella di Wynonna mise la zuccheriera. La donna, inoltre, recuperò anche la bottiglia di grappa che era rimasta sul tavolo dalla notte prima.

“Abbiamo una stanza per gli ospiti. Waverly ti aiuterà a dare una spolverata e a cambiare il letto.”

Waverly e Nicole guardarono la donna dai capelli neri e le sorrisero.

“Posso restare, dunque?”

“Sì, rossa, puoi.” Prese un sorso e spiegò: “Dopo la notte appena trascorsa, ho deciso che mi piaci abbastanza da farti rimanere.”

“Cosa avete fatto per tutta la notte?” Era curiosa di scoprire cosa fosse cambiato fra Wynonna e Nicole.

“Wynonna mi ha insegnato a spaccare la legna. Poi abbiamo guardato... quanti?”

“Quindici episodi di Paperino!”, rise Wynonna. “Mi sono addormenta a metà dall'ultimo, credo.”

Waverly ebbe l'impressione che le due donne stessero omettendo qualcosa, soprattutto perché ad un certo punto si era svegliata e le aveva sentite parlare. Non sembrava stessero parlando di un cartone animato, tutto qui. Decise che, comunque, la cosa importante era il risultato: Nicole sarebbe rimasta.

“Dopo vorrei andare in città a fare qualche compera per Galileo”, annunciò. “Vorresti venire con me, Nicole? Non staremo via molto. Lasceremo che Wynonna lavori tranquilla e torneremo prima del buio, molto prima.”

Nicole era sul punto di obbiettare, fu chiaro. C'era qualcosa che la stava turbando, qualcosa che voleva dire ma che non riusciva, forse che non voleva tirare fuori.

“Mi farebbe piacere”, disse infine.

“Tutto bene, rossa? Sembra che tu abbia appena avuto un crampo o qualcosa...”

Oh, anche Wynonna l'ha notato, pensò Waverly. Dunque non è stata solo una mia impressione.

“Una schiena lunga come la mia tenuta in una posizione innaturale per ore... vi lascio immaginare”, sorrise.

Fa schifo a mentire, constatò Waverly, che comunque sapeva che quella era una verità, ma non la verità.

“Prima di andare, però, ho qualcosa per voi.”

Nicole non attese risposta, si alzò e lasciò la cucina. Poco dopo si chiuse la porta d'ingresso alle spalle.

“Le giacche le fanno brutto”, commentò Wynonna, che aveva calcolato che Nicole non poteva aver preso il soprabito, considerato il tempo.

“Mi ha detto che se sente freddo sa di essere viva.” In realtà Waverly avrebbe voluto tenere per sé quell'informazione. L'aveva detto senza riflettere.

“Non ha alcun senso: se fosse morta... be', tu ed io non la vedremmo. Suppongo.”

“Lo so, Wynonna... è quello che le ho detto. Lei mi ha risposto, parole sue, che la solitudine rende stupide le persone, anzi, le rincoglionisce.”

“Non sappiamo nulla di lei, neppure da dove viene o se abbia o meno una famiglia. Fa domande personali, ma non l'ho ancora sentita dire qualcosa di personale riguardo se stessa. Dio, non so neppure il suo cognome. Non ha neppure un accento! Potrebbe venire da Marte, per quanto ne so... forse i marziani parlano inglese.”

“Dopo avrò occasione di rimanere di nuovo sola con lei. Scoprirò qualcosa... Non sono invadente, solo solo curiosa. In fondo starà qui con noi per un po'.”

“Curioso: è quello che ha intenzione di fare lei con te. Me lo ha detto ieri sera”, spiegò. “Probabilmente anche con me non ha ancora...”

Waverly smise di ascoltare.

Nicole vuole scoprire cose su di me? A che scopo? La cosa si fa interessante! Ha detto chiaramente a Wynonna che... wow!

Il ritorno di Nicole interruppe le riflessioni di Waverly.

“Sono andata a recuperare il mio bagaglio. Indossate questi.”

Mise sul tavolo un anello e un ciondolo. Erano due oggetti distinti, ma entrambi avevano una cosa in comune: una pietra nera.

Wynonna raccolse l'anello d'acciaio e lo studiò con attenzione.

“Che roba è?”

“Ho scelto quella pietra proprio per te, Wynonna. Si tratta di biotite: aiuta l’individuo a valorizzare se stesso, proteggendolo dalle energie esterne. Chi vuole stimolare la creatività, troverà in questa pietra una valida alleata. Secondo le voci tramandate, la biotite veniva utilizzata nei tempi antichi per aiutare le partorienti nella fase finale del parto. Per questo motivo, oggi è conosciuta anche come pietra delle partorienti.” Indicò il ciondolo: “Per te, Waverly, ho scelto la tormalina nera: protegge delle energie negative e dallo stress. Accende l'ottimismo. Sono entrambe nere, come potete notare, questo perché a prescindere dal resto, le pietre nere assorbono le energie negative. Indossateli più a lungo possibile, evitate di separarvene.”

“Grazie, Nicole.”

Waverly raccolse ed indossò il ciondolo: una semplice catenina di acciaio sottile che passava attraverso un piccolo foro nella pietra. Era grande come una moneta, o poco meno.

“E tu? Non hai una pietra?”

“Ne ho una sempre con me.” Tirò fuori le chiavi della macchina. Appesa al cerchio di metallo da cui pendeva una sola chiave -quella della macchina, appunto- c'era una pietra nera grande come una lacrima. “E' un'ossidiana nera: secondo i nostri antenati, tra le proprietà dell’ossidiana troviamo quella di mostrare il passato ed il futuro.” Se la rimise in tasca. “Le pietre non fanno miracoli, ma ci aiuteranno in quest'avventura.”

Wynonna indossò la pietra sull'anulare sinistro -l'unico dito che andava bene per la misura dell'anello. “Grazie. Te lo restituisco quando parti, va bene?”

“Era quello il piano”, confermò Nicole.

Quando partirà... non se...

“Credo che la pietra di mia sorella sia rotta”, commentò Wynonna, “non ha la faccia di un'ottimista.”

“Sto bene!”, si affrettò a dire. “Sto bene. Stavo solo pensando... Nulla di che!”


Finita la colazione, Waverly e Nicole si prepararono ad uscire.

“Mi piace la tua giacca”, disse Waverly. Osservò ancora una volta come il tessuto nero le fasciasse il corpo e quanto fosse gradevole con il rosso scuro dei capelli. “Ti dà una bella silhouette...”

“Me ne dà una”, ridacchiò Nicole. “Altrimenti sono come un bastone: niente forme o curve. Non che io tenga particolarmente alla mia femminilità, ma comunque.”

Meno male... pensavo di essere stata indiscreta, magari di averla imbarazzata.

“Mi piace”, ribadì e si sentì un po' sciocca.


“Hanno pulito la strada”, osservò Nicole, indicando il vicino orizzonte su cui correva la strada di nero asfalto. “Andiamo con la mia macchina o preferisci guidare il vostro pick-up?”

“Ho visto che non hai molta benzina.” Cacca, questa non dovevo dirla. “Voglio dire, è per il nostro gatto, principalmente, che stiamo andando... dunque, non so...”

“Non c'è problema.” Nicole si avvicinò alla 5oo. “Approfitterò per fare un po' di benzina; come hai fatto notare, ne ho poca.”

Probabilmente lo nasconde bene, ma l'ho offesa. Bel lavoro... Cavolo!


 Non fu difficile rimanere in silenzio durante il tragitto verso la città. Non fu difficile, ma neppure così spontaneo o semplice per Waverly. Era dispiaciuta di aver parlato della benzina, soprattutto di averlo fatto poco dopo aver fatto a Nicole un complimento banale sul suo aspetto fisico.

Si concentrò sulla fan-fiction. Era stata aggiornata e, come aveva previsto, Judy era stata soccorsa da Joe. Non erano ancora salvi, tuttavia: i demoni erano ancora molti e li circondavano.

Arrivarono alle porte della città quando Waverly stava per concludere il capitolo. Era stato un buon capitolo: bilanciato fra azione, violenza e tenerezza... romanticismo.

“Immagino siamo dirette al centro commerciale, giusto?”, chiese Nicole, fermandosi al rosso di un semaforo. “Hanno anche il reparto dedicato agli animali domestici.”

“Sembra tu conosca piuttosto bene questa città. L'hai esplorata quando hai aiutato Katie?”

Nessuna risposta.

Apparve il verde e Nicole ripartì.

Decise di sfiorarle il braccio.

“Scusa, dicevi?”

Waverly ripeté la domanda, poi aggiunse: “Chi ascolti? Non è distrazione la tua, vero?” Le aveva già fatto una domanda simile il giorno precedente. Nicole le aveva detto che ne avrebbero parlato a casa, ma, dati gli eventi della sera prima, non lo avevano fatto.

“Mi piace esplorare.”

Waverly si rassegnò al fatto che in macchina Nicole fosse tutto fuorché loquace.

  
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