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Autore: The Bride of Habaek    31/05/2022    0 recensioni
In viaggio verso l'India, il Principe di Persia, figlio del grande re persiano Shahraman, ha l'occasione di partecipare alla sua prima grande battaglia contro una potente città. Come premio per la vittoria conquistata, i persiani riducono in schiavitù gli abitanti (tra cui la bellissima Farah, figlia del Maharajah) e saccheggiano le locali stanze del tesoro, ricche di antichi manufatti come una grande Clessidra contenente le mitiche Sabbie del Tempo e un mistico Pugnale in grado di piegare il tempo ai voleri di chi lo possiede. Il vecchio Visir Zervan, che aveva tradito il suo padrone per consegnare la città ai persiani in cambio di un solo manufatto fra quelli trafugati, chiede come premio il Pugnale del Tempo trovato dal Principe. I suoi desideri tuttavia sono frenati dal saggio re Shahraman che si rifiuta di sottrarre al figlio il bottino della sua prima battaglia.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Farah, Nuovo personaggio, Principe, Sorpresa
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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“Gli atomi danzano. Grazie a Lui l'universo danza. Le anime perdute nell'estasi danzano. All'orecchio ti dirò dove la sua danza le conduce. Tutti gli atomi nell'aria e nel deserto la sentono come se fossero inebriati. Ogni atomo, felice o miserabile, è innamorato del sole di cui nulla può essere detto.”

"E' una sorta di enigma?"
Mi chiese la Principessa mentre cercavo di intrattenerla durante il viaggio, quando me ne uscii con una delle tante frasi tratte dalla storia del "Principe che contemplava la sua anima".
"Qualche Luna fa, mi narrarono la storia di un Principe che ha abbandonato il suo Regno e le sue ricchezze per rimanere accanto ad uno specchio d'acqua nel deserto fissandolo nelle sue profondità, per contemplare la sua anima. Questa era una delle tante riflessioni legate alla leggenda. In verità non si sa per certo se sia esistito realmente o se il suo fu solo un mito..."
"Interessante, secondo te è esistito?"
La sua curiosità  era stimolante. Farah non ascoltava per rispondere ma per comprendere.
"Non lo escluderei. Mi piace pensare che lui, o la sua anima, vaghi ancora per i deserti di tutto il Mondo senza fissa dimora."
"Un avventuriero, come te."
"Magari era un mio antenato!"
La Principessa continuò a dialogare sempre con maggior scioltezza. Ci fermammo in un'oasi di passaggio a causa del caldo torrido, il Sole somigliava sempre più ad un anello infuocato. Saremmo ripartiti al crepuscolo, l'unica cosa che potevamo fare in quel frangente era aspettare che la Luna prendesse il posto del Sole.
"Cos'avrei in comune con lui?"
Chiesi a Farah nel frattempo.
"Per prima cosa la casta, dopodiché lo spirito avventuriero ma anche un'altra cosa non meno importante."
"Quale?"
"L'umiltà, unita alla generosità e al coraggio. Dastan, quando ti ho guardato per la prima volta ho visto qualcosa in te, inizialmente non sapevo cosa fosse, poi capii. Non sei quel genere di uomo che rincorre le ricchezze, altrimenti non m'avresti mai reso il Pugnale del Tempo. Non avresti risparmiato il mio Regno se tu fossi stato un Principe bramoso di Potere."
"Ne sono lusingato Principessa, terrò bene a mente le tue favelle nonché perle di saggezza. Non credevo che oggi avremmo trascorso il Tempo scambiandoci ossequi!"
Esclamai con sarcasmo.
Eravamo seduti sotto una palma a ridosso di una pozza d'acqua, istintivamente afferrai la sua mano per stringerla fra le mie. Farah mi guardò con lieve imbarazzo, poi però si lasciò andare finché non allentò la presa dicendo:
"E' quello che penso... non montarti la testa!"
Affermò in chiave ironica.
"Non lo farò, non è nella mia natura."
Replicai senza batter ciglio.

"In verità, io credo che tu abbia paura di lasciarti andare Principessa. Non devi temere. Sono stato forgiato per diventare un uomo, prima di essere un Principe e un futuro Re. Ho trascorso molto tempo sia con il Popolo che con la Nobiltà, allenandomi duramente per diventare una buona guida e non un semplice privilegiato vissuto all'interno delle quattro mura. Ho sempre lottato Farah, continuerò a farlo anche per te e..."
"Dastan."
Lei mi pose l'indice sulle labbra come per zittirmi e disse:
"Stavo scherzando. Non ho mai conosciuto nessuno come te."

 
   
 
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