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Autore: Syerra    10/01/2022    3 recensioni
"Tsubasa respira e cerca di mantenere il controllo” gli sussurrò in un orecchio Taro, il capitano si mosse sconnessamente sulla sedia, vide che anche gli altri compagni della Nankatsu guardavano meravigliati la donna di fronte a loro. Chi si sarebbe mai immaginato che il medico sportivo sarebbe stata la loro ex compagna di scuola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver salutato l'ultimo paziente mise via il camice e le ultime cose sul tavolo. Ricontrollò insieme alla caposala se fosse tutto a posto e infine ricontrollò la cartella del post operatorio del signor Saito, a quanto pare sembrava procedere tutto per il meglio
“Se ci fossero dei problemi chiamatemi”

L'infermiera le sorrise e le augurò un buon Natale, dicendole di riposarsi e fare carico di buone energie.
Mentre andava alla macchina mandò un messaggio a Tsubasa dicendogli che si sarebbe fermata al market per prendere le ultime cose per la serata, avrebbero avuto a cena i Sumiyoshi. Tsubasa le rispose che non c'erano problemi e che avrebbe preparato la merenda a Soichiro. Era felice di come il capitano fosse riuscito a ben integrarsi con i loro ritmi, il giorno prima aveva accompagnato il bimbo agli allenamenti e l'aveva aiutata con gli ultimi acquisti per il Natale, come se fossero una vera e propria famiglia. Eppure non riusciva a togliersi quel vago senso di malinconia.
La cena si stava svolgendo in allegria, i Sumiyoshi non furono troppo invadenti con Tsubasa, anzi lo trattavano come un amico di lunga data e Takao dopo essersi vantato di essere un abile giocatore di monopoli sfidò il capitano e i bambini. Mentre gli altri giocavano Sanae andò in cucina per preparare il tè, poco dopo arrivò Chidori per farle compagnia
“Aveva ragione Keitaro, Ozora è proprio cordiale e alla mano”

“Già, è sempre stato così fin da piccolo”
“Mi sembra che con Soichiro vada molto d'accordo”
“Sì, all'inizio non l'aveva presa molto bene, ma col tempo ha accettato Tsubasa nelle nostre vite”
La mamma di Keitaro le sorrise gentilmente
“Credo sia normale, per lui deve essere stato un enorme cambiamento. Invece te come stai?”
Adorava Chidori, era una donna schietta e molto empatica, riusciva ad ascoltare gli altri senza pregiudizio e a dare buoni consigli. Era stata un'amica preziosa quando aveva perso Hideaki, lei e Takao l'avevano aiutata con Soichiro nei momenti più bui
“Ci credi se ti dico di sentirmi una centrifuga di emozioni?! Sono al settimo cielo perché lui è qui, si è integrato subito con la nostra routine e mi sento così amata, eppure allo stesso tempo mi sento anche triste perché non vorrei che tornasse in Spagna alle fine delle vacanze. Ho paura capisca che la lontananza non ci farà bene e si stanchi di me. Così mi sento pure una stronza ingrata e” senza volerlo iniziarono a scenderle delle lacrime. Chidori l'abbracciò a se, accarezzandole la schiena come faceva una mamma con un bambino
“Hey, non devi farti queste paranoie. Credo si sentirebbero tutte così al tuo posto. Cerca di goderti questi giorni e poi si vedrà come andrà, dopotutto se il destino vi ha fatto rincontrare ci sarà un perché”
Sanae si asciugò le lacrime e ringraziò l'amica
“Brava e adesso andiamo di la e sfidiamo Takao a monopoli, vediamo se a questo giro riesco ad aggiudicarmi il Viale della Vittoria”

Miyu arrivò in perfetto orario al luogo dell'appuntamento, non si stupì dell'eleganza dell'albergo, sapeva benissimo che i genitori di Hitomi erano molto facoltosi. L'aveva chiamata due giorni prima, chiedendole un enorme favore, aveva bisogno delle sue mani d'oro, così le aveva decantate la ragazza, per fare un figurone a un gala di beneficenza. Controllò il numero di stanza datole dalla reception e bussò. Fu piacevolmente stupita dalla figura che le aprì la porta, un bel ragazzo, alto, moro e ben piazzato,probabilmente aveva sbagliato stanza,stava per chiedergli scusa quando vide sbucare Hitomi in vestaglia dietro di lui
“Ciao Miyu, grazie per essere venuta. Ti sono debitrice. Lui è il mio ragazzo, Genzo Wakabayashi, lei è la mia amica truccatrice Hashimoto Miyu”
Non sapeva della relazione di Hitomi con quel fusto, aveva visto Hiro qualche settimana prima e non le aveva detto niente. Fece un piccolo inchino guardandolo leggermente imbarazzata, poi Hitomi la prese per mano e la invitò a seguirla nella camera
“Però”
“Già… stasera saremo alla festa di beneficenza dei Wakabayashi, perciò ho bisogno di una delle tue magie. Per caso riusciresti a darmi anche una sistemata ai capelli?”

La ragazza sorrise all'amica, sapeva che non doveva far un grande sforzo per rendere Hitomi bellissima, di per se c'era un'ottima base. Si fece far vedere il vestito, passò lo sguardo sulla ragazza, per poi tirare fuori gli strumenti del mestiere dicendole di sedersi sullo sgabello vicino alla finestra. Socchiuse gli occhi e fece partire la magia
Genzo sentì le risate delle due ragazze provenire dalla stanza, entrambe gli avevano intimato di non entrare, perciò si mise sul divano per vedere le email di lavoro e gli ultimi risultati dei campionati. Quando decretò che fosse l'ora giusta, andò nell'altro bagno per farsi una doccia, indossò il completo elegante, per poi ingellarsi leggermente i capelli e spruzzarsi un po' di colonia. Guardò l'orologio, dovevano uscire entro dieci minuti o avrebbero ritardato. Stava per andare a bussare alla porta, ma si ritrovò Hashimoto davanti, aveva stampata sul viso un'aria soddisfatta, si mise accanto a lui dicendo “Preparati”
Capì il senso di quelle parole solo quando vide Hitomi, era bellissima. Miyu aveva reso i capelli dell'amica leggermente mossi, con maestria aveva fatto partire dal lato sinistro della nuca una treccia che andava a perdersi dietro ai capelli sciolti, posati sul lato destro. Il trucco era leggero, eppure esaltava il viso di porcellana dove spiccavano le labbra invitanti coperte solo da un gloss. Il vestito era un vero incanto, sembrava disegnato su di lei. Sentì la gola seccarsi, tentò di schiarirla “Sei stupenda”
Con una falcata le fu vicino e le diede un bacio, sentendo le proteste della truccatrice che gli intimava di stare attento al trucco
“Mettetevi vicino, così vi faccio una foto”
Miyu stava uscendo quando fu fermata da Hitomi, le diede una busta in mano, ma l'altra protestò
“No, non mi devi nulla, l'ho fatto con piacere”
“Scherzi?! Hai fatto un lavoro stupendo e meriti di essere pagata”
La truccatrice sbuffò leggermente, sapeva quanto poteva essere testarda l'amica, così accettò la busta dicendole
“Mi raccomando fammi una buona pubblicità. Divertiti”

L'autista li stava aspettando nel parcheggio sotterraneo, con un sorriso cortese le fece un piccolo inchino e le aprì la portiera, prima di chiuderla si assicurò che la gonna del suo vestito fosse interamente dentro. Sentì l'agitazione crescere quando la macchina imboccò la strada. Genzo l'avrebbe presentata a tutti come la sua ragazza, non dovevano più nascondersi e tutti avrebbero saputo della loro relazione. Aveva provato nel pomeriggio a chiamare suo padre, ma senza nessun risultato, molto probabilmente era a qualche riunione di lavoro. Gli aveva lasciato un messaggio in segreteria, spiegandogli nel modo più coinciso possibile cosa sarebbe accaduto quella sera e che si era innamorata follemente del portiere. Conoscendo suo padre l'avrebbe appoggiata in ogni sua scelta, mentre sua madre avrebbe potuto dare in escandescenza per non essere stata avvisata.
Genzo vedendola ansiosa le prese la mano e la tenne stretta a se per tutto il tragitto. Le disse chi avrebbe partecipato alla festa e se si fossero annoiati troppo avrebbe trovato una scusa per andarsene, ciò fece sorridere sia lei che l'autista.
Davanti all'entrata dell'hotel vi erano una marea di giornalisti, senza volerlo Hitomi sgranò gli occhi e sentì il cuore in gola. Genzo scese per primo dal veicolo, poi le porse la mano per aiutarla a scendere stringendola leggermente e guardandola con uno sguardo sicuro e rassicurante. I flash li inondarono, Genzo lasciò momentaneamente la sua mano, per poi stringerle la vita e chinandosi al suo orecchio le sussurrò “Sei bellissima”
Automaticamente spuntò sul viso della ragazza un bel sorriso
I fotografi cercavano di attirare l'attenzione del portiere e dell'accompagnatrice, qualcuno chiese chi fosse la ragazza accanto a lui
“È la mia ragazza, ora se volete scusarci dobbiamo entrare, se no rischiate di far infuriare mia madre”
Detto ciò porse il braccio a Hitomi e salirono i pochi gradini che li dividevano dall'entrata dell'albergo.
Una delle hostess si avvicinò con un sorriso smagliante, dopo averli salutati chiese a loro di porgergli i cappotti e gli augurò di divertirsi.
I signori Wakabayashi erano intenti a salutare gli ospiti che entravano nella sala. Hitomi fu piacevolmente colpita dall'allestimento, dovette fare forza su se stessa per non rimanere a bocca aperta. La sala era piena di fiori che spaziavano da tonalità dal rosa al bianco, le tavole erano apparecchiate con una mise en place oro-rosa e piatti di porcellana finissimi, mentre i bicchieri di cristallo facevano bella mostra di se riflettendo le luci della sala.
La “padrona” di casa li accolse con un ampio sorriso
“Siete entrambi bellissimi, Hitomi cara sei una gioia per gli occhi”
“Attento Genzo, qualche aitante giovanotto potrebbe tentare di soffiartela”
Il portiere sbuffò divertito, ma non mancò di stringerla a se possessivamente, mentre lei arrossiva leggermente
La mamma di Genzo le indicò il loro tavolo, assicurandoli che fossero con loro e il figlio maggiore
“Perchè non presenti Hitomi a Ichiro e Akemi, saranno felici di conoscerla”
Detto ciò i due si incamminarono verso il loro posto, dove erano già seduti il fratello e la cognata di Genzo
“Cavoli ho perso la scommessa, sei davvero venuto”
“Sei sempre così spiritoso fratellone, Hitomi ti presento quel simpaticone di mio fratello Ichiro e la mia dolce cognata Akemi”
Sul viso della ragazza più grande apparve un enorme sorriso, doveva essere abituata ai “battibecchi” dei due fratelli. Si alzò e le venne incontro abbracciandola leggermente
“Sono così felice di conoscerti, la signora Wakabayashi non ha fatto altro che parlare di te”
“Già, vorrei proprio sapere come fai a sopportare quel rompiscatole di mio fratello”
Senza volerlo a Hitomi scappò uno sbuffo divertito, li trovava già simpatici, mentre il sopracciglio sinistro di Genzo schizzò verso l'alto facendogli assumere un'espressione contrariata.

La serata si stava rivelando meno noiosa del previsto, Hitomi sembrava aver già legato con Akemi, scoprendo di avere degli interessi comuni. Le aveva lasciate intente a parlare di qualche artista di cui non conosceva il nome. Chiese al barista di preparargli un bicchiere di scotch
“Stasera ti dai alla pazza gioia”
“Ogni tanto fa bene svagarsi, lo dice sempre anche Tsubasa”
Ichiro fece segno al barista di preparare la stessa ordinazione del fratello
“Quando mamma mi aveva parlato di lei e della sua età avevo avvertito un campanello di allarme”
Il portiere guardò con uno sguardo contrariato il fratello maggiore, non poteva davvero pensare che Hitomi fosse un'arrampicatrice sociale, stava per rispondergli, ma vedendo il suo disappunto Ichiro continuò
“Invece mi piace, mi sembra una ragazza a modo e in gamba”
“Di la verità, ti sei rasserenato quando papà ti ha detto che la sua famiglia è ricca quasi quanto la nostra. Di conseguenza non ha mire sul nostro patrimonio”
Fu la volta di suo fratello maggiore a indignarsi, delle volte Genzo non capiva il suo punto di vista ed era sempre pronto a giudicarlo. Da piccolo aveva invidiato e quasi odiato suo fratello, non capiva perché potesse fare ciò che gli piaceva, mentre lui doveva avere quella sorta di responsabilità come primo erede dei Wakabayashi. Poi quando erano diventati più grandi, si erano confrontati e avevano trovato una sorta di punto di incontro e si erano avvicinati parecchio.
“Gen ti voglio bene, ero solo preoccupato per te”
Il minore scosse leggermente la testa, non voleva rovinare l'atmosfera, così fece un profondo respiro e ricacciò indietro l'orgoglio. Gli passò un braccio attorno alle spalle e ridendo fece tintinnare il suo bicchiere con quello di Ichiro
“Ed ecco i miei ragazzi”
“Mamma è davvero una festa pazzesca”
“Grazie caro…. Scusi può fare una foto a me e ai mie ragazzi?!!
Alla richiesta della signora il fotografo puntò l'obiettivo su i tre, la donna si mise in mezzo ai due figli prendendoli a braccetto e sorridendo in maniera gioiosa, tanto che contagiò i due ragazzi.

Si svegliò in tarda mattinata, la sera erano rientrati tardi e per di più Genzo l'aveva letteralmente assaltata appena entrati in camera. Sentiva il corpo leggermente intorpidito, tentò di alzarsi, ma la presa di Genzo, attorno alla sua vita, si fece più stretta, così si girò verso di lui con l'intento di svegliarlo. Dovete abbandonare il suo proposito quando sentì il telefono squillare, con decisione si staccò dall'abbraccio del portiere e mentre rispondeva al telefono indossò la camicia del ragazzo
“Pronto papà”
“Ti rendi conto di quello che hai fatto?”
Non era decisamente la voce gentile di suo padre, ma quella altezzosa e alterata di sua madre, non volendo svegliare la sua dolce metà si spostò nel salotto
“Ciao mamma, grazie per aver chiesto come sto. Comunque so benissimo cosa ho fatto se ti riferisci alla mia presenza alla festa dei Wakabayashi”
Poteva immaginare l'espressione furente della donna
“Dovevi avvertirci, come al solito fai di testa tua. Ora tuo padre è di la a spiegare ai soci che questa tua follia non implicherà una fusione con la compagnia dei Wakabayashi”
Hitomi tentò di capirne il nesso, insomma cosa diamine poteva fregare a quelle persone con chi stesse, era la sua vita privata e il fatto che Genzo fosse il figlio di uno degli imprenditori più importanti del Paese non implicava una questione economica. Cercò di mantenere la calma, sicuramente sua madre stava ingigantendo la questione e non le avrebbe passato suo padre, molto probabilmente era offesa perché ne era rimasta all'oscuro
“Mi spiace se papà ha delle rogne sul lavoro, ma l'ho avvertito ieri pomeriggio. Non mi sembra fosse in disappunto, dato che in serata mi ha risposto con un -Grazie per avermi avvertito, sono felice per te-. Adesso devo andare, ci sentiamo più tardi”
“Hitomi non osare riattaccare il telefono”
Troppo tardi, l'aveva fatto e aveva persino messo la modalità aereo per non essere disturbata
“Problemi?”
Genzo se ne stava nella sua totale bellezza appoggiato allo stipite della porta, era così sexy con i capelli spettinati e solo i boxer. Tentò di riconnettere il cervello e di trovare una risposta sensata
“Sì, solo uno dei soliti drammi di mia madre”
Si avvicinò a lei con uno sguardo strano, l'abbracciò e sentì le mani del ragazzo scivolare sotto la camicia e afferrarle il sedere
“Cavoli sei dannatamente sexy con la mia camicia addosso”
“Gen-Genzo tra poco arriveranno Sanae e Tsubasa”
Non la stava di certo ascoltando dato che la mano aveva superato la barriera delle sue mutandine, sentiva le vertigini e avrebbe voluto continuare quell'assalto mattutino, ma qualcuno bussò alla porta
“Maledizione è il servizio in camera, ho prenotato la colazione”
Ridendo Hitomi andò in camera per rendersi presentabile, mentre un Genzo scocciato indossò la vestaglia e andò ad aprire al cameriere.

Tsubasa e Sanae li raggiunsero per l'ora di pranzo, nel tardo pomeriggio sarebbero andati insieme a Yayoi e Jun all'inaugurazione della mostra del Maestro Nango , dove Hiro avrebbe esposto alcuni suoi lavori. Hitomi mandò un messaggio di in bocca al lupo all'amico, per risposta lui inviò una gif con Kevin di mamma ho perso l'aereo che correva spaventato contro la telecamera. La ragazza pensò fosse tipico dell'amico, si sottovalutava troppo.
Decisero di andare con l'auto di Genzo, per loro fortuna non c'erano molti giornalisti fuori dall'hotel.
Si incontrarono con i Musugi vicino alla galleria, Yayoi era raggiante col suo pancione, abbracciò tutti e con un enorme sorriso disse a Hitomi di averla vista in tv con il suo magnifico vestito e di come nella chat della nazionale stavano prendendo in giro il portiere. A quelle parole il pensiero andò ad Aoi, ma scacciò via quella preoccupazione all'entrata della mostra, era la serata di Hiro e lei non l'avrebbe rovinata con brutti pensieri.
C'era molta gente all'inaugurazione, dopo aver lasciato i cappotti alla hostess iniziarono a girare nella sale con la speranza di trovare Hiro. Un cameriere si avvicinò con vassoio pieno di calici di champagne, notando la pancia di Yayoi fece un gesto verso a una collega vicino spiegando
“Se desidera abbiamo dei cocktail analcolici a base di frutta tropicale”
La futura mamma accettò ben volentieri ringraziando i due ragazzi per la premura.
Finalmente trovarono Hiro nella terza sala, il ragazzo si accorse subito di loro ed emozionato li raggiunse
“Grazie per essere venuti”
“Figurati, sei davvero elegantissimo, ti sta proprio bene quel vestito”
Il fotografo sorrise imbarazzato, poi prese per mano la sua migliore amica
“Scusate, ve la rubo un attimo. Il maestro Nango vorrebbe conoscerti”
Detto ciò quasi trascinò la ragazza verso un gruppetto, Genzo alla vista delle loro mani intrecciate sospirò irritato, ma non si oppose. Sapeva quanto Hiro fosse importante per la sua ragazza.
“Maestro le presento Hitomi Mitsui, la ragazza delle foto”
“La tua musa”
A quelle parole Hitomi arrossì leggermente e fece un piccolo inchino per rispetto
“È un vero piacere conoscerla Maestro”
Il signor Nango era un uomo sulla cinquantina,la montatura nera e spessa gli dava un'aria seria e formale, ma il sorriso che le rivolse la fece leggermente rilassare. Aveva notato l'occhiata a scanner che le aveva rivolto, ma non in modo viscido, quasi in modo artistico. Le fece qualche domanda di cortesia per poi chiederle se avesse già visto le opere del suo amico esposte, alla sua risposta negativa invitò il suo nuovo pupillo di accompagnarla e le augurò una buona serata.
Dopo aver raggiunto gli altri Hiro gli fece da cicerone, spiegando alcune tecniche del maestro e alcuni aneddoti divertenti. Poi li condusse nella sala in cui erano esposte le opere degli allievi, non prima di aver tirato un sospiro per calmare i nervi.
Genzo trattenne letteralmente il fiato, davanti a se aveva un trittico di foto in cui Hitomi era la modella. Nella prima vi era la ragazza sulla riva di una spiaggia girata di tre quarti, con un'espressione seria che la rendeva ancora più bella, il vestito rosato lungo era immerso in parte in acqua e questo creava una sorta di coda. La seconda ritraeva Hitomi sdraiata a galla con gli occhi chiusi. L'ultima invece era un primo piano del viso, dove da fuori dall'oceano vi erano solo gli occhi e la parte superiore del viso. Gli venne in mente solo una parola, intense
Sane si avvicinò di più alle foto
“Ha ragione il tuo maestro, in queste foto hai reso Hitomi una sirena. Sono bellissime”
Hitomi alla vista di quelle foto arrossì vertiginosamente, non immaginava fossero così enormi, con un certo imbarazzo si girò verso un altro pannello dove erano esposti dei paesaggi. Genzo le si avvicinò prendendole una mano e facendola girare verso di lui
“Sei bellissima,non devi vergognarti”
La ragazza si morse il labbro e tentò di calmare il rossore, non sapeva il perché ma aveva sentito una sorta di imbarazzo, forse perché a vederle c'era Genzo e tutti gli altri.

Con una scusa era riuscito ad allontanarsi, riuscì a parlare con uno degli organizzatori della mostra e chiese di poter comprare il trittico dei Hiro, sul momento l'uomo rimase sorpreso, forse era stupito dal fatto che una delle prime opere vendute non fosse una di Nango, dopo essersi ripreso condusse il portiere da chi si occupava delle vendite. La ragazza gli sorrise cordiale, controllò sul computer, non gli passò l'espressione stupita sul viso della venditrice
“Sono in vendita solo due”
“Come scusi?”
“La prima è già stata acquistata da un'altra persona”
Genzo assunse un'espressione scioccata, non capiva il senso di prendere una sola foto, scosse leggermente la testa per poi chiedere se era possibile avere il nome dell'acquirente, ma la ragazza gli disse che non era possibile a causa della privacy. Stava per controbattere quando fu fermato da Sanae
“Sono stata io ad acquistarla, per di più a scatola chiusa. Prima della mostra ho chiesto a Hiro di vendermene almeno una”
Il portiere tirò un sospiro di sollievo. Non gli piaceva l'idea della foto della sua ragazza nel salotto o studio di un estraneo
“Perciò per averla devo solo comprarla da te”
“Mmmm vedremo, mi piace molto quell'opera, magari te la presto”
Genzo rise dell'espressione dell'amica, le porse il braccio e la invitò a raggiungere gli altri.




Buon anno a tutti, iniziamo con un nuovo capitolo. Hitomi e Genzo sono ancora un pò i protagonista, ma cosa posso farci se adoro il nostro portiere?! Giuro di non essermi dimenticata di Sanae e Tsubasa ^^ Grazie davvero per tutti coloro che leggono la mia storia. Grazie anche a cinafri, Attila82 e Mary1987 i vostri commenti mi mettono sempre di ottimo umore e mi fanno anche riflettere. Speriamo di riaggiornarci presto
Syerra




 

   
 
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