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Autore: MaryFangirl    11/03/2022    6 recensioni
Ryo e Kaori si ritrovano intrappolati e rievocano i rispettivi percorsi.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Al suono orribile che le sconvolse le orecchie, Kaori saltò giù dal letto, furiosa. Voleva di nuovo farle lo stesso scherzo. Se pensava che gliel'avrebbe lasciata passare un'altra volta, si sbagliava...di grosso.

"Ti avverto, Ryo Saeba, questa volta non andrà così" brontolò, infilandosi un maglione.

Senza preavviso, lasciò la sua stanza e, a passo di carica, si diresse verso quella di Ryo. Vi entrò rumorosamente, spalancando la porta così forte da farla sbattere contro il muro, svegliando di soprassalto lo sweeper, e si gettò sul suo letto.

"Dannazione, Kaori! Sei pazza o cosa? Non entrare mai più nella mia stanza così!" gridò Ryo.

"Chiudi la bocca! Stai zitto e ascoltami una volta per tutti!" esclamò lei.

"Non sono tenuto a..." obiettò.

"Stai zitto, ho detto! Ascoltami!" gli ordinò.

Ryo guardò la giovane donna, visibilmente furiosa e determinata. Alzò le mani in segno di resa e lei sembrò rilassarsi un po'.

"Ok. Ti ascolto"

"Non ti permetterò di fare di nuovo marcia indietro"

"Di cosa stai parlando?"

"Ieri, il matrimonio di Miki e Umi, la tua dichiarazione...non ti permetterò di tirarti di nuovo indietro. Quindi la tua ultima possibilità è stamattina: decidi ora se tra noi due è una cosa seria o se non vuoi. Non aspetterò mesi per scoprirlo. Non aspetterò di trovarmi rinchiusa in una grotta, durante una bufera di neve, dove mi racconterai tante belle cose e alla fine rimarrò ferita, mi dimenticherò tutto e tu ne approfitterai per scappare" gli spiegò. "Allora?" gli disse, fissandolo.

"Wow, che tirata..." fece Ryo.

"Ryo" ringhiò, esasperata.

Lui la guardò con un sorrisetto che la fece sciogliere e Kaori fece uno sforzo per resistere.

"So cosa ti ho detto ieri" iniziò, spostandole una ciocca ramata dietro l'orecchio, "sopravvivo e proteggo la persona che amo con ogni mezzo" le ripeté con sguardo affettuoso.

"E stavi parlando di me..." sussurrò Kaori, ricordando il sogno.

"Ne dubiti?"

Lei sorrise stupidamente e scosse il capo.

"No, me l'hai già detto"

"Quando?" le chiese, grattandosi la testa. A dire il vero, erano tornati dal matrimonio piuttosto tardi, dopo aver rimesso tutto in ordine, essersi assicurati che Miki stesse bene e, anche se lui aveva avuto voglia di concretizzare il momento, quando aveva visto il volto esausto della partner si era detto che avrebbero potuto aspettare una circostanza migliore.

"La notte scorsa...nel mio sogno" gli confessò, abbassando gli occhi, imbarazzata.

L'avrebbe presa in giro, allontanata.

"Ti parlo nei tuoi sogni? Se può rassicurarti, sono rimasto nel mio letto tutta la notte" rispose lui, sorridendo.

In effetti era la pura verità, con l'eccezione dei trenta minuti che aveva trascorso nella stanza di lei, guardandola dormire, pensieroso. Lei gli era parsa egitata ma lui non aveva osato, malgrado il desiderio, avvicinarsi.

"Mi parli del tuo sogno? Sembra interessante" le disse, appoggiandosi allo schienale con le braccia incrociate dietro la testa.

"Io...no...mi prenderai in giro..." balbettò.

"Se ti parlo nei sogni, vorrei sapere che il me stesso immaginario dica quello che direi io"

"Chi mi dice che sarai sincero? Chi mi dice che dirai la verità più di lui?" gli chiese, picchiettandogli la testa con un dito.

I loro sguardi si incontrarono, comprendendo il lato surreale delle sue osservazioni, ma lui non rise, limitandosi a sorridere.

"Se te lo prometto, ti basta?"

Kaori lo osservò per un momento, mordendosi il labbro, ignorando l'emozione che stava facendo nascere nel suo partner.

"Va bene...ma se c'è una domanda a cui non vuoi rispondere, dimmelo piuttosto che girarci intorno" offrì, ricordando il sogno e i momenti di verità che avevano condiviso apertamente, senza maschere.

Lui la guardò, sorpreso di quell'osservazione. Lei lo invitava a scoprire le carte sul tavolo, accettando che ne tenesse alcune nascoste. Era toccato.

"Le condizioni mi vanno bene" concesse, incuriosito.

Lei si morse il labbro, nervosa, e continuò.

"Avevi accettato di fare una passeggiata con me presso il monte Fuji. Abbiamo trascorso una buona giornata, tu stesso l'hai ammesso, e la sera ci siamo trovati di fronte a un clan di yakuza che ci inseguiva. Siamo rimasti bloccati in una foresta intorno al vulcano. Sono rimasta ferita e ci siamo rifugiati nel bosco, in una grotta" spiegò.

"Una passeggiata nel nostro stile, insomma"

"Sì ed è stato un bene perché si è scatenata una bufera di neve"

"Avrei potuto offrirti di riscaldarti..." suggerì lui con voce lasciva.

Kaori arrossì e si torse nervosamente le dita.

"Piuttosto ti lamentavi di essere bloccato in una grotta con me" gli confidò.

"Che idiota...ma corrisponde abbastanza a qualcosa che avrei potuto dire" ammise, ridendo.

Sorpresa dalla sua ammissione, lei lo fissò con gli occhi sbarrati per un momento prima di riprendersi e continuare.

"Comunque, abbiamo iniziato a parlare e chiederci come sarebbero potute essere le nostre vite se avessimo fatto scelte diverse" gli spiegò.

"Del tipo?"

"Se fossi andato all'appuntamento al posto di Hideyuki, se me ne fosi andata, se non mi fossi fidata di te..." elencò brevemente.

"E a quale conclusione siamo giunti?"

"Che se le cose fossero state diverse, probabilmente saremmo morti o non necessariamente felici"

Lui la fissò intensamente, poi distolse lo sguardo.

"Insomma, la nostra vita è come dovrebbe essere" sospirò.

"Sì. Abbiamo anche accennato alla tua infanzia ma non ci siamo soffermati; tu non volevi approfondire l'argomento" ammise, rivolgendogli uno sguardo addolorato.

"Il tuo Ryo e io siamo d'accordo. Non voglio parlarne, Kaori. Il mio passato è brutto e atroce. Non lo voglio tra noi. Voglio solo andare avanti"

"Va bene. Strano, ha usato le tue stesse parole" osservò.

Kaori si tuffò di nuovo nel suo sogno e si sentì arrossire. Imbarazzata, iniziò a muoversi. Rendendosi conto che indossava solo un maglione sopra i pantaloncini, iniziò a tirarlo per coprirsi le cosce nude.

"Smettila di agitarti così, potresti eccitarmi" sbottò lui, divertito.

La giovane iniziò ad arrossire quando si ricordò che aveva detto la stessa cosa in sogno e, subito dopo, le aveva baciato la fronte. Improvvisamente si rese conto di essere seduta a cavalcioni sulle sue gambe, e che qualcosa di duro, caldo e brusco le accarezzava le cosce. Arrossì ancora di più e fece per muoversi, ma lui la trattenne, appoggiando le sue grandi mani appena sopra le sue ginocchia.

"Smettila di muoverti, ti dico, è già abbastanza complicato" ringhiò, sentendo crescere il desiderio, "dopo cos'è successo?" le chiese per farle dimenticare l'imbarazzo.

"Qui diventa strano perché alla fine avrei dovuto dimenticare ma mi ricordo tutto" spiegò, a disagio.

"È un sogno, Kaori. Potevi anche pensare di sapere cosa pensavo io"

"Sì, è vero. Credi che sia pazza?"

"Sogni me, non puoi essere pazza. Hai buon gusto" scherzò, "ti mandavo al settimo cielo, almeno? Sono stato una buona bottarella?" aggiunse con un luccichio divertito.

"No!" si offese, diventando cremisi.

Con un rapido movimento, lui si raddrizzò e l'afferrò per la vita quando lei cercò di indietreggiare. Strinse la presa, tirandola contro di sé.

"Se non abbiamo fatto l'amore nel tuo sogno, allora non ero io" sussurrò.

"Io...ero ferita...e poi tu non ti ecciti per me, quindi..." balbettò, lottando per controllare le emozioni suscitate da quella vicinanza.

"Non mi eccito con te..." ripeté pensieroso, "ricordi la prima notte che hai passato nell'appartamento? Ti avevo proposto di dormrie nel mio letto. Ricordi cos'è successo dopo? Devo parlarti del giro in moto? Della fuga nel parco? Della mia reazone quando sei tornata dopo aver sconfitto Silver Fox o della sfilata in costume di Eriko?" le chiese.

"Sì. Vuoi dire..."

"Non mi lasci indifferente, altrimenti avrei potuto considerarti una donna. Eri la mia partner e dovevo proteggerti. Non posso farlo se non ho la mente fredda. Surriscaldi i miei sensi, Kaori" le confessò.

Lei alzò lo sguardo, emozionata, e si rilassò un po'.

"Nel mio sogno non volevi rispondere a questa domanda" gli confessò.

"A quanto pare non ho fatto granché. Ti ho baciato, almeno, forse palpato un po'? O anche i tuoi sogni sono casti?" le chiese, con una fiamma brillante negli occhi.

"No...tu...mi hai baciato e...ehm...ci siamo accarezzati...un po'...voglio dire..." balbettò, nervosa.

Lui portò un dito alle sue labbra, sorridendo. Delicatamente, lo fece scorrere intorno alle sue labbra, tracciandone i contorni prima di far scivolare le dita lungo la sua guancia e tra i suoi capelli. Sentì le sue ciocche setose accarezzargli la pelle e la attirò a sé prima di premere le sue labbra sulle sue. La baciò leggermente, non sapendo se si sarebbe allontanata o sarebbe rimasta. Non voleva spaventarla.

Quando si allontanò, la osservò per qualche istante e si trattenne dal ridere, intenerito. Sembrava stupefatta, meravigliata.

"Era così nel tuo sogno?" le chiese scherzosamente.

Uscendo dalle sue fantasticherie, Kaori lo guardò, le guance rosee. L'aveva baciata. Ryo l'aveva baciata nella realtà, nella vita reale, in termini concreti. Aveva avvicinato le sue labbra e l'aveva baciata. Si astenne dal darsi un pizzicotto per assicurarsi che fosse sveglia. Lo sapeva.

"No. Era così"

Si avvicinò a lui e gli sfiorò le labbra.

"Tutto qui? Hai una visione molto tranquilla di me"

Gli rivolse un piccolo sorriso prima di avvicinarsi di nuovo e prendere le sue labbra con più forza, allontanandosi e inclinando la testa dall'altra parte, riproducendo gli stessi gesti del sogno. Le dava la sicurezza che normalmente le mancava, ma la verità era che da quando si era svegliata, si sentiva più audace che mai. Guardandolo dritto negli occhi, tracciò la punta della lingua intorno alle sue labbra e poi la linea mediana, sentendo le due metà separarsi leggermente. Esitò ma si trattenne dall'attaccare, un residuo di timidezza che ancora la tormentava. Premette la bocca sulla sua, le loro labbra si toccavano, si afferravano delicatamente. Il suo sguardo brillava. Il trattamento non sembrò dispiacergli, pensò, sollevata.

"Così va meglio. Ci sta abbastanza bene" le disse, "per cominciare..."

"Non finiva qui" disse lei, mordendosi il labbro.

"Oh...fammi indovinare allora"

Quando si aspettava di sentirlo parlare, lui la attirò a sé e premette la bocca sulla sua. Le diede le stesse carezze che lei gli aveva rivolto prima, poi iniziò gentilmente a stuzzicarle le labbra con la lingua e si impossessò della sua la bocca quando lei le aprì. Presto sentì le braccia della sua partner avvolgergli il collo, le sue mani scivolare tra i suoi capelli mentre la sua lingua danzava contro la sua, facendolo impazzire. I loro respiri si accorciarono, divennero irregolari, si udirono leggeri gemiti.

Delicatamente, la fece spostare di lato e si fermò sopra di lei, senza lasciare andare le sue labbra. Quando finalmente si separò, la ammirò per un momento, incontrando il suo sguardo caldo e scintillante che sovrastava i suoi zigomi rosei e le sue labbra arrossate e gonfie per i loro baci, allungate in un sorriso sensuale. Non riuscì a resistere all'impulso e si piegò di nuovo, piantandole un bacio sulle labbra prima di esplorare il suo collo e la linea della mascella prima di tornare alle sue labbra. Kaori fu assalita da tutte quelle sensazioni oltre a quelle innescate dalla sua mano che le accarezzava dolcemente la coscia nuda.

Dopo un lungo momento, sentendosi sul punto di perdere il controllo, Ryo si staccò da lei e si sdraiò, tirandola contro di sé. Rimase in silenzio per un momento prima di guardarla.

"Come continuava il tuo sogno?"

Lei lo guardò e abbassò di nuovo gli occhi, imbarazzata. Si ricordava di quello che succedeva dopo, ma come l'avrebbe presa? Si sentirebbe sentito messo alle strette? L'avrebbe presa in giro snobbandola bruscamente? Cosa doveva aspettarsi? Per un momento, considerò l'idea di evitare il discorso, poi si riprese. Doveva rimanere sulla strada che aveva intrapreso quella mattina: tentare la sorte, per sapere finalmente cosa potevano essere... o no. Prendendo un leggero respiro per calmare la sua ansia, appoggiò la testa contro la sua spalla.

"Ci siamo confessati i nostri sentimenti a modo nostro e abbiamo deciso di provarci" disse a bassa voce, temendo la sua reazione.

Ryo rimase in silenzio per un momento, ricordando i suoi pensieri notturni. Aveva avuto  un sorriso sciocco a lungo fino a quando le sue paure non erano tornate. Si era fatto avanti ancora una volta quando durante una situazione critica e si era pentito di essersi scoperto così tanto mentre cercava di respingere tutto quanto. Ecco perché aveva passato più di mezz'ora a guardarla dormire, cercando di trarre forza da lei. Si era calmato ma non aveva fermato il fenomeno e aveva pensato che la soluzione migliore fosse forse quella di continuare con lo stesso status quo, per vedere come sarebbero andate le cose senza fretta.

"Sai il periodo in cui eravamo nel tuo sogno? Cioè, se c'era una bufera di neve, era inverno, giusto?" le chiese.

"Sì, l'inverno era alle porte in realtà" rispose lei sorpresa.

"Vuol dire che non avevamo fatto progressi dopo il matrimonio..."

"No...eri solo un po' più gentile"

Sentendo freddo, Kaori si staccò da lui e si sedette sul letto, tirando su le gambe contro di sé. Lui le avrebbe detto che non poteva succedere più niente. Avrebbe ritrattato, lasciandola ad aspettare come una povera scema. Tutte quelle belle parole del giorno prima sarebbero rimaste solo questo, parole.

Ryo guardò la sua partner, riflettendo. Essere o non essere coraggioso, quello era il dilemma per lui. Accettare i suoi sentimenti e agire, approfittare del tempo che avevano insieme, prendere il suo esempio e gettarsi per scoprire se la voleva.... beh, la desiderava da mesi, anche anni. Avrebbe avuto il coraggio di provare la vita in coppia in tutti i sensi? La guardò e lo seppe. Lentamente, si raddrizzò e si mosse dietro di lei.

"Poi dimenticavi tutto?"

"Sì e mi sono svegliata nel momento in cui volevi parlarmi, ma non so se volevi restare o scappare di nuovo" gli disse con le lacrime agli occhi.

"E se cambiassimo il tuo sogno? Se gli dessimo una conclusione?"

"Cosa?"

"Se cambiassimo il tuo sogno...niente situazioni pericolose in cui rischi di perdere la memoria e dimenticare quello che succede, e soprattutto un Ryo molto più vicino alla realtà...anche se il tuo Ryo era abbastanza inquadrato, mi conosci bene...forse un po' troppo"

Kaori sentì le sue mani scivolarle lungo i fianchi e afferrare il suo maglione prima di sollevarlo. Alzò le braccia e lo lasciò fare, ritrovandosi in canottiera.

"E gli daremo una conclusione: il Ryo più vicino alla realtà ti spoglierà e farà l'amore con te a meno che tu non gli dica di no, perché tra noi due è una cosa seria. Non mi allontanerò più e ci proveremo. Potrebbe non funzionare, ma almeno ci proveremo" affermò, "quindi qual è la tua risposta?" le chiese, baciandole la nuca, sentendola rabbrividire.

"Sì...ma Ryo, io..." iniziò arrossendo.

Lui si fermò e, posandole il pollice sotto il mento, le fece inclinare il capo per osservarla prima di sorriderle.

"Non preoccuparti, saràò gentile e per il momento possiamo aspettare se non vuoi andare oltre"

"No, non voglio scappare"

"Se Mick sapesse..." rise Ryo.

"Nel mio sogno non ci credeva al punto da scommettere un mese di astinenza" disse Kaori divertita.

"È un'idea...ma sarebbe insopportabile" ironizzò, "mi piace questo pigiama. Puoi rimetterlo" aggiunse compiaciuto, notando che era una specie di camicia da notte con sottili bretelle e piccoli bottoncini.

Facendola sdraiare, li disfece uno per uno. Poco prima di separare i lembi, si mise a sedere e la guardò.

"La vita è fatta di scelte. Oggi stiamo tracciando una nuova rotta per entrambi"

"Tutto avrebbe potuto essere diverso" concordò lei sussurrando e accarezzandogli il viso.

"In un altro mondo, prenderemmo strade separate. Qui siamo insieme e questa realtà mi piace molto di più" ammise lui.

"Una cosa non cambia però..." scherzò.

"Quale?" le chiese, scostando delicatamente il tessuto dal suo seno.

"Dormi sempre nudo" 

"Buona osservazione, signora. Capirai meglio nei prossimi giorni" rispose orgoglioso e con voce soave, facendola arrossire.

Si chinò su di lei per baciarla e continuare le loro attività quando sentì uno strano ronzio.

"Cos'è questo rumore?"

"La mia sveglia" disse lei. Quella che le aveva impedito di conoscere la decisione del Ryo del suo sogno...

"Vietata nella mia stanza" le impose.

"Tutto quello che vuoi. Ma nelle mie infinite possibilità, vorrei quella in più, quella in cui fai l'amore con me" gli ricordò con le guance che si coloravano.

"Agli ordini, signora. Kaori, qualunque cosa accada, aggrappati sempre a me se dovessi dubitare o alla vita se dovessi andarmene. Lo prometti?" le chiese seriamente.

"Prometto se tu farai lo stesso" rispose lei, commossa.

"Va bene. Nessun sacrificio tra noi. Solo condivisione"

Lei scacciò l'emozione che le ostruiva la gola e gli accarezzò amorevolmente il viso. Era vero: lo conosceva meglio di quanto pensasse.

"Ti amo, Ryo"

"Anch'io. Lascia che ti mostri quanto" rispose.

Si abbassò su di lei e la baciò dolcemente prima che le cose proseguissero per il loro corso quella mattina. Fu solo l'inizio della loro nuova realtà.



Grazie a chi ha letto e soprattutto commentato: Stekao, Meddy80, maisonikkoku78, martiperla9620, Alice21, Sabrinagenova, robysaeba.

Alla prossima :)
  
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