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Autore: Justice Gundam    23/04/2022    3 recensioni
Quali pericolose avventure attendono i Digimon Tamers nella loro corsa contro il tempo per svelare i misteri di DigiWorld? Cosa sono i Deva, e chi è il 'Digimon Sovrano' di cui parlano? E perchè i loro piani coinvolgono il piccolo Calumon? Questa volta, molte cose potrebbero andare diversamente da come sappiamo... la mia prima storia di Tamers, che si ricollega (vedrete come...) a quelle di Adventure che sto scrivendo e a quella di Frontier-Savers che scriverò!
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 40 - In preparazione

 

 

Nel Mondo Reale, in quello che fino a poco tempo prima era stato il quartier generale di Hypnos, Yamaki e i suoi operatori stavano lavorando senza sosta ad un nuovo progetto. Sullo schermo principale, si stava man mano materializzando il disegno di quello che sembrava essere un bizzarro velivolo futuristico - un incrocio tra un'astronave e un sottomarino, con un corpo allungato, delle corte "ali" che spuntavano ai lati del corpo, e delle finestre di forma circolare sulle parte frontale e sui lati. La sua sagoma era già visibile sullo sfondo blu della schermata, disegnata in linee bianche luminose che apparivano di scatto e delineavano il veicolo in maniera sempre più precisa.

 

"Come prosegue la costruzione dell'Arca?" chiese Yamaki, chiudendo di scatto il suo accendino. "Il tempo non è a nostro favore."

"Stiamo facendo tutto il possibile, Yamaki-san." rispose una dei Monster Makers, una donna bionda di mezz'età conosciuta come Daisy, specialista di robotica ed ingegneria dei software. "Al momento siamo riusciti a definire la struttura completa dell'Arca, ma i calcoli che dobbiamo fare per realizzare le parti più importanti del programma sono complessi anche per un computer potente come Hypnos."

 

Yamaki strinse i denti per la frustrazione. Sapeva che i Monster Makers stavano facendo del loro meglio, e non poteva pretendere di mettere loro ancora più pressione di quanta non ne dovessero già sopportare... ma il tempo era tiranno, e quella poteva essere l'unica possibilità che avevano di riportare indietro i ragazzi dal Mondo Digitale.   

 

Fu proprio Janyuu a dar voce a quello che molti pensavano, spinto dalla frustrazione e della preoccupazione per l'incolumità del figlio Jenrya. "Accidenti... certo che questo computer si prende il suo tempo a fare i suoi calcoli... e tutto il resto! Se continua così diventerò vecchio per quando avrà finito." Restò in silenzio per un attimo, poi si rivolse ad un uomo di colore un po' più giovane di lui che sedeva vicino a lui. "Non fare commenti su quello che ho detto, eh?"

 

L'uomo di colore sorrise ironico e alzò le spalle. "Se vuoi dire commenti sul fatto di diventare vecchio, non preoccuparti, non me lo sognerei mai!" rispose prontamente il Monster Maker conosciuto come Babel, specializzato in fisica e matematica. Il resto dei Monster Makers fece una breve risata per la battuta, e anche Janyuu non potè fare a meno di sorridere tra sè, apprezzando l'ironia. Considerando che lui era sempre stato il più anziano del gruppo, le battute sulla sua età si erano sempre sprecate...

 

Anche le assistenti di Yamaki fecero una breve risata, e lo stesso Yamaki non se la sentì di criticarle. Anche se in effetti la situazione era seria, ci voleva pur sempre qualche momento di leggerezza per non farsi sopraffare dallo stress. Detto questo, dovevano fare in modo che quel veicolo arrivasse ai Tamers, a qualsiasi costo. Era il loro biglietto di ritorno da DigiWorld, e il modo più sicuro per tornare.

A parte questo, tutto quello che il gruppo poteva fare per loro era avere fiducia e facilitare loro le cose il più possibile, in modo che al loro ritorno avrebbero trovato tutto come prima... e questo sicuramente valeva soprattutto per Dolphin, visto che Alice e Dobermon facevano anche loro parte della spedizione.

 

"Proseguite con ordine, signori." affermò Yamaki una volta che il siparietto comico si fu concluso. "Effettivamente le condizioni non sono le più favorevoli. Ma è proprio per questo che dobbiamo assicurarci che tutto sia gestito al meglio. L'Arca potrebbe essere la migliore possibilità dei nostri ragazzi."

 

 

oooooooooo

 

 

Nel Mondo Digitale, la situazione dei Digimon Tamers e dei loro compagni non era meno tesa e difficile. Il piccolo Calumon, rivelato per quello che era davvero, si era assunto il compito di aiutare il più possibile gli abitanti del Mondo Digitale e preparare tutti per l'imminente tentativo di disattivare il D-Reaper e porre fine una volta per tutte alla minaccia che rappresentava.

 

E in quel momento, questo voleva dire permettere a quanti più Digimon possibile di evolvere, in preparazione dell'assalto al D-Reaper...

"Calu caluuu!" con un'acuta esclamazione, il piccolo Digimon si concentrò, e il simbolo triangolare disegnato sulla sua fronte si illuminò e trasferì una piccola parte del suo potere al Gabumon e al Biyomon che si trovavano di fronte a lui. L'energia avvolse i due Digimon di livello Rookie, che si trasformarono in luce per qualche secondo e aumentarono rapidamente di dimensioni. Quando la reazione ebbe termine, al posto dei due piccoli Digimon si trovavano un WereGarurumon e una Garudamon, con immensa gioia di Hirokazu... e soprattutto di Kenta!

 

"Guardate! E' davvero incredibile! Siamo di fronte ad un WereGarurumon in carne ed ossa!" esclamò Hirokazu al settimo cielo, un dito puntato verso il Digimon simile ad un lupo mannaro. "Ragazzi, ve ne rendete conto? Siamo di fronte ad uno dei Digimon più mitici della serie originale!"

Un gocciolone di sudore scese dalla testa di Juri, che si grattò una tempia con imbarazzo. "Beh... capisco che sia un bel momento per tutti voi, ma non è molto educato indicare... non pensi anche tu, Kenta-kun?" chiese, per poi voltarsi verso il ragazzino con gli occhiali... che era troppo impegnato ad ammirare l'imponente Garudamon che spiegava le ali!

 

"Aaaaah! Non ci credo! Guardate là! E' splendido! Siamo di fronte ai mitici Digimon della prima serie! Questo è un sogno che diventa realtà per un fan come me!" esclamò il ragazzino con gli occhiali. Juri ed Elecmon potevano giurare che stava letteralmente luccicando per la gioia!

"Credo... che in questo momento siano un po' troppo eccitati per ascoltare." rispose il grazioso Digimon elettrico.

Ruki scosse la testa, vagamente disgustata. "Già... direi che il quattrocchi è morto e andato in paradiso."

 

Calumon chiuse gli occhi e si sfregò la fronte per mandare via un po' di stanchezza, poi si voltò verso il loro compagno di viaggio, il Meramon che li aveva accompagnati per tutto quel tempo. "Calu? Tutto bene? Vuoi... evolvere anche tu?" chiese il piccolo Digimon.

Il Pokemon simile ad un umanoide fatto di fiamme fece la cosa che per lui più si avvicinava ad un sorriso. "Beh... visto che non ho potuto esservi molto utile quando avete combattuto... sì, credo che evolvere sarebbe utile sia per me che per voi." rispose infine. "Ci riesci? Non vorrei che fosse troppo stancante per te."

La Shining Evolution sorrise e fece un cenno con la testa... poi si concentrò ancora una volta e incanalò una parte della sua energia verso Meramon, che strinse i pugni e si erse in tutta la sua statura mentre sentiva l'energia che penetrava nel suo corpo e gli infondeva nuova forza. Il Digimon fiammeggiante venne avvolto da un'abbagliante aura rossastra e cominciò ad aumentare di dimensioni, diventando presto alto quasi il doppio di com'era prima, anche se la sua forma non era tanto diversa da prima. In effetti, aveva ancora un umanoide fatto di fiamme, con un volto dall'aspetto minaccioso e gli occhi simili a due fessure luccicanti, la bocca esageratamente grande e le mani artigliate, ma per il resto, completamente privo di lineamenti. L'unica differenza rispetto alla sua forma precedente, a parte le dimensioni, era il colore delle fiamme che lo componevano - erano azzurre, e proiettavano attorno a lui delle strane ombre, anche se erano calde come quelle precedenti se non di più.

 

"Aaaah, che sensazione fantastica! Grazie mille, piccolo!" esclamò la forma evoluta di Meramon, guardandosi il braccio e ammirando le fiamme azzurre che danzavano sulla sua pelle. "Accidenti, non pensavo che sarei digievoluto in questo modo!"

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: BlueMeramon

Tipo: Fiamma

Attributo:  Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Ice Phantom, Cold Flame

 

Un Digimon fiammeggiante, forma evoluta di Meramon, il cui fuoco brucia con ancora maggiore intensità. Può ustionare l'avversario con raffiche di aria gelida.

 

 

Takato e Guilmon stavano guardando con attenzione e meraviglia il modo in cui tutti i Digimon che si avvicinavano a Calumon ricevevano la sua energia, trasformandosi nelle loro versioni evolute. Anche se non mostrava lo stesso entusiasmo sfrenato di Hirokazu e Kenta, il giovanissimo Tamer si trovava comunque davanti ad uno spettacolo imperdibile per un patito di Digimon come lui: dei Digimon che si trasformavano ed eseguivano la Digievoluzione davanti ai suoi occhi. E molti di loro erano Digimon che aveva già visto nella serie animata... mentre altri erano Digimon che vedeva adesso per la prima volta. Era davvero uno spettacolo imperdibile per uno come lui.

 

Tuttavia, malgrado il suo entusiasmo, Takato non riusciva a scuotersi di dosso il presentimento che ben presto avrebbero affrontato qualcosa di terribile. I Digiprescelti non si erano mai trovati di fronte qualcosa di ignoto ed imprevedibile come il D-Reaper... ogni volta, c'era un Digimon malvagio che tirava i fili di vari scagnozzi, e il confronto decisivo, una volta che i ragazzi avevano ottenuto il potere delle loro Crest, era un confronto diretto tra i loro Digimon e il cattivo di turno.

 

Lui e i suoi compagni, invece, si trovavano di fronte ad un'incognita totale... che cosa si sarebbero trovati davanti?

E non era questo l'unico pensiero che lo assillava...

 

"Takatomon?" chiese infine Guilmon, dopo diversi minuti passati in inquietante silenzio. Il giovanissimo Tamer si riscosse dai suoi pensieri e guardò verso il suo fedele compagno, che lo stava guardando con quella sua classica espressione incuriosita ed interrogativa. Era la stessa espressione che il Digimon faceva quando era confuso... ma in questo caso, il suo sguardo sembrava in qualche modo più concentrato. Takato aveva l'impressione che Guilmon immaginasse già cosa stesse pensando il suo Tamer... e quando il piccolo dinosauro rosso fece la sua domanda, il ragazzino ebbe la conferma.

 

"Takatomon, stai pensando anche ad Impmon, vero?" chiese Guilmon. Il Digimon guardò verso l'orizzonte, verso le terre desolate nelle quali Beelzemon si era dileguato. "Pensi che tornerà? Quando se n'è andato, sembrava davvero molto arrabbiato... è strano, sai? Non capisco perchè gli da tanto fastidio... che noi Digimon e gli uomini stiano assieme, voglio dire."

"Lui... pensa che non valga se un Digimon e un umano lavorano assieme." rispose Takato, riuscendo almeno in parte a comprendere il modo di pensare del Signore dei Demoni della Gola. "Che se lui non si guadagna da solo la sua forza... allora non è onorevole, o almeno questo è quello che penso. So che è un modo di pensare un po' strano..." Si interruppe e si sfregò la fronte con espressione preoccupata, come se si fosse reso conto di aver detto una sciocchezza. "No... in effetti, dire strano non è proprio la definizione corretta. La verità è che anche lui ragiona come ragionano molti Digimon in questo mondo. Combattere, assorbire dati, diventare più forte e combattere contro nemici sempre più formidabili... finchè non si viene a propria volta uccisi da un avversario più forte di te. In questo mondo, la maggior parte dei Digimon ragiona così, e Beelzemon... almeno per gli standard di questo mondo... è perfettamente normale. Lui fa semplicemente quello che fanno gli altri. Solo che lui è più forte rispetto a molti altri Digimon, questa è l'unica differenza alla prova dei fatti."

 

"Tutti i Digimon in questo mondo lottano allo stesso modo per sopravvivere. Anche se noi non siamo d'accordo, non siamo esattamente nella posizione di intervenire e dettare quello che noi riteniamo essere giusto." Ryou intervenne, cercando di dire la sua. "E, no, questo non vuol dire che sono d'accordo con quello che hanno fatto Zhuqiaomon e i suoi Deva. Ma resta il fatto che questo Mondo Digitale segue delle regole... molto diverse rispetto al DigiWorld che potreste aver visto nella serie televisiva. E questo era evidente fin dall'inizio, immagino."

 

"Hai ragione, Ryou-kun... ammetto che per me è stato un vero shock, all'inizio. Non avevo pensato a tutte le conseguenze che la presenza di un Digimon poteva comportare nel mondo reale." rispose Takato. Gettò uno sguardo a Guilmon e gli mise una mano sulla spalla in segno di comprensione. "Non mi pento di aver creato Guilmon, nè di tutto quello che ho vissuto con lui. Se non fosse stato per Guilmon, non avrei conosciuto Jenrya-kun, Ruki-san e  i loro Digimon, e probabilmente adesso sarei ancora quel ragazzino strano che disegna Digimon di sua invenzione sul suo taccuino. Ma mi sono reso conto che i problemi da affrontare sono molto più complessi di quello che possono sembrare a chi guarda solamente la serie."

 

"Non importa quali problemi ci sono, Takatomon!" rispose prontamente il dinosauro rosso, le mani strette a pugno e il muso solcato da un sorriso di decisione. "Finora siamo sempre riusciti ad affrontarli, no? Non sarà un programma a fermarci!"

Takato e Guilmon si diedero il cinque, e Ryou non potè che ammirare la loro decisione. Forse non erano ancora consapevoli di quanto spaventoso potesse essere l'universo dei Digimon e di quali prodigi meravigliosi e terribili al tempo stesso fosse capace. Ma nonostante tutti i pericoli che avevano affrontato, c'era ancora in loro quella spensieratezza e quella purezza che Ryou aveva perso già da tempo. Il cosiddetto Re dei Digimon provava un pizzico di invidia, doveva ammetterlo. Era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva viaggiato per un Mondo Digitale con questo tipo di spensieratezza...  

 

Il Tamer Leggendario diede un'occhiata a Monodramon - il draghetto stava passando il tempo in un gioco che lui e lo Hagurumon di Hirokazu avevano appena inventato, assieme ad altri Digimon di livello Rookie - la notizia dell'apparizione di un altro Digimon Sovrano aveva fatto rapidamente il giro del Mondo Digitale, e quando era divenuto noto il motivo di un tale evento, molti Digimon, anche tra i più umili, si erano presentati spontaneamente per combattere contro la minaccia del D-Reaper. E ora che aspettavano pazientemente di sottoporsi a Calumon, i piccoli Digimon passavano il loro tempo a fare dei giochi tra di loro, messi a loro agio dalla presenza dei Tamers e di altri Digimon più esperti che vegliavano su di loro.

 

"Okay, ragazzi... adesso, tutti dietro di me!" esclamava in quel momento Terriermon, alla testa di un vero e proprio trenino di Digimon che scorrazzava sul terreno dissestato. "Arriva il Trail-Terriermon! Forza, ragazzi, fatevi sentire tutti quanti! Ciuff ciuff!"

I piccoli Digimon fecero come aveva detto il buffo cagnolino, e la simpatica processione sccelerò con evidente entusiasmo, con Monodramon a chiudere la fila. Ryou restò a guardare il suo partner con un misto di orgoglio, affetto e preoccupazione. Certo, non era colpa di Monodramon... luinon sapeva ancora che cosa si trovasse dentro di lui, equale potenziale rischio potesse essere per tutti i Mondi Digitali. Ma per fortuna, fino a quel momento non era successo niente... e Ryou sarebbe stato pronto a tutto pur di impedire che quella minaccia tornasse a farsi viva...

 

Ma quelle, erano considerazioni per un altro giorno. Adesso, era più importante fermare il D-Reaper... e lasciare che quei piccoli Digimon si divertissero un po', prima del momento fatale, era un atto di gentilezza nei loro confronti, quindi perchè interferire? Meglio che tuttifossero al massimo della forma e soddisfatti per quando arrivasse il momento del confronto decisivo.

 

La voce di Chatsuramon interruppe quel momento di leggerezza, richiamando tutti all'attuale situazione. "Ascoltatemi bene!" tuonò il Deva Cane, con evidente acredine all'idea di dover collaborare con gli esseri umani che disprezzava. "Il sommo Zhuqiaomon-sama e il sovrano Azulongmon-sama hanno individuato il luogo in cui si trova il kernel del D-Reaper. Quello è il luogo in cui dovrà concentrarsi l'attacco, se vogliamo avere una possibilità di ridurlo all'impotenza!"

 

"Ah! Ragazzi, il signor Deva è qui per dare gli ordini!" esclamò Terriermon, permettendosi un po' di ironia ai danni del Deva Cane, ora che sapeva che Chatsuramon non poteva rispondere con la violenza. "Okay, okay, sentiamo... dove si troverebbe questo comesichiama che tiene assieme il D-Reaper?"

Chatsuramon grugnì in direzione di Terriermon. "Dovresti davvero imparare a rivolgerti come si deve a chi ti è superiore, insulsa creatura!" ringhiò. "Ma questo può attendere. Non appena avrete finito di far evolvere tutti i Digimon di cui c'è bisogno, ci muoveremo verso il kernel. Dobbiamo a tutti i costi disattivarlo, e se possibile distruggerlo. E per quanto non mi piaccia l'idea di ricorrere alla Bio-Emersione, temo che in questo caso non ci siano altre possibilità."

 

"Oooh, molto interessante!" esclamò Terriermon, agitando allegramente le lunghe orecchie. Jenrya raggiunse il suo compagno digitale e gli mise una mano sulla spalla per pregarlo gentilmente di non stuzzicare ulteriormente il Deva Cane. "E ditemi... avete già preparato qualche strategia per sistemarlo una volta per tutte?"

"Per il momento, abbiamo bisogno di fare della ricognizione e renderci conto di quali sono le difese del kernel." affermò Orochimon, apparendo accanto a Chatsuramon con un guizzo delle sue possenti spire. "Ed è qui che entrate in gioco voi. Grazie alla vostra trasformazione, avete migliori possibilità di avvicinarvi al centro vitale del D-Reaper senza cadere vittime della corruzione che diffonde."

 

Jenrya aveva la netta impressione che i Deva e il loro "membro onorario" stessero cercando di affidare a loro la parte più pericolosa della missione, in modo tale che avessero maggiori possibilità di cadere vittime di qualche imprevisto... o semplicemente venissero cancellati da una reazione inaspettata del D-Reaper stesso. In questo modo, si sarebbero potuti sbarazzare di loro e sapere qualcosa di più per un attacco decisivo al D-Reaper, senza porsi tanti problemi. Tuttavia, a quel punto era inutile fare tante recriminazioni...

"Faremo sicuramente tutto il possibile, ma avremo prima di tutto bisogno di qualche protezione. Preferiremmo non dover gettare via le nostre vite, dopotutto." rispose Jenrya, cercando di sembrare quanto più controllato possibile e nascondendo la sua paura.

 

Chatsuramon storse il naso, ma tenne per sè ogni rimostranza. "E va bene... vi offriremo quanta più protezione possibile." affermò. "Orochimon! Per quanto mi secchi un po' affidare quel Digimon a questi umani... credo che in questo momento sia la cosa migliore."

Le numerose teste di Orochimon aggrottarono le sopracciglia tutte assieme. "Quel Digimon, eh? Volete dire MarineAngemon, immagino... Chatsuramon-sama."

 

Jenrya sbattè gli occhi confuso. "MarineAngemon? E chi sarebbe?"

 

Chatsuramon guardò in direzione di altri Digimon che stavano radunandosi attorno agli altri Deva e fece un fischio di richiamo... e un attimo più tardi, dal gruppetto di creaturine dall'aspetto innocuo che non aspettavano che l'occasione di Digievolvere, si staccò un Digimon rosato che sulle prime era sembrato uguale agli altri. Svolazzando su un paio di piccole ali piumate rosa che spuntavano dalla sua schiena, la buffa creaturina si avvicinò al gruppo e li guardò con un paio di grandi occhi verdi che esprimevano curiosità e intelligenza.

 

"Moooooon!" esclamò il grazioso Pokemon rosa con una vocetta acuta e melodiosa. Jenrya e Terriermon si fermarono a guardarlo stupefatti per qualche secondo: era davvero minuscolo, non più alto di trenta centimetri, con un corpo affusolato come quello di un cucciolo di foca, che terminava in una codina a nastro, ricoperto da una corta e soffice peluria rosata, e con due piccole ali piumate. Al posto delle braccia, il Digimon aveva due strani "tentacoli" che terminavano quasi a punta, senza dita, e la sua testa era tonda e dall'espressione giocosa, con due lunghe antenne rosa che spuntavano dalla fronte. Ua macchia rossa a forma di cuore stilizzato era disegnata sul petto della creaturina, e al collo indossava un grazioso anello dorato.

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: MarineAngemon

Tipo: Folletto

Attributo:  Anti-Virus

Livello: Mega

Attacchi: Ocean Love

 

Un Digimon fatato che vive negli oceani virtuali e può essere visto molto raramente. Nonostante non ami combattere, è in grado di annullare la volontà di lottare dell'avversario con le sue onde calmanti.

 

 

"Mon!" esclamò nuovamente MarineAngemon, inclinando allegramente la testa da un lato mentre guardava Jenrya e Terriermon... che davanti ad un tale spettacolo, rimasero di sasso per qualche secondo. Avevano capito bene? Questo Digimon così piccolo e grazioso era di livello Mega? E come avrebbe potuto dare una mano contro il D-Reaper?

 

"Questo... è MarineAngemon? Devo ammettere che... dal nome mi aspettavo qualcosa di diverso." affermò Jenrya.

Dopo un attimo di stupore, Terriermon alzò le spalle e sfoderò una delle sue immancabili battute. "Beh, sai come si dice, Jen-kun... quello che conta non è la dimensione del cane nella lotta, ma la dimensione della lotta nel cane! Senza offesa per il nostro amico Deva, si intende! Mo-men-tai!" affermò. "E allora, piccolo? Ci affidiamo a te per sistemare una volta per tutte questo D-Reaper... ci darai una mano, vero?"

 

"Moooon!" MarineAngemon esclamò, alzandosi un po' di quota e agitando freneticamente le ali.

Chatsuramon fece un cenno con la testa e grugnì, un po' irritato per la precedente battuta di Terriermon. "Hmph... lasciando perdere il tuo ridicolo tentativo di fare dello spirito... MarineAngemon, qui presente, è un Digimon molto particolare. E' in grado di proteggere i Digimon dal tocco corruttore del D-Reaper, impedendo al suo programma di interagire con i nostri e di cancellarli. Ma da solo, non può certo proteggere tutti. Quindi... in questo momento, è meglio affidarlo a voi, visto che avete maggiori possibilità di distruggere il kernel del D-Reaper. MarineAngemon dovrebbe essere in grado di proteggervi finchè non avrete raggiunto il vostro obiettivo."

 

MarineAngemon cinguettò allegramente, come se volesse dire che non avevano motivo di dubitarne. "Mon, mon!"

"C'è... un solo problema. Perchè MarineAngemon possa fare il suo dovere e vi posa proteggere più facilmente, è necessario che sia legato ad uno di voi." continuò Orochimon, mentre le sue numerose teste si posavano ora su un Tamer, ora sull'altro. Tutti avevano un Digimon da considerare loro partner, tranne... "Hmm... vedo che uno di voi non ha un Digimon. Viene da chiedersi per quale motivo vi abbia seguito fin qui, se non aveva modo di rendersi utile... ma adesso ne avrà la possibilità. E farà meglio a darsi da fare."

 

Jenrya storse il naso. Non c'era dubbio che stessero parlando di Kenta... e per quanto il Tamer cinese non amasse sentir parlare così del suo compagno, non poteva negare che, senza un suo Digimon, c'era ben poco che il suo amico potesse fare per dare una mano. "Capisco... beh, immagino che a Kenta-kun farà piacere diventare un Tamer a sua volta... anche se ho come l'impressione che MarineAngemon non fosse esattamente il tipo di Digimon che aveva in mente."

 

"Conoscendo il tuo amichetto, Jen, gli sarebbe andato a genio qualcosa come un Tyrannomon o uno Snimon!" commentò Terriermon. "Oh beh... immagino che finirà per abituarsi!"

"Mon?" chiese MarineAngemon, un po' confuso...

 

 

oooooooooo

 

 

Esattamente come Jenrya aveva previsto, l'entusiasmo di Kenta all'idea di diventae un Tamer lui stesso era stato enorme... e si era smorzato quando aveva visto il Pokemon con il quale avrebbe dovuto fare coppia. Quella specie di cupido rosato non era esattamente quello che si era aspettato quando aveva sentito dire di un Digimon di livello Mega che gli avrebbe fatto da partner...

 

"Ehm... non che... non apprezzi l'idea, e tutta questa specie di cose..." disse Kenta, che si stava mettendo a posto gli occhiali come se volesse essere sicuro di stare vedendo bene. Quel Digimon... non aveva davvero nulla di un livello Mega, almeno come aspetto fisico. "Ma... ragazzi, siete sicuri che io e MarineAngemon riusciremo a renderci utili? Non lo so, lo vedo un po'... come dire... fragilino!"

 

Il buffo Digimon fatato, da parte sua, sembrava aver preso subito in simpatia Kenta, e stava allegramente guardando il ragazzino con gli occhiali da tutte le possibili angolazioni. Kenta dovette voltarsi di scatto, con un'esclamazione di disappunto, quando il buffo Digimon gli arrivò in faccia e lo guardò come se avesse intenzione di baciarlo!

 

"Moooon!"

"Ehm... posso capire che sulle prime ti possa sembrare un po' strano..." affermò Jenrya. "Ma... sono sicuro che ti piacerà avere MarineAngemonn come compagno. Perchè no? Potrebbe essere che scoprirai che un Digimon non deve per forza avere attacchi poderosi o vistosi per essere forte ed utile."

Kenta non sembrava eccessivamente convinto, e non poteva negare che gli sarebbe piaciuto un Digimon dall'aspetto più tosto - e invece, ironia della sorte, uno dei Digimon più forti e mascolini del loro gruppo era capitato proprio a Juri. Detto questo... il giovane Tamer doveva riconoscere che non spettava a lui scegliere il Digimon che gli sarebbe stato accanto. Era successo così anche ai Digiprescelti, in fondo... ognuno dei ragazzi aveva ricevuto il suo Digimon, che era in qualche modo adatto a loro... e anche se in certi casi c'erano stati dei dissapori, alla fine era andata bene.   

 

Quindi, ragionandoci così a freddo... forse voleva dire che anche con un Digimon come MarineAngemon, che non sembrava tanto impressionante, anche lui avrebbe potuto fare la sua parte... ed essere un Digiprescelto... o meglio, un Tamer... a tutti gli effetti.  

 

La sua esitazione non durò a lungo. Dopo aver dato un'occhiata esauriente al Digimon che gli era stato affidato, Kenta si schiarì la voce e tese una mano verso MarineAngemon... poi ci pensò bene, e chiuse le dita in modo da estendere verso MarineAngemon soltanto il dito indice. "Ehm... beh, come si dice in queste occasioni... non è tutti i giorni che ci si presenta ad un Digimon..." affermò, poi bandì del tutto i suoi dubbi e disse la sua. "Piacere di conoscerti, MarineAngemon! Io sono Kenta Kitagawa... e... ehm... se la cosa ti fa piacere, da questo momento in poi sarò il tuo Tamer! Spero... che riusciremo a lavorare assieme."

 

"MON!" esclamò di rimando il piccolo Digimon, che estese uno dei suoi tentacoli e fece a Kenta l'equivalente di una stretta di mano. Kenta fece un sorriso, in parte imbarazzato e in parte eccitato... e un attimo dopo, il ragazzino fece un sobbalzo di paura quando una luce abbagliante si accese davanti a lui!

"Ah! E questo cosa..." cominciò a chiedere Kenta, ma si bloccò quando vide che il piccolo globo di luce stava prendendo la forma di un D-Ark bianco, molto simile come forma a quello di Takato, Jenrya e Ruki! Mentre MarineAngemon restava là come niente fosse, fluttuando ad un passo da Kenta e comportandosi come se tutto fosse nella norma, il novello Tamer allungò la mano con evidente meraviglia per accettare il regalo dei Digi-Gnomes. Nel momento in cui strinse il congegno nella sua mano tremante, Kenta sentì una sorta di scarica elettrica che gli percorreva il braccio e arrivava fino al cervello, facendogli sentire un brivido di eccitazione... e in quel momento, incrociando lo sguardo di MarineAngemon che continuava a fare gesti incoraggianti con le pinne, si rese conto che ora lui e il suo Digimon erano legati corpo e mente, nel bene e nel male.

 

"Non ci posso credere... sono un Tamer anch'io! Ragazzi, questa gita a DigiWorld valeva la pena di essere fatta anche solo per questo!" esclamò Kenta. Preso dall'entusiasmo, si mise in posa... e MarineAngemon fece lo stesso, drizzando le antenne sopra la testa!

 

Mentre Chatsuramon ed Orochimon guardavano con acredine il ragazzino con gli occhiali che si sbracciava per l'entusiasmo, Jenrya si sfregò una tempia imbarazzato. "Non... non credi che sarebbe meglio avverire Kenta di non montarsi troppo la testa, Terriermon?"

"Non ti preoccupare, Jen! Con l'entusiasmo che ha... o farà un figurone, o andrà a sbattere contro un muro! In entrambi i casi... ci sarà un bel po' da vedere e da divertirsi!" rispose sfacciato il Digimon cagnolino...

 

 

oooooooooo

 

 

Beelzemon prese fiato, seduto in una fenditura tra due rocce dove si era rifugiato mentre aspettava che tutti i suoi dati venissero riconfigurati dopo la sua dura battaglia con Gallantmon. Odiava ammetterlo, ma quella sconfitta, proprio quando pensava di aver raggiunto un potere ineguagliato, gli aveva dato non poco da pensare... così come la scoperta di quelle strane bolle e la minaccia che avrebbero potuto rappresentare per lui. Quando si era avvicinato a quelle strane cose, il Demone della Gola aveva percepito per istinto che si tratttava di un anatema per tutte le forme di vita digitali... e che presto o tardi, sarebbe stato lui stesso a doversi difendere.

 

Ma per quanto il Demone della Gola diventasse più potente, per quanti dati riuscisse ad assorbire... la frustrazione di non essere ancora riuscito a raggiungere le vette del potere, di non essere ancora padrone di sè stesso e della sua vita... quella era ancora lì, più violenta che mai. Fin da quando era Impmon e si era trovato a dover sottostare ai capricci di quei due mocciosi, aveva sempre sperato di poter diventare più forte. Non avrebbe più dovuto obbedire a nessuno. Non avrebbe più dovuto temere nessuno. In quel Mondo Digitale in cui la debolezza era un difetto che molti Digimon pagavano con la vita, lui sarebbe stato il più forte di tutti, il più rispettato, il più temibile...

 

E proprio per questo, la compassione che Takato e Guilmon - o meglio dire, Gallantmon - avevano mostrato nei suoi confronti era per lui motivo di frustrazione e confusione. Quegli sciocchi si ostinavano a non capire che la loro pietà non aveva posto, da quelle parti. Andavano contro ad ogni cosa in cui prima Impmon, ed ora Beelzemon, avessero mai creduto.

E la cosa che in quel momento gli dava più fastidio... che più lo sconvolgeva e più lo inquietava... era che i fatti stavano dando ragione a quei dannati Tamers!

 

Sì, pensò Beelzemon, stringendo una grossa pietra nella mano artigliata e stringendo fino a ridurla in briciole. Nonostante il loro modo di fare andasse contro tutte le regole del Mondo Digitale, erano riusciti a superare tutti gli ostacoli che si erano trovati di fronte fino a quel momento, e nonostante le difficoltà che si trovavano davanti, stavano perseverando e non davano cenno di fermarsi! Com'era possibile? Beelzemon non poteva ammettere che tutto quello che aveva fatto finora... tutti i combattimenti che aveva affrontato, le sofferenze che aveva patito a causa della sua debolezza, i Digimon che aveva cancellato e assorbito... fosse stato tutto per niente! Era qualcos'altro quello che gli mancava, ma cosa?

 

Beelzemon si alzò, sentendosi rinvigorito almeno nel corpo, anche se altrettanto furioso nello spirito. Non era da lui starsene seduto lì a rimuginare, quando poteva impiegare il suo tempo in un modo più vantaggioso. Doveva prima di tutto ritrovare quei Tamers, e ora che si sentiva ben riposato e ancora più determinato di prima... affrontare quel dannato Gallantmon in un nuovo combattimento. E questa volta... questa volta doveva vincere e mostrare a tutti chi era davvero il più forte!

 

"Impmon-chan! Mako-chan fa il prepotente con me!"

"Non è vero! E' stata Ai-chan a cominciare!"

"Bugiardo! Lo dico alla mamma!"

"Basta! Impmon-chan, devi dirgliene quattro!"

 

Beelzemon grugnì frustrato quando il ricordo di quegli umilianti momenti che aveva passato con quei due marmocchi riaffiorò alla sua mente. Si impose di non pensarci più... ormai non valeva più la pena di pensare a quella parte della sua vita. Era un periodo che se n'era andato per sempre, e che non voleva tornasse mai più.

 

Il Demone della Gola fece mente locale, cercando di ricordare bene dove avesse visto quelle strane bolle purpuree. Se le sue previsioni erano giuste, i Tamers avrebbero finito per rivolgere la loro attenzione a quello strano fenomeno. E quella sarebbe stata la sua migliore occasione per ritrovarli... e fargliela pagare una volta per tutte.

 

Ma prima... meglio cercare di sapere di più su quella strana cosa violacea. Beelzemon non aveva nessuna intenzione di lasciarsi prendere di sorpresa e di lasciare che quell'affare interferisse con il suo combattimento con Gallantmon...

 

 

oooooooooo

 

 

Finalmente, i preparativi erano stati ultimati. Zhuqiaomon ed Azulongmon, grazie alla collaborazione di Calumon e dei Deva superstiti, erano riusciti a mettere assieme un nutrito gruppo di Digimon, tutti di varie tipologie, per la maggior parte di livello Champion o Ultimate, ma con dei Digimon di livello Mega mescolati tra di loro, ad offrire il grosso della potenza di fuoco.

I Tamers avevano cercato a loro volta di essere quanto più preparati possibile. Vicino a Takato e a Guilmon si trovavano i loro compagni: Jenrya e Terriermon, con il Digimon cagnolino che dondolava la testa da una parte all'altra, come se stesse seguendo un motivetto che solo lui poteva sentire, e cercava di tenere il morale alto con qualche battuta di tanto in tanto; Ruki e Renamon, che restavano ferme al loro posto, come due soldatesse in attesa che iniziasse una missione di grande importanza; e Ryou e Monodramon, che sembravano invece rilassati ma concentrati, in maniera consona ad un veterano come lui. Per un attimo, Takato ebbe l'impressione di vedere una strana luce negli occhi di Ryou, come se quel ragazzino poco più grande di loro avesse già visto e sperimentato cose che molti adulti non sarebbero stati neanche in grado di immaginare... mentre Monodramon manteneva la sua espressione allegra e combattiva.

 

E accanto a loro, i Tamers che si erano uniti al gruppo nel corso di quell'avventura: Juri ed Elecmon erano anche loro lì, vicini a Takato e Guilmon... e il ragazzino riusciva a vedere un'ombra di paura negli occhi della sua amichetta del cuore, come se non fosse sicura che sarebbe andato tutto bene. Il giovanissimo Tamer tirò un breve sospiro e si impose di parlare con lei, prima che la missione iniziasse. Tutto considerato, non poteva dare torto a Juri per il fatto di avere paura.

"Hey, Takato-kun, non stai pensando di ritirarti adesso, vero?" gli arrivò la voce di Hirokazu. Il suo amico di scuola e collega patito del Digimon Card Game era lì assieme ad Hagurumon... e poco più in là si trovavano Kenta e MarineAngemon. Takato era rimasto sbalordito quando aveva visto il piccolo Digimon di livello Mega con il suo occhialuto amico - non era mai successo, nella serie televisiva, che ad un Digiprescelto fosse concesso di avere con sè un Digimon di livello superiore a Rookie.

 

E poi, ovviamente, c'erano la piccola Shuichon con Lopmon, ed Alice con il suo Dobermon. Oltre che altri Digimon che erano con loro, come BlueMeramon, Orochimon e i Deva rimasti. La biondina era tuttora il membro più misterioso del gruppo, e anche se non aveva dubbi sul fatto che fosse affidabile, Takato non era sicuro di cosa pensare di lei. E per quanto riguardava Shuichon... beh, lei era stata un po' un fulmine a ciel sereno, e non sapeva cosa pensare neanche riguardo a Lopmon...

"No, no... tranquillo, Kazu-kun! Sono... ehm... solo un po' emozionato, tutto qui!" rispose Takato, cercando come poteva di tenere a bada il nervosismo. "Sembra che finalmente... stiamo per andare a risolvere una volta per tutte il problema di DigiWorld! Chissà come sarà questo D-Reaper! Non vedo l'ora di andare a dargli una bella lezione!"

"Hey, stai un po' calmo, Hirokazu-kun..." rispose Kenta, sperando che il suo migliore amico non si lasciasse prendere la mano così. "Lo sai anche tu che nessuno scontro finale nella serie di Digimon è mai stato facile. Voglio dire, non credo che potremo battere il D-Reaper semplicemente puntandogli contro i Digivice ed esclamando quello che vogliamo fare da grandi.

 

"Da grandi. Da grandi." ripetè Hagurumon con voce metallica.

Hirokazu alzò gli occhi al cielo. "Insomma, Hagurumon, tu da che parte stai?"

 

Se non altro, riflettè Takato, con Hirokazu nel gruppo non c'era mai il rischio di annoiarsi... ed era comunque una buona cosa avere qualcuno in squadra che tenesse alto il morale di tutti. Aprofittando di quel momento di stanca, Takato si rivolse a Juri, che si era messa seduta ansiosamente su una roccia vicina, all'ombra di una rupe a picco, e stava distrattamente accarezzando Elecmon mentre quest'ultimo cercava di parare con lei e farsi dire cos'era che la preoccupasse.

 

"Sei sicura di stare bene, Juri? Ho l'impressione che tu sia... nervosa." stava dicendo in quel momento il piccolo Digimon elettrico, mentre la bambina castana lo grattava dietro un orecchio, con espressione distratta.

"No, no, non sono nervosa, Elecmon-chan, sono solo... ehm..." rispose Juri, interrompendosi quando si rese conto che la risposta che stava per dare era contraddittoria. Si prese qualche istante per pensare ad una risposta che potesse suonare più plausibile... e poi si schiarì la voce e proseguì. "Stavo... stavo solo pensando che mi sembrava ieri che io e i miei amici... Takato-kun e gli altri, voglio dire... giocavamo a scambiarci le carte dei Digimon e pensavamo che fosse tutto un gioco. Adesso invece... mi rendo conto sempre di più che questa è la realtà, e che le conseguenze delle nostre azioni saranno reali."

 

Juri abbassò lo sguardo e si sfregò le ginocchia con le mani, un tentativo di controllare le emozioni che si agitavano dentro di lei. Guilmon si grattò una tempia confuso, chiedendosi a cosa fosse dovuto questo comportamento di Juri.

"Hey, Takatomon... che cosa credi che sia successo alla tua amica?" chiese il piccolo dinosauro. "Credi che non abbia mangiato? O non dorma abbastanza?"

 

Takato sospirò e sorrise brevemente in direzione di Guilmon. "Non penso che sia proprio così, amico mio..." disse il ragazzino, per poi rivolgersi alla sua amichetta. "Katou-san? Sei proprio sicura che stai bene? Se... se c'è qualcosa che ti preoccupa... per favore, dillo a me e a Guilmon... faremo tutto quello che possiamo per aiutarti."

"E mi raccomando, Juri... mangia un pezzo di Pane Guilmon, ti tirerà su di morale!" continuò il piccolo dinosauro rosso.

 

"Ah..." mormorò Juri, colta di sorpresa dall'arrivo di Takato e Guilmon. Cercando di non dare a vedere la sua preoccupazione, la ragazzina sorrise e disse di sì con la testa. "Grazie, ragazzi, ma non è il caso che vi preoccupiate per me. Me la caverò, davvero. Adesso che sono anch'io una Tamer... devo imparare a cavarmela da sola, no?"

 

Mentre parlava così, Juri pregava intensamente, tra sè e sè, che non succedesse nulla a Takato e agli altri. Non credeva avrebbe potuto sopportarlo, se fosse davvero accaduto qualcosa a Takato, a Guilmon, ed Elecmon... o ad uno qualsiasi di loro.                       

 

            

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...   

 

Nota dell'autore: Nel prossimo capitolo comincia la vera azione ed entreremo finalmente nella saga del D-Reaper... spero che saprò farla epica come l'anime originale se non di più... e mi scuso ancora per la brevità del capitolo. Non ero troppo ispirato per questa parte... ma già dalla prossima, spero che vedremo dei miglioramenti.

 

A presto! ^^

  

 

 

 

 

  
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