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Autore: Anown    08/01/2022    1 recensioni
Gwen ha deciso il suo più o meno entusiasmante e solitario programma per Halloween, ma a causa di qualche imprevisto si ritrova altre persone, gradite e sgradite, che trascorreranno con lei la giornata.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Gwen, Sorpresa | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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-Zio! Zietto!- cinguettò una vocina infantile. -Non trovo Olyyyn! Non trovo Olyyyn!- disse, saltellando in cucina, la bimbetta bruna, vestita di rosa.
- L'uomo dai capelli castani, raccolti in una crocchia, le rispose sorridendo sorridendo: -Tesorino, se la chiami così, già cominci molto male!
-Ma Olyn suona così carinissimo! È da principessa!- disse la bambina facendo un giro su sé stessa.
-Se ti sente, ricomincerà a nasconderti insetti e lucertole nei cassetti per vendicarsi.- rispose lo zio carezzandole il capo.
-Uff... perchè non le piaccio?- sbuffò la bambina intristita.
-Non è che non le piaci... ma vedi, Gwen ha bisogno dei suoi spazi. Lasciala tranquilla e vedrai che si avvicinerà spontaneamente a te. Devi solo avere pazienza e aspettarla.-
La bambina lo guardò imbronciata. -Ok... se questo farà stare meglio Olyn...- e a piccoli passi si allontanò dalla cucina.
-Via libera.- disse l'uomo.
Lo sportello della credenza si aprì e ne uscì una minuta creatura dai capelli castani raccolti in due codini alti. Aveva il visetto accigliato. -Può aspettarmi quanto vuole, ma non andrò a cercarla. È fastidiosa!- sentenziò mettendo le braccia conserte.
-E' più piccola, devi essere paziente anche tu. E poi ti adora!- le disse il padre con un sorriso affettuoso.
-Ho già un fastidioso fratellino.- sbuffò Gwen. -Inoltre non le piaccio davvero! Ella vuole solo sfruttarmi! Mi costringe a disegnare tutto ciò che vuole! Odio disegnare quello che vogliono gli altri! Se lei e quegli brutti e bavosi bambini della scuola continuano a perseguitarmi ogni volta che impugno una matita, giuro che smetto di disegnare!- protestò innervosita.
Il padre la guardò particolarmente pensieroso. -Disegnare su commissione può deprimere in effetti...- concordò l'uomo.
-E non mi pagano nemmeno!-
-Se ti pagassero li accontenteresti?-
La bambina ci riflettè. -No... forse non voglio più diventare un artista come te...-
-La cosa mi consola un po'.- si lasciò sfuggire l'uomo con un sorriso malinconico.
-Cosa?! Ma tu non ami il tuo lavoro?- chiese la bambina sbalordita e anche un po' allarmata.
-M-ma certo!- si corresse il padre lasciandosi sfuggire un tono nervoso. Accadeva di rado. Di solito sembrava sempre tranquillo e sereno, capace di nascondere ogni pensiero, ma non poteva continuare in quel modo per sempre. -E' solo che, sai... a volte è stancante... le commissioni possono essere frustranti. Spesso ho l'impressione di non essere apprezzato quanto meriterei e mi viene il dubbio di non essere bravo quanto penso o di non essere stato capito...-
Gwen annuì sembrando più matura della sua età. Forse poteva capire quei sentimenti anche se li sperimentava con meno intensità.
L'uomo sorrise sinceramente, accadeva con frequenza sempre minore, ma a volte si sentiva davvero connesso alla sua realtà familiare. Pensò che probabilmente era l'essere stressato a porre una specie di velo grigio fra lui e i suoi affetti. Sarebbe passato sicuramente con lo stress, doveva solo trovare un modo per superare quel momento.
-A me piace disegnare, non voglio che smetta di piacermi...- disse la bambina. Il disegno era il suo rifugio per quando si sentiva stressata dal mondo esterno, voleva rilassarsi, esporre a sé e in minor parte agli altri la propria interiorità e sentirsi brava in qualcosa. Non voleva rinunciarci.
Il padre che sentiva di star perdendo l'ispirazione e l'energia, guardò la bambina con nostalgia rivedendoci una parte di sé che stava andando perduta.
-Non forzarti, allora. Rifiuta gentilmente le idee di Ella e sono sicuro che capirà. È più giudiziosa di quanto sembri.- mentre lo diceva, la piccola Gwen lo guardava con scetticismo. -Anche se sarebbe carino se qualche volta disegnassi per lei.- continuò. Lo sguardo della bambina divenne apertamente ostile in quel momento. Al padre fece sorridere la sua espressione, era ben disegnata.
Ma era sicuro che la sua bambina avesse in realtà un cuore d'oro. Anche se non amava essere forzata alla gentilezza e al contatto con le altre persone, sopratutto se si trattava di bambini più piccoli o coetanei.
-Sai, ogni volta che mi commissionano un lavoro, cerco comunque di metterci del mio e non seguire l'ordine passivamente.- purtroppo non era sempre possibile ed era meglio non rischiare di andare troppo fuori dagli schemi finendo per non accontentare il cliente. Inoltre a volte si sentiva semplicemente svuotato dalla creatività... In realtà, accadeva sempre più spesso... aveva bisogno di una pausa.
-Hai perfettamente ragione, papà...- disse la bambina con un ghigno malefico che le affiorava sul visino. -Se disegno le sue principesse e fate con uno stile assolutamente spaventoso, lei, terrorizzata, smetterà di chiedermi di disegnare!- disse soddisfatta partendo alla ricerca della cuginetta. Si voltò solo per un attimo verso l'uomo, in apparenza, sorridente.
Gwen aveva sempre pensato che suo padre avesse un bel viso e le somigliava più di sua madre con quegli occhi scuri e affilati. Ma anche all'epoca, aveva notato le occhiaie che l'uomo aveva in quel periodo.
A volte, la Gwen di qualche anno dopo, si era sentita in colpa per non essere stata più buona da bambina per evitare di stressarlo. Dopo tornava in sé e tornava anche la rabbia.

-Eh... Leshawna?- perplesso dalla fuga improvvisa di Gwen, Harold si voltò a cercare spiegazioni dalla fidanzata. -Siamo qui per assicurarci che Gwen vada a visitare la tomba dell'ignoto, per risolvere un conto in sospeso con la sua coscienza?-
-Boh, può darsi... chiedilo a lei.- Lashawna scosse le spalle con un sorriso stanco, ma bonario. Non era sorpresa dalla reazione di Gwen, ma preferiva lasciarle i suoi spazi.
-Ma tanto per chiarirci...- aggiunse Leshawna guardandosi intorno. -Non la sto sentendo solo io quella voce femminile che canta, vero?-
Harold sorrise rimanendo muto per qualche secondo, forse per vendicarsi del fatto che Leshawna avesse reagito con scetticismo al suo aver avvistato una dama bianca che si era rivelata Dawn. -Tranquilla, la sento anche io.- disse alla fine. -Confermate tutti?-
Heather, Dawn, Trent e Zoey annuirono. La biondina guardò Trent notando che nonostante le similitudini nell'aura, a differenza di Cameron e Courtney non sembrava avere fretta di raggiungere Gwen. Anche Zoey le pareva strana col suo fissare a terra con aria irrequieta.

Gwen smise di correre e riprese fiato. Non ricordava più coscientemente la sensazione che l'aveva spinta a fare retro-front.
-Ma che diamine!- esclamò calciando terra e foglie secche.
Sentì qualcosa arrivarle addosso, le fece quasi perdere l'equilibrio. Si trattava di Cameron che l'aveva inseguita e non era riuscito a frenare.
-Ops... s-scusa...- balbettò il ragazzo sistemando gli occhiali. -A-allora, come ti senti? Cos'è successo?- le chiese.
Gwen si sentì un po' in imbarazzo pensando che quel ragazzo solitamente lento fosse riuscito a raggiungerla così in fretta. Doveva averlo fatto preoccupare davvero molto.
-E' tutto a posto, Cam. Mi sono solo accorta di voler cazzeggiare un altro po'.- disse con un sorriso tirato.
-Posso...-
-Preferirei non facessi domande...- lo interruppe Gwen cercando di non essere maleducata.
-Gwen! Tu hai un grosso problema da risolvere!- disse Courtney spuntando all'improvviso con tono apprensivo. -Dovresti...-
-Non me ne frega un cazzo dei tuoi saggi consigli! Ok?! Non sei la guru di nessuno!- la dark, la sgridò innervosita.
Per un attimo gli occhi di Courtney apparvero sospettosamente lucidi. -O-ok! Come vuoi, ragazza ribelle e indipendente!- disse l'ispanica voltandosi e andando per la sua strada.
-...Gwen?- Cameron era disorientato. Non l'aveva mai vista in quel modo.
Gwen si vergognava un po'. Per quanto quell'aspetto di Courtney fosse irritante, probabilmente non lo faceva neanche con cattiveria. “Peggio per lei che pensa di potersi impicciare e dare consigli su cose che non conosce, a persone che non hanno voglia di ascoltarla!” pensò arrabbiata, un po' lo era anche con sé stessa. “Sono quella scontrosa, non è il caso di girarmi attorno se sono nervosa... è ovvio! Lo sanno tutti! Perchè non mi lasciano in pace?!”
-Gwen...- la richiamò Cameron.
La ragazza lo incenerì con lo sguardo, poi si pentì. -S-si... scusa, sono solo un po' nervosa...-
-O-ok... non hai anche tu qualche disturbo della personalità, vero?- si lasciò sfuggire Cameron, impaurito dal ricordo della propria ingenuità nei confronti di Mal.
Gwen scosse la testa e non riuscì a non guardarlo con fastidio.
Pian piano tornarono tutti ma evitarono di fare a Gwen domande imbarazzanti. La dark era abbastanza stupita, in particolare da Heather e Trent.

Trovata la dark turchina, Harold si avvicinò a Leshawna.-Per curiosità... Con chi litigavi per messaggio?- le chiese.
-Con nessuno, stavo solo... stavo avvertendo Al che Heather alla fine è realmente venuta con noi. Sapevo che era una perdita di tempo sperare che si sentisse sminuito dalla cosa e che non potevo sperare nemmeno che se la venisse a riprendere...-
“E' davvero un disturbo così grosso per te?” si chiese Harold.
-Però non mi aspettavo che mi rispondesse in modo così irritante! Senti un po';
“Hola hermosa!
Prenditi cura della mia adorata, sono sicuro che con te sta in ottime mani. Se volessi lezioni di fotografia sono disponibile!
Sinceramente tuo, Alejandro Burromuerto.”-
-...Lezioni di fotografia?- ripetè Harold confuso.
-Capisci che faccia di bronzo!? Dopo tutto quello che il caprone ha combinato, fa tanto l'amichevole! Deve proprio considerarmi alla stregua di un giocattolo innocuo a cui può fare quello che vuole e tanto non lo menerà!-
-In effetti potrebbe essere nella sua psicologia...- riflettè Harold.
-E io non voglio finire in galera, quindi è vero! Non posso menarlo perchè c'ha i soldi!- Leshawna si sfogò. -Inoltre, deve proprio fregarsene di Heather visto che si fida a lasciarla con me... Quasi quasi empatizzo, è assurdo!-
-Vero, lui non può sapere che non le faresti del male...-
Leshawna si sentì in imbarazzo. La fiducia di cui la caricava Harold le dava sensazioni contrastanti.
Anche ad Heather che incuriosita dalla loro conversazione si era nascosta dietro dei cespugli secchi per ascoltare, non faceva impazzire quell'atteggiamento di Harold. “Leshawna non merita alcuna fiducia! E quando torno a casa, Allèmmerd mi sente! Cos'era quel messaggio? Perchè mi sento trattata come una bambina da scaricare da qualche parte? Perchè anche quella presuntuosa di Leshawna sembra di questa opinione?”
-Tu non sei irritato?- chiese Leshawna al fidanzato.
-Ovviamente... Alejandro ha talmente tanto potenziale irritante che finisce nella mia lista mentale di persone di cui ignorare l'esistenza per evitarmi un ulcera.- spiegò Harold cercando  inutilmente di rimanere neutrale. -E tu non mi stai aiutando ad ignorare la sua esistenza...- aggiunse con un sorriso nervoso.
-Deve essere roba seria se non ci sono Heather e Duncan in quella lista...- commentò Leshawna.
-Non farmi sentire in colpa e matematicamente incoerente.- disse Harold rimuginando sui suoi parametri di giudizio.
-Chi vuole farti sentire in colpa?! Per me Al può bruciare all'inferno!-
Heather nel mentre era strisciata lontano, poi aveva visto Harold allontanarsi dal gruppo. Trattandosi del suo scudo umano contro Leshawna, preferì seguirlo.
Non aveva mai creduto alle storielle di persone violente che cambiano per amore, ma Leshawna le risultava meno violenta quando aveva il suo giochino intorno. Inoltre sembrava prendere in considerazione l'opinione del ragazzo in merito al suo possibile omicidio.
“In effetti... quell'unica volta in cui Leshawna si è degnata di dirmi delle cose carine, lei sembrava interessata sopratutto a farsi perdonare da Harold... Mentre quando mi ha picchiata, Harold non c'era e lei era confusa da Alejandro... Se ha il quattrocchi intorno e vuole essere gentile con lui, diventa più gentile anche con gli altri... e se è a disagio ma manca il quattrocchi, diventa potenzialmente violenta?” quell'ipotesi la rese ancora più determinata. “Doris, torna subito qui!” pensò continuando a seguire la testa rossa.

Reggere la chitarra guardando quella dark solitaria e pensierosa, aveva molto di nostalgico per Trent. Fossero stati tempi diversi, si sarebbe avvicinato, avrebbe cercato di parlarle, confortarla, distrarla dai suoi pensieri, ma oramai...
-Come mai non sei subito corso da lei?- sentendo quella vocetta, ma non trovando nessuno voltandosi, Trent sussultò. Poi guardò meglio e con sollievo vide Dawn.
-Ti stavo giusto cercando.- disse il ragazzo con un sorriso aperto.
Dawn era perplessa, ma non le sembrava che mentisse. -Perchè?- gli domandò incuriosita.
-Beh... Mi sembri molto sola...- disse il ragazzo sovrappensiero, poi si corresse. -I-intendevo, in questo contesto mi sembri molto sola! Non ti stavo dando della disadattata...- disse grattandosi la nuca con fare nervoso.
La biondina gli fece un sorriso comprensivo e Trent si sentì un po' più calmo. -Mi chiedevo perchè sembri intenzionata a rimanere qua... Courtney è giusto un po' ostile dopo che il tuo pendaglio le è volato addosso. E anche se ti conoscono, non sembri così in confidenza con Zoey e Cameron. Zoey sembra anche un po' nervosa nei tuoi confronti...-
-Non capisco bene cosa stia succedendo con Zoey...- confessò Dawn a disagio. -In questo momento riesco a concentrarmi bene solo sull'aura di Courtney anche se ne farei a meno volentieri...- disse guardando verso il basso mentre le sue scarpe smuovevano le foglie secche.
Trent sospirò, non comprendeva tutto quel discorso delle aure, ma ognuno aveva diritto alle sue credenze. Alcuni credevano nei soldi, nella bellezza, lui aveva le sue superstizioni numeriche, Gwen aveva il karma, Harold gli alieni e forse qualche divinità pagana.
-In realtà riesco a leggere bene anche la tua aura...- ammise la ragazza puntando quegli occhi freddi e spalancati su di lui.
-Ah... quindi è per quello che mi hai chiesto di Gwen?-
Dawn annuì. -Provi il bisogno di avvicinarti a lei, ma ti trattieni, inoltre...- la ragazza battè le palpebre e sembrò star cercando di mettere a fuoco qualcosa alle spalle di Trent.
Il ragazzo si girò irrequieto, non notando niente tornò a guardare Dawn. “Suppongo mi stia fissando l'aura?” si domandò nervoso.
-E' come se ci fossero dei grumi...- continuò Dawn pensierosa.
-B-bene.... Ho un tumore dell'aura o qualcosa del genere?- chiese il chitarrista con un risolino palesemente nervoso.
-No, intendevo che mi sembra che ci siano dei sentimenti, legati a quella ragazza, che hai represso più volte nel tempo... ora sono lì schiacciati e scuri come del sangue pestato...- disse preoccupata.
Trent fece un lungo sospiro. Vedendo quel visetto pallido ancora più in apprensione, le sorrise per rassicurarla. -La verità è che non ero affatto convinto della nostra rottura. E penso ancora che non fosse realmente colpa mia, ma della situazione stressante del reality. Però lei non sembrava interessata a darmi un'altra possibilità, mi è sembrato che l'idea l'angosciasse, così ho deciso di reprimere i miei sentimenti per non scocciarla. Gwen è indipendente e spesso preferisce stare per conto suo... forse non era proprio adatta ad un tipo come me...
Ma i miei sentimenti sono riemersi ogni volta che l'ho rivista nei suoi video ambientalisti e quando ci siamo rivisti per la terza stagione è stato peggio. Ma ho nuovamente affogato i miei sentimenti nonostante continuassi a pensare che né Cody, né, a maggior ragione, Duncan fossero una buona scelta per lei! E anche quando mi sembrava che stesse passando dei brutti momenti e pensavo che forse potevo fare qualcosa per lei, mi sono trattenuto dal riavvicinarmi! Credevo avesse molto più senso così e fosse meglio anche per lei... Volevo essere coerente e lasciarle i suoi spazi.
Non che sia qui perchè sono uno sfigato senza speranza che spera dopo anni di tornare con la ex! È che vedendo All Stars, non ho riconosciuto la mia Gwen. Mi sono sentito spaesato e forse un po' triste ma anche... ma anche libero... Era come se la fonte dei miei turbamenti non ci fosse più!- era la prima volta che lo confessava ad alta voce, si sentiva un po' ridicolo, ma più leggero. -Così ho deciso di venire qui perchè volevo rivedere Gwen libero da quei sentimenti opprimenti e sentirmi suo amico, vedere come se la stava passando... cose così...
E invece mi sento come se provassi ancora qualcosa per lei... è una barzelletta?-
-I sentimenti amorosi sembrano così terribili...- rimuginò la ragazza. Si imbarazzò sentendosi un po' immatura. -Sei una brava persona per mettere i sentimenti degli altri sopra i tuoi, ma... dovresti preoccuparti un po' anche di te stesso.- suggerì Dawn con un sorriso triste.
-Forse sono semplicemente un codardo...-
-No, non penso.- disse decisa. -Magari dovresti dirle come ti senti. Al posto tuo farei cos...- si sentì bugiarda e non terminò la parola. Ma anche in buona fede, sarebbe stata un'idea troppo ingenua.
-Dovrei forzare una persona solitaria e facile da far sentire sotto-pressione, ad accettare di ascoltare i miei sentimenti inutili? Non potrei dirle come mi sento senza forzarla mio malgrado a sentirsi in colpa... oppure potrebbe dirmi “E quindi? Che vuoi da me? Ma va al diavolo!”-
-Hai ragione.- Dawn sospirò. -Anche io ho... una situazione complicata...- confessò.
-E in qualche modo, c'entra Courtney?-
Dawn annuì. -Forse se il mio pendolo mi ha guidata qui è perchè devo risolvere una cosa con lei...-
-Buona fortuna! Non ti invidio per niente!- disse Trent. Dawn sembrò infastidita. -Ma se vuoi, cercherò di aiutarti in qualche modo...- questa volta Dawn lo guardò con stupore. -Ho perso il treno di Gwen e lei ha già abbastanza casini per la testa senza che mi aggiunga anche io. Ha anche Cameron che sembra interessato ad ascoltarla e darle aiuto e forse è più capace di me se si tratta di metterla a suo agio.- ammise Trent a malincuore. -E c'è anche Courtney che probabilmente ha delle buone intenzioni, ma un pessimo modo per metterle in pratica... Insomma, io sono decisamente di troppo ormai. Preferisco preoccuparmi dei problemi di un'altra ragazza solitaria per oggi.- disse il chitarrista dal sorriso malinconico.
Dawn si sentì in sintonia con lui. -Ti ricordo in qualche modo la tua ex?- sentendo quella domanda, il viso del ragazzo si fece imbarazzato e la sua aura rispose per lui. -Come mai?- domandò incuriosita. -Non riesco più a sentire la sua aura così non riesco a paragonarci e non mi sembra che da un punto di vista fisico ci sia molto in comune...-
-Non so, può essere che abbiate entrambe un'aura misteriosa...- Trent vide la ragazza spalancare gli occhi e guardarlo con aspettative nuove. -Eh... no Dawn... non vedo anche io le aure, era un modo di dire...- la ragazza gli parve un po' delusa.
“Però non ha alcuna difficoltà a credermi.” osservò Dawn sorridendo.

Sarà stata colpa dell'aver parlato troppo con la strana biondina, ma più si avvicinavano a Courtney, più a Trent sembrava di percepire un'atmosfera ostile, soffocante, ma gelida... e ancora non li aveva nemmeno guardati!
Quando l'ispanica sollevò lo sguardo fissando gli occhi nero carbone su di loro, Dawn si bloccò per un attimo, Trent si sentì come se gli fossero arrivati addosso dei coltelli.
“Sarà anche irragionevole, aggressiva, superba e tante altre belle cose, ma da quando mi sembra così spaventosa? In fondo ha sempre avuto una sua idea di giustizia e io non ho fatto niente di male e neanche Dawn... almeno credo... Gwen sembrava moralmente retta, poi però ha baciato il ragazzo di un'amica... mentre io ho sabotato la mia squadra... Perchè sento ancora il bisogno di alleggerire gli errori della mia ex pensando ai miei?” -Dawn... di preciso, cos'è successo fra voi?- chiese Trent anche se forse era tardi.
-Che fate lì impalati?!- tuonò Courtney con le braccia conserte mentre batteva con impazienza il piede sul terreno.
Le spalle di Dawn si irrigidirono mentre Trent fece un passo indietro. Poi come catturati dagli occhi dell'ispanica, le finirono a meno di un metro di distanza senza nemmeno accorgersene.
La ragazza castana cominciò ad analizzare ciò che aveva davanti; -Allora, abbiamo una tizia che non ho mai visto prima se non dietro ad uno schermo che mi ha tirato un cosetto metallico senza motivo oltre ad aver giocato al fantasma cercando di farmi impazzire...-
Dawn provò a ribatte ma la voce le morì in gola.
-E... boh, un chitarrista che mi ha telefonato per dei consigli sulla facoltà di giurisprudenza... ex fidanzato di una scorbutica so-tutto-io... Insomma, che volete da me?- chiese inacidita.
-Eh...- “Gwen non è una...” stava per dire Trent “Che ne so io di Gwen?!”
-Non ti ho tirato il pendolo addosso...- protestò Dawn debolmente. -Ma credo sia inutile continuare a dirtelo...-
-Infatti.- sottolineò Courtney spazientita. -Occhi verdi, tu invece? Sei nuovamente nelle grinfie di una pazzetta pallida?-
Dawn si infastidì: -Invece di scaricare le tue frustrazioni sugli altri, se hai un problema con Gwen, parlane con lei quando sarà interessata a farlo.- disse severa.
-Io non ho niente a che spartire con quella! Ero qui solo...-
-Per controllarla.- Trent finì la frase di Courtney. -L'ho sentito persino io che sono arrivato dopo.-
Mentre Courtney si infastidiva ulteriormente, Dawn si intromise: -Perchè non sei più sincera con te stessa?- lo aveva detto in automatico dopo aver osservato la sua aura.
-Da che pulpito!- tuonò Courtney. -Non mi sembra di aver ricevuto spiegazioni sincere da te!-
A Dawn sembrava di star impazzendo: -Com'è possibile che qualcuno con l'aura negativa così contagiosa sia riuscita ad avere effetti positivi su Scott?!-
Courtney la osservò per qualche secondo. -Aspetta... vuoi mica dirmi che i rumours che ho sentito su te e Scott sono reali?- la sua voce aveva assunto una sfumatura di ilarità.
-N-n...- Dawn non riuscì a scandire bene. Trent si sentiva molto confuso ma rimase comunque lì come una specie di palo e sostegno morale. Non era uno a cui piaceva lasciare le cose a metà.
-Come diavolo fa una santarellina, ambientalista e fattucchiera a interessarsi ad un contadinotto con una fattoria che sparava ai topi per passatempo? Vi detestavate! Ah... la leggenda degli opposti che si attraggono continua a fare danni! Sarà il retaggio di quando le donne non avevano molte possibilità di scegliersi il marito, la vana speranza che quell'uomo incompatibile e buzzurro non sia tanto male come sembra e finisca per diventare un buon compagno!- rimuginò Courtney, Dawn cominciava a farle un po' pena.
Dawn provò a difendere la sua posizione: -Quello degli opposti che si attraggono è un invito ad allargare i propri orizzonti e non avere pregiudizi su chi non è identico a noi...-
-Pronto!- la richiamò Courtney. -Vive in una fattoria! Ammazza i topi! Sembra fregarsene della vita degli animali! Per quando si possa avere la mente aperta, non si può stare con qualcuno che rappresenta tutto ciò che si odia rimanendo sane di mente!-
-Scusate...- le interruppe Trent non capendoci più niente. -Quindi tu eri la ex, dell'ex di Courtney?-
Dawn provò a dire qualcosa, ma venne interrotta da Courtney che con ritardo aveva realizzato una cosa: -Aspetta! Ma quindi quel delinquente stava solo fingendo di essere totalmente inesperto! Mi ha ingannata! In effetti mi sembrava strano! ...N-non che cercassi qualcuno di ingenuo per manipolarlo meglio!-
-Courtney, non c'è mai stato niente fra me e Scott!- esclamò Dawn spazientita e agitata. -Un autore del programma mi aveva pure suggerito di fingere che mi interessasse per creare una dinamica simil “DxC” ma mi sono rifiutata perchè non sopportavo quell'imbroglione!- si sfogò la ragazza. -E mi sembrava anche piuttosto disonesta come cosa...-
Trent cercò di nuovo di raccapezzarsi in quella discussione: -Aspetta, quindi tu hai partecipato ad un reality? Quello prima di All Stars?-
Courtney sentì il bisogno di giustificarsi anche se a nessuno dei due sembrava fregare qualcosa: -Ho guardato quella stagione solo per strategia, volevo conoscere meglio i miei futuri avversari!-
-Courtney!- Dawn richiamò la sua attenzione. -Scott non ti ha mentito, non c'era niente fra noi, è davvero un sociopatico con nessuna esperienza!- affermò spazientita. -Ti sei fatta degli stupidi film mentali quando è perfettamente normale che mi stranisca per il fatto che quel sociopatico sia diventato meno sociopatico a causa tua.-
-E' colpa tua.- le fece notare Courtney con tono serio. -Sei stata incapace di negare fin dall'inizio. Mi viene ancora difficile non pensare che lui ti interessi.- disse studiandola.
Dawn arrossì e fece un'espressione infastidita. Questo la rendeva ancora meno credibile agli occhi di Courtney. -Comunque, io non ho affatto reso Scott meno sociopatico.- disse l'ispanica. -Anche se guardando Heather può sembrare il contrario, essere sempre cattivi è faticoso e fa male alla salute. Probabilmente Scott era solo poco motivato a barare, oltre che distratto da me, per mostrare la sua natura peggiore. Abbiamo tutti momenti in cui siamo più sopportabili e momenti in cui sembriamo psicopatici da tenere alla larga.- ammise Courtney -Poi boh, magari era leggermente traumatizzato da ciò che gli era successo la stagione precedente e non voleva più sentirsi osteggiato da tutti...- era una sensazione in cui Courtney poteva ritrovarsi, ma era la prima volta che ci pensava. Ora si sentiva un po' preoccupata per quel ragazzo.
-Però è con te che era carino...- si lasciò sfuggire Dawn.
Trent sembrava un po' infastidito: -Scusate ragazze, ma un tipo “sociopatico” come l'avete definito, anche se non è sgradevole ventiquattro ore su ventiquattro, non mi sembra comunque frequentabile... anzi, credo sia pure più pericoloso! M-ma che problema avete con i cattivi ragazzi?! Eh... senza offesa...-
-Non ho un debole per i cattivi ragazzi!- disse Dawn offesa.
-Non è sociopatico è solo... particolare...- disse Courtney. -Molto particolare... Dawn, l'hai visto di recente?-
-Beh, sì... Gli farebbe piacere se lo chiamassi qualche volta.- disse la ragazza con fare titubante. “Forse il pendolo mi ha portata qui per fare un favore a Scott? Del resto i miei sentimenti per lui non hanno senso quindi tanto vale... Beh, però non posso modificare i sentimenti di Courtney. Se a lei non interessa, ha ragione a lasciarlo perdere.” Dawn si accorse con un po' di delusione dell'espressione tesa di Courtney.
-Il suo comportamento è peggiorato da quando l'ho mollato?- chiese l'ispanica. Dall'aura della ragazza, sembrava poter confondere l'empatia e la preoccupazione per il ragazzo con l'amore e ne era consapevole.
-Eh, n...- prima che Dawn potesse rispondere, Courtney la interruppe:
-Anche se fosse, chi se ne frega! Non posso stare dietro a un tizio perchè senza di me crolla, che vada in terapia! E tu dovresti seguire il mio esempio.- disse Courtney costruendosi un'armatura per poter occultare le sue preoccupazioni e sentimenti.
-M-ma Scott sopravvive benissimo senza di te! Ed io...- prima che Dawn avesse finito, Courtney se ne era già andata. Dawn sbuffò. -Che ragazza difficile!-
-Lo so...- disse Trent posandole una mano sulla spalla. -Tu stai bene?- le chiese.
-Certo. Quel che ho dovevo dire l'ho detto, mi sono tolta un peso.- disse la ragazza con un sorriso molto forzato. Non sapeva cosa avrebbe fatto Courtney, che effetto avrebbe avuto su Scott e cosa provare a riguardo, ma a quel punto non dipendeva più da lei.

Ad un certo punto, mentre Heather lo seguiva, Harold cominciò a fischiettare un motivetto, forse inventato sul momento, camminando come se fingesse di stare in equilibrio su una corda.
Poteva essere il passatempo infantile di una persona abituata a giocare per conto suo o stava facendo qualche rituale strano, per quel che Heather sapeva del ragazzo, potevano essere entrambe le cose.
“Magari si è accorto della mia presenza e mi sta prendendo in giro.” pensò Heather beffarda, Harold era troppo svampito per rendersi conto di essere seguito.
Ma arrivando in una zona ricca di cappelle di famiglia vicine fra loro, Harold cominciò ad andare a zig zag infilandosi nelle fessure fra i monumenti.
“Forse si è davvero accorto di me e cerca di seminarmi!” pensò la ragazza sentendosi sfidata. Stava avendo difficoltà a non perderlo di vista e a seguirlo evitando di fare anche lei quei percorsi bizzarri e scomodi. Ad un certo punto lo perse davvero.
Stanca e infastidita dall'aver perso, appoggiò la schiena ad una delle cappelle. “Chi se ne frega! L'importante è non rimanere sola con Leshawna... Aspetta, come faccio a tornare dagli altri? E l'entrata del cimitero? Dove diavolo era?! Non posso nemmeno sperare che vengano a cercarmi quelli li!”

Angolo dell'autrice:
Un altro capitolo che poteva essere pubblicato molto prima, ma ci ho messo un po' a ricontrollarlo ed essere sicura e quando mi sono finalmente decisa a pubblicarlo internet ha smesso di funzionare e ci sono voluti un po' di giorni per poter sistemare la cosa. Per non farsi mancare niente, la mia famiglia si è pure presa il covid, in una forma piuttosto blanda fortunatamente.
Spero abbiate passato delle buone vacanze, in realtà le mie non sono state così terribili.
Spero che il capitolo possa piacervi, forse prima o poi qualcosa su Gwen e Trent la scriverò, mi sono un po' ispirata... chissà quando però, visto che ho altre cose da fare.

Appunto:

L'idea di Gwen ed Ella come cugine, l'ho ripresa da Total Dramarama/ A tutto reality le origini (dissing cousins, stagione 2 ep 16)
Non è un episodio che mi è piaciuto (beh sì, ci sono effettivamente episodi della serie che ho trovato carini) non ho apprezzato neanche molto Ella (nella serie originale non la amo particolarmente ma è ok) e il suo rapporto con Gwen (che sembra più Mercoledì Addams che Gwen) però ho trovato carina l'idea, mi ispira anche perchè sono due personaggi davvero diversi che possono essere intesi come opposti.

“Olyyyn” viene da Gwendolyn.
  
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