Il profumo invitante lo destò immediatamente.

Era nel suo letto a casa Jarjayes , il dolore era costante ma in diminuzione grazie alle tempestive cure del medico di famiglia.

Si toccò sbadatamente il petto dove sentiva pulsare la ferita e vi trovò una vistosa benda che lo fasciava stretto.

Girò lo sguardo seguendo l'aroma fragrante e vide sua nonna con un piattino contenente una fetta di torta di mele appena sfornata.

“Oh Ti sei svegliato André!! guarda , ti ho preparato il tuo dolce preferito” disse nanny asciugandosi una lacrima furtiva con il grembiule.

André fece per prendere la torta quando ricevette uno schiaffo sulla mano.

“Ahiooo nonna , ma che ti prende?”

“André! mi hai fatto morire di preoccupazione, sei stato incosciente per giorniiiiii!uhhhh

Combini sempre guai sei tremendo!! Poteva succedere qualcosa di brutto anche a madamigella Oscar e sarebbe stata solo colpa tuaaa!”

Dall'angolo della stanza si levò una risata cristallina

“Dai nanny povero André, lascialo mangiare in pace ,lui non ha colpe”

Oscar rideva di gusto seduta su una poltrona, lui si sorprese a fissarla quasi in adorazione, come si guarda un angelo sceso in terra.

“Mmm, va bene ringrazia Madamigella, Oh il mio povero cuore” Uscì dalla stanza borbottando di mestoli e punizioni fantasiose.

André veloce addentò la fetta di torta prima che la nonna ci ripensasse.

Era veramente buona, profumava di casa e di amore.

Oscar si avvicinò al letto appena nanny uscì dalla camera.

“Hai corso un bel rischio André”

“Anche tu Oscar” la guardò intensamente ,

Lei rimase in silenzio perdendosi nelle profondità dei suoi occhi verdi pieni di parole non dette.

“La pallottola è passata senza fare danno ma per pochi centimetri ha sfiorato il cuore...mi hai salvato la vita.

Volevano me, anche se non ho capito ancora il movente di questa aggressione.

Ti ringrazio André, grazie per essere il mio angelo custode”

André posò il resto della torta sul piatto.

“Oscar , la mia vita vale poco o nulla senza di te...non mi devi ringraziare.

Io lo rifarei mille volte, milioni di volte...solo per te.!

Le mani si sfiorarono in un lieve tocco per poi stringersi intensamente.

I loro occhi erano incatenati in quelli dell'altro, mentre una dolce malìa li incantava e li univa sempre di più.

“Questi giorni sono stati un incubo per me sai? avevo paura di perderti per sempre. André io... io ti voglio bene”

Si fermò chinando le lunghe ciglia e mordendosi le labbra.

“Oscar anche io ti voglio bene...anzi io ti ...”

Un bussare impetuoso alla porta lo fece fermare.

Era nanny ,

“André è venuto a trovarti il conte Girodelle, deve parlare ad entrambi. Prego signor conte si accomodi”

Girodelle entrò notando subito le loro mani unite, e distolse veloce lo sguardo mentre Oscar si avvicinava a lui sorridente.

“Benvenuto Girodelle, qual buon vento? Prego accomodati”

“Buonasera Oscar...André devo dire di trovarti bene, hai anche appetito un ottimo segno direi!

È stata una vera fortuna che quel giorno fossi venuto ad Arràs per portare il dispaccio di reintegro in servizio di sua maestà a madamigella Oscar .

La mia prontezza di riflessi vi ha salvato entrambi.

Sono venuto a vedere come stavate ed a portare alcune notizie in merito al vostro "incidente"”

Oscar lo incalzò a raccontare.

“Ebbene , sembra che abbiano trovato un cadavere nella Senna. Si chiamava Fabièn, sua moglie ora è in carcere in attesa di essere giustiziata per aver, durante un incontro promiscuo , ucciso il Duca di Germaine”

“Che cosa? il Duca è morto? Ma che cosa c'entra con quello che ci è successo?” disse Oscar, gli occhi spalancati dalla sorpresa.

Girodelle si aggiustò il colletto di pizzo con le mani per poi proseguire.

André ascoltava in silenzio guardando Oscar preoccupato.

“Sembra che il Duca abbia , sotto l 'effetto del vino e non solo , raccontato a questa "donnina" tutta la vicenda.

Voleva vendicarsi di un biondo soldato donna che lo aveva sfidato e vinto a duello, e aveva ingaggiato due poveri uomini che si sono venduti per soldi con il sogno di riscattarsi da una vita ai margini della società.

Il destino ha voluto che il Duca abbia confessato proprio alla vedova di uno di loro, che per sopravvivere dopo la morte del marito era oramai costretta al più antico dei mestieri.

La poverina si è fatta giustizia da sé sgozzando il Duca con un coltello nel momento di più...ehm diciamo " passione".

Ora la povera disgraziata è confinata in prigione. Questo è quanto sappiamo per ora, e sfortunatamente non credo potremo sapere altro visto che si è mozzata la lingua poco dopo lo scempio inoltre è analfabeta.

Probabilmente è impazzita dal dolore per la perdita del marito”

Oscar si sedette di peso sulla poltrona , portandosi una mano sul viso incredula.

“Non riesco a immaginare come un uomo possa arrivare a tanto solo per il suo orgoglio , ebbene lo devo confessare Girodelle anche se non fa parte del mio animo.

Sono felice che un simile mostro non ci sia più. Perdonatemi questa debolezza”

“Oh Oscar, non dovete chiedere perdono. Il Duca era malvisto da molte persone a corte, sicuramente ora il mondo è un posto migliore senza di lui”

“Già, questo è vero, ci sono molti mostri che riescono a dissimulare davanti al prossimo la propria natura”

disse André scambiandosi un occhiata con Oscar .

“Victor non so come ringraziarti per quello che hai fatto per noi, ci hai salvato la vita. Te ne saremo per sempre debitori. Sei una brava persona e sono felice di averti come amico! Sei prezioso ,grazie ancora” disse Oscar commossa .

“Non dovete ringraziarmi, ho fatto solo il mio dovere. Bene, ora tolgo il disturbo ci vediamo a corte domani comandante . Tu André riposati mi raccomando, ci penserò io a vegliare su madamigella Oscar ,tranquillo”

Girodelle si alzó facendo un piccolo inchino e raggiunse la porta mentre Oscar lo accompagnava fuori.

“Oscar!”

“ André che c'è? ora ritorno accompagno il nostro ospite”

André scosse la testa “No Oscar tranquilla, non è nulla di importante. Ora mi riposo un po’”

Oscar aggrottò per un attimo gli occhi non capendo, poi rispose “Come vuoi tu, riposati André” chiuse piano la porta

dietro di lei.

André sospirò guardando il piatto con la torta, ora gli era anche passato l 'appetito.

Pensava e ripensava a qualcosa che gli era sfuggito ma che non riusciva a cogliere, forse era il laudano che gli faceva uno strano effetto.

Poi la sua mente andò a lei , era stato molto vicino a scoprirsi...e sembrava che anche lei... ,forse era solo frutto della sua immaginazione.

"Oscar, volevo solo dirti che ti amo e lo farò per tutti i giorni che mi restano.

Darò la mia vita per te amore mio"

Si sdraiò sprofondando la testa sul cuscino respirando il profumo conosciuto che lei aveva lasciato nell'aria.

* * *

Girodelle si voltò appena ebbe varcato il cancello di villa Jarjayes .

Osservava, in sella al suo cavallo, la finestra illuminata da una fioca luce dove in questo momento ,Oscar probabilmente stava facendo compagnia al suo attendente ferito.

Una smorfia di disprezzo gli si dipinse sul viso, la mascella si contrasse con rabbia.

“Il piano del Duca non è andato come credevo. Immaginavo di non potermi fidare di lui”.

Il cavallo riprese piano il cammino nella via buia verso Versailles, mentre Girodelle continuava a rimuginare tra sé.

“Il patto non era questo, mi doveva la vita di quello sporco servo di André, dopo avergli passato notizie sull'operato dei suoi scagnozzi. Mi aveva promesso di provvedere ma non lo ha fatto! ho dovuto vendicarmi informando la dolce vedova... che devo dire mi è stata utile a sorprendere il Duca in un momento in cui era completamente inerme”

Si ravvivò nervosamente una ciocca di capelli che gli ricadeva sul viso , lo sguardo vitreo e maligno, ben diverso da quello che mostrava agli altri ogni singolo giorno.

“Averle strappato la lingua dopo averla posseduta mi ha dato un brivido di piacere...

Ora non potrà più parlare di me e del nostro piccolo incontro, e di come ho ucciso davanti a lei il Duca di Germaine”

Strinse i pugni attorno le redini di cuoio pensando a quello che poteva essere se tutto fosse andato come la sua mente aveva predisposto,

Invece non era cambiato nulla...non ancora almeno.

“Ah ma ti avrò un giorno Oscar...sarai mia per sempre. Il tempo mi darà modo di escogitare un nuovo modo per dividerti da lui.

Questa amicizia stretta e promiscua che continui ad avere con lo stalliere mi devasta , non ti rendi neanche conto che è innamorato di te quel lurido plebeo!

Certo come biasimarlo mia dea! Tu sei la perfezione.

Un giorno avrò il tuo cuore tutto per me...solo per me”

La figura dai lunghi capelli svanì piano , avanzando nella notte livida e senza luna .