AEGLOS:
LIBERA
Le nere scale di Barad-dur
sembravano non
avere mai fine, ma io continuavo imperterrito a correre, una mano
premuta su un
fianco cercando di schiacciare il dolore alla milza.
I rumori della battaglia mi
giungevano
ovattati dalle spesse mura, ma riuscivo comunque a distinguere le grida
e il
clangore delle lame che si intrecciavano proprio all’esterno
della torre.
La sortita a cavallo aveva
funzionato, respingendo
gli assedianti e liberando Minas Tirith, finchè Elrond non
era riuscito a
spingere gli Orchi fino al Cancello Nero e ad entrare addirittura a
Mordor.
Rivedevo le schiere degli elfi e
degli
uomini, i coraggiosi cavalieri di Rohan, i nani marcianti al ritmo
tuonante di
una delle loro canzoni di guerra, mentre il loro re Gimli cantava
più forte di
tutti.
Riuscivo nettamente a ricordare il
volto
del mio amico Legolas, non più un fanciullo come lo
ricordavo, ma ormai un Re,
giusto, coraggioso e saggio.
Mi aveva toccato una spalla proprio
in
mezzo alla battaglia, puntando i suoi occhi nei miei. Non aveva
pronunciato
parola alcuna ma avevo capito…avevamo capito entrambi.
Riportala indietro, Aeglos.
Avevo annuito lievemente e mi ero
voltato
per correre verso il portone spalancato della torre, da cui fuoriusciva
l’ultima guardia di Uruh-hai di cui Morgoth era in possesso.
< Aeglos! Fermati! >
Lindir cercava
di fermarmi, mentre respingeva il fendente di un orco con il suo lungo
pugnale.
Rivolsi la mia mente a lui con
tutte le mie
forze per fargli capire che dovevo farlo e che non doveva fermarmi.
< No! >
gridò, ma la sua esclamazione
venne soffocata da un vento impetuoso.
Un corno suonò facendo
rimbombare le sue
note tra gli elmi e gli scudi, prima che gli rispondesse un possente
nitrito.
Finalmente i Valar accorrevano in
nostro
aiuto, rompendo il loro volontario isolamento, e il nitrito di Nahar si
fondeva
alla risata possente di Tulkas.
Finchè anche le grandi
Aquile di Manwe non
piombarono sui servi di Morgoth come una frana distruttrice.
Allora ero entrato nella fortezza
del
Nemico lasciandomi alle spalle tutto.
Raggiunsi la sommità
ansimando per la lunga
corsa e per la paura di ciò che avrei potuto trovare.
Pregavo che non fosse morta, che la
mia
bella Alatariel respirasse ancora.
Turbini di vento spalancarono la
porta e
vidi con stupore il bianco avviluppare il nero e sottometterlo, per poi
sparire
lasciando un vuoto innaturale nella grande sala di pietra.
Entrai di corsa e la vidi
strisciare
carponi verso il Silmaril e tendere la mano con una luce spiritata
negli occhi.
< Alatariel, non farlo!
> gridai
disperato, paralizzato dal terrore di ciò che vedevo.
Lei parve non sentirmi e
afferrò il
Silmaril. Per un secondo lo guardò, il trionfo a deformarle
il viso.
Mi lanciai verso di lei e in
quell’istante
iniziò a urlare, un penetrante grido di sofferenza che mi
straziò il cuore
facendomi rabbrividire.
< Alatariel! >
esclamai e la presi
per le spalle, girandola e tenendola ferma mentre si contorceva in
preda agli
spasmi.
< Esso brucia la mia carne!
>
gridava, le lacrime che le rigavano le guancie e le cadevano sulla mano.
Guardai e vidi la sua pelle
staccarsi dal
muscolo e divenire di un rosso innaturale, ma le dita rimanevano
serrate.
< Lascialo! > la
pregai < Alatariel!
>
< Mi brucia! >
< Non hai il diritto di
toccarlo!
Lascialo o ti ucciderà! >
Improvvisamente sembrò
riacquistare la
vista e mi vide. Spalancò gli occhi e gridò di
nuovo.
< Sono io, sono io, Aeglos!
>
Alatariel spalancò la
mano e il Silmaril
scivolò sul pavimento con un tonfo sordo.
Finalmente lei smise di urlare e
iniziò a
piangere, scuotendo le spalle. La abbracciai stretta.
< Tutto è vano
> diceva < il
giuramento è sciolto e tutto è vano >
Si staccò da me e mi
mise lentamente a
fuoco, mentre la ragione tornava in lei.
< Oh Aeglos, non puoi essere
qui. Questa
è un’altra illusione, una visione di
Lorien… tu mi odi Aeglos, mi hai lasciata
per sempre…mi hai mandata via e mai più ti
avrò…>
< No Alatariel, ti amo e ti
ho aspettato
fin troppo. Ora sono venuto a prenderti e a reclamarti come mia. Non
sono una
visione, sono vero… e tu sei libera dal giuramento >.
< Non sono degna >
mormorò < ho
fallito >.
Chiuse gli occhi e io le baciai
delicatamente la fronte.
La sua mano cadeva morta sul
pavimento e
quando la presi tra le mie, dovetti reprimere un’esclamazione
disperata. Era
rosse e bruciata, con la pelle ridotta a brandelli dal contatto con la
pietra.
Mi strappai un lembo della casacca
e cercai
di fasciargliela, poi presi il Silmaril e l’osservai.
Era freddo e lucente e provai un
moto
irragionevole d’odio verso quell’oggetto,
responsabile della mia infelicità per
tutto quel tempo, un oggetto che aveva rovinato per secoli la vita di
Alatariel
e che ora aveva intaccato il suo corpo.
Avrei voluto distruggerlo, ma non
lo feci,
limitandomi a nasconderlo in tasca.
Mi avvicinai di nuovo ad Alatariel
stesa
sul pavimento, il viso contratto e i capelli in disordine. Mi sembrava
ancora
più bella di quando l’avevo vista per la prima
volta, in piedi e fiera sul molo
di Alqualonde, quando ancora non vi era stato giuramento fra noi.
Ma anche adesso non vi sarebbe
stato più,
pensai con gioia.
Lei non aveva fatto la fine dei
figli di
Feanor, ero riuscito a impedire che la pazzia la conducesse alla morte.
Sorrisi sollevato, chinandomi ad
accarezzarle una guancia, quasi incredulo di poterla toccare di nuovo.
Passi improvvisi nel corridoio mi
allarmarono, ma sospirai sollevato quando vidi Lindir, il pugnale
macchiato di
sangue nero ancora stretto nel pugno.
Guardò sorpreso
l’elfa sdraiata sul
pavimento, come la principessa di quelle fiabe che gli uomini sogliono
raccontare ai propri figli, e me inginocchiato al suo fianco con la sua
mano
fasciata tra le mie.
< Sei ferito? > mi
chiese con
apprensione.
< Non temere, amico mio, non
sono
ferito, ma Alatariel si > mi voltai verso di lui <
Portiamola via di qui
non appena la battaglia sarà conclusa >.
< Ma la battaglia
è conclusa! >
esclamò < e Legolas mi ha detto tutto. Sire Aragorn
è ferito ma non è nulla
di grave, mentre Sire Elrond è illeso. Avevo paura che
entrando qui avrei
trovato due corpi senza vita. >
Si guardò intorno.
< Morgoth non è
qui? > chiese.
< No > risposi
< Manwe è venuto
per primo e ha affrontato il fratello. Non abbiamo nulla da temere
>.
< Andiamo > fece
Lindir e, voltatosi,
scese rapidamente le scale.
< Coraggio, amore mio
> sussurrai nel
suo orecchio, sollevandola come una bambina < nessuno dei due
è più schiavo
di nulla ora… > sorrisi < se non
dell’altro >.
Eccomi qui, un nuovo capitolo subito pronto per voi! è breve e di passaggio, l'ho scritto tutto in un pomeriggio ma ne sono innamorata come non mai!
L'emozione di scrivere del tanto sognato incontro fra i due è davvero indescrivibile, ma solo nel prossimo capitolo i due si parleranno sul serio e si chiariranno, ma........................no sto dicendo troppo! Ci sono ancora diversi punti da chiarire: quali effetti avrà avuto la rottura del giuramento su Alatariel? Cosa accadrà fra lei e Aeglos? E Legolas? E Finrod?
Beh vi lascio qui a rimuginare con calma e vado a fare i miei ringraziamenti personali.
Luthien_8: grazie mille cara per i complimenti! La maturità è andata bene e ora si pensa all'università! Come vedi afferrare il Silmaril non è stata una buona idea, e la nostra Alatariel si è dimostrata indegna di possederlo, roprio come era accaduto a Maedhros e Maglor che però preda della pazzia hanno fatto una brutta fine.
Helkamirie; eh mellon nin, addirittura capolavoro?? Non me lo merito e sei troppo gentile! Però sono contenta che la scena del duello ti sia piaciuta, era la scena clou e ci tenevo molto. Anche io ho sempre immaginato Morgoth come mostruoso ed enorme, come è descritto per esempio nel Silmarillion, ma ho pensato che una volta uscito dalla Ruota del Mondo e quindi abbandonata la Forma che aveva assunto nella Terra di Mezzo ( e di cui non riusciva a liberarsi) per tornare a essere 'pensiero' come in origine, beh al suo ritorno poteva essere in grado di prendere un corpo come i Valar o come se stesso (e Sauron) all'inizio. Un ragionamento contorto che sperò però apprezzerai. Come vedi la voce era di Aeglos che continua a pensare unicamente a lei...vi sono stati parecchi malintesi fra loro vero? Cosa si diranno? Attendo con ansia le tue ipotesi!
Un grazie infine ai tanti lettori silenziosi e a chi ha inserito questa storia fra i preferiti o le seguite. Un bacio dalla vostra Thiliol!
P.S. piccolo consiglio musicale: colonna sonora dei prossimi capitolo "Insolita" della Vebrazioni, sembra essere stata scritta apposta!