Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Schully    12/02/2022    3 recensioni
Fanfiction scritta per la challeng del gruppo fb https://www.facebook.com/groups/366635016782488/ carnivalvalentine coppia Draco Hermione promt whiskey incendiario
enjoi :)
Genere: Commedia, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un paziente poco paziente

 
Lord Voldemort era morto da ormai dieci anni le cose nel mondo magico si erano sistemate.
C'era un nuovo ministro della magia, l'ordine delle cose era tornato alla normalità, Harry e Ginny si erano sposati da poco ed Hermione si era specializzata in medicomagia.
Lei e Ron si erano lasciati tre anni dopo la fine della grande battaglia di Hogwarts, avevano capito entrambi che la loro storia non avrebbe potuto funzionare, si volevano un gran bene, si amavano, ma come fratello e sorella e così avevano deciso di interrompere la loro relazione.
Quello sarebbe stato il primo giorno dopo la promozione a medimago capo per la giovane Hermione, la sera precedente aveva fatto una piccola festa alla Tana per festeggiare la promozione, e nel week-end avrebbe incontrato i suoi genitori a Notthing Hill e avrebbe celebrato con loro il carnevale inglese. Era molto felice quella mattina. Mentre preparava il caffè pensava a tutte le cose divertenti che avrebbe fatto con la sua famiglia, era tre mesi che non si vedevano perché Hermione era stata molto occupata con i corsi per la promozione e la vita in ospedale. Non vedeva l’ora di godersi un po' di tempo libero ma era anche elettrizzata dall’idea di essere il capo di un itero reparto.
Non aveva voglia né di smaterializzarsi né di usare la metro polvere; quindi, si diresse con passo spedito e allegro verso il San Mungo all'ingresso per i visitatori. Era una bella giornata di sole e voleva godersela al pieno, entrò con un gran sorriso e si avvicinò alla assistente guaritrice «ciao Nancy, bella giornata vero?» disse Hermione sorridendo.
L'infermiera annuì con simpatia, mentre la giovane prendeva le cartelle dei suoi pazienti e si avviava al suo reparto: gravi lesioni magiche e fratture delle ossa.
Hermione si cambiò d'abito ed indossò il suo bel camice.
Primo paziente:
 
DRACO MALFOY.
 “Cos’è questo! Uno scherzo di carnevale anticipato, vero?”
 
Non poteva crederci il suo primo giorno da supervisore e chi le capitava come primo paziente? Il bel serpeverde, bel serpeverde? Ma che diavolo andava a pensare, doveva essere stato lo shock a farle pensare una cosa del genere. Prima di tutto, era un paziente. E dall'aspetto che aveva e anche dalla sua cartella medica era messo piuttosto maluccio: frattura scomposta della tibia, perone fratturato, trauma cranico con conseguente ematoma e lieve perforazione della milza.
E poi era Malfoy, il furetto platinato, le scappò un ghigno.  “Eh già Malfoy, il karma è bastardo.”

Fortunatamente il giovane mago era svenuto, così non poté vedere chi lo stava curando, pensò Hermione che però subito si dette da fare con ordini agli assistenti per prestare le prime cure al rampollo, anche se negli anni passati si erano schierati in fazioni opposte ora erano entrambi adulti e, soprattutto, Hermione era un medico responsabile. Non avrebbe mai permesso che dei rancori sopiti intralciassero il suo lavoro, era un supervisore dopotutto e Draco suo malgrado era il suo primo paziente.
Era ridotto piuttosto male, Hermione chiese subito gli aggiornamenti al suo staff:
Disarcionato dalla sua Nimbus 3000 turbo nuova di zecca durante una partita di Quidditch.
Dal suo aspetto, Hermione dedusse piuttosto violenta, si vedeva soprattutto dal numero considerevole di escoriazioni e contusioni causate senz'altro da ripetuti colpi di bolide.
Il danno maggiore comunque l'aveva provocato la caduta, causata dalla collisione con il cercatore avversario.
Mentre la giovane dottoressa si prendeva cura di lui, Draco vessava in una sorta di limbo, non percepiva la realtà normalmente, si sentiva annebbiato, confuso, l'unico contatto che aveva con il mondo esterno era una piccola mano calda che gli sfiorava la fronte e un profumo dolce ed intenso che lo rassicurava.
Dopo averlo stabilizzato Hermione doveva organizzare gli accertamenti medici, con un incantesimo decise di esplorare il suo corpo alla ricerca di altri danni all'apparenza non visibili. Controllando il torace scopri anche la frattura di tre costole e un piccolo frammento d'osso aveva scalfito la superficie di un polmone. Non era gravissimo non si era neanche conficcato ma comunque andava rimosso. Era stata proprio una partita molto dura, nemmeno Harry si era mai ridotto così pensò Hermione.
Ma la cosa più importante in quel momento era riuscire a fermare l'emorragia causata dalla perforazione della milza; purtroppo si era aggravata.
Gli avevano già somministrato due dosi di pozione rimpolpa sangue ma il suo effetto stava svanendo, a breve avrebbero dovuto dagliene altra. L'unica cosa che poteva fare era intervenire dall'interno.
Hermione si bloccò. Doveva riflettere un momento, le si apriva davanti una scelta. Una era intervenire per via magica con un incantesimo che le avrebbe permesso di ricucire l'interno di Draco e fermare l'emorragia senza scalfire la sua pelle, ma doveva ripassare tutti i manuali, e questo richiedeva tempo. L'altra opzione era intervenire per via babbana ovvero con un intervento vero e proprio, bisturi, punti di sutura ecc...
Hermione si sentiva più sicura a procedere in questa via, prima di studiare medicomagia si era laureata in chirurgia in un’università babbana.
In laparoscopia ci avrebbe messo un attimo, dentro e fuori, pulita e veloce come un coltello nel burro. Però sapeva anche che il principino, se si fosse svegliato anche solo con una piccola cicatrice, avrebbe messo a ferro e fuoco l’intero ospedale e nel suo primo giorno in qualità di capo non poteva permetterselo.
«Nancy, assicurati che gli venga somministrata una dose di rimpolpa sangue ogni ora, io vado in biblioteca a studiare.» Detto questo uscì e con passo svelto si diresse verso la sua meta.
Non era passata neanche un’ora e Hermione era sommersa di appunti, stava ricontrollando un passaggio davvero complicato per saldare l’arteria lienale, quando dal fondo del corridoio sentì un trambusto notevole, si alzò facendo cadere un paio di grossi tomi di medicomagia e corse in corridoio, come aveva sospettato la confusione era intorno alla stanza di Malfoy. Nancy le corse incontro, il camice bianco sporco di sangue.
«Sta rigettando la pozione, e ha cominciato anche a vomitare sangue, abbiamo provato tutti gli incantesimi e le pozioni disponibili ma non smette, non…»
«non c’è più tempo, ecco cosa, chiama Jordan dille di correre a casa mia, nella credenza c’è una teiera rosa, lei sa cos’è, corri.» Hermione si sistemò il camice, mise la faccia da dottoressa ed entrò, Draco era mezzo sdraiato sul letto, un catino sporco di sangue era appoggiato sul suo grembo, era pallido come un fantasma. Le infermiere si affaccendavano intorno a lui.
«Mezzosangue, sei venuta ad infierire su un povero infermo?»
«Signor Malfoy la pregherei di mantenere un tono formale qui dentro, il fatto che stia male non le da il…»
«ho capito, ho capito. Granger perché sei qui?» Disse, accasciandosi in avanti per vomitare sangue.
Hermione gli si avvicinò e lo aiutò a ripulirsi «sono il suo medico signor Malfoy, se non le dispiace dovrei discutere con lei di una cosa urgente riguardo il suo piano terapeutico, la sua situazione è grave, e io consiglierei...»
«me ne sono accorto mezz… volevo dire Granger, non sono stupido come voi grifoni.»
La guardava diritta negli occhi e Hermione per un attimo si smarrì in quel grigio azzurro, era strafottente anche quando stava male, doveva rendergliene merito.
Coerente fino alla fine.
«Stupido furetto, smettila di interrompermi, sei in grossi guai Malfoy, per chissà quale motivo il tuo corpo sta rigettando la pozione rimpolpa sangue e con ogni probabilità la tua arteria lineale ha ceduto. Se non intervengo in fretta morirai dissanguato. Non c’è tempo per gli incantesimi, devo operarti alla babbana, hai capito?»
Per un attimo non parlarono, si scrutarono attentamente come per valutarsi un’ultima volta poi Draco disse:
«Ok, fa quel che devi ma ricordati, mezzosangue che se mi uccidi maledirò te e i tuoi discendenti per l’eternità.»
«Non mi fai paura Draco, e comunque io sono la dottoressa Hermione Granger, azzardati a chiamarmi ancora mezzosangue e sarà l’ultima cosa che farai. Ci sono solo io di turno; è l’ultima settimana di agosto, potrei chiamare il dottor Murphy, ma anche con un messaggio urgente non sarà qui prima di un’ora e beh, tu un’ora mio caro, non ce l’hai.»
«Vedo che senza lo sfregiato e lenticchia sai tirare fuori gli artigli. Me ne compiaccio. Facciamo così, se non mi uccidi ti regalerò una delle bottiglie più costose e ricercate di whisky incendiario che tu abbia mai assaggiato, e forse ti chiamerò Doc, ci stai?» Hermione sorrise e fece cenno di sì con la testa. La porta si spalancò e una trafelata Jordan accompagnata da un ansimante Nancy si precipitò nella stanza «lo sai Hermione che non mi piace usare le passaporta, mi sconbussolano lo stomaco per almeno una settimana, ma quando Nancy chiama e usa il tono stridulo capisco che sei nei guai, cosa ti serve?»
«Assistenza per un’operazione alla babbana, tipo cinque minuti fa. Vieni intanto che ci prepariamo ti do i dettagli. Nancy, prepara il signor Malfoy per una trasfusione, fagli due sacche di zero negativo, andiamo.»
 
Negli ultimi dieci anni i rapporti tra maghi e babbani erano molto migliorati. La legge non era cambiata granché, ma esisteva una sorta di cooperazione segreta. Molti maghi, soprattutto medicomaghi, avevano sfruttato con delle migliorie le scoperte babbane in campo medico. Hermione era una di queste, con una sua amica la dottoressa Jordan Gray assistente anestesista del London Hospital, avevano avviato una fiorente cooperazione tra il mondo magico e il mondo babbano, ovviamente era tenuta semi segreta per ovvi motivi, ma godevano di una certa libertà di movimento.
Draco era sedato e steso sul tavolo operatorio, Jordan controllava la saturazione del sangue mentre Hermione si accingeva a fare la prima incisione.
«Malfoy, sul tuo tavolo operatorio e per di più alla babbana, wow, chi ci avrebbe scommesso, è? L’avrebbero data cento a uno come minimo.»
«Jordan, piantala, devo concentrarmi.»
«Siamo nervosette vedo, ma d'altronde ti capisco lo sarei anch’io se dovessi operare la mia nemesi, barra, cotta adolescenziale, barra, sogno erotico che mi perseguita dal liceo, ma chi sono io per giudicare?»
Hermione non rispose si limitò a tirare un’occhiataccia all’amica «ok, ok, sto zitta, ma non credere di scamparla bella mia, finito qui io e te ci beviamo una bottiglia di tequila e ti sfoghi, ok?»
Hermione si limitò ad assentire e per almeno due ore lei e Jordan non parlarono più. Malfoy riposava nella stanza post-operatoria, tutto era filato liscio e sua madre Narcissa che era stata informata all’arrivo di Draco in ospedale finalmente era arrivata, ed ora si trovava al capezzale del figlio che dormiva sotto l’effetto dell’anestesia. Hermione e Jordan erano fuori dalla porta «devi andarle a dire come è andata l’operazione di suo figlio, è tuo dovere Hermione, sei un dottore»
«lo so, avevo solo bisogno di un minuto, sono stata torturata in casa di quella donna, da sua sorella…»
«Ma Draco non vi ha traditi giusto? Ha detto che non era sicuro, che forse non eravate voi, a suo modo forse…»
«Sono passati dieci anni, non importa più a nessuno, e se anche ho avuto un debito, ora l’ho saldato, gli ho salvato la vita e questo lui lo sa.» Nancy uscì dalla stanza di Malfoy «il signor Malfoy si è svegliato, è ancora frastornato ma i parametri sono buoni, la signora Narcissa chiede delucidazioni sull’operazione di suo figlio, vorrebbe parlare con il medico che l’ha operato.» Hermione si strinse nelle spalle e fissò Jordan «credevo di farcela, parlaci tu per favore, io vado nel mio ufficio redigo la cartella e poi siamo libere, la tequila ci aspetta.» Disse dissimulando un sorriso mentre si allontanava a capo chino, Jordan prese Nancy per un braccio «se devo spiegare a dei maghi un’operazione di chirurgia avrò bisogno di aiuto, tu vieni con me, forza, andiamo da queste serpi.»
 
∞∞∞∞∞
 
Erano passati sei mesi da quando Hermione aveva operato Malfoy, e da allora non l’aveva più visto, aveva accuratamente programmato le visite di controllo in modo di non essere presente e aveva delegato tale incombenza ai suoi assistenti, come capo aveva diritto a certi privilegi. Stava bevendo una coca cola sul divano mentre in tv davano uno stupido film romantico. Cambiò canale: non aveva voglia di romanticherie, voleva un bel horror, al limite un giallo. Cambiò canale ed ecco un altro film romantico, ma cosa diavolo… ah già era San Valentino, se ne era completamente dimenticata, l’ultima settimana in ospedale era stata da incubo, in più erano due giorni che nevicava fortissimo, la sua intenzione per la serata era quella di bivaccare sul divano, strafocarsi di cibo spazzatura e fare maratona di film horror ma a quanto pare il destino non era dalla sua parte.
Continuava a fare zapping ma nulla, televendite, telegiornale, film romantico, televendite, telegiornale, film romantico, sembrava di essere entrati in un loop.
Alla fine si arrese, scelse il meno peggio, Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, si accoccolò meglio sul divano pronta alla visione, pacchetto di patatine pronto, coca cola ghiacciata, quando…
Dlin Dlon
Il campanello? Non aspettava nessuno, incuriosita si avvicinò alla porta «chi è?»
«Io.» Quella voce, cosa? Non era possibile, Draco?
«Malfoy, sei tu? Cosa diavolo…»
«muoviti ad aprire Doc, si gela qua fuori.» Stupita, più che stupita, Hermione aprì la porta e si ritrovò di fronte un Draco Malfoy infagottato fino al naso, a cui però sorridevano gli occhi. Si scostò senza neanche accorgersene, lasciandolo accomodare. Lui si tolse sciarpa e cappotto continuando a guardarla sorridendo.
«Chiudi la bocca Doc, se no ti ci entrano le mosche. Lo so,  sono bello come un dio greco, d'altronde sono un purosangue non è colpa mia.» Hermione era rimasta di sasso, reggeva ancora il pacchetto di patatine in una mano e con un sonoro “crack” le aveva appena frantumate «vedo che ti ho lasciato senza parole per almeno un minuto buono, credo sia una specie di record, buon Dio. Hermione, stai bene?» cominciava a guardala preoccupato.
«Credo di aver bisogno di sedermi.» Disse in fine la giovane strega. Draco prese le sue mani e la accompagnò al divano e si sedette di fronte a lei sul tavolino.
«Cosa ci fai qui? Chi ti ha dato il mio indirizzo? Cosa diavolo ci fai qui, oggi?» Chiese con un filo di voce, guardandolo fisso, e solo allora si accorse che Malfoy non aveva mai lasciato la sua mano, lo fece lei ora, appoggiandosi alla spalliera e raccogliendo le ginocchia di fronte a sé.
«Ogni promessa è debito mi pare, e io ti avevo promesso la più costosa e ricercata bottiglia di whiskey incendiario. C’ho messo un po’ a trovarla, non è stato facile e ho dovuto fare delle ricerche ma so che apprezzerai, e alla fine… Tadan, trovata!» disse fiero, mostrando una bottiglia dall’aria molto antica e preziosa.
«Dai Doc, prendi i bicchieri buoni e stappiamo questo gioiellino, la notte è giovane, noi anche e poi ne voglio sapere di più su quei sogni erotici di cui mio malgrado sarei stato protagonista.» Hermione prima impallidì e poi arrossì come non le succedeva da molto tempo.
«Su via, non essere così stupita, chi pensi che mi abbia dato il tuo indirizzo?»
“Jordan prima o poi, io ti ammazzo” pensò Hermione.
 
Fine.
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Schully