Disclaimer: I personaggi non mi appartengono,
La storia è scritta senza fini di lucro.
Swap Our Places
If I only could.
Che succede?
Camminare sul limitare dell'esistente, lungo il confine labile tra conoscenza e follia.
Lasciami entrare.
Contare a punta di dita le note che accompagnano il moto delle stelle. Conoscere le loro Parole Segrete. Le loro Trasformazioni. Le Dimore dei Demoni, i peccati degli Angeli, i Miracoli dei Sette Satana.
Chi sei?
Secondi eterni e secoli che fuggono nel volgere di un minuto. Gocce di presente, plic plic plic, che bagnano il volto come lacrime e scendono, scivolano, a bagnare le labbra di rimpianto: in ognuna di esse si riflette il passato, il loro passaggio incide sulla pelle un futuro che non sarà mai.
Io sono te. Da un'altra Terra.
Esiste un punto, dove tutto converge.
Un crocevia dove il tempo è sospeso, dove la mente
s'annienta, dove un passo conduce alla salvezza, un respiro alla
dannazione; è facile perdersi, in un Nessun-Dove che crepita di
voci, in un intreccio di vie, di sentieri, di pensieri, di speranze,
sogni -Incubi.
Vorrei poterti dire che è impossibile.
Esiste un luogo, dove gli Universi convergono.
Between-Space -La
Dimora dei Vishanti.
Ma questo luogo è un
luogo che non esiste, se non nella mente -Forse che questo
lo rende meno reale?
È un luogo proibito, in cui incamminarsi è peccato
mortale: conoscerne il nome, seguirne le svolte, confondersi coi
giochi di luce e di ombre, è possibile unicamente a spese della
propria anima.
Tuttavia, chiunque
scelga consapevolmente
di seguire il diramarsi nervoso di quelle ramificazioni non ce l'ha
più, un'anima.
Il cuore è stato il prezzo da pagare per intraprendere
un tale viaggio, il proprio sangue la pozione da cui trarre lo stato
di estasi e perversione, il mare in cui immergersi e sciogliersi per
affogare tra le correnti multiversali della Creazione.
In fondo se elimini l'impossibile...
Dreaming-Joint.
Lo snodo dei Sogni. L'Incursione della Mezzanotte. Il
server-centrale che collega la mente alveare dei propri Sè, da ogni
Terra, da ogni Realtà, una voce che raccoglie tutte le Voci, un
Occhio che ha il colore di dieci, cento, mille pianti, Mani che hanno
Creato e Distrutto, Labbra che hanno sorriso e Denti che hanno morso,
Braccia che hanno stretto e Polmoni senza respiro, svuotati di urla,
impregnati di risa.
Un punto di contatto oltre il Sonno e la Veglia, il
culmine dell'Incubo, il ventre molle della Coscienza, l'Atomo di Dio
scissosi a scagliare frammenti di Io attraverso il Multiverso, Semi
di Es aggrappatisi all'Utero dei Mondi, fertili di contraddizioni,
sterili di Infinito, cresciuti nel fango e sull'asfalto, corolle di
Super-Io sbocciate ad incoronare Ego vestiti d'Inconsistenza e
Ideali.
Il Dreaming-Joint è la Madre Terra cui ogni
Persona ritorna, è Principio e Fine, è Alfa e Omega, è Divina
Potestate, la Somma Sapienza, e 'l primo Amore.
E' la Matrice Primigenia, da cui originano le due cifre
di un codice binario che codifica ogni Variante.
...Quello che rimane...
“Per quanto improbabile, deve essere la verità.”
Anthony Stark, Stregone Supremo, ha raggiunto il
Dreaming-Joint, il punto Nevralgico, il Pensiero Primo che dal
principio dei Tempi in ogni Tempo permette la nascita di tutti i
Sè-Stark nelle Terre che popolano il Multiverso.
Il Dream-Walking è una pratica oscena, proibita.
E' un'usurpazione di coscienza e forma fisica, è una violenza
perpetrata nella mente, nella carne, corrompe le membra, la
coscienza, lo spirito, non prevede redenzione.
Non prevede nemmeno che i due Sè, l'Occupante e
l'Occupato, s'incontrino, lì, dove ognuno di loro è stato Pensato e
Formato, dinanzi all'Altare sopra il quale l'Esistenza ha consacrato
il loro Nome per tutti quei Nomi con cui verranno conosciuti e
chiamati, amati ed odiati, nelle infinità possibilità e nelle
infinite combinazioni del Reale e dell'Irreale.
Tuttavia, lo Stregone sa che glielo deve. Lo deve a se
stesso. Lo deve anche all'altro. Hanno trascorso la vita intrappolati
in gabbie di vetro, stretti di lamiere di metallo, a silenziare il
disagio ed il disgusto e l'orrore tra esplosioni e battaglie, il
sibilo della fiamma ossidrica, la musica troppo alta, i profumi
intensi, il sesso insensato.
Occhi negli occhi, mai come ora l'Essere che ha nome
Tony Stark si è trovato faccia a faccia col proprio, peggior nemico
-Se stesso. Il minimo che può fare è mostrargli un po' di rispetto.
A nessuno di loro piace la costrizione e la sottomissione coercitiva.
Non gli cederebbe mai il controllo.
Ma può sempre chiederglielo.
“Eri tu che tormentavi le mie notti, anni fa? Nei miei
sogni non facevo che combattere. Deludere. Sbagliare. Fare del male
alle persone che amavo.”
Il Supremo Stark annuisce. Solleva la mano, la cappa si
scosta a mostrare la punta nero fumo delle dita: sopra di loro, tra i
cumuli-nembi e gli specchi, tra gli intrecci dei nervi e i cordami di
Possibile e Probabile, tra ciò che è Là e Qui non sarà mai, tra
le rincorse bianco-azzure di minuscoli, crepitanti naniti, oltre la
trama di un velo da sposa, passando attraverso la curva di una fede
nuziale, oltre la buca mnemonica scavata dalle formiche, ecco le mani
dello Stregone danzare, le unghie scavare solchi e formule nella
corteccia dell'Albero della Vita, uno scudo rosso-oro racchiudere la
Terra in un bozzolo di rune, un'ombra gigantesca allungarsi su di
loro ed egli, sordo ai moniti di Steve Rogers, abbeverarsi di ogni
Sapienza, di ogni Incantesimo, mentre i Pianeti cadevano uno ad uno
all'avanzare del Titano, la scienza Asgardiana fallire, la Magia di
Kamar Taj dissolversi in polvere, le preghiere a Khonsu farsi deserto
sulle labbra, l'arroccata K'un Lun schiantarsi sulle proprie
fondamenta, devastata dai pugni e dalla disperazione -Potere, sempre
più potere, mai abbastanza, sempre di più, ancora, ancora, ancora,
il Potere Cosmico ingoiato in sorsi di galassie, il Potere Galattico
trangugiato a piene mani insieme a Supernove e comete e meteoriti, ma
ancora poco, troppo, troppo poco, ancora e ancora e ancora, per vie
ascose, tra le paludi della Louisiana, fantasmi e Vodoo e oltre,
ancora oltre, nel Buco Nero dell'Oscurità, fino al ventre
dell'Inferno.
Fino alla corruzione.
“Hai avuto una vita piuttosto burrascosa.”
“Puoi ben dirlo.”
Fino alle Fiamme.
“Ne è valsa la pena?”
Un contrazione ironica all'angolo delle labbra.
“Ovviamente no.”
Fino al Darkhold.
Tony lo guarda. È sporco di sabbia, di terra, di
cenere; frammenti di vetro gli ingemmano le ciglia, sono come
rugiada, come perle d'opale gettate confusamente, a piene mani, tra i
capelli.
“Thanos?” gli domanda lo Stregone.
“Siamo alla resa dei conti.”
“Dobbiamo pagare il fio, amico mio.”
“Di cosa?”
“Della nostra avidità.” lo Stark Supremo si passa
la lingua sulle labbra “Pensa a tutto quello che potremmo fare con
il Guanto dell'Infinito. Io—Ho impugnato il Potere Cosmico. Sono
stato pari a un Dio. Potevo fare tutto.”
“Ma non era abbastanza.”
“Niente sarà mai abbastanza per noi, Tony.”
“Una volta che avrò sconfitto Thanos potrò sistemare
ogni cosa. Sistemare questo mondo. Aggiustarlo.”
Lo Stregone scuote il capo, un lampo balena negli occhi
neri. La gola arde -La Sete, quella vera, non di alcool,
quella brama che gli nasce direttamente dallo stomaco, quella fame
di poter rimediare a tutti i torti, creare una patch in grado
di sanare i bug del sistema. È un bisogno così
intenso da scuotere i nessi del Dreaming-Joint, il tessuto tra
gli Universi comincia ad assottigliarsi, le coscienze degli altri Sè
si scuotono, si svegliano, i loro occhi, gli occhi dei Futuristi,
dono e maledizione, per un attimo guardano lontano e colgono il
tintinnio di quella connessione, il bagliore, la fluorescenza, la
trama della loro coscienza collettiva, ed allora i loro nervi si
tendono, come all'attacco, un senso d'urgenza li coglie, il riverbero
di quell'attimo già li vede a lavoro, tra progetti e cacciaviti, per
costruire qualcosa, qualunque cosa, che possa allontanare il pericolo
e la minaccia.
“Sai bene che per salvare il mondo, tutti i
mondi, c'è soltanto un prezzo da pagare. Quel prezzo siamo noi -Noi
siamo il pericolo, Tony. Dobbiamo morire. E ne vale la pena.”
Stavolta è il turno di Tony di sorridere. Non è
rassegnato. Forse è solo sollevato all'idea di aver fatto, per la
prima e unica volta, la scelta giusta.
“Sei qui perché hai paura che cambi idea all'ultimo
secondo?”
“No.” replica lo Stregone Supremo “Sono qui per
fare ammenda attraverso di te. E per vederlo un'ultima volta.”
Cenere.
Lapilli.
Il cielo, rovente.
L'Esistenza si concentra in un cristallo d'istante.
La Scelta.
Morte e Sacrificio.
Tributo su un altare di macerie.
Sacerdoti vestiti di ferite e lividi, che si
trascinano salmodiando grida e grugniti di dolore.
Fedeli col capo ancora cosparso di polvere, tornati
alla vita nel giorno del Giudizio allo scoccare di cinque anni di
limbo.
Io sono Ineluttabile.
Venite, ora, ora che le tenebre sono discese a
coprire tutta la Terra.
Venite ora, in ginocchio, perché dalla Morte
rinascerà la vita.
E il sole tornerà a sorgere nel lampo di uno
schiocco di dita.
E
io
Sono
“...Iron Man.”
I muscoli si tendono, gridano, imprecano. La visuale
fatica a ritrovare l'equilibrio, lo sguardo non mette a fuoco, la
nausea sale e sgroppa dal ventre alla gola, repentina gli agguanta le
guance e macchia i denti, insozza il respiro, bollente arriva ad
arroventare le cornee e le ciglia.
Lo Stregone Supremo incespica, inciampa, s'inclina,
traballa, il Darkhold cade a terra, irritato, ecco, lo scosta
con un calcio. Tossisce, i polmoni si stringono nella cassa toracica,
sono spugne imbevute di acido, ogni respiro gli liquefa i bronchi ed
il petto.
Gli occorrono parecchi secondi prima di riprendersi.
E quando finalmente torna in sé, completamente,
totalmente, getta indietro la testa e piange e ride assieme. Ride e
piange e piange e ride finché i due suoni non si fondono e
confondono in un unico, prolungato ululato.
Getta un'occhiata fuori dalla finestra, sorride con un
solco di lacrime rosse sulla barba e sul mento, sorride al mare ormai
seccato, ai cadaveri dei pesci che scintillano, sul fondo piatto,
contro i sassi e le alghe asciutte, sui coralli fatti di pietra,
cadaveri di navi e barche sventrate. Tira una bonaccia di morte,
l'aria è rarefatta, tossica, demoni e spiriti strappano
sghignazzando brani di cielo, lo arrotolano come un tappeto, giocano
a palla col sole, le stelle non sono che carta straccia da lanciare
nei crateri che squarciano l'asfalto, tra macchine divelte e palazzi
distrutti.
Anthony Stark si asciuga la bocca col pugno chiuso,
getta da parte mobili e cocci, pergamene, manufatti, libri e papiri.
Del suo Sancta Sanctorum di Malibù niente è rimasto se
non un ossario di rimpianti e ricordi: gran parte della struttura è
collassata su stessa, è franata sulla scogliera, non è che un un
mucchio di calcinacci e ciarpame.
Unicamente una stanza si è salvata dalla distruzione.
La camera da letto è integra, intoccata e intonsa,
strappata a viva forza dagli artigli dell'Apocalisse: i cuscini sono
ancora bianchi, il materasso immacolato, sulle lenzuola non fa mostra
piega alcuna, nessuna grinza.
Stark vi passa sopra la punta nera delle dita, appoggia
un ginocchio sulle coperte, vi si issa, ormai senza forze vi crolla
sopra, un gemito di pianto gli arriva ridendo alle labbra, coi gomiti
si spinge verso il corpo livido addormentato al suo fianco.
La pelle di Steve Rogers è gelida, le palpebre sono
infossate nelle orbite, le unghie della mano sinistra sono scaglie
viola e dure, incastonate nelle dita sottili. Del braccio destro non
è rimasto più di un moncherino, un sacco di carne venoso,
maciullato, riparato alla buona con la magia e con le lacrime e con
baci e preghiere: le Gemme dell'Infinito, nell'esplosione che ha
distrutto Thanos ed il Guanto, gli hanno sbranato le membra e
strappato la carne fin sopra al gomito. Il sangue è divenuto denso,
un impasto grumoso incapace di scorrere nelle vene; il lampo ha
coperto gli occhi azzurri di una patina malarica, il contraccolpo gli
ha reciso le corde vocali e obnubilato il senno.
Eppure...eppure agli occhi dello Stregone Supremo egli è
ancora bello come il primo giorno in cui l'ha conosciuto. È ancora
vivo, ancora caldo mentre gli si stende vicino e nasconde la fronte
nell'incavo della sua spalla.
“Abbiamo vinto, Steve.” sussurra “Possiamo
riposare, adesso.”
E gli bacia la fronte mentre gli ultimi calcinacci
della volta celeste cadono a trascinare quella patetica Terra in una
voragine di Nulla.
Note
MoM non mi è piaciuto. Affatto. Per Millanta di motivi.
Ma è stato terreno fertile per un po' di sano Angst.
Il Dreaming-Joint è una mia pure invenzione.
E sì, Tony Stark è davvero lo Stregone Supremo di una
Terra del Multiverso -Sebbene io qui abbia rimaeggiato parecchie cose e
non sia effettivamente lo Stregone Supremo di Earth-TRN591