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Autore: Herit    14/01/2022    0 recensioni
Molto tempo fa, in un tempo di cui nessuno ha più memoria, venne predetta la fine degli dei e con essa del grande impero di Qunall.
Sei sconosciuti verranno coinvolti loro malgrado in trame contorte e segreti aberranti, storie del passato e visioni del futuro, scoprendo il vero prezzo della libertà.
"Con la morte della Dea Madre chi credete sarà libero? Gli dei o i mortali?"
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo
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Non capisco – o meglio preferisco preservare la mia sanità mentale e non comprendere – il rapporto che si è instaurato tra Lucien e Goldenhorn, ma ho la sensazione che prima o poi il nostro amico scassinatore finirà per ammazzare il tiefling. Fatto sta che dopo un iniziale battibecco simile a quello che potrebbe esserci tra due amanti identici (inquietante!) e di vecchia data, finalmente si dileguano all'interno della casa che dà proprio sulla taverna. Non ci vuole molto. Una manciata di minuti dopo li vediamo emergere dal lucernario sul tetto dell'abitazione. Quello è il segnale per Liah di andare: sono certa che non avrà problemi a distrarre la cameriera. O a sedurla. O a pagarla. Il danaro può tutto a questo mondo, in fondo. 
Ed è il segnale anche per noi per iniziare a muoverci. Ho sempre con me della carne secca: non si sa mai cosa possa succedere! Ed ho imparato vivendo nella foresta che carne, ghiande e frutta secca, possono diventare un'ottima merce di scambio nei momenti di bisogno. E questa è l'occasione giusta per mettere in uso questi insegnamenti. Mi avvicino al cane acquattato lì per fare la guardia e gli lascio della carne, proseguendo poi assieme alle altre verso il capanno. Una volta dentro scopriamo ciò che già avevamo intuito: la birra che ci hanno tanto gentilmente offerto viene dogata. O meglio avvelenata con dei funghi che portano ad una grave paralisi corporea. Forti della nostra scoperta, e con la sensazione che forse la carne che ci hanno sconsigliato di mangiare non sia esattamente carne animale, decidiamo che è il momento di darcela a gambe. E soprattutto di riportare le nostre scoperte agli altri. Se non che in quel preciso istante sentiamo Grunt sbraitare andando verso la locanda a braccetto con il Goliath che ha quasi ucciso e lo gnomo che faceva da banditore alla lotta nell'arena. 
Di male in peggio. Ma c'è da dire che a modo suo ci ha avvertite! 
Abbiamo poco tempo per escogitare un piano. E devo anche augurarmi che questo vada per il verso giusto. Il cane mi è di nuovo di aiuto. Se prima pensavamo di andare a controllare le cucine e i magazzini della taverna, la creatura ci consiglia di andare ai piani superiori. E così fanno Poppy ed Ayra, agevolate dalle loro capacità di mimetismo. Io come Erika non posso fare molto, quindi decido di attendere dentro il capanno per un po'. Vorrei potermi vantare di aver appreso la pazienza dagli elfi, caro Diario, ma c'è una differenza sostanziale tra loro e me. Loro sono eterni. Io no. Riprese le mie reali sembianze comincio ad arrampicarmi su per il muro. La magia mi è amica: l'unica di cui riesco a fidarmi. Salgo come un ragno fino alla finestra della soffitta e ciò che trovo davanti è uno spettacolo piuttosto... sconvolgente? Una enorme stanza imbrattata di sangue, con orde di topi pronte ad aggredire chiunque vi metta piede ed una creatura seduta ad una scrivania intenta a scrivere. Con... una freccia conficcata nella spalla..? 
E dal balzo che gli vedo fare dopo aver scoccato il dardo, credo proprio sia stato uno dei due Lucien – forse quello originale – ad attaccare per primo. Quello che però mi lascia più perplessa è la gigantesca fragola che si scaglia sopra ad una delle adunate di pantegane presenti nella stanza. 
Sai, Diario? Non credo proprio che quello sia uno studio dentistico come cerca di farci credere la donna seduta alla scrivania. Donna che si strappa una freccia di dosso senza fare il minimo rumore o battere ciglio. E soprattutto... senza perdere nemmeno una goccia di sangue. 
Quale folle strapperebbe i denti alla gente per sostituirli con denti di oro? L'oro costa. Tanto. Perché qualcuno dovrebbe svenderlo così? 

Caro diario, hai mai sentito il detto 'non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire'? Bene, la nostra amica dentista si presenta proprio così: sorda a qualunque tipo di provocazione, ma anche a qualunque tipo di ragionamento. 
Ammetto di continuare a non comprendere cosa se ne faccia davvero dei denti che a detta sua scambia con altri d'oro, ma a questo punto non è nemmeno di mio interesse scoprirlo. Mi chiedo se domandando alla persona giusta, ci saprebbe dire cosa ne è stato del proprietario di quel dente..? 


Ora ti spiego. 
Trovandoci tutti concordi sul fatto che continuare a lottare con un possibile cadavere ambulante, topo mutante trasformato, o viceversa, umano capace di comprendere la lingua dei topi (come me del resto), decido di usare una delle mie risorse preferite. Se sai parlare con gli animali, questi possono regalarti enormi soddisfazioni. Decido dunque di tentare l'approccio anche con una delle orde di topi che popolano la soffitta e questa risponde positivamente, creando un unico grande topo composto da pantegane. Provo a chiedere loro cosa accade in quella cantina. Che tipo di carne viene data loro da mangiare. Dubito che tutto il sangue presente in quel luogo derivi da una sola persona. Ed il numero di sorci lì presente potrebbe tranquillamente spolpare tutto il nostro gruppo senza uscirne davvero sazio! 
Tuttavia, quel che ne ricavo è che la storia della nostra presunta dentista è vera: in quel posto cavano i denti alla gente, ma non per usarli come moneta di scambio come ha cercato di darci ad intendere lei, quanto perché i topi li collezionano. 
Ed a conferma uno di quei topini mi regala un incisivo (ancora sporco di carne – e spero sia quella di un pasto!) che ora giace all'interno della mia scarsella. Cercherò di capire cosa succede qui veramente, ma in altro modo. Se e quando lo riterrò opportuno. 
Gli altri si ritirano, ed io con loro. Scendo nel cortile interno, vado a ringraziare il cane per la sua veglia, e quindi sbircio dallo spioncino della porta che dà accesso alla locanda. Poco prima c'è stato un tonfo simile a quello di un grosso sacco che è rotolato giù dalle scale. E non sbaglio di molto: Grunt giace a terra privo di sensi e Liah e Lucien si contendono la parte più grossa del lavoro. 
E... potrei non intendere il torso dell'orco. 
E mentre loro escono dalla porta principale della locanda io li seguo dall'alto dei tetti. Amo osservare le città dall'alto: sembrano tanti formicai brulicanti di vita. Sono una sprovveduta, però. Perché non mi viene in mente di controllare se Gradaigh sia ancora al suo posto, lo do per scontato. 
Che errore sciocco! 
L'involto che Poppy porta con sé, però, attira la mia attenzione. Quando lo apre, posso chiaramente vedere all'interno un abito. E' spinta da questa curiosità che li raggiungo a terra, accodandomi a loro. E' un gillet da bambino in pelle di cinghiale. Conosco bene la loro pelliccia e la consistenza di quel tipo di pellame, quindi non faccio fatica a riconoscerlo. E poi... ha qualcosa di familiare. Molto familiare. Lo ricordo nei miei sogni. Nelle notti di luna piena. Taccio però. 
Meglio tacere le sensazioni, che dar loro voce a volte. 
Poi si creano false aspettative. 

Ciò che avviene una volta giunti alla locanda è un'escalation di disastri: Ayra ci comunica di volersi fare un bagno mentre noi consumiamo il primo pasto decente della giornata. Non comprendiamo bene cosa accada mentre noi mangiamo. Le urla di Grunt che nel mentre si è ripreso (ed ha quanto pare non ha ben chiaro che le latrine sono sempre esterne ai locali), fanno da prologo ad un grosso buco nel pavimento. E di nuovo urla. Se prima l'Orco è rimasto chiuso fuori dal bagno, a quanto pare ora è l'opposto e lui non riesce ad uscire, restando chiuso dentro. Sentiamo il rumore della porta del bagno che viene scardinata malamente. E l'attimo dopo Bianca, la grizly, si sta già incamminando su per le scale. 
Ayra intanto ha l'espressione di un gatto che ha incastrato il topo. Ho idea che faccia parte anche lei del progetto per la demolizione del piano superiore della locanda. Il ruggito di Bianca ci fa trasalire tutti, intanto. Ed onde evitare le furie di un orso imbestialito e soprattutto di essere cacciati dall'unica locanda che ci ha accolti tutti, decido di riaggiustare quanto meno il pavimento. 
Tralascio di raccontarti le molestie di Goldenhorn nei confronti di Lucien mentre questi sta cercando di fare il bagno. Sono dell'idea che il mezzelfo abbia bisogno di distendere i nervi, ed un po' di ginnastica da camera non gli farebbe male, ma del resto parliamo di un 'Senza Dio'. Starei anche io sulle spine, se avessi un cartello con su scritto 'Ismet, prendimi, sono la tua cena!' in bella vista agganciato al collo. 

Negli anni all'eremo ho conosciuto diversi Senza Dio. Per lo più Umani e Mezzelfi che erano cresciuti nel terrore, come schiavi. Privati della fiducia nei confronti del prossimo, del mondo e degli stessi Dei. E presso il nostro circolo hanno ritrovato la fede, votandosi per lo più a Baal. 
Come puoi, in fondo, non credere in Lui quando Lo puoi scorgere a distanza, godendo dell'abbondanza e della pienezza dei raccolti che ti concede? 


Ad un certo punto Liah decide di ritirarsi: tra le due è sempre la prima a coricarci, anche quando viaggiamo assieme. Si concede sempre dei lunghi riposi prima che inizi la vera veglia notturna, lasciando a me il piacere del riposo nelle ore più buie. Poppy ed io intanto interroghiamo lo Gnomo marito di Bianca, riguardo al gillet trovato quel pomeriggio e soprattutto riguardo il biglietto che lo accompagna e che cita un certo 'Eterno Viaggiatore'. Trattandosi di religione umana legata al plenilunio il nostro Anfitrione non pare molto ferrato. Al contrario sembra sia andato piuttosto avanti con alcol ed erba pipa. Quindi una volta rientrato Grunt il nostro gruppo si divide: Ayra, Poppy ed io andremo verso la chiesa della città a fare un po' di indagini; Goldenhorn, Grunt e Lucien, invece, andranno in cerca di Gradaigh per fare un po' di chiarezza a riguardo. Del resto a tutti è sembrato piuttosto ferrato riguardo a magia e misticismo, quindi perché non interpellarlo? Inoltre è appena metà pomeriggio: finite le nostre indagini avremo anche il tempo per cenare ed assistere allo spettacolo delle 'luci danzanti'. Ci diamo appuntamento al porto e ci dividiamo. 

Non ci mettiamo molto a raggiungere la cattedrale della cittadina. Le strade si spopolano mano a mano che il sole continua a calare: la gente si dilegua per concedersi un buon pasto o per tornare alla propria dimora e quindi le strade divengono meno popolose. C'è una cosa che non ho mai compreso dei culti ecclesiastici: come si può raggiungere la comunione con gli Dei in quelle tombe di pietra? 
Il prete al quale ci rivolgiamo, poi, sembra avvalorare la mia ipotesi sulle tombe. Parla come farebbe un morto, rivelandoci di sapere ben poco riguardo ai culti umani. Come c'era da aspettarsi, del resto. 
Ci spiega che “Eterno Viaggiatore” non è altro che uno degli epiteti di Borg. Colui che tradì il volere di Quillan rendendo gli umani una razza abominevole. Maledetta. 
Le leggende vogliono che l'Eterno Viaggiatore si muova tra le città, là dove si trovano le comunità di umani. E che viaggi di casa in casa nelle notti di luna piena chiedendo un pasto e qualche chiacchiera in cambio di doni per i bambini. 

- Dicono che le leggende sono tramandate per fornirci insegnamento. 
Si dice che in ogni leggenda c'è un fondo di verità. -


Ed io conosco la verità, palpabile e concreta dietro a quella leggenda. E' scritta proprio qui, Caro Diario. Tra le tue prime pagine. E mi stringe la gola ora come allora al ricordo. Di nuovo preferisco tacere. Questa volta non per non creare aspettative, ma perché ci sono cose che vanno scoperte poco a poco. Indagate come indagheremmo noi stessi. Perché parlare di un Dio che non mi appartiene, ma che mi ha graziato della sua presenza nonostante non sia umana, è un miracolo che concerne solo me. Lasciamo la cattedrale che la sera sta già scendendo, decise a riportare quel giacchetto di pelle al suo legittimo proprietario. Ma a quanto pare la madre del legittimo proprietario lavora al “Gabbiano dorato” e Poppy ed Ayra sono fin troppo riconoscibili. Decido di provare io, assumendo nuovamente le sembianze di Erika. E quando il nano scorbutico alla porta non sembra voler cedere alle mie spiegazioni ed alle mie lusinghe, beh, decido di fargli provare in prima persona cosa significhi fare da appendi abiti, piazzandogli il gillet addosso per dileguarmi poi alla chetichella. 
Raggiunte nuovamente le ragazze, decidiamo che torneremo più tardi a sorvegliare la zona per vedere se Borg deciderà di mostrarsi davvero o meno. 

Ci ricongiungiamo con il resto del gruppo (Lucien al solito è furioso con Horn) quando il sole ormai è calato, così da assistere assieme allo spettacolo delle “luci danzanti” di cui ci ha parlato il nostro padrone di casa. Anche perché a quanto pare i nostri amici non hanno avuto fortuna nella ricerca, ed anzi, da quel poco che ho capito hanno vagato a vuoto per ore. Un po' di svago potrà farci solo bene, e devo ammettere che lo spettacolo vale tutta la pubblicità che è stata fatta. 
Quell'insieme di magia che riempie l'aria stuzzica le emozioni, facendoci tornare un po' tutti bambini per una buona mezz'ora. Mi dispiace solo che Liah se lo sia perso. 
Glielo racconterò domattina come prima cosa appena sveglie! 


E. 






Ci sono degli appunti scritti in calce, appuntati in piccolo: 
- Imparare la lingua dei Tiefling
- Scoprire a quale divinità appartengano i tatuaggi degli orchi.









Non so se si usi ancora rispondere alle recensioni durante i capitoli, ma... 
@Paiton: Il diario di Echatis - mio personaggio e voce narrante in questo caso - viene aggiornato ad ogni sessione. Quindi sì, so dove voglio andare a parare almeno fino alla metà della campagna che abbiamo già giocato. Ma no, non so come andrà a finire in quanto la campagna stessa è ancora in corso e conoscendo la master ci aspettano ancora tanti colpi di scena. Per la minuzia... è solo perché il mio personaggio si fa mille paranoie, e quindi gli piace appuntare tutto al meglio, così da poterci ragionare nel corso degli eventi. 



 
   
 
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