Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: elenabastet    06/06/2022    2 recensioni
chi di noi fan non ha mai sognato di trovarsi a tu per tu con Oscar e André (soprattutto il secondo)? Peccato che a quell’epoca non fosse tutto perfetto, anzi, come scoprirà la nostra protagonista, un alter ego di molte noi fan, che si troverà catapultata all’epoca della sua beniamina. Per questa storia mi sono ispirata al libro Il sogno della regina in rosso, basato pare su fatti reali, e alla miniserie Il romanzo di Amanda, in originale Lost in Austen. Sono anche debitrice ai simpatici libri dell’amico Fausto Avaro sul nerd catapultato nel mondo dei robottoni di Go Nagai. Qui c’è una nerd nel mondo di Oscar.
Genere: Commedia, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PERSA IN OSCAR

 

Rating: viaggi nel tempo, commedia, romantico, avventura

Fandom: Lady Oscar.

Note: chi di noi fan non ha mai sognato di trovarsi a tu per tu con Oscar e André (soprattutto con il secondo)? Peccato che a quell’epoca non fosse tutto perfetto, anzi, come scoprirà la nostra protagonista, un alter ego di molte noi fan, che si troverà catapultata all’epoca della sua beniamina. Per questa storia mi sono ispirata al libro Il sogno della regina in rosso, basato pare su fatti reali, e alla miniserie Il romanzo di Amanda, in originale Lost in Austen. Sono anche debitrice ai simpatici libri dell’amico Fausto Avaro sul nerd catapultato nel mondo dei robottoni di Go Nagai. Qui c’è una nerd nel mondo di Oscar.

 

Capitolo ottavo

L’indomani si annuncia come una giornata tranquilla, Loulou non viene, così ho tempo di ritoccare un po’ i colori del suo ritratto.

Intravedo un paio di volte André che viene a chiedermi se ho bisogno di qualcosa, poi tiene d’occhio Oscar e Fersen. Ad una certa ora, Oscar stessa viene a bussarmi.

“Se volete, prendiamo una cioccolata sotto, ci piacerebbe che vi uniste a noi.”

Lo faccio solo per André, per offrirgli appoggio.

Fersen continua a esaltare le doti guerresche di Oscar, André li guarda in silenzio, tra irritazione per lo svedese e amore per lei, e io cerco di gustarmi la cioccolata.

Ad un tratto, ecco di nuovo la battuta infelice del conte:

“Veramente, ma perché Dio vi ha fatta nascere donna! Non capisco..”

Caro il mio Hans Axel, ti facessi un giro nella mia epoca rimarresti proprio male. André non fa commenti, ma di colpo sentiamo un gran rumore proveniente dal retro di palazzo Jarjayes, dove passa una via poco trafficata. Una carrozza sta arrivando di gran carriera, e qualcuno spara di colpo nelle finestre del salone sul parco, rompendo i vetri che finiscono tutti addosso ad André.

Vedere una scena del genere è davvero brutto, André vacilla e cade per terra, ed Oscar si lancia su di lui, guai a chi glielo tocca, forse bisognerebbe fargli correre un rischio serio perché si svegli, ma se le cose sfuggono di mano?

Meglio non rischiare, non voglio creare guai peggiori.

“Va tutto bene Oscar”, dice André, rimanendo nelle sue braccia e accettando le sue cure, e queste non sono cose tra fratelli e amici, nemmeno nel mio tempo.

“Ma sono impazziti, sparano nelle case?”, dice il conte di Fersen, sempre sul pezzo. Sono ironica.

“A volte capita di peggio”, dice Oscar.

“La Francia che avete lasciato sette anni fa è molto cambiata”, dice André alzandosi, sempre vicino ad Oscar.

Fersen è perplesso, ed Oscar aggiunge, guardandomi:

“Ecco perché sarebbe meglio che voi mademoiselle Caterina imparaste a difendervi.”

A questo punto, pur di distrarla dallo svedese, mi butto a imparare scherma, anche se l’orso Yoghi ha più classe di me.

“Voglio saperne di più”, dice Fersen, “non posso accettare questa violenza, non in un Paese che ho sempre amato e stimato”.

Così Oscar e André portano lo svedese in incognito a farsi un giro nei bassifondi, quel giorno e i giorni seguenti, io non li seguo, ed è meglio così.

Ad un certo punto, Fersen si congeda e si trasferisce credo nella sua residenza abituale, da un’altra parte, e vedo André tirare un sospiro di sollievo. Ma c’è anche una novità, la sento una sera a cena dopo aver dipinto tutto il giorno.

“Fersen ha convinto la regina a tornare al Trianon e a riprendere la vita di corte ufficiale e ha deciso di rimanere al suo servizio”, dice Oscar, sembra soddisfatta e anche un po’ turbata.

“Speriamo che non sia troppo tardi per recuperare un rapporto con la nobiltà”, dice André.

“Comunque, tra tre giorni la scorterò a Versailles dove inizierà con i suoi nuovi impegni”, dice Oscar, “e sono felice per Sua Maestà. Vi aspetta sempre, mademoiselle Caterina, ma ora sarà più difficile potervi portare. Ma lo faremo”.

Ecco, speriamo il 30 febbraio dell’anno del mai…

“Anch’io sono felice per Sua Maestà”, dice André, “e tu, Oscar? Cosa dici del fatto che Fersen resti qui?”

“Io… ma cosa vuoi dire, André. L’importante è Sua Maestà, che sia felice e venga rispettata e stimata”.

“Ma niente, non volevo dire niente”.

Vedo Oscar che si allontana, confusa, niente lezione oggi di scherma, ma la faremo, so che mi toccherà.

I due giorni successivi sono di riposo per me, ritocco un po’ il primo quadro di Loulou e il secondo che ho iniziato, con il suo gattone bellissimo. Dato che ci sarà una scorta per Maria Antonietta e i suoi figli dal Trianon a Versailles (sì, girare senza mezzi motorizzati ha tempi molto più lunghi, lo sto imparando), tutte le zone limitrofe sono sotto sorveglianza, e io ne approfitto per esplorare un po’ Palazzo Jarjayes, anche perché c’è un’importante novità di cui mi informa nonna Marie che forse mi creerà qualche problema.

“Sapete, la prossima settimana rientrano sia madame che il generale. Madame torna da casa della figlia e riprenderà il suo servizio a Versailles, il generale era al confine con l’Olanda per una missione, ma ora tornerà anche lui”.

Siamo a posto, tutta la famiglia unita.

“Comunque non avete niente da temere, sono sempre generosi verso le iniziative della loro figlia, decide lei chi ospitare qui. Tra l’altro, madame starà a Versailles e il generale ha un appartamento ai comandi militari”.

Già, e mi sono sempre chiesta che fine facciano… magari se riesco a salvare Oscar e André cambieranno anche le loro vite.

Mi perdo nelle soffitte del palazzo, scoprendo nei bauli e negli armadi abiti di oltre un secolo prima, indossati da qualche antenata di Oscar, e ad un certo punto ci sono anche un paio di completi da amazzone con il tricorno, mi sa che la mia ospite non è l’unica ad aver fatto una vita controcorrente, qualcuna l’ha preceduta. Ci sono libri antichi, diari, arazzi, chissà che fine faranno tutti questi tesori, spariranno nei meandri del tempo, ci sarebbe da mettere su un Museo.

Ad un tratto, dopo un bel po’ di tempo che mi sono riempita di polvere (e qui una bella doccia non esiste proprio…) sento arrivare un cavallo al galoppo e realizzo che ormai siamo di pomeriggio tardi.

Chiudo la porta di quell’antro magico di meraviglie, scendo la scala e mi affaccio alla finestra, giusto in tempo per veder arrivare Oscar su Cesar, con le guance in fiamme, emozionata, sembra una ragazzina. Ripone Cesar nella scuderia e poi corre in casa, sento che va in camera sua sbattendo la porta.

Dopo un po’ arriva André, misurato come sempre. Dato che ho deciso di dar loro una mano, scendo a chiedergli come vanno le cose e lo trovo perplesso.

“C’è stato un attentato alla regina, sono riusciti a infiltrarsi in tre, armati. Ovviamente non potevano farcela, due sono morti prima di avvicinarsi, il terzo, ferito, è fuggito, Oscar l’ha inseguito in una casa abbandonata che c’è vicino al parco, dove ormai era moribondo. Poi, l’ho vista tornare, era come sconvolta, ma non per cosa era successo, c’è dell’altro… Fersen si è affacciato alla finestra della Corte d’Onore per salutarla prima che partisse per la sua missione, e ho già visto allora che era turbata...”

Povero André, sento la tristezza nella sua voce e la vedo nei suoi occhi.

“Comunque, non c’è niente di cui dovete preoccuparvi, mademoiselle. Tutto bene? Vedo che siete un po’ impolverata, se volete rinfrescarvi vi do una mano”.

L’occasione fa l’uomo ladro, e anche la donna. Potrei approfittarne, ma lascio perdere e accetto solo l’aiuto.

Oscar si fa vedere poco fino all’indomani, giorno in cui alla sera ci sarà un ballo a Versailles, il primo di una serie con cui si festeggia il ritorno di Maria Antonietta.

La vedo scendere di fretta da camera sua, mi incrocia e mi saluta ma sta cercando Marie e vedo che confabula con lei.

La vecchietta si illumina in volto mentre lei le parla. Poi scatta e corre verso la soffitta, fermandosi prima, di fronte ad una porta che apre e che dà su una stanza piena di armadi bellissimi. Poco dopo esce con un abito bellissimo, avvolto in un drappo di stoffa, un abito da dama.

“Il grande giorno è arrivato, il grande giorno è arrivato!”, dice correndo con l’abito verso camera di Oscar. André la guarda perplesso.

“Nonna, ma cosa succede?”

“Oscar andrà al ballo di Versailles stasera vestita da donna! Lo sapevo che facevo bene a cucirle questo abito, finalmente!”

André resta basito, vorrebbe ridere ma non ci riesce. Anch’io lo guardo, purtroppo sta per succedere qualcosa di non bello, e mi sa che dovrò intervenire, l’ho anche promesso a Loulou, ma a questo punto è una cosa di orgoglio personale, le cose devono andare in maniera diversa.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: elenabastet