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Autore: elenabastet    24/07/2022    2 recensioni
chi di noi fan non ha mai sognato di trovarsi a tu per tu con Oscar e André (soprattutto il secondo)? Peccato che a quell’epoca non fosse tutto perfetto, anzi, come scoprirà la nostra protagonista, un alter ego di molte noi fan, che si troverà catapultata all’epoca della sua beniamina. Per questa storia mi sono ispirata al libro Il sogno della regina in rosso, basato pare su fatti reali, e alla miniserie Il romanzo di Amanda, in originale Lost in Austen. Sono anche debitrice ai simpatici libri dell’amico Fausto Avaro sul nerd catapultato nel mondo dei robottoni di Go Nagai. Qui c’è una nerd nel mondo di Oscar.
Genere: Commedia, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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PERSA IN OSCAR

 

Rating: viaggi nel tempo, commedia, romantico, avventura

Fandom: Lady Oscar.

Note: chi di noi fan non ha mai sognato di trovarsi a tu per tu con Oscar e André (soprattutto con il secondo)? Peccato che a quell’epoca non fosse tutto perfetto, anzi, come scoprirà la nostra protagonista, un alter ego di molte noi fan, che si troverà catapultata all’epoca della sua beniamina. Per questa storia mi sono ispirata al libro Il sogno della regina in rosso, basato pare su fatti reali, e alla miniserie Il romanzo di Amanda, in originale Lost in Austen. Sono anche debitrice ai simpatici libri dell’amico Fausto Avaro sul nerd catapultato nel mondo dei robottoni di Go Nagai. Qui c’è una nerd nel mondo di Oscar.

 

Capitolo quindicesimo

Alla fine vado a dormire, l’indomani mi alzo sentendo uno strano silenzio in casa Jarjayes. Incontro André, che non ha l’aria di aver passato la notte a ubriacarsi come invece ha fatto, gentile e gnocco come sempre, che mi chiede come vanno le cose.

“Madamigella Loulou tornerà da domani credo a posare per voi. Oscar è andata a Versailles a parlare con la regina”.

Vedo che è preoccupato e io so benissimo perché, ma devo far finta di niente.

“Grazie per le informazioni. Tutto a posto?”, chiedo io.

“Oscar è spesso chiamata da Sua Maestà, ma stavolta è lei che ha chiesto udienza”.

Resto zitta e aspetto che André vada avanti.

“Pare che voglia rinunciare al suo incarico di colonnello della Guardia reale. Un incarico che le spetta di diritto e in cui è stata ed è bravissima”.

“Capisco, ma può farlo?” Avrei delle cose da dire, parlare di preavviso, contratti firmati da rispettare e altri concetti moderni, ma meglio non creare confusione.

“Lei si è messa in testa di volerlo fare. Non ha mai chiesto a Sua Maestà niente, avrebbe potuto avere molti più agi e doni e si è accontentata solo dell’appannaggio dovutole. Per cui Sua Maestà è in debito con lei e la accontenterà, anche se io preferirei che non lo facesse”.

“Capisco. Suo padre che ne penserà?”.

“Non ne sarà felice. Ma Oscar vuole fare questo colpo di testa per allontanarsi dal conte di Fersen, non vuole soffrire ulteriormente”.

Potrei fare ad André tutto un discorso sul volersi sentire realizzati e realizzate, sul fatto che si cambia nella vita ed è bene cercare nuovi stimoli, su quanto certi ambienti di lavoro e non possano diventare asfittici a causa di situazioni poco piacevoli, ma non voglio tirargli fuori dei concetti troppo lontani dalla sua epoca. Come persona che viene dal XXI secolo, capisco la volontà di Oscar di volersi rifare una vita dopo una delusione, qualcosa di simile capitò anche a me tempo fa e più di una volta.

“Fuggire non è mai una soluzione, e lei sta fuggendo”.

Vabbé, ma allora ci provo a dire qualcosa in anticipo su questi tempi:

“Ma forse non vuole fuggire, solo cambiare ambiente e migliorarsi”.

“La corte di Versailles è il posto migliore dove può stare, altrove il mondo militare è formato da gente molto diversa da lei, uomini rudi, che potrebbero crearle dei problemi in quanto donna”.

Un tema eterno, in quest’epoca più che mai, ma anche nella mia non si scherza.

“Sono molto preoccupato per lei. Sapete quanto tengo ad Oscar, e non voglio che si metta nei pasticci”.

“Statele accanto, è l’unico consiglio che mi sento di darvi André”.

“Questo è poco ma sicuro”.

Qui il guaio sta per venire fuori bello grande. Passo un po’ di ore in stanza a dipingere e disegnare, comprese le due miniature, e mi viene anche voglia di fare un acquerello con loro insieme.

Più tardi, vedo Oscar tornare a palazzo, è tesa e triste, tratta persino male il povero Cesar, e so quanto gli vuole bene. Già, dovrei salvare anche lui, mi viene in mente in questo momento, perché la sua morte è straziante, una mia amica amante di equitazione ce la fece a non piangere per André, ma quando morì Cesar scoppiò in lacrime.

André la guarda con la solita dedizione, vedo che segue i miei consigli, ma tanto lui resterebbe sempre con lei e alla fine è quello che farà.

Passano un paio di giorni, in cui Oscar è sempre sfuggente, anche se un paio di volte mi sorride incrociandomi: nel frattempo, è tornata Loulou a posare per me, con i suoi gatti, e questo porta una nota di colore e di gioia.

Loulou scopre i miei altarini, nel senso che, da brava bambina invadente, come non poche personcine della mia epoca, tocca tutto, e ad un certo punto scopre la miniatura di Oscar già pronta e quella di Oscar e André in lavorazione.

“Ma che belle!”

“Non dite loro niente, so che non vogliono posare! Me l’ha chiesto il signor conte e generale vostro nonno”.

“Certo, manterrò il segreto. Ma in cambio ne voglio una anch’io, con Oscar.”

“Va bene”. Non posso certo rifiutarmi, e poi lei comunque è simpatica.

Loulou mi saluta, tornerà tra qualche giorno, e vedo arrivare Oscar, che mi lancia un timido sorriso e poi mi dice:

“Vi devo parlare, madamigella Rizzi”.

“Certo, sono a vostra disposizione”.

“Sto per lasciare il comando della Guardia reale, e non so ancora quale sarà il mio prossimo incarico, lo saprò tra due giorni. Molto probabilmente vivrò poco d’ora in poi qui in casa, ho dato la disponibilità a Sua Maestà a qualsiasi altro tipo di incarico, anche a viaggiare e spostarmi”.

Caspita, Oscar, saresti la lavoratrice flessibile ideale per la mia epoca… e sfrutterebbero anche te.

“Comunque, voglio esprimere la mia considerazione per voi...”

Ecco, adesso mi butta fuori, anche lei non mi rinnova il contratto, tanto ci sono abituata.

“E voglio confermarmi che sarete sempre ospite gradita nella mia casa e potrete rimanere qui quanto vorrete. Se vorrete trasferirvi da mia nipote, invece, potrete farlo, così come verrete aiutata se vorrete cercare una casa per conto vostro, ma non mi sento di consigliarvelo, dati i tempi. Per tutto quello di cui avrete bisogno, potrete sempre fare affidamento su André”.

Capperi, Oscar, mi affidi André, sei proprio generosa.

“Purtroppo, ci vedremo poco, o forse non ci vedremo più per tanto tempo, e me ne dispiace. Ma non resterete sola, ci sarà André ad occuparsi anche di voi”.

Quindi Oscar dà per scontato che si allontanerà da casa e da André. No, ma non può lasciare André, come può pensare una cosa del genere?

“André non verrà con voi, madamigella”.

“No, ho deciso che vivrò come un uomo, come il soldato che sono. Non posso più permettermi debolezze e nemmeno di dipendere da qualcuno. André ha già sacrificato troppo per me, mi è stato accanto come nemmeno un fratello avrebbe fatto, e ha già pagato un prezzo altissimo”.

Oscar, prima parti con toni arroganti, e poi mi fai capire quanto tieni ad André.

“Magari lui ci terrebbe a stare con voi...”

Ecco, ho deciso di farmi i cavolacci loro, ma è necessario.

“Non posso accettarlo. Ha perso un occhio, rischiando la vita per colpa mia. Deve avere la possibilità di essere libero da vincoli e obblighi, merita di meglio, merita di essere felice. Sapete, frequenta quelle riunioni di liberali, senza più l’obbligo di stare al mio servizio potrà conoscere persone nuove”.

Certo, magari una donna… E a questo punto aumento la posta nel non farmi i cavolacci miei:

“Ma a voi non mancherà? Non ho mai visto due persone così legate e che si vogliono così bene come voi due, mai in tutta la mia vita”.

Vero, in nessuna altra vita, reale o immaginata ho visto un amore così.

“Certo, madamigella, ma è necessario che lo lasci libero. Ho paura che gli possa succedere qualcosa di terribile per causa mia, e non posso sopportarlo. Non ditegli niente, è chiaro?”

Oscar si riscuote, si guarda attorno nel mio studio e mi fa i complimenti per le mie creazioni e poi se ne va. Mi ha appena eletta sua confidente, ma io non posso stare zitta, perché so cosa succederà tra poco. Qualcosa che sconvolgerà entrambi.

  
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