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Autore: elenabastet    20/03/2022    3 recensioni
Françoise Jarjayes è la responsabile del nucleo della polizia criminale di Versailles e si trova con i suoi colleghi a indagare su alcuni omicidi misteriosi. Ma quale sarà la verità? Un omaggio anche ad una celebre serie di genere fantastico, il cui doppiaggio è stato curato dal nostro Massimo Rossi.
Genere: Erotico, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Diane de Soisson, Oscar François de Jarjayes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Rating: toni thriller e paranormali, AU (una sorta), tematiche delicate, violenza, amore

Fandom: Lady Oscar.

Note: Françoise Jarjayes è la responsabile del nucleo della polizia criminale di Versailles e si trova con i suoi colleghi a indagare su alcuni omicidi misteriosi. Ma quale sarà la verità? Un omaggio anche ad una celebre serie di genere fantastico, il cui doppiaggio è stato curato dal nostro Massimo Rossi.

 

Capitolo dodicesimo

André si strinse d’istinto ad Oscar, ricordando troppe cose, e non certo buone, a cui aveva assistito. Oscar guardò suo padre:

“So che non potete perdonarmi, ma io ho fatto quello che mi indicava il mio onore, la mia morale e il mio cuore”.

“Tu hai girato le spalle alla tua famiglia e alla casa reale, in nome dell’amore per André, un tuo sottoposto, non della tua stessa classe sociale, e per i tuoi ideali di giustizia. Ti eri già ribellata agli ordini della corona, e per quello stavo per giustiziarti. Quando trovai il tuo biglietto di addio, e non sapevo che era un addio vero, giurai che non ti avrei mai perdonato”.

“So di non meritare il vostro perdono, ma io non potevo rinnegare quello che mi ordinava il cuore. Ho visto la povertà del mio Paese, ho visto come vivevano i miei soldati, ho capito quanta ingiustizia c’era...”

“Quando seppi che ti avevo persa, che eri volata via con il tuo André, il mio cuore si spezzò per sempre e non seppi perdonarmi per cosa ti avevo fatto fin da quando eri bambina...”

“Padre, come vi dissi una volta, io vi ringrazio per avermi dato l’opportunità di fare una vita diversa dalle altre donne, perché ho potuto essere libera di scegliere, di scoprire il mondo, di capire tante cose. E anche di amare davvero un uomo, e non essere costretta ad un matrimonio di convenienza”.

“Ma sei morta troppo giovane, nessun padre deve vedere morire i suoi figli… Marie morì di crepacuore dopo aver saputo delle vostre morti, tua madre mi lasciò presto anche lei, consumata dal dolore, e io alla fine scelsi la morte cercando di salvare la nostra sovrana...”

“Ho vissuto fino in fondo la vita che mi era stata data, avrei voluto continuare a lottare per la giustizia e stare con il mio amato André, ma quello era il mio destino. Io vi perdono padre, non vi odio, ho compiuto il mio destino”.

Il generale Augustin de Jarjayes guardò la sua bellissima figlia e sorrise:

“Avrei voluto un’altra vita per te, una vita più lunga per te e il tuo André...”

“Ma questo ho avuto e mi basta, e ora ci sarà l’eternità...”

André guardava il suo antico padrone con avversione.

“André, tu per me eri un servo, certo un servo fedele, e ti consideravo un brav’uomo. Ma avevo capito cosa ti legava a mia figlia, e non potevo accettarlo. Per questo non potrò avere il tuo perdono, per questo e per quello che volevo farvi, perché non accettavo cosa vi legava e i vostri ideali.”

“Almeno lo riconoscete. Non posso odiarvi per amore di Oscar, perché è anche grazie a voi che ho conosciuto e amato Oscar, ma non posso perdonarvi, mi spiace”.

“Ma questa è la croce che devo portare in eterno, del resto devo vegliare sul fatto che tu e mia figlia non siate dimenticati. Voi siete fatti della stessa materia di cui sono fatte le leggende, voi siete eroi e siete l’infinito. Non c’è posto per me vicino a voi, non per ora… ed è giusto così, non merito di restare con voi dopo quello che vi ho fatto...”

Il generale si allontanò da sua figlia e dal suo amato:

“Sussurrerò a tutti la vostra storia… è il mio destino. Nessuno vi deve dimenticare, nessuno vi dimenticherà”.

Lo guardarono allontanarsi dalla collina, mentre Alain si avvicinava a loro.

“Tu sei stato il nostro migliore amico”, disse André.

“Io vi amavo entrambi e non ho mai potuto dimenticarvi. Eravate nel mio cuore, eravate parte di me”.

“E cosa c’è di male?”, chiese Oscar.

“Io vi amavo come si amano gli innamorati, amavo tutti e due così, e non sono riuscito a salvarvi...”

“Era il nostro destino, ma saremo felici di passare l’eternità con te..”, disse André.

Alain serrò a sé entrambi, le due persone che aveva amato con tutto il cuore, un amore irrealizzabile, ma intenso. E seppe che quello che quell’amore gli aveva dato, la fedeltà e l’attaccamento a tutti e due, non sarebbe mai venuto meno.

“Vi aspetto di là...”, disse svanendo in un volo di lucciole.

Marie lo guardò andare via e poi abbracciò anche lei i suoi ragazzi.

“Avrei voluto fare di più, soprattutto per te, bambina. Avrei voluto diventare bisnonna. Avrei voluto che voi mi sopravviveste.”

“Nonna, tu ci hai dato tutto l’amore di cui avevamo bisogno, per il resto è andata così..”, disse André.

“Grazie a te ho avuto André e ce l’avrò per sempre, il dono più grande che potevi farmi”, disse Oscar.

Marie sorriso e diede un buffetto ad Oscar ed uno scappellotto ad André.

“E ora sbrigatevi a venire da me” e svanì, vicino alle tombe dei suoi adorati ragazzi.

“Siamo rimasti soli...”, disse Oscar, “avrei voluto vivere tutta la vita con te, André”.

“Ma l’hai fatto”, disse André, “e io ho amato ogni giorno passato con te...”

“André, io non mi sono nemmeno accorta che tu mi amavi. Per questo mi sento in colpa, per questo sto male, perché non abbiamo vissuto il nostro amore, ti ho negato me stessa per troppo tempo. Tu eri fatto di sangue e carne, e io ti ho ignorato e respinto, e non posso perdonarmelo”.

“Siamo vissuti insieme per anni, abbiamo diviso tutto, e per me questo è amore. Piuttosto ho sbagliato io, e non mi perdono di averti aggredita...”

“Tu non mi hai aggredita, ero io che non avevo capito il tuo amore e ho sbagliato a scagliarmi contro di te per quello che avevi detto… Io ero tua anima e corpo da sempre, ma l’ho scoperto troppo tardi...”

“Ma staremo insieme per sempre, se tu lo vuoi”.

Un raggio di sole illuminò i capelli di Oscar: era l’alba, l’alba sulla collina di Arras.

Si presero le mani a vicenda, si guardarono negli occhi, si baciarono e poi guardarono quel mattino, il mattino di tutti i giorni del mondo.

“Sono fortunata ad averti incontrato, ad aver vissuto con te, ad averti amato… ad amarti. Non c’è mai stato un altro, ho sempre provato affetto per te, con tutto il cuore. Non voglio niente di più al mondo che il tuo amore e te. Io ti amo con tutto il cuore, ti ho sempre amato, tu sei una parte di me, sei il mio cuore e la mia anima”.

André sorrise e la strinse a sé:

“Guarda, Oscar, è l’alba ad Arras, dovevamo rivederla insieme, era una promessa, in questo momento è tutto più bello, perché sappiamo cosa ci unisce..”

“André, la cosa migliore della mia vita sei stato tu, niente è stato più bello di averti incontrato, di aver vissuto con te e di averti amato… e di amarti per sempre”.

Si baciarono, mentre la luce del sole nascente li avvolgeva, in quella mattina ad Arras, dove tutto ricominciava e fu come se si fusero per diventare luce pura, rendendo tutto più splendente.

 

Ci sono due vecchie croci, sulla collina di Arras, in Francia, dove c’è il cimitero antico, meta di gite. Sono sempre lì, unite, e sopra è cresciuta una pianta di rose selvatiche, bianchissime, che è intrecciata a loro e ad un lillà viola, anche lui stretto alla rosa, come se fossero una cosa sola.

Ma in tanti vengono, e non solo per vedere una cosa rara per chi ama i fiori, ma perché lì riposano due eroi di una leggenda, due amanti immortali. L’oltre per loro è questa collina, è l’aria intorno, le nuvole, il fatto che c’è chi dice di averli visti, abbracciati nell’erba, a rincorrere le lucciole.

A volte il vento mormora:

“Abbiamo avuto anche questo tempo per noi, André, oltre le nostre vite”.

“Cosa ti ho detto? Questa continua ad essere la nostra storia. Noi viviamo dentro chiunque continua ad appassionarsi a cosa siamo stati, noi viviamo dentro chiunque racconta di noi e parla con noi, e siamo insieme”.

E in tanti continuano a sentirsi ispirati da loro e a ricordarli, in quella collina tra due mondi e dove le loro vite sono andate oltre.

 

 

Per costruire questa storia, mi sono ispirata all’ultima stagione del serial Lost, prendendo alcuni spunti: un serial a cui ha lavorato come direttore di doppiaggio il grande nostro Massimo Rossi a cui dedico questo mio lavoro.

 

  
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