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Autore: Spensieratezza    27/01/2022    1 recensioni
Ci troviamo alla fine della decima stagione, Dean ha deciso di non uccidere Sam, ma ha scatenato l'oscurità sulla terra, che ha avvolto lui e Sam, intrappolati nell'impala. Cosa succederà dopo che quella oscura nebbia li ha avvolti?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Sam e Dean non seppero quanto durò quell’oscurità, a loro sembrarono ore, anche se ad un certo punto persero la cognizione del tempo..poi improvvisamente sembrò loro di scivolare in una voragine, come un abisso profondo, fino a quando..

Non si risvegliarono nella loro macchina.
“Sammy!!”
“Dean..che..”

Sam aprì gli occhi e vide gli occhi di suo fratello, sgranati a guardarlo.
Era così strano vederlo finalmente dopo tutta quella oscurità.

“Anche tu vedi la macchina?”
“Sì..” disse Sam e subito controllò fuori dai finestrini.
“Siamo fuori?
“Sembra di sì. Aiutami ad uscire da questo pantano.”

Sam non se lo fece ripetere una seconda volta, era ben felice di avere una scusa per non parlare di quello che ricordava fosse successo nell’oscurità.

Sogni? Incubi? Realtà? Allucinazione? Non lo sapeva neanche lui.
 
 
 
 
*

Da quando Sam e Dean avevano fatto ripartire la macchina, non si erano più rivolti la parola, sembrava che avessero troppa paura per farlo, ma dopo dieci minuti, la tensione divenne insopportabile.
“Dean..”
“M-mh?”

“Dovremmo..parlare di quello successo prima?”
“NO!”
Brutto segno, pensò il minore.
“Ma..qualcosa è successo, vero?”

Dean lo guardò sconvolto e incazzato e poco ci mancò che inchiodasse.
“Sam..sei scemo o cosa??”
“Che…?”

“Se ti dico che non voglio parlarne, e tu continui, mi porti ad avere dei dubbi sulla tua intelligenza!”
Ok, Dean aveva provato le stesse esperienze, le ricordava e non voleva parlarne.
“Va bene.” Sospirò Sam.
“Bene!!” sbottò Dean furibondo.

Sam non pensava di meritarsi quella furia, in fondo era ingiusto scaricare su di lui tutta la colpa di quanto successo. Erano stati in due. Ma Sam capiva che era inutile cercare di ragionare con il fratello quando stava così. Avrebbe riprovato a farlo ragionare più tardi.
 
 

*

Quando tornarono al bunker, però, la tensione tra i due fratelli sembrava essere scesa a meno 100, Sam riflettè sul fatto che l’oscurità era scesa sulla Terra, se Dean non voleva parlare di quanto accaduto tra loro – ma era davvero accaduto qualcosa in fondo? – avrebbero dovuto parlare perlomeno di quello!

“Vado a farmi una doccia!” disse Dean.
Sam sospirò. Sembrava che il fratello volesse evitarlo ad ogni modo.
Non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a rimpiangere quel buio.
 
 
 
*

Sam era nella sua stanza, a leggere un libro, aspettando che Dean uscisse, pensando che finalmente avrebbe dovuto perlomeno metterlo davanti alle proprie responsabilità, riguardo al genere umano. Capiva l’imbarazzo, ma dovevano capire che cosa fosse questa cosa e perché li aveva soggiogati e manipolati a tal punto da…
Sam si mise il braccio a coprirsi gli occhi.

Aveva davvero baciato suo fratello e fatto del petting con lui o era stato solo un sogno?
Quanto di quello che era successo, era reale e quanto un’allucinazione?

Supponeva di poter cercare di convincere Dean che fossero stati manipolati e che quanto era successo non era colpa loro, tutto pur di convincerlo a guardarlo di nuovo e non come una sorta di mostro malato.

Avrebbe nascosto quanto di quello che era successo, gli era piaciuto. Avrebbe finto che non aveva goduto di tutto quello, avrebbe finto di non aver visto quanto anche Dean ne sembrava felice.
Avrebbe fatto tutto questo, lo avrebbe fatto per Dean. Per loro. Per il loro rapporto.
Ma Dean doveva ascoltarlo, altrimenti era tutto inutile.

Dean aveva fatto piombare l’Oscurità sulla Terra, pur di non ucciderlo!

Era a suo avviso molto più grave di un petting tra di loro, dovuto a una sorta di allucinazione indotta. E  quello stronzo di suo fratello doveva capirlo! Glielo avrebbe fatto capire a forza se non..
Ma a proposito..
Quanto ci metteva ad uscire da quella cavolo di doccia?
Oh, cazzo, non era che…

Sam si alzò dal letto e corse come una saetta, prima a controllare in bagno e poi in salotto e poi in tutta la casa.
“DEEEEEEEEEEEEEEEAN!!”

Era corso fuori e aveva notato subito la macchina sparita.
“NO! NOOOOO!”
Come aveva potuto farlo? Come aveva potuto abbandonarlo di nuovo?
Cercò di chiamarlo ma il cellulare era spento.
Sam crollò sul divano a piangere.
 
 
 
 
*

Dopo circa un’ora, Sam venne svegliato da una mano che gli accarezzava gli zigomi del volto, dolcemente.
“Mmm..ma che..”
Dean spostò la mano, un po’ imbarazzato.
“Ehi..” disse Dean sorridendo.
“D- Dean?? Dove sei stato??”

“Da nessuna parte. Ho fatto un giro di andata e ritorno. Avevo..bisogno di schiarirmi le idee.”
“Credevo..” Sam si spettinò i capelli. “Credevo te ne fossi andato. Via.”
Dean si girò e si mise una mano sulla bocca.
“Sì…io..ci ho pensato. È vero, volevo andarmene.”

“E perché sei tornato indietro?” domandò Sam amareggiato.
“Perché..” e dicendo così, si voltò a guardarlo. “Perché la lontananza da te era insopportabile.
Sam rimase a bocca aperta. Dean non aveva mai detto cose così, non esplicitamente.

“Pensavo che era quello che volevo.” Spiegò Dean. “Allontanarmi per un po', per pensare..per riflettere..ma poi..ho sentito una sofferenza enorme aleggiare in me. DOVEVO tornare indietro. Dopo tutto quello che abbiamo passato, un’altra separazione tra noi, mi lacerava.”

“Per fortuna l’hai capito, meglio tardi che mai!” disse Sam.
“Sì..” disse Dean, abbassando il capo. “Sono un coglione, lo so..ma cerca di capirmi, quello che è successo prima..”

“Ah, adesso vuoi parlarne??” era più forte di Sam. Dean era davvero un coglione e lo stava dimostrando ogni secondo che passava.
Però insieme a quello, c’era anche qualcos’altro.
Sam lo aveva percepito da quando erano tornati in loro stessi.

Solo che prima era troppo concentrato sul silenzio tra loro, per farci troppo caso.
L’energia tra di loro..era di nuovo come quella di un tempo.

Non che l’amore tra di loro fosse mai diminuito, o esaurito, ma un tempo percepiva di più l’alchimia e la sintonia tra di loro, percepiva l’energia tra di loro anche se non si toccavano, poi con l’andare degli anni, le separazioni, i litigi continui, i tradimenti, le delusioni..Sam sentì come una spaccatura tra loro che veniva ricucita sempre, certo, ma c’era e Dean non lo guardava più come lo guardava una volta, come fosse una piccola perla custodita in fondo al mare e da proteggere.
Ma come una delusione continua.

Adesso, magari sbagliava, ma da quando erano tornati, era come se…
Dean lo guardava ancora in quel modo.
Come se..come se fosse suo. Solo suo.
La cosa più preziosa che possedesse.
E adesso stava SORRIDENDO, quell’essere diabolico.

“Ma che c’è..ridi adesso? Hai qualche disturbo mentale per passare così dalla collera alla risata?” chiese Sam e anche se voleva sembrare collerico, suonò divertito.
“Mpff..no.” disse Dean sorridendo. “Stavo solo pensando..non è che..”

“Non è che, che cosa??” lo incalzò Sam., senza capire neanche sé stesso. VOLEVA che Dean ne parlasse o ne aveva terrore?
“Non è che abbiamo vissuto una qualche sorta di trip allucinogeno?” chiese Dean a fatica ma poi guardandolo negli occhi, per poi abbassarli subito dopo.

Quello sguardo. Gli era mancato così tanto.
Una volta Dean lo guardava costantemente, poi lo fece sempre più raramente, man mano che ogni volta lo deludeva sempre di più.
“Questo è poco, ma sicuro, considerando che..abbiamo rivissuto i momenti peggiori della nostra vita..o almeno io..tu?”
“An..anch’io..”

Si guardarono entrambi, indecisi.
“Io ho rivissuto quando sono stato a Stanford. Tu mi venivi a prendere.”
Dean lo guardò esterrefatto.
“Allora abbiamo vissuto la stessa cosa.”

“Credi..che sia stato così per tutto? Abbiamo visto le stesse cose?” chiese Sam imbarazzatissimo.
“Che importanza ha?? Abbiamo visto quello che l’Oscurità voleva farci vedere!” disse Dean sbattendo le braccia.
“Pensi che..siamo stati manipolati?” chiese Sam.
Dean si grattò una guancia tanto per prendere tempo.

“L’Oscurità ha giocato con la nostra mente, ha manipolato i nostri pensieri..facendoci credere che fossero nostri.”
Oh, andiamo! “ sbottò Sam, facendolo sussultare. “So cosa ho visto!! E pensi davvero che non avrei desiderato che fossi tu, invece di Lucifer?? O comunque prima di lui??

Dean lo guardò, sbiancando, o perlomeno Sam pensò che fosse diventato di tutti i colori.
“Tu e Lucifer..”
“No!! No. NO!! Non intendo quello!! Lucifer non ha mai..che schifo, Dean!! Non pensarlo nemmeno, non mettermi questa immagine nella testa, dio, mi viene da vomitare!”

“Okay..sei tu che dici cose ambigue e..cosa volevi dire allora?” subito si preoccupò.
“Lo sai, eri nella mia mente.” Disse Sam, guardandolo fisso negli occhi.
Dean resse solo per poco, poi abbassò lo sguardo.
“Dio, Sam, non puoi essere serio!”

“Perché?? Credi che farsi possedere dal diavolo sia meglio??”
“No!! NO!! È una cosa..ma davvero..farti..” fece un gesto con le mani, indicando lui e Sam se no fosse per la situazione comica, sarebbe scoppiato a ridere. “Da me..lo avresti preferito davvero?? Sono tuo fratello!”
Lo guardò come se fosse impazzito.

“Appunto per questo, idiota! Sei la persona più importante della mia vita..” e abbassò lo sguardo per l’imbarazzo. “Non volevo che Lucifer fosse l’ultimo ricordo che mi avrebbe accompagnato per tutta la mia vita..quando sarei stato intrappolato nella mia stessa mente..per quanto sbagliato fosse, volevo che fosse..qualcuno che amavo.” Sussurrò le ultime tre parole.
“Non me l’hai mai detto..”

“Certo, perché l’avresti presa benissimo se l’avessi fatto!” esplose Sam. Poi sorrise. “Anche se forse sì, a giudicare da come hai reagito..”
“Cosa?? No!! No! Che cazzo stai dicendo? Ero succube dell’Oscurità, lo eravamo entrambi!!”
“Certo come no!”

Dean deglutì, ma Sam si sorprese a vedere che non sembrava così smanioso di smentire la verità., come Sam pensava, fosse era stato più colpito di quanto pensavano.
“Suppongo che a questo punto vorresti sapere anche della sirena..”
A questo Sam sentì un’ondata di rabbia, travolgerlo.

“Ci sei andato a letto??”
“Cosa??? No!” Dean era scioccato che lo pensasse.
“Davvero?? Perché, guarda, era così ansioso di farsi tutti, che mi pare MOLTO strano che abbia avuto un rapporto solo platonico con te e tu non sapevi quello che facevi!”

“Lo so che è difficile da credere, ma no!! “ poi lo guardò. “Se pensavi questo, perché non mi hai mai chiesto niente?”
“E perché tu non mi hai mai detto quello che nascondevi?? Che m VOLEVI anche fisicamente, a letto??”
Dean arrossì di botto.
“C-cosa??”

“Me l’hai detto! Non a parole, ma l’hai fatto, vuoi negare anche questo?” chiese Sam, amareggiato, guardando in basso.
“Era..una fantasia..solo una fantasia. È stato solo un momento..era colpa dell’incantesimo della sirena, non ragionavo. “
Sam era totalmente allibito.

“Piuttosto tu..quello che ha detto Gadreel..non me l’hai mai confessato..me l’hai tenuto nascosto!” lo accusò.
“Cosa?? Stai cambiando argomento??”
“Perché dobbiamo parlare solo di me?? Parliamo anche di te! Sembra che faccio tutto io!”

“No, Dean! Qui nessuno sta dicendo che stai facendo tutto tu, ma del fatto che ogni volta tergiversi per non rispondere!!” adesso Sam si stava decisamente scaldando. Si era alzato in piedi.
Dean si era parato davanti a lui.
“Dove scappi?”

“Guarda che qui non sono io quello che scappa, idiota!”
“Se io sono l’idiota, tu sei la puttana?”
Sam cercò di tirargli un pugno, ma Dean gli intercettò il braccio.
“Ti sembra tutto un gioco a te??”
“Scusa allora, scusami se sono leggermente incazzato di scoprire certe cose e certi pensieri su di me solo adesso!”

“Perché tu..non hai nascosto mai niente eh?? La sirena…le cose che volevi farmi quando eri un demone..”
“Io almeno non ho mai nascosto che ti volevo con me, che non potevo sopportare di stare senza di te! Tu invece..non mi cerchi quand’ero in Purgatorio..poi mi volti le spalle quando scopri di Gadreel e poi vengo a sapere che mentre eri incazzato con me, facevi dei PENSIERI su di me? Non ti sembra un po’ INGIUSTO che deve essere un ANGELO a parlare per bocca tua?”
Sam sbattè le braccia .

“Sono solo coerente. Quello che pensavo prima di essere posseduto da Lucifer, l’ho pensato anche dopo aver scoperto di Gadreel e dopo aver saputo che per liberarmi da lui, ho avuto bisogno che entrasse in me, anche Crowley. Se ancora non hai capito, te lo rispiego, avrei preferito una possessione da qualcuno che AMO, piuttosto che da delle creature soprannaturali estranee.”
Dean annuì.
“Certo, ha senso..”

“Ma sbaglio o sei..deluso?

“No, io..ha senso, è così come hai detto tu, anche io ho avuto dei pensieri..una fantasia, quel giorno, perché la sirena si è attaccata al mio amore per te..AMORE FRATERNO..senza malizia, né ambiguità, per manipolarmi..mi ha manipolato così tanto che ovviamente per associazione..è chiaro che ho pensato..anche per via di quello che poi si sapeva sulla sirena..”
“Che eravamo uguali alle altre coppie che la sirena ha distrutto..”

“Sì, ma NON LO SIAMO!” disse istericamente Dean. “Io non..non ho fatto sesso con la sirena, perché appunto, non sono un malato che vuole farsi suo fratello..e neanche tu lo sei. Il pensiero che mi è venuto dopo..era solo una fantasia..solo per associazione, nient’altro.”
Adesso anche Sam sembrava deluso.
“Però non capisco ancora una cosa..”

“Sam, ti prego, basta!! Possiamo chiudere qui l’argomento??”
“Non ancora, quando eri demone, tu..”
Dean cercò di scappare, ma stavolta fu Sam a intercettarlo e a bloccargli il passaggio.
“Sam, ricordo a malapena quello che ho detto e ho fatto quando ero demone, adesso che tu mi accusi per qualcosa che ho fatto quando non ero nel pieno delle mie facoltà mentali..”

“Pensi che io voglia accusarti? Guardami, perché non mi guardi.”
Dean lo spinse fino a farlo cozzare contro il muro.
“Credi che per me sia facile?? Dopo tutto quel buio, senza poterti guardare, l’unica cosa che vorrei al mondo è poterti guardare per tutto il tempo, senza mai distogliere lo sguardo!”
Sam stette zitto.

“Ma mi sento in colpa! Sì, mi sento in colpa per quello che abbiamo fatto, mi vergogno, mi vergogno soprattutto perché non mi dispiace, cazzo!”
“Perché ti dai la colpa di tutto se eravamo in due..”
“Perché io sono il maggiore, cazzo! Il maggiore! Avrei dovuto..avrei dovuto proteggerti e ho fallito, sempre! Questi pensieri avrei dovuto tenerli per me, cazzo!”

E gridando, sbattè il pugno contro il muro, poi prese a lacrimare, con Sam che lo guardava basito.
“ Ti amo..dio solo sa quanto ti amo..ti ho SEMPRE amato..ma non in quel senso! In maniera viscerale..così potente che..oh, non so neanche dirlo! Ma non avrei mai voluto che sfociasse in questo, fino a che rimanevano fantasie mie..potevo sopportarlo, chi non ha fantasie dopotutto? Avrei potuto anche dare la colpa a Chuck, quei maledetti libri..” disse accarezzandogli la guancia.


“Finalmente.” Rispose Sam commosso.
“Cosa?”

“Finalmente! Da quanto tempo non mi guardavi più così..negli occhi, sorridendomi, cercando il mio sguardo, da quanto tempo era che non mi parlavi più così? Che non esprimevi più i tuoi sentimenti a cuore aperto? Che non mi dicevi che mi amavi? Prima lo facevi continuamente, poi hai smesso..perchè?”

“Pensavo che fosse giusto così..che in questo modo sarei riuscito a staccarmi da te, ad avere un amore meno morboso..pensavo fosse quello che volevi, più indipendenza da un fratello troppo appiccicoso che ti soffocava.”

“Io invece pensavo che tu ti eri allontanato da me, perché ti avevo deluso troppo..pensavo che non mi amassi più come prima.” Disse Sam piangendo.
“Sam, no..” disse Dean, asciugandogli le lacrime. “Non ho mai smesso di amarti..forse la cosa che è cambiata, è che ho cominciato a odiare me stesso..perchè credevo..”
“Sì?”
“Credevo di amarti di più di come tu amavi me..”

“Dean, non è vero..forse lo dimostro in maniera diversa..sai quando te la sei presa così tanto per via che non ti ho cercato quando ero in Purgatorio..oh ringrazio che non hai potuto vedere anche questo..ma quando stavo con lei nel letto..io vedevo solo te.”
“Non dirlo!!”
“Dean..”
“Basta così, basta!”

“Che importanza ha.. dire questo dopo quello che ci siamo già detti?” disse Sam, afferrandogli un braccio, ma Dean si allontanò.

“Noi abbiamo sfasato. Abbiamo sfasato di brutto, è vero, ci amiamo, il nostro è un amore folle, viscerale, più forte di tutto..ma abbiamo sfasato di brutto, non sarebbe mai dovuto sfociare in questo. È immorale, abbiamo perso la rotta. “

Questa volta fu il turno di Sam di spingerlo contro il muro.

“Ma noi siamo attratti l’uno dall’altro, non puoi negarlo, negarlo non cambierà le cose!”
“Noi abbiamo confuso l’amore fraterno con altro, è solo confusione..”
“Dean, l’oscurità mi ha fatto sentire connesso con te, come non mi capitava da tempo..”
“Per me è la stessa cosa..”

“L’Oscurità non ci ha costretti, ci ha mostrato quello che avremmo fatto, senza blocchi, senza il senso di colpa e della vergogna..solo agendo con il cuore..e il cuore ci ho mostrato che quello che c’è tra di noi è più di affetto fraterno.”
“Sam..”

“Perché vuoi continuare a ferire me e te stesso, continuando a dirmi che mi ami, per via delle situazioni disastrose che abbiamo vissuto, per via delle lunghe separazioni che ci sono state inflitte?”

Le loro bocche erano a due centimetri e Dean rispose con un bacio languido a quelle parole e Sam si immobilizzò.

“Perché altrimenti mi sentirei un mostro.
Un altro bacio e stavolta le loro lingue si incontrarono, facendo sentire a Sam un brivido.
“Perché ho paura.

Altro bacio. Le loro bocche erano frementi l’una contro l’altra.
Quanto baciava bene suo fratello!

“Perché quando mi guardi in questo modo, io mi perdo.”

Sam registrò distrattamente che Dean si era liberato dalla costrizione al muro, a cui lo aveva sottoposto e che ora lo aveva spinto con la testa sul tavolo.

“Perché la società sentenzia sul fatto che un simile amore è malato.”
Altro bacio, Dean lo accarezzò sul petto.

Anche Sam voleva toccarlo, ma i suoi baci lo stendevano così tanto che era già tanto se continuava a respirare. Il cuore gli batteva come un tamburo.

“Perché quando Chuck scrisse quei libri, mi vergognavo a dirti che apprezzavo quello che dicevano di noi..”
Sam gli prese la faccia e lo baciò.
“Perché malato lo ero io, di te.”
Sam si appropriò di nuovo delle sue labbra.

“Perché era meno doloroso non averti mai, ma averti al mio fianco, piuttosto che dirtelo e perderti.”

“Perché..non stai zitto?” gli chiese Sam, baciandolo di nuovo.
 





















Note dell'autrice: vi confesso una cosa, la prima cosa è che inizialmente volevo mettere il classicone: Dean che si allontana, Sam che lo rincorre, litigano e fanno pace accettando i loro sentimenti, ma poi per una volta ne avevo abbastanza di sti clichè ahha e poi davvero dopo che Dean accetta di liberare l'oscurità mi sembrava troppo strano che volesse di nuovo dividersi da Sam, soprattutto dopo che sono stati così tanto tempo senza potersi vedere ma solo toccarsi! Poi..seconda cosa, a ogni frase che scrivevo dove si convincevano l'uno con l'altro, mi dicevo: non è che sono TROPPO convincente sui motivi per cui si sentono attratti l'uno dall'altro al punto che io per prima sto sminuendo il loro amore agli occhi dei lettori? ahhaha mi venivano tutte queste fisime mentali xd temevo che le scuse che si raccontavano, fossero troppo realistiche e che ci credessero anche i lettori xd
vi dico subito che, in realtà, loro cercavano solo di autoconvincersi, CERTAMENTE le esperienze vissute li hanno legati ancora di più, ma è una cosa normale, ma un amore profondo, esisteva già da prima, da quando Sam li ha mollati per andare a Stanford, poi certamente si è intensificato, ma se non ci stava la base, non è che bastava Dean che moriva o che si separavano per un po' di tempo, per far nascere tutto dal nulla. quindi state tranquilli, loro cercano solo giustificazioni *_* spero vi sia piaciuto questo capitolo!

ps il CAPITOLO DIECI è stato leggermente modificato sul finale xd
   
 
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